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di Atene
sperta mano)), eroe dellla Tessaglia, il quaJ.e, narra la Leggenda, rimase ferito ad un piede da una freccia caiduta inavvertitamente ad Eroole, e, nonostaa1te le più assidue medfoaturie !fatte ·:con un'erba, che in seguito fu chiamata Centaurea., dovette fatalmente soccombere.
Escnlapio fu inventore di una girande quantità di farmaci, derivati Ja maggior parte da succhi vegetali. ed anche di un rimedio specifico per la cura delle emorroidi: fu inoU,re un tenace assertore cfoll'edncazione fisica. Egli 1prcsc parte come rnC{lico di
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Fig. ,1 - Eaculapio seduto che abbevera il serpente. (Museo archeologico di Atene).
bordo alla Rpedizione degili Argonauti nella Co1chide, ed al rito1·no ridonò la vita a<l Ippolito, figlio di Teseo, a 'rindaro ed al 1piccolo Glauco, figlio di Minosse, che si era affogato in un ot,re di mìele mentire da,va la caccia alle mosche. Giove, adirato contro l~sculaipio, che col risana,re gli nomini e libera,rli da1l'oUretomba 11 i rendeva meno rispettosi e timorosi della divinità, lo colpì con 11n fulmine, uccidendolo all'istante.
Dopo la sua morte egli fu onorato come il Dio d,ella medicina, C' ltc ridava la salute agli infer.mL Ebbe per attributo costante il se1·pente ,e gli furono eretti tean,pili magnifici admni di fonti d'acqua pN·enne, ·in primo lno,go a Tifanos, presso Sidone, per cura di A IP,Rsa.ndro, figlio di Macaone e successivamente n:ella, Tiessa1glia, ll(·l l'Argolide, in Epidauro, in i'rioca,, e più truwli nel 293 d. C.,
rnell~re infi,e,riva Ja ,peste, anche in Roma, nell'isola 'ri.berin.a. Nel te1n'.pio di J~pidauro una tscrizione detta queste 1,egole : cc Ad Ascle· pio ;~i sacriiichi un to1·0; un toro a,gli Dei che hauno cuilfo con lui ed una vacca alle Dcc; sull'a-ltaire di Asclepio si sacrifichi anche un gallò. Si offra ~rne una, paJ'te ,riservata al Dio un medirnno di orzo, un mezzo rnedimno di frumento, una mezzina di vino. Una coscia del p,rimo toro si offra al Dio, un'altra abbiano i sacc'il.·doti; del s,econdo toro ,diano una,· coscia ai cantori.; J 'altra e le vi.scere ai custodi )).
Figli di Esculapio e nirp,oti di. Apol1o furono Podalirio e Macaone, i due medici militairi più famosi che- p~l'tocipal'ono cogli eserciti grt>JCi aHa presa di. 'l'roia. '
Questi non professavano soltanto l'wi'te salutare, ma e1·ano altresì int,repidi guerrieri cd al pari di ogni combattent,e hrandivano da vailorosi l'asta e lo scudo; si esponevano ad egual pericolo e ne divi-dcvaJ10 gli_ stessi trionfi_ J~ssi da, Tric.ca, dalla scoscesa !torne e <fa Ecolia partcc1pa,rono eon 30 navi al]a spedizione di Troiai, che ormai la storia fa dcc01·1·erc dall'anno 11!)2 al 1183 a. C- : Maicaonc stesso entrò coi ipiù valorof'li Danai nel ventre dol famoso caYaUD di legno.
I due medici milit::i,ri sono così ,ricord,ati da Omero:

« Quei poi che Tricca e la scoscesa !tome Ed Ecalia, tenean seggio d'Eurito Han capitani d'Escnlapio i tigli, Della paterna medica arte entrambi Sperti assai Podalirio e Macaone: Fan trenta navi di costor la schiera. ('l'rad. l\ioNTI).
La J.eggenda d nal'lra che PodaJlirio, reduce da 'l'roia, in un rnrnfragio da cui fu colto in pieno Egeo, in rotta per l'Enbea, fu gettato sul.le coste dell'isola di 8ciro, che Pra. allorrL sotto il gove,rno del r,e Daonoeta, ed a.vendo a.vnto la, fortuna, di guarire con un salasso pratica,to ad ambo le hrac,eia la figlia informa, ne ottenne in compenso la nmno e . h peniso1Ja, cli Cada, ove f(?ndò la città di Ryrna, Mo-rì colipito a, tradimento sulle coste della Da1Jnia, una delle provindfi clell'a-ntica Apulia,, 1ed i .suoi disoendenti ~i ,rifugia,rono n Cos prP..sso i .sa<;,erdoti di quell'Asclepio.
Macaone ( da, J\foxcfow), tagliator,e col coltello, ossi~ chirurgo. (fig. 5), secondo ]a, t,ra,di½ionc leggenda,ria venne ucciso nella Misia,
da Euripilo, re dei Cetei, ed il suo cadavere fu pietosa,mente comiposto da Nestore, II'e di Pilo, e trasportato nella Messenia. J>resso la, sua tomba fu inna,lzato un tempio, che divenne ben ;p,resto fa. · moso per le numerose guarigioni ottenute òagli infermi, che in folla vi· ai0correva,no : e quivi Glauco, fìgJ.io di Epito, sacrificò rper primo a questo .nostro antico preòecessore <'-Ome ad nn eroe divino;
Fig. 5 - Macaone meùicu Menelao fo1·ito da Pandaro. (Da.Ila Galleria Ome1'ica del!' Jnghirami, Vol. 11, tav. CX.XII).,

e tale lo considera a,nche Omot·o. Dei discendenti da Macaone, i cui nomi ci ha conservati Pamm,nia, si sa che dopo la guerra si l'ifugia,rono 11ua e là nei templi di E8ettlapio, sparsi per il Peloponneso.
Podalirio ,e Macaone erano tenuti in grande estimazione, non i:;olo per if loro eroismo in guerra, quanto per la loro èapacità. prof,cssionale. Infatti ncl 11ibro XI dell'Iliade, nella classica traòuz;ione di Vin<?R.nzo Monti, forse un po' altisona,nte nel verso, la qurule altera talora quel senso di aurea, sern1plidtà, non mai pretcn~iosa,, che una delle attrattive cara.tkristiche dello stile omerico,
~i nnrra che, qua,~do Macaone venne colpito da Alessandro, « dal hel ma.1·ito deJlla bella Elena)),
« . . . . . . . . . . all'omero diritto '1'1;emar gli Achivi e si scorùr, temendo Ohe, inclinata di M.arte la fortuna,, Non vi restasse il buon guerriero ucciso )>.
Ed immediatamente Idomeneo, re di Oret~, preoooUJpato che a.ìl'P,<sercito potesse mancare un sa.nitario così esperto, ricorrP- al
]!'ig. 6 - Nestore che offre la tazza a Ma.caone ferito. (Dalla galleria omerica dell'Inghirami, Vol. II, tav. XIX).

vecchio Nestore (fig. 6), pe:rchiè t1·rusporti <e l'illustre duce>), col ca.rro, in luogo sicwro:
Sferza i ca,valli a1 mar, salva quel prode,
(< •...•.••••.. ratto, Oh'cigli val molte vite e non ha pari Nel cavar dardi dalle piaghe, e spar~gerle Di ba.l,samiche stille >> .
<< Egli val molte vite )). Al di,stanzai di trenta secoli, mai for1-e più lusinghiero e.logio, così eloquente nella sua concisione, fu rivolto aJlla classe medica milifare <la un coma,ndante di truippe '
Erd anche Achille,. quando <laHa sua, nave scorge Nestore trasportante Macaone, ma.nda subito Patroclo, figlio di Menczio, altro medico rinomato dell'esercito fa>oiano, ad accertarsi se il ferito
era veramente il prode sanitario. É Patroclo corre verso la tenda del re di Pilo ove è ,stato a,dagiato 'Nfacaone, mentre Nestore gli appresta amorevole assistenza, :I.imitandosi a frenatre il sangue che scorre dalla ferita, in attesa dell'rurriv-0 del chirurgo, e cerca t1i rialzarne il moraJe con parole di conforto. Intanto la giovinetta Ecamede, « del magnanimo .A!'.risinoo una :figliuola >>, somministra lill.'3! ,bevanda eccita,nte, oomposta di vino p,ramnio (raccolto sui colli omonimi della Tiessaglia,), <e con caprin latte ,rappreso a leggier nembo di candida, farina )), e igli fa lavande calde per togliere il garnguc ro,ggrumato intomo atlle ferite. Oos.ì. infatti parila Nestore a Macaone :
<( . • • _ e bevi il rubioondo vino, Mentre i caldi lavacri t'appai•ec,chia La mia bionda Ecamede, onde del sangue,
Di che vai soz210, dihwar 1a, gnuna >>.
JD oppo1•tuno qui ,ri<'Jor<:k1re che le donne omerid1e conosceva-no -le preziose virtù terapeutiche dei i:mcdli vegetali, delle erbe e delle piante per calmare il dolore delle ferite. Anche nel libro IV del! 'Odissea Elena, moglie di Tone, mesce nelle taz,r,e degli eroi il n€1J)ente infuso nel vino, tratto dal papavero, di cui aveva appreso la meravigliosa azione ami]gesica da Polida,mia d'Egitto, la terra. dove

<( • ... più che i medìen,nti ,a,ltrove, 'futti san del guarir l'a'.!'te divina, ,Siooome gen'te da Peon dtscesa >J .
Nella tera.pia semplice e natura1e descrith~ nei poemi omerici non si trovano rimedi, per i quali si debba ricorrere a so,rtil<~gi, ru. i influenze sopranna,turali, a medicat;ure empiriche, ed il natnra]isimo greco comincia a fargi .strada, fin d'allora. Gli Dei hanno le Fltesse rpa:ssioni dei mortali, oomhattono e pos,sono ca,<lere sul ca;filJ_)O, l'icorrendo all'opera. di Peone.
Così Podalirio e Macaone, che seguivano l'esercito greco ali 'assedio di Troia, dopo aver estratto il da,rdo dalle ferite ne sucd1iavano [a piaga e la, oosprurgevano di polvere d'erbe airoma,tiche, p,~1'chè rima,rginasse più rapidamente. Una di queste erbe, il teu,.,.imn marurn, porta an0ora i] nome del nobile cretese e principe
l.rni:1,110, cui era destinata da dodici sec()lli a. O. e vegeta ora rigog-1 io:--:L sol Palatino, centiro d'irradiazio,ne della civiltà latina, dove l'S:da, nel g,rm1 sole un aroma che, giudicato dall'azione benefica sulle mucose nasali, parrebbe un disinfettante più energico del mentolo. Questa pianta fu introdotta . nel viridarium palatinum da,l compianto senatore Giaco·rno Boni insieme al dittamo cretese e a,d I a,ltre piante saJuta,ri, de11e qunJi una esiperienza millenaria ed un misterioso istinto divina.todo, acuito dalla mémoria ereditairia, aveva.no fin da quei tempi riconosciuto le virtù 1nedicamentose.
Podalirio e Macaone non furono però i soli medici militaJ.>i che presero parte a,lla guerra di 'l'roia. B da nota.rsi che anche gli altri eroi de.lla spedizione aveva.no cognizioni più o meno vaste e ipro.fondc di medicina. e d1 pronto soccorso, in modo che potevano improvvisa,rsi chirurgi ed in casi di urgenza fare una meòicatrnra sul campo stesso di lmtt~Lglia, o sotto la tenda,, s.pecia,lmente He rim:mevano colpiti i grandi condottieri, oc] anehe n,p.pr·esfa,re le prime cure alle proprie ferite.
Infatti Diomede, rimasto colipito da, un <lardo l:mcia,to da Alessandro « 1wtll'ima, pM·te del deHtro pi.è>>, senza attendere il soccomo àell'3Jrte, estrae colle p,roprie mani il ferro dalla ferita, ne sucr.hia il Hangue e l'avvolge con una benda. ·
Nel libro XI il re Idomeneo, visto ca,dere un compagno gravemente ferito a,l ginocchio,

<< • • • • • • • Ai medfoarnti Oommessanc la cura, il re cretese Da quella tenda si partìa, ».
Così alla f:ìne dello stesso libro, Patroclo, il quale gia, come ricordammo, per invito d'Achille era accorso in aiuto òi Macaone, si presta pure a soc.correr e Euriipilo (( di saietta, ferito nella coscia e ·vacillante)) per la profUJSa emorragia, e che implora pronta assistenz,a, ben sapendo (< che Podaliirio e l\facaon son luri,gi n. Euripilo ste8SO g-]i sugge,rif,r,e le cure da pratkare : « . . . . e svelli dalla coscia il d ai,d o ; Oon tepid'onda lavane la piaga, E su vi spargi i farma,ci salubri Dei ,quali è p;rido che irn]}:1,1:ata hai. l'arte Dal l'elide, e il Pelide da, Chil'one, de' C\\nt~~nri il più giusto )).
PatrocJlo lo cingie con ]e bra.ccia, e lo tl'aaporta, con ogni delicatez1,a nella, tenda, ('.-Oricandolo su :pelli di buoi rooentementc uccisi, e cerca di soJlevarne il morale con affettuose pa,role .di con · forto.
t( lndi col ferro <lispiocò daH':mca L'acerbissimo strale e con tepenti Linfe la tabe· ne lavò. Vi spresse poi oolle paJme il len'iente sugo .L>'un'runam radice. Incont~w~nte Calmossi il duolo, rista,gnossi il sangue Rcl asciutta. si chiuse la ferita».
E~ anche nel libro XVI ·Omero, nel descl'ivere i primi soccorsi a·i numerosi feriti, così si esprime· :
« Intorn-0 {1 lor di farmaci molt'opr·a Fan le mediche mn,n.i, e le ferite Ristorando n-e vanno ll.
Ciò dimostra- aH'evidenza, che, oltre Macaone ,e Podalirio, _ molti altri medici militari facevano pa,r~ deill'-esercito di Troia, i quali attendevano alle loro mansioni o sul campo st~sso di battagilia o sotto la tenòa. Prima di procedere alfa medicatura della lesion~ , si cercava di cstrarr~ anzitutt-0 la freccia, o la lancia, se l'a,rma e<ra. rimasta nella ferita (fig. 7), e si fac.evano lavag,gi con ~ ua tiepida, premendo ill sangue con le dita. Quindi si applicavano topici aidatti, che. molto p1·otia.bilmente era1}0 sostanze polvel'ulente dcsti nat,e a, frena.re l'emorragia ed a lenire i dolori, ed in ultimo si a,pp1licava nn::i, benna cont11mtiva,.
Di que..o:;ti metodi di fasciatura dei chi[>urgi militari greci abbiamo degli esempi molto dimostrativi ed interessanti nelle pitture sui vasi anti,chi, che forma.no le splendide collezioni dei principali musei di Europa. Famosa è la cosidetta cop[)a d~l pittore Sooia, l'Sistente nel museo di IleTlino,- capolavoro della ceramica greca, (·he 11sale 3Jl V secolo a. C. (fìg. 8). In essa è ra,:ffigurato, ne-Jla. ca•l'atteristica tinta, rossa, '.Achille con un ginocchio a terra mentre f.ascia il braccio sinistro di Pàtroclo, seduto sullo _ scudo, dal cui volto tl'aspa-iono i segni eviòenti del dolore pel' una ferita al go111ito. ft un bernfaggio ad 8 in cifra quello fatto da Achille, tale q 11;1,le si pra.tica attualmente alla distanza di tanti secoli, e po-

trebbe ben1ssimo far parte anche oggi giorno di un atlante moderno di fasciature. ' 1\forita ancora di essere segnafa.ta una JJittura su un vaso, rap~ pres,entante Filottcte ferito alla gamba destra da nna freccia. avvelenata, ed abbai:ndom1ito dai coillJJ)aigni nell'isola di Lemno per j} fetore della piaga, mentre con un'ala di col'Vo sca-0eia le mosche che ronza,no intorno (:fig. 9) : la fasciatura dell'arto leso è quanto mai
Fig. 7 - Achillt, ferito, che cerca di eRtrane la freccia da.Ila coscia destra. (Dalla galleria Omerica 1Iell' Inghirami, Vol. I, 'l'av. LXV).

di più perfetto e ipreci:so si possa immaiginare. In m1 altro vaso è raffigurato Filottete che isi sta fasciando il piede destro (fig. 10); in nn altro lo :stesso, assiso su una roccia all'omora di un aJ.bero, che osserva ma.lineonica,mente ill suo 1piede fascia,to (fig. 11); in un altro aneora Stenelo che applicai una fasciatura all'indice destro del suo amico Diomede. N.el mu:seo civico di Bologna t,rovasi infine 1111 f:rmmmento di specchio, su cui è effigiato 1\faca-0ne (fi.g. 12), che fascia il piede sinistro di ]'iilottete, seminudo, con una elamide sulle spalle e l'arco nella, mano sinistra, mentre con la dest1ra si ~Lppoggia a<l un 1lungo bm;;tone per teneri,:i ritto su una gamba e
m<>strrure il piede sinistro al chirurgo militar,e che lo fascia. Di Macaone; disg,raziatamente, non rirrui,ngono che la, pall'te inferiore e J.e mani : tra chirurgo e ferito trovasi uno sgabello (diphros okladius), .su cui è post~L una sipugna per lavare la, ,piaga e un vaso di linimenti ; a destra si contorce un serpent,e. l\fOllti medici. milita,ri era.no inoltre addetti alla versona del re. Così Erodoto (III-125) ci fa me,nzi.onc di Demooede contemporaneo di Democrito,
Fig. 8 - Coppa di. Sosia. Achille che fascia il braccio sinistro di Patroclo ferito al.gomito. (Pittura su v-aso esistente nel Museo di Berlino). n::1,to a, Crotone verso il 520 a. O., il (Jual,e emigirò ad l~gina,, poi . aa A t.ene cd a, Samo ove· fu nomi -

nato medico del tiranno Policrate, collo stipendio annuo di due talenti. Caduto il ,re in un agguato tesogli da Oreste, Democede fu fatto prigioniero con gli aJltri sudditi ed inviato alla corte del re Dario Istaspe. Dn gimno questi, ritornando dalla caccia, in seguito a caduta d:-1, cavallo si fratturò il perone e furono eosì poco {l,P,propriate le cure apprestate dai medici egiziani, che rimase sette giorni è sette notti
}'ig. 9 - Filottete nell'isola di Lemno, mentre scàccia con un'ala di corvo le mosche che ronzano attorno alla ferita del piecle destro. (Pittura su vaso).
senza poter prendere sonno. Appena seppe però che fra i pi·igionieri di Samo vi era Democede, lo fece chia,ma,re a, consulto e questi col