44 minute read

» 59. - Gerolamo Fracastoro. da Veroua

<lcma epidemiOllogia e p.atologia, per il suo famoso trattato : « De contagiane e·t conto,giosi8 m,01"bis », pubblicato nel 1:>46 a Venezia, neil quale ·studia p,er p1•imo la,· sHìlide, la peste e la tnbel'colosi: questa si trasmette per èontatto diretto ed aJ1che iper l'inte1~m'èdiario di un focolaio.

Si occnJPa jnoltre del tifo esantematfoo, che in pr'(XX), denu1 era stato confuso con la peste e con ]a febbre tifoidea e che nel 1505 e 1528 avcv,a invaso l'Italia, prOjpagatosi da Cirpro e daJlle

Advertisement

Fig. 59 .....: Gerolamo Fracastoro, da Verona.

'.isole èil'costanti, e]evandosi a concetti vera,rne.nte. scientifici; con iudhizzo prettamente modc,rno,nel ricorioscerc l'iml))ortanza! dell'esantema e mettendo l'inf.e1.ione in-rapporto cori la carestia e con i di_saigi della,_ guerra. Stabilisce infine tre forme _ di,retto e. a distanza, ed afferma il principio di contagi. dell'affinìt : à diretto, fonelle varie .malattie infettive. Degno. di nota è un altro-suo poema m versi: « Syphilfa, ~ive. morbus gallicus », eh~ vi<le ]a luce a Verona nel U:i~O e diede preèisamente il nome _ all'infezione. In esso fa ,risalire al _grande movimento di truppe in ~uropa, e, soprattutto. aN'ill';asiÒne <fogli eserciti -franceRi in Italia la diffl1sipne del morqo, che -egli asc1•i ve a condizioni pa1·tic0Ia,ri. d~ll'aria. Questo po~ma ebbe pa,-

1·ocehic ·traduzioni · in ita.liano, in altrettante edizioni !Pubblicate a Verona, a Bologna ed a Napoli..

Sulle orme di· questo grande scienziato, l'igiene 'milita•re getta. i 11 · <1uest,o secolo timidamente J.e sue p,rime basi in Itali& iper inerito · di Orazio Monti, da, Firenze, il qunle pubblicò un « 'l.1ra,ttatò della eonrm,eU1,dine eon il modo di governare gli eserciti _ ed i nàviganti · e delle infermità loro e loro eurazioui )) e di Antonio Porz:io, da Napoli, colP.o[)era << De militum in ,;astris san,itate tuenda )), che vide lalnce in Vienna, nel 1685, ftutto di originali osservazioni .raccolte in quella c~itallé cd al seguito delle milizie di L~opoldo J, <lurantc la guerra contro i Turchi, nella quale è fatta una chiara esposizione delle misure ,profilattid1e per la difesa degli ese,rciti dalle maJlattie infcttiv~. A questo proposito rileva la deficienza.dei provvedimenti sanitari aidottati a Vienna circa l'isola,mento dei soldati colpiti da affezioni contagiose, ai quali per assicurarne l'isolamento ·eranò inirrartiti bensì ordini IJ)erentori di non uscire da.i. sobborghi ove era.no accantonati, mentre si lasciava ampia libertà di transito agli abitanti dei sobborrglti stessi; P- metteva in gi.usta evidenza le più sagge dh,l)osizioni emana,te da]la Rignoria di J:t'irenze nel 1630 dura,nte Ja veste. Il Porzfo nella sua ope1·a tratta arnpiwmente del tifo esantematico, della dissenteria P, delle febbri int~rmitt.enti che infierivano più di frequente negli <'Rerciti, dimostran'do vasta coltura e 1profonda, dottrina, tanto dal punto di vista epidemiologico che profilattico.

ò .. .

Anche Giovanni 1Ma.ria Lancisi (16154-171.2), da Roma (fìg . . 60), tI•ova degno iposto in, questo paragrafo di i~iene milita.re del '600, sia. nel campo e.pid;ernioilogico come malariologo ;acuto e previggentc, SIJ}eeie nella iprofi[a,ssi; sia in quello mcdico-legaJe, come stn(lioso delle morti improvvise; sia infine come indagatore del circolo sanguigno e quale p1rimo descrittore degli aneurismi profondi. E nel vecchio nosocomio di S. ,~ph'·ito in Sassia, Qve il Lancisi trascorse gran parte della sua, vita scientifica e pratica, il suo spirito aleggia tuttora tiella magnifica biblioteca, ila lui raceolta, accanto. alla quale sta per S<>rgerc un Museo del[a storia della medici.na, con una sezione aq:irposifa per la medicina e 'fa chirurgia militare.

Il Lanci.si comprende che gli ospedali istituiti come asili di pietà, rper l'umanità sofferente· hanno anche l'altissimo dovere di conkibuire not,evolmentf\ a.I pil'o,gresso della medicina, cd a,i giovani mP.<lki dà n monito che non potranno mai diventare buoni tf)ra.tici, ni8i multo8 annoR pÙhlica adierint nosoC01'nia.

Ma .soprattutto come epidemiologo dobbiwmo ,ricordare il Landsi, in~ierne al Fracastoro, · a.] !Monti, al Porzio ed al Ramazzini. E,gli ilJlustra, ·fra 1 primi, una erpklemia, reumatica, d~tta dal popolo mal del castrone, che infierì in R01m1 nell'inverno del 1709 e che corrisponde alla, attuale jnfluenza, la quale non potrebbe essere più esattrumente og.gi descritta.: dalle forme cata,rra.li lievi predominanti alle forme gravi, con le varie complicazioni toraciche. Si

J<'ig. liO - Giovanni Maria Lan.cisi, da Roma.

occupa, ancora di cinque ·epidemie di febbri inter~ittcnt _ i e perniciose, da lui dette C(Lstrensi., delle quali studia la etiologia, 1a clinica e [a terapia,, riconoscendo nella corteccia di china il praesidiu,rn peculiare specificum. . . .Doipo 40 anni di stnrlio indefesso e dopo aver conquistato fama ed onori a pochi con.cessi, sebbene avanzaito in età, attendeva an -

{·<wa a.I lavoro suo prediletto sul cuore e sugli aneurismi e scriveva i-..-1·enamente al Morgagni: « Si ha da morire da soldati : muoiasi i 11 campo :IJpcrto o nell'angustia di una scalata, sem[)rc si muore •·on gloriai e con decoro!».

Accanto al Landsi P- da rievooa,l'e Bernardino Ramaz,1.ini (16331714), da Carpi (fig. 61), lettore di° medicina ipratica dal 1682 pc,r i :-.: anni nella Università <li Mod<•na, poi in quella di Pa<lova, per l 1l anni. Dà alla.,lnce, a. Modena nel 1700, l'opet'a monumentale a n rJ rnorbis artificum diatriba», l.1·,t<lotta in tedesco ancor hd vivcmte, nella quale uno speciale i:a,pitoilo è dedicato àlJo studio 1lelle malattie prof<.1Ssionali del soldato, la cui arte ant-iqu,am curn

l ilr:ri8 l i t em 1w.7iet cle di{lnila,te oc pramda.n lia) et quaenam sit 11r>ti or ad nomini,'l'· immortalif:at 0m omnpararulam.

Nella sua dissertazione cc .De 1norbis oa.<?trensibu.s >> intravede già l'impol'ta.nza dell'igiene sulla salute deg~i cse,rdti.. « P.er cer to ~ti temJPi nostri, eg11i scrive, non i>ossia.mo immaginare alcuna, sorta

Fig. 61 - Bernardino Ramazzini, da Carpi.

<li vita più cala,rnitosa di quella che fanno i soldati, in i~ecie i' fanta<>..cini, tanto in call.llJ)agna e nella espugna,1.ione delle pia,1.ze, quanto a,ncora · nei quartieri di inve1.·no, o sia per motivo della ilisciplina militare trascurata, ,essendo che non con queJl'attenzione, come a.i telll4)i aritfohi, vien provveduto aJlla sanità. dei soldati d 'oggidì : ,quelle milizie infeJici che sa,r-anno più esposte a1 ferro e. al fuoco in qualche spedizione, bene ,spesso vengono oppresse da nn'infrnità. di malattie; e di ,rado accade che gli eserciti non vengono minorati da qualche maligna influenza>>.

A due ,prin~ipali a.ffezioni ,riduce il R.amazzini Je malattie degli eserciti.: la febbre (lllaligna e la dissenteria, non tenendo conto clf\lle :ferite, quae siint militiae pra~1nici. Sooondo l'A' ., ila febbre maligna è determinata, da un miasma velenoso, concepito e radi-

I'

<·a,to nella massa del sangue: oome causa occasionale, intervengono ~J-Oi le cattive esalazioni iprodotte dal lungo ~oggiorno negli accampamenti.

Viene quindi a parlare della, dis:sentcria, indicando rimedi abbastanza primitivi per combatterla, ed in seguito porta la sua attem:.ione sullo i;tudio delle ferite, osse!rvando che molte di esse, quantunque leggere, erano difficili a curarsi e, .quantunque tratta,te con ogni riguardo, non 1poche volte riuscivano mortali per infi.a-mmazione e susseguente cancrena, tanto che fu avanzato il sospetto che hostesi obsessos, ven.eno pl1wmbeo glartdes armasse. Ma ciò si riconobbe infondato, quando si sewc dai disertori che la stessa inf.ezione si era sviluppata negli assediati, di modo che si cominciò a dubitare della malignità, ,comunicata aJ.le ferite per mezr.o delil'aria.

F.td a p!roposito (li igiene militare, ricorderemo che in questo secolo Ra,imondo Montecnccoli (1608-1681), nato nel Fri.gn:mo (Moòena), grande scdttore militare e duce invincibile dc-<6li eserciti imperiali nclil.a guerra eontro G·ustavo A<lolfo, Turenne f\Cl i 'l'urchi, rileva la grande importanza della saJ.ute e òella aJlimentazione degli eserciti come coefficiente di vittol'Ìa: « Più fiera del f(>l'l'O è la guerra, egli osserva, e IPÌÙ eserciti consuma la ipenuria che la. zuffa)). ·

Cosi il grande Federico di Prussia, con una, delle sue frasi scnltol'ie ;rimaste famose · nei tempi, non esiterà un secolo dopo ad afferrnaire che << il coraggio è nello stomaoo ! )).

Fra. gli epidemiologi militari del secolo a:ppa,rtcnenti alle altre nazioni, citeremo anzitutto R.emy Fort, che stampa, nel 1601 un libro sulle mailattie del soldato, nel quale riconosce. che esse fanno piµ vittime del ferro e deJl fuoco nemico, e cita f,ra le più comuni Ja· dissenterfa, lo scorbuto e le malattie vene-ree.

R fra le opere di igiene militare del tempo ricorderemo la cc De militari medicina, >> òel u\1:inderer e la « De febrc maligna castrense . >> del Soreto.

Rd - anche , Vamban, . oltre che grande architetto mm tare e maestro · sommo di . fortificazioni, vuole· qui essere rievocato come igienista mmtare. Allorchè nel 1660 fu nominato ca.pitano del reggimento della Sarre, egli si occupò della rar.ionc alimentare del

Nvldat-0, da tempo mal confeziona.fa ed insufficiente, e propose 11na zuppa di grano al lardo, la quale p~teva sostituire il pane e la minestra, ed era anche più economi-ca.

Merita infine di essere rievocato Giano Abramo Gehema (16471713), cavaliere polacco, maestro d'equitazione, il qua.Ile studiò medicina, nelle Univ,ersità di Groningen, di Leyden e di Utrecht, e partecipò successivamente a quasi tutte Je battaglie del tempo, ritirandosi infine a Berlino, ove fu nominato medico di Federico 1 di Prussia,. Pubblicò· una trentina di opere, recanti titoli ·ahba:-;tanza curiosi, quali ad es. : (( Il rniglior modo per amma.z.zare il J ,empò >> (1686), « La nobile bevanda del the )) (1686) ecc. Più interessanti rper noi sono tre liltri: << Il medico da c<unpo >> (1684); cc La cesta di medfoazione del medico. in guerra >> (1688) ; e<l « Il soldato 'rrt-ala,to >> (1690), fo cui con vero entusiasmo di a,postolo l'autore muove una fervida campagna in difesa della salute e dcli 'igiene d~lfo t,rnppe. Oentinah~ di soldati, egli riferisce, dovevano ('.~sere curati da barbieri da campo per mancanza, di medici, e quasi semlJ)re essi erano jnsufficienti a,l bisogno e si òoveva ricorrere anche ai soli afotanti inesperti; d'aJltra !Parte le ceste di med.icinaH e da meòkazione erano dotate di mfl,te,riale poco app,rop,riato ed inservibile e dovevano ess,ere provvedute dagli stcs~i sanitari, mentre la logica richiedeva che fossero fornite dalfo Stato. E conclude melanconicamente : << Può esistere sotto il sole una creatura più. infelice di un soldafo ferito? Essi sono di carne ed ossa come voi, ufficiali, e sono espmc.ti alle stcssè fatiche ed agli stessi p·ericoli, per cui non dovete abbandonarli, ma soce,or,rcrli ed assisterli premurosamente come vost,ri fratelli! )).

II. - LA CHIRURGIA MILI1"AUE DF.L SEICENTO NELLE ALTRE NAZIONI D'EUROPA.

Anche in <1uesto sooo1o la chirurgia militare si afferma in Francia con nomi ben noti. Fra i tanti, ricordèremo anzitutto Gian Luigi ,Petit (H554-1750), che; a soli. 18 anni, munito di brevetto di chirurgo, pa.rtecipò all'3,ss,edio di Namur prodigaJ.1do Ja sua opera, attiva negli ospedali ambulanti a] seg11ito delle trup1pe del maresciallo di Lussemburgo. Egli. fu uno dei primi ad introdurre la barena come mezzo · di tra:Sjporto, e salì presto in g,ran fama per avere ideato un apparccd1io di contenzione per frat-

ture degli arti inferiori e soprattutto il toiirniqiwt~ che da lui prese il nome (:fig. 62); per ['emosta~i preventiva nelle amputa, zioni e nelle lesioni dei grossi t.ronchi a,rteriosi : appa1·e<:cliio che ha fatto parte fino a questi ultimi tempi dei. nostri arma.mentari chirurgìci.

Fig. fl2 - Tourniquet di Gian Luigi Petit e modo di applica7.ione.

Durante le soste inv,ernali delle operazioni belliche, egli fece ,, a Lilla, a l\fans, a Ohambrai. delle dimostrazioni pubbliche di ""-~atomia, seguite da, ei;;ercitazioni di medicina operatoria. Dopo 1a pace del 1697, fn. nominato chirurgo aiutante Iiiaggiore dell'os[)edaJe \ v Tournai. Le numerose guerre, cui prese parte sotto jl regno dj_ Luigi XIV e Luigi XV, rapprcsenta.rono pe,r i1l Petit il più vasto campo di ricérche e òi studi, tanto che aUa, fine -dell'ottava ,qimpagna egli si I'itirò a Parigi. dopo aver ,percorso raipida,mente la più b,rilhmte ca.rdera.. E per dimostrare quale stima

1111.iver·sale egli ~i f.os1:,c acquistata, ricorderemo che nel 1744 il re di Prussia lo incar•icò della scelta di un buon numero di chirurghi l'nmcesi [)er colmare i quadri nelil'escrcito, tanto delle unità, comltattenti che degli ospedali. l!'ra, i chirurghi militawi francesi del secolo XVII meritano n11oora di essere menzionati:· il Dc Pla,nis-Campi, autore di un \\ '.l'raité des: plaie8 faite8 par les m,oi.t8q·uetadM >>, che vide la I 11ce in Pa,rigi nel 1623, nel quale si dimostra frop[Po immcdcsi111ato rlf'lle teor·ie astronr,rniche <li Paracelso. Dailly pubblica nel I !i(i8 un << 'J.'railé des bles.swrcs et plaie8 faites tpar arme8 à fe1.t », i II c11i sono dei;;cdtte in forma chiara e conci<;a lp fel'ite delle viwie 1·<*,foni. Oassin ci ha, lasciato nel 1673 un ipiccoilo manuale di « Chirnrgie milita.ire)), ne!l quale espone particofa,rm!mte i medicamenti pi1ì iti uso per il chirurgo in guerra. Aheille neil 1695 ~tampa 11n piecolo trattato: « Le parfait ehir11,rgien d/armée », frutto dcll'cspe1·innza ,Ji molte campagne, cni aveva 1preso parte in Gel'mania e i 11 Fiund 1·u,: vi sono contcn ute molte notiidc sullo strumentario <· materiale di medicazione del tE-mpo. Vcrduc nello stesso anno fa, mwire 1111 « 1'raité des· pla,ie8 d )arqiu:b11,sades », nel quale fornisee i n teresim,n ti in<lica:zioni sul modo di estra•tTe i. proiettili dai h$s nti, affermando che le dita, rap1presenta.no sempre lo strumento più a<latto aJllo scopo.

Ed ancora, Pietro Dionis, chirurgo del Re e fondatore della I{,. Accademia di chirurgh1, H,ntore di un « Ooivrs d)openitions de chirurgie dmnontrées au ja1rdin royal >>, che fu tradotto in pa1·c~,chie lingue ed ebhe sette edizioni, in cui ammette che l'ampnj azione deve essere considerata come l'ultima àncora della chin1rgia e fra, l'altro afferma: « O'est da,ns les a,rmées, <''est dans Ics silèges que la chirurgie triomphe ! ».

Francesco Helloste, chkurgo maggiore ncllJ.a carnrpagm1 d'Ifa,. lia del lGHO, autore del « Chirur_qien d) hOpitaI » pubblicato nel IG96, che ebbe ~'onore òi 4 edizioni e numerose traduzioni, in cui insiste sul sénptlfoe t.rattamento ed occlusione e si dimosti'a vivace <~ppositorc dell'uso degli stuelli e dellle frequenti medicature nel j·rnttamento delle fel'ite d'a,rma da fuoco, che desorivc con grande l])l'ecisione, :ripartendole fra le v:11rie regioni del corpo; Abbiamo g·iù rivend'ieatò al !fagati la IJ)riol'ità. di questo metodo, che coi;:titnisce una glol'ia italiana.

Citeremo i _ noltre Giovanni Mery (l64f>-1672), che salì in gra,n f'nirna per l'estrazione dei calcoli vescica]i; Nicola de Blegny (1652·

1722), inventore di cinti elastici; Giacomo .de Beau!lieu (1651-1719), umile operaio, che dovette la sm.L celebrità all'opera,zione della ipietim, da lui praticata nel rnn <·ol taglio perineale laterale, intervento che continuò ad eseguire :1nche dopo di avere vestito il saio francescano, prendendo il nome di fra Giaicomo. Altri litotomi. rinomati dell'epoca furono quem aprpartenenti alla famiglia Callot e Ba,l'tolomeo Saviard, chirurgo dell'Hòtel-Dieu.

Dobbiamo infine accf\nnare eh.e, in considerazione delle numerose perdite causate {]all'abuso delle ampnta.zioni, che costò la vita, come na,mammo, anche al famoso condottiero forlivese Giovanni delle Rande Nere, la, chirurgia milita.re, sin da, questi tempi, cercò di orizzonta,rsi verso metodi ,conservativi, riduoendosi sensibilmente il numero delle mutilazipni. Con questi principi, propugnati e adottati <fai grandi chirurghi del tempo, quali La Pejronie, Le Dran, La. Ma,rtinière, Cuzon ecc., si riuscì a conservare una grande quantità, di arti, condannati alla demolizione e fra que~'>ti la, coscia, si:nistra g·rn,vemente fe,rita da, a,rchihngio al marescia,llo di Villars, la gamba destra al conte <l'Apcher, il braccio sinist1·0 al cavaliere di Preval. ·

In Tnghnterr·a, f,1·a i chirurg-hi militwri detl '600, è da cit::we Rie. ca,rdo Wisem{l,n (1622-1678), chirurgo di Giacomo I e dcJJf'cscrcito rea.le, Pubblicò nel 1678 a Lond,ra un'importante opera: (e Se1)cral chir·urgical treatises )), in cui tratta estesamente delle lesioni d'arma da fuoc.o. Fu uno dei iprimi a praticare l'amputa.ziòne nelle ferite ostoo-airticolari cd a, dcsoriverc la tubc1·colosi ossea e la scrofola,:· consigliò inoltre l'uretrotomia estema nei restringimenti uretrali.

In Olanda ,è da menzionare il Diemerhroock. Tn (J11esto ·s~olo, in cui la guerra, divampava, si rpuò di-re, in tutta Europa, si cominciano a ,riorganizza,re gli cscrdti e la medicina militare viene avvia,ta a più moderno indirizr,0 e raggiunge un notevole sviluppo, specialmente in Prussia ove il· grande Elet~ tore di Brandeburgo (1620-1688) provvede per le sue truJP.pe un'assistenza sa,nitaria vera e propda a mezzo della costituzione òi un corpo t~cnico di medici e di ch<i.rurghi milit31ri1 di cui stabilisce una promettente carriera e discrete paghe. Fra questi chiirurghi tedescl1i è da ricordare Matteo Goffredo Purmann (1649-1721), p,rofessore nell'Università. di Breslavia; fu pe,r nove anni aJ servizio degli eserciti del Grande Elettore, acquistanòo la.rga pratica chi"Urgka, <lurante gli assedi delle città òi Pomerania. e nelle batta, -

g1lie di ,Fehrebelin e Rathenow. Fu ahilissimo operatore; esegnì sul campo stesso di battaglia numerosi importanti interventi e oom;piJò nel 1710 un' intcress·ante ca,suistica di operazioni per ferite d'a.rma da fuoco, fra le quali 40 casi di craniotomie, numerose t,racheofomic, suture inte~tìnali, tl'asfusioni del sangue, inte,rventi ortopedici e di chirurgia oculare.

III. ----,- L'ASSISTENZA SANI'l'ARIA Dl'lGLI ESERCI'l'l NEL SffiICENTO.

11 secolo XVII è caratterizzato, nei Tiguardi militari, da guerre, eh(• banno per finalità la ~upremazia ai;:pramente contesa Ln1 la li'rancia e 1'Im1pero d'Austria, sotto la parvenza di lotte per la II'cligione.

Gustavo Adolfo ,ra.pp,resenta i1ì . questo periodo ht figura, più eminente nella storia, dell 'a.rte militare, e come condottiero e come or·gani'l.½fbtore di milizie; e la Svezia eccelle fra le altre nazioni 1per il suo esercito sapi,entemcntc riordinato.

I reggimenti di fanteria sono formati su otto compagnie, di 1:.!G uomini cirtscnna, di cui due terzi armati òi moschetti ed il r-imanente di ipicche: ogni due reggimenti costituiscono una brigata. I reggimenti di <~1,valleria sono 1:omposti di cornette, in numero variabile da otto a ventiquattro, aventi ciascuna. 100-120 cava.lii. Oltre ad un più ,perfezionato arma.mento dell'artiglier·ia pesante, Qustavo Adolfo a.ssegna alla fanteria ·cannoni leggrri, in misura di due per battaglione.

Pur mantenendosi nell'esercito sve{lese l'a,1,ruolairncnto mercenario, le milizie vengono a,d assumere gradatamente un carattere nazionale, con granùc vantaggio della, diRCiplina.

La guerra dei 30 anni (1618-Hi48) P- la rpiù importa,nte del secOllo, e ]a ba,ttaglia di Liltzcn del 1G noveIUbre l(i32 fra svedes.i Pd imperiaJi è ]'~pisodio più ca,rattcristico, nella, quaJe Gusta.vo Adolfo, aHa ttlsta di un ,reggimento di. cavallc,ria, incontra morte glor~osa. ·

Xnche la, ]'rancia va in qnesto ,secolo riorganizzando il suo rn:iercito. Ln, fanterin si forma su reggimenti di due battaglioni, aventi ciascuno una, compa,gnia e riunentisi in briga.te. La ca,vaJlleria è di diverse :Spùcie, a: seconda deli'a,rmamento ; l'a,rtig·lieria si. fa. più leggera e si costit uisce in reggimenti e la forfificazione ,1·a.ggiunge H massimo sviluppo per opera soiprattutto di Va,uba;n.

Nelle continue guerre della Francia contro l'Impero E' la Spagna anche il minusoolo esercito piemontese deve sostenere l'ir,ruenza dell'invasione fra,ncese, ma per virtù di Vitto,rio Amedeo II resiste valorosamente, :fino ad imporre· la neutràlità del piccolo stato nel consèsso <lelle nazioni.

Dei servizi sanitari militari in Italia in ,questo secolo e in quello successivo ci ,riserviamo di iparlare in seguito più di:Jiusamente in un unico capitolo per maggiore unità di trattazione, e iper il più grande interesse che haJ1no ·per noi. Intanto ci oecu[l)eremo dell'assistenza sanitaria negli es-e,rciti in F,rancia, che nel '600 ebbe un largo :,;viluppo. .

Del ricovero dei malati e feriti in guorra, non àbbiamo alcuna notizia fino ai tempi di bnbella la Cattolica (1451-1504), alla quale, ,come ricordammo, si aU,,1-iouiscc la, creazione dei primi ospedaJi attendati e delle ambulanze sanitarie da campo- Successivamente un'ordinanza di Enrico II del 1550 stabinsce nna ritenuta sulla, paga dei soldati, in proporzione degli. assegni percepiti, che sa;r·.à, ,consegna.fa, al mastro di campo od uditore generale, alllo scopo di costituire i fondi necessari per l'allestimento di un deposito d'armi e di un ospedale per soccorrere e ricoverare i malati ·e feriti.

Più tardi, nel novembre 1552, durante l'assedio di Mctz, il duca di ,Guisa, ebbe l'idea- di .impiantare due ospedali da cam1po, nno pe,r i soldati .feriti in comhattimento o per queJlli ammalati a, cagione delle gnn,rclie nottnrn~ o dei servizi compiuti. sotto la pioggia e il fr~d<lo; l'altro rpcr i reparti addetti alla difesa della città.

Sappiamo anco,ra che nell'attacco di Saint-Didier <lel 1544 il ,re Ca,rlo V, il quale aveva reclutato '1 propri sanitari un po' dovunque, in Italia, in Spagna, in Francia,, in Fiandra (Vesa1Jio), incaricò il chirurgo Daza Chacon, nato a Va.lla.dolid e laurea.tosi a Safainanca, <l'impiantare dei lnogbi di ric<wero e cura per i fe•riti di guerra e di alle,,stire nna nave osipedale al seguito della flotta imperiale, che i :fie,ri castigliani chiamavano allora col nome pomlJ)oso di << invinciMle a)rmata )).

Già fin dai tempi ,di 'Amhrogio Parèo si era fatto strada in Francia il principi-o e riconosciuta Ja necessltà d,ell'istituzione di

ambulanze, poichè ogni comipagnia di SOildati aveva in dotazione una cassa di strumenti, di droghe e di biancheria per medicatura, e non rimaneva altro che di . riordinare e ragg,ruppare questi materiali primitivi di [M'onto soccorso in una unità sanitaria. Quanto ai mezzi di ricovero, si [)I'Ovvedeva mediante gli ospeda1i civili o per lo più usufruendo delle ea,se private, ripa,rtendo i feriti per Ja cura fra i chirurghi d~l luogo. Con lettere ,reali si prescrisse a,ltresì l'invio dei soldati infermi nei con\l'enti e nelle abbazie, ma, come >risulta da un'ordinanza di Enrico III del febbraio 1585, 11uesti posti non erano sempre assegnati ai veramente abbhiognevoli di cura, e venivano, per ]o ipiù, mereanteggiati e ceduti a,l miglior offerente.

Nel 1591, iper far fronte aJHe spese necessarie per la spedalizza~ione dei ' ·malati e feriti con nuovi ospedali da campo, durante l'assedio· di R-0nen, fu applicata, con ordinanza reale, una curiosa imposta sulla. vendita, dei vini e liquori : ogni fusto di vin-0 era tassato .per 1fl soldi e ciascun quarto per 5 soldi. Inoltre tutti i macellai e rosticcieri della città era.no obblig::i,ti ai versrure ogni settimana 10 soldi 1per ilo stesso scopo.

Succes~ivamente, coll'f',<litto <lel 2:i novembre 1597, fu meglio organizzata e disciplin,a.ta, la sipedalizza,zione dei malati e feriti in guerra, e si deve al grande ministro di Enrico IV, Massimiliano ,cli Béthnne, duca di Sully, lo stanziamento di somme rileva.nti per poter far fronte ad ogni evenienza.

Infa,tti nel 1597, durante l'assedio di Amiens, egli si ,recò ogni mese personalmente suil teatro della guerra, elairgendo centinaia di migliaia di scudi, per l'allestimento e funzionamento di uno speda.le da campo, che fu una, delle prime unità sanitarie di guerra allora costituite : ·« Il éfait si bien tenu, cgJi osserva, que ]es premiers officiers comme les soldats vena.ient s'y fa.ire traiter >>.

Merita, ancora, di essere es,umata un'ordina,nza, tratta dal Regolamento della, fanteria ,del 1622, la quale 'Prescrive clie cc quando in campa,gna, nn soldato cade ammalato, · in modo che non possa, seguire le bandiere,. il capitano o colui che condurrà la compagnia potrà forniirgli un passaporto che inviti i sindaci. e gli scabini della più vicina città a ricovernir!o nel locale o~pedale o nelle case private, e di farlo curare e medicaJ"e attentamente sino ad intiera e perfetta guarigione, a spese della città».

Nè minori furono le attenzìoni rivolte ai milita,ri infermi durante jl regno di Luigi XIII, figilio di Enrico IV. Lo stesso mo-

na1·ca sceglieva le case ip-er il r·icovero e vi mandava i propri medici e chfo:urghi, assicurandosi <li .persona del buon andamento del servizio. Era solito inoltre di fare sosta,re i convogli dei foriti, informandosi dei ipiù gravi, a,vendo per Lutti una, pa,rola di conforto e di incoraggiamento. A Bezit'n1e nel 1G22 si era manif.estata fm le trupp,e un'eipidemia 1li.ssenteriforme 1Pel' abuso di uva, f'd il re dif:'de ordini perentori di vietarne là vendita e <li distruggere altresì tutte le vigne ~istenti nella loealitù.

Oon ord.inanza del gennaio 1629, sanzionando nn YC,to p;ià emesso da,gli Stati generali ,de] Hi14, furono sa,ncite a,ncora nuove no1•me, e si presorisse che a,l seguito deg·Ji eserciti fo~sero impiurntati degili osipeda.li .per il ricovero e cura dei ma.lati e feriti, pos,sibilmente uno ,per ogni .reggimento. Durante la guerra in Italia ne fu allestito uno nella, ,piazza forte di Casa.le, a,ffidandone Ja sorveglianza a. mons. Enrico ne Soun1is, a,rcive~ovo di Bordeaux, e vi 1\lJ'ono assegnati medici e chir-urghi, con h1i ipa,ga giornaliera di 10 ]ibln·e e~ 10 i-olc1ati per l'assii-tcnza, degli informi. A Pinerolo. per open1i d(-0. maresciallo Catinat, fu costituito un altro ospedale, nel qua1Je prestavano servizio tre medici ,del Re: Citoys, de Malebranche e Bcrterau, con uno stipenùio mensile di triO libbre, un chirurgo, con la paga cli J20 e 4- assfatenti a JOO libbre, ipiù un elemosiniere gesuita. e dei religiosi in qualità di informieri. .J?urono inoltre impiantati ospedali di s.econda, linea a Oulx e Anihrum, ospPdali di smistamento a F~nestrelle e a .Se7,anne ed un grande ospedale di riserva a Hr<>noble: venne così organizza,to ,su vari scagli01ii j1 primo ,servizio di sgombero deNe r,etrovie.

Per lo più negH ospedali civili una sala, apposita ern, destinata al ricovero dei militairi, sopra,ttutto nelle città cli frontiera (A,r,ras, Calais, D11:nkerque, Valenciennes, Quesnay e<:c.) ·e nelle piaz1.e forti; vrniva corrisposta una retta di 11 soldi per ogni gfornafa, di mailattin e di (i per ognuna di conva1e-Scenza, colla, (·.lan~oln dm gli a.biti dei soldati defunti <lovfWfl,no essere restituiti ai ca1pitani.

Nuovo imiJ.ìnlso al mig'liora,mento dei f{ervizi sanitari in campagna, venne dato dal celebre c~wdina.le R.ichelie1J, segreta,rio òi . Luigi XTII, il <Juale, emulamlo le idee umanitfl;ri~~ tli SuH,v, non mancava ma.i di visitare o di delegal'e ,r1ua.Iche slò confidente per iJ.11i visita dei malati e feriti di guer1·a, a qua,lunquP gra<lo appadenessero, e di soccorrerli ge,nerosament<>, poichè egli (( faceva maggiore assegnameTJto su 2000 soldati, climessi guariti dall'ospeifale, già rotti a,l mestiere, che su 6000 giova,ni redute ines.perte >> .

, E per iniziativa dello stesso Ministro, furono costituite, sull'esempio di Sully, al .seguito degli eserçiti, nuove unità ~anitarie 1nobilli di pronto soccorso, che presero fin d'allora il nome di ambulanze, e furono destinate ad accogliere pe,r i primi soccorsi del caso i malati e feriti gravi, che non erano in condizione di raggiungere l 'ospedale viciniore : (Jneste nuove forma,zioni fecero ottima 1prova durante l'a.i;;sedio deJlla Rochelle (1627).

Il ca,rdina]e Richelieu, nel l.G:38, istituì ancora altre amblùanze e nuovi oS[)edali da, camipo per il servizio delle trupipe in campagna, e ad ogni reggim<~nt-0 destinò un· chfrurgo. Ordinò inoltre li,L oostruzione <li ospeda,li militari permanenti, affidandone la direzione ad 1m chirurgo in ca1po, che pres'f' il nome di ()hìrwrgien major cle8 carnps et; des arnuJes. · Questi furono i primi os1pedali miJlitari di guarnigione, istitniti, non solo [L SCOIPO <li ClN'a dei soldati informi, ma andi,e a pallestra di istruzione e di 01erfezioname.nto dei medici <lP-i corpi.

Come curio _ w documento storic-D, ci da, ;permesso di riprodurre ima, tabella del personale sanita,rio mi litar,e per il servizio degli Pserciti in TtaJia, , in data1 del 29 gennaio rn:m, la, ,quale porta la fi,rmà, dello stesso cardinale Ricl1eilieu :

« Etat des officiers rctcnus po·m· l 'hùpita.l. de l'armée du Roy, destiné,e [Hmr servir en Italie: à, ehacnn des(1ucls seront payés par mois lcs a,ppointcmcnts qui ,en snyvent, à commencer du l..er ja,nvier de la préscntc aunée J 630 :

Médecins: Au\~ieur Cytoh;, méùedu du R~1y, l)_)ar mois 1.50 livres )) Au s.im1r de Malebranche, aut1·e mé,lecin de Sa Majesté .. . 150 >> )) Au sienr Berta,ult, autre m6drcin dc Sa. Majesté 1:>0 >> Chirurgiens. A1 • N. Bertera11, ipremier chirnrgien du dit

I . · ho1pita,I A' Gilles Vh(anJ, antr·c chi,rurgien .A' I Pierre Lerov ., aut,rc c11ir11ruien ., . l) A ,Tac(pH:S de Lanrens, antre chirurgicn >> A'. M. J,a. Farrye, aut.re c11irnrgien

120 )) 100 )) JOO )> 100 )) 100 ))

Fait à Lyon. le 29" j<mr de janvie1· 1630. Pa,r rnon dit Seigneur :

MARTIN C. RICHELIEU )).

Dobbiamo infine al cardµiale Richelieu l'istituzione presso lè wrmate di chirurghi consulenti tratti dalle maggìori illustrazioni scientifiche del tempo, aventi giurisdizione e controllo sui chirurghi ma,ggfori ~a campo, con attribuzioni anafog,he a quelle dei consulenti professori universitari, che furono nomina.ti nell'ultima g1·and-e guerra presso il nostro Esercito.

Anche sotto il regno di Luigi XIV (1672-1G95), agitato da continue lotte, non diminuì lo ·silancio umanitario nell'a.ssi-;tenza dei feriti di' guer~l'i:L. Il cardinale ~fa.zza1rino, suo fedele e grande ministro, affermava che nessun altro più efficace .provvedimento poteva tenere elevato il ,morale dcil soldato, qna.nto il vedersi fatto oggetto di premure, se ma.lato o forito. Nè solamente questo eccezionale uomo di Stato lf}ensò a p,rovved·ere gli eserciti del personale e del materiale chirurgico e di medicazione necessario, ma dispose anche per g1li infermi una larga dotazione di ge,neri di conforto (limoni, conserve, zucchero ec~.)- F, all'intern1ente Fili!PPO Talon, allorchè l'esercito di Turenne assediava, Dunker,que nel l658, nell'inviargli 300 1pistole ·per le ·Stpese d'OSIJ.Jedale, scriveva: << Non bisogna, dimenticare nulla,, perchè i soldati siano ben trattati, non essendovi cosa che io desideri più ardentemente )).

Parimenti il Segretario di Stato per la, guerra Francesco Le Tellfor (lfi77-1685), nell'esortare il iMinist,ro delle fina.nzc a non dimenticare nello stanziamento dei bi[a.nci pn l'entrata in ca,mpagna le necessità di una (regolare assistenza, 1Sanita,ria, aggiungeva : « I fondi per gli ospedali non sono cose meno urgenti delle altrf': il soldato soffre ed è nooessario p,rovvede,rc senza indugio)). Egli inoltre faceva dist,ribuire ai com battenti del tabacco, perchè aveva osserva,to che ,rialzav& il morale deille truppe l'm;;o di questo nervino, ed assegnò anche ai' reggimenti dei cantori e dei ·novellatori per distrarre e ricreal'e i soldati nelle ore di ,riposo. << Il tabacco, afferma, Vauban, necessario per di1,ert'ire il soldato che se ne è fatta, ta.le un'abitudine che non sa IJ)iù fa.rne a meno; queRto fatto si è accertato in !Parr,cchi assedii, in cui non si sono lagnati di altro che della sua mancanza. Questa ma.nia non si limita al semp[ice solda.to; a,nche l'ufficiale vi -pa,rtecif!)a,, -prendendo tabacco in polvere o fumando. La verità è che nulla più del ta.hacco

contribni~e a togliere la noia dell'ozio ea a smorzare il grande bisogno che si ha di mangiare. Il soldato si trova in simile caso, ed io ho creduto di doverlo fare ipresente )). ·

Anche Louvois aveva notato che il tabacco serve a, dissipare la malinconia ed a sostener:e il morale degli uomini acca,ntonati in ùn paese freddo ed umido; e non è meno adatto a smorzare ['a,ppetito. O-Osì ,questo ministro fu accusato di aver fatto distribuire tabacco aJle truppe per a.vere un pretesto di diminui,r loro la razione del pane. Il vero è che il tabacco 1paissava allora per una panacea che agiva come to1pico apiplicato sul1e ferite, di cui avrebbe prevenuta, l,a gangrena, ed era, usato anche p,er fumiga,zione oontro lù, .peste ed altri contagi.

Si cm, pure iriconosciuto che il fumo del tabacco ,riusciva utile nelle camerate per correggere l'aria corrotta. E quando si pensi Che i soldati dormivano in tre nello stesso letto, e che si riteneva come un progresso, poco ,prim:.i della Rivoluzione, farli coricrure r1 d11e a, due, si deve riconoscer,e che le fumigazioni con il tabaeco non potevano .chr. miglforn,re, 5.ehhene p,rocn,ri;i,mente, l'a,tmrno:fora vfaiata.

Lo stesso re Luigi XIV non cessr1va, di ra(',com:mdare che i malati e feriti di guerra fossero ;soccorsi nel migtlior modo possibile e che fossero escogitati tutti i mezzi pe,r far front,e alle inevitabitli difficoltà: << Bi.sogna assistere i feriti con (mm straordinaria, egli scriveva,, visitarli da [)a,rtc mia, ipoichè è cosa che non si ha mai abbastanr-a a cuore)).

Deficiente era invero il servir.io sanitario presso i col'IJ)i. Il · primo aprile 1667 Lonv-òis ,riferisce a Turenne che nel presidio di Lilla, in un solo reggimento <li lOOO uomini, si avevano oltre 400 malati ridotti a pane ed a('A}na e senm akun soccorso medico; a Char]eroy 800 soldati della, gua,rnigione, alloggia.ti in baracche di pag;lia,, erette in clima maJ.sano, non erano in grado di prestare akun servir.io, ed invano ne fu proposto il trasferimento neilla, ,regione ipiù salubre dellla Champagne.

Per meglio disciplinare il funzionamento deg1i ospedali, venne a, cia,scuno di essi assegnato un intendente, responsahile del buon somme stanziate, aveva a,lt1·esì l'obbli-go di invigila.re specialmente andamento élel servizio, il ,quale. o]tre a[l'amministrazione delle f'lugli imprenditori, cui veniva dato in aiprpalto l'esercfaio dello stabilimento sa-nitario e dei quali si era tent~to più volte di fare a meno, per la tloro poco onesta condotta : ma ogni aJt,ro sistema

falliva do[>o un breve espe,rimento e si dovette presto o . tardi ritorrnwe al sistema d,elle imprese, con tutti g]i annessi inconvenienti e soprusi, più volte lamentati.

Purtroppo, inv~ro, nonostante questo generale interessamento da 1>arte de1le autorità, il servizio la~ciava parec..chio a dèsiderare. Se sceltissimo era. il persom1le sanita,rio nei gradi più elevati, non così ,poteva dirsi di qu0llo suha.lterno, insuffici(-_•nte, 1poco istruito, il quale, essendo recintato nelle dasi;d sociali più htfimf\ ~1·a. 1più facilmente soggetto a cor,ruzioni.

Un regolamento del 1707 stahiJiva,. ad esempio, tre pasti a,l giorno negli ospedali militad; la colazione anc 7, il. rpranzo a1le 10, la ;:cna alle ;i pomeridiane; ogni infe1'rnù aveva, diritto ad una libbra, di carne, a 24 once di pane e ad una tazza .di vino. Gli intendenti dovevano SOl'Veglia,re sulla q1rn,ntità e qnalità degli alimenti, ma gli almi;.i da. parte degli aippaltatcwi, avidi di guadagno, e1·ano fre(1uenti, ed il vitto Cfit spesso immfficiente e malsano e rrn·ovocava, gravi -malaitic, <:he, nnitarnente alla mancanza (li ogni più ckment::i.re regola ig,ienica. anrnentavn 8emdhilmP,nte la mortaJità o8pedaliera.

Daremo ora nn breve t·em10 sui servizi sanita,ri milita,ri IJ)resso le altre nazioni d'Europa, e cominceremo (h1illa, Svezia., di cui l'esercito, oomc ae<:ennammo, ~hhe un meraviglioso riordinamento per merito di a ustavo Adolfo.

Nel 1613 a cias~un reggimento di fante.ria. fnrono assegnati 2 ba1.·bieri ed 1 ad ogni reggimento di cava,]1leria,: nel J 614, questi furono aume11tati a 3 per com11mgnia, più l l)arbiere per ,reggimrnto. Sotto Carlo IX (]H1l), il barbiere di reggimento percf>.ipiva 1rna, paga annua, di 40 talleri, oJtre 20 per l'uniforme; sotto Gustavo Adolfo lo stipendio fu portato a 150 taJ]Pri, più 50 di indennità per Ja divisa.

Nel 1625 ogni l'eggimcnto ,U <·nvalleda, formato di rn squadroni da 12f> cavalli ciascuno, disponeva per il t,crvizio sanita,rio di quattro ba.rbieri di reggimento. con ilo stipendio mensile di 30 talleri e <li 16 barbieri di sqmHlrone. con la pag;a di 15 tal1]eri mensili. Oltre a-· queRto IJWI'R<male, nell'ese1·cito di G11stavo A<lolfo -presfava,no se·rvizio 4 barbieri chi,rurghi, con lo stipemlio (li talleri 1/ 2 ed aventi rango f.ra i trombettieri e g-Ji 11:ffìciali d'amministrazione.

Durante la guerra dei 30 anni e negli assedi di Dornitz (1631), di Magdeburgo (1636) e di Gorlitz U641), spira llll sentimento 1pilì uma,nitario nell'assistenza dei malati e foriti, 1poichè anche i ntduti di parte nemica vengono amorevolmente soecorsi e . trai-;p-0rtati a mezzo di carri negli ospedali viciniol'i, prec()rrendo così (li due secoli la.convenzione di Ginevra, che sotto le insegne rossonociate tutelc1·à i malati e feriti di guer,ra a quaJ.un<Jue na.ziona1 i l:ì, appartengano. ,

P.er qua-nto riguarda i servizi sanitari degli eserciti in .O:er111ania, ricorderemo che nella Marca. del Brandeburgo, l'esercito ;lcll'elettore Gi-Oirgio Guglielmo (1619-1640) era costituito di 8000 fanti e 2000 cavalieri : ogni roggimento disponeva di un barbiere di reggimento ed ogni compagni::1, e squadrone di un ba,rbiere da <·:tmpo. Il grande Elettore (1640-1688), .!mo successore, Cl'cò l'eserdto ipermanente sulla forza <li 28-~8fi00 uomini: a.gli squadroni di cavalleria,, che p,rcser<;, come dicemmo, il nome di co1·nette, fu assegnato un medicu,s clc corrm ed un hal'bicre di cavalleria. Quando fo tr·uwe era.no a<:cautonat.c per un certo tempo n~Ue più grandi città, per il sen1i~io sanita,rio si ,ricorreva a,nche ai medici del luogo rper la, cura dei ;malati e f'eriti e ir<>r le mism·e 1pl'Ofilattiche contro le mafattie infettive.

Durante il regno di Fede1·i('o I (1688-17rn), i ha,rbieri (li comp::tgnia, che ,prima, .erano aUa.. {li-r,etta dipendenza del rispettivi ,·n,1)it.ani, passa,rono a,lla dipendenza dei barbieri di reggimento, i quali avevano ande alcuni a.pprendisti peir l'assiste11za negli interventj chirurgici. T harbied di reggimento pereepiv:mo un salario men~ile di 30. marchi nel 1638, di 27 nel J 635 e di f>2 nel 1686; i harbieri òi compaguia cli fl:),nte,ria di 11 ,H'i, di cavalleria di 11,40. f"ost il celeh1·e· Pnrma,nn, già ricordato, che fu chirurgo di oompa1.n1ia, poi di reggimento <lel Grande Elettol'c dal 1667 al :t fi92, l".iferisce <li av~r avuto nel suo reggimento 4 aiutanti, che del resto (\ra,no di !POCO auisilfo ,per la, sca,rsa coltura e neissuna. pratica.

Degna di J1ota, , l'amorosa sollecitudine dimostrata daJl Hrandc Blèttore per l'assistenza, <lei mala.ti e feriti: infatti nel 161;) <>gli mosse cemmra al .marescia.llo cla cam,po iprindpe Giorgio di Anhalt-Dessau per a,yerc trascurato il servizio sa,nitario ed 01·<linò p•rovvcdirncnti :pe.r l 'immedfa,to ricovero degli informi e severe punizioni a.gli ufficia.li che li avevano abba.ndonati al loro tlestino. Dopo la batta,gilia <li Feh1·ebelin del. 1675, ema,nò un altro ordine. in. data 21 lnglio, ai· ,rettori della. dt,tà di Span,fau di al-

lestire al più presto agli ordini di ufficiaJi incaricati tre carri per ìo sgombero dei . feriti, dou:iti di speciali coperture per òifendedi dalle intemperie e di un abbondante strato di paglia; e con a,ltro rescritto del 7 novembre 1675, fece inoltre requisire un g,ran numero di case private per il loro ricove,ro. l!l 1° novembre 1685 istituì anche un Collegio medico con funzioni ispettive, nlè trascurò i necessari iprovvedimenti contro il diffondersi delle maJattie etpidemico-contagiose, facendo costruire un Jazzaretto . 1per i pestosi, esercitando infine una, dgorosa vigilanza sulle bevande e sugli alimenti ed intensificando la pulizia delle caserme cd anche quella nrba.na.

Accenneremo ancora che ['esercito dei lanzichenecchi disponeva di tende (Krank_enzelten) p,er il ricovero dei maJlati e feriti, ma veri e propri ospedali da campo comparvero solo nel 1620 per crnra dell'Elettore 'Massimiliano di Baviera fora le milizie della lega, cattolica,; e dei numerosi allestiti, uno fu destinato ad isolamento per gli infermi colpiti da malattie eipidemico-contagiose. Altri ospedali permanenti furono impiantati ne11le città viciniori.

Nel giugno 1685, durante la guerra accanita tra le forze imperiali e l'esercito turco, le miUzie di Brunswich furono dotate di osipeda,li da caIDJPo, per il funzionamento dei quali fii compL Ia,to un apposito regolamento da Corrado Bertoldo Beherens (16601.736), pubblicato ad Hjldesheim nel 1H89. Quesfa unità sanita,rie erano -impiantate neille vicina,nze degli accampamenti, in luoghi ben situati presso foreste e provvisti di acqua . I malati colpiti da morbi infettivi venivano- isolati in ambienti ben ventilati, ma, nonostante le misure igieniche ordinate, gli infermi non curavano . molto la pulizia personale e ~esso si doveva la,menta,re S[)andimento di feci e <li ùrine, che si in:fìJt,rava,rio tra, fo f.essn,re del pavimento.

Il personale sanitario era composto da un medico, i[ quale iJ)oteva, essere scelto anche dai malati stessi, da barbieri da campo, farmacis,ti, assistenti, occlesfastici e da un certo numero di donne, con mansioni di infermiere, tutti alJa, dipm1denza di un ufficiale combattente, il ,quale disponeva ancne di una scorta, di solda,ti. . ò1tre che 1e preRCrizioni terapeutiche e l'assistenza, chirurgica, il med.foo aveva :mche l'obbligo di scoprire e denunciare i simulatori di malattie. Gli infermi erano cOillocati. su letti con S3A'.chi di tela riempiti di pagHa e provvisti di sufficiente dotazione di biancne,ria, da cui si aUestivano anche le fascie. Un ufficiale com-

111issario teneva l'amministrazione dell'ospedale e ,p,rovvedeva i l'ondi necessal·i per il suo funzionamento . . Per formarci un'idea degli osipedali militari del tem(Po, si può , ·onsultare il trattato di chirurgia di Andrea Hutter, pubbllicato 11 t·l 1718, sulla di cui copertina è rappresentata una sala ospeùa1 icra dùrantc Ja visita, quando il medico fa il gko dei il.etti ove sono corica.ti i soldati ammalati, indossando una specie di giusta.corpo o n ,,mice cd accompagnato dall'assistente. T,a suppellettile ospitaliera, rna,ssiccia, ed.ingombrante, veniva ,per lo ipiù requisita, sul posto dalle <·ase viciniori.

Per ,quanto si riferh,ce aJl.'esercito svizzero, è da accennare che ogni compa,gnia, di fanteria, cavalleria e artiglieria disponeva di 1m ba,rbie,re da campo, al quale nella Scoonda, metà del secolo si aggiunse anche un ba,rbiere reggimentaJe. Nel 1682 i barbieri dei _ rc~gimcnti del presidio di Zurigo godevano di granéLe riputa,zione: fra, questi figurava, il chirurgo in c::iipo dell'osipedale civi1le ed il rncdko della città. Nel 1683 lo stato maggiore delle rnilizifl della ~·:na.rnigione di Berna av,eva, pe,r il se,rvizio sa,nitario un medico (]a campo, un chirurgo-brurbicre da campo ed un farmacista; si hn notizia, infine che nel 1687 GiovaJ1ni Muralt, di Zurigo, facesse allestire una, èassa di medicinali 1per il servizio in campagna, che pe1· ~e dimensioni ed il materiale in eHsa oont,ennto su1perava tutte queHe costruite in IPl'ecedenza. Questo cofano, del peso di J 20 libbre, <:onteneva trenta strumenti chirurgici e 197 medicamenti di vairie specie, fra cui un antidoto di oppio, di 64 ingredienti, mitridatico ('On 49 elementi, tintura <li benzoino, polvere d1 Pannonia, olio (li sool"pione e di lombricofrle, ossi,do di zinc-0, cerotto di Vigo, pomata mercuria,le, terra sigillata,, succo di palma, gra.sso umano P di cane, rabarbaro, gialapl))a, aloe, senna,, tartaro emetico, canfora, cantairide allume ecc. Tutta.via nella guer,ra di difesa del 1687, rper la, grande forza mobilitata, l'organizzazione sanita.ria fu impari al bisogno.

Circa gli ,eserciti. d'Inghilterra, riferiremo che d.ur3Jnte il ,reg·no della regina F.lisa,betta non si poteva, dispor;re iper il servizio sanita.rio di nwdici veri e prop1·i, ma di giovn,ni aspiranti, i quaJi , ... rano istrnitj secondo i classici aforismi di Tppocrnte e ricevcva,no una, paga di dnque sterJine sr.ttimanali; ma nelle spedizioni olandesi si ebhero contese fi;a, le aytorità militari pCl' fa, insufficiente coltura del per~onale sanitario. Solo durante Ju, guerra tlei trent'anni <'Omincia atl aversi in Inghi1ltw·ra, Scozia e-d Trla.nda

,ma miglio,re o,rganizzazione sanitaria, oon medici e chirur2'hi aventi uno stipendio di sei scellini ed otto pences al giorno, medici barbieri con una paga di due scellini, sottocbirurg·hi barbieri con sei 1pences e farma<:isti con tre scellini e quattro pences.

Ca.do VI, nella .SIJ.)edizione in Francia e in Spagna .del 1626, per l'orgtrnizzazioue del personale sanitario occorrrnte, aveva autorizzato la corpqrazione dei chirurghi di Londra ad a,umenta:re a cinque ocelliui al giorno lo stipendio ;dei chirurgi maggiori che pi·endevano -parte aJla campa-gnu, ed al vescovo della, -chiesa di S. Paolo concesse il p,rivilcgfo di prcsiede1·c la commissione ,per l'aceertamento de1lla·loro ca,padtà. tecnica.

L'esercito irlandese disponeva, di un generale medico e quello hritamiico dell'India di un genera.le chirurgi,. Oltre ai chil'nrghi di reggimento, si ricor1s-e anche alla colla,borwzione dei lettori delle università, fra cui i celebri. Guglielmo Hm·vey, Rk~ardo Wif.;~man, Edoarclù Verney, Tommaso Skinf:'r. D1wanfo n rPgno ili Giacomo lI (168.5), ~'esercito venne a(',eresciuto ili nuovi rPgginwnti, per cui .fur·ono aggiunti ll chirurghi ... c1 11 asi-:dsteuti, con la .. paga ognuno di sei scellini e sei pences al giorno, oltre sci scclliTii per i_nde11nità di nniforme, Ja, qual<-, sia {letto iper incidenza, era di colore scarlatto. Dopo la, rivoluzione d·el 1688 e la succei-RionP ili Guglielmo III, 9 reggimenti con nn nmnero a.òflguato di n:ffid.ali meilici veirnero ancora incorporati a 11 'esercito, P nel HiHO, ~4 chirurghi furono agg•rPgati alle forze d 'T,r]ancla, con 1m chirurgo generale, Patdzio Archibald ,e con un generafo meclico, . Patrizio Dum, con lo stipt'ndio ciasctrno di di<'d ~cPllhii al giorno. :f<} da ricordare infìne che nri F<ecoli XVI e XVII g11i cscwciti helligeranti in Euro1pa sono decimati ,la fieriflsime epidemie di tifo esantematico. Cosi nel 1528 le mili zie · di T,a.nt~c d11rante l'assedio di Napoli subiscono per dermotifo una ipe1·dita di olti·e 30.000 nomini. E pér la stessa infozione perdite rilevanti si v<'rilìca.no fra ile trnp1Pe del 1.fargravio di Magdehnrgo P nel 155:11presso ' l'Escrdto

Pala.tino di Federico II, 'accantonate in Ungheria. , Nel 162~ il tifo esantematico imipcrvcrsa, fra le truppe a8sedianti l\fontpeillier, nel 163f> 1" fliffn,<H) fra i .":mldati che attac _ cano ·Louvain ,e nel 1643 mena strage nelle milizie accampate attorno a

Reading· e ad Oxford. Anche nell'as,sedio di Egra le truppe sono colpite dal mo,rbo in modo impressionante ed ugualmente la squadra navale davanti a. Quebec paga un largo t,rihuto all'epidemia.

Come apipendice, ritenia,mo non ,privo di qualche interesse ,ril't·dre qualçhè notizia sul t,rattamento deg1li invali.di di guer,ra.

Fin dai tempi di Enrico III,, per privata ini½iativa, dello s,pezialc Nicola Hoiiel, si era già istituito in ra.rigi un modesto asilo << ila, .mais(ln de la chadté chretienne )), che. oltre gli orfani cd i p1lV<"ri della città, a,ccoglieva. anche i minorati <leJla gnel'ra, i qm~li n•nivano per la loro rieùuca.zio1w nn d'aUora1 raggruppatì l';ecOJ)(lo i vari me.,;tieri. Ma, h~ morte di questo benefattore portò hen p1·esto :111 ,decadimento di tale provvida comunità.

Al duca di Sully, già benemel'ito, come ricordammo, per aver :u-:sicurato l'a.ssistenza immediata dei malati e foriti in gnerra con l'istituzione delle a,mbnlanze e degli OSi])edali <la. campo, sipetta, :1,11co,ra il merito di a.ver dato nnova, vita a quesh1 istituzione, provv,1ilern]o aill'avvcnir-e dei mutila.ti inabili al lavoro, con l'offrire loro 1111 onorato e tranquillo ri1poso, a, titolo di riconoseenza della paLl'Ìa. N~l lfi04, con l'aip1poggio òi Enrico TV, fu fondata. mia c;:isa, d(•g1i invalidi. Ed il monarca,, per dare UIUL .prova del sno gradi111Pnto, a,utorizzò gli invalidi a po1·ta,re, come ùistintiYo sul ma11IPl10, una croce bianca, orlata di hleu, su uno s<;udo recante il fiordalisio cOil motto (( per avere servito fe<lelmente )).

Con ordinanza ultcri,o,re del lfiOfi, la. direzione della casa fu :1,llidata all 'a.rcivescovo di Sens, grande elemosiniere di F,ra,ncia, e l'nrono e:manat.e norme opportune per l'ammissione e per Ja. disciplina dell'istituto, che, presieduto da1l rluca, di Montnwrency per .!!:li invalidi provenienti dalla ca;valffcria e dal duca E1pernon per q ne lli aippa,rtencnti rtlla, fanteria, fu affidata a speciale commissione di vigilanza. ,M~t, colla, morte di F,n,rico IV, questa. umimitaria isti1 uzionc subì un nuovo colipo; la casa fu chiusa, e gli invalidi ccli.bi l'nrono 1·icoverati provvisoriamente nei mona,Rteri e nelle abbazie fino nl novcmhrr Hi33, mentc·e ·1gli ammoglfaii w~nne assegnn1a, una p<~nRione mensile di 100 libbre. In quest'epoca il cardinale Riche '. lirù fondò, a Bicetrc, mm comunità sott-0 il titolo cli cc Comma.n· d<'rie de Saint Lonis >), affitfandone la, sopr:d.ntendenza, ::tl fratello (,':u·dina,lP. ili Lione. Però anche rt Richelieu mancarono tempo e de11a;ro; e l'istituzionf\, fondata ,;u hasi incertf:', e con -rism·Re inadegna.te, ancora, una, volta, non poM sostenersi e declinò rapidamente.

Ma le guerre micidiali della Fronda e ile prime campagne del 1·t,gno di Luigi XIV porta,rono però hen p1•,esto ad un aumento impressionante del numero degli invalidL siochè i monasteri non

erano più sufficienti ad accoglierli; e, nonostante le pene più severe <0mminate oontro il vagabondaggio, una tribù di sciancati e di mendicanti invase Parigi, con grave pericolo ;per la tranquiJlità e la sicurezza pubblica. Il re Sole disipose alilora, che i minorati di guerra fostiero ;p,rovvisoriamente riceverati in una casa del sobborgo di S. Germano, e, con editto dell'aprile 1674, ordinò ai suoi architetti Burant e 1M.ansart di costruire un più grandioso ricovero, J'cc Hòtel royal des invalides ))_, affidandone la direzione e l'amministrazione generale al Scgrietario di Stato per la guerra.

Vauban stabili tre categorie d'invalidi: invalidi perfetti) ciechi, a.lll[)utati di ambo le bra-0eia o ga,mbe, para,litìci e tutti quelli a.ssolutaimente incapaci al lavor-0; invaJjdi ìmperfetU) che potevano ancoÌ·a rendere qualche scrvjzio, come guardare il bestiame, servi-re da portieri, ese,rcitare qualche piccolo commercio, e faire qualche altro pi-0eolo lavoro agevole e poco faticoso; invalidi di servizio che, essendo ancor giovani e non storpi, oppure monocoli' n,vanzn.ti in età, e con ,r~liqm1,ti ,rli forit0, lievi potevano ancor servire nelle · ,piccOlle piazze forti.

Con s-enso pratico Vauban fissò la tariffa de]1le pensioni da, distribuire a, i mutilati: per la, prima classe a 15 so1di al giorno o 22 lihhre e 10 soldi aJ mese, vita natur.al durante; ossia 10 soldi ipel ipadrone e 5 e p,cl va]ilctto, p,erchlè non. potendo servirsi da sè e per necessità, occome loro qualcuno per s-ervi,rli; per quelli deilla sec,ònda cla~se 5 ,sol,dj al giorno o 2 scudi e mezzo al mese,· da trasf,eirirsi nei luoghi di nai;icita, presso i parenti.

Ed ancor oggi fa mole grnndiosa degli Invalidi, che reca sulla facciata la concisa ma eloquente dedica: l,àe8o et invicto militi e custodisce sotto la cupola dorata le S[)Oglie di . (;olui che, non a torto, fu chiamato il dio dell'offensiva,, rappresenta, uno dei monulllcnti più insigni della capitale francese : ed attesta, ancora dopo ,quasi tre secoli, l'int.erei;isamento e la riconoscenza del g,ran Re verso i difeni;iori della Patria,, resi inabiili al lavoro.

OAPI'l'OLO VI.

LA MEDICINA MILITARE NEL SETTECENTO.

I. ..:..:... LA CHIRURGIA w LA MEDICINA MÌLI'l'ARm NmL SE'l'TEJCIDN'l'O IN ITALIA.

Il soooilo XVIII, dal punto di vista storie-O-medico, ha una. fìi-:onomia p,ropria, caratteristica, influenzata da un lato dallo svi1 .nppo delle teorie filosofiche per opera, specialmente di Guglielmo

L,eibnib; e di Emanuele Kant, in Germania, di Giangiacomo Rousseau e {]i ,Montesquieu in Fra,ncia, e dall'altro dal progressivo svilnp1po delle sciernr,c sper·imentali, per cui. !l'lta,lia, si gloria òei nomi ili Luigi Galvani, Alessandro Volta, Lazzaro Sipallanza,ni, (Hovanna,tti-sta Morgagni. Le scienze medico-chirurgiche, nota il Castig"lioni, traggono dalla fisica, dalla, chimica e dalla biologia nuova luce '.ed impulso: e 11 :anatomia e la fodologia ne costituiscono le fondamenta, più soli(le_ D'altra parte si 11nifo-rma110 ai precetti di nna rigorosa oss<;rvazione, sempre ohhil't.tiva, in modo che il malato viene a 1·apipresentare il miglior libro di consultazione. E le numerose Accademie mediche sorte in questo i-:ecolo, q'nali la Reale cli Torino, quelb deMe scienze a, Padova e a Napoli, dei XL a " Mo<lena., Ja Gioenia a Catania, l'istituto delle sciem;c a Bologna aument:rnO' il patrimonio scientifico nazionale. Dei chir1nghi militari-·italiani del secolo XVIII, ricorderemo in , :primo luogo Carlo Guattani (l70!l-177m, da, S. Bartolomeo Bagni lli Novara (rig_ 63). Addottoratosi a Roma ,nel 1738, fu in seguito nominato chiorllrgo pr·ima,rio negli òspedali. di S. S1pirito e 's. Gallicano. Nel 1746 fu inviato dal pontcfìce Benedetto XTV a Parigi rper perfezionarsi in chkurgia,, ed a quelila Acca<lemia Rea.le prc, sentò una. m~rnoria smU'esofagotomia, ché gli fruttò ]a nomina a r-ocio onora,rio. , · Durante la. campagna. combattuta da1la. Francia nelle Fiandre, si recò, nel 1747, come chirm·go militare, sul campo di batta,glia pe1r impratichksi di trauma.tologia di guerra, ed in -questa circostanza conobbe i più rinomati chiorurghi dell'esercito del tempo. Di 1·itorno in Italia, dopo aver acquisfa.to per l'ospedatle di S. Spirito 1m com·plHto a,'rnia,mentario chirurgico per le grandi OIJ)erazioni, visitò le .

18

princijpa,li università di Torino, .Milano, Bologna, e Padova, ed a R-0ma riprese il suo servizio di prima1rio e le sue ler.ioni di chirurgia, sipecializzandosi nella litotomia. Mori a 64 anni 1n seguito aid epatite.

Merita il GuaLtani di essere qui rievocato, pel'chè, oltre ad ess;ere uno dei fonda.tori della nuova scuOlla chi!rurgica romana, fu uno dei più fervidi sostenitori ùella medicar.ione delle ferite e delle piaghe con Ja sola lavatura con acqua pùra e con la protc-

Fig. 63 - (farlo Gnattani, da .S. Bar'tolomeo Dagni (No\'ara).

zionc dal contatto dall'aria a mezzo di fasciature, rimettendo · così jn onore il trattamento già irwooonizr.ato dal Magati un secolo prima. Nella storia dc[la chirurgia miJitIDrc del tempo occupa un altro posto eminente Giovanni Alessan<ko Brambilla, da Pavia (17281800) (fi.g. 64), che fu medico personale dell'im1perafol'e Gius{'[)pe II, <leil quale godeva, incontrastafa1 fiducia, e rinomato caporeJParto dell'ospedale militare di Vienna. Fu incaricato dal sov,rano della riorganizzazione deil Corpo saniuirio militare austriaco e dell'incremento ~:!ella sua coltura tecnica. Fondò faoltre l'Accademia

medico-chirurgica Josephinwrn) presso [a qua.le istituì ùei corsi di integrazione e di pc-rf.czionamento per i medici milìtal'i, che dovevano conseguiire lai nomina di chirurghi di reggimento.

Con taile istituzione, si provvidero di grado aocadcmico i J1 'eldscherer) specie di :fl~hotomi o 1praticanti, che non si distjnguevano certaimente per autorità. e pe,r prestigio scientifico Dlè per rpo- · sizione sociale.

Fig. 64 - Giovanni Alessandro J3:rambilla, da Pavia.

L' Accademiai Giuseppina non fu però un Istituto medico mili tare vero. e proprio, ma semiplicemente una facoltà medica, in ip,roporzione ridotte, aggregata ai quella dell'università. Viennese. Non è rperciò da niera,vigliai·si se insorsero ben presto fra le due 'rivali aspre contese, che finirono colla abolizione dell'Accademia, decretata, in seguito nel 1878.

L'istruzione dei medici militari si ri(lusse allora :in Austria a corsi semestrali fa.tti a Vienna ·ncll 'Ospedale di guarnigio'lle .n. 1;

This article is from: