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13. - Ac.hiÌle ferito. (Da un disegno del Gabinetto delle medaglie, ;1'a.rigi ll 14. - T:rn..<,porto di morti e feriti nell'epoca greco-romana . 71

(fìg·. 13). Nel libro IV 1è riiprodotta da maestro nna, ferHa ca.usata. cfa.Jl'acerho quadrello seoocatD da Panda,ro contro il biondo Atridc, fratell-0 del ,re Agarne.nnone.

« Cost di sangue imporporossi; Afride, La tua be,ll':H1ea, e, per lo stinco, all'imo Ca,lcagno corse h vermiglia r·i~a ».

Il duce supremo, alla vista <lel forito, si conturba, e, d-Of.PO averlo confortato con amorevoli pa 1;0le, manda subito TaJ.tibio a

Pig. 13 - Achille ferito. (Da un dh1egno del Gabinetto delle meda.glie. Parigi).

chiamare Macaone, che si sta. battendo vaJorosa.ment..e sul campo. Questi accone immediatamente: ed ecco la. rnc-ravigliosa descrizione dei I-"rimi socoorsi apprestati.

(( .. . . . . . . . . Tnconl.anente Dal halteo estni-sse Maca-011 lo strale, ])i cni curvàrsi ndl'uscir gJi acuti ,\ mi ; disciolse ci quindi il ver-;~olato Ointo e H tora('.e colla. ferrea fa,scia. Sovrapposta ; e, scoperta, la foi-ita, S.ucchionne il s::rngue, e desti·o la cosparse Di lenitivi fm·maci, che a,l padre, D'amor pe~_ no, insegnati avea Ohh'onc >> .

Finalmente a-ccenncremo ad nu ca.so di frattura della ga.mba in seguito a, colpo co11tundente.

.Alla, fine del libro IV l '« Jrnbruside Pir,o )), condottiero Jei 'l'n1ci, scagilia m1 sasso conko l'(( Ama.rancide Diore >).

« .... Un'aispra. e, qua-nto cape il pugno, G1·os..-,;a pietra il l)ercossc alla diritta 'l'ihia presso · H taHoue ..... ... . Frarn,,e ambidue li nervi e la caviglia L'imp11obo sasso ed ei ,cadde supino .Nella sa,bbfa., ·e mal vivo amho le mani Ai ùomp:a;gni stm1dca . . . . . .... >>.

Anche in questo passo riappa,i·e la frase cc arnbi<lue li nervi)), di inteqweta.zi.one dubbia (tendini, nervi, o vasi sanguigni).

Passate oo.sì in rapida ras.segna le principali lesioni di guerra, e h e sono descritte nell'Jlfade, noh sarà superHuo ~ermare che Omero in q1wÀ<::t,o poem~b non si <limost1ra soltanto mirabile conoNdtor·e di anatomia. e traumatologia, ma nelle eontimue lotte f.ra. divi 11 i tù, ,e morta.Ii ci dà altl'csì umb meravigliosa rappresentazione del11 'edncazione fisica di quei tempi. Qunita era òi solito a,ssocia,ta al] 11 na. sohria alimentazione ed all'nso generalizzato di Lagni, e contri.1 miva dficacemente a rinvigorfre il 0011p,o per meglio sostenere le ai.:p,rc e dm:·e fatiche ,della guerra,, mentre la mu.sica, accoppiata, alla danza, che, come ben si esprime il Romagnoli, (< le simmetrie :1custkhè tra.duce in forma pla-stica )), cooperava, a rendel'lo più ag·ile cd a migliorn::rne 1 1c linee enritmkhe, svilnippando in tal modo i.I e~1lto della, bellezza, della forza e del cora,ggio. E nel guidare le f;ruppe all'assalto si C..'l-nta,vano inni in onore di Marte, di Castore e Polluce e di altre divinità guerriere.

Così snl vigoroso ·corpo cli Ettore) ucdso, come abbi.amo già ricordato, da, un colpo _ di lanci.a. di Achillé

« D'ogni intorno v'oooorse1'1 gli Aieldvi ()mteanplando d'Ettor nfcr:wigliiosi Va.mmirande serrnhianze e hb Rta.tura >>.

E, dall'liliadc stessa. nel canto XXIII apprendiamo che Achille indice in on01·e dell'ucciso Patroclo giochi funebri, tr.ihnto <li !'l'Oi ad un e·roe : 001·se .sulle bighe, gal'e di pugila.to, · di lotta., col'se ipodistiche, i1 trar <l'arco, il getto del disco, a uelli alla, laincia, t-scrcizi òi forza, e destrezza. '

F, ,dallo stes,so poema, possiamo ancora, •ricavare interres-sa.nti no-

,;io11i di igiene miHtare in rapporto a,lla razione a,lirnentare del soldato circa gli effetti di una buona alimentazione.

<< • • • • • • • • • • • Nelle navi adunque Comanda. che di cibo e di bevanda Fonte di forza, si ristaurj,n tutti; Ohè di1,,ri.uno soldato un giorno intero Fino i-Ll tnunonto nou s·ostien la, pugna ; Sete, fame, fatica, a poco, a, poco, Doman aneo i più forti, e dispossato ()asca il ginocchio. Ma guerrier cui frec;die Tornò le forze il cibo, il gior,no tutto Intrepido combatte, e sua stanchezza Sol col finir,si ùel conJlitto sente l).

* * *

Data così m1a somma,ria scors~b ai libri dcll'Iliack, volgiamo ora un rapido sguawlo all'Odissea,, la quale, come si è detto, svolgf!ndosi in un ambiP.nt.P idillia~o più caJmo e pacificn, 110n p1·P.s1~nta ~nsì ili frequente quegli episodi guer,rescbi, quegli scontri violenti e mortali, dai quali possiamo dedurre, come dall'llia.d·e, qualche notizia sulla traumatologia ;di guerra e sull'assistenza sanitaria presso gli eserd ti di quei tempi. 'ruttavia, anche in questo •poema, che il citato Romagnoli definisce una sinfonia del 1Mcditer.ra.neo, possiamo trovare <1ualche dato interessante per la sto·rfa della, medicina militare dell'epoca.

Fra i guerrieri più _ rinomati che presero parte ailla Stpedizione di 1'roia per vaJore e dcstriezza nel maneggiare l'a.rco, è da, ,rico,rdare l<"'ilottete, di cui a,bbiamo avuto già, ()IOOasione di pa.rla.re trattando delle fascia.ture. Nel Hhrp XIII rlell'Odi,ssea si. narra che quest'eroe, morsica.to da, 1111 serpente velenoso, fu abba,ndona.to « da.gli ingrati A1·givj )), durante la navigazione, nell'isola di Lemno (( egrò d'acuti spa.smi >> ove rimase iper oH.re J O anni. La pi~~gn, che presentava j ma,rgini e l::i., zona. ci-rcoRtante anneriti, e che emanava nn fetore insopporta,hile, fu medica.fa e guarita da Macoone.

Ne[ libro IX il poeta descrive con sovprendente esattezza e con simi1 1itudini e:fficaicis,sime l'acceca,nwnto ò-ell'occhio del dclopP Polifemo per mano di Ulisse :

<< Quelli affermar l'acuto palo, e in mezm Dell'occhio il conficcaro: ed io di sopra, Levandomi sui piè, movealo in giro ..

E come aHor che ta,vola, di. nave Il trapano a,ppuntato investe e fora, Che a.Itri H regge con mano, ,a.Itri tiraùldo, Va, d'ambo i lati le corregge, e attorno L'ist.'tncabile trapano si volv~: Sì nell'ampia, lucern~ il tra,ve acceso Noi giravamo. Scaturiva, il , sangue, La pupilla, brucia.va,, ed un focoso Vapor; che tutta, la, palpebra e il ciglio Struggea, uscia, dalla pupilla, e l'ime Orepitar io sentì~1, rotte raidici. Qua,l se fabbro talor nell'onda fredda Attuffò un'ascia o una stridente scure, E temprò il ferro, e gli diè f.orza ;, tale L'occhio il1torno al troncon cigola e frigge)).

Nel libro X è rapp,r,esentato concisa.mente, ma non meno effica,1·emente, un infortunio mortale per caduta da:ll'alto.

<r . . . . . . . . . . . . . .Per 1:1 lu:ng:1 ,SéaJla. di dietro SC-lendere ob!j~1,ndo Mosse di punta. ,sovra, il Letto, · e ca,dde l~recipite dall'alto ; il ,collo a.i nodi Gli s'infranse, e volù l'anima, a Dite l).

Coll'infrang-ere f1el <',() llo a.i nodi, il ipoeta ha voluto p,robabilmente ,riferirsi all3:.. frnttnra delJe vertebre cervicali ed alla concomitante oommozione cerehra.le, causa della morte istantanea.

Nel libro XVIII sono ri1prodotti, colla ipiù viva, rrealtà, gli ultimi mom~nti di Tro, colpito violentemente da, Ulisse aJla regione cervica.le.

Sottò l'orecchia, l'investì nel 00Uo Ohe l'osso fra<:a,ssogli: m,cigli il rosso &wgue fuor drJl:l hoc.ca;: ~d ci rnug.g'hinndo Otscò, digrignò i denti, e il pavimento Ualcitrando battè . . . . .... . ,,

Un allt, ro caso· di ferita inferta <ìallo ,stesso Ulisse ad A'ntii.noo, <' descritto mira.hilménte nel libro XXlI.

« Nella gola il trovò c-01 dardo Ulisse, E si colpillo, che dall'altra banda Pel collo delicato uscì la punta ..

Ei piegò da, una, parte e dalle inani La ,coppa gli cadè : tosto una grossa Vena di sangue mandò fuor pel naso ; Percosse colle piante, e da sè il desco Resph1se ; sparse le vivande a terra. Ed i pani imbratta.vansi e le carmi>>.

Nel medesimo· libro è pure rappresentato un caso òi lesione epatica, con esito letaJLe, prodotta con una f,rccci.a scoccata da UHsse contro Eurhnaco. ·

cc Votato l'arco, ~1,I petto iJ colse, e il pronto Nel fegato gl'infissc acer'bo strale. Lasciù Eurimaico il brando, e dopo .a,1,quanti Giri, curvato su la, mens.'L ca,d,c1e, E i cibi '.T'iver,saronsi e la coppa>>.

E più avanti sono descritte lei;.:ioni da colpo ùi lancia al torace ,ed a.ll'a1<'1dom-P penet,ra-nti in c~w.ità, (>Ò f'. na,rrata. con irnpre...;;;sionante evidenza la morte per stra,ng,olwrnento inflitta da Telema<:o alle giovani che si prostituivano c-0i Prod.

« Era.n le donne con le toste iu fila E con avvinto ad ogici collo un lnc,do, Di morte infelicissimo strumento. Guizzan coi piedi alquanto e più non son,o >>.

Stupenda la concisione di ,quest'ultimo verBo nel rappresentare gli ultimi istanti di vita.

Non mancano ncppU're ncll'O<l'issea, descdzioni di ga,re ginniche, qua,li la lotta, il pugilato, il lancio del disco, la corsa, il getto del giaveUotto, che dimostrano il culto della bellezr,a e dell'oduca·zionc fisica di quei tempi inteso a svilruppare armonicamente il corpo ed a ;ren(lerlo agile e vigoroso.

Ecco, come esempio, un caratteristico giudizio di Laodamante, sul ben proporziona.to sviluppo corporeo e sulla, gagliarda, costituzi _ onc (li Ulisse, che si legge nel libro VIII:

-<< Di buon taglio e' mi sembra; e dov,e mi fianchi, Dove aUe gambe, e ,delle mani a,i dorsi Guardisi, e al ifermo collo, 1ma robusta, Natura io v,eg:gio, e non mi par che ancora Degli a,nni ve1~di l'u,bba:n,doni lil uerho >>.