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di mento non incontrò grande faNo,r.e n ella maggioranza, che tornò li 110 agli ultimi del '700 all'antica commetudine di medicare freq nentemente le ferite e idi la.s ciarle 'esposte all'a,rirt . F, dehl)ono ani·ora passare due s,oooli e mezzo, prima che le idee ed i metodi del11 'italiano siano rimessi in valore, per opera degli strarnieri e spc.,i n,lmente di Lister. A questo proposito, per <fare un'idea della farraginosa quant ità di medicamenti che i sanita,ri del tempo erano soliti usa:r:e n ella cui·a
Fig. 58 -
Ludovico Settala, da Milano.
delle ferite; non sarà inutile a(X;ennarc che nei secoli XVI ,e XVII i barbieri avevano 1a consuetudine di recarsi alle abitazioni d ei loro clienti, cavalcando mule magnificamente barda.te e munite di ricehe sonagliere e con una bisaccia oontenente l ' unguento basiilicon, che ma turava Je ferite , l 'unguento degli rupostoli, che sviluppava la vitarlità d ei tessuti, l ' unguento bianco, che ne facilitava la coeBione, l'ungn!:lnto giallo, quello <lel Re ,Moro ed il ba,l samo ungarico, a base di ll'es.ina di ipino, che ,rigeneravano la carne e finaJmente l'unguento dialteon, che calmava i dolori! Nè al (]UOtidiano esercizio chir urgico bastava, m1cora '<IUesta, complica,ta medicazione per il trattamento· delle le"Sioni : e ,per ,s caccia.re gÌi umori nodvi dall'organismo si ricor,reva, altresì ad un larghisRimo uso di ipnrganti e di t •r iaca. 1