Sottosopra 3 Discipline

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Storia Geografia Scienze • Metodo di studio • Intelligenza visiva • Operatività • Metacognizione • Sintesi e Mappe per ripetere Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi LIBRO DIGITALE EDUCAZIONE CIVICA 3

4 Tutto cominciò dal Big Bang

6 E poi…

8 Dalle discipline al metodo di studio

10 LA STORIA

12

16 I

52 UA    3 Nuove specie di Homo

54 Le glaciazioni

55 L’Homo di Heidelberg

56 L’Homo di Neanderthal

58 L’Homo sapiens

60 L’Homo sapiens: arte e… tecnologia

62 L’Homo sapiens: la forza del gruppo

Metodo di studio

64 Consolido le conoscenze • Homo di Heidelberg • Homo di Neanderthal

65 Consolido le conoscenze • L’Homo sapiens

66 Vedo e ricordo • Nuove specie di Homo

68 Sintesi delle conoscenze • Paleolitico: nuove specie di Homo

69 Ricordo ed espongo • Paleolitico: nuove specie di Homo

70 UA    4

Il Neolitico:

Metodo

Le età della Terra
geologiche
14 Le ere
fossili
Aspettando
’essere umano
La lunga strada dell’Homo • Uno sguardo d’insieme
I primi ominini 24 Gli Australopitechi
di studio 26 Consolido le conoscenze • I tempi della storia 27 Consolido le conoscenze • L’evoluzione 28 Vedo e ricordo • La storia dell’Homo 30 Sintesi delle conoscenze • Dal Big Bang ai primi ominini 31 Ricordo ed espongo • Inizia la Storia 32 UA    2
l’evoluzione degli ominini 34 Il cespuglio evolutivo 36 I bisogni fondamentali • Uno sguardo d’insieme 38 La tecnologia e la vita in gruppo • Uno sguardo d’insieme 40 L’Homo habilis 42 L’Homo ergaster 44 Il fuoco • Uno sguardo d’insieme 45 Le prime migrazioni Metodo di studio 46 Consolido le conoscenze • Le caratteristiche dei primi Homo 47 Consolido le conoscenze • Le conquiste 48 Vedo e ricordo • L’evoluzione degli ominini 50 Sintesi delle conoscenze • Il Paleolitico: i primi Homo 51 Ricordo ed espongo • Paeolitico: primi Homo      STORIA
18 UA    1
l
20
22
Metodo
Il Paleolitico:
periodo di innovazioni
L’evoluzione delle abilità 74 L’agricoltura e l’allevamento 76 Nuove abitudini alimentari 77 La ceramica 78 La tessitura 79 I metalli 80 Le abitazioni 81 I primi villaggi 82 L’organizzazione del villaggio 84 La religione e l’arte 85 Verso la Storia
72
di studio
Consolido le conoscenze • La vita nel Neolitico 87 Consolido le conoscenze • Il Paleolitico e il Neolitico 88 Vedo e ricordo • L’Homo nel Neolitico 90 Sintesi delle conoscenze • Il Neolitico 91 Ricordo ed espongo • Neolitico
Il cammino della STORIA
digitali della disciplina
86
92
Contenuti

140 UA    3

142 I mari

Contenuti digitali della disciplina

I

143 Conoscere il mare

144 Il mare: flora e fauna

145 Vivere al mare

146 I fiumi e i laghi

148 Dalla sorgente al mare

150 Il fiume e il lago: flora e fauna

151 Vivere lungo i fiumi e i laghi

Metodo di studio

152 Consolido le conoscenze • Il mare

153 Consolido le conoscenze • Il fiume • Il lago

154 Vedo e ricordo • Ambienti d’acqua

155 Sintesi delle conoscenze • I paesaggi d’acqua

157 Ricordo ed espongo • Paesaggi d’acqua

158 UA    4 La cartografia e l’orientamento

160 Le carte geografiche

162 La riduzione in scala

164 L’orientamento e i punti cardinali

166 I movimenti della Terra

Metodo di studio

168 Consolido le conoscenze • Le carte geografiche

169 Consolido le conoscenze • L’orientamento e i punti cardinali

170 Vedo e ricordo • Diverse carte geografiche

172 Sintesi delle conoscenze • La cartografia e l’orientamento

173 Ricordo ed espongo • Carte geografiche • Orientamento

174 Il nostro PIANETA

GEOGRAFIA 94 LA GEOGRAFIA 96 Si forma la Terra 98 Si formano i continenti 100 Vulcani, terremoti e i cambiamenti della Terra 102 Il clima e i cambiamenti della Terra 104 UA    1 Il territorio oggi: i paesaggi 106 Le modificazioni naturali 108 Le modificazioni antropiche 109 Le città 110 Il lavoro e il territorio Metodo di studio 112 Consolido le conoscenze • La formazione della Terra 113 Consolido le conoscenze • Le modificazioni del territorio 114 Vedo e ricordo • Il territorio oggi 116 Sintesi delle conoscenze • Il territorio e i paesaggi 117 Ricordo ed espongo • Paesaggi 118 UA    2 I paesaggi di terra 120 Le montagne 121 Conoscere la montagna 122 La montagna: flora e fauna 124 Vivere in montagna 125 Sicurezza per te e... Educazione Civica 126 Le colline 127 Conoscere la collina 128 La collina: flora e fauna 129 Vivere in collina 130 La pianura 131 Conoscere la pianura 132 La pianura: flora e fauna 133 Vivere in pianura
di studio
Consolido le conoscenze
La montagna
Consolido le conoscenze • La collina • La pianura
Vedo e ricordo • Origine dei paesaggi e attività
Sintesi delle conoscenze • I paesaggi di terra
Ricordo ed espongo • Paesaggi di terra
Metodo
134
135
136
138
139
acqua
paesaggi di

Contenuti digitali della disciplina

216 UA 3 Ecosistemi: elementi non

218 L’acqua

220 L’acqua nell’aria e… nel sottosuolo

222 Il suolo

224 L’aria

226 I materiali Tecnologia

228 I materiali artificiali Tecnologia

230 Consolido le conoscenze • Acqua, aria, suolo

231 Consolido le conoscenze • Non viventi

232 Vedo e ricordo • Ecosistemi: elementi non viventi

234 Sintesi dele conoscenze • Ecosistemi: elementi non viventi

235 Ricordo ed espongo • Non viventi in ecosistemi • Materiali

236 Nasce la VITA

238 La Terra: un bene da salvare Compito di realtà

SCIENZE 176 LE SCIENZE 178 Inizia la vita 180 L’evoluzione degli animali 182 L’evoluzione delle piante 183 I fossili 184 UA    1 L’evoluzione, l’adattamento, l’estinzione 186 L’evoluzione 188 L’adattamento 190 L’estinzione 191 L’estinzione oggi Educazione Civica 192 I dinosauri Metodo di studio 194 Consolido le conoscenze • L’evoluzione 195 Consolido le conoscenze • L’adattamento 196 Vedo e ricordo • Evoluzione, adattamento • L’stinzione 198 Sintesi delle conoscenze • Le forme di vita: evoluzione, adattamento, estinzione 199 Ricordo ed espongo • Viventi 200 UA 2 Gli ambienti 202 L’adattamento agli ambienti freddi 204 L’adattamento agli ambienti caldi 206 Gli ecosistemi 208 Gli ecosistemi e i non viventi 209 Tutelare oggi il territorio Educazione Civica Metodo di studio 210 Consolido le conoscenze • Gli ambienti freddi • Gli ambienti caldi 211 Consolido le conoscenze • Gli ecosistemi 212 Vedo e ricordo • Gli ambienti 214 Sintesi dele conoscenze • Gli ambienti e gli ecosistemi 215 Ricordo ed espongo • Gli ambienti
viventi
Metodo di studio
e…

Tutto cominciò

Big Bang dal Contenuti digitali

Tutto cominciò quando si formò l’Universo, lo spazio infinito con le stelle, i pianeti… poi anche la Terra. Ma come si formò l’Universo? Quando e come ebbe inizio la storia della Terra e degli esseri viventi? Nessuno lo sa con certezza. Gli scienziati e le scienziate, studiando i corpi celesti e i loro movimenti, hanno elaborato numerose teorie.

La teoria condivisa è quella del Big Bang.

In un tempo veramente lontanissimo, più di 15 miliardi di anni fa, l’Universo era contenuto in una piccolissima bolla, più piccola della capocchia di uno spillo. Questa bolla era molto calda, molto pesante. Improvvisamente la bolla esplose. Si formò una densa nebbia che cominciò ad espandersi. In quel momento nacque l’Universo.

Dall’Universo… 4

Dieci miliardi di anni dopo il Big Bang, cioè circa 5 miliardi di anni fa, in un punto della densa nebbia luminosa, si formò una nube di gas e polveri.

Ruotando attorno a se stessa, prese la forma di un enorme disco il cui centro divenne sempre più caldo e denso. Era nata una stella: il Sole.

Intorno al Sole cominciarono a girare piccoli ammassi di polveri e gas: si scontravano e si fondevano tra loro. In milioni di anni si sono formati i pianeti, tra i quali la Terra, che continuano ancora oggi a girare attorno al Sole.

5
… alla Terra

E poi…

Che cosa è successo dopo la formazione del nostro pianeta?

Come si sono formati gli ambienti della Terra?

Come sono apparsi e si sono evoluti gli esseri viventi?

Quali sono stati i nostri più lontani antenati e come vivevano?

Per rispondere a tutte queste domande entrano in azione diverse discipline, ognuna con i propri esperti e le proprie esperte

… si formò la Terra

La GEOGRAFIA ci spiega come il nostro pianeta ha preso la forma attuale con monti, mari, fiumi…

… nacquero le forme di vita

Le SCIENZE ci spiegano come si sono formati ed evoluti gli esseri viventi.

6

… comparve l’uomo

La STORIA ci fa conoscere il tempo della Terra, come comparvero i nostri lontani antenati e come vivevano.

… si misurò il tempo, lo spazio

La MATEMATICA, attraverso i numeri, ci aiuta a capire che cosa è successo e com’è la realtà.

Spiegare che tutto ha avuto inizio con il Big Bang. Tutte le scienze e le discipline fanno riferimento ad aspetti specifici della realtà che ha avuto origine in quel momento.

7

studio al metodo

Come studiare?

Già dallo scorso anno hai cominciato a studiare, cioè a leggere, capire, ricordare e ripetere gli argomenti delle diverse discipline. Ora è il momento di imparare un metodo di studio. Attraverso differenti strategie, infatti, puoi studiare con più efficacia e meno fatica. Potrai così valorizzare le tue capacità, ampliare le tue conoscenze, sviluppare le tue competenze. Il metodo di studio è come una scala: sali un gradino per volta e arriverai in cima!

I titoletti evidenziano l’argomento principale del paragrafo.

Studio con metodo

Il libro mi spiega come fare

1 Punti chiave Evidenziano i concetti importanti.

2 Ricavo informazioni Domande o indicazioni per aiutarti a ritrovare nel testo le informazioni più importanti.

3 Espongo

Suggerimenti per guidarti a esporre in modo chiaro con le tue parole quanto hai imparato.

8
Dalle discipline
di

Metodo di studio

Alla fine di ogni capitolo le sei pagine del Metodo di studio ti aiutano a consolidare le conoscenze e a raggiungere i traguardi.

Consolido le conoscenze

Esercizi per consolidare quanto hai imparato.

Sintesi

delle conoscenze

Lo schema riassume gli argomenti trattati e guida a ricordare le conoscenze base

Vedo e ricordo Attività con immagini significative per ricordare facilmente quanto hai studiato.

Ricordo ed espongo

La mappa aiuta a ricordare e fornisce una traccia per esporre in modo completo e logico ciò che hai studiato.

Queste due pagine aiutano i bambini e le bambine a visualizzare e a conoscere le tappe del percorso per costruire un metodo di studio. È importante spiegare la funzione dei diversi strumenti forniti dal testo. In particolare è necessario spiegare come questi strumenti debbano essere utilizzati

nelle pagine di studio e nelle pagine di esercitazione e di consolidamento.

9

La Storia

Una storia è il racconto di fatti immaginari o realistici, cioè che possono accadere. La Storia è il racconto di fatti realmente accaduti nel passato. La Storia è la scienza che ricostruisce gli avvenimenti del passato e li colloca in ordine cronologico, ricavando le informazioni dai reperti e dalle fonti Tutto ha una storia: le persone, gli animali, gli oggetti. Anche l’Universo e la Terra hanno una storia.

Qual è la differenza tra una storia e la Storia?

i fossili le fonti

STUDIOSI/E formazione della Terra

BIGBANG

EVOLUZIONE DELL’HOMO

10
STORIA

Quest’anno studierai come ha avuto origine la Terra, come si è sviluppata la vita su di essa e come è avvenuta l’evoluzione umana.

Osserva la mappa: a colpo d’occhio puoi vedere gli argomenti che incontrerai.

HOMO

NEOLITICO

bisogni fondamentali agricoltura allevamento villaggi t e cnologia

La mappa iniziale serve per fare entrare nell’argomento. Ha una funzione diversa dalla mappa inserita alla fine di ciascuna unità di apprendimento.

Questa anticipa l’argomento, l’altra organizza le conoscenze. Invitare i bambini e le bambine a osservare la mappa e a esporre ciò che già sanno su questi temi.

11
PALEOLITICO A u stralopiteco

Terra Le età della

Chiedi a una persona anziana di mostrarti le fotografie della sua vita. Vedrai che il suo aspetto è cambiato nel corso del tempo. Ti accorgerai che questa persona ha attraversato diverse età: l’infanzia, la giovinezza, l’età adulta, la vecchiaia. Anche il nostro pianeta ha una lunga storia.

La Terra non è sempre stata come appare oggi, ha attraversato periodi diversi durante i quali ha modificato molto il suo aspetto.

Da una palla di fuoco, pian piano è diventata un luogo meraviglioso. Terra, aria, acqua ed esseri viventi la rendono unica!

12

La storia della Terra è iniziata nel momento della sua formazione, cioè 4,5 miliardi di anni fa. Anche la Terra ha le sue età: 5 lunghi periodi, le ere Ogni era è un periodo di tempo con una durata di milioni di anni. I primi milioni di anni sono stati davvero sconvolgenti, l’aspetto della Terra continuava a modificarsi. Si è formata la crosta terrestre, si sono formate le terre e i mari, ma nessuna forma di vita assisteva a questi sconvolgimenti. Poi apparvero le prime forme di vita, ma perché diventassero simili a quelle attuali ci volle ancora un tempo lunghissimo. E infine... apparvero i nostri lontanissimi antenati. Se potessimo rappresentare in 24 ore tutta la storia della Terra e di come la vita si è evoluta, ci accorgeremmo che l’ominino, cioè il nostro antenato più lontano, sarebbe comparso solo nell’ultimo minuto prima della mezzanotte.

Orologio delle ere geologiche

Ore 23.59 Compare il primo ominino

Ore 23.45 Compaiono i primati

Ore 23.40

I dinosauri e altre specie si estinguono

Ore 22.20

Ecco i dinosauri

Ore 22.00

Primi rettili

Ore 0.00

La Terra comincia a formarsi

Questo immaginario orologio mostra la durata delle ere geologiche e il momento della comparsa del primo ominino.

Ore 3.40

Prime forme di vita

Le ere geologiche

Archeozoica

Paleozoica

Mesozoica

Cenozoica

Neozoica

13

ere geologiche Le

Era

arcaica o Archeozoica

Da 4,5 miliardi di anni fa a 600 milioni di anni fa.

È un’era durata miliardi di anni. È l’era della formazione della Terra e della lenta comparsa delle prime forme di vita.

Era

primaria o Paleozoica

Da 600 milioni di anni fa a 250 milioni di anni fa

Le acque dei mari cominciano ad abbassarsi e le terre emerse diventano un unico grande continente: la Pangea. Animali e piante si diffondono sul nostro pianeta.

Gli esseri viventi sono cambiati e si sono evoluti moltissimo durante le diverse ere.

Era

secondaria o Mesozoica

Da 250 milioni di anni fa a 65 milioni di anni fa

Le terre emerse si dividono in continenti. Sulla terraferma vivono grandi dinosauri e piccoli mammiferi

Vuoi saperne di più su dinosauri, prime forme di vita, prime piante e animali?

Se ne occupano le Scienze da p. 178

14

In queste pagine è rappresentata la successione delle ere geologiche: in geografia sarà approfondita la formazione del territorio, in scienze l’evoluzione della vita, in storia l’ominazione.

Da 65 milioni di anni fa a 2 milioni di anni fa.

La Terra prende la forma che ha adesso: si formano catene montuose come le Ande e le Alpi. I grandi rettili scompaiono e i mammiferi si diffondono su tutto il pianeta Compaiono i primi ominini.

Era terziaria o Cenozoica

Da 2 milioni di anni fa ad ora.

È l’era in cui avviene l’evoluzione dell’essere umano da Australopiteco fino a diventare come siamo oggi.

Era quaternaria o Neozoica

15

I fossili

Com’è stato possibile ricostruire la storia della vita sulla Terra? Attraverso lo studio dei fossili, reperti particolari che hanno aiutato gli studiosi e le studiose. I fossili sono resti, impronte o tracce di animali e piante vissuti milioni di anni fa, che si sono pietrificati. Essi forniscono informazioni sulle forme di vita esistenti in una determinata era geologica.

I resti fossili permettono di ricostruire l’aspetto di antichi esseri viventi.

La fossilizzazione

Com’è avvenuta la fossilizzazione?

Quando un animale muore solitamente il corpo si decompone, ma in casi particolari si può fossilizzare. È un processo molto molto lungo, che può durare milioni di anni.

Milioni di anni fa due pesci morirono e i loro corpi si adagiarono sul fondo.

Uno si decompose completamente, l’altro fu ricoperto da strati di detriti e fango.

Le parti molli si decomposero e rimase solo lo scheletro. Le sostanze che componevano lo scheletro del pesce furono sostituite da sostanze minerali e diventarono roccia.

Quando la crosta terrestre si innalzò, il fossile venne in superficie.

16
1 3 2 4 Contenuti digitali
I fossili: reperti particolari

Le impronte fossili si sono formate perché gli animali e i vegetali lasciarono delle orme nel fango che, con il passare del tempo, si è indurito ed è diventato roccia.

I fossili in ambra si sono formati quando piccoli organismi, come insetti o piccoli vegetali, sono rimasti intrappolati nella resina degli alberi. La resina, con il passare del tempo, si è indurita e fossilizzata, formando appunto l’ambra.

Dove si trovano i fossili

I fossili si trovano racchiusi nelle rocce. Gli strati rocciosi della Terra si sono formati in tempi diversi, spesso sovrapponendosi uno all’altro. Sono come pagine di un libro di pietra che ci permettono di leggere la storia della Terra. Negli strati più profondi, che in genere sono i più antichi, si trovano i fossili di organismi vissuti nel passato più lontano. Talvolta, a causa di grandi cataclismi o dell’erosione, i fossili affiorano negli strati più superficiali.

Questo è un fossile di trilobite, un invertebrato marino che ha 270 milioni di anni.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• I fossili: reperti particolari

• La fossilizzazione

• Dove si trovano i fossili

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Che cos’è un fossile?

• Come si formano i fossili?

• Che cos’è un’impronta fossile?

• Che cos’è un fossile in ambra?

• Dove si trovano i fossili?

3 Espongo

Esponi le tue conoscenze collegando le informazioni che hai sottolineato.

17

Aspettando l’essere umano

Metacognizione: ciò che già so

Le fonti storiche permettono di ricostruire i fatti avvenuti nel passato.

Sono:

• gli oggetti (fonti materiali);

• i racconti (fonti orali);

• le immagini (fonti visive);

• i documenti (fonti scritte).

Le forme di vita, dalla loro comparsa sulla Terra, si sono evolute. Un lungo cammino che dai primi organismi è giunto alla comparsa dell’essere umano. Ma anche l’uomo è cambiato fino ad avere l’aspetto attuale. Gli specialisti e le specialiste della storia ci raccontano questo meraviglioso cammino.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Le fotografie mostrano studiosi e studiose con i reperti che hanno permesso di ricostruire la storia dei nostri antenati.

I luoghi dove vengono trovati

i reperti si chiamano siti archeologici

Osserva le immagini e leggi le didascalie.

18
UA    1 Questo studioso è un paleontologo. Questo studioso è un geologo
Scheletro di un dinosauro. Strati di roccia.

Completa scrivendo il nome degli studiosi e delle studiose.

• studia

le caratteristiche delle rocce e del terreno. Ricostruisce così la storia della Terra e stabilisce l’età dei reperti ritrovati nei siti archeologici.

• studia i resti di esseri viventi vissuti in un passato lontanissimo, per ricostruire il loro aspetto fisico.

• studia e analizza i resti di oggetti costruiti dagli uomini e dalle donne.

• , analizzando i reperti, cerca di raccontare come può essere stata la vita dell’essere umano nella Preistoria.

Con una compagna o un compagno ripeti quanto imparato. Uno/Una di voi dirà il nome dello studioso e della studiosa, il compagno o la compagna dovrà spiegare che cosa studia. Poi invertite i ruoli.

La metacognizione serve per far recuperare ai bambini e alle bambine le conoscenze pregresse. Attraverso domande verificare quanto essi ricordano in merito alle necessità delle fonti storiche per ricostruire un evento.

19
Ripetiamo insieme Questa studiosa è un’antropologa Queste studiose sono archeologhe. Punte di frecce.

LA LUNGA STRADA DELL’HOMO

Anche l’essere umano, come tutte le specie viventi, ha percorso una lunga strada per giungere ad avere le caratteristiche di oggi. Ogni giorno ci sono nuove scoperte sui nostri lontanissimi antenati.

Da dove abbiamo avuto origine

I primi esseri umani avevano caratteristiche molto diverse dalle nostre e ci sono voluti milioni di anni per arrivare ad essere come siamo oggi.

Ma da chi abbiamo avuto origine?

Non sappiamo con certezza qual è l’antenato da cui è iniziata la nostra specie. Nell’Era terziaria sulla Terra comparvero i primati. Erano mammiferi simili a piccole scimmie. Questi primati si sono diversificati e, circa 6 milioni di anni fa, si sono sviluppate due linee evolutive: da una parte gli scimpanzé, dall’altra i nostri antenati.

La parola “Homo” indica la specie di ominini e comprende sia uomini sia donne.

20 UA    1
Homo erectus Homo habilis Australopithecus africanus Australopithecus robustus Australopithecus afarensis Panomo Ardipithecus Homo rudolphensis

Uno sguardo d’insieme

L’evoluzione

L’evoluzione dell’essere umano inizia da un lontano antenato comune a noi, agli scimpanzé e ai gorilla: il Panomo, di cui però non si sono ancora trovati resti fossili. Questo è il punto di partenza di una lunga strada con tante diramazioni. Alcune a un certo punto non hanno portato più a nulla, sono diventate “strade chiuse”. Per lunghi periodi sulla Terra ci sono state molte specie di ominini che si sono incontrate lungo queste strade. Molte sono convissute in diverse parti del globo. L’Homo sapiens è quello che ha percorso la strada che è giunta fino a noi.

La Preistoria

Per raccontare la storia dell’essere umano gli studiosi e le studiose si sono basati su reperti trovati in diversi siti. Non esistono documenti scritti perché non si conosceva ancora la scrittura. La scrittura segna, infatti, il passaggio tra la Preistoria e la Storia. Gi studiosi e le studiose hanno diviso la Preistoria in due periodi basandosi sulle conquiste fatte dall’essere umano, grazie allo sviluppo della sua intelligenza e delle sue abilità: il Paleolitico e il Neolitico.

21 Storia
Homo ergaster Homo di Neanderthal Homo di Heidelberg Homo sapiens

I PRIMI OMININI

Dal Panomo discendono gli ominini, i nostri primi lontanissimi antenati. I resti dei primi ominini sono stati ritrovati per la maggior parte in una zona dell’Africa chiamata Rift Valley

La Rift Valley

La Rift Valley è considerata la “culla dell’umanità” perché qui sono nate e si sono evolute le prime specie di ominini. La Rift Valley è un’estesa valle, formatasi milioni di anni fa, protetta da montagne che hanno formato una barriera naturale.

Con la sua formazione, la zona a sinistra della Rift Valley, cioè a ovest, mantenne un clima umido e per questo vi rimasero le foreste abitate da gorilla e scimpanzè.

Nella Rift Valley a destra delle montagne, cioè a est, il clima si fece più arido. Qui molte foreste si trasformarono in vaste zone erbose.

Le caratteristiche dei primi ominini

Nella Rift Valley gli ominini stavano preferibilmente sugli alberi per difendersi meglio dai predatori carnivori. Si spostavano da un ramo all’altro grazie alle zampe lunghe e agili. Si afferravano ai rami con le mani prensili e con le loro cinque dita robuste Si nutrivano di frutti spontanei, ma cacciavano anche insetti.

Quando scendevano a terra camminavano a quattro zampe. In un ambiente erboso era più facile trovare cibo. Cominciarono così a camminare in posizione eretta per poter vedere al di là dell’erba alta. Importante fu la posizione degli occhi. Erano infatti posti sotto la fronte, vicini tra loro e in grado di percepire i colori. Questa caratteristica facilitava il controllo del territorio per evitare i predatori.

UA    1 22
Scimpanzé Gorilla Ominini

L’adattamento

L’adattamento al nuovo clima e al nuovo ambiente fu una necessità per garantirsi la sopravvivenza.

Fu anche l’inizio della lunga storia di una evoluzione che portò, in milioni di anni, all’Homo sapiens, cioè all’essere umano di oggi.

La Rift Valley si formò a causa degli spostamenti delle placche tettoniche. Vuoi saperne di più? Vai a p. 98 di Geografia.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• La Rift Valley

• Le caratteristiche dei primi ominini

• L’adattamento

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Perché la Rift Valley è considerata la culla dell’umanità?

• Com’era il clima nella Rift Valley?

• Dove vivevano i primi ominini e perché?

• Quali caratteristiche fisiche avevano?

• Che cosa cambiò quando passarono più tempo a terra, in un ambiente erboso?

3 Espongo

Esponi le tue conoscenze collegando le informazioni che hai sottolineato.

23 Storia
Rift Valley Savana erbosa Foresta pluviale

GLI AUSTRALOPITECHI

Nella Rift Valley, a Laetoli, sono state ritrovate una serie di orme di piedi lasciate da Austrolopitechi

Furono i primi ominini a sperimentare la posizione eretta.

Gli Australopitechi si adattarono ai cambiamenti.

Aspetto fisico

Lo scheletro degli Australopitechi si era modificato per poter assumere la posizione eretta.

Camminavano spostando continuamente il peso da un piede all’altro e dondolavano le braccia. Non riuscivano a correre velocemente, perciò spesso per difendersi salivano ancora sugli alberi. Avevano il corpo ricoperto di peli. Il loro cranio e il loro cervello erano piccoli e il muso era molto simile a quello delle scimmie.

Il pollice opponibile

Camminare in posizione eretta permise agli Austrolopitechi di avere le mani libere. Le utilizzavano per afferrare rami, bastoni, sassi. Il pollice divenne opponibile, cioè era in grado di piegarsi e toccare le altre dita della mano. La nuova struttura della mano permetteva di afferrare e maneggiare gli oggetti con facilità.

Nei pressi di Laetoli, in Tanzania, sorge un vulcano, oggi spento, ma che milioni di anni fa era attivo ed eruttava una gran quantità di ceneri. Su questo materiale, bagnato dalla pioggia, tre Australopitechi che camminavano su due gambe lasciarono le loro impronte, che poi si fossilizzarono. Quelle tracce hanno un’età di 3,7 milioni di anni.

24 UA    1
Le orme di Laetoli Laetoli

1 Punti chiave

• Aspetto fisico

• Il pollice opponibile

• Come si nutrivano

• Come vivevano

Come si nutrivano

Gli Australopitechi impararono a cibarsi di insetti, uova e pezzetti di carne lasciati dai predatori. Divennero onnivori.

Come vivevano

Per difendersi dai grandi predatori impararono a vivere in gruppo, a collaborare nella ricerca di cibo, a comunicare con i gesti. A poco a poco furono in grado anche di memorizzare una sequenza di gesti.

Erano in grado di capire se il loro modo di agire otteneva un risultato utile oppure no. Aumentava la loro intelligenza, cioè la capacità di adattarsi all’ambiente, di modificarlo in modo utile, di imparare dall’esperienza.

Lucy

I primi resti che permisero di ricostruire uno scheletro intero di Australopiteco appartengono a una femmina, che venne chiamata Lucy.

Lucy è vissuta più di tre milioni di anni fa. Quando è morta aveva circa 20 anni ed era alta poco più di un metro. Insieme a lei furono trovate ossa di altri individui. Ciò testimonia che apparteneva a un gruppo.

Lucy fu ritrovata nella zona della popolazione Afar, perciò la sua specie venne chiamata Austrolopithecus afarensis

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni Completa la sintesi. Gli Australopitechi camminavano in Il pollice era Si cibavano di Vivevano in e con i gesti.

3 Espongo

Utilizza la sintesi che hai completato ed esponi le tue conoscenze.

Storia
25

I tempi della Storia

1 Completa inserendo il nome di ciascuna era, poi collega numerando.

1 Era o Archeozoica

2 Era o Paleozoica

3 Era o Mesozoica

4 Era o Cenozoica

5 Era o Neozoica

2 Scrivi al posto giusto le parole.

Grandi rettili e piccoli mammiferi.

Si forma la Terra.

Gli ominini si evolvono.

Si diffondono animali e piante.

Compaiono i primi ominini.

Preistoria • Storia • Paleolitico • Neolitico

Invenzione della scrittura

3 Collega con una freccia ogni nome alla sua definizione.

Impronta fossile

Ambra

Resti di vegetali o di animali che si sono pietrificati assorbendo i minerali.

Sagome di animali e vegetali ritrovate nelle rocce, formatosi in seguito all’indurimento del fango del terreno.

Preziosa sostanza trasparente che permette di conservare perfettamente ciò che ha inglobato.

Sotto ciascuna immagine scrivi il nome del tipo di fossile.

fossile in ambra • impronta fossile

Metodo di studio Consolido le conoscenze

L’evoluzione

1 Collega con una freccia ciascun nome alla sua definizione.

Panomo

Ominino

Antenato comune a ominini, scimpanzé e gorilla da cui si suppone sia iniziata l’evoluzione umana. Australopiteco

2 Collega con una freccia ogni particolarità degli ominini alla sua funzione.

La posizione eretta quando erano a terra…

Ominino che utilizzava il pollice opponibile per afferrare e stringere. permetteva di afferrare i rami.

Prima specie che iniziò a camminare in posizione eretta.

Le particolarità degli occhi…

Le particolarità delle mani prensili…

… permetteva di vedere con facilità i predatori. permetteva di vedere al di là dell’erba alta.

3 Collega ogni causa alla sua conseguenza, colorando il quadratino.

Nella Rift Valley cambiò il clima.

Le grandi foreste si trasformarono in savane.

Nella Rift Valley cambiò il paesaggio.

Gli ominini scesero dagli alberi per trovare cibo.

Gli ominini si adattarono al nuovo ambiente, evolvendosi. L’ambiente diventò più arido.

4 Scrivi V (vero) o F (falso).

Gli Australopitechi:

• camminavano quasi sempre in posizione eretta.

• si nutrivano solo di vegetali.

• erano individui solitari.

• avevano un cranio e un cervello sviluppato come il nostro.

• avevano il corpo coperto di peli.

• erano in grado di memorizzare alcuni gesti.

5 Scrivi il nome…

• di un famoso Australopiteco femmina:

• del luogo in cui sono state ritrovate orme fossili di Austrolopitechi:

27 Metodo di studio Consolido le conoscenze

La Storia dell’Homo

1 Osserva le immagini e completa.

• Questi sono .................................

I sono , impronte o tracce di essere viventi. Forniscono informazioni sugli esseri nelle diverse ere

• In queste immagini vedi la Rift Valley.

La Rift Valley è una , protetta a ovest da La Rift Valley è considerata la dell’umanità perché in questi luoghi si sono le prime specie di

28 Metodo di studio
Nella Foresta Fossile di Dunarobba, in Umbria, si trovano tronchi fossili di enormi alberi vissuti più di 2 milioni di anni fa.

• Per ricostruire la storia vi sono studiosi e studiose specializzati. ........................................: studia i resti di animali ed esseri umani. e ........................................: studiano i resti degli oggetti per ricostrire le abitudini di vita dei gruppi umani. .......................................: studia le caratteristiche delle rocce e degli strati della Terra per collocare nel tempo i reperti.

Gli Australopitechi avevano un pollice opponibile che permetteva loro di e maneggiare sassi e rami. La posizione permetteva di guardare oltre l’erba alta.

• I fossili permettono di ricostruire la storia della Terra.

• I cambiamenti ambientali della Rift Valley hanno influenzato l’evoluzione degli ominini.

• Diversi studiosi e studiose ricostruiscono il passato dell’uomo.

• Il pollice opponibile e la capacità di camminare in posizione eretta furono fondamentali per l’evoluzione.

L’intelligenza visiva utilizza le immagini per apprendere e ricordare. Far verbalizzare ciò che suggeriscono le immagini per ricostruire le informazioni principali.

29 Metodo di studio Vedo e ricordo
2 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. Fai attenzione ai colori. 3 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. Sito archeologico di Olduvai, in Africa.

Dal Big Bang ai primi ominini

Il Big Bang, la formazione dell’Universo e della Terra

Più di 15 miliardi di anni fa, il Big Bang diede origine all’Universo.

Si formarono il Sole e i pianeti, compresa la Terra.

Il tempo della Terra è suddiviso in 5 ere geologiche: Arcaica, Primaria, Secondaria, Terziaria, Quaternaria.

Gli studiosi e le studiose della Storia

Gli studiosi e le studiose della Storia analizzano differenti aspetti della storia.

Sono: paleontologo/a, archeologo/a, antropologo/a, geologo/a

Utilizzano le fonti per ricostruire il passato.

Le fonti

Le fonti si suddividono in fonti materiali, orali, visive, scritte.

I fossili sono una particolare fonte materiale molto importante per ricostruire il passato lontanissimo.

La Preistoria

I primi ominini compaiono nell’Era terziaria.

Nell’Era quaternaria avviene l’evoluzione dai primissimi antenati fino all’Homo sapiens.

La Preistoria:

• inizia con la comparsa dei primi ominini;

• si divide in Paleolitico e Neolitico

I primi ominini

Si evolvono nella zona della Rift Valley.

Tra i più antichi ci sono gli Australopitechi

Caratteristiche degli Australopitechi sono: posizione eretta, corpo coperto di peli, pollice opponibile.

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.

30 Metodo di studio Sintesi delle conoscenze

Ora

31 Metodo di studio
s o Sole e Ter r a EVOLUZIONE DELL’HOMO
t e c h i
P
leolitico Rift
STUDIOSI/E i
l e
INIZIA LA STORIA Ricordo ed espongo
ripeti ciò che hai studiato. La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale. BIG BANG Univ e r
primi ominini Australopi
Neoliti co
r e i s t o r ia P a
Valley
fossili
fonti

Il Paleolitico: l’evoluzione degli ominini

Metacognizione: ciò che già so

Milioni di anni fa noi e le scimmie avevamo un antenato comune: il Panomo. Da questo antenato si sono evoluti più gruppi di ominini. Gli Austrolopitechi sono stati i primi a scendere dagli alberi. Si sono evoluti fino ad assumere la posizione eretta e si sono adattati alle nuove condizioni ambientali.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Osserva e completa.

I luoghi in cui si cercava un riparo.

Il Paleolitico è il primo periodo della nostra storia. Circa 2,8 milioni di anni fa in Africa comparvero nuove specie umane, a cui sarà dato il nome di Homo. Avevano caratteristiche differenti rispetto agli Australopitechi.

L’uomo e la donna hanno imparato a utilizzare sassi e utensili per

L’Homo del Paleolitico trovava rifugio nelle e costruiva

UA    2
Utensili costruiti nel Paleolitico. Amigdala
32
Chopper

L’Homo fece grandi progressi quando cominciò a utilizzare il e imparò ad accenderlo.

Grotte di Sterkfontein in Sud Africa, dove fu ritrovato il più antico Australopithecus africanus.

Ripetiamo insieme

L’Homo lasciò l’ e giunse in Asia e in Europa. Nel corso del Paleolitico l’Homo ha saputo utilizzare la sua intelligenza per produrre oggetti, trovare o costruire ripari utilizzando le risorse del territorio. L’Homo del Paleolitico si è spostato dal suo territorio ed è giunto in Asia e in Europa.

Invitare la classe a soffermarsi sui tratti caratteristici degli Australopitechi e su come questi siano determinati dall’adattamento all’ambiente. Con le attività di classe capovolta invitare i bambini e le bambine a verbalizzare come immaginano l’evoluzione degli Austrolopitechi in base alle informazioni che le illustrazioni forniscono.

33
Pitture rupestri di Bhimbtetka, India. Punta d’ascia paleolitica ritrovata in Danimarca.

IL CESPUGLIO EVOLUTIVO

Dai primi ominini, con l’evoluzione, si è giunti fino all’Homo sapiens.

La storia della nostra evoluzione è paragonata a un enorme cespuglio. Molti rami si sono estinti, altri hanno dato origine a diverse specie.

I primi Homo

Circa 2 milioni e 800 mila anni fa comparvero i primi Homo.

Le specie di Homo furono molte: alcune hanno abitato il nostro pianeta contemporaneamente.

L’evoluzione degli Homo è avvenuta in milioni di anni.

Tra le diverse specie, poco alla volta, si sono intrecciate le caratteristiche fisiche e si sono trasmesse le abilità raggiunte.

L’evoluzione

Camminare su due “zampe” ha permesso agli ominini di avere le mani libere, di toccare, manipolare, cioè trasmettere più informazioni al cervello.

La posizione eretta ha reso

possibile alla colonna vertebrale di sopportare un peso maggiore e, quindi, al cranio di ingrandirsi per contenere un cervello più grande e più pesante.

Il pollice opponibile ha reso possibile afferrare più facilmente gli oggetti e affinare i movimenti.

Gli scimpanzé sono in grado di usare le pietre per spaccare frutti dal guscio duro o di intrecciare rami, ma non hanno imparato a costruire strumenti più complessi.

34 UA    2

Le caratteristiche degli Homo

Gli Homo si distinguono dagli Australopitechi perché:

• camminano sempre in posizione eretta;

• hanno un cervello più sviluppato;

• danno inizio alla tecnologia, costruendo con le pietre oggetti per cacciare e per difendersi.

Il Paleolitico

Il Paleolitico è il primo periodo della storia dell’Homo ed è il periodo in cui si è maggiormente modificato il suo aspetto fisico.

L’Homo ha cominciato a produrre strumenti di lavoro e di difesa scheggiando in modo grossolano la pietra

Dalla capacità di lavorare la pietra deriva il nome Paleolitico, età della pietra antica (paleo vuol dire antico, lithos significa pietra).

Il periodo del Paleolitico iniziò tra i 2 e i 3 milioni di anni fa con la comparsa delle prime specie di Homo e terminò circa 10 000 anni fa, quando ormai la Terra era abitata solo dall’Homo sapiens.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• I primi Homo

• L’evoluzione

• Le caratteristiche degli Homo

• Il Paleolitico

2 Ricavo informazioni

Leggi e cancella l’opzione sbagliata.

• Le specie “Homo” sono molte / due

• L’evoluzione dei primi Homo è stata improvvisa / lenta.

• Gli abitanti della Terra oggi appartengono tutti alla specie di Homo sapiens / a diverse specie di Homo. Scrivi le caratteristiche che distinguono gli Homo dagli Australopitechi.

3 Espongo

Utilizza le informazioni per esporre

le tue conoscenze.

35 Storia
, ................................................................................, .

I BISOGNI FONDAMENTALI

Nel corso della sua evoluzione l’Homo ha perfezionato il modo di soddisfare i propri bisogni: ha cambiato modo di ripararsi, procurarsi il cibo e comunicare con i suoi simili.

Le tappe dell’evoluzione

Con il tempo gli Homo hanno soddisfatto in modo diverso i loro bisogni.

In queste pagine vedrai diverse sequenze che ti mostrano i cambiamenti, i grandi passi avanti. Le specie di Homo sono molte, tu studierai solo alcune specie di Homo particolarmente significative per le tappe dell’evoluzione umana. Le studierai una dopo l’altra. Però se tu potessi fare un salto nel passato, potresti vedere diverse specie vivere contemporaneamente anche in luoghi molto vicini tra loro.

UA    2
Uno sguardo d’insieme

LA TECNOLOGIA E LA VITA IN GRUPPO

L’Homo ha migliorato la sua vita quando ha imparato a costruire utensili per usi diversi e ha cominciato a vivere in gruppi più numerosi.

UA    2

Uno sguardo d’insieme

La vita in gruppo

I primi Homo vivevano in gruppi molto piccoli Poi i gruppi diventarono più numerosi. Ciò favoriva non solo la difesa, ma anche la possibilità di cacciare grandi prede.

All’interno del gruppo si instaurarono nuove abitudini come la cura dei malati e la sepoltura dei morti.

Dove vivevano

Le prime specie di Homo vivevano nella Rift Valley e facevano piccoli spostamenti solo per procurarsi il cibo. Incominciarono poi a esplorare zone sempre più lontane.

Si allontanarono dalla Rift Valley e arrivarono in Asia e in Europa.

LEGENDA

Africa

Europa

Asia

Homo habilis

Homo ergaster

Storia 39

L’HOMO HABILIS

Uno tra i numerosi gruppi di Austrolopitechi cominciò a utilizzare le mani per lavorare la pietra. Circa 2,8 milioni di anni fa nelle savane dell’Africa comparvero così gli habilis, i primi a cui venne dato il nome di Homo.

Aspetto fisico

L’Homo habilis era robusto, sembrava un grosso gorilla. Era molto simile all’Australopiteco, ma era più evoluto e intelligente. Camminava stabilmente su due gambe e utilizzava le mani per afferrare bastoni, sassi, frutti. Era più audace dei suoi antenati e cominciava ad affrontare situazioni pericolose, invece di fuggire.

Come si nutriva

Per cercare il cibo si spostava continuamente nella savana. Era dunque nomade. Le donne e gli individui più piccoli raccoglievano bacche, radici e frutti spontanei.

Gli adulti andavano in cerca di uova, di insetti e di resti di animali abbandonati dagli animali predatori. L’Homo habilis era onnivoro

Come si riparava

L’habilis sceglieva i suoi rifugi in luoghi dove c’era l’acqua e dove era possibile trovare delle prede abbandonate dagli animali. Durante la notte si rifugiava sugli alberi per sfuggire ai predatori. Costruiva una specie di grande nido e usava le fronde per ripararsi dal freddo. Durante il giorno, però, scendeva a terra.

La vita in gruppo

L’Homo habilis viveva in piccoli gruppi composti da poche famiglie. Comunicava con i gesti ed emetteva suoni articolati. Era un vocìo, che non era però ancora un vero linguaggio.

Che cosa sapeva fare

Il nome ”habilis“, significa abile, capace di fare.

L’Homo habilis era in grado di lavorare la pietra per costruire strumenti che gli erano utili per la caccia e la difesa. Per cercare radici aveva imparato a scavare il terreno con i bastoni.

40 UA    2
Chopper

La capacità di costruire semplici attrezzi indica che l’habilis era in grado di:

• scegliere, tra i materiali disponibili, quello più adatto;

• capire come costruire uno strumento;

• immaginare come utilizzare gli strumenti che costruiva.

La tecnologia

Per cacciare piccole prede e difendersi dall’assalto degli animali l’Homo habilis lanciava pietre. Per spolpare le prede abbandonate da altri animali aveva imparato a spaccare una particolare pietra, la selce, per renderla tagliente. A questi rudimentali attrezzi è stato dato il nome di chopper.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Aspetto fisico

• Come si nutriva

• Come si riparava

• La vita in gruppo

• Che cosa sapeva fare

• La tecnologia

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

Perché questo Homo è chiamato habilis?

Com’era il suo aspetto fisico?

Come si nutriva?

Dove viveva?

Come comunicava?

Che cosa sapeva costruire?

3 Espongo

Utilizza le informazioni per esporre le tue conoscenze.

Storia
41

L’HOMO ERGASTER

Ergaster significa lavoratore, ma è stato definito anche “l’uomo camminatore” perché è il primo che si è allontanato dall’Africa. Anche dell’Homo ergaster vi sono diverse specie, tra le quali l’Homo erectus.

Aspetto fisico

Mentre gli habilis popolavano le savane africane, si affermava, circa 2 milioni di anni fa, una nuova specie: l’Homo ergaster.

L’ergaster aveva lunghe gambe slanciate ed era totalmente bipede. Il suo corpo non era più coperto di lunghi peli. Aveva un cranio più grosso e un cervello più grande e sviluppato di quello dell’habilis.

Come si nutriva

L’ergaster si procurava cibo raccogliendo frutti, uova, resti di animali. Imparò, però, a cacciare piccole prede, che inseguiva anche per lunghi percorsi. Cacciava accerchiando in gruppo le prede e costruendo trappole.

Come si riparava

L’Homo ergaster era nomade. Si riparava in caverne vicino ai fiumi. Con il tempo imparò a costruire semplici capanne con rami e frasche.

42

La vita in gruppo

L’Homo ergaster viveva in gruppi di famiglie. Essere in tanti rendeva più facile procurarsi il cibo. All’interno del gruppo c’era chi si occupava della caccia, chi raccoglieva frutti e uova, chi si occupava del fuoco. Il ritrovamento di un teschio di una persona anziana e senza denti dimostra che gli ergaster cominciavano a prendersi cura degli anziani.

Probabilmente ciò accadeva perché gli anziani potevano trasmettere conoscenze. La vita in gruppo, la necessità di trasmettere le conoscenze acquisite e di organizzare la caccia portò l’Homo ergaster a migliorare il suo linguaggio

Che cosa sapeva fare

L’ergaster cominciava a scheggiare la selce da entrambi i lati Otteneva così l’amigdala, attrezzo tagliente che utilizzava come lama, coltello, raschiatoio per lavorare la pelle degli animali.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Aspetto fisico

• Come si nutriva

• Come si riparava

• La vita in gruppo

• Che cosa sapeva fare

2 Ricavo informazioni Rispondi a voce.

• Perché l’Homo ergaster è stato definito “camminatore”?

• Spiega in che cosa era diverso dall’habilis.

• Nell’aspetto.

• Nel modo di cacciare e di nutrirsi.

• Nel modo di ripararsi.

• Nella vita di gruppo e nella comunicazione.

• Nelle abilità.

3 Espongo Utilizza le informazioni per esporre le tue conoscenze.

43

IL FUOCO

Gli ominini sono sempre stati a contatto con il fuoco perché le eruzioni vulcaniche erano frequenti, così come lo erano gli incendi provocati dai fulmini.

In principio gli ominini prendevano e portavano con sé i tizzoni recuperati da incendi spontanei e li utilizzavano per allontanare le bestie feroci.

Poi riuscirono ad accendere il fuoco sfregando due pietre focaie così incendiavano le erbe secche.

Impararono a mantenere il fuoco acceso, bruciando legno ed erbe.

Trovarono poi un altro modo per accendere il fuoco: facendo ruotare un legnetto su un ramo.

Saper accendere il fuoco fu una grande conquista: permetteva di allontanare gli animali feroci, illuminare le grotte, scaldarsi, cuocere la carne.

Il fuoco favorì la vita di gruppo. Seduti intorno al falò si raccontavano le imprese della giornata. Così si sviluppò anche il linguaggio.

44 UA    2
2 1 3 4 5 Uno sguardo d’insieme Contenuti
digitali

LE PRIME MIGRAZIONI

L’Homo ergaster, seguendo gli spostamenti degli animali, raggiunse luoghi sempre più lontani.

A causa di cambiamenti climatici, in Africa le piogge cessarono e la vegetazione diminuì drasticamente. Molti animali, per sopravvivere, si spostarono verso nord.

A causa dei cambiamenti climatici anche il livello del mare si abbassò e si crearono “ponti naturali” che permisero all’ergaster di raggiungere prima l’Asia e poi l’Europa. In Asia dall’Homo ergaster derivò l’Homo erectus. Questi spostamenti durarono migliaia e migliaia di anni.

L’uomo continua a migrare

Le migrazioni di persone, tribù e popoli hanno caratterizzato tutta la storia dell’umanità.

Ancora oggi moltissime persone lasciano i loro Paesi per fuggire dalle guerre, dalla povertà o dalla mancanza di libertà.

migrazioni degli animali.

Storia 45
Molti gruppi di ergaster, abbandonarono le loro terre, e seguirono le
1 2 3
Educazione Civica

Le caratteristiche dei primi Homo

Immagina di lavorare in un museo di paleoantropologia. Ti hanno incaricato di compilare le schede che andranno esposte nelle teche accanto alle ricostruzioni di alcuni Homo.

1 Completa le schede utilizzando le caratteristiche giuste.

Nome: habilis • ergaster

Aspetto fisico: alto, senza peli e totalmente bipede / molto robusto e stabilmente bipede.

Alimentazione: caccia piccole prede / onnivoro, si cibava anche di resti di animali.

Dove viveva: dall’Africa si sposta in Asia ed Europa / in Africa.

Dove si riparava: di notte tornava sugli alberi / in caverne e semplici capanne.

Che cosa sapeva fare: costruiva chopper con la selce / costruiva amigdale.

Nome: Aspetto fisico:

Alimentazione:

Dove viveva:

Dove si riparava:

Che cosa sapeva fare:

Nome: Aspetto fisico:

Alimentazione:

Dove viveva:

Dove si riparava:

Che cosa sapeva fare:

46 Metodo di studio
Consolido le conoscenze

Consolido

Le conquiste

1 Colora, tra queste, due delle tappe fondamentali per la storia dell’Homo.

Vivere nelle caverne.

Lanciare le pietre. Produrre e utilizzare il fuoco. Salire sugli alberi per difendersi.

Uscire dall’Africa e raggiungere terre lontane.

2 Collega ciascuna fase della costruzione del chopper alla sua didascalia, numerando.

Con la pietra dura si colpisce la selce, scheggiandola.

Si scelgono due pietre: la selce e una pietra più dura.

Si continua a scheggiare la selce solo in una parte per renderla tagliente.

Si usa il chopper impugnando la parte non tagliente.

3 Collega con una freccia il nome della tecnica per accendere il fuoco alla sua spiegazione.

Percussione

Strofinio

Si gira velocemente un bastoncino infilato in una cavità in un pezzo di legno.

Si picchiano due pietre una contro l’altra per provocare scintille.

4 Leggi, sottolinea l’errore e correggilo.

Il primo Homo che lasciò l’Africa fu l’Homo habilis.

Si spostò a causa del cambiamento di clima e delle migrazioni di animali.

L’errore è: ...................................................... Va corretto con ............................................................

47 Metodo di studio
1 3 4 2
Si diresse prima in Asia e in seguito colonizzò anche l’Europa. Da questa specie derivò l’Homo erectus. le conoscenze

L’evoluzione degli ominini

Questo è il cranio di un australopiteco boisei. Risale a 2,6 milioni di anni fa. Sulla testa puoi vedere una “cresta” ossea. Questi austrolopitechi avevano anche denti molto forti. La cresta si è sviluppata a causa della masticazione continua di radici e cortecce dure.

Questo è il cranio di un habilis. È più arrotondato di quello degli austrolopitechi, allungato verso la parte posteriore. Non c’è traccia della cresta ossea.

Questo è il cranio di un ragazzo di 10 -12 anni, della specie Homo ergaster. È stato trovato vicino al lago Turkana, in Africa. Il cranio è più grande di quello dell’habilis. Comincia ad assumere una forma simile al cranio della nostra specie, i sapiens.

2 Leggi e cancella l’opzione sbagliata.

Questi reperti ci mostrano che gli ominini si sono evoluti / non si sono evoluti. Il loro cranio ha subito / non ha subito modificazioni.

L’ordine cronologico di apparizione corretto è: Homo ergaster / Australopiteco / Homo habilis Australopiteco / Homo habilis / Homo ergaster

3 Leggi e completa.

Sulla volta della grotta di Wonderwerk in Sud Africa

sono state trovate tracce di fuliggine lasciate dal fuoco. A terra sono stati rinvenuti resti di vegetali inceneriti, frammenti di ossa carbonizzate e strumenti in pietra. Gli scienziati hanno dimostrato che questi resti risalgono a 1 milione di anni fa.

Questi ritrovamenti in Sud Africa testimoniano che l’Homo ergaster sapeva accendere e lo utilizzava per la grotta e per il cibo. Il ritrovamento di molti utensili dimostra che l’Homo ergaster viveva in .................................

48 Metodo di studio
1 Osserva e leggi.
Vedo e ricordo

Metodo di studio

4 Leggi e completa.

5 Le fotografie mostrano differenti tipi di chopper e amigdale. I chopper sono i primi utensili ottenuti la pietra. Erano utilizzati per Gli ominini costruirono sempre più raffinati e adatti a differenti scopi.

Le amigdale erano utensili scheggiati da entrambe le .

Venivano utilizzati come

6 Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che esse ricordano.

• Gli ominini si sono evoluti e hanno modificato il loro aspetto.

• Gli ominini sapevano produrre e utilizzare il fuoco.

• Nel corso dell’evoluzione la capacità di produrre utensili migliorò.

7 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

49
Dopo aver fatto eseguire gli esercizi, chiedere ai bambini e alle bambine quali siano, secondo loro, i punti chiave da ricordare. Confrontare poi le loro risposte con i punti chiave suggeriti dal testo.
Vedo e ricordo

Il Paleolitico: i primi Homo

L’evoluzione

Nel corso dell’evoluzione sono comparse molte specie di Homo

Le diverse specie avevano caratteristiche fisiche, capacità e abitudini differenti, ma tutte avevano gli stessi bisogni primari: nutrirsi, ripararsi, comunicare.

Tra le prime specie di Homo ci sono l’Homo habilis e l’Homo ergaster

L’Homo habilis

Il suo nome significa abile

Era robusto, simile a un gorilla.

Scheggiava la pietra per renderla tagliente e costruiva

i chopper.

Si nutriva di bacche, frutti spontanei, uova, resti di animali.

Si riparava sugli alberi.

Viveva in piccoli gruppi, in Africa

L’Homo ergaster

Il suo nome significa lavoratore.

Era alto, senza peli e completamente bipede

Scheggiava la pietra in modo più preciso e otteneva lame, coltelli, raschiatoi; utilizzava il fuoco.

Era raccoglitore e cacciava anche piccole prede.

Si riparava in caverne e capanne

Viveva in gruppo.

Si allontanò dall’Africa e giunse in Asia ed Europa.

50 Metodo di studio
conoscenze
Il Paleolitico (età della pietra antica) è il periodo in cui avviene l’evoluzione dell’Homo.
Sintesi delle
La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.

molte specie di Homo caratteristich

e d i v e r s e ste s s i b isogni

EVOLUZION (fisico)robusto abilità a li m entazioneriparidove viveva

HOMO HABI L I S

PALEOLITICO

PRIMI HOMO

HOMOERGASTER

abilit à (fisico) alto e senza peli

alimentazioneriparidove migrò

Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

51 Metodo di studio Ricordo ed espongo

Nuove specie di Homo

Metacognizione: ciò che già so

Le prime specie di Homo sapevano costruire utensili, scegliere e costruire ripari, accendere il fuoco, avevano forme primitive di comunicazione. Occuparono e dominarono ambienti differenti, alla ricerca di cibo.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

L’Homo continua la sua evoluzione fino ad arrivare all’Homo sapiens, che popolerà tutta la Terra.

Prima uscita

dall’Africa: Homo ergaster.

Seconda uscita dall’Africa: Homo di Heidelberg Terza uscita dall’Africa: Homo sapiens

Osserva le carte e le immagini, poi completa.

L’espansione degli Homo nei vari continenti è stata suddivisa in tre grandi momenti.

L’Homo e l’Homo si spinsero nell’Africa

settentrionale e meridionale, in Europa e in tutta l’Asia.

L’Homo si stabilì su tutto il pianeta.

UA    3
52

• Queste immagini aiutano a capire un grande cambiamento climatico che si è ripetuto più volte sul nostro pianeta. Quale? ..................................................................

• Il nord Asia e il nord America erano unite perché il tratto di mare che le divide era completamente ghiacciato. Questa nuova situazione che cosa ha permesso?

• Queste pitture rupestri sono state ritrovate in posti molto lontani tra loro. Che cosa ti fanno capire?

Nord Asia

Nord America

Indonesia.

L’Homo nel corso della storia della sua evoluzione ha continuato in più riprese a uscire dall’Africa. Le glaciazioni influirono sulla vita dell’Homo; gli permisero anche di stabilirsi in America. L’Homo sapiens fu la specie che si stabilì in tutto il pianeta.

Le carte storiche permettono alle bambine e ai bambini di fare ipotesi, di trarre deduzioni. Le tre carte potranno essere utilizzate a più riprese durante le spiegazioni successive.

53
Ripetiamo insieme Prima Dopo Grotte di Sulawesi, Grotte di Lascaux, Francia.

Durante le glaciazioni i ghiacciai ricoprivano gran parte delle superficie terrestre. Circa 300 000 anni fa ci fu un’importante glaciazione: le foreste e le praterie si ricoprirono di neve e ghiaccio. Molti animali riuscirono ad adattarsi al nuovo clima così rigido grazie al folto pelo.

L’adattamento degli Homo

Anche l’Homo imparò a vivere in ambienti naturali molto freddi dove non poteva trovare frutti e radici. Per la ricerca di cibo si dedicò maggiormente alla caccia

Metodo di studio

1 Punti chiave

• L’adattamento

degli animali

• L’adattamento

degli Homo

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Che cos’è una glaciazione?

• Come si adattarono gli animali al nuovo clima?

• Come si adattarono gli Homo?

3 Espongo

Ripeti le tue conoscenze.

Puoi iniziare così:

Durante le glaciazioni la Terra…

Gli animali e l’Homo…

UA 3 LE GLACIAZIONI
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Mammut lanoso Rinoceronte lanoso Uro Cervo dalle corna giganti Orso dal muso corto Tigre dai denti a sciabola

L’HOMO DI HEIDELBERG

A Heidelberg, in Germania, in una grotta sono stati ritrovati resti di una particolare specie di Homo, vissuta anche in Africa. Ciò è la prova di un’altra grande migrazione.

L’aspetto fisico

L’Homo di Heidelberg era probabilmente “parente” dell’ergaster, anche se aveva una corporatura più robusta.

La caccia e gli utensili

Era cacciatore, seguiva gli spostamenti degli animali ed era nomade. Rispetto all’ergaster migliorò le tecniche di caccia e la costruzione di utensili. Come l’ergaster scheggiava le pietre in entrambe le facce. Le amigdale divennero sempre più raffinate. L’amigdala poteva essere legata alla punta di un bastone e quindi utilizzata per scopi diversi. Si potevano raschiare le pelli, tagliare la carne, spezzare legni ed ossa, ma anche scavare nel terreno.

Amigdala

La vita in gruppo

L’Homo di Heidelberg viveva in gruppo per difendersi e cacciare meglio. Si spostava, perciò doveva costruire sempre nuovi rifugi: migliorò la tecnica di costruzione delle capanne utilizzando legni e frasche, ma imparò a rinforzare la base con pietre.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• L’aspetto fisico

• La caccia e gli utensili

• La vita in gruppo

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Per ciascun punto chiave ricava l’informazione principale ed esponi in ordine le tue conoscenze.

55

L’HOMO DI NEANDERTHAL

In Europa ebbe origine una specie di Homo che non proveniva dall’Africa: l’Homo di Neanderthal. Il Neanderthal ha condiviso il territorio in Europa e in Asia con i sapiens, ma poi si è estinto.

L’aspetto fisico

L’Homo di Neanderthal era molto simile all’Homo di Heidelberg, da cui probabilmente discendeva; dovette adattarsi al clima molto rigido, perciò il suo aspetto fisico si modificò.

Non era molto alto, aveva muscoli robusti e la sua forza doveva essere notevole. Aveva un cervello grande e l’arcata sopraccigliare molto sporgente.

La dentatura era resistente: utilizzava i denti per strappare la carne dalle ossa degli animali cacciati e per masticare le pelli in modo da renderle più morbide e più facilmente lavorabili.

Come si riparava

L’Homo di Neanderthal era nomade e si rifugiava nelle caverne.

Talvolta costruiva capanne con ossa e pelli di animali che utilizzava anche per riparare il suo corpo dal freddo.

La vita in gruppo e la caccia

L’Homo di Neanderthal era essenzialmente carnivoro.

Per procurarsi il cibo seguiva gli animali e organizzava le battute di caccia, aiutandosi anche con le trappole.

Per poter abbattere grandi animali era fondamentale cacciare in gruppo e comunicare con gli altri cacciatori le strategie da adottare.

UA 3 56

Come comunicava

La vita in gruppo e la necessità di affinare il modo di cacciare portarono a uno sviluppo del linguaggio verbale e dell’intelligenza.

Che cosa sapeva fare

I Neanderthal costruivano utensili per la caccia e per la vita quotidiana scheggiando la pietra o le ossa degli animali.

L’Homo di Neanderthal ornava il suo corpo con collane fatte con conchiglie, corna e ossa, costruiva anche strumenti musicali. Recentemente sono state ritrovate pitture rupestri che risalgono a 64 000 anni fa, ben 20 000 anni prima dell’Homo sapiens.

Le sepolture

I ritrovamenti nelle caverne abitate dai Neanderthal hanno mostrato un altro aspetto importante della loro vita: la sepoltura dei defunti. In queste tombe primitive erano deposti oggetti della vita quotidiana, collane e ornamenti. Si sono trovati anche resti di polline: ciò suggerisce che i Neanderthal mettevano fiori nelle tombe.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le origini

• L’aspetto fisico

• Come si riparava

• La vita in gruppo e la caccia.

• Come comunicava

• Che cosa sapeva fare

• Le sepolture

2 Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore utilizzato nella sottolineatura scrivi a quale punto chiave si riferisce.

3 Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.

Storia
57
Grotta Maltravieso, Spagna. Pitture rupestri attribuite all’Homo di Neanderthal.

L’HOMO SAPIENS

L’Homo sapiens, “l’uomo che sa”, compì la terza grande migrazione dall’Africa. Incontrò altre specie di Homo e popolò tutto il mondo. Ecco perché noi siamo sapiens.

Il punto di arrivo dell’evoluzione

L’Homo sapiens è l’ultima specie di Homo apparsa nell’evoluzione Tutte le altre specie si sono estinte. I sapiens riuscirono a sviluppare la propria intelligenza, mettendo a frutto e tramandando le loro scoperte e conoscenze.

Il linguaggio

La carta vincente fu l’evoluzione del linguaggio e della capacità di comunicare ed elaborare un pensiero più raffinato. I componenti del gruppo comunicavano tra loro in modo sempre più preciso e ricco. Trasmettevano così conoscenze, comunicavano emozioni e organizzavano la vita di gruppo.

L’adattamento

I sapiens sono la specie che più di tutte riuscì ad adattarsi a climi e ambienti differenti: ai grandi freddi, ma anche ai grandi caldi. Le caratteristiche fisiche (colore di occhi, pelle, capelli) incominciarono a differenziarsi proprio per potersi adattare meglio ai diversi ambienti.

58

Le abitazioni

L’Homo sapiens continuò a vivere nelle grotte, ma in mancanza di ripari naturali era in grado di costruire capanne, utilizzando rami, ossa, zanne di mammut, che venivano poi ricoperte con le pelli di animali.

Il culto dei morti

Cominciò a formarsi la solidarietà all’interno del gruppo e il desiderio di stringere legami affettivi. Anche la morte assunse un altro significato. Non era più solo la fine della vita, ma si pensò che fosse un momento di passaggio verso una nuova terra.

L’Homo sapiens, convinto di ciò, seppelliva i morti in posizione rannicchiata dentro una fossa scavata nelle caverne. Vicino ai corpi erano deposti abiti, monili, armi, utensili che dovevano servire ad affrontare il nuovo viaggio.

1 Punti chiave

• Il punto di arrivo dell’evoluzione

• Il linguaggio

• L’adattamento

• Le abitazioni

• Il culto dei morti

2 Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce.

3 Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.

Storia 59
Metodo di studio

HOMO SAPIENS: ARTE E…

L’Homo sapiens comunicava il suo pensiero anche attraverso il disegno, prima forma d’arte

Sulle pareti di molte caverne, sono state ritrovate pitture e incisioni Tra le rappresentazioni più semplici vi sono le impronte delle mani. Ma venivano rappresentati anche animali, scene di caccia, uomini e donne.

Le pitture o le incisioni erano eseguite nei luoghi più riparati delle grotte utilizzando colori ricavati dai minerali mescolati con grasso e sangue animale Per disegnare si usavano le mani o rudimentali pennelli fatti con i peli di animali.

A Bedolina, in Valcamonica, è stata ritrovata l’incisione di una mappa di un territorio con indicati i corsi d’acqua e le zone dove si trovavano branchi di animali.

Queste pitture esprimono l’esigenza dell’Homo sapiens di rappresentare la realtà, ma molte avevano probabilmente anche un valore magico: servivano a portare fortuna Con pietre, ossa, corna e zanne, i sapiens cominciarono a produrre anche piccole statuette di figure femminili Servivano per invocare la fertilità della donna e della terra.

UA 3
60

L’Homo habilis e l’Homo ergaster sapevano lavorare due pietre vulcaniche che si scheggiavano facilmente: la selce e l’ossidiana L’Homo sapiens lavorava anche le pietre più dure, che poi legava a manici di legno per ottenere attrezzi: asce per tagliare la legna, lance e frecce per la caccia e coltelli per tagliare la carne e togliere le pelli dalle prede.

Nella Preistoria gli uomini e le donne vivevano a stretto contatto con la natura. Capirono che alcuni funghi e piante potevano essere dei validi rimedi. Impararono così a realizzare i primi medicamenti

L’Homo sapiens imparò a lavorare anche le ossa degli animali con le quali fabbricava ami, arpioni, punteruoli, aghi Le ossa lavorate servivano anche per fare collane e braccialetti.

Si usavano i raschiatoi in pietra per pulire le pelli. Con i punteruoli si praticavano buchi dove poi, per mezzo di aghi di osso, si facevano passare fibre vegetali per unire le pelli e confezionare i primi indumenti

Storia … TECNOLOGIA
61 Contenuti digitali

HOMO SAPIENS: LA FORZA DEL GRUPPO

L’Homo sapiens viveva in gruppi per cacciare e difendersi dagli animali.

I clan e le tribù

I sapiens vivevano in clan, gruppi formati da poche famiglie che avevano un antenato in comune. In seguito si formarono le prime tribù, cioè gruppi formati da più clan. Probabilmente ogni tribù sceglieva un capo: era la persona più anziana, più forte o più saggia.

Educazione Civica

Il lavoro

La divisione di compiti che c’era al tempo dei nostri antenati oggi non è più necessaria: donne e uomini svolgono gli stessi lavori con uguale bravura.

62 UA 3

La divisione dei compiti

Nel clan i compiti erano suddivisi, ognuno dava il proprio contributo per la sopravvivenza del gruppo.

Le donne si dedicavano alla raccolta di bacche, uova, frutti, radici e miele. In questo compito probabilmente erano aiutate anche dai bambini e dalle bambine. Le donne impararono a conoscere sempre più la vegetazione e le loro conoscenze aprirono la strada verso l’agricoltura.

Preparavano le pelli che servivano per realizzare gli abiti o le tende delle capanne e badavano a non far spegnere il fuoco. I piccoli imparavano osservando il lavoro degli adulti.

Soprattutto dalle loro madri imparavano a comunicare utilizzando un linguaggio sempre più articolato. Gli uomini si occupavano della caccia, della pesca, della costruzione delle capanne e degli attrezzi.

In Italia

In Italia sono state ritrovate tracce del passaggio di gruppi di Homo. Differenti specie di Homo, infatti, giunsero nella nostra penisola e alcune la abitarono contemporaneamente.

Metodo di studio

1 Grotte dei Balzi Rossi, in Liguria.

2 Apricena, in Puglia.

3 Saccopastore, vicino a Roma, nel Lazio.

4 Altamura, vicino a Bari, in Puglia.

1 Punti chiave

• I clan e le tribù

• La divisione dei compiti

• In Italia

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Che cosa sono le tribù?

• Chi era il capo della tribù?

• Quali lavori svolgevano le donne?

• Quali lavori svolgevano gli uomini?

• In Italia dove sono state trovate tracce della presenza di Homo?

Competenze digitali

Insieme all’insegnante, cerca in Internet informazioni su questi importanti ritrovamenti archeologici.

3 Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.

Storia 3 4 2 1
63
Educazione Civica

Homo di Heidelberg • Homo di Neanderthal

1 Completa.

L’Homo di Heidelberg è migrato dall’Africa verso L’Homo di Neanderthal probabilmente discende da , ed è originario dell’.....................................

L’Homo di Heidelberg e quello di Neanderthal vivevano in gruppo e svilupparono il per comunicare.

2 Osserva le immagini che rappresentano una battuta di caccia e numera le frasi in ordine cronologico per collegarle ai disegni.

Dividevano la preda in pezzi e la portavano al villaggio.

Inseguendolo lo indirizzavano verso la trappola.

Isolavano un animale spaventandolo con il fuoco.

Uccidevano la preda usando pietre, asce, bastoni.

I cacciatori seguivano le prede.

64 Metodo di studio
1 2 4 5 3
Consolido le conoscenze

Homo sapiens

1 Osserva e completa le didascalie.

L’Homo sapiens ha compiuto la terza migrazione dall’ . È l’ultima specie di Homo comparsa nell’evoluzione. Con le sue migrazioni occupò tutto il . Ha convissuto con altre specie, ma oggi è l’unica ancora .

L’Homo sapiens viveva in clan, cioè gruppi di Più clan formavano una .

Le donne con le realizzavano i Nelle pelli venivano praticati dei con i punteruoli. Utilizzando di osso, si univano le pelli con fibre vegetali.

L’Homo sapiens, come l’Homo di Neanderthal, i morti. Accanto al corpo seppellivano anche

Utilizzando di animali l’Homo sapiens costruiva e arpioni per pescare.

Legava le pietre scheggiate a un per ottenere armi che potevano essere scagliate lontano.

Metodo di studio
Consolido le conoscenze 1 2 3 4 5

Vedo

Nuove specie di Homo

1 Osserva e completa.

I mutamenti climatici hanno portato gli uomini e le donne a per cercare nuovi territori adatti alla vita. La specie umana si è diffusa in tutto il

Le specie di Homo che sono migrate dall’Africa sono l’Homo ergaster, l’Homo , l’Homo

La specie di Homo che ha avuto origine in Europa

è l’Homo .

Nelle immagini si vedono alcuni utensili:

C’è anche usata come ornamento. Questo dimostra che l’Homo diventò sempre più nella realizzazione di oggetti e utensili.

Metodo di studio
e ricordo

Per nutrirsi gli Homo utilizzavano

ciò che il territorio offriva. Gli uomini cacciavano in per catture prede molto Le donne raccoglievano frutti, Cuevas de la Araña, Valencia, Spagna. La pittura rappresenta una raccoglitrice di miele.

L’Homo di Neanderthal cominciò a dipingere sulle pareti delle

L’Homo sapiens perfezionò le rupestri. Per colorare utilizzava .

2 Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che esse ricordano.

• Ci sono state variazioni di clima che hanno dato impulso alle migrazioni.

• Gli Homo impararono a costruire utensili differenziati e ornamenti.

• Gli Homo del Paleolitico erano cacciatori e raccoglitori.

• Gli Homo cominciarono ad esprimere il proprio pensiero anche attraverso l’arte.

3 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzare le immagini per far capire come le migrazioni, il controllo del territorio, la produzione di utensili più raffinati e la nascita delle prime forme d’arte indicano lo sviluppo del pensiero astratto.

67 Metodo di studio
Vedo e ricordo
Cueva de las Manos, Santa Cruz, Argentina.

Paleolitico: nuove specie di Homo

Con l’evoluzione dell’Homo compaiono altre specie, sempre più evolute.

L’Homo di Heidelberg

Il suo nome deriva da una località in Germania.

Proveniva dall’Africa

Era simile all’Homo ergaster, ma più robusto.

Costruiva amigdale e le utilizzava per scopi differenti.

Era nomade e si dedicava prevalentemente alla caccia in gruppo.

Costruiva capanne con legni e frasche

Viveva in gruppo.

L’Homo di Neanderthal

Il suo nome deriva da una località in Germania.

Ha avuto origine in Europa.

Era piuttosto basso e molto robusto. Si adattò a climi molto

freddi. Sviluppò il linguaggio; seppelliva i morti.

Costruiva utensili con le pietre e le ossa. Realizzava ornamenti.

Era cacciatore nomade.

Si rifugiava nelle caverne e costruiva capanne

Viveva in gruppo

L’Homo sapiens

Il suo nome significa “che sa”

Ebbe origine in Africa e popolò tutto il mondo.

Era simile all’uomo moderno, con un cervello grande e sviluppato

Usava un linguaggio preciso e ricco. Realizzava utensili complessi, ornamenti, pitture rupestri, statuette.

Seppelliva i morti.

Era cacciatore, raccoglitore, pescatore

Costruiva capanne, ma si rifugiava anche in grotte

Viveva in clan e tribù.

68 Metodo di studio
Sintesi delle conoscenze La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.

PALEOLITICO: NUOVE SPECIE DI HOMO

Ora ripeti ciò che hai studiato.

69
aspetto fisico
o
e n tazione ripari ve viveva
ripari
zione oveniva
HOMO DI H à
abilità
m
a l i m entazione
dove viveva
HOMO DI NEANDERT H A L
Ricordo ed espongo
La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

Il Neolitico: periodo di innovazioni

Metacognizione: ciò che già so

Il Neolitico è stato un periodo di grandi cambiamenti. Lo sviluppo della tecnologia modificò profondamente la vita dell’Homo.

L’Homo sapiens sapeva utilizzare semplici attrezzi in selce scheggiata. Viveva in piccoli gruppi, era nomade e si spostava per trovare le prede. Si cibava anche di frutti selvatici.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Qui vedi un chopper, un’amigdala e oggetti in pietra levigata. Confronta le immagini e prova a dedurre il significato di “pietra levigata”.

È uno speciale tipo di pietra. È una pietra che è stata resa liscia.

Queste fotografie mostrano oggetti del Neolitico. Rispondi a voce insieme ai compagni e alle compagne.

• Sono tutti in pietra?

• Quale altro materiale è usato?

• Questo materiale era utilizzato nel Paleolitico?

UA    4
70

• Secondo te, a che cosa servivano questi oggetti? Alcuni scavi di siti archeologici risalenti al Neolitico hanno portato alla luce differenti tipi di vasi in terracotta. Questo dimostra che l’uomo del Neolitico sapeva lavorare l’argilla. In alcuni vasi erano ancora presenti diversi tipi di semi.

• Che cosa testimoniano i resti di semi?

Ricostruzione di un’abitazione neolitica nel Parco archeologico del Lago Pistono, in Piemonte.

Partendo dalle conoscenze acquisite e dall’osservazione delle immagini, invitare la classe a fare ipotesi su come sia migliorata la produzione degli attrezzi nel Neolitico.

• Osserva le immagini. Quali differenze noti tra i due tipi di abitazione? Che cosa puoi capire della vita degli Homo nel Neolitico?

Ripetiamo insieme

L’Homo del Neolitico impara:

• a lavorare sempre meglio la pietra;

• a lavorare i metalli;

• a costruire oggetti destinati a usi diversi;

• a coltivare e ad allevare;

• a vivere in villaggi.

71
Vasi del Neolitico. Skara Brae, Patrimonio dell’Unesco, è un villaggio neolitico in pietra, in Scozia.

L’EVOLUZIONE DELLE ABILITÀ

Circa 12 000 anni fa l’Homo sapiens imparò a lavorare la pietra e altri materiali in modo più preciso. La pietra non veniva solo scheggiata ma levigata. Questo periodo viene chiamato Neolitico, età della “pietra nuova”.

L’agricoltura e l’allevamento

Circa 12 000 - 13 000 anni fa, al termine dell’ultima glaciazione, i ghiacci si sciolsero e le terre si ricoprirono di foreste e praterie.

Gli alberi offrivano legname che poteva essere utilizzato per la costruzione di case, di attrezzi e per alimentare il fuoco.

L’Homo imparò a coltivare la terra, ad allevare gli animali e a trasformare il territorio.

L’Homo sapiens scoprì diversi metalli e imparò a fonderli.

Educazione Civica

Noi e l’ambiente: un equilibrio da rispettare

Dall’Homo sapiens in poi l’ambiente è stato sempre trasformato per assecondare i diversi bisogni. Oggi, però, è necessario più che mai imparare a rispettare l’ambiente e gli ecosistemi in cui viviamo.

72
Ascia neolitica.

I villaggi

Alcune tribù di sapiens continuarono a seguire gli spostamenti dei branchi di animali e rimasero nomadi, dedicandosi prevalentemente alla caccia e alla pesca. Altre tribù diventarono sedentarie, cioè incominciarono a vivere stabilmente in un luogo.

Si dedicarono all’agricoltura e all’allevamento.

Anche la vita del gruppo subì cambiamenti e si formarono i primi villaggi.

La scrittura

Il Neolitico si conclude circa 3 000 anni fa con l’invenzione più straordinaria della nostra storia: la scrittura.

Con la scrittura si potevano documentare gli avvenimenti. Fu così che finì la Preistoria e iniziò la Storia.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• L’agricoltura e l’allevamento

• I villaggi

• La scrittura

3 Espongo

2 Ricavo informazioni

Colora i pallini nel disegno per collegarli alle parole

sottolineate a cui si riferiscono.

Utilizza le informazioni sottolineate per ripetere quanto hai letto.

Storia
73

L’AGRICOLTURA E L’ALLEVAMENTO

La fine dell’ultima glaciazione e il clima più mite furono condizioni favorevoli per la nascita dell’agricoltura.

La nascita dell’agricoltura

La raccolta dei frutti spontanei era un compito delle donne. Esse, osservando la natura, si accorsero che i semi interrati davano origine a nuove piantine. Cominciarono a selezionare le piante più forti per poterne interrare i semi in un secondo momento. Nacque così l’agricoltura.

Si cominciarono a coltivare i cereali come orzo, riso, grano, i legumi come piselli, lenticchie, fagioli, ma anche l’olivo, la vite e gli alberi da frutto

Aratro a mano per tracciare solchi nel terreno dove depositare i semi. Zappa per dissodare il terreno.

Bastone a scavo per praticare buchi nel terreno.

74
Ami, arpioni e fiocine per pescare.

I primi animali addomesticati

Quando l’Homo riuscì ad avvicinare gli animali più mansueti, riuscì anche ad addomesticarli. Il primo animale addomesticato fu probabilmente il cane, che era utile per la guardia e la difesa. Inoltre fiutava, stanava e inseguiva le prede.

La nascita dell’allevamento

Inseguire branchi di animali selvatici, cacciarli e trasportare le prede fino ai ripari era faticoso e richiedeva moltissimo tempo. L’Homo imparò a tenere vicino a sé pecore, buoi e altri animali. Per custodirli costruì recinti e cominciò a nutrirli. Divenne allevatore e la sua vita cambiò.

I vantaggi dell’allevamento

Le pecore, le capre, le mucche e i maiali permettevano di avere sempre a disposizione carne e lana. La loro pelle veniva usata per ottenere vestiti, tende e contenitori per l’acqua.

Con l’allevamento l’Homo aveva

a disposizione il latte, utilizzato anche per la preparazione di formaggi e burro. Cavalli, asini e buoi erano d’aiuto nel lavoro dei campi coltivati. L’Homo non abbandonò, però, né la caccia né la pesca.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• La nascita dell’agricoltura

• I primi animali addomesticati

• La nascita dell’allevamento

• I vantaggi dell’allevamento

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Osserva il disegno per ricordare le informazioni che hai letto nel testo. Utilizzalo per esporre le tue conoscenze.

Storia
75
Arco e frecce per cacciare. Falce per tagliare le spighe dei cereali.

NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI

L’invenzione dell’agricoltura permise all’Homo di avere più cibo a disposizione e cambiò le sue abitudini alimentari.

Il cibo

Macinando i cereali le donne ottenevano la farina. Impararono a impastarla con acqua e a cuocerla su pietre roventi per ottenere il pane. I semi dei cereali come l’orzo venivano cotti in pentole d’argilla per fare zuppe o utilizzati per ottenere una particolare bevanda fermentata: la birra. La carne cotta sul fuoco era più digeribile, meno dura da masticare e poteva essere mangiata da tutti, grandi e piccoli.

I Natufiani

I Natufiani erano una tribù che si stabilì nelle terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo orientale circa 13 mila anni fa. Erano sedentari, si dedicavano alla caccia, alla pesca e alla raccolta di cereali selvatici e frutti di piante spontanee. Probabilmente furono i primi a seminare consapevolmente i cereali e ad addomesticare i cani. I forni ritrovati mostrano che i Natufiani furono i primi a cuocere il pane e a fabbricare la birra.

1 Punti chiave

• Il cibo

• I Natufiani

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni 3 Espongo

Ricerca le informazioni nel testo. Poi, per esporre, usa questa traccia, completando a voce.

• L’agricoltura permise…

• La carne cotta era…

• I Natufiani furono probabilmente i primi a…

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76
Wadi-el-Natuf è il sito da cui prende il nome il popolo dei Natufiani. Pietra su cui veniva cotto il pane.

LA CERAMICA

L’agricoltura e l’allevamento permisero all’Homo di avere cibo in abbondanza.

Ciò che non era consumato subito veniva conservato in appositi contenitori di argilla.

La cottura dei manufatti

L’argilla è una particolare terra che si può facilmente lavorare e che si indurisce se fatta essiccare al sole.

Era già conosciuta nel Paleolitico, ma nel Neolitico l’Homo scoprì che, cuocendo i manufatti di argilla in particolari forni, i vasi e le ciotole diventavano più resistenti e impermeabili. L’argilla con la cottura si trasforma in ceramica.

Il tornio

Con il tempo, inoltre, si scoprì una nuova tecnica per modellare l’argilla. L’impasto umido era posizionato su un disco che veniva fatto girare con i piedi. Le mani bagnate davano forma al vaso. Era stato inventato il tornio, che permetteva di dare diverse forme ai contenitori. Per il trasporto dell’acqua, del latte e del vino i vasi erano stretti, di forma allungata, mentre quelli che contenevano i cereali erano più grandi. Per abbellire i vasi si cominciarono a realizzare le prime decorazioni, prima con semplici incisioni, poi con colori naturali. Le decorazioni servivano a identificare il proprietario e anche il contenuto.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• La cottura dei manufatti

• Il tornio

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Rispondi alle domande. Poi organizza le risposte per esporre le tue conoscenze.

• Qual era la particolarità dell’argilla e per che cosa veniva usata?

• Come si ottenevano gli oggetti in ceramica?

• Che cos’era il tornio e come si usava?

• Che cosa veniva conservato nei vasi?

Storia 77

I batuffoli ottenuti erano poi filati, cioè lavorati per ottenere lunghi fili resistenti. Anche le piante, come il cotone, il lino e la canapa, fornivano fibre che potevano essere trasformate in fili. Con l’invenzione della filatura si intrecciavano manualmente i fili per ottenere i primi tessuti. Si realizzavano anche corde per unire tra loro canne e tronchi: migliorò così anche la costruzione delle case.

Il telaio

Importante fu l’invenzione del telaio: una macchina semplice che permetteva però la realizzazione di tessuti. Con erbe, frutti, terre colorate e prodotti animali il tessuto poteva essere sottoposto a tintura.

1 Punti chiave

• Fili e tessuti

• Il telaio

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Rispondi alle domande. Poi organizza le risposte per esporre le tue conoscenze.

• Da dove si ottenevano i materiali da filare?

• Come si realizzavano i tessuti?

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Metodo di studio Telaio Fuso Tosatura Pesi Navetta Contenuti digitali

L’Homo imparò a fondere i metalli e a ottenere materiali più resistenti.

L’estrazione dei metalli

Lungo i fiumi si trovavano piccole pietre luccicanti che venivano utilizzate per preparare ornamenti: erano frammenti di rame e di oro

Qualcuno notò che alcune rocce particolari, con il calore del fuoco, lasciavano colare un liquido che, raffreddandosi, si induriva: erano pietre che contenevano metalli.

Così, verso la fine del Neolitico, l’Homo cominciò a fondere i metalli con cui costruire oggetti sempre più resistenti e armi.

L’età dei metalli

L’età dei metalli si suddivide in tre periodi, ciascuno dei quali prende il nome dal metallo che l’Homo iniziò a usare in quell’epoca: età del rame, età del bronzo (rame e stagno fusi insieme), età del ferro.

Si sceglievano le pietre adatte.

Le pietre venivano poste direttamente sul fuoco. In seguito furono costruiti i forni.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• L’estrazione dei metalli

• Le età dei metalli

• Le fasi della lavorazione

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Completa. Poi, utilizzando questa traccia, esponi le tue conoscenze.

• L’Homo si accorse che alcune rocce contenevano…

• Imparò ad estrarre i metalli mettendo le rocce prima sul… e in seguito nei…

• Con i metalli costruiva utensili…

• L’età dei metalli si suddivide in tre età…

Storia I METALLI
79
Il metallo fuso veniva colato negli stampi perché si raffreddasse e prendesse forma.
1 2 3 4
L’utensile veniva rifinito con punteruolo e martello.

LE ABITAZIONI

Nel Neolitico gli uomini e le donne pian piano abbandonarono le grotte e costruirono abitazioni sempre più adatte alla vita sedentaria

Molti clan si riunirono per vivere insieme, formando le tribù e i primi villaggi

Ricostruzione di capanna neolitica.

Le capanne

Le capanne nel Neolitico erano fatte con canne, sassi, legno. I tetti erano in paglia e frasche. Con il passare del tempo le pareti vennero rivestite di fango, che si induriva al sole. Le capanne erano così protette dal freddo in inverno e dal caldo in estate.

Le case

L’Homo imparò a utilizzare l’argilla per fabbricare mattoni che venivano essiccati al sole e usati per costruire le prime case in muratura a forma rettangolare. Non avevano porte: l’entrata si trovava sul tetto. Accanto alle abitazioni furono costruiti magazzini, granai e stalle.

Le palafitte

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le capanne

• Le case

• Le palafitte

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Rispondi alle domande. Poi organizza le risposte per esporre le tue conoscenze.

• Com’erano fatte le capanne?

• Com’erano fatte le case in muratura?

• Com’erano fatte le palafitte?

Le tribù che si stabilivano in prossimità dei laghi vivevano nelle palafitte. Si piantavano sulla riva grossi pali di legno per sostenere piattaforme. Su di esse si costruivano le capanne. L’acqua era una difesa naturale da animali e nemici. Per raggiungere la terraferma o per passare da una piattaforma all’altra, si costruirono ponti e pensiline

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80
Ricostruzione di palafitte neolitiche, Lago di Costanza, Germania.

I PRIMI VILLAGGI

Il luogo adatto

Era importante scegliere un luogo favorevole al nuovo tipo di vita.

Si cercava la vicinanza di un fiume per avere le riserve di acqua necessarie per abbeverare le bestie e irrigare i campi.

Il terreno doveva essere facilmente coltivabile, cioè pianeggiante ed esposto al sole. Importante era anche che si trovasse vicino a un bosco dove era possibile cacciare.

La struttura del villaggio

Le abitazioni dei villaggi, prima capanne e poi case, venivano costruite una accanto all’altra per difendersi meglio e aiutarsi nello svolgimento dei lavori nei campi e con gli animali. Si cominciò ad accumulare il cibo per l’inverno o per i periodi in cui scarseggiava. Sorse la necessità di difendere il villaggio dagli attacchi degli animali, ma anche delle tribù ostili.

Si costruivano barriere difensive, come steccati in legno, rovi intrecciati e sassi e anche fossati che funzionavano come trappole.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Il luogo adatto

• La struttura del villaggio

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Le caratteristiche che doveva avere il luogo in cui sarebbe sorto il villaggio.

• Perché le case erano costruite molto vicine tra loro.

• Com’erano costruite le barriere difensive del villaggio.

3 Espongo

Rileggi le parti che hai sottolineato. Poi esponi spiegando:

• come doveva essere il luogo dove sorgeva il villaggio.

• qual era la struttura del villaggio.

Storia
81
Sito neolitico di C¸ atal Hüyük, Turchia.

L’ORGANIZZAZIONE DEL VILLAGGIO

Grazie a una maggiore disponibilità di cibo, i villaggi divennero sempre più grandi. La vita nel villaggio ebbe una nuova organizzazione e le persone si specializzarono nei differenti lavori.

La specializzazione del lavoro

Ciascuna famiglia del clan provvedeva a produrre ciò che era necessario. In ogni abitazione c’era un telaio per tessere, un rudimentale tornio per fabbricare vasellame e, all’esterno, un recinto per gli animali e un campo da coltivare. Pian piano, però, alcune persone cominciarono a occuparsi solo della produzione di vasellami, di cesti, di tessuti. Nacque il mestiere dell’artigiano. L’artigiano o l’artigiana scambiava i suoi prodotti con cibo e altri oggetti che non produceva. Questo scambio di prodotti prese il nome di baratto.

La scoperta e la lavorazione dei metalli portò a un nuovo mestiere: quello del fabbro. Il fabbro fondeva i metalli e, grazie a particolari tecniche, forgiava oggetti in metallo. Era un mestiere che solo pochi potevano fare perché era necessario un particolare forno.

La Costituzione

Nei villaggi del Neolitico le regole si basavano sulle abitudini e sulle tradizioni e spesso dipendevano dalla volontà del capo villaggio. Oggi, invece, le leggi sono basate sulla Costituzione; diritti e doveri sono uguali per tutti.

82 UA 4
Educazione Civica

Il capo villaggio

In un villaggio sempre più popoloso era importante organizzare la vita all’interno di esso. Andò così via via affermandosi la figura del capo villaggio.

Poteva essere un anziano con molta esperienza o un giovane forte e intraprendente.

Il capo villaggio era anche lo sciamano, cioè uno stregone-medico; egli ricopriva il ruolo di sacerdote che comunicava con le divinità.

Il capo villaggio però non prendeva da solo le decisioni: era aiutato da un consiglio di anziani e di saggi.

La vita nel villaggio

Tutti collaboravano alla vita e alla difesa del villaggio. Gli uomini svolgevano i lavori che richiedevano maggiore forza fisica. Abbattevano gli alberi per trasformare le zone boscose in campi coltivabili, preparavano il terreno per la semina, si dedicavano alla caccia e alla pesca. Insieme alle donne, coltivavano i campi e accudivano gli animali.

Le donne si prendevano cura dei figli e macinavano i semi per ottenere la farina. Inoltre cucivano i vestiti in pelle e in tessuto e intrecciavano canne e giunchi per preparare le ceste utilizzate per il trasporto del raccolto.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• La specializzazione del lavoro

• Il capo villaggio

• La vita nel villaggio

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi utilizza le risposte per esporre le tue conoscenze.

• Che cosa facevano gli artigiani?

• Che cos’è il baratto?

• Che cosa faceva il fabbro?

• Che cosa faceva il capo villaggio?

• Che cosa facevano gli uomini

e le donne?

Storia
83

LA RELIGIONE E L’ARTE

Gli uomini e le donne iniziano a osservare i fenomeni naturali e cercano di influenzarli. Anche nel Neolitico sono presenti pitture e incisioni rupestri che rappresentano soprattutto scene di vita.

Le forze della natura

L’Homo del Neolitico dipendeva dai fenomeni naturali, ma non era in grado di capire come avvenissero. Le forze naturali a volte portavano prosperità, altre volte causavano calamità: eruzioni vulcaniche, terremoti, fulmini.

Grotta dei cervi, Porto Badisco, Puglia. Pittogramma che raffigura uno sciamano danzante.

Per questo gli sciamani-sacerdoti cercavano di ottenere la benevolenza delle forze naturali con riti e doni. Nell’area abitata dai Natufiani sono stati trovati resti che testimoniano probabilmente i primi templi della storia dell’umanità. Erano luoghi dove avvenivano riti propiziatori per la raccolta e la caccia.

L’arte

L’Homo inizia a costruire edifici e oggetti per onorare le forze della natura.

Nei luoghi considerati sacri vengono disposte grandi pietre, i megaliti

Queste pietre erano orientate secondo la posizione del Sole.

Nei luoghi sacri sono state rinvenute anche statuette in terracotta o pietra. Si tratta di figure di donne dalle misure sproporzionate. Sono state chiamate “Dee Madri” perché si pensa rappresentassero la maternità e la fertilità.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le forze della natura

• L’arte

2 Ricavo informazioni

3 Espongo Completa a voce, poi utilizza la traccia per esporre le tue conoscenze.

• Le pitture rupestri sono… e avevano…

• I megaliti sono… e si trovano…

• Le dee madri sono… e rappresentavano…

I menhir sono alte pietre conficcate nel terreno e disposte, spesso, in cerchio.

Le sepolture divennero sempre più importanti, come dimostrano i dolmen, antiche tombe.

UA 4
84

Nei villaggi i prodotti agricoli e gli utensili venivano barattati anche con tribù che vivevano in villaggi più lontani.

Ciascun pastore, ciascun artigiano o contadino doveva segnare ciò che vendeva perché fosse chiaro a chi apparteneva.

Quei segni furono le prime forme di scrittura

L’Homo stava passando dalla Preistoria alla

Il racconto dei fatti attraverso la scrittura comincia a essere certo, testimoniato da documenti scritti

Gli scambi portarono anche alla necessità di numerare e calcolare le quantità. Queste prime forme di commercio favorirono anche un’altra grande conquista: lo scambio di idee, informazioni, scoperte ed esperienze tra tribù diverse tra loro.

Storia 85
VERSO LA STORIA

Consolido le conoscenze

La vita nel Neolitico

1 Collega ciascuna frase alla sua conseguenza, colorando il quadratino.

Dopo l’ultima glaciazione aumenta la temperatura.

Ci si accorge che dai semi interrati nascono nuove piante. L’Homo addomestica alcuni animali. Si diffondono l’agricoltura e l’allevamento.

Inizia l’allevamento degli animali. Si diffonde l’agricoltura.

Migliorano la dieta e le condizioni fisiche degli uomini e delle donne del Neolitico.

Il clima diventa più mite.

Che cosa sta facendo quest’uomo?

A che cosa serve quest’attività?

Come si chiama l’attrezzo che usa?

La donna usa una macina. A che cosa serve?

Che cosa le consente di ottenere?

Le tribù del Neolitico si stanziavano in luoghi in cui era più facile i campi e gli animali.

Stando uniti era più facile difendersi dai e dagli : sorsero i primi

Per aumentare la capacità di difesa intorno ai villaggi si costruivano barriere difensive come

Nel Neolitico si produssero nuovi attrezzi:

• il ............................................ che serviva per tessere;

• il che serviva per fabbricare vasi e contenitori;

• il che serviva per fondere i metalli.

Gli abitanti del villaggio si scambiavano i prodotti per mezzo del

86 Metodo di studio
2 Osserva le immagini e rispondi. 3 Completa.

Metodo di studio

Il Paleolitico e il Neolitico

1 Osserva e completa.

Sulla Terra si trovano differenti specie di .............................

Gli Homo si spostavano da un luogo all’altro, perciò erano Si riparavano principalmente in .

La Terra era abitata solo dall’Homo ..................................

Gli uomini e le donne vivevano in , , o case in muratura. Costruivano dei villaggi, perciò erano .

Si procuravano il cibo con la e con la di bacche, radici e frutti.

Vivevano in gruppi formati da ...........................................................

Andavano ancora a caccia, ma avevano imparato a le piante e ad gli animali.

Vivevano in gruppi che abitavano nello stesso .......................................

87
Consolido le conoscenze

L’Homo nel Neolitico

Nel ghiacciaio del Similaun, in Alto Adige, è stata ritrovata la mummia di un uomo del Neolitico a cui è stato dato il nome di Ötzi. Probabilmente era un cacciatore. Accanto alla mummia sono stati trovati reperti molto significativi. Questa è la ricostruzione di Ötzi.

1 Osserva alcuni oggetti di Ötzi e numera.

Ascia in rame con il manico di legno. Pugnale con manico di legno e pietra in selce.

Cintura in pelle con una tasca, simile al moderno marsupio. All’interno vi erano strumenti in selce e in osso.

Arco in legno di tasso.

Calzature in paglia e pelle di cervo.

Vestiti in pelle di animali addomesticati: capre, mucche e pecore.

Cappello in pelo d’orso.

Mantello in fibre vegetali.

I materiali dei vestiti di Ötzi fanno capire che questo sapiens aveva addomesticato ....................................... ed era dunque un .

Le armi fanno capire che Ötzi praticava anche la Infatti aveva un cappello di pelo di

Le armi in selce e rame testimoniano che utilizzava strumenti in e in

Il mantello fa capire che sapeva intrecciare le .

88 Metodo di studio
2 Completa.
2 1 3 4 5 6 8 Vedo e ricordo

3 Osserva le immagini e completa.

La fotografia della ricostruzione di un villaggio neolitico in Grecia ti ricorda che nelle zone paludose o lacustri le abitazioni erano

La foto del villaggio ad Arzachena, in Sardegna, mostra che nel Neolitico le case erano costruite anche con . La presenza di molte case vicine testimonia la nascita dei I villaggi avevano barriere in legno o sassi per

Queste grandi pietre (megaliti) che formano dolmen e menhir testimoniano la presenza dei primi luoghi sacri.

• Le abitudini e le abilità dell’Homo.

• Le case del Neolitico erano capanne, palafitte e case in muratura.

• L’Homo sapiens viveva in villaggi.

• Vengono costruiti i primi luoghi sacri.

5 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzando le immagini dell’uomo di Similaun e dei villaggi neolitici, invitare

89 Metodo di studio
i bambini e le bambine a descrivere oralmente e drammatizzare scene di vita nel Neolitico.
4 Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che esse ricordano. Villaggio nuragico ad Arzachena, in Sardegna. Villaggio archeologico Dispilio, Grecia. Dolmen in Irlanda.
Vedo e ricordo
Menhir in Scozia.

Il Neolitico (età della pietra nuova) è il periodo in cui la lavorazione dei materiali diventa più precisa e raffinata.

L’Homo diventa stanziale.

Agricoltura e allevamento

Il clima diventa piante.

Osservando la natura, il sapiens impara a Addomestica

La dieta e le condizioni di vita migliorano

La tecnologia

Impara a costruire e pescare.

Utilizza l’argilla

Impara a tessere

Utilizza i metalli

Le abitazioni

Costruisce capanne resistenti, palafitte, case in mattoni

Vive in gruppi sempre più numerosi e costruisce villaggi che:

• sorgono in luoghi adatti all’agricoltura e alla caccia;

• vengono difesi dagli attacchi dei nemici.

L’organizzazione della società

Alcune persone si specializzano in particolari lavori.

Si scambiano le merci con il baratto

Si afferma la figura del capo villaggio

La religione e l’arte

Gli sciamani-sacerdoti fanno riti per propiziare la benevolenza della natura.

Le pitture rupestri, le statuette di dee madri e le grandi costruzioni in pietra hanno un significato magico.

90
Metodo di studio
Sintesi delle conoscenze
La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.
91 Metodo di studio T E C N OLOGIA artigiani b a ratto capo villaggio ABITAZIONI SOCIETÀ nuovi attrezziceramica tessitu r a m etalli allevamento a g r i c olt u ra arte palafitte capan n e in mattoni NEOLITICO Ricordo ed espongo
ripeti ciò che hai studiato. La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.
Ora

Il cammino della STORIA

Il Big Bang

I primi ominini

Il Paleolitico

92

Il Neolitico

La Storia

93
Le immagini in successione riportano alla mente il percorso di studio compiuto durante tutto l'anno scolastico. Collegare le diverse conoscenze permette di sviluppare competenze.

La Geografia

Lo scorso anno hai imparato a osservare lo spazio attorno a te: la scuola, il quartiere, il paese o la città. Hai conosciuto anche alcuni paesaggi naturali. Con lo studio della Geografia hai cominciato a conoscere la Terra.

I CON T I N ENTI

I geografi e le geografe sono aiutati da studiosi e studiose di differenti discipline!

La Geografia studia gli aspetti dei paesaggi.

GEOGRAFIA

La zoologia e la botanica studiano la flora e la fauna degli ambienti.

94
PAESAGGI LA A BIG BA
di terra montagna pianura collina fiumi laghi mari

Quest’anno vedrai come miliardi di anni fa si è formata la Terra e come, piano piano, i paesaggi hanno preso forma e sono cambiati, sia per opera della natura sia per opera dell’essere umano. Imparerai a conoscere il nostro pianeta.

La geologia studia la conformazione del suolo.

La climatologia studia le variazioni del clima di un territorio.

T E R R I TORIO

La cartografia riproduce il territorio sulle carte geografiche.

La mappa iniziale serve per introdurre l’argomento. Ha una funzione diversa dalla mappa inserita alla fine di ciascuna unità di apprendimento. Questa anticipa l’argomento, l’altra organizza le conoscenze.

Invitare la classe a osservare la mappa e a esporre le conoscenze pregresse.

95
naturali antropologiche paesagg
m o di ficazioni
artogr afi a
orientamento

Terra Si forma la

trascorsero miliardi di anni prima che cominciasse a formarsi il Sistema solare e con esso il nostro pianeta.

La Terra in origine era una sfera formata da gas e materiale incandescente. Aveva l’aspetto di un’enorme palla infuocata.

Nel corso di centinaia di migliaia di anni la superficie della Terra cominciò a raffreddarsi e a solidificarsi. Si formò così la crosta terrestre. Il materiale incandescente che si trovava sotto la crosta continuava a emergere dalle profondità attraverso profonde spaccature.

96
Dopo il Big Bang Contenuti digitali

Le terre che emergevano da queste distese di acqua sembravano enormi isole. Nel corso di miliardi di anni le terre, a causa dei continui movimenti della crosta terrestre, si unirono formando i supercontinenti

Il raffreddamento della crosta terrestre e le eruzioni vulcaniche produssero vapore acqueo che formò immense nuvole cariche di pioggia. Sulla Terra cadevano anche meteoriti e comete di ghiaccio. Questa grande quantità di acqua diede origine agli oceani

97

formano i continenti Si

Da miliardi di anni i continenti si uniscono e si separano a causa di movimenti molto lenti della crosta terrestre, la parte più esterna della Terra. La geologia spiega come la Terra è cambiata nel corso della sua storia.

I cambiamenti della Terra

I movimenti delle terre emerse portarono alla formazione di un unico grande supercontinente, la Pangea. Era circondata da un immenso oceano, la Pantalassa

La Pangea si divise poi in due grandi blocchi:

Laurasia e Gondwana.

Nel corso di milioni di anni, Laurasia e Gondwana si separarono ulteriormente per dare origine ai continenti attuali.

“Pangea" e “Pantalassa" sono due termini che derivano da un’antica lingua, il greco.

Pan = tutto

Geo = terra

Talassa = mare

98
250 milioni di anni fa Supercontinente Pangea 500 milioni di anni fa Movimenti
delle terre emerse

La deriva dei continenti

Ma perché le terre emerse si muovono?

La crosta terrestre è formata da varie parti, chiamate placche tettoniche terrestri. Le placche tettoniche terrestri, che non corrispondono ai continenti, comprendono terre emerse (i continenti) e territori che si trovano sotto il mare. Sono come grandi “pezzi di un puzzle” di terre che galleggiano sulla parte fluida del nostro pianeta che si trova sotto la crosta terrestre. A volte si avvicinano e addirittura si scontrano tra di loro, altre volte si allontanano. Questo movimento lentissimo si chiama deriva dei continenti e continua ancora oggi.

Le frecce indicano in quale direzione le placche tettoniche si stanno spostando.

99
La deriva dei continenti oggi 65 milioni di anni fa Grandi continenti 180 milioni di anni fa Pangea si divide in Laurasia e Gondwana Laurasia Gondwana

Vulcani, terremoti e

i cambiamenti Terra della

Che cosa ha determinato l’aspetto attuale della Terra? I grandi fenomeni naturali come i terremoti e le eruzioni vulcaniche ma anche i grandi mutamenti climatici. Questi fenomeni continuano tuttora a modificare l’aspetto della Terra.

eruzioni vulcaniche

mutamenti climatici

cratere principale

I vulcani

Durante la formazione della Terra, sotto la crosta terrestre continuava ad essere presente il magma, cioè un insieme di rocce fuse e gas a temperature altissime. Questo materiale cercava una via d’uscita, spaccava la crosta e dava origine a enormi eruzioni Dalle spaccature uscivano la lava, la cenere e i lapilli. Ancora oggi continuano le eruzioni vulcaniche, sia sulla superficie terrestre, sia in fondo agli oceani, anche se sono meno intense rispetto a quelle delle origini.

Le eruzioni vulcaniche mostrano che sotto la crosta terrestre è presente materiale incandescente

100
lava magma cratere secondario
terremoti

I terremoti

A causa dei continui movimenti, le placche tettoniche urtano una contro l’altra. Questi “scontri” ancora oggi danno origine ai terremoti.

Dove nasce il terremoto? In un punto sotto la superficie terrestre, chiamato ipocentro. Dall’ipocentro le scosse si allargano come i cerchi fatti da un sasso gettato nell’acqua e in superficie vediamo le terribili conseguenze.

placche ipocentro

epicentro

onde sismiche

Che cosa fare in caso di terremoto?

Cerca di mantenere la calma.

Rifugiati sotto un banco o un tavolo. Quando il terremoto è terminato, esci all’aperto senza usare l’ascensore: potrebbe fermarsi improvvisamente.

101
Educazione Civica

e i

Il clima cambiamenti Terra della

Sulla Terra si sono succeduti periodi di maggior calore e siccità e periodi di grande freddo.

Il ghiaccio

Per miliardi di anni il clima sulla Terra è stato caldo. Successivamente ci furono le glaciazioni, periodi in cui il ghiaccio ricopriva interamente il nostro pianeta, tanto che la Terra appariva come una gigantesca palla di neve. Durante le glaciazioni il ghiaccio modificò profondamente la Terra. Essendo in continuo movimento, il ghiaccio erodeva la roccia e formava le valli scivolando lungo i versanti delle montagne. Con l’innalzamento della temperatura i ghiacci iniziarono a sciogliersi, rendendo visibile il territorio modificato.

Molte valli che vediamo oggi sono state scavate e allargate dal peso del ghiaccio.

102
grande freddo maggior calore

E oggi?

Da anni la temperatura della Terra si sta alzando sempre di più. Cambia il clima e cambia l’aspetto del pianeta. Questo accade molto lentamente e perciò è più difficile rendersene conto. Diversi studi hanno dimostrato che i ghiacciai sulle alte montagne e ai Poli si stanno ritirando e ogni anno sono sempre più piccoli.

La difesa del clima

Nel 2015 quasi tutti gli Stati del mondo hanno approvato un documento molto importante, l’Agenda 2030, e si sono impegnati per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti.

Uno degli obiettivi è proprio la difesa del clima

Per aiutare l’ambiente impara a non sprecare carta, acqua, energia!

103
Educazione Civica

Il territorio oggi: i paesaggi

Metacognizione: ciò che già so

La Terra nel corso della sua storia ha cambiato aspetto e con il passare del tempo si sono formati differenti paesaggi.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Riconosci questi paesaggi naturali?

Scrivi il loro nome. Uno di essi non è presente in Italia.

Scrivi il suo nome in rosso.

Ripetiamo insieme

A coppie: un bambino o una bambina dice il nome di un paesaggio naturale e il compagno o la compagna dà la definizione.

I paesaggi della Terra sono spettacolari e sorprendentemente diversi tra loro. Esploriamoli insieme.

Vaste distese di terreno piatto. Sono spesso attraversate da grandi fiumi.

104
UA    1
Contenuti digitali

Rilievi alti e aguzzi, rocciosi e spesso coperti di ghiaccio. Tanti boschi, piccoli ruscelli, animali selvatici.

Rilievi più bassi delle montagne, con dolci pendenze e cime arrotondate.

La metacognizione aiuta i bambini e le bambine a recuperare le conoscenze pregresse sull’argomento trattato. Attraverso domande e le conoscenze sui diversi ambienti geografici. La classe capovolta utilizza l’intelligenza visiva per dedurre e apprendere in modo attivo.

105
Distese di acqua dolce che troviamo in montagna, in collina, in pianura. Grandi distese di terra arida e brulla o di dune sabbiose o addirittura di ghiacci perenni.

LE MODIFICAZIONI NATURALI

Se potessi vedere com’era il luogo in cui vivi mille anni fa o milioni di anni fa non potresti riconoscerlo. Ogni territorio cambia tantissimo sia a causa di fenomeni naturali, sia a causa dell’intervento umano.

Le modificazioni del territorio

Tutti i paesaggi naturali si modificano nel corso del tempo. Le modificazioni possono essere molto lente oppure veloci.

Le modificazioni lente

Nel corso di milioni di anni il vento, la pioggia, la neve, i fiumi, i ghiacciai e i movimenti del mare hanno lentamente modificato le rocce delle montagne e il profilo delle coste. Hanno anche dato origine a pianure e colline.

Le modificazioni rapide e violente

torrenti sotterranei durante l’ultima glaciazione.

La roccia dell’Elefante in Sardegna è stata modellata dagli agenti atmosferici.

Ci sono eventi naturali che cambiano il paesaggio da un giorno all’altro. Sono modificazioni violente e spesso catastrofiche perché si verificano anche nei centri abitati.

UA    1 106

Sulla Terra ci sono molti vulcani ancora attivi. Alcuni sono presenti anche in Italia come l’Etna, lo Stromboli... Durante le eruzioni il magma che sale in superficie modifica il territorio.

Le piogge intense e prolungate causano alluvioni che inondano i terreni circostanti, causando gravi danni.

Le frane e le valanghe cambiano improvvisamente il territorio. La frana è una gran massa di terra e rocce che si stacca dalla montagna e precipita verso il basso. La valanga è uno slittamento di neve o ghiaccio.

1 Punti chiave

• Le modificazioni del territorio

• Le modificazioni lente

• Le modificazioni rapide e violente

I terremoti continuano a manifestarsi tutt’oggi. L’Italia è una zona sismica, cioè è un territorio in cui sono frequenti i terremoti.

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati gli eventi naturali che causano trasformazioni lente o rapide e violente.

3 Espongo

Completa a voce. Poi utilizza la traccia per ripetere.

• I paesaggi subiscono continue… che possono essere molto lente o…

• Vento, pioggia… erodono le rocce e le coste.

• Terremoti e valanghe… sono catastrofi che cambiano il territorio in modo…

Geografia
107

LE MODIFICAZIONI ANTROPICHE

L’essere umano fin dalla sua comparsa sulla Terra ha cominciato a modificare i paesaggi naturali: ha costruito i primi villaggi e ha coltivato il terreno. I paesaggi da naturali sono così diventati antropizzati

Un paesaggio per ogni necessità

Ma perché l’essere umano ha modificato il territorio? Fin dai tempi della Preistoria gli uomini e le donne hanno modificato il paesaggio per avere un riparo e del cibo. Le capanne hanno dato vita ai primi villaggi, i campi coltivati e i pascoli per il bestiame hanno sostituito la vegetazione spontanea.

In seguito l’essere umano per potersi spostare facilmente da un posto all’altro ha costruito ponti, strade, porti, ha scavato nei rilievi gallerie e tunnel. La necessità di produrre e vendere merci di tutti i tipi ha portato alla costruzione di fabbriche, capannoni, centri commerciali...

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Un paesaggio per ogni necessità

2 Ricavo informazioni

Accanto a ciascuna trasformazione antropica scrivi la motivazione.

• Costruzione di case

• Coltivazioni e pascoli

• Ponti, strade, gallerie

• Fabbriche, centri commerciali

3 Espongo

Utilizza le informazioni che hai ricavato per spiegare come e perché l’essere umano ha antropizzato il territorio. Inizia così:

L’essere umano ha modificato il territorio per soddisfare i suoi bisogni. Infatti ha costruito…

108 UA    1

Le città sono sempre state costruite nei luoghi più adatti a vivere: lungo il corso dei fiumi, in zone pianeggianti e fertili dove il clima era migliore.

I centri abitati

I centri abitati sono i luoghi in cui è maggiormente visibile l’intervento antropico sul territorio.

Il centro storico

In ogni paese o città vi è ancora oggi una parte antica: è il centro storico. In esso si trovano gli edifici del passato, gli uffici pubblici come il Municipio, la maggior parte dei cinema, dei teatri, dei musei.

La periferia

Con il passare del tempo è aumentato il numero delle persone che arrivava in città in cerca di un lavoro.

Attorno al centro storico le città si sono ingrandite: la periferia è la parte più esterna e popolosa della città.

Importanti strutture

Nei centri abitati si trovano importanti strutture

dedicate:

• alla salute (ambulatori, ospedali…);

• alla cultura (scuole, biblioteche…);

• allo sport (impianti sportivi, piscine…);

• al commercio e al trasporto (negozi, strade…);

• alla produzione (uffici e fabbriche).

Metodo di studio

1 Punti chiave

• I centri abitati

• Il centro storico

• La periferia

• Importanti strutture

2 Ricavo informazioni Sottolinea con i colori indicati la spiegazione

Geografia 109
LE CITTÀ
Città di Brindisi.

IL LAVORO E IL TERRITORIO

Man mano che la società diventava più complessa, i lavori diventavano sempre più specifici. Servivano luoghi adatti in cui svolgere questi lavori: laboratori artigianali, fabbriche, ma anche strade e luoghi dove incontrarsi.

Il lavoro nell’antichità

Fin dall’antichità, nei villaggi, gli abitanti cominciarono a specializzarsi in alcune attività e si iniziò la divisione dei lavori

C’era chi procurava il cibo coltivando e cacciando, chi lavorava le materie prime, le trasformava in utensili e poi le barattava.

Il lavoro oggi

Ancora oggi le persone producono, trasformano, scambiano le materie prime. Il lavoro viene diviso in tre settori.

Settore primario

Chi lavora nel settore primario ricava direttamente le risorse naturali, cioè le materie prime. Sono lavoratori e lavoratrici di questo settore gli agricoltori, i pescatori, gli allevatori, le persone che estraggono dalla terra i diversi minerali.

Settore secondario

I lavoratori e le lavoratrici di questo settore sono coloro che trasformano le materie prime: gli operai e le operaie che lavorano nelle industrie e gli artigiani e le artigiane.

Settore terziario

Questo settore è quello che oggi ha il maggior numero di lavoratori e lavoratrici. Sono coloro che si occupano di trasportare e commerciare i prodotti, ma anche coloro che lavorano nella scuola, negli ospedali, negli uffici, nella pubblicità, nello spettacolo…

110 UA    1

Le attività e il territorio

Alcune attività necessarie per soddisfare i bisogni sono strettamente collegate al territorio e alle sue caratteristiche, altre sono presenti ovunque. Ad esempio le attività legate alla pesca in mare non possono essere certamente svolte in altri ambienti naturali.

L’agricoltura

In pianura e in collina si vedono alberi, prati e piante. Tutto quel verde farebbe pensare a un paesaggio non antropizzato, ma in realtà sono per la maggior parte campi coltivati. L’essere umano è intervenuto: ha scelto cosa coltivare e ha eliminato la vegetazione spontanea.

L’industria

Le zone pianeggianti forniscono ampi spazi necessari alle industrie, alle fabbriche, ai capannoni, ai parcheggi e sono ben servite da strade, autostrade e spesso aeroporti.

Il turismo

In montagna, al mare, nelle città d’arte si trovano alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, piste da sci, tutte strutture per accogliere i turisti.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Il lavoro nell’antichità

• Il lavoro oggi:

• settore primario

• settore secondario

• settore terziario

• Le attività e il territorio

• L’agricoltura

• L’industria

• Il turismo

2 Ricavo informazioni

Scrivi sul quaderno almeno due attività del settore primario, secondario e terzario. Sottolinea con i colori indicati come hanno modificato il territorio l’agricoltura, l’industria, il turismo.

3 Espongo

Con parole tue spiega:

• quali sono i tre settori del lavoro.

• come le attività legate a questi settori hanno modificato il territorio.

Geografia
111

La formazione della Terra

1 Completa le didascalie e metti in ordine cronologico gli avvenimenti, numerando.

Big Bang • gas • crosta terrestre • Universo • oceani • solidificò • materiale

Grandi piogge e ghiaccio portarono alla formazione degli

In seguito al raffreddamento la Terra si Si formò così la .

La Terra, in origine, era formata da e ................................................ incandescente.

2 Colora in marrone la Pangea, in azzurro la Pantalassa e scrivi i loro nomi.

Miliardi di anni fa il diede origine all’

3 Completa segnando con due X.

• Le parti che hai colorato rappresentano: le placche tettoniche terrestri. i continenti. gli oceani.

112
Metodo di studio
Consolido le conoscenze

Le modificazioni del territorio

1 Per ciascuna modificazione naturale scrivi se è rapida (R) o lenta (L) e di quale modificazione si tratta.

Osserva queste modificazioni antropiche e scrivi a quale bisogno

113
Metodo di studio
Bisogno di Bisogno di Bisogno di
conoscenze
Bisogno di
Consolido le

Metodo di studio

Il territorio oggi

1 Osserva le immagini e completa.

• L’Islanda, una grande isola che si trova vicino al Polo Nord, si sta “spaccando in due”. L'immagine ti mostra la separazione tra le due parti dell’isola dovuta al continuo movimento delle placche tettoniche terrestri. Milioni di anni fa le terre emerse formavano un unico continente, la , circondato da un unico grande oceano, la . Poi i continenti lentamente si separarono: questo fenomeno si chiama .

• I principali paesaggi che osserviamo in Italia sono: , collina, ..........................................., fiume, lago, ............................

• I deserti di o di sono paesaggi particolari presenti in varie parti del mondo.

114
Vedo e ricordo
Placca Nord Americana Islanda Oceano Atlantico Placca Euroasiatica

• I fenomeni possono modificare il paesaggio in modo rilevante. Modificano lentamente il paesaggio il vento, i movimenti del Le catastrofi naturali come i terremoti, le alluvioni, le e le .......................................... modificano rapidamente il paesaggio.

• Osserva le immagini e scrivi a quale parte del centro abitato si riferiscono.

• Osserva le immagini e scrivi il settore del lavoro che rappresenta

Fai attenzione ai colori.

• Come si sono formati gli attuali continenti.

• Quali sono i principali paesaggi presenti sulla Terra.

• Quali sono le cause naturali che hanno cambiato e continuano a cambiare l’aspetto del territorio.

• Quali sono le parti di un centro abitato.

• Quali sono i tre settori in cui si suddividono i lavori.

3 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

115 Metodo di studio
2 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano.
Vedo e ricordo
verbalizzare
L’intelligenza visiva utilizza le immagini per apprendere e ricordare. Far
ciò che suggeriscono le immagini per ricostruire le informazioni principali.

La

Il territorio e i paesaggi

formazione della Terra e i diversi paesaggi

Miliardi di anni dopo il Big Bang, che diede origine all’Universo, i continenti presero la forma attuale.

I cambiamenti iniziali che “modellarono” la Terra erano solo naturali: eruzioni vulcaniche, terremoti, glaciazioni.

Sul pianeta oggi sono presenti differenti paesaggi:

• paesaggi di terra: montagna, collina, pianura;

• paesaggi di acqua: mare, laghi, fiumi.

Modificazioni naturali e antropiche

I paesaggi continuano a modificarsi

Le modificazioni sono dovute a:

• cause naturali (vento, pioggia, neve, ghiaccio, frane, valanghe, eruzioni vulcaniche, terremoti...);

• intervento dell’essere umano (costruzione di case, campi, strade...).

Il lavoro e il territorio

L’essere umano ha modificato il territorio per soddisfare

i propri bisogni:

• ripararsi;

• nutrirsi;

• spostarsi;

• lavorare;

• commerciare.

Oggi il lavoro è diviso in tre settori:

• primario (agricoltori, allevatori, minatori…);

• secondario (operai, artigiani…);

• terziario (insegnanti, medici, impiegati…).

116 Metodo di studio
Sintesi delle conoscenze
La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.
117 Metodo di studio NDI CAMBIA M E N T I aciazionivulcani terremoti AMBIENTI montagna coll p mari fiumi l a g h i D I TERRA DI AC Q U A franevalang ag a t m osferici MODIFICAZIONI N ATURA L I ANT Ricordo ed espongo Ora ripeti ciò che hai studiato. La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale. FORMAZIONE DELLA TERRA conti n e n ti PAESAGGI

I paesaggi di terra

Metacognizione: ciò che già so

Montagne, colline e pianure si differenziano a seconda della loro altitudine:

• le montagne sono i rilievi più alti;

• le colline hanno pendii dalle dolci pendenze;

• le pianure sono distese di terreno piatto.

Che cos’è l’altitudine?

Osserva lo schema e scrivi al posto giusto: pianura, collina, montagna. Poi completa.

L’altitudine è l’altezza di un rilievo: si misura partendo dal

Le terre emerse hanno un’estensione minore di quella delle acque.

Ci offrono però paesaggi molto differenti e spettacolari: montagne, colline e pianure

Osserva le immagini e il planisfero

Che cosa puoi dedurre?

I paesaggi di terra si trovano in ogni parte del nostro

118
UA    2
Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini 4 000 m 3 500 m 3 000 m 2 500 m 2 000 m 1 500 m 1 000 m 500 m Livello del mare ............................................
La Pianura Padana è la più vasta pianura italiana.

Ripetiamo insieme

Con le tue parole ripeti quanto hai imparato dalle immagini:

• l’altitudine è…

• montagne, colline, pianure si trovano…

Le Chocolate Hills (Colline del cioccolato) nelle Isole Filippine (Asia) hanno questo nome perché l’erba che le ricopre nella stagione secca diventa marrone come il cioccolato.

La metacognizione aiuta a far recuperare ai bambini e alle bambine le conoscenze pregresse. Le carte geografiche e il planisfero aiutano a identificare e collocare i territori in modo attivo e consapevole.

119
Il Monte Bianco è il monte più alto d’Italia. Le colline umbre si trovano nell’Italia centrale. Il Monte Everest è la vetta più alta della Terra e si trova in Asia.

Le montagne sono rilievi che superano i 600 metri di altitudine. Hanno origini diverse: da corrugamento, da sollevamento oppure sono di origine vulcanica.

Origine delle montagne

Milioni e milioni di anni fa, le placche tettoniche terrestri si avvicinarono e si allontanarono, spesso scontrandosi. Sulla crosta terrestre si formarono delle “pieghe“ che diedero origine alle montagne da corrugamento.

A causa delle forti spinte che giungevano dall’interno della Terra la crosta terrestre si sollevò in diversi punti dando origine alle montagne da sollevamento

Il magma che fuoriuscì dai vulcani durante diverse eruzioni si raffreddò e si trasformò in roccia lavica, dando origine alle montagne di origine vulcanica.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Origine delle montagne

2 Ricavo informazioni

In base alle informazioni ricavate dal testo, scrivi sotto ciascun disegno quale origine delle montagne è rappresentata.

3 Espongo

Esponi quanto imparato. Comincia così:

Le montagne sono rilievi che superano… Si sono formate in modi differenti…

UA    2 120
LE MONTAGNE
Gruppo del Monte Bianco. L’Etna.

CONOSCERE LA MONTAGNA

Le montagne sono rilievi che difficilmente si trovano isolati. Molto spesso sono affiancate una all’altra e formano le catene montuose

Cima o vetta: il punto più alto.

Ghiacciaio: spesso strato di ghiaccio che si trova nella parte più alta della montagna.

Valle: zona pianeggiante che si trova tra due rilievi.

Le valli

Conosciamo il vocabolario della montagna!

Versante: il fianco del rilievo.

Passo o valico: il punto più basso tra due montagne. Attraverso di esso si oltrepassa la catena montuosa.

Piede: il punto più basso del rilievo.

Fondovalle: la parte più bassa e pianeggiante.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Il vocabolario della montagna

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Le valli fluviali sono state erose dai torrenti. Sono strette e hanno una forma a V.

Le valli glaciali sono state formate dai ghiacciai. Sono larghe e hanno la caratteristica forma a U

Aiutandoti con le parole chiave scritte in rosso, spiega quali sono le parti della montagna.

Geografia 121

LA MONTAGNA: FLORA E FAUNA

La montagna è poco abitata dall’uomo, ma vi si trovano animali (fauna) e piante (flora) che hanno saputo adattarsi al territorio e al clima. La flora e la fauna cambiano man mano che dalla cima si scende verso il fondovalle perché scendendo fa sempre meno freddo.

In alta montagna

In cima, molto in alto, si trovano solo rocce, neve e ghiaccio. Ad alta quota i grandi alberi non possono resistere al freddo e al vento. Si adattano però perfettamente erbe e arbusti come il ginepro, il rododendro e le stelle alpine. Muschi e licheni si trovano a tutte le altitudini in montagna, anche sulle alte vette. L’animale più grande che si può incontrare è lo stambecco Ci sono marmotte e aquile.

A metà montagna

Proseguendo verso la valle, si trovano le aghifoglie, spesso anche sempreverdi. Sono abeti, pini, larici. Nei prati crescono genziane, crocus, nigritelle e orchidee selvatiche.

Qui è possibile incontrare animali selvatici come orsi, lupi, cervi, daini, caprioli, camosci.

Ai piedi della montagna

Nella parte più bassa della montagna i pendii sono ricoperti di boschi di latifoglie: castagni, querce, faggi. Nel sottobosco si trovano funghi, fragole, lamponi e mirtilli. Tra i boschi trovano il loro habitat ideale animali selvatici come volpi, lepri, scoiattoli, tassi.

122 UA    2
Stambecco Abete Funghi Scoiattolo rosso Castagno

Aquila reale

Le latifoglie sono piante che hanno foglie a forma larga che perdono nella stagione autunnale.

Le aghifoglie, invece, hanno foglie piccole, dure, a forma di ago e ricoperte da una particolare cera che le protegge dal freddo. La maggior parte di questi alberi è sempreverde. Perde le foglie durante l’arco di tutto l’anno, ma non rimane mai completamente spoglia.

1 Punti chiave

• Flora e fauna:

• in alta montagna

• a metà montagna

• ai piedi della montagna

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni

Sottolinea in verde ciò che riguarda la flora in blu ciò che riguarda la fauna.

3 Espongo

Esponi le tue conoscenze rispondendo a queste domande. Perché la flora e la fauna cambiano con il variare dell’altitudine?

Quale tipo di flora e di fauna si trova ai piedi della montagna?

Quale a metà montagna? Quale in alta montagna?

123 Geografia Scienze
Stella alpina Rododendro Lupo Muschio Marmotta Orso bruno Cervo

VIVERE IN MONTAGNA

La montagna è un ambiente in cui non è facile vivere. Gli uomini e le donne, però, hanno saputo utilizzarne le risorse naturali per riuscire ad abitarla in armonia con il territorio.

Le attività

Un tempo i lavori più diffusi erano il pascolo di piccole mandrie di mucche o di greggi di ovini e la produzione di formaggi, il taglio dei boschi e l’intaglio del legno.

Oggi questi lavori sono ancora praticati, ma la vera risorsa economica è il turismo

Al turismo sono collegati gli alberghi, i ristoranti, le scuole di sci e l’alpinismo…

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le attività

2 Ricavo informazioni

Ricava informazioni dalle

immagini. Per ognuna scrivi quale lavoro della montagna

è rappresentato.

3 Espongo

Immagina di essere una guida che illustra ai turisti le attività della montagna. Utilizza le immagini come traccia per esporre.

UA2

Sicurezza per te e per l’ambiente

Leggi i consigli: servono a tutelare la tua sicurezza o quella dell’ambiente. Colora la bandierina in blu o in verde.

Se fai un’escursione utilizza scarpe adatte.

Non raccogliere i fiori protetti!

Non distruggere le tane degli animali.

Non fare troppo rumore per non disturbare gli animali.

Non sollevare i sassi: potresti incontrare una vipera!

Educazione Civica 125

LE COLLINE

In Italia il paesaggio collinare è il più diffuso Le colline, fin dai tempi antichi, sono state sempre abitate perché hanno un buon clima e offrono la possibilità di praticare l’agricoltura e l’allevamento.

Origine delle colline

L’origine delle colline, come quella delle montagne, è legata ai movimenti della crosta terrestre.

Le colline tettoniche, infatti, si sono formate per il corrugamento della crosta terrestre o il sollevamento del fondale marino. Anche gli agenti atmosferici (neve, ghiaccio, vento…) hanno avuto grande importanza nella formazione delle colline.

È il caso delle:

• colline vulcaniche, antichi vulcani spenti, modellati dall’erosione.

• colline strutturali, antiche montagne le cui cime sono state arrotondate nel corso di migliaia di anni.

Particolare è la formazione delle colline moreniche. Si sono formate con l’accumulo di terra, sassi, ghiaia, trasportati da ghiacciai nei loro lenti movimenti verso il basso.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Origine delle colline

2 Ricavo informazioni

In base alle informazioni ricavate dal testo, scrivi sotto ciascun disegno quale origine delle colline è rappresentata.

3 Espongo

Esponi quanto imparato. Comincia così:

Le colline si sono formate in modi differenti. Come le montagne, alcune colline hanno origine tettonica, cioè…

UA2 126

CONOSCERE LA COLLINA

Anche la collina, come la montagna, è un rilievo. L’altitudine delle colline è compresa tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare.

Scopriamo il vocabolario della collina!

Sommità: il punto più alto della collina.

Calanchi: solchi profondi causati dalle piogge che scavano il terreno lungo i pendii.

Versante, pendio o fianco: lato della collina, che può essere ripido o dolce.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Il vocabolario della collina

2 Ricavo informazioni

Terrazzamenti: gradinate di terra sostenute da muri di pietra. Sono stati scavati lungo i fianchi delle colline per avere una superficie meno ripida e quindi più facile da coltivare.

3 Espongo

Aiutandoti con le parole chiave scritte in rosso, spiega quali sono le parti della collina.

Geografia 127

LA COLLINA: FLORA E FAUNA

Nell’antichità le colline erano coperte di boschi. L’essere umano ha disboscato, cioè ha tagliato molti alberi, per ricavare terreno coltivabile. La flora e la fauna spontanea sono state così sostituite da piante coltivate e animali da allevamenti.

Flora e fauna spontanea

Sui pendii sono rimasti pochi boschi di latifoglie: castagni, querce, faggi e noci. Nel sottobosco crescono arbusti, funghi e muschi.

Sulle colline trovano il loro ambiente ideale animali selvatici come lepri, volpi, cinghiali, orsi, lupi e tassi. Ci sono anche gheppi, gufi, fagiani, falchi e picchi.

Metodo di studio

Educazione Civica

Rispettare il territorio

Il disboscamento è la causa principale delle frane e degli smottamenti che si verificano spesso in collina.

Il terreno delle colline è solitamente argilloso e si sgretola facilmente.

Senza gli alberi, che con le loro radici lo trattengono, il terreno può facilmente franare sotto l’effetto di forti piogge.

È importante perciò preservare la vegetazione della collina, per evitare che i fenomeni meteorologici abbiano effetti devastanti.

1 Punti chiave

• Flora e fauna spontanea

2 Ricavo informazioni Completa sul tuo quaderno, ricavando le informazioni dal testo.

• Flora spontanea:…

• Fauna spontanea:…

3 Espongo

Esponi ciò che hai imparato, utilizzando le informazioni che hai riportato.

128 UA    2
Gheppio Lepre Nocciolo Quercia Frassino Volpe Tasso Cinghiale

VIVERE IN COLLINA

In collina ci sono le condizioni adatte per vivere e lavorare anche grazie al clima mite

Le attività

Il clima permette la coltivazione di viti, olivi e alberi da frutto. I prati sono destinati al pascolo per l’allevamento. Una particolarità delle colline sono i terrazzamenti che hanno facilitato il lavoro nei campi lungo i versanti più ripidi. I terrazzamenti sono stati utilizzati da contadini di tutto il mondo, anche in tempi lontanissimi. Grande sviluppo hanno anche le industrie alimentari legate alle coltivazioni e agli allevamenti e il turismo.

1 Punti chiave

• Le attività

2 Ricavo informazioni Sottolinea con i colori indicati:

• i lavori del settore primario.

• i lavori del settore secondario.

• i lavori del settore terziario.

3 Espongo

Immagina di essere una guida che illustra ai turisti le attività della collina. Utilizza le immagini come traccia per esporre.

Geografia 129
Metodo di studio Terrazzamenti in Liguria. Vigneti in Piemonte. Agriturismo in Umbria.

LA PIANURA

Un tempo le pianure erano scarsamente abitate perché molte erano paludose, malsane e offrivano poche difese naturali. Ora invece le pianure sono diventate le zone più abitate perché vi si possono costruire grandi città e vie di comunicazione.

Origine delle pianure

Anche le pianure si sono formate in tempi lontanissimi.

Le pianure vulcaniche si sono formate in seguito all’eruzione di un vulcano. La lava e le ceneri eruttate si sono depositate strato su strato, formando pianure molto adatte alle coltivazioni. Questo terreno è, infatti, particolarmente fertile. Le pianure alluvionali si sono formate grazie all’opera dei fiumi. I detriti trasportati a valle, come terra, ghiaia, sabbia, depositandosi sul fondo del mare o di un lago hanno dato origine a un terreno pianeggiante.

Le pianure di sollevamento si sono formate in seguito ai movimenti della crosta terrestre che milioni di anni fa hanno alzato il fondale marino.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Origine delle pianure

2 Ricavo informazioni

In base alle informazioni ricavate dal testo, scrivi sotto ciascun disegno quale origine delle pianure è rappresentata.

3 Espongo

Esponi quanto imparato. Comincia così:

Le pianure si sono formate in modi differenti…

UA2 130

CONOSCERE LA PIANURA

La pianura è un ampio territorio pianeggiante che non supera i 200 m sopra il livello del mare. I terreni, un tempo coperti da fitti boschi, sono stati disboscati per far spazio a campi coltivati. Le zone paludose sono state bonificate, cioè trasformate in terreni dove gli uomini possono vivere e coltivare. In pianura troviamo il tipico paesaggio urbano composto da città, strade, industrie, il paesaggio rurale, ossia la campagna coltivata, e il paesaggio naturale.

Scopriamo il vocabolario della pianura e i suoi paesaggi!

Canale d’irrigazione: canale che trasporta acqua per irrigare i campi.

Risaia: campi allagati per la coltivazione di riso.

Risorgiva: sorgente d’acqua.

1 Punti chiave

• Differenti tipi di paesaggio: urbano, rurale, naturale

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni 3 Espongo

Completa a voce. Poi, utilizzando questa traccia, esponi le tue conoscenze. In pianura il paesaggio è stato molto…

Oggi in pianura si vede un paesaggio urbano, formato da… Le risorgive,…, fanno parte del paesaggio naturale. Nel paesaggio rurale si trovano fattorie.

Geografia
131
Bosco Campi Stagno Fattoria Fiume Città Fabbriche

LA PIANURA: FLORA E FAUNA

La vegetazione spontanea tipica della pianura è scarsa, però si trovano campi coltivati e molti animali allevati nelle fattorie.

Vegetazione spontanea

L’essere umano ha modificato l’ambiente naturale della pianura per poter coltivare, allevare e costruire grandi città.

Rimangono però ancora zone naturali o parchi in cui viene tutelato l’ambiente. La vegetazione spontanea è costituita da boschi di latifoglie: tigli, querce e olmi nelle zone più asciutte, pioppi, salici e canneti nelle zone più umide.

Fauna spontanea

Gli animali che vivevano nelle pianure coperte di foreste o nelle zone paludose sono spariti con la trasformazione di questi ambienti. Nelle zone naturali rimaste si possono ancora ammirare animali in libertà. Nei boschi vivono volpi e cinghiali, lepri, ricci. Negli stagni e lungo i fiumi si trovano uccelli come anatre, aironi, gru, anfibi come rospi e rane, pesci di acqua dolce e bisce.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Vegetazione spontanea

• Fauna spontanea

2 Ricavo informazioni Completa sul tuo quaderno, ricavando le informazioni dal testo.

• Piante:…

• Animali selvatici:…

3 Espongo Esponi ciò che hai imparato, utilizzando le informazioni che hai riportato.

UA2
132
Germano reale Salice Tiglio Natrice dal collare Garzetta Riccio Tifa Pioppi

VIVERE IN PIANURA

Gli ampi spazi della pianura favoriscono la costruzione di grandi città e vie di comunicazione come strade, autostrade, ferrovie.

Le attività

In pianura si sono sviluppate molte attività industriali perché ci sono gli spazi adatti per la costruzione di capannoni e fabbriche e c’è una fitta rete di vie di comunicazione.

Il terreno pianeggiante e facilmente irrigabile ha favorito l’agricoltura e l’allevamento. Nelle zone di pianura, insieme ai grandi centri urbani, si sono sviluppati molti lavori del settore terziario (uffici pubblici e privati, ospedali, banche…)

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le attività

2 Ricavo informazioni

Per ciascuna immagine scrivi una didascalia per indicare che cosa rappresenta.

3

Quali sono le attività economiche che si svolgono in pianura?

Esponi le tue conoscenze aiutandoti con le immagini e le didascalie che hai scritto.

Geografia
Espongo
133
Settore primario Settore secondario Settore terziario

Metodo di studio

La montagna

1 Collega ciascun nome alla sua definizione, colorando il quadratino.

Ghiacciaio Serie di montagne in successione.

La parte più bassa della montagna. Catena montuosa

Versante

Massa di ghiaccio che non si scioglie completamente e si trova sulla cima delle montagne più alte.

Piede Fianco di una montagna.

2 Completa.

La valle ha forma a . È stata formata dall’enorme peso dei

La valle ha forma a . È stata formata da che hanno eroso le ................................................

3 Scrivi il nome delle risorse e quelli delle attività economiche presenti in montagna. Scegli tra: legname • abbondanza di acqua • allevamento • segherie • centrali idroelettriche • produzione di latticini. Poi collega ciascuna risorsa all’attività, numerando.

Risorse

134
................................................ ................................................ ................................................
Attività 1 2 3 Consolido le conoscenze

La collina

1 Collega ciascun nome alla sua definizione, colorando il quadratino.

Calanco

Sistemazione “a terrazze” di un terreno in pendio.

Solco di un pendio formato dall’erosione dell’acqua.

2 Scrivi il nome dei prodotti della collina. Poi collega ciascun prodotto all’industria che lo trasforma, numerando.

La pianura

1 Collega ciascun nome alla sua definizione, colorando il quadratino.

Campo allagato artificialmente dove si coltiva il riso.

Punto della pianura in cui affiora l’acqua dal terreno.

2 Completa il testo. Scegli tra: stalle • coltivata • pianura • irrigazione • industrie • lavoro • bestiame • macchine agricole • commercio.

La è un ambiente molto adatto all’insediamento umano.

Essa può essere facilmente .........................................

Il terreno è privo di rilievi e ciò permette l’utilizzo di che aiutano e facilitano il nei campi.

La costruzione di canali favorisce l’ dei campi.

L’allevamento del viene oggi praticato in moderne e attrezzate. Gli allevamenti sono collegati alle alimentari.

Le strade in pianura sono larghe e rettilinee e favoriscono il

135 Metodo
di studio
Risorgiva
Pendio Risaia Terrazzamento Fianco della
Oleifici Caseifici Industrie conserviere Industrie vinicole Industria 4
collina.
Consolido le conoscenze

Origine dei paesaggi e attività

1 Osserva le immagini e completa il testo.

• Quest’immagine mostra chiaramente le pieghe della crosta terrestre provocate dai movimenti delle placche tettoniche.

Questi movimenti hanno dato origine alle montagne da e alle colline

• Nell’immagine è rappresentata una pianura .

Queste pianure si sono formate con i detriti trasportati dal fiume che si sono depositati sul fondo del o di

• Il magma fuoriuscito dalla crosta terrestre ha dato origine alle montagne di origine .

I vulcani spenti, erosi da neve, vento, ghiaccio hanno formato le colline .

Gli strati di lava depositati sul terreno hanno formato le pianure .............................................

136
Metodo di studio
e ricordo
Vedo

Metodo di studio

• Le aghifoglie sono alberi tipici di Le latifoglie, come la quercia, crescono in e nella parte più bassa delle . In , nelle zone umide, si trovano pioppi, salici e

• e sono attività svolte sia in montagna sia in collina sia in pianura.

• I bei paesaggi della e della permettono un grande sviluppo del .

2 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i

• Come si sono formate montagne, colline, pianure.

• Quali sono la flora e la fauna della montagna, della collina e della pianura.

• Quali sono le principali attività svolte dalle persone in montagna, collina, pianura.

3 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Far completare alla classe le parti operative, una per volta. Per ciascuna parte far individuare il punto chiave e chiedere di confrontarlo con quello indicato nel testo.

137
Vedo e ricordo

I paesaggi di terra

Montagna: rilievo che supera i 600 metri di altezza

Origine:

• corrugamento (pieghe della crosta terrestre);

• di sollevamento (spinte delle crosta terrestre);

• vulcanica (strati di lava accumulati).

Vocabolario: cima o vetta, passo o valico, ghiacciaio, versante, valle, fondovalle, piede.

Flora e fauna: cambia dal fondovalle alla cima.

Attività: turismo, allevamento.

Collina: rilievo tra i 200 e i 600 metri di altezza

Origine:

• tettonica (pieghe della crosta terrestre o sollevamento del fondo marino);

• vulcanica (antichi vulcani spenti);

• strutturale (antiche montagne);

• morenica (detriti depositati dai ghiacciai).

Vocabolario: sommità, versante, calanchi, terrazzamenti.

Flora e fauna: spontanea o coltivata/allevata.

Attività: turismo, agricoltura, allevamento, industrie alimentari.

Pianura: terreno che non supera i 200 metri di altezza

Origine:

• vulcanica (materiali vulcanici che si sono depositati);

• alluvionale (detriti trasportati dai fiumi);

• di sollevamento (innalzamento del fondo marino).

Vocabolario: città, fattoria, campi, risorgiva, fiume, fabbriche, risaia, canale d’irrigazione.

Flora e fauna: spontanea o coltivata/allevata.

Attività: industria, commercio, agricoltura, allevamento.

138 Metodo di studio
La
nel processo di apprendimento
Sintesi delle conoscenze
sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività
e memorizzazione.

PANURA

origine voc ab o l a r io flora e fauna attività

igin e v o cabolario flora e fauna attività

origi vo c a b o la rio

flora e fauna attività

Ora ripeti ciò che hai studiato.

139 Metodo di studio
COL L I N MONTAGNA
Ricordo ed espongo
PAESAGGI DI TERRA
La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

I paesaggi di acqua

Metacognizione: ciò che già so

Sul nostro pianeta è presente molta

Mari, laghi fiumi, torrenti sono tutti paesaggi di acqua. Osservando le fotografie ti sembra che l’acqua sia ferma? Le acque si muovono tutte nello stesso modo? Confrontati con i compagni e le compagne.

140
UA    3
Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Ripetiamo insieme

Con parole tue ripeti:

• La Terra è chiamata “Pianeta Blu” perché…

• Le acque dei fiumi, laghi, mari sono sempre in…

Partire dall’esperienza dei bambini e delle bambine per evidenziare la differenza tra paesaggi di acqua dolce e di acqua salata.

141

La Pantalassa è stato il primo mare comparso sulla Terra. I movimenti della crosta terrestre, che hanno formato i diversi continenti, hanno diviso questa grande distesa di acqua in oceani e mari

Origine dei mari

formazione dei mari risale a miliardi di anni fa. Quando la Terra ha cominciato a raffreddarsi, l’acqua di piogge torrenziali si è depositata nelle conche della crosta terrestre. L’acqua del mare in origine era dolce come quella dei fiumi perché era formata da ghiaccio disciolto e da acqua piovana. Il sale è “apparso” nel mare circa un miliardo di anni fa.

Le acque che scorrevano sulla superficie dei continenti si arricchivano di sali minerali prelevati da terra e rocce. Le acque giungevano agli oceani in formazione, che diventarono sempre più salati.

Movimenti dei mari

L’acqua del mare si muove continuamente. In superficie si vedono le onde che, mosse dal vento, si susseguono senza interruzione. Sono piccole quando il mare è calmo, ma se il vento è forte, diventano altissime.

correnti marine, invece, sono come fiumi che scorrono sott’acqua.

maree sono innalzamenti o abbassamenti del livello dell’acqua del mare. Avvengono regolarmente nell’arco della giornata. Sono determinate dalla Luna, che agisce come una calamita.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Origine dei mari

• Movimenti dei mari

2 Ricavo informazioni Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce.

3 Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.

UA    3 142
I MARI
Mont Saint-Michel, in Francia, durante la bassa marea. Mont Saint-Michel, in Francia, durante l’alta marea.

CONOSCERE IL MARE

Quando parliamo di mare, pensiamo all’acqua. Ma non dobbiamo dimenticare la terra che circonda questa grande distesa e che ne caratterizza il paesaggio.

Scopriamo il vocabolario del mare!

Costa: il punto in cui la terra e il mare si incontrano. La costa può essere alta e rocciosa o bassa e sabbiosa.

Arcipelago: insieme di isole.

Baia: una piccola insenatura della costa rocciosa o bassa e sabbiosa.

Golfo: una grande insenatura della costa.

Promontorio: sporgenza della terra che si allunga nel mare.

1 Punti chiave

• Il vocabolario del mare

Isola: parte di terra circondata completamente dal mare.

Penisola: parte di terra circondata dal mare su tre lati.

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni 3 Espongo

A coppie ripetete quanto imparato. Un bambino o una bambina nominerà un elemento del paesaggio marino e il / la compagno/a, con le sue parole, spiegherà che cosa indica. Poi scambiate i ruoli.

Geografia 143

IL MARE: FLORA E FAUNA

Al mare si possono vedere facilmente pesci, granchi, alghe, gabbiani, pini marittimi, gigli di mare. Flora e fauna di ecosistemi diversi che convivono meravigliosamente.

Flora e fauna del mare

Aragosta

Nelle acque del mare vivono piante e animali. La maggior parte di questi vive nella parte meno profonda del mare, dove arriva la luce del sole.

È il regno di pesci (dalla piccola sardina al grande squalo), crostacei (gamberi e aragoste), molluschi (cozze, vongole), mammiferi (delfini, balene), coralli, spugne, alghe.

Flora e fauna delle terre vicino al mare

Lungo le coste crescono il pino marittimo, gli agrumi, le querce da sughero, l’oleandro, il fico d’India e l’agave. La fauna è composta da ricci, gechi, cinghiali e uccelli come i gabbiani e i cormorani.

Metodo di studio

1 Punti chiave

Completa i punti chiave.

• Flora e fauna del

• Flora e fauna

2 Ricavo informazioni

Scrivi sul quaderno per ciascun punto chiave i nomi degli elementi che a loro colleghi.

3 Espongo

Utilizza il tuo elenco e le parti sottolineate per ripetere ciò che hai imparato.

Vita sott’acqua

Uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 è la salvaguardia degli esseri viventi delle acque.

La vita nel mare è in pericolo a causa dell’inquinamento provocato dai rifiuti che provengono dalle imbarcazioni, dagli scarichi industriali e dalle città.

Secondo voi, che cosa possono fare i bambini e le bambine per proteggere il mare?

Discutetene insieme in classe.

144 UA    3
Delfino
Sardina
Alghe Spugne
Cozze
Educazione Civica

VIVERE AL MARE

Il mare, già nell’antichità, rappresentava un’importante risorsa: offriva la possibilità di procurarsi del cibo e di scambiare le merci attraverso il commercio.

Le attività

Ancora oggi il mare offre la possibilità di svolgere differenti attività.

È una via di comunicazione, perciò facilita

i commerci. Grandi navi mercantili trasportano le merci e vicino ai porti sono nate differenti industrie: cantieri navali, industrie alimentari, raffinerie che lavorano il petrolio.

Il suo clima mite favorisce il turismo sia estivo sia invernale. Dal mare si ricava il pesce e, fin dall’antichità, il sale

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le attività del mare

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Utilizza le parti sottolineate e le immagini delle fasi dell’estrazione del sale per esporre le tue conoscenze.

Geografia
L’acqua del mare viene fatta entrare in grandi vasche. L’acqua evapora.
145
Il sale viene raccolto.
1 2 3
L'estrazione del sale avviene in tre fasi.

I FIUMI E I LAGHI

I fiumi e i laghi sono formati da acqua dolce, cioè “senza sali”.

Origine dei fiumi

I fiumi sono lunghi corsi d’acqua che si sono formati grazie:

• all’acqua che scorreva in superficie;

• all’acqua che penetrava sotto la crosta terrestre e poi risaliva in superficie;

• allo scioglimento dei ghiacciai. Un fiume nasce da una sorgente. È il punto in cui l’acqua sotterranea viene in superficie o quello in cui le acque del ghiacciaio cominciano a raccogliersi. Nel corso di milioni di anni i fiumi hanno scavato il terreno e le rocce per tracciare la ”strada” in cui scorrere.

Origine dei laghi

Anche i laghi hanno avuto origine tanto, tanto tempo fa.

I laghi glaciali hanno avuto origine dallo scioglimento dei grandi ghiacciai. Quando le grandi distese di ghiaccio si sono ritirate, si sono formate profonde conche che si sono riempite con le acque del ghiaccio disciolto. I laghi glaciali hanno la tipica forma allungata.

Nei grandi crateri dei vulcani spenti si sono formati i laghi vulcanici, che hanno perciò forma circolare.

Nei crateri, milioni di anni fa, si sono raccolte le acque di piogge torrenziali.

146 UA    3
Lago di Como. Lago di Venere nell’isola di Pantelleria.

I laghi costieri si sono formati lungo le coste. Sono piccoli laghi divisi dal mare da strisce di sabbia trasportata dalle onde. L’acqua di questi laghi non è dolce, ma salmastra.

1 Punti chiave

Completa i punti chiave

• Origine dei

• Origine dei

I laghi di sbarramento si sono formati quando il corso di un fiume è stato fermato da un grosso ostacolo. Le acque hanno allagato le zone circostanti e hanno formato un lago.

Il lago di sbarramento è naturale, se l’ostacolo si è formato con i detriti trasportati dai fiumi o con il terreno delle frane. È artificiale, se lo sbarramento è costruito dall’uomo.

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni

Completa ricavando le informazioni dal testo.

Lago di origine

Grandi conche scavate dai ghiacciai

Crateri di vulcani spenti

Sabbia trasportata dal mare

Ostacolo lungo il corso di un fiume

3 Espongo

Utilizza la tabella e le sottolineature per ripetere ciò che hai studiato sull’origine dei fiumi e dei laghi.

147 Geografia
Lago di Fedaia, Trentino Alto-Adige. Lago di Massaciuccoli, Toscana.

DALLA SORGENTE AL MARE

Quando esce dalla sorgente, in montagna, l’acqua forma piccoli rivoli, i ruscelli.

Questi, a valle, si riuniscono in un unico corso d’acqua più grande: il torrente.

Se il torrente incontra un grosso dislivello del terreno, l’acqua forma una cascata

Man mano che il torrente scorre verso valle, il suo letto si allarga e diventa un fiume vero e proprio.

Quando il fiume giunge in pianura la corrente si fa più lenta. Quando incontrano un ostacolo, le acque del fiume lo aggirano, formando ampie curve, dette anse.

Lungo il suo viaggio spesso il fiume raccoglie le acque di altri fiumi: sono i suoi affluenti

Altre volte è il fiume che si getta in un lago e diventa immissario.

Quando poi esce prende il nome di emissario.

Il lungo viaggio del fiume termina nel mare: il punto in cui entra nel mare si chiama foce.

La foce può essere a delta, se il fiume si divide in tanti rami, ad estuario se entra direttamente nel mare.

148
Foce a delta Riva o sponda Letto Affluente
il vocabolario
fiume!
Scopriamo
del

Ansa

Emissario

Cascata

Immissario

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Il vocabolario del fiume

2 Ricavo informazioni

Dopo aver letto con attenzione il testo e osservato l’immagine, accanto a ciascuna definizione scrivi il nome.

• Punto di origine del fiume:

• Piccolo corso d’acqua che scorre lungo i fianchi della montagna:

• Corso d’acqua montano che può diventare molto impetuoso:

• Solco naturale del terreno in cui scorre il fiume:

• Ampia curva lungo il corso del fiume:

• Fiume che confluisce in un altro fiume più grande:

• Fiume che entra in un lago:

• Fiume che esce da un lago:

• Punto in cui il fiume si getta nel mare:

• Tratto di terra che delimita il lago o il fiume:

3 Espongo

Immagina di essere un fiume. Racconta il tuo viaggio dalla sorgente alla foce.

Geografia
149
Fiume Torrente
Ruscello Sorgente

IL FIUME E IL LAGO: FLORA E FAUNA

Come hai visto, fiume e lago sono formati da acque dolci e spesso sono collegati fra loro. Per questo anche la flora e la fauna di questi ambienti sono molto simili.

Fauna del fiume e del lago

Nei torrenti e nei tratti di fiume dove l’acqua è più fredda e limpida vivono pesci come le trote e i salmoni. Nei laghi e dove il fiume scorre lentamente si trovano le carpe, le tinche, i lucci, il pesce persico, le anguille.

Fauna e flora delle sponde

Sulle sponde dei fiumi e dei laghi la vegetazione è composta da canne, giunchi, pioppi e salici. Lungo le sponde dei laghi crescono anche olivi, viti e agrumi.

In queste zone nidificano uccelli come il germano reale, l’anatra selvatica, il martin pescatore, il fenicottero.

In prossimità dell’acqua vivono anche bisce e molti anfibi come salamandre, rane, rospi. Dove l’acqua è più stagnante si trovano tife, ninfee e numerosi insetti, tra i quali le libellule e le zanzare.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Fauna del fiume e del lago

• Fauna e flora delle sponde

2 Ricavo informazioni Sottolinea i nomi con i colori indicati.

• La fauna del fiume e del lago.

• La flora delle terre vicino al fiume e al lago.

• La fauna delle terre vicino al fiume e al lago.

3 Espongo

Utilizza le sottolineature per esporre le tue conoscenze.

UA    3 150
Fenicottero Salamandra Pesce persico Ninfea Libellula Rana Olivi

VIVERE LUNGO I FIUMI E I LAGHI

I fiumi e i laghi sono sempre stati, fin dall’antichità, una grande risorsa per l’uomo e lo sono ancora oggi.

Le attività

L’acqua dolce dei fiumi e dei laghi può essere utilizzata per usi domestici, per l’irrigazione dei campi, per le industrie.

Il fiume è anche stato, soprattutto in passato, una buona via di comunicazione per gli spostamenti e il trasporto dei materiali.

Il clima mite dei laghi favorisce il turismo

Vi sono però particolari attività legate soprattutto ai fiumi:

• l’estrazione di ghiaia;

• la produzione di energia elettrica

Il corso di alcuni fiumi, soprattutto in montagna, è bloccato da dighe. La forza dell’acqua che precipita permette la produzione di energia elettrica. Lungo le sponde dei fiumi vi sono cave da cui si estrae ghiaia e sabbia.

Nella Preistoria i primi villaggi furono costruiti vicino al fiume. L’acqua serviva per le persone, per le coltivazioni e per gli animali. Per questi motivi le prime civiltà sorsero lungo il corso dei grandi fiumi.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le attività

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Per che cosa viene utilizzata l’acqua di fiumi e laghi?

• Quali attività sono legate ai fiumi?

• E ai laghi?

• Quale attività è sviluppata lungo le sponde dei fiumi? Perché?

3 Espongo

Utilizza le tue risposte per esporre le tue conoscenze.

Geografia
151
Storia
Centrale idroelettrica, Trezzo d’Adda.

Consolido le conoscenze

Il mare

1 Completa.

Il punto d’incontro tra la terra e il mare è la .

Quando il terreno si presenta pianeggiante la costa è e .

2 Cancella la parola sbagliata.

Quando il terreno è montuoso o collinare la costa è e .

Talvolta la costa presenta delle rientranze: se sono grandi, si chiamano baie / golfi; se sono piccole, si chiamano baie / golfi. Quando invece la terra entra nel mare forma un promontorio / un’isola

Tante isole insieme formano un isolotto / arcipelago

3 Completa segnando con X.

Le onde sono provocate: dalle correnti marine.

dal vento.

dal freddo.

Le maree sono provocate: dalle onde.

dal Sole. dalla Luna.

4 In questo crucipuzzle sono nascoste nove parole che si riferiscono alle attività svolte nelle località di mare. Trovale e scrivile.

L’alta e la bassa marea si alternano: circa ogni 6 ore. circa ogni 6 mesi. circa ogni 6 anni.

p e t r o l i e r a m a t e

s a l i n a z p a s t o r e

t r a g h e t t o s r a m o

s a r t o p c a n t i e r e

p o r t a c o n t a i n e r

t w t u r i s m o j m e l a

i t t i c o l t u r a y k i

u n a r b a g n i n o q u a

l p e s c h e r e c c i o m

152 Metodo di studio

Metodo di studio

Il fiume

1 Osserva i disegni e completa.

Alcuni fiumi nascono da una Sui monti la neve si scioglie al sole e diventa acqua. L’acqua della neve e quella della penetra tra le rocce

Quando incontra rocce , l’acqua si accumula ed esce in superficie formando una sorgente.

sorgente rocce impermeabili

pioggia rocce permeabili

Alcuni fiumi nascono da un

Con il caldo la parte più bassa del ghiacciaio si scioglie e dà origine a un piccolo

Il lago

2 Sistema nel lago (con una freccia) solo gli esseri che vivono intorno a esso o dentro di esso.

carpa

germano reale luccio fenicottero pioppo

153
Consolido
conoscenze
le

Metodo di studio

Ambienti d’acqua

1 Osserva le immagini e completa.

• Le acque che alimentano i fiumi provengono molto spesso dal sottosuolo, poi fuoriescono in un punto chiamato .

• La forma e la posizione geografica di questo lago permettono di capire che è di origine Altri laghi hanno origini diverse: , , di Lago

• In queste immagini appare con chiarezza un movimento del mare: le

• Il diverso colore dell’acqua sembra un fiume che scorre nel mare: è l’effetto della

154
Vedo e ricordo
di Lugano.

• Dalle immagini capisci che il è una risorsa importante per gli ambienti di acqua.

• Il pesce viene allevato in grande vasche sia nel sia nel fiume sia nel lago.

• I grandi porti che accolgono le navi portacontainer e le navi da crociera si trovano nei grandi golfi del I piccoli porti turistici si trovano sia al , sia al lago e nelle anse

dei

2 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano.

• Come si sono formati i laghi e i fiumi.

• Quali sono i movimenti del mare.

• Quali sono le principali attività economiche collegate al mare, al fiume e al lago.

3 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzare le immagini per cogliere analogie e differenze tra i diversi paesaggi di acqua.

155
di studio
Metodo
Vedo e ricordo

I paesaggi d’acqua

Il mare

È una distesa di acqua salata

Origine: era formato da acqua dolce. Poi in esso i fiumi portarono i sali minerali.

Vocabolario: costa, golfo, baia, isola, arcipelago, penisola.

Movimenti: onde, correnti marine, maree.

Flora e fauna:

• nelle acque: vegetali come le alghe e diversi tipi di pesci e mammiferi;

• sulle terre vicino al mare: pini marittimi, querce da sughero, agrumi, oleandri, agavi, ricci, cinghiali, gabbiani, cormorani.

Attività: pesca, estrazione del sale, commercio, costruzione e riparazione delle navi, turismo.

Fiumi e laghi

Origine

• Fiume: ha origine da una sorgente.

• Lago:

• glaciale (valli lasciate dai ghiacciai);

• vulcanico (crateri di vulcani spenti);

• costiero (strisce di sabbia portata dal mare);

• di sbarramento (corso di un fiume sbarrato da un ostacolo).

Vocabolario: sorgente, letto, ansa, affluente, emissario, immissario, foce, sponda.

Flora e fauna:

• nelle acque vivono diversi tipi di pesci di acqua dolce, alghe e canne;

• sulle terre vicine si trovano pioppi, salici, ulivi, uccelli e anfibi.

Attività:

allevamento dei pesci, agricoltura, estrazione di sabbia e ghiaia dalle cave, centrali idroelettriche, turismo.

156 Metodo di studio
Sintesi delle conoscenze La
processo di apprendimento
sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel
e memorizzazione.
157 Metodo di studio MARE origine vocab ol a r i o f lora e fauna attività F I U MI AGHI origi n e v ocabolarioflora e fauna atti v i t à PAESAGGI D’ACQUA Ricordo ed espongo Ora ripeti ciò che hai studiato. La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

La cartografia e l’orientamento

Fino ad ora hai osservato e studiato i paesaggi geografici. Ora vedrai come i paesaggi possono essere raffigurati su una carta, mettendone in evidenze le caratteristiche. Scoprirai che le carte geografiche servono anche per orientarsi nello spazio.

Metacognizione: ciò che già so

Tu sai già che il tuo quartiere, la tua casa, la tua aula possono essere rappresentati su una carta.

Queste rappresentazioni si chiamano mappe. Su di esse gli elementi reali sono indicati con dei simboli

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Osserva le immagini e rispondi.

I bambini e le bambine di una classe terza hanno osservato il territorio dove sorge la loro scuola utilizzando Google maps, poi hanno disegnato la mappa. Il territorio rappresentato è visto dall’alto o di fronte?

Secondo te, i colori usati dai bambini sono stati scelti a caso? Sì No

Educazione Civica Competenze digitali

Google maps è un servizio di Internet che permette di vedere le carte geografiche, ma anche di osservare dall’alto il territorio di un luogo che ti interessa. Facendoti aiutare da una persona adulta, cerca la tua casa o la tua scuola.

158
UA 4

Osserva la carta e completa.

• La parte colorata: in verde rappresenta le , in marrone scuro le , in marrone chiaro le , in blu i È rappresentato il mare?

Questa è una foto satellitare dell’Italia, scattata di notte.

• A che cosa corrispondono le zone evidenziate?

• Saranno città o montagne?

• Cerca i loro nomi su una carta politica dell’Italia.

Con parole tue ripeti quanto

Per disegnare una mappa occorre vedere il territorio

Nelle carte geografiche vengono utilizzati i… per definire gli elementi

Sulle carte geografiche sono indicati anche elementi antropici, come le…

159
insieme M. Penna 1432 Appennino PERUGIA 1290 M. Subasio Topino Monte Vettore 2476 Val T i b eri n a Tevere Chiasc i o Lago Trasimeno Nestore Valle Umbra Cascate delle Marmore Nera Terni Tevere C h i ani M. Pennino 1571 1701 M. Catria Umbro-Marchigi ano Velino L. di Pediluco L. di Alviano L. di Corbara Clitunno LAZI O M A R C H E T O S C A N A
Ripetiamo
Utilizzare Google earth per individuare i diversi ambienti geografici che hanno studiato nei capitoli precedenti.

LE CARTE GEOGRAFICHE

Fin dall’antichità gli uomini e le donne hanno disegnato il territorio su una superficie piana. Utilizzavano disegni e simboli per ricordare e far “leggere” a tutti dove si trovava un territorio e che cosa c’era su di esso.

La cartografia

I cartografi e le cartografe sono geografi/e che elaborano al computer le carte geografiche. Per fare ciò utilizzano i dati forniti dalle fotografie aeree scattate da satelliti, droni, aerei. La carta geografica infatti è la rappresentazione del territorio visto dall’alto e riprodotto molto più piccolo rispetto alla realtà.

Piante, mappe, carte

Viola e Alex abitano a Milano in via Soperga, 2. Qui vedi la pianta del loro appartamento e la mappa del loro quartiere.

Le piante o mappe rappresentano un piccolo territorio come una casa, una scuola, un quartiere. Queste carte sono ricche di particolari.

Milano è una città della Lombardia, la Lombardia è una regione dell’Italia, l’Italia è una nazione dell’Europa.

Le carte geografiche rappresentano un territorio molto grande come una regione, uno stato, un continente…

UA4 Minci o 160
Appartamento di Viola e Alex. Quartiere di Viola e Alex. Contenuti digitali

L’Europa è un continente del mondo. Il planisfero è una carta geografica particolare perché rappresenta tutta la Terra. Il mappamondo o globo, invece, rappresenta la superficie della Terra su una superficie curva: riporta perciò la forma dei continenti in modo più preciso del planisfero.

Le carte geografiche sono ridotte perché non rappresentano il territorio nella sua grandezza naturale.

Sono approssimate, cioè non precisissime, perché riportano su una superficie piana una superficie curva.

1 Punti chiave

• La cartografia

• Piante, mappe, carte

2 Ricavo informazioni Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Che cos’è una carta geografica.

• Che cosa rappresenta una pianta o una mappa.

• Che cosa rappresenta una carta geografica.

• Che cosa rappresentano il planisfero e il mappamondo.

• Perché le carte geografiche sono ridotte e approssimate.

3 Espongo

Esponi ciò che hai imparato, utilizzando le parole chiave che hai incontrato nel testo.

Geografia
161
Metodo di studio
Cerca l'Europa!

LA RIDUZIONE IN SCALA

Un territorio non può essere riprodotto su una carta geografica nelle sue dimensioni reali, perché è troppo grande.

Come rimpicciolire un territorio

Il cartografo o la cartografa riduce il territorio che deve rappresentare, rispettando le proporzioni tra gli elementi. Ad esempio, se un gruppo di case è rimpicciolito 100 volte, allo stesso modo lo saranno le strade.

Rimpicciolire rispettando le proporzioni vuol dire ridurre in scala

La scala

Osserva queste due case: hanno la stessa forma e le stesse proporzioni, ma la casa B è più piccola.

La casa A è alta 10 quadretti, la casa B è alta la metà: 5 quadretti. Ogni misura di A è stata divisa per 2: la riduzione in scala è 1 : 2 (si legge scala uno a due).

Significa che ogni misura dalla prima figura è 2 volte più grande della figura ridotta.

Sulle carte geografiche è indicata la scala. Ad esempio, 1 : 1 000 significa che ogni centimetro sulla carta corrisponde a 1 000 cm (10 m) nella realtà.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Come rimpicciolire un territorio

• La scala

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi utilizzale per esporre le tue conoscenze.

• Perché un territorio per essere rappresentato su una carta geografica deve essere rimpicciolito?

• Tutti gli elementi delle carte sono rimpiccioliti rispettando le proporzioni?

• Che cosa significa scala

1:1000?

UA4
162
A B

Vari tipi di carte geografiche

Di un territorio si possono rappresentare su una carta geografica gli elementi naturali, gli elementi antropici, ma anche un particolare aspetto, ad esempio le coltivazioni, le attività economiche, i monumenti. Perciò ci sono differenti tipi di carte geografiche.

La legenda e i simboli

Gli elementi rappresentati non possono essere riportati su una carta con la reale forma e grandezza, perciò si utilizzano i simboli che sono riportati nella legenda.

Ecco perché le carte geografiche oltre ad essere ridotte sono anche simboliche.

CARTA FISICA: riproduce gli

CARTA POLITICA: mostra gli elementi antropici di un territorio come i paesi, le città, le strade, i confini.

CARTA TEMATICA: rappresenta un aspetto particolare del territorio.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Vari tipi di carte geografiche

• La legenda e i simboli

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Utilizza i punti chiave per esporre le tue conoscenze.

163 Geografia
Confine Capoluogo Città Fiume
montagne colline pianura mari, fiumi, laghi Teramo 2458 M. Gorzano MontidellaLaga 2914 Corno Grande G r an Sasso d’Italia L’AQUILA A p p e n n i n o A b r u z z e s e Aterno Pescara Forca Caruso 1120 Conca del Fucino M a r s i c a MontiSimbruini Monte Velino 2487 Mon ti della Meta Monte Amaro 2795 Sangro Chieti Pescara Vomano Tronto Conca di Sulmona Conca dell’Aquila Trigno M. Petroso 2247 Ma ssicci o del a Maiell a Lago di Campotosto Lago di Scanno Bocca di Forl 891 Monti deiFrentani 1412 Val Roveto M. Sirente 2349 MARCH E Mare Adriatico M O L I S E L A Z I O L A Z I O zone agricole poco produttive zone agricole molto produttive boschi vite agrumi frumento olive allevamento ovino
Legenda:
Legenda
di un territorio.
elementi naturali

L’ORIENTAMENTO E I PUNTI CARDINALI

Un semaforo, un negozio, una casa sono punti di riferimento sia per orientarci in un luogo che conosciamo sia per dare indicazioni a chi ci deve raggiungere. Ma se tu ti trovassi in mezzo a un bosco o a un deserto come potresti fare per capire quale direzione prendere?

La necessità di orientarsi

Sin dall’antichità gli uomini e le donne hanno avuto bisogno di orientarsi nel territorio in cui vivevano. Era pertanto necessario individuare alcuni elementi naturali che costituissero dei punti di riferimento. Li trovarono nel Sole e nelle stelle. Essi servivano per orientarsi, cioè per capire quale direzione prendere per raggiungere un luogo stabilito.

Il Sole e i punti cardinali

Osservando il Sole ci si accorse che sorgeva sempre dalla stessa direzione. Questa direzione fu chiamata levante (perché il Sole si “levava”, cioè si innalzava), oppure oriente o est.

Allo stesso modo, il Sole tramonta sempre in una zona precisa del cielo, chiamata ponente o occidente o ovest

Il Sole raggiunge a mezzogiorno la sua massima altezza nel cielo. Congiungendo quel punto con la linea dell’orizzonte si trova il sud o meridione. Il punto opposto al sud è il nord o settentrione.

Il nord, il sud, l’est e l’ovest sono chiamati punti cardinali. Sono i punti fissi che permettono di orientarsi.

UA4 164

Le stelle e l’orientamento

Di notte possiamo orientarci osservando le stelle. La Stella polare indica sempre il nord. Se non è possibile osservare il Sole e le stelle, possiamo utilizzare la bussola, un particolare strumento inventato più di mille anni fa dai Cinesi, in cui un ago libero di ruotare si rivolge sempre con la punta verso il nord. Oggi però abbiamo a disposizione anche moltissimi mezzi tecnologici come i GPS.

Come trovare i punti cardinali

Per trovare i 4 punti cardinali… basta trovarne uno solo! Se stai con le braccia aperte e con la mano destra indichi est, il punto in cui sorge il Sole, puoi trovare anche gli altri punti cardinali:

• il braccio sinistro indicherà l’ovest;

• davanti a te avrai il nord;

• alle tue spalle ci sarà il sud.

Devo trovare prima l'est!

Metodo di studio

1 Punti chiave

• La necessità di orientarsi

• Il Sole e i punti cardinali

• Le stelle e l’orientamento

• Come trovare i punti cardinali

2 Ricavo informazioni

Per orientarsi gli uomini e le donne hanno osservato la posizione del e delle .

L’est è il punto in cui

il Sole, l’ è il punto in cui il Sole tramonta.

Se con il braccio destro indichi l’est, davanti a te ci sarà il

e alle tue spalle il Il braccio sinistro indicherà l’

3 Espongo

Con le tue parole spiega:

• Quale stella l’essere umano ha osservato per orientarsi.

• Quali sono i punti cardinali e come si individuano.

165 Geografia
Stella Polare Orsa Maggiore Orsa Minore

I MOVIMENTI DELLA TERRA

Gli uomini e le donne si orientavano guardando la diversa posizione del Sole nel cielo. Ma c’è voluto tanto tempo per scoprire che non è il Sole a girare intorno alla Terra, bensì è la Terra a girare intorno al Sole.

Perché ci sono il giorno e la notte

Per capire come si alternano il giorno e la notte fai questa esperienza. Occorrono solo una stanza oscura e una torcia. Stai in piedi fermo/a di fronte a una persona con la torcia accesa. Lei sta illuminando il tuo viso: per te è giorno!

Gira lentamente su te stesso/a. Quando la persona con la torcia si troverà alle tue spalle, il tuo viso sarà al buio: per te sarà notte!

Anche la Terra gira su se stessa, anche se non ce ne accorgiamo. Questo movimento si chiama movimento di rotazione. È proprio quello che dà origine al giorno e alla notte.

La Terra impiega 24 ore per fare un giro completo su se stessa. Perciò nelle 24 ore si alternano il dì e la notte.

UA4 166
Polo Nord Polo Sud Equatore Contenuti digitali

Perché ci sono le stagioni

Gli antichi si accorsero che il Sole sorgeva sempre ad est, ma non nello stesso preciso punto. Allo stesso modo anche il tramonto non avveniva sempre nello stesso punto. Potresti rendertene conto anche tu se ti alzassi all’alba oppure osservando il tramonto. Per due o tre mesi di seguito, il primo giorno del mese, osserva il punto in cui il Sole tramonta. Ti accorgerai che è sempre ad ovest, ma non nello stesso punto preciso. Anche in questo caso non è il Sole che cambia il suo percorso. È la Terra, che girando attorno al Sole, assume posizioni differenti. La Terra, infatti, oltre a ruotare su se stessa, gira attorno al Sole. Questo movimento si chiama movimento di rivoluzione.

La Terra impiega 365 giorni e 6 ore per girare attorno al Sole. Questo movimento determina l’alternarsi delle stagioni.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Perché ci sono il giorno e la notte

• Perché ci sono le stagioni

2 Ricavo informazioni

Sottolinea le informazioni importanti relative al movimento

• di rotazione

• di rivoluzione

3 Espongo

Esponi le tue conoscenze tenendo conto di questa traccia.

• La Terra non sta ferma.

• Compie due movimenti.

• Che cos’è il movimento di rotazione e che cosa determina.

• Che cos’è il movimento di rivoluzione e che cosa determina.

Geografia 167

1 Colora nello stesso modo in entrambi i disegni: il castello, il faro, le case, la chiesa, la fabbrica. Poi rispondi.

In quale disegno il paesaggio è visto di fronte?

In quale disegno il paesaggio è visto dall’alto?

Quale delle due è una carta geografica?

In quale dei due disegni è più facile trovare la strada per andare dal castello al porto?

Per quale motivo?

2 Completa segnando con X.

Perché nella carta geografica non compaiono le imbarcazioni?

Perché sono elementi antropici. Perché sono elementi mobili.

168 Metodo di studio
Le
carte geografiche
B
Consolido le conoscenze
3 Riproduci questi oggetti in scala 1 : 2.
A

L’orientamento e i punti cardinali

completa.

Bea e Leo sono rivolti verso .

Il punto opposto a ovest è

Il nord è alla loro

Il sud è alla loro

1 passo

Tea fa 4 passi verso est • 3 verso nord •

6 verso ovest • 6 verso sud • 3 verso ovest

Che cosa incontra lungo il suo cammino?

Teo ha individuato la Stella polare e, così, è riuscito a trovare tutti gli altri punti cardinali.

4 Completa.

L’alternanza del giorno e della notte è dovuta al movimento di della Terra.

L’alternanza delle stagioni è dovuta al movimento di della Terra.

169 Metodo di studio
1 Scrivi nei cartellini i nomi dei punti cardinali, poi 2 Leggi e scrivi nei cartellini i nomi dei punti cardinali. 3 Segna il percorso di Tea. Poi rispondi.
Consolido le conoscenze ovest N O E S

Diverse carte geografiche

1 Osserva le immagini. Rispondi o completa il testo.

• Queste fotografie rappresentano il territorio visto dall’

• In quale si vede una parte più estesa di territorio?

• In quale si riconoscono meglio gli elementi particolari del territorio, ad esempio le case o il porto?

A

Sicilia vista dall’alto. B C

• La visione dall’alto è necessaria per la realizzazione delle carte? Sì No

Catania vista dall’alto. Porto di Catania.

• Osserva la carta d’Italia. Quale sarà la scala utilizzata? 1:10 000 1:1 000 000

• Osserva la carta di questo quartiere. Quale sarà la scala utilizzata? 1:100 1:10 000

170 Metodo
Vedo e ricordo Sicilia M o n t i U r a l i Islanda Hvannadalshnúkur 2119 20 N T I C O M a r d i N o r v e g i a 10 0 10 Circolo Polare Artico Fær Øer Jotunheimen 2470 A l p i S c a n d i n a v e S c a n d i n a v i a I. Lofoten I. Vesterålen Capo Nord Norrland G o l f o di Bo tn ia Ripiano dei Laghi 20 30 L a p p o n i a Ma a n s e l k ä Lago Ladoga Lago Onega MarBianco P enisol a di Kola 40 C a r e l i a Mar di Barents Dvina Sett. Penisola di Kanin 50 Pecora ˇ M. Narodnaja 1894 60 0 10 20 30 40 20 70 Ob Kama Ural D e p r e s s i o n e Caspi c a Volga B a s s o p i a n o S a r m a t i c o Volga A l t u r e d e V o l g a Moscova Don Lago di Rybinsk R i a l t o C e n t r a l e R u s s o G.di Finlandia Lago dei Ciudi Livoni a Dnepr DvinaOcc . Pripjat Curlandi a Masovi a Saaremaa I. Åland P r u s s i a Bug Vistola B a s s o p i a n o Ge r m a n i c o P o m e r a n i a Bornholm Gotland Öland Sjælland Jylland Götaland S vealand Vättern Vänern Kattegat Skagerrak Elba Weser I. Frisone Frisia M are del No rd Is. Shetland Is. Orcadi Scozia Is. Ebridi Grampiani P e n n i n i I n g h i l t e r r a Isole Britannich e Ma r d’Irlanda I. di Man Galles Cornovaglia Can diSan Giorgio Irlanda alizia n t i Can tabrici t e m a C e ntrale Duero M e s e t a Sistema Iberi co Ebro Golfo di Biscaglia A r ago n a I. Normanne N ormandi a B reta gn a Loira Senna L a M a nica Pico de Aneto 3404 Ca tal o g n a Golfo del Leone Rodano Cevenne Massiccio Centrale B a s s op ia n o Francese M. Bianco 4810 Giura Vosg i Ardenne Reno Danubio A l p i Mar Ligure Corsica Pianu r a Padana Selv a Ne r a A p p e n n i n i Monti Metallifer Selva Boema B oemia A lti Tatr a B assi Tatr a 2655 C arinzia Istria Mare Adriatico Alp i Dinariche Sava S u d e t i Pianura Ungherese Slesia V olinia P o d olia Dnestr M old avi a C a r p a z i Tr a nsilvania Alpi Transilvani ch e M. Durmitor 2522 Ro d o p e B a l c a n i Danubio Va lacchi a D o b r u g i a Tr acia Bosforo Dnepr Alture del Dnep r Alture del Donec Mar d'Azov M ar Nero Crimea Don M. Elbrus 5642 C a u c a s o Ciscaucasia Caspio Ma r km 400 0 200 M. di Marmara Ma r E geo Eubea Cicladi Cret a M. Olimpo 2917 Pi nd oEpiro Macedonia Peloponneso Mar Ionio Etna 3323 Malta M a r e M e d i t e r r a n e o Mar T irreno Sar d egn a Ibiza Minorca Maiorca Isole Baleari alquivir Guadiana d i g l i e r a B e tica Gibilterra P i r e n e i Mar B a l t i c o

• La prima (A) è una carta . Riporta gli elementi del territorio. In essa i colori sono molto importanti.

• La seconda (B) è una carta . Riporta gli elementi del territorio.

• La terza (C) è una carta . Riporta la produzione ; un aspetto del territorio. In essa i simboli hanno particolare importanza.

• La bussola è uno strumento che indica sempre il nord. Il nord è uno dei quattro punti ....................................

Identificare i punti cardinali serve per e muoversi nel territorio.

2 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano collegati.

• Le carte geografiche rappresentano il territorio visto dall’alto.

• La scala indica di quanto il territorio è stato rimpiccolito.

• Le carte geografiche sono di tipo diverso e indicano aspetti differenti del territorio.

• I punti cardinali servono per orientarsi.

3 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

171 Metodo di studio
Utilizzare
le immagini per individuare le informazioni essenziali per conoscere la cartografia.
A B Vedo e ricordo C

La cartografia e l’orientamento

Carte geografiche

Le caratteristiche:

• sono sempre orientate verso il nord;

• sono rappresentazioni del territorio visto dall’alto;

• rappresentano il territorio molto più piccolo che nella realtà;

• la scala indica quanto il territorio è stato rimpicciolito;

• la legenda spiega il significato dei simboli e dei colori utilizzati nella carta.

Riproducono territori grandi o piccoli:

• le piante (mappe): rappresentano territori abbastanza piccoli;

• le carte geografiche rappresentano territori grandi;

• il planisfero e il mappamondo rappresentano tutta la Terra.

Differenti tipi:

• carta fisica: elementi naturali (montagne, mari...);

• carta politica: elementi antropici (città, confini, strade...);

• carta tematica: un aspetto particolare (allevamento, agricoltura...).

Orientamento

Per orientarsi, nella realtà e sulle carte geografiche, occorrono dei punti di riferimento:

• elementi fissi e stabili (strade, incroci, semafori…);

• elementi della natura (Sole, stelle);

• punti cardinali (nord, sud, est, ovest).

I movimenti della Terra:

• movimento di rotazione: dura 24 ore, determina il giorno e la notte;

• movimento di rivoluzione: dura 365 giorni, determina le stagioni

172 Metodo di studio
Teramo 2458 M. Gorzano MontidellaLaga 2914 Corno Grande G ran Sasso dItalia L’AQUILA A p p e n n i n o A b r u z z e s e Aterno Pescara Forca Caruso 1120 Conca del Fucino M a r s i c a MontiSimbruini Monte Velino 2487 Mont della Meta Monte Amaro 2795 Sangro Chieti Pescara Vomano Tronto Conca di Sulmona Conca dell’Aquila Trigno M. Petroso 2247 Ma ssicci o del a Maiell a Lago di Campotosto Lago di Scanno Bocca di Forl 891 Monti deiFrentani 1412 Val Roveto M. Sirente 2349 MARCH E Mare Adriatico M O L I S E L A Z I O L A Z I O
La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.
Sintesi delle conoscenze

I N BASE ALLA SCALA

mappecarte geo g r a f i c he p lanisfero

IN BASE AL CONTENUTO fisic polit i c a tematica

CARTE GEOGRAFICHE

CARATTE R I S T ICHE v i s i o ne dall’altoapprossimateridott e i n s c a l a

ORIENTAMENTO

punti fissi pu n t i c a rdinali movimenti della Terra

E ora... ripetete ciò avete studiato!

Insegnare ai bambini e alle bambine a utilizzare la mappa per esporre quanto imparato seguendo un ordine logico. Le icone e le parole sui bracci aiutano a ricordare i concetti più importanti.

173 Metodo di studio
Ricordo ed espongo

Il nostro PIANETA

Il Big Bang

La formazione della Terra

I paesaggi

174

I paesaggi e l'essere umano La cartografia

La successione delle immagini aiuta a riportare alla mente il percorso di studio compiuto durante tutto l’anno scolastico.

diverse conoscenze sviluppando così competenze.

175
Permette
le
di collegare

Le Scienze

Lo scorso anno hai osservato la realtà attorno a te, incominciando a conoscere il nostro pianeta e gli animali e le piante che lo abitano. Quest’anno vedrai come i viventi sono apparsi sulla Terra e come sono cambiati.

176
evoluzione estinzion a da t t amento VIVENTI nas ci t a della vita ANG SCIENZE

Le Scienze ti mostreranno come in natura animali, piante, suolo, aria, acqua vivono in equilibrio tra di loro. È un impegno per tutti conoscere che cosa ci circonda per poter vivere meglio.

viventi non viventi

aria

La mappa iniziale serve per introdurre l’argomento. Ha una funzione diversa dalla mappa mentale inserita alla fine di ciascuna unità di apprendimento. Questa anticipa l’argomento, l’altra organizza le conoscenze.

177
acqua
suolo clima sistemi ENTI
Invitare la classe a osservare la mappa e a esporre le conoscenze pregresse.

VITA Inizia

Non si sa con esattezza quando iniziò la vita sul nostro pianeta. Sappiamo, però, che i primi esseri viventi si svilupparono nell’acqua, forse in lagune poco profonde e in acque calme e temperate.

Il Big Bang diede origine alla Terra. Per miliardi di anni il nostro pianeta rimase disabitato, poi comparvero le prime forme di vita.

Poi si svilupparono alghe e organismi pluricellulari, cioè composti da più cellule.

I primi microrganismi erano infinitamente piccoli, formati da una sola cellula (una specie di “mattoncino” che compone tutti gli organismi) e non avevano bisogno di ossigeno per vivere.

178
3 1 2 Contenuti digitali

Le piante marine assorbono anidride carbonica e, dalla luce del Sole, energia.

Rilasciano poi ossigeno

La comparsa delle alghe azzurre provocò una vera trasformazione perché furono i primi organismi a contenere clorofilla e a poter produrre ossigeno.

L’ossigeno prodotto si diffuse prima nelle acque e poi nell’atmosfera, così la Terra pian piano si popolò di esseri viventi.

Le alghe azzurre, come tutte le piante, producono da sole il proprio nutrimento attraverso un processo chiamato fotosintesi clorofilliana.

Le piante per poter trasformare i sali minerali hanno bisogno di:

• anidride carbonica, un gas;

• la clorofilla, la sostanza che dà il colore verde alle foglie;

• la luce del Sole

L’ossigeno prodotto esce dalla pianta attraverso piccolissime aperture, gli stomi.

179

L’evoluzione ANIMALI degli

L’evoluzione che, dai primi organismi unicellulari, ha portato alla varietà di esseri viventi presenti sulla Terra è durata milioni di anni. Percorriamo insieme le tappe principali dell’evoluzione degli animali.

600 milioni di anni fa

Le acque sono abitate da esseri viventi con il corpo molle simili alle meduse e ai vermi

500 milioni di anni fa

Nei mari gli invertebrati (animali senza lo scheletro) si moltiplicano. Poi compaiono i pesci, i primi animali ad avere uno scheletro interno.

290 milioni di anni fa

400 milioni di anni fa

Sulla terraferma muovono i primi passi gli anfibi, animali capaci di vivere anche fuori dall’acqua.

Alcuni anfibi evolvono in rettili. Ora questi animali non hanno più bisogno di ritornare in continuazione in acqua.

180

200 milioni di anni fa

I dinosauri popolano il pianeta.

230 milioni di anni fa Fanno la loro comparsa i primi mammiferi, sono piccoli roditori.

160 milioni di anni fa

Compaiono i primi uccelli

65 milioni di anni fa

Un grande cambiamento di clima modifica il pianeta. I grandi dinosauri si estinguono, ma la vita continua.

63 milioni di anni fa

Tra i mammiferi, evolvono i primati, le primissime scimmie.

6 milioni di anni fa

Tra le tante specie

animali se ne fa strada una nuova: gli ominini, i nostri antichissimi antenati.

181

PIANTE delle

Anche le piante, come gli animali, nel corso delle ere geologiche si sono evolute Sono diventate come oggi le vediamo: enormi o microscopiche, adatte a climi caldi o ai climi rigidi, con i fiori o senza.

Le prime piante, come gli animali, nacquero nelle acque, poi iniziarono a svilupparsi anche sulla terraferma.

400 milioni di anni fa

500 milioni di anni fa

Sulla terraferma compaiono le prime piante, simili a muschi e licheni. Affidano al vento e alla pioggia le loro spore (una specie di piccolissimi semi) per potersi riprodurre.

Compaiono le prime piante con foglie e fusto. Le piante sono sempre più grandi.

290 milioni di anni fa

La Terra è coperta di enormi foreste di grandi felci e di conifere, le antenate di abeti e pini di oggi.

145 milioni di anni fa

Si diffondono le prime piante dotate di fiori

182 L’evoluzione

I fossili

Per ricostruire l’evoluzione delle forme di vita sulla Terra gli scienziati e le scienziate si basano sui fossili, resti di antichi organismi. La fossilizzazione è un processo molto complesso. Qualsiasi essere vivente può fossilizzare, perciò si possono trovare resti di molluschi o scheletri di dinosauri, foglie, pollini… Alcuni fossili sono particolari: sono resti di organismi che si sono evoluti, ma poi sono scomparsi. Sono importantissimi “anelli” che permettono di ricostruire la “catena” dell’evoluzione.

Strutture di stromatoliti, antichissimi organismi unicellulari.

Vuoi conoscere come si forma un fossile?

Fossile di Archaeopteryx, un animale che assomigliava a un piccolo dinosauro e a un uccello.

Fossile di trilobite, un invertebrato marino. Fossili di dickinsonia, tra i più antichi organismi pluricellulari. Fossile di felce Cranio fossile di uomo primitivo.

L’evoluzione, l’adattamento, l’estinzione

Metacognizione: ciò che già so

La Terra è popolata da tante specie diverse di animali e piante, ognuna con le sue caratteristiche e particolarità.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Differenti studiosi e studiose hanno ricostruito la storia degli esseri viventi sul nostro pianeta. Studiano come sono nati, come si sono evoluti, e come in alcuni casi si sono anche estinti.

Osserva le immagini e leggi le didascalie.

La climatologia studia il clima. La paleoclimatologia, in particolare, studia il clima nelle ere passate.

Gli animali e le piante che oggi vediamo sono molto diversi dai loro antenati. Con il tempo si sono adattati ai cambiamenti dell’ambiente intorno a loro.

La biologia studia gli esseri viventi e che cosa permette la loro vita. La paleobiologia si occupa di capire come la vita si è evoluta sulla Terra.

184 UA    1
"Paleo" vuol dire antico.

La botanica studia le forme di vita del mondo vegetale. La paleobotanica è la scienza che studia le alghe e le piante fossili per ricostruire antichi ecosistemi.

Inserisci al posto giusto le seguenti

parole: estinte • l’evoluzione • piante • fossili animali • ecosistemi.

Gli scienziati e le scienziate hanno ricostruito della vita sulla Terra.

Con i loro studi hanno compreso che molte specie si sono I .......................................... e le tracce fossili hanno permesso di ricostruire la forma e le dimensioni delle e degli e anche come erano gli antichi

Ripetiamo insieme

La zoologia studia gli animali. La paleozoologia identifica e studia gli animali vissuti in ambienti antichissimi.

Gli studiosi e le studiose delle scienze studiano i differenti aspetti della vita degli organismi terrestri. Ci aiutano a capire come si è diffusa la vita sulla Terra, come le forme di vita si sono evolute e si sono adattate o estinte.

Attraverso la metacognizione i bambini e le bambine possono diventare consapevoli delle loro conoscenze pregresse e utilizzarle per un apprendimento attivo. La classe capovolta permette di utilizzare l’intelligenza visiva per formulare ipotesi e deduzioni.

185

L’ EVOLUZIONE

Quando apparve la prima forma di vita, la Terra era un deserto di roccia, interrotto da mari poco profondi. Cadevano meteoriti e vi erano continue eruzioni vulcaniche. La vita sembrava impossibile, ma i viventi trovarono il modo di adattarsi.

Invertebrati e pesci

Le prime forme di vita organismi unicellulari ebbero origine nell’acqua. Mentre sulla terraferma non c’era nessun segno di vita, nel mare vivevano molti animali e piante. Si moltiplicavano e si evolvevano, cioè cambiavano alcune caratteristiche.

I primi animali pluricellulari erano invertebrati.

I mari si popolavano di trilobiti, di spugne, degli antenati degli odierni molluschi, di meduse, di coralli.

Con il lento trascorrere del tempo fecero la loro comparsa anche animali vertebrati, cioè dotati di

Le piante sulla terraferma

Le prime forme di vita che apparvero sulla terraferma furono le piante: si erano evolute dalle alghe e pian piano svilupparono radici e fusto. A causa della presenza della piante sulla terraferma il clima cambiò.

Invertebrati e anfibi sulla terraferma

Sulla terraferma dopo le piante arrivarono anche gli animali. I primi animali terrestri erano simili ai millepiedi e ai granchi. La loro corazza li proteggeva. Potevano così rimanere per brevi periodi fuori dall’acqua senza “seccarsi” e morire.

In seguito alcuni pesci utilizzarono le pinne anche per spostarsi sulla terra. Le pinne si modificarono in piccole zampe che permettevano di camminare. Per respirare svilupparono i polmoni. Erano i primi anfibi.

UA    1 186
Oggi i pesci saltafango usano le pinne come se fossero delle zampe per spostarsi sulla terraferma.

• Invertebrati e pesci

• Le piante sulla terraferma

• Invertebrati e anfibi

sulla terraferma

• Rettili e uccelli

Metodo di studio

Rettili e uccelli

Alcuni tipi di anfibi riuscirono a lasciare definitivamente l’acqua e a vivere sulla terra. Erano i rettili, che avevano il corpo ricoperto di squame per ripararsi dai raggi solari. Quando il clima cambiò e divenne più arido, i rettili diventarono i dominatori della terraferma.

I rettili, infatti, a differenza degli anfibi, deponevano uova dal guscio duro. Le uova quindi erano più protette. I rettili più famosi furono i dinosauri. Ma l’evoluzione della vita sulla terra continuava: alcuni rettili si trasformarono in uccelli e altri in mammiferi.

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Quali furono i primi animali?

• Quali furono i primi vertebrati?

• Quali furono le prime forme di vita sulla terraferma?

• Quali caratteristiche avevano i primi animali terrestri?

• Quali furono le modificazioni che permisero ai pesci di diventare anfibi?

• In che tipo di animali si trasformarono gli anfibi?

• Quali animali si evolsero dai rettili?

3

Esponi le tue conoscenze utilizzando le parti che hai sottolineato.

Scienze
1 Punti chiave 2 Ricavo informazioni Espongo
187

Gli pterodattili erano rettili capaci di volare, antenati degli uccelli. Il loro nome significa “dalle dita alate”.

L’ ADATTAMENTO

Quando il luogo in cui si trovavano non offriva più risorse, i primi esseri viventi cercarono nuovi spazi in cui poter vivere meglio. Dovettero così adattarsi e modificarsi

L’adattamento degli animali

Le squame e le uova con il guscio ci permettono di capire come i rettili riuscirono ad adattarsi a vivere anche lontano dall’acqua. Alcuni rettili divennero capaci di compiere piccoli voli. Si lanciavano in picchiata per catturare le prede. Poco per volta le loro zampe si trasformarono in ali. Le ossa divennero più leggere e il corpo si ricoprì di penne e piume. Gli animali ectotermi, cioè a “sangue freddo”, trovavano difficoltà ad adattarsi all’ambiente perché dipendevano molto dal calore esterno.

I piccoli mammiferi, simili a roditori, che erano comparsi già milioni di anni prima dell’estinzione dei dinosauri erano come gli uccelli, endotermi. Erano cioè capaci di mantenere costante il calore del corpo. Questa particolarità li aiutò ad adattarsi all’ambiente e a evolversi.

I mammiferi avevano il corpo coperto di pelo: caratteristica che permise loro di sopportare gli sbalzi del clima.

Il dicinodonte era un rettile con caratteristiche dei mammiferi. Aveva un cranio simile a quello delle tartarughe e due grandi denti sporgenti. Il suo nome, infatti, significa “due denti da cane”.

UA    1

L’adattamento delle piante

Quando le piante si adattarono a vivere sulla terraferma avvenne, anche per loro, un grande cambiamento.

Cominciarono a riprodursi. Le piante si dotarono di semi. Trovarono così, oltre all’acqua e al vento, altri “mezzi di trasporto” per diffondersi in luoghi lontani: gli animali.

I semi delle conifere erano contenuti nelle pigne. Con il tempo comparvero le prime piante con fiori profumati che attiravano gli insetti per favorire l’impollinazione. I fiori si trasformavano poi in golosi frutti che venivano mangiati dagli animali.

1 Punti chiave

• L’adattamento degli animali

• L’adattamento delle piante

Metodo di studio

2 Ricavo informazioni

Dopo aver letto, cerca nel testo le informazioni necessarie per completare la sintesi.

In alcuni rettili le zampe si trasformarono in .............................. divennero .

Nei mammiferi il corpo era coperto da Erano animali endotermi, perciò la loro sopravvivenza non era strettamente legata alla esterna.

Le piante più evolute si dotarono di , fiori, frutti, per riprodursi.

3 Espongo

Esponi le tue conoscenze utilizzando la sintesi.

Scienze 189

L’ ESTINZIONE

Non sempre gli esseri viventi riescono a evolversi e adattarsi, soprattutto se interviene un improvviso ed enorme cambiamento dell’ambiente. Gli animali che non sono in grado di adattarsi purtroppo si estinguono.

Le cause dell’estinzione

L’estinzione è la scomparsa di una specie animale o vegetale. Molte sono le cause che possono provocare l’estinzione di una specie: una è il mutamento improvviso dell’ambiente dovuto a cause naturali.

A volte nello stesso ambiente compaiono altre specie che si nutrono dello stesso cibo.

Chi è più debole nel procurarsi questo cibo, soccombe. Altre volte sono particolari specie predatrici che, cacciando, sconvolgono completamente l’habitat.

Invece molti degli animali che sono vissuti milioni di anni fa sulla Terra non ci sono più perché si sono evoluti, non perché si sono estinti. Ad esempio sulla Terra non si trovano più mammut perché si sono evoluti negli attuali elefanti.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le cause dell’estinzione

2 Ricavo informazioni 3 Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi utilizza le parti che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.

• Che cos’è l’estinzione?

• Quali sono le principali cause di estinzione degli esseri viventi?

UA    1 190
Riesci a trovare le differenze e le somiglianze tra la ricostruzione del mammut e l’elefante?

L’estinzione oggi

L’estinzione degli esseri viventi non è un fenomeno che riguarda soltanto i tempi passati, ma ha accompagnato tutta la storia della vita sulla Terra. Si sono estinti animali e piante, ma si sono estinte anche alcune specie dei primi ominini. Purtroppo anche oggi molte specie di animali e piante sono in via di estinzione e devono essere protette. Milioni di anni fa furono i cambiamenti climatici a determinare l’estinzione delle specie. Negli ultimi millenni, invece, è stato soprattutto l’uomo a modificare profondamente il pianeta e a mettere a rischio la sopravvivenza di molte specie di esseri viventi.

.

I goal dell’Agenda 2030 invitano tutti a tutelare e a proteggere l’ambiente.

191
Educazione Civica
La riduzione delle foreste di bambù mette in serio pericolo il panda Le stelle alpine sono fiori protetti perché ne sono rimasti pochi esemplari in natura. La tigre è in pericolo di estinzione. Lo scioglimento dei ghiacci riduce sempre più gli ambienti degli orsi polari

I DINOSAURI

I dinosauri sono un evidente esempio di evoluzione, adattamento ed estinzione

Grandi rettili

“Dinosauro” significa “lucertola terribile”. I dinosauri erano infatti grandi rettili con una caratteristica unica: camminavano con le zampe dritte, raccolte sotto il corpo e non ai lati. Questo è uno dei motivi per cui molti di essi riuscirono a diventare bipedi.

Evoluzione

Dai primi dinosauri comparsi sulla Terra si svilupparono nuove specie che rispondevano ai cambiamenti dell’ambiente.

Per questo vi furono dinosauri giganteschi, ma anche molto piccoli, dinosauri bipedi o quadrupedi, carnivori o erbivori…

Adattamento

Il loro corpo si adattò ai differenti tipi di ambiente in cui cercavano il cibo. Molti dinosauri erbivori avevano il collo lungo per raggiungere anche le foglie più alte. Quasi tutti i dinosauri carnivori erano bipedi, con una coda robusta per mantenere l’equilibrio.

Questi erbivori sapevano come difendersi! Osserva le placche, le corna e le creste! Contenuti digitali

L’elasmosauro viveva in acqua. Probabilmente il lunghissimo collo gli permetteva di avvicinarsi alle prede, nascondendo il resto del corpo.

Il velociraptor viveva sulla terraferma. Il suo nome significa “rapinatore veloce” a dimostrazione del fatto che era rapidissimo nel cacciare le sue prede.

192
Il triceratopo aveva un potente becco che gli permetteva di cibarsi anche di vegetali molto duri.

Lo pterosauro era un rettile, ma sembrava un uccello.

Lo stegosauro è tra i più grandi dinosauri conosciuti. Aveva il collo corto e mascelle non molto forti: perciò si nutriva di piante basse e vegetali non troppi duri.

Estinzione

I dinosauri probabilmente si estinsero a causa di un enorme meteorite che circa 65 milioni di anni fa cadde sulla Terra. L’impatto sollevò enormi nubi, la luce solare fu oscurata per un periodo lunghissimo e il clima cambiò. Morirono moltissimi vegetali, scomparvero i dinosauri erbivori e di conseguenza anche i carnivori.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Grandi rettili

• Evoluzione

• Adattamento

• Estinzione

Ciro è il nome dato a un piccolo dinosauro carnivoro i cui resti sono state ritrovati in Italia. Si cibava di carne, ma anche di pesci.

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi esponi le tue conoscenze.

• Che cos’erano i dinosauri?

• Il loro corpo come si adattò all’ambiente?

• Come si estinsero?

193 Scienze

Metodo di studio

1 Collega le frasi che illustrano l’evoluzione della vita sulla Terra ai relativi disegni, numerando.

I primi organismi unicellulari si formarono nell’acqua.

Tra i primi organismi pluricellulari vi erano alghe che producevano ossigeno.

Nell’acqua comparvero i primi vertebrati, i pesci; alcune semplici piante cominciarono a colonizzare la terraferma.

Alcuni pesci uscirono dall’acqua e si evolsero in anfibi.

Alcuni anfibi si trasformarono in rettili, tra i quali anche i dinosauri.

Sulla Terra fecero la comparsa i mammiferi; nell’aria volavano i primi uccelli.

2 Metti in ordine cronologico le differenti forme di riproduzione delle piante, numerando.

Semi contenuti in pigne. Fiori, frutti e semi. Spore.

3 Collega ogni termine alla sua definizione.

Estinzione Evoluzione

Il cambiamento graduale degli organismi viventi che dà origine a nuove specie.

La completa scomparsa di una specie vivente.

194
L’evoluzione
Consolido le conoscenze
1 2 3 4 5 6

1 Completa inserendo le seguenti parole:

ambienti • climatici • difendersi • adattarsi • corpo • piante • forti

Per sopravvivere nei diversi e ai mutamenti , animali e dovettero adattarsi.

Gli animali, in un arco di tempo lunghissimo, hanno sviluppato le parti del che erano più utili in quelle particolari condizioni. Avevano necessità di procurarsi cibo, dai nemici, sopportare le variazioni del clima, spostarsi sul territorio.

In condizioni così difficili sopravvivevano gli individui che meglio erano capaci di alle caratteristiche dell’ambiente. Non sempre, però, erano anche i più .

2 Rispondi segnando con X

• Perché secondo te le giraffe hanno sviluppato un collo così lungo?

Per difendersi dai nemici.

Per raggiungere le foglie sui rami alti.

Per adattarsi al clima caldo.

3 Completa inserendo le seguenti parole:

scomparsa • condizioni climatiche • cibo • eruzioni vulcaniche

L’estinzione è la ................................ totale di una specie animale o vegetale. In generale è dovuta alla mancanza di o al mutamento delle o dell’ecosistema.

Nelle ere preistoriche il clima variava spesso, passando da temperature miti a freddo glaciale e viceversa.

Sulla Terra, a causa delle , dai crateri uscivano grandi quantità di gas tossici e lava che modificarono gli ambienti.

A queste si aggiungevano grandi catastrofi naturali: terremoti, innalzamento o sprofondamento del terreno, alluvioni…

Queste condizioni hanno determinato l’

di diverse specie viventi.

Metodo di studio
L’adattamento L’estinzione
195 Consolido le conoscenze

Evoluzione, adattamento, estinzione

1 Osserva le immagini, leggi e ricorda quali sono alcuni specialisti delle scienze. Poi completa e collega ciascun fossile a chi lo studia, numerando.

La paleobotanica è la scienza che studia i fossili delle per ricostruire l’evoluzione delle specie

La paleozoologia è la scienza che studia i fossili degli per ricostruire l’evoluzione delle specie

2

2 Osserva le immagini che mostrano l’evoluzione e l’adattamento all’ambiente dell’elefante. Poi completa.

Il meriterio fu l’antenato dell’elefante.

Il meriterio evolse lentamente in differenti specie, fino a trasformarsi in elefante. Il suo labbro superiore era forte e muscoloso. Lentamente si trasformò in , che serviva per .

Gli incisivi si trasformarono in zanne che erano utilizzate per la raccolta del .......................................... e per difendersi da altri feroci.

Durante i grandi cambiamenti climatici il corpo, per adattarsi all’ambiente, si ricoprì di una folta per ripararsi dal .

Quando il clima si modificò nuovamente il mammut perse il folto .

Queste trasformazioni provocano l’ delle specie.

196 Metodo di studio
Vedo e ricordo
1

Metodo di studio

3 Leggi, osserva e completa.

Quest’immagine ti serve a ricordare che i grandi rettili vivevano in ogni luogo, sulla terra, in , in In base all’alimentazione erano

4 Leggi e completa.

65 milioni di anni fa la caduta di un enorme modificò il clima. In seguitò a ciò

Archeopterix

Vedo e ricordo

Apatosauro Spinosauro

Ittiosauro

• Nell’immagine si vede:

una cometa. un pianeta. un meteorite.

Interventi antropici come immagini possono causare l’estinzione di specie animali o vegetali? Perché?

5 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano.

• La paleobotanica e la paleozoologia sono due importanti scienze.

• Le forme di vita si sono evolute e sono cambiate. Animali e piante si adattano alle modificazioni dell’ambiente

• I dinosauri popolarono il pianeta.

• Molte specie di animali e piante si sono estinte. Le specie si estinguono a volte per cambiamenti climatici improvvisi e catastrofici.

Oggi l’estinzione di specie viventi è dovuta soprattutto a cause antropiche.

6 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Le immagini rafforzano le conoscenze acquisite. Far verbalizzare ai bambini e alle bambine che cosa vedono nelle immagini prima di eseguire i compiti richiesti. È l’inizio

i

197
del percorso del metodo di studio per imparare ad
estrapolare
punti chiave.
o

Le forme di vita: evoluzione, adattamento, estinzione

Nascita della vita

Le prime forme viventi compaiono in acqua miliardi di anni dopo la formazione della Terra.

Sono organismi unicellulari: formati da una sola cellula.

Evoluzione

Dai microrganismi si evolvono forme di vita più complesse

I vegetali producono ossigeno e modificano l’atmosfera della Terra

Piante: alghe, muschi, felci (spore) • conifere (pigne con semi) • vegetali con fiori, frutti, semi.

Animali: invertebrati, pesci, anfibi, rettili, mammiferi e uccelli.

Adattamento

Animali e piante inizialmente vivono solo nell’acqua, ma poi si diffondono sulla terraferma

Modificano il loro corpo per adattarsi all’ambiente.

Le piante sviluppano i semi per riprodursi con più facilità.

Gli animali depongono uova con il guscio duro, il corpo si copre di corazze, squame, peli per difendersi dai predatori e per adattarsi all’ambiente.

Estinzione

Molte specie si evolvono e si modificano, ma molte si estinguono, cioè scompaiono completamente.

L’estinzione è causata da: mutamenti climatici catastrofici e improvvisi, comparsa di altre specie “avversarie” più forti.

L’estinzione dei dinosauri avvenne probabilmente a causa della caduta di un enorme meteorite.

198 Metodo di studio
sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.
Sintesi delle conoscenze La

ANIMALI i ertebrati vertebrati

VIVENTI uccelli pesci a n fibi

ripeti ciò che hai studiato.

199 Metodo di studio
ESTINZION
i e B I G BANG
I C RORGANISMI
ADATTAMENTO al clim a a l l ’ a m eib etn VEGETALI al e p i a nte s p o re semi
E m u t a mento del clima specie avvers a r
M
evoluzione mammif eri r e t t ili
Ricordo ed espongo
Ora
La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

Gli ambienti

Guarda fuori dalla finestra e osserva l’ambiente che hai intorno.

La situazione che vedi adesso è andata formandosi nel corso di milioni di anni.

Metacognizione: ciò che già so

Gli animali e le piante si sono evoluti arrivando a dare vita agli ambienti che oggi vedi intorno a te.

Ciascun ambiente è infatti caratterizzato dalla presenza di particolari animali e piante che si adattano al clima di quella zona.

Classe capovolta: vedo e imparo

dalle immagini

Gli ambienti che vedi nelle immagini sono solo alcuni di quelli presenti sul nostro pianeta.

Osserva le immagini e scrivi sotto a ciascuna

il nome scegliendo tra: stagno • bosco • deserto • barriera corallina

200 UA    2

Collega gli animali al loro ambiente, riportando i numeri. Ora rispondi, poi argomenta le tue scelte con i compagni e le compagne.

• Avresti potuto collegare l’orso al deserto? E il pesce pagliaccio allo stagno? Perché?

• Secondo te, un pino potrebbe vivere nel deserto? Perché?

Ripetiamo insieme

Completa, poi ripeti con le tue parole quanto imparato.

Sul nostro pianeta gli ambienti sono tanti e diversi. In ciascun ambiente vivono e che si sono adattati alle differenti condizioni climatiche.

Metacognizione: invitare la classe a riflettere sulla specificità di flora e fauna, caratteristiche di ciascun ambiente.

Classe capovolta: invitare la classe a osservare le immagini di diversi ambienti per comprendere che in ognuno di essi viventi e non viventi interagiscono.

201
2 1 3 4

L’ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI FREDDI

Il clima freddo è caratterizzato da temperature rigide che rendono difficile la sopravvivenza delle piante e degli animali. Gli ambienti freddi si trovano in alta montagna, ma anche in zone pianeggianti poco riscaldate dai raggi solari.

Gli animali degli ambienti freddi

Gli animali che vivono in ambienti molto freddi, per adattarsi al clima rigido, hanno sviluppato folte pellicce o piumaggi fitti. Sotto la pelle hanno spessi strati di grasso che servono per proteggersi dal freddo e che sono una riserva di energia da utilizzare nei periodi in cui il cibo scarseggia. Negli ambienti in cui il clima è rigido solo nella stagione invernale, gli animali sopravvivono infoltendo il pelo. Altre strategie sono il letargo e la migrazione verso luoghi più caldi.

L’ermellino, la lepre e la pernice in inverno cambiano colore. La pelliccia o il piumaggio diventano bianchi. In questo modo si confondono con il bianco della neve e non possono essere individuati dai rapaci.

Il ghiro durante l’inverno va in letargo e si sveglia solo per mangiare le provviste raccolte nella sua tana.

Il becco della civetta delle nevi è ricoperto di folte piume. Funzionano come una sciarpa, aiutando la civetta a non respirare aria gelida.

In inverno, i cervi, quando la temperatura sulle montagne diventa troppo bassa, si spostano verso il fondovalle, dove fa meno freddo.

UA2 202

Le piante degli ambienti freddi

Gli alberi che vivono nei luoghi freddi sono aghifoglie, come il larice, il pino, l’abete.

I loro rami sono flessibili e rivolti verso il basso, così la neve scivola sul terreno. Le foglie sono piccole, dure, a forma di ago. La loro particolare forma le protegge meglio dal freddo e limita la traspirazione. Nei luoghi freddi, infatti, le piante fanno fatica ad assorbire l’acqua dal terreno ghiacciato e devono ridurre al minimo quella eliminata attraverso gli stomi, i minuscoli forellini che si trovano sulle foglie.

Nei luoghi molto freddi resistono solo piante basse, come il rododendro, o capaci di vivere anche su terreni rocciosi, come i muschi e i licheni.

Il deserto di ghiaccio

Un ambiente freddo molto particolare è quello che si trova vicino al Polo Nord e al Polo Sud: il deserto di ghiaccio.

Nei deserti di ghiaccio non c’è vegetazione. Riescono a sopravvivere solo alcuni animali carnivori come l’orso polare, i pinguini, le foche, i trichechi.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Gli animali degli ambienti freddi

• Le piante degli ambienti freddi

• Il deserto di ghiaccio

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Quali caratteristiche fisiche hanno sviluppato gli animali che vivono in ambienti freddi?

• Quali sono le strategie utilizzate da alcuni animali per difendersi dal freddo invernale?

• Che tipo di foglie hanno gli alberi degli ambienti freddi?

3 Espongo

Esponi le tue conoscenze seguendo la traccia data dalle informazioni che hai trovato. Parla anche di un ambiente particolare: il deserto di ghiaccio.

Scienze
203

L’ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI CALDI

Gli ambienti caldi si caratterizzano per le temperature elevate. In questi ambienti, però, a fare la differenza è la presenza dell’acqua.

Il diavolo spinoso è un piccolo rettile con il corpo ricoperto da piccolissimi canalini che raccolgono le poche gocce di rugiada e le portano fino alla bocca.

Gli animali degli ambienti caldi e aridi

Negli ambienti molto caldi e aridi gli animali devono affrontare grosse difficoltà come la mancanza calore spesso insopportabile.

Anche alcuni animali degli ambienti caldi vanno migrano per difendersi dai raggi del Sole e dalle temperature troppo alte.

Lucertole e chiocciole, ad esempio, rimangono in una specie di letargo per lunghissimi periodi, anche per anni, in attesa della pioggia.

Gli animali degli ambienti caldi e umidi

Negli ambienti caldi e umidi la folta vegetazione delle foreste non permette la vita dei grandi animali.

Si trovano soprattutto scimmie, rettili come coccodrilli e serpenti, anfibi, uccelli. Ma i veri dominatori di questi ambienti sono gli insetti.

Il dromedario

Il dromedario è un grande esempio di adattamento. Quando trova

UA2 204

Le piante degli ambienti caldi e aridi

Nei luoghi caldi e aridi, dove l’acqua scarseggia, alcune piante, come i cactus, hanno trasformato le foglie in spine per ridurre la perdita di acqua. Il fusto si è ingrossato e immagazzina l’acqua da usare nei periodi di siccità. La corteccia è molto robusta per proteggersi dagli animali che cercano acqua. Nel deserto, alcune piante rimangono sotto forma di semi anche per anni in attesa della pioggia.

Le piante degli ambienti caldi e umidi

Nei luoghi molto caldi e umidi, come le foreste tropicali, le piante hanno foglie larghe e grandi per poter eliminare l’acqua in eccesso assorbita dalla radici. La vegetazione è molto fitta e non permette alle piante basse di sopravvivere perché vicino al terreno non giunge la luce. Le piante sviluppano perciò alti fusti. Anche le piante della foresta tropicale sono sempreverdi: le foglie non cadono tutte nello stesso periodo perché il clima è sempre costante!

Metodo di studio

• Ambienti caldi e aridi: gli animali

• Ambienti caldi e umidi: gli animali

• Ambienti caldi e aridi: le piante

• Ambienti caldi e umidi: le piante

2

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Negli ambienti caldi e aridi quali difficoltà devono affrontare gli animali?

• Quali strategie utilizzano gli animali che vivono in ambienti caldi e aridi?

• Quali animali vivono negli ambienti caldi e umidi?

• Quali strategie utilizzano le piante negli ambienti caldi e aridi?

• Quali strategie utilizzano le piante negli ambienti caldi e umidi?

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.

Scienze
1 Punti chiave Ricavo informazioni 3 Espongo
205

GLI ECOSISTEMI

In ogni ambiente, mare, lago, bosco..., ci sono tanti esseri viventi, ma anche elementi non viventi come aria, terra e acqua. L’ecosistema è l’insieme dei viventi e dei non viventi di un ambiente, ma soprattutto delle relazioni che li legano

Le relazioni negli ecosistemi

Tutti gli esseri viventi di un determinato ecosistema hanno necessità di nutrirsi. Devono trovare il cibo e questo fa in modo che entrino in relazione tra loro.

Gli organismi produttori: i vegetali

Le piante hanno una caratteristica che le distingue da tutti gli altri esseri viventi: producono da sole il proprio nutrimento grazie ai sali minerali che assorbono attraverso le radici e che trasformano con l’aiuto della luce solare. È questo il motivo per cui i vegetali sono chiamati produttori: producono il cibo per sé e per gli animali erbivori.

Gli organismi consumatori: gli animali

Gli animali sono consumatori.

Si cibano, cioè, di piante o di animali che trovano nell’ambiente. Possono essere erbivori, carnivori o onnivori.

Gli organismi decompositori: funghi e i batteri

Gli organismi decompositori, come funghi e batteri, sono fondamentali perché si cibano di vegetali o animali morti

Essi decompongono il materiale organico e lo restituiscono al terreno.

Il terreno si arricchisce così di sali minerali, fondamentali per la nutrizione dei vegetali.

UA2 206
Contenuti digitali

La catena alimentare

L’erba ha bisogno del nutrimento del terreno per crescere.

L’animale erbivoro mangia l’erba e il carnivoro mangia l’erbivoro.

Questo ciclo continuo forma una specie di catena, in cui tutti gli esseri viventi sono uniti perché ciascuno di essi mangia un altro, ed è a sua volta mangiato.

L’insieme di queste relazioni si chiama catena alimentare.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Le relazioni negli ecosistemi

• Produttori, consumatori e decompositori

• La catena alimentare

2 Ricavo informazioni

Completa la sintesi inserendo i termini: viventi • decompositori • consumatori • relazione • cibo

In un ecosistema bosco i vegetali producono nutrimento per sé e per gli animali.

Gli scoiattoli mangiano ghiande e noci.

Negli ecosistemi tutti gli elementi sono in tra di loro. Poiché tutti i hanno bisogno di nutrirsi, ognuno di essi trova nel proprio ecosistema il cibo necessario, e, a sua volta, diventa per un altro essere vivente. In ogni ecosistema vi sono produttori, e .

3 Espongo

Utilizza la sintesi per esporre le tue conoscenze.

Quando la faina muore gli organismi decompositori si cibano dei suoi resti e li trasformano in sostanze inorganiche che serviranno a nutrire le piante.

207 Scienze
La faina mangia gli scoiattoli.

GLI ECOSISTEMI E I NON VIVENTI

In ogni ecosistema anche i non viventi sono importantissimi. I viventi di un ecosistema sopravvivono solo se c’è una giusta quantità e qualità di acqua, luce, calore, terreno, aria.

Differenti ecosistemi

Ogni ecosistema è come un piccolo mondo con le sue particolari caratteristiche. Può essere enorme come un oceano o una foresta, o piccolo come uno stagno o la cavità di un albero. Può ospitare poche specie viventi o ne può contenere migliaia. Quindi ogni ecosistema è particolare.

Acqua, terreno, luce

Non solo gli esseri viventi, però, sono fondamentali in un ecosistema. Anche gli elementi non viventi, in particolare il terreno, l’acqua, la luce e il calore sono importantissimi. Hai già visto come le condizioni climatiche dei deserti rendano difficilissima la vita per animali e piante per la mancanza d’acqua. Anche nelle profondità marine, dove l’acqua non manca, la vita non è facile. La luce del Sole non penetra. I vegetali non sopravvivono e le altre forme di vita hanno dovuto adattarsi. Sui ghiacciai, poi, l’acqua è dappertutto, ma non può essere utilizzata. La temperatura è bassissima e la vita è quasi impossibile.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Differenti ecosistemi

• Acqua, terreno e luce

2 Ricavo informazioni

3 Espongo

Prima rispondi a ogni domanda. Poi utilizza

le risposte come traccia per esporre.

• Gli ecosistemi sono tutti uguali?

• Gli ecosistemi sono formati solo da esseri viventi?

• Quali elementi non viventi influenzano un ecosistema?

UA2
208

Tutelare oggi il territorio

“La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” art. 9 della Costituzione Italiana

“Tutelare il territorio” significa prendersene cura e proteggerlo. Lo Stato italiano e le associazioni ambientaliste cercano di tutelare il paesaggio e il territorio.

In Italia, per proteggere diversi ecosistemi, sono stati istituiti molti parchi e riserve naturali che si trovano sia in ambienti di terra sia in ambienti di acqua.

Per tutelare il proprio territorio, però, bisogna conoscerlo bene e apprezzarlo. Del resto come si può proteggere qualcosa che non si conosce nemmeno?

Dove abiti ci saranno sicuramente dei giardini o dei parchi. Li conosci tutti? Come si chiamano? Qual è il tuo preferito? Perché?

Fai una ricerca per scoprire i nomi delle piante e dei fiori che ci sono. Quali animali abitano il tuo giardino o parco preferito? Non dimenticarti degli animali più piccoli, come gli insetti. Che cosa potresti fare per proteggere

Educazione Civica
209
Parco Sempione, Milano. Parco della Maddalena, Sardegna.

Metodo di studio

Consolido le conoscenze

Gli ambienti freddi

1 Per sopravvivere negli ambienti freddi gli animali hanno messo in atto diverse strategie. Osserva le immagini e rispondi.

In quale modo hanno modificato

Gli ambienti caldi

Il cactus vive in un ambiente caldo e . Le sue foglie si sono trasformate in e il fusto .

alocasia, chiamata anche orecchie da elefante, vive nei climi caldi e umidi. Ha le foglie molto per eliminare l’ in eccesso.

Nelle foreste tropicali la vegetazione è molto fitta. Perciò gli alberi crescono in altezza per poter ricevere i raggi

210

Metodo di studio

Gli ecosistemi

1 In questo acquario è stato ricostruito un ecosistema. Osserva l’immagine e rispondi.

2 In ogni ecosistema viventi e non viventi entrano continuamente in relazione tra di loro. Per ciascuna frase segna con X quali elementi sono collegati.

Due viventi Un vivente e un non vivente Due non viventi

La capra si abbevera al ruscello.

La rana mangia le zanzare.

Il Sole scalda i sassi.

Le foglie catturano i raggi del Sole.

I funghi decompongono il tronco dell’abete.

3 Colora in verde il pallino vicino alle affermazioni vere e in rosso quello vicino alle affermazioni false.

Gli ecosistemi sono formati solo da esseri viventi.

I non viventi di un ecosistema non sono importanti.

I consumatori sono solo gli animali carnivori.

I vegetali sono produttori.

I funghi sono decompositori. Non tutti gli animali sono consumatori. In un grande ecosistema non sono necessari i decompositori. Una catena alimentare è formata da consumatori, decompositori, produttori.

211
Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Gli ambienti

1 Osserva le fotografie e completa.

La rosa di Gerico un arbusto secco. In questa forma può sopravvivere anche per anni, ma riacquista vitalità e colore verde appena trova un po’ d’acqua.

I suricati sembrano avere degli occhiali da sole, ci hai mai fatto caso? I suricati vivono nella savana, dove la luce solare è molto forte. La pelle di colore nero attorno agli occhi assorbe la luce solare riparando le pupille e permettendo a questi animali di vedere bene anche con la luce molto forte.

La rosa di Gerico e i suricati si sono adattati al clima molto .

L’orso polare è carnivoro, a differenza dell’orso bruno che è onnivoro. Ha uno stomaco molto grande: quando trova cibo mangia veramente tanto, ma può anche rimanere a digiuno per giorni. Il suo muso è affusolato per poter “rompere” la superficie dell’acqua mentre nuota.

2 A che cosa sono dovute queste caratteristiche? Completa. Negli ambienti molto freddi le piante non riescono a sopravvivere. Perciò nei deserti di ghiaccio gli animali sono Non è facile trovare quindi gli animali si sono adattati a sopravvivere anche senza cibo per diversi giorni. Il muso particolare dell’orso polare lo aiuta ad essere più veloce mentre L’orso polare ha modificato il suo per vivere nei deserti di ghiaccio.

212
Vedo e ricordo

Metodo di studio

Nell’ecosistema stagno vivono…

• vegetali come tife, lenticchie d’acqua, canne e ninfee;

• animali come rane, zanzare, libellule, pattinatori dello stagno, anatre, bisce d’acqua;

• decompositori come i funghi.

Nell’ecosistema stagno sono presenti organismi…

• produttori: ;

• consumatori: ;

• decompositori: .

Nell’ecosistema stagno i non viventi sono…

• , , ,

• In ogni ambiente le specie viventi si sono adattate alle condizione climatiche.

• Negli ecosistemi la necessità di nutrirsi mette in relazione tutte le specie viventi.

• Negli ecosistemi sono presenti anche elementi non viventi.

5 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzare le conoscenze pregresse dei bambini e delle bambine coinvolgendoli emotivamente. Utilizzare le immagini di queste pagine per focalizzare i punti chiave dell’intero capitolo.

213
3 Osserva le immagini, leggi e completa. 4 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. Libellula Biscia d’acqua Lenticchia d’acqua Pattinatori dello stagno Ninfea
Vedo e ricordo

Gli ambienti e gli ecosistemi

Gli esseri viventi e l’ambiente

• Gli ambienti sono molti e differenti tra loro.

• In ciascun ambiente vivono particolari animali e piante che si sono adattati al clima.

Ambienti freddi

• Negli ambienti freddi vivono animali con folte pellicce o fitti piumaggi

• Gli alberi sono aghifoglie: larice, pino, abete.

• Si trovano anche cespugli bassi, muschi e licheni.

Ambienti caldi

• Negli ambienti caldi e aridi i viventi sviluppano forme di adattamento particolari nel fisico e nel comportamento. Le piante hanno foglie piccolissime trasformate in spine, per ridurre la perdita di acqua.

• Negli ambienti caldi e umidi le piante hanno foglie grandi e larghe, la vegetazione è molto fitta e intricata; gli animali sono piccoli.

Gli ecosistemi

• Gli ecosistemi sono formati da esseri viventi e non viventi in relazione tra di loro.

• I viventi sono collegati in catene alimentari

• I vegetali sono produttori; gli animali sono consumatori; i funghi e i batteri sono decompositori

• Negli ecosistemi anche i non viventi (acqua, suolo, aria, luce) sono fondamentali e influenzano la vita.

214 Metodo di studio
Sintesi delle conoscenze
La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.
215 Metodo C L IMA CALDI aridi anima piante u midi a nimali pi a n t e FREDDI a n i m ali piante pro d u t t o ri consumatoridecomposit ori ECOSISTEMI nviventi o n v i v e n t i GLI AMBIENTI Ora ripeti ciò che hai studiato. La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

Ecosistemi: elementi non viventi

Metacognizione: ciò che già so

Negli ecosistemi i viventi sono collegati dalle catene alimentari. Le condizioni climatiche influiscono moltissimo sulla vita di animali e vegetali.

Classe capovolta: vedo e imparo dalle immagini

Osserva e completa.

L’oasi si trova nel deserto, ma in quel luogo possono crescere le piante.

Perché?

In ogni ecosistema sono importanti sia i viventi sia i non viventi. Perché la vita continui occorre che tutti gli elementi, viventi e non viventi, siano in equilibrio

Nella prima immagine vedi un ambiente spoglio, senza vegetazione, nella seconda un terreno coltivato. In questo caso la differenza non è data dalla presenza dell’acqua, ma dal

216 UA    3

In questa immagine vedi i tre diversi stati sotto cui l’acqua si presenta sulla Terra.

• Quali sono questi tre stati?

Il ghiaccio può trasformarsi in acqua e viceversa.

Il vapore può trasformarsi in acqua e l’acqua può trasformarsi in vapore.

• Che cosa causa questi passaggi?

Ripetiamo insieme

Negli ecosistemi anche i non viventi svolgono un ruolo importante. Il tipo di terreno e di acqua, la quantità di calore e di luce, la qualità dell’aria sono fondamentali per i viventi e influiscono sulla vita degli animali e dei vegetali.

Far riprendere ai bambini e alle bambine il concetto di “catena alimentare”. L’osservazione delle immagini proposte permette di formulare ipotesi sia sull’importanza per i viventi di acqua, suolo, aria, calore, sia sui differenti stati della materia, per poter poi proficuamente presentare lo studio di questi argomenti nel capitolo.

217
...................................................................................................................................................................

L’ACQUA

Quando la Terra si formò non c’era acqua su di essa: era come una palla di materia incandescente e non ancora del tutto solida. Ma poi comparve l’acqua e la Terra iniziò a modificarsi

Come si formò l’acqua sulla Terra

Gli scienziati non sanno ancora con sicurezza come comparve l’acqua sulla Terra.

Le ipotesi sono due:

• secondo la prima, quando la Terra cominciò a raffreddarsi e la temperatura scese sotto i 100° il vapore acqueo presente nell’atmosfera si condensò.

• la seconda sostiene che la Terra venne bombardata da meteoriti di ghiaccio Di sicuro sappiamo che l’acqua si formò e diede origine ai primi caldi oceani, e poi di nuovo a nubi, a piogge e a fiumi, laghi, sorgenti...

Dove si trova l’acqua

La Terra è chiamata anche Pianeta Blu perché è coperta per gran parte di acqua. L’acqua, però, non si trova solo nei mari, negli oceani, nei fiumi e nei laghi. È anche intrappolata nei ghiacciai o sottoterra. È nell’aria sotto forma di vapore, ma è anche dentro di noi, dentro la frutta, le uova, la verdura.

Non sprechiamo acqua!

L’acqua è indispensabile per la vita degli esseri viventi. Impariamo a tutelarla anche nei piccoli gesti quotidiani.

• Quando ti spazzoli i denti chiudi il rubinetto.

• Non riempire con troppa acqua la vasca da bagno e, se possibile, preferisci la doccia.

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L’acqua un bene prezioso
218
Educazione Civica
Contenuti digitali

Il ciclo dell’acqua

Hai mai pensato che l’acqua che ora esce dal tuo rubinetto potrebbe aver fatto parte di un lago al tempo dei dinosauri? L’acqua ha percorso e ripercorso il suo ciclo continuando a trasformarsi da liquido, a ghiaccio o a vapore. L’acqua non si ferma mai, questo viaggio è il ciclo dell’acqua.

1. Il Sole è il grande motore del ciclo dell’acqua. Il Sole trasforma parte dell’acqua di mari, laghi, fiumi in vapore acqueo che sale verso l’alto.

2. Anche le piante immettono nell’aria grandi quantità di vapore acqueo.

3. Il vapore acqueo sale, si raffredda, condensa e forma le nuvole

4. L’acqua torna sulla superficie terrestre sotto forma di poggia, neve, grandine.

Utilizza le parti sottolineate di ogni punto chiave per esporre le tue conoscenze. Aiutati con l’immagine per esporre il ciclo dell’acqua.

Scienze
1 Punti chiave 2 Ricavo informazioni Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce. 3 Espongo
219
Metodo di studio
1 2 4 3

L’ACQUA NELL’ARIA E…

Senza Sole e senza aria non esisterebbero la pioggia, la neve e la grandine.

L’importanza del Sole e dell’aria

Senza il Sole non si formerebbe il vapore e, dunque, neppure le nubi. Ma anche senza l’aria nessuna particella di vapore sarebbe trattenuta: si disperderebbe nello spazio.

Pioggia, neve, grandine

Quando le gocce di acqua che formano le nuvole diventano troppo pesanti, ricadono sotto forma di pioggia.

Se la temperatura è bassa, il vapore acqueo delle nuvole si condensa in cristalli di ghiaccio che si uniscono e formano i fiocchi di neve.

Se le goccioline trasportate dal vento attraversano strati di aria molto fredda si congelano e formano chicchi di ghiaccio: la grandine.

Nebbia, brina, rugiada

Nebbia, brina e rugiada hanno tutte origine dal vapore acqueo che si trova nell’aria vicino al terreno. Dopo una giornata calda il vapore a contatto con l’aria fredda si condensa e forma la nebbia. La rugiada è vapore acqueo condensato in goccioline sulle foglie.

Se fa molto freddo, la rugiada si “congela” e diventa brina

Esperimento

Le nuvole in casa

Vuoi vedere come si formano le nuvole? Con l’aiuto di una persona adulta fai bollire dell’acqua. Chiedi all’adulto/a, di tenere un coperchio trasparente sospeso qualche centimetro sopra l’acqua. Il vapore comincerà a salire e lo vedrai condensarsi in piccole goccioline. Ecco le tue nuvole personali!

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ADULTA conpersona una

NEL SOTTOSUOLO

Quando piove tanto dove va a finire l’acqua? Quando piove, nevica o grandina, l’acqua giunge sulla Terra. Una parte cade nei mari, negli oceani o nei fiumi. L’acqua che cade sul terreno viene assorbita.

Sorgente

Scienze
Roccia impermeabile Strato permeabile Falda acquifera

Da che cosa è formato il suolo

Nel suolo si trovano rocce e minerali, sostanze organiche, acqua e aria. Proprio perché è composto da differenti materiali il suolo non è uguale dappertutto.

Pensa a com’è diverso il suolo in un deserto, in un prato, nel letto di un fiume.

Le rocce raccontano la storia della Terra. Le rocce e il terreno influiscono sugli ecosistemi.

Che cos’è il suolo

Potresti immaginare la crosta terrestre come la tua pelle o come la buccia di un frutto. Questa “buccia”, anche se è spessa alcuni chilometri, rispetto alla grandezza della Terra è molto sottile.

La parte più esterna della crosta terrestre è il suolo, cioè il terreno su cui camminiamo, coltiviamo le piante, costruiamo case e strade…

I differenti tipi di suolo

In base ai minerali che contengono, i terreni possono essere:

• argillosi, formati da grosse zolle di terreno; sono impermeabili e trattengono l’acqua;

• sabbiosi, formati da piccoli granelli di roccia; sono permeabili e non trattengono l’acqua;

• ghiaiosi, formati da sassi e ciottoli; sono permeabili e non trattengono l’acqua;

• misti.

Rocce e minerali

Le rocce sono insiemi di minerali. I differenti minerali formano le rocce così come le lettere formano le parole.

UA3 222
IL SUOLO

L’argilla è un materiale che si lavora molto facilmente. Si indurisce quando diventa secco. Ora puoi capire meglio perché nel Neolitico utilizzarono l’argilla per fabbricare vasi, recipienti e mattoni.

Puoi trovare la sabbia sia sulla riva del mare sia in alcuni deserti. La sabbia viene attraversata dall’acqua molto facilmente, perciò nel deserto e sulla riva del mare non crescono alberi ad alto fusto.

Metodo di studio

Esperimento

L’acqua e il suolo

• Procuratevi 4 differenti tipi di terreno: argilloso, ghiaioso, sabbioso, terriccio per piante.

• Con l’aiuto di una persona adulta tagliate 4 bottiglie di plastica uguali. Togliete i tappi e preparate i vostri “imbuti”, come nell’immagine.

• Nell’imboccatura mettete un pezzo di garza ripiegato per impedire al terreno di cadere. In ogni bottiglia mettete un tipo di terreno diverso.

• Versate contemporaneamente un bicchiere di acqua in ciascun contenitore.

• Osservate come l’acqua attraversa il terreno in tempi differenti.

1 Punti chiave

• Che cos’è il suolo

• Da che cosa è formato il suolo

• I differenti tipi di suolo

• Rocce e minerali

2 Ricavo informazioni Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Che cos’è il suolo?

• Che cosa si trova nel suolo?

• Come possono essere i terreni?

• Qual è la differenza tra rocce e minerali?

3 Espongo Esponi le tue conoscenze.

Inizia così:

Il suolo è… È formato da…

223 Scienze Geografia Storia
ADULTA conpersona una

L’aria è invisibile e, proprio per questo, a volte ci dimentichiamo della sua esistenza, ma è ovunque

L’aria: dove si trova e da che cosa è formata

L’aria è formata da tanti gas mescolati insieme.

Il gas presente in maggiore quantità è l’azoto ma quello che permette la vita è l‘ossigeno L’aria, come tutti i gas, non ha una forma o un volume propri: si allarga e occupa tutti gli spazi possibili.

L’aria nell’acqua

Può sembrarti strano, ma l’ossigeno si trova anche nell’acqua.

Per questo i pesci possono respirare: noi prendiamo l’ossigeno dall’aria, loro lo prendono dall’acqua.

L’ossigeno arriva dalle alghe che lo producono. L’acqua però assorbe anche i gas presenti nell’aria. Se su di essa galleggiano strati inquinanti di petrolio, o altri olii, il ricambio dei gas è più difficile e gli organismi marini hanno meno ossigeno a disposizione.

Esperimento

L’aria è ovunque?

Usando il nastro adesivo o la colla vinilica, attacca un po’ di carta sul fondo di un bicchiere. Immergi il bicchiere capovolto in una bacinella piena di acqua. Ti accorgerai che l’acqua non entra nel bicchiere e la carta non si bagna. Perché? L’acqua non entra nel bicchiere perché lo spazio è già occupato dall’aria!

UA3 224
L’ARIA

L'atmosfera

A che cosa serve l’aria

L’aria non serve solo agli esseri viventi per permettere loro di vivere. L’aria forma l’atmosfera che, come uno scudo, protegge la Terra. Impedisce che il calore si disperda e il suolo si geli. Allo stesso tempo impedisce ai raggi solari troppo potenti di bruciarci. L’atmosfera ci protegge anche dai meteoriti.

L’aria è fondamentale per le nostre vite. Spesso, però, soprattutto nelle grandi città, è inquinata. Nell’aria infatti si raccolgono i gas di scarico degli autoveicoli, degli impianti di riscaldamento, delle grandi industrie. L’aria inquinata può causare difficoltà alla salute dell’uomo e degli animali. Ma anche le piante crescono meno e producono meno frutti.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• L’aria: dove si trova e da che cosa è formata

• L’aria nell’acqua

• A che cosa serve l’aria

2 Ricavo informazioni 3 Espongo

Cerca le informazioni nel testo per completare la sintesi. Poi utilizzala per esporre.

L’aria si trova e anche nell’ .

È formata da vari gas, tra i quali l’ e l’ che serve per la L’aria attorno alla Terra forma l’ che .

Scienze
225
Educazione Civica L’aria e l’ambiente protegge la Terra!

Tutto ciò che ci circonda, acqua, aria, viventi, oggetti, è fatto di materia.

Materia e materiali

La materia non è tutta uguale. Ad esempio la bicicletta, che è fatta di materia, è però composta da materiali differenti: plastica, alluminio, gomma…

Anche i materiali non sono tutti uguali:

• alcuni sono organici, cioè derivano da esseri viventi (il legno, il cuoio…);

• altri sono inorganici, cioè derivano da non viventi (il marmo, l’acciaio…).

Vi sono materiali che hanno una storia iniziata

Il petrolio

petrolio iniziò a formarsi milioni di anni fa. Grandi quantità di microrganismi vegetali e animali, a causa di catastrofi naturali, si depositarono sui fondali marini e furono ricoperti da lava o fango o sabbia. Non si fossilizzarono, ma si decomposero. Anche a causa della pressione e del calore, si trasformarono in un liquido nero e denso: il petrolio. Il petrolio può affiorare dal terreno spontaneamente. Però, per estrarlo, occorre trivellare il terreno e costruire profondi pozzi.

Il carbone

carbone è un fossile un po’ particolare. Più di 300 milioni di anni fa il clima della Terra era caldo e umido. Le piante crescevano rigogliose, ma… morivano anch’esse. Se venivano ricoperte da sedimenti non si decomponevano, perché non c’era ossigeno e si trasformavano in carbone.

Il carbone si è formato sottoterra ed è solido: per estrarlo occorre scavare e portarlo in superficie.

226
Tecnologia
I materiali

Il diamante è il materiale più duro che esista in natura.

I minerali preziosi

Sono quasi 4 000 i tipi di minerali presenti sulla Terra.

Alcuni sono considerati preziosi per la loro bellezza o rarità. Vengono usati per creare gioielli: i diamanti, gli smeraldi, i rubini. Altri contengono metalli che sono utilissimi per la costruzione di diversi oggetti.

Il diamante non riesce ad essere scalfito da nulla: solo un altro diamante può riuscirci. Sembra un sassolino, ma se viene tagliato da esperti artigiani riflette la luce e diventa bellissimo.

I metalli

I metalli si trovano quasi sempre “nascosti” tra i minerali. Per estrarli dal minerale bisogna fonderli portando il minerale a una temperatura molto alta. Dal minerale di bauxite si estrae l’alluminio, che viene utilizzato per le lattine delle bibite, ma anche per gli aerei e per le automobili perché è leggero, ma non si rompe facilmente.

Il ferro si estrae dalla pirite, un minerale che è anche chiamato “l’oro degli sciocchi” perché al sole luccica.

Metodo di studio

1 Punti chiave 2 Ricavo informazioni

Per ciascun punto chiave completa

le informazioni oralmente o sul quaderno.

• La materia forma tutto ciò che…

• I materiali organici sono…

• I materiali inorganici sono…

• Il petrolio si è formato…

• Il carbone si è formato…

• I minerali preziosi sono…

• I metalli si trovano…

Pirite Smeraldo
227

I materiali artificiali

La natura ci offre moltissimi materiali di cui abbiamo bisogno. L’essere umano, nel corso della sua storia, li ha utilizzati per produrne altri, nuovi e diversi.

Materiali naturali e artificiali

I materiali naturali sono il legno, i metalli, la sabbia, il petrolio, il carbone… I materiali artificiali sono quelli che l’uomo ha ottenuto lavorando i materiali naturali. Con la cellulosa degli alberi ha ottenuto la carta, dalla sabbia il vetro, dal petrolio la plastica. Ogni materiale ha caratteristiche proprie ed è adatto a costruire oggetti per ogni necessità.

Purtroppo anche nei mari c'è molta plastica!

La plastica

Dal petrolio o dal metano, materiali naturali, si ottiene la plastica, un materiale artificiale. Essa ha tantissime buone qualità: è leggera, non si rompe facilmente, isola dal freddo e dai rumori. Si può lavorare facilmente e perciò moltissimi oggetti differenti sono fatti di plastica.

La plastica, però, ha un grosso difetto: impiega tantissimo tempo per biodegradarsi!

Perciò se rimane nell’ambiente è molto inquinante. Per questo è importante fare la raccolta differenziata e cercare di riciclarla il più possibile.

228
Tecnologia

Il vetro

Il vetro viene fabbricato utilizzando una speciale sabbia a cui si aggiungono altre sostanze. Portando gli “ingredienti” a un temperatura molto alta, si forma una specie di pasta che poi può essere lavorata.

La carta

Di che cosa è fatto il tuo libro? Di carta, naturalmente.

carta, inventata in Cina circa 2 000 anni fa, veniva utilizzata solo come supporto su cui scrivere. Oggi viene usata anche per produrre fazzoletti, carta da cucina, carta da parati… La materia prima per ottenere la carta è cellulosa che si ricava dagli alberi.

Anche la carta non va sprecata perché ogni pezzetto di carta è un “pezzetto” di albero in meno.

Educazione Civica La Terra

Il nostro pianeta è come un forziere pieno di oggetti preziosi: l’acqua, l’aria, il suolo, i minerali, i metalli... Possiamo usarli per vivere meglio, ma dobbiamo stare attenti per non ritrovarci tra qualche decennio con un forziere completamente vuoto. Occorre quindi rispettare sempre la Terra e le sue risorse.

Metodo di studio

1 Punti chiave

• Materiali naturali e artificiali

• La plastica, il vetro, la carta

2 Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda.

• Che cosa sono i materiali artificiali?

• Da che cosa si ottiene la plastica?

• Da che cosa si ottiene il vetro?

• Da che cosa si ottiene la carta?

3 Espongo

Utilizza ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.

229

Acqua, aria, suolo

1 Completa.

• La fonte energetica che permette il ciclo dell’acqua è il .............................

• L’acqua evapora dal terreno e sale verso l’alto sotto forma di

• Anche le piante immettono nell’aria.

2 Per ciascuna definizione scrivi a quale fenomeno atmosferico si riferisce e completa.

• Il vapore acqueo delle nuvole si condensa in cristalli di ghiaccio. È la , acqua allo stato .

• Nasce come pioggia, poi si condensa in chicchi di ghiaccio. È la , acqua allo stato

• A contatto con le foglie fredde il vapore acqueo si condensa e diventa , acqua allo stato

3 Per ciscuna immagine scrivi il tipo di terreno: argilloso, sabbioso, ghiaioso. Poi segna con X.

• È un terreno… impermeabile permeabile

• È un terreno… impermeabile permeabile

4 Per ciascuna frase scrivi V (vero) o F (falso).

• L’aria è formata da tanti gas. ....

• L’aria è formata da un solo gas: l’ossigeno.

• È un terreno… impermeabile permeabile

• L’aria forma l’atmosfera.

• Anche nell’acqua c’è ossigeno

230 Metodo di studio
Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Non viventi

1 Completa inserendo le parole adatte. Sceglile tra: vita • non • viventi. Attenzione, alcune andranno inserite più volte.

Acqua, aria, suolo nascono, crescono, respirarono, si riproducono, muoiono.

Acqua, aria, suolo non sono esseri , però sono importantissimi per la di animali e piante.

2 Completa la tabella, segnando con X. Scrivi per ogni materiale se è allo stato solido, liquido o aeriforme (gassoso).

materiale naturale materiale artificiale stato

aria

plastica

petrolio

carta

lana

3 Scrivi il nome del materiale naturale rappresentato. Poi collega ciascun materiale naturale a un materiale artificiale che da esso si ricava.

petrolio

plastica

vetro carta

231
Consolido le conoscenze

Vedo e ricordo

Ecosistemi: elementi non viventi

1 Osserva con attenzione e rispondi.

In queste immagini di ecosistemi compaiono esseri viventi e anche tre elementi non viventi fondamentali. Quali?

2 Osserva, ricorda il ciclo dell’acqua e rispondi oralmente. L’acqua, sotto forme diverse, cade dal cielo…

Da dove viene l’acqua che forma le nuvole? Dove va a finire quando scende dal cielo?

232 Metodo di studio

Metodo di studio

3 Ricorda come milioni di anni fa si formarono il carbone e il petrolio. Osserva i disegni e completa.

1 La Terra era ricoperta da

2 In seguito a grandi sconvolgimenti queste foreste furono ricoperte da

3 In mancanza di ossigeno le piante si decomposero e si trasformarono in

1 Quantità enormi di microorganismi si depositarono sul fondo

Il carbone e il petrolio sono materiali perché derivano da esseri

2 Furono coperti da e si decomposero.

3 I microrganismi si trasformarono in .................................. che rimase intrappolato tra gli strati di roccia.

4 Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano.

• Aria, acqua e suolo sono essenziali per gli ecosistemi.

• Il ciclo dell’acqua.

• Come si formarono il carbone e il petrolio.

5 Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzare le immagini per comprendere l’interazione tra viventi e non viventi e per visualizzare il ciclo dell’acqua in ambienti reali. Le altre immagini aiutano a comprendere la formazione di carbone e del petrolio. Per mezzo di esse i bambini e le bambine possono ricollegarsi alle informazioni sulla storia della Terra.

233
Vedo e ricordo
1 1 2 3 2 3

Ecosistemi: elementi non viventi

L’acqua

L’acqua si trova dappertutto. Forma anche il corpo dei viventi.

Si presenta in forma liquida, solida, aeriforme (stato gassoso).

Il ciclo dell’acqua descrive i cambiamenti dell’acqua.

• L’acqua evapora grazie al Sole.

• Il vapore si condensa nelle nuvole.

• L’acqua ritorna nei mari e sul suolo attraverso pioggia, neve, grandine.

• L’acqua esce dal sottosuolo attraverso le sorgenti.

Il suolo

Il suolo è la parte più esterna della crosta terrestre. Nel suolo si trovano rocce e minerali, sostanze organiche, acqua e aria.

Vi sono differenti tipi di suolo:

• argilloso (suolo impermeabile);

• sabbioso, ghiaioso (suoli permeabili);

• misti

L’aria

L’aria è trasparente e incolore.

È formata da tanti gas, tra i quali l’azoto e l’ossigeno Forma l’atmosfera che protegge la Terra.

I materiali

I materiali sono differenti forme di materia

I materiali sono di origine:

• organica, se derivano da esseri viventi;

• inorganica, se derivano da non viventi.

Dai materiali naturali (petrolio, legno…) si ottengono materiali artificiali (plastica, carta…).

234 Metodo di studio
Sintesi delle conoscenze
La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.

NON VIVENTI IN ECOSISTEMI

ARIA a c h e cosa serveatmosfera

Ora

MATERIALI

differenti forme di materia organi c i inorganici n aturali artificiali

235 Metodo di studio
ACQUA
ciclo dell’acqua dove si t r o va SUOLO che co tipi differenti
hai studiato. La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale. Ricordo ed espongo
ripeti ciò che

Nasce la VITA e…

Il Big Bang

Nasce la vita sulla Terra

I viventi si adattano all’ambiente

Altri cambiano, si evolvono

Alcuni viventi si estinguono

236

I non viventi: suolo, acqua, aria

Tutto è composto di materia

237
Le immagini in successione riportano alla mente il percorso di studio compiuto durante tutto l'anno scolastico. Collegare le diverse conoscenze permette di sviluppare competenze. Gli ecosistemi

La Terra: un bene da salvare

Quest'anno hai studiato l'origine della vita. Hai imparato che tutto ebbe origine con il Big Bang.

Secondo te, come continuerà la vita sulla Terra? La Terra continuerà a essere rigogliosa e abitata da tanti e diversi esseri viventi oppure diventerà un luogo dove per molti animali e vegetali sarà difficile vivere?

Il futuro della Terra dipende anche da tutte le persone che la abitano. Per questo occorre conoscere la realtà che ci circonda.

Come sarà il futuro della Terra?

L’Educazione Civica ci ha insegnato che le piccole azioni di tutti i giorni fanno la differenza e possono cambiare il mondo. Prima di tutto occorre imparare ad adottare comportamenti che non mettano in pericolo l’ambiente: dobbiamo diventare cittadini e cittadine consapevoli. Poi dobbiamo fare in modo che sempre più persone si comportino nel mondo giusto. Dobbiamo dare il buon esempio!

Dalle Scienze hai imparato che tutti gli elementi degli ecosistemi sono essenziali per mantenerlo in equilibrio e per questo vanno rispettati e tutelati.

I vegetali e gli animali sono essenziali anche per la nostra vita. Senza i vegetali non ci sarebbe ossigeno nell’aria e noi non potremmo respirare. Pensa poi

all’importanza degli animali, anche ai più piccoli, come gli insetti. Senza le api i fiori non verrebbero impollinati e non si trasformerebbero in frutti.

238
Compito di realtà

La Geografia

osservare gli ambienti che ti circondano per coglierne le caratteristiche e a capire la loro importanza per la vita. La Storia ti ha insegnato come il genere umano, dalla sua comparsa sulla Terra, ha cominciato e poi continuato a modificare il territorio

Ora tocca a voi! Potete mettere in campo tutte le vostre conoscenze e scegliere di migliorare l’ambiente che vi circonda come cittadini e cittadine consapevoli. E allora perché non iniziare da un piccolo spazio?

I fiori e le piante rendono più belle le nostre città!

Adottiamo uno spazio verde!

Che cosa vuol dire “adottare” uno spazio verde?

Adottare uno spazio verde significa scegliere un luogo e prendersene cura al meglio per renderlo più bello.

Secondo voi quali obiettivi può avere la cura del vostro piccolo spazio verde?

Salvaguardare un piccolo ecosistema.

Partecipare a un progetto comune per diventare cittadini e cittadine consapevoli.

Organizzatevi in piccoli gruppi e buon lavoro!

Offrire un ambiente curato per trascorrere del tempo insieme agli altri.

239
Educazione Civica • Scienze • Storia • Geografia

Adottiamo uno spazio verde

Scegliere uno spazio

Vicino alla scuola o alla tua casa ci sarà senz’altro uno spazio verde comune. Non importa che sia grande. Se in tanti vedranno come può diventare uno spazio curato da tutti, aumenteranno le persone che si impegneranno per migliorare l’ambiente.

Decidere le modifiche

Decidete insieme quali modifiche volete apportare al vostro spazio verde. Disegnate una mappa e indicate dove pianterete le erbe aromatiche, a quali alberi appenderete le mangiatoie per gli uccelli. Decidete se creare dei semplici giochi disegnando sui viali per terra.

Organizzatevi in piccoli gruppi e mettetevi al lavoro.

Con l’aiuto di una persona adulta trasformate delle bottiglie in mangiatoie per gli uccelli.

Documentare il lavoro

Non dimenticate di tenere traccia del vostro lavoro.

Fotografate il vostro spazio verde prima e dopo i vostri interventi.

Poi create su un cartellone una linea del tempo con le vostre immagini.

Organizzate una piccola mostra a scuola per far conoscere il vostro progetto.

Diario di bordo

• Ti è piaciuto lavorare con i tuoi compagni e le tue compagne?

• Qual è stata la cosa più facile da fare?

• Quale la più difficile?

• E la più divertente?

240
Compito di realtà
Trovi un compito di realtà collegato a questo a pag. 192 di Matematica.

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Coordinamento e redazione: Chiara Tricella

Revisione didattica: Annalisa Pomilio

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Rosanna Oronesu

Illustrazioni: Maria Elena Gonano

Copertina: Elisabetta Giovannini

Ricerca iconografica: Chiara Tricella

Referenze iconografiche: Shutterstock, Archivio Spiga

L’immagine del dinosauro Antonio di p. 28 è riprodotta su concessione della Soprintendenza ABAP FVG - MiC.

Ulteriori riproduzioni delle immagini sono regolate dalla vigente normativa e ne è vietata l’ulteriore riproduzione a scopo di lucro.

Foto di Marino Ierman.

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division

Loreto – Trevi 23.83.185.0

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.

Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

Tutti i diritti riservati

© 2023 La Spiga, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it

EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.

Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

2 Classe

• Lettura e scrittura

• Riflessione linguistica

• Matematica

• Scienze, Geografia, Storia, STEAM

ISBN per l’adozione:

978-88-468-4354-8

3 Classe

• Lettura e scrittura

• Riflessione linguistica

• Matematica

• Storia, Geografia, Scienze, STEAM

ISBN per l’adozione:

978-88-468-4355-5

#altuofianco

KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso

LIBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina): volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, canzoni, libro liquido, video tutorial matematica e discipline, percorsi semplificati stampabili

Benvenute e benvenuti al , un allegro ambiente di apprendimento interattivo che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività.

Bambine e bambini si divertiranno ad aiutare chef Alfredo: prepareranno insieme a lui tante “ricette” divertenti, organizzeranno feste a tema, allestiranno grandi eventi per tutte le discipline scolastiche, nelle sale o all’aperto! Potranno così rinforzare le abilità e verificare le competenze nelle varie materie attraverso le diverse prove proposte in cucina, facendo ogni volta attenzione al guastafeste Splat, sempre in agguato!

www.gruppoeli.it Allegato a SOTTOSOPRA 3 Non vendibile separatamente

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Articles inside

Nasce la VITA e…

3min
pages 238-243

Metodo di studio

1min
pages 233-234

I materiali artificiali

1min
pages 230-231

NEL SOTTOSUOLO

5min
pages 223-229

L’ACQUA NELL’ARIA E…

1min
page 222

L’ACQUA

1min
pages 220-221

Ecosistemi: elementi non viventi

1min
pages 218-219

Gli ambienti e gli ecosistemi

1min
pages 216-217

Metodo di studio

1min
page 214

Metodo di studio Gli ecosistemi

1min
page 213

Tutelare oggi il territorio

1min
page 211

GLI ECOSISTEMI E I NON VIVENTI

1min
page 210

GLI ECOSISTEMI

1min
pages 208-209

L’ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI CALDI

1min
pages 206-207

L’ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI FREDDI

2min
pages 204-205

Gli ambienti

1min
pages 202-203

Metodo di studio

1min
page 199

Evoluzione, adattamento, estinzione

1min
page 198

Metodo di studio

1min
pages 196-197

L’estinzione oggi

1min
pages 193-195

L’ ESTINZIONE

1min
page 192

L’ ADATTAMENTO

1min
pages 190-191

L’ EVOLUZIONE

1min
pages 188-190

L’evoluzione, l’adattamento, l’estinzione

1min
pages 186-187

I fossili

1min
page 185

PIANTE delle

1min
page 184

L’evoluzione ANIMALI degli

1min
pages 182-183

VITA Inizia

1min
pages 180-181

Diverse carte geografiche

1min
pages 172-173

I MOVIMENTI DELLA TERRA

2min
pages 168-170

L’ORIENTAMENTO E I PUNTI CARDINALI

1min
pages 166-167

LA RIDUZIONE IN SCALA

1min
pages 164-165

LE CARTE GEOGRAFICHE

1min
pages 162-163

La cartografia e l’orientamento

1min
pages 160-161

Metodo di studio Ambienti d’acqua

1min
pages 156-157

Metodo di studio

1min
page 155

IL FIUME E IL LAGO: FLORA E FAUNA

3min
pages 152-154

DALLA SORGENTE AL MARE

1min
pages 150-151

I FIUMI E I LAGHI

1min
pages 148-149

CONOSCERE IL MARE

2min
pages 145-147

I paesaggi di acqua

1min
pages 142-144

Metodo di studio

1min
page 139

Origine dei paesaggi e attività

1min
page 138

La pianura

1min
page 137

Metodo di studio La montagna

1min
page 136

VIVERE IN PIANURA

1min
page 135

LA PIANURA: FLORA E FAUNA

1min
page 134

CONOSCERE LA PIANURA

1min
page 133

LA PIANURA

1min
page 132

VIVERE IN COLLINA

1min
page 131

LA COLLINA: FLORA E FAUNA

1min
page 130

CONOSCERE LA COLLINA

1min
page 129

LE COLLINE

1min
page 128

VIVERE IN MONTAGNA

1min
page 126

CONOSCERE LA MONTAGNA

2min
pages 123-125

I paesaggi di terra

1min
pages 120-122

Metodo di studio Il territorio oggi

1min
pages 116-118

La formazione della Terra

1min
page 114

IL LAVORO E IL TERRITORIO

1min
pages 112-113

LE MODIFICAZIONI ANTROPICHE

1min
pages 110-111

LE MODIFICAZIONI NATURALI

1min
pages 108-109

Il territorio oggi: i paesaggi

1min
pages 106-107

e i Il clima cambiamenti Terra della

1min
pages 104-105

Vulcani, terremoti e i cambiamenti Terra della

1min
pages 102-103

formano i continenti Si

1min
pages 100-101

Terra Si forma la

1min
pages 98-99

La Geografia

1min
pages 96-97

L’Homo nel Neolitico

1min
pages 90-93

Metodo di studio Il Paleolitico e il Neolitico

1min
page 89

LA RELIGIONE E L’ARTE

1min
pages 86-88

L’ORGANIZZAZIONE DEL VILLAGGIO

1min
pages 84-85

I PRIMI VILLAGGI

1min
page 83

LE ABITAZIONI

1min
page 82

LA CERAMICA

2min
pages 79-81

NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI

1min
page 78

L’AGRICOLTURA E L’ALLEVAMENTO

1min
pages 76-77

L’EVOLUZIONE DELLE ABILITÀ

1min
pages 74-75

Il Neolitico: periodo di innovazioni

1min
pages 72-73

Nuove specie di Homo

1min
pages 68-69

Homo sapiens

1min
pages 67-68

HOMO SAPIENS: LA FORZA DEL GRUPPO

1min
pages 64-65

HOMO SAPIENS: ARTE E…

1min
pages 62-63

L’HOMO SAPIENS

1min
pages 60-61

L’HOMO DI NEANDERTHAL

1min
pages 58-59

L’HOMO DI HEIDELBERG

1min
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Nuove specie di Homo

1min
pages 54-56

Metodo di studio

1min
page 51

L’evoluzione degli ominini

1min
page 50

LE PRIME MIGRAZIONI

1min
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IL FUOCO

1min
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L’HOMO ERGASTER

1min
pages 44-45

L’HOMO HABILIS

1min
pages 42-43

Uno sguardo d’insieme

1min
page 41

I BISOGNI FONDAMENTALI

1min
pages 38-39

IL CESPUGLIO EVOLUTIVO

1min
pages 36-37

Il Paleolitico: l’evoluzione degli ominini

1min
pages 34-35

La Storia dell’Homo

1min
pages 30-31

GLI AUSTRALOPITECHI

1min
pages 26-27

I PRIMI OMININI

1min
pages 24-25

LA LUNGA STRADA DELL’HOMO

1min
pages 22-23

Aspettando l’essere umano

1min
pages 20-21

I fossili

1min
pages 18-19

ere geologiche Le

1min
pages 16-17

Terra Le età della

1min
pages 14-15

La Storia

1min
pages 12-13

studio al metodo

1min
pages 10-11

E poi…

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pages 8-9

Big Bang dal Contenuti digitali

1min
pages 6-7
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