zione annuale congiunta tra l’Ambasciata d’Italia e la Marina dominicana nel Pantheon Nazionale e come con emozione il coro della Marina abbia cantato il suo inno nel 2019 alla Festa Nazionale d’Italia, inno in cui sono citati proprio i due italiani, Cambiaso e Maggiolo. Approfondendo la storia di Cambiaso sono venuto a sapere che i suoi discendenti, la famiglia Porcella, conservavano con amore e orgoglio la divisa in alta uniforme dell’Ammiraglio Cambiaso. Un discendente dell’Ammiraglio Cambiaso, Enrique Porcella León, che mi ha presentato la decana del Corpo Consolare, Clara Reid, mi ha concesso di far riprendere dal fotografo italiano Giovanni Cavallaro (le foto sono nel capitolo 10) l’uniforme e i ricordi di Cambiaso da lui conservati. La scoperta di questi oggetti è una delle molte curiosità e particolarità emerse nel comporre i pezzi del mosaico dell’italianità di questo Paese. Per creare nuove relazioni e ripercorrere nuovamente i ponti costruiti dagli italiani qui giunti sin dai secoli scorsi è però necessario conoscere e riconoscere questi ponti: per questo ho ritenuto importante dedicarmi all’ideazione di un libro che raccontasse, seriamente, le varie articolazioni dell’influenza degli italiani in Repubblica Dominicana. È stato un piacere conoscere tanti studiosi, lavorare con università e istituzioni culturali, ma anche riscontrare come personalità istituzionali come il Presidente del Tribunale Costituzionale Milton Ray Guevara, l’Arcivescovo di Santo Domingo Monsignor Francisco Ozoria Acosta, il Ministro degli Esteri Roberto Álvarez, il Ministro dell’Industria, Commercio e Micro, Piccola e Media Impresa, Ito Bisonó oppure il Presidente della Camera di Commercio Dominico-Italiana, Celso Marranzini, abbiano sentito di partecipare a questo lavoro apportando la loro autorevole testimonianza. A coronamento di quanto sopra poi è l’alta voce del Presidente della Repubblica Dominicana Luis Abinader, che nella sua insigne prefazione mostra come il messaggio di rafforzare le relazioni con l’Italia e riscoprire le radici della collaborazione passata per creare nuove opportunità future sia anche il principio guida del nuovo governo, come anche mostrato dall’eminente partecipazione, in qualità di oratore e ospite d’onore, del Ministro degli Affari Esteri Roberto Álvarez il 22 settembre 2020 alla Camera di Commercio Dominico-Italiana dove si è tenuto il primo discorso di un ministro del nuovo governo Abinader in occasione di un evento internazionale a Santo Domingo. In quell’occasione il Ministro degli Esteri ha presentato pubblicamente l’impegno a rilanciare le relazioni con l’Italia ponendolo tra le priorità della politica del governo del Presidente Abinader (il comunicato stampa del Ministero degli Esteri dominicano significativamente s’intitola: Canciller Roberto Álvarez reafirma compromiso de RD en relanzar relaciones con Italia). Per il successo di questa volontà dominicana di ulteriore rafforzamento dei legami con l’Italia è utile la consapevolezza dei legami storici tra i due Paesi che si sono creati nei secoli e per questo sono convinto sia davvero rilevante che tanti autori così prestigiosi abbiano voluto scrivere e ricordare il passato partecipando alla creazione di questo libro e contribuendo al suo successo. Grazie al lavoro degli autori di questo libro tante storie sono state infatti riportate alla luce e io mi sono sentito come un archeologo di fronte a testimonianze meravigliose e intatte, tuttavia celate dal passare del tempo, che andavano riscoperte e portate alla luce come un tempio antico nascosto nella foresta. A differenza di una scoperta archeologica però quanto qui ritrovato non è una rovina morta ma un insieme vivo di impronte culturali, politiche, religiose, educative, economiche, tecnologiche e sociali che tuttora costituiscono uno degli assi portanti dell’identità culturale della Repubblica Dominicana. Il libro si apre con un affresco di Frank Moya Pons, Presenza italiana a Santo Domingo. 1492-1900, che contestualizza l’importanza dei vari contributi italiani per lo sviluppo della Repubblica Dominicana mettendo in luce il filo rosso costituito dall’importante ruolo giocato dai mercanti genovesi nei secoli, incluso il fondamentale apporto di Giovanni Battista Vicini e della sua famiglia, cui si deve l’introduzione nel Paese di tecnologie per lo sviluppo agricolo. Seguono due ricerche molto approfondite negli archivi locali di Antonio J. Guerra Sánchez, Immigrazioni italiane a Santo Domingo, nel Sud e nell’Est della Repubblica Dominicana, e di Edwin Espinal Hernández, Presenza italiana nel Cibao, a Puerto Plata e a Santiago. XIX e XX secolo, che mettono in luce l’articolazione dell’emigrazione italiana e le radici delle famiglie italiane nel Paese, facendo rilevare il numero e l’importanza delle famiglie italiane e dei relativi cognomi in ogni assetto della storia del Paese. Introduzione del curatore
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