3 minute read

luis abinader, Presidente della Repubblica Dominicana

Nella vita di tutte le nazioni le coordinate storiche tracciano legami duraturi attinenti alla vita sociale e culturale dei loro popoli. In un lungo peregrinare tra avvenimenti e riforme si forgia l’essenza figurativa delle nazioni. Siamo, in una certa misura, anelli di una lunga catena di pensiero che s’innestano nel patrimonio di una memoria plurale, testimone di presenze formative, progetti e lasciti comuni. L’edizione di quest’opera, intitolata L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana. Storia, Architettura, Economia e Società, è un contributo essenziale alla conoscenza e identificazione dei legami comuni tra Italia e Repubblica Dominicana. Non è un’enumerazione di fatti, ma un’associazione viva e intellettuale dei processi plurali di concrezione storica il cui valore illustrativo e i cui contributi incentrati su vari ambiti contribuiscono al riconoscimento dei valori del passato e alle prospettive mobilitanti di cooperazione tra i nostri popoli, reciprocamente gratificati da fatti e rivoluzioni culturali che c’impregnano di bellezza e diletto. Ben congegnate e classificate, le ricerche e gli approfondimenti di questo lavoro coprono le aree più sensibili della cultura, dalla Presenza italiana a Santo Domingo 1492-1900 di Frank Moya Pons a uno studio di Antonio Guerra Sánchez sulle Immigrazioni italiane a Santo Domingo, nel Sud e nell’Est della Repubblica Dominicana, passando per la Presenza italiana nel Cibao, a Puerto Plata e a Santiago, xix e xx secolo di Edwin Espinal Hernández. O ancora Cristoforo Colombo. Un uomo tra due mondi di Gabriella Airaldi. Molto istruttivi i testi sulla storia ecclesiastica, aggiornata all’omelia tenuta il 17 settembre 2019 da monsignor Francisco Ozoria per commemorare i 500 anni dall’arrivo nel paese del primo vescovo residente di Santo Domingo, monsignor Alessandro Geraldini, cui si deve la Cattedrale Primaziale d’America. Gli scritti trattano della storia politica e dei legami storici tra i nostri popoli, come Duarte e Mazzini di Emilio Rodríguez Demorizi, delle Relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Repubblica Dominicana di Mu-Kien Adriana Sang Ben e Andrea Canepari; un testo di Bernardo Vega è dedicato ad Amadeo Barletta, diversi saggi a famiglie dominicane di origine italiana, ed è presente anche un ricordo di Ilio Capozzi, il veterano militare italiano ingaggiato dal regime di Trujillo per addestrare gli «uomini rana» specializzati della Marina Militare Dominicana, morto in combattimento durante gli eventi della rivoluzione costituzionalista del 1965. È uno studio tratteggiato da storici, ricercatori e intellettuali, con cronache accurate, come Contributi dell’Italia al Diritto Costituzionale del dottor Milton Ray Guevara, o come Breve storia della Casa de Italia a Santo Domingo di Renzo Seravalle e Rolando Forestieri. O ancora la storia della famiglia Bonarelli, intimamente legata al nostro paese e che traduce «il gusto dell’Italia» nella Repubblica Dominicana integrandosi col lavoro produttivo, la cucina e il buon gusto. Come espresso dall’ambasciatore Canepari, nel Consiglio economico dell’Ambasciata d’Italia figurano nomi di personalità che, pur non avendo origini italiane, si affiancano nelle loro iniziative congiunte ai cognomi italiani nel nostro paese, nel cui elenco spiccano nomi significativi come Miguel Barletta, Giuseppe Bonarelli, Juan Antonio Bisonó, Celso Marranzini, Manuel Pellerano, Frank Rainieri, Felipe Vicini, María Amalia León e Pepín Corripio. Ho voluto qui citare solo alcuni dei testi essenziali di quest’affascinante opera presentataci con l’epigrafe di

storici, intellettuali, comunicatori e cittadini di origine italiana e dominicana, ma posso assicurarvi che si tratta di pennellate che dimostrano la positiva influenza culturale e i legami tra il nostro paese e l’Italia.

Come scrive Sua Eccellenza l’Ambasciatore italiano nella Repubblica Dominicana, Andrea Canepari, questo libro sul patrimonio culturale italiano nella Repubblica Dominicana «è un’opera volta a sottolineare l’unione e la cultura condivisa che è stata creata nei secoli da italiani e dominicani». E per me, in particolare, quest’opera costituisce un universo di bellezza e di scoperte storiche e culturali che rafforzano i nostri legami e forgiano essenze e valori di solidarietà e di fratellanza tra le nazioni e i loro rappresentanti.

Facciamo cultura, rafforziamo i nostri legami comuni e continuiamo a scrivere insieme belle pagine di storia.

Grazie mille.1

luis abinader Presidente della Repubblica Dominicana

1 In italiano nel testo originale.