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Giovanni Battista Cambiaso (1820-1886). Fondatore della Marina Militare Dominicana

Giovanni Battista Cambiaso (1820-1886). Fondatore della Marina Militare Dominicana e primo Ammiraglio della Repubblica

juan daniel balcácer Vicepresidente dell’Academia Dominicana de la Historia

L’importanza storica di Giovanni Battista Cambiaso, genovese naturalizzato dominicano, è poco conosciuta a Santo Domingo. Si dice che fosse arrivato nella parte orientale dell’isola di Santo Domingo in compagnia del fratello Luigi quand’era molto giovane e che i due avessero stabilito la loro residenza nella Prima Città d’America. Col passare del tempo Giovanni Battista divenne per i suoi contemporanei un apprezzato «marinaio, abile ed esperto». Coltivò e mantenne solidi rapporti di amicizia con i principali membri del gruppo politico che gravitava intorno alla società segreta La Trinitaria, in particolare con il suo fondatore Juan Pablo Duarte. (Nel settembre del 1844, Duarte, leader della rivoluzione indipendentista, fu incarcerato a Puerto Plata e da lì trasferito nella città di Santo Domingo, insieme a Juan Isidro Pérez e ad altri compagni, sulla goletta «Separación Dominicana», al comando del generale Cambiaso, che, come osservò García, «non era responsabile dell’accaduto, né aveva il potere di impedirlo»; ciononostante, Cambiaso «si comportò da gentiluomo con l’illustre vittima e contribuì per quanto gli fu possibile a rendere meno amara la sorte che gli era toccata; un tratto nobile e generoso, proprio solo di uomini dalla grande anima e di buon cuore!».1) Subito dopo la proclamazione dell’Indipendenza, Cambiaso creò la prima flottiglia navale della Repubblica Dominicana e in tempi record addestrò e disciplinò i primi ufficiali della Marina Dominicana. Si distinse durante la guerra dominicano-haitiana e in seguito, ritornato alle sue attività commerciali, ricoprì l’incarico di console italiano nel paese. Fu un cittadino illustre e un vero eroe dell’Indipendenza nazionale. Insieme al suo connazionale Giovanni Battista Maggiolo2 e al dominicano Juan Alejandro Acosta, Giovanni Battista Cambiaso componeva la triade che gettò le basi su cui fu creata la Marina Militare Dominicana.

I

Alcuni storici dominicani che hanno scritto di Giovanni Battista Cambiaso non sono stati in grado di specificare la data in cui questo grande italo-dominicano approdò per la prima volta nella parte spagnola dell’isola di Santo Domingo. È curioso che lo storico nazionale José Gabriel García, che lo conosceva e lo frequentava, non abbia ottenuto dati precisi sul suo arrivo. Rufino Martínez annota che Cambiaso «arrivò giovanissimo nella colonia... [che] durante l’occupazione haitiana si dedicò al commercio [e che] aveva una certa pratica nella marineria».3 L’espressione «giovanissimo» - usata da Martínez - ci dice poco sulle competenze acquisite da Giovanni Battista nel campo della marineria e del commercio marittimo, dunque è legittimo ipotizzare che sia arrivato a Santo Domingo quando era solo un ragazzino e con poca esperienza. Se partiamo dalla sua data di nascita, quale risulta dal suo certificato di battesimo, dobbiamo convenire che Cambiaso arrivò a Santo Domingo

Ritratto dell’Ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso conservato presso l’Accademia dei Cadetti della Marina Dominicana. Una copia del dipinto è stata donata dalla Marina Dominicana all’Ambasciata d’Italia il 2 giugno 2019 in occasione della Festa Nazionale Italiana a Santo Domingo.

Nella pagina precedente:

L’uniforme del Primo Ufficiale della Marina, Ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso, conservata dai suoi eredi, la famiglia Porcella.

Lettera di Giovanni Battista Cambiaso a Carlos Nouel. Saint Thomas, 16 marzo 1866, Archivo General de la Nación, Collezione Carlos Nouel. Il documento fornisce un resoconto della trattativa privata condotta dal primo in relazione all’accordo per il pagamento di un debito del secondo a Saint Thomas. Cambiaso era in viaggio verso Genova, sua città natale. nella fase conclusiva della dominazione haitiana, cioè verso la fine degli anni trenta dell’Ottocento, quando aveva 15 anni o poco più.4 Proprio in quel periodo, tra il 1830 e il 1840, l’Italia era scossa da un movimento rivoluzionario nazionalista, guidato tra gli altri da Giuseppe Mazzini, che con il motto «Dio e Popolo» propugnava l’unificazione dei vari regni e stati italiani per poi procedere alla creazione di una Repubblica indipendente. Secondo Emilio Rodríguez Demorizi vi è un ammirevole parallelismo nella parabola pubblica di Giuseppe Mazzini e di Juan Pablo Duarte. Entrambi i rivoluzionari incarnarono e propugnarono idee repubblicane e indipendentiste a favore delle loro rispettive patrie; ed entrambi dedicarono l’intera vita, «dimentichi di ogni altro impegno, alle idee di libertà che costituirono il fine e l’unica e ardente aspirazione delle loro anime gemelle».5 Di sicuro queste idee politiche non dovevano essere estranee ai fratelli Cambiaso nel momento in cui si stabilirono nel paese. Ma per quale motivo vennero a Santo Domingo? Dovevano aver avuto qualche punto di riferimento, nel senso che all’inizio del xix secolo sull’isola, prediletta dal navigatore genovese Cristoforo Colombo fin dai tempi della Reconquista, si erano stabiliti alcuni italiani. Si può concludere, quindi, che Giovanni Battista e Luigi Cambiaso - i quali si dedicavano al commercio marittimo - siano arrivati prima nella regione caraibica, via Saint Thomas, attratti dalle opportunità commerciali e abbiano poi proseguito verso Santo Domingo, paese allora occupato dagli haitiani. Nonostante questa circostanza, i due fratelli scelsero di fissare la propria residenza tra i dominicani; e non vi è dubbio che, una volta stabilitisi a Santo Domingo, abbiano perfezionato le loro conoscenze e competenze nel commercio marittimo, fondandovi anche una ditta a loro nome.

II

Giovanni Battista Cambiaso Chiozzone (o Chiossone; cfr. capitolo 2) nacque il 12 settembre 1820 a Genova. I suoi genitori erano Giacomo Cambiaso e Rosa Chiozzone, come risulta dal suo certificato di battesimo, che così recita: «Arcidiocesi di Genova. Parrocchia di Santa Maria della Vigne. Estratto del certificato di nascita e di battesimo. Nel verbale degli atti di nascita e di battesimo per l’anno 1820, al n. 148 risulta: nell’anno del Signore 1820 e il 12 del mese di settembre all’ora ... è nato un figlio maschio, figlio di Giacomo Cambiaso (figlio di Giuseppe) e Rosa Chiozzone (figlia di Giovanni), coniugi legittimi, al quale è stato somministrato il battesimo il 14 settembre e sono stati imposti i nomi di Giuseppe Giovanni Battista Giovanni. Giovanni Battista Chiozzone era il padrino e Geronima Chiozzone la madrina. Rilasciato su carta libera per l’uso... In fede: Parrocchia di Santa Maria delle Vigne, 9 maggio 1951, il parroco Carlo Balbi».6 Aveva due fratelli, Luigi Francesco e Caterina; il primo lo accompagnò nel suo viaggio ai Caraibi. Entrambi decisero di vivere a Santo Domingo, dove misero su famiglia ed ebbero una bella discendenza. Giovanni Battista sposò Isabel Sosa o Cotes, figlia di Juan Cotes e María Luisa Sosa. Ebbero diversi figli: Benita o Benedicta, da cui originò la famiglia Ellis Cambiaso, Santiago, Rita, Alberto Rodolfo, Rosa e Luisa, che si sposarono e lasciarono una lunga discendenza.7 La famiglia Cambiaso mantenne sempre i legami con il paese d’origine; tra i suoi antenati in linea diretta dominicani vi fu chi proseguì gli affari in ambito marittimo, attraverso la ditta Cambiaso Hermanos y Compañía; altri - nel xx secolo - scelsero la carriera militare, soprattutto nella Marina Dominicana, e vi fu chi si dedicò ad attività intellettuali e al giornalismo.8

III

Il 27 febbraio 1844 il popolo dominicano si dichiarò indipendente, pose fine alla dominazione haitiana durata 22 anni e creò uno Stato sovrano e democratico, la Repubblica Dominicana. Gli haitiani non accettarono la

volontà dei dominicani di governarsi autonomamente e dichiararono guerra all’ultimo sangue ai «sediziosi della parte Est», costringendo i dominicani a prepararsi militarmente alla difesa del nuovo Stato. Il Consiglio di governo centrale, così si chiamava il primo governo collegiale provvisorio, procedette dunque alla creazione dell’esercito nazionale, nonché di una squadriglia di navi con cui affrontare l’imminente aggressione militare haitiana. Fu in quel frangente storico che si distinse in particolare Giovanni Battista Cambiaso: a lui, secondo lo storico José Gabriel García, va riconosciuto il merito di aver fondato la prima flottiglia navale armata della Repubblica. Come riuscì Cambiaso a intraprendere una simile impresa se nel paese non esistevano istituzioni castrensi? Per raggiungere il suo obiettivo, Cambiaso radunò brigantini e golette privati utilizzati a scopi commerciali e li trasformò in navi da guerra che prestarono un’efficace assistenza alle truppe dell’improvvisato esercito nazionale. In tal modo, mentre l’esercito dominicano respingeva le forze d’invasione, l’incipiente flottiglia navale, in una sorta di operazione combinata, impediva alle navi haitiane di servire da supporto al suo esercito di terra. Su raccomandazione di Cambiaso il governo dominicano acquistò navi e armamenti, di modo che già nel 1846 si era formata una flottiglia navale sufficientemente in grado di contenere i tentativi di invasione del nemico. Secondo un memorandum del generale Manuel Jimenes, allora ministro della Guerra e della Marina, «la flotta dominicana è composta oggi da dieci navi, sette dello Stato e tre requisite e armate dal governo..., [cioè] la fregata Cibao, il brigantino goletta San José, il brigantino goletta La Libertad, la goletta General Santana, la goletta La Merced, la goletta Separación, la goletta 27 de Febrero, la goletta María Luisa, la goletta 30 de Marzo e la goletta Esperanza... Questa flottiglia è comandata dal generale G. Cambiaso...».9 Inizialmente la flottiglia operava come divisione dell’Esercito e, pertanto, era subordinata al generale Pedro Santana, ma in seguito divenne dipendente dal Ministero della Guerra e della Marina. Diversi anni dopo, durante l’annessione alla Spagna, la flottiglia navale dominicana, così come l’Esercito, furono sciolti dalle autorità spagnole che procedettero a vendere all’asta le navi utilizzate per la difesa del paese durante la guerra dominicano-haitiana.10 Nel corso della guerra dominicano-haitiana, durata 12 anni, Giovanni Battista Cambiaso fu in prima linea nella difesa della Repubblica. Da marinaio, partecipò alle battaglie più decisive di quella stagione bellica, come quelle di Azua (1844), Beler (1845) e Las Carreras (1849), in ognuna delle quali la flotta navale dominicana sotto il suo comando ebbe un ruolo chiave nel trionfo dell’esercito creolo. Dopo la battaglia di Azua, il 15 apri-

Il 21 giugno 2018 l’Ambasciata d’Italia e la Marina Dominicana hanno commemorato per la prima volta nel Pantheon Nazionale l’anniversario della morte di Giovanni Battista Cambiaso, alla presenza di Sua Eccellenza Andrea Canepari, Ambasciatore d’Italia a Santo Domingo, della Signora Roberta Canepari e del Viceammiraglio Miguel Peña, Comandante della Marina Dominicana.

le 1844 ebbe luogo la battaglia navale di Tortuguero, la prima del suo genere tra navi da guerra dominicane e haitiane, dalla quale uscì vincitrice la flottiglia comandata da Cambiaso.11 Lo stesso avvenne l’anno successivo, durante la battaglia di Beler, nel nord del Paese, dove le golette e i brigantini dominicani assicurarono il trionfo dell’esercito locale. Più tardi, nel 1849, la presenza di Cambiaso al comando della corvetta «Cibao» contribuì materialmente al trionfo nella battaglia di Las Carreras. Anni dopo, durante la quarta e ultima campagna della guerra dominicano-haitiana, in un combattimento del 6 gennaio 1856 l’azione di Cambiaso sarebbe diventata leggendaria, a causa dell’abbandono della piazza di Barahona da parte del colonnello Bernabé Polanco. Il generale Cambiaso, a capo di quattro navi da guerra, si era diretto a Enriquillo per assistere il generale José María Cabral, le cui truppe erano lì di stanza. Cambiaso, che era sceso a terra per conferire con un ufficiale, sorpreso da un attacco nemico si vide costretto a partecipare all’azione bellica, contribuendo a tal punto al trionfale esito dell’operazione che il generale Santana lo promosse generale di divisione.

IV

Cessate le ostilità tra dominicani e haitiani, Cambiaso in pratica si ritirò dalle attività ufficiali e non prese parte alle contese partigiane che infuriavano nel paese, preferendo dedicarsi ai suoi affari privati dalla ditta che aveva fondato insieme al fratello Luigi. Nel dicembre 1856 fu nominato console d’Italia nella Repubblica Dominicana, carica che ricoprì per diversi anni, non senza aver prima dato le dimissioni da generale di divisione della Marina Militare Dominicana.12 Pur essendo stato un fedele servitore del caudillo generale Pedro Santana, Cambiaso rispettò il suo ruolo ufficiale di rappresentante di un governo straniero nella sua seconda patria. Decise, pertanto, di restare ai margini dell’attività politica durante l’annessione alla Spagna, e lo stesso fece nell’epico biennio 1863-1865. Tuttavia, alla fine della Guerra di Restaurazione, fu il console Cambiaso - insieme ad altri rappresentanti diplomatici e consolari - a prendere l’iniziativa di gestire lo scambio di prigionieri tra le parti in conflitto, scambio che avvenne il 22 luglio 1865. Durante il periodo 1863-1865 Cambiaso compì diversi viaggi in Italia, per pratiche ufficiali (non aveva mai riunciato al suo status di cittadino italiano naturalizzato dominicano), rimanendo nel paese dopo il 1868. Continuò a dirigere le attività commerciali della sua ditta e ad attendere ai suoi incarichi ufficiali fino alla morte, avvenuta nella città di Santo Domingo il 22 luglio 1886. Quella che segue è la trascrizione del necrologio pubblicato sul giornale «El Mensajero», diretto dal colto scrittore Federico Henríquez y Carvajal: «Sontuosi e solenni sono stati gli onori funebri tributati il 22 al generale G.B. Cambiaso nel suo ruolo di Primo Ammiraglio e fondatore della Marina Militare nazionale. L’Esecutivo ha disposto che gli venissero resi gli onori militari e ha decretato tre giorni di lutto in onore del defunto. Nel Palazzo del Governo, nel Municipio e in altri edifici pubblici, la bandiera tricolore con la croce sventolava a mezz’asta, e quelle delle nazioni amiche nei rispettivi consolati hanno reso la medesima testimonianza di lutto. Dal giorno prima, di ora in ora, si sono uditi i colpi del cannone della Forza. Una concorso di persone numerosissimo ha seguito la nuova carrozza, dall’aspetto serio ed elegante, che, trainata da una pariglia di cavalli neri, ha condotto il feretro dalla camera mortuaria alla Cattedrale e dal tempio metropolitano all’ex Convento dei Domenicani, sotto una delle cui volte il corpo è stato sepolto. La truppa di guarnigione e la banda musicale militare gli hanno reso gli onori di ordinanza. Il corteo funebre è stato presieduto dal fratello, Luigi Cambiaso, console e attuale Plenipotenziario d’Italia. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente della Repubblica e il suo Consiglio dei Ministri, i magistrati della Corte Suprema, il corpo diplomatico e consolare, alti funzionari dello Stato, l’ordine degli avvocati, rappresentanti di varie corporazioni e società, del commercio, della marina e della colonia italiana. Il signor Manuel de J. Galván - Presidente dell’Alta Corte della Repubblica ed ex Ministro degli Affari Esteri - ha pronunciato, a nome della famiglia e in onore della rispettabile personalità defunta, alcuni concetti di sentita eloquenza. Tale è stata la cerimonia di sepoltura: tali sono stati gli onori che lo Stato, la famiglia e la società dominicana hanno dedicato al cadavere dell’illustre personalità e Primo Ammiraglio della Repubblica».13

La nave scuola dedicata all’Ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso.

Dimostrazione dei cadetti dell’Accademia della Marina Dominicana nell’ambito delle seconde celebrazioni in onore dell’Ammiraglio Cambiaso, organizzate congiuntamente dall’Ambasciata Italiana e dalla Marina Dominicana.

La prima nave scuola della Marina Dominicana, dedicata al suo fondatore, l’Ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso.

Nel ritratto biografico già citato, lo storico García evidenziava come la vita di Giovanni Battista Cambiaso, tanto in ambito militare quanto civile, fosse stata un modello di sacrificio, dedizione e perseveranza, sempre in difesa delle libertà pubbliche e dell’indipendenza del popolo dominicano. Fu un uomo coerente e solidale, con il culto dell’amicizia e dell’amore per la famiglia; fu, in sintesi, un vero modello per i suoi coetanei. «Per questo motivo - concludeva García nel 1886 - la sua morte in generale è stata un dispiacere e il suo nome sarà trasmesso ai posteri avvolto da un alone di gloria e benedetto dalla gratitudine di un popolo che riconosce di dovergli parte dell’indipendenza di cui gode».14 Non sbagliava lo storico García nella sua valutazione dell’ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso; riconoscendone infatti i preziosissimi servizi resi al paese, i posteri gli hanno conferito l’alta onorificenza di eroe nazionale. E le sue spoglie mortali, in base al decreto n. 270-86 del 4 aprile 1986, riposano nel Pantheon della Patria, accanto alle venerabili ceneri degli altri eroi e martiri della Repubblica Dominicana.

Il 25 agosto 2018 alla presenza del Presidente della Repubblica Danilo Medina nel porto di Sans Souci si è tenuto il battesimo della prima nave scuola della Marina Dominicana, intitolata all’Ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso. Nella foto, i saluti tra il Presidente della Repubblica Dominicana Danilo Medina e l’Ambasciatore d’Italia Andrea Canepari il giorno del varo.

Lo scoprimento del quadro dell’Ammiraglio Giovanni Battista Cambiaso il 2 giugno 2019, Festa Nazionale Italiana. Nella foto, da sinistra: Monsignor Jesús Castro Marte, Vescovo Ausiliare di Santo Domingo, il Magistrato Milton Ray Guevara, Presidente della Corte Costituzionale, il Nunzio Apostolico Ghaleb Bader, il Vicecomandante Generale della Marina Dominicana, il Contrammiraglio Héctor Martinez Román mentre stringe la mano all’Ambasciatore d’Italia Andrea Canepari e il Cancelliere Miguel Vargas. Il dipinto è stato donato all’Italia dalla Marina Dominicana quale simbolo dell’amicizia instauratasi dopo la ripresa delle celebrazioni congiunte per commemorare la morte del primo Ammiraglio della Repubblica Dominicana nel Pantheon Nazionale. Note

1 j. g. garcía, Juan Bautista Cambiaso, in Rasgos biográficos de dominicanos célebres, cura e note di Vetilio Alfau Durán, Academia Dominicana de la Historia, vol. XXIX, Editora del Caribe, Santo Domingo 1971. 2 Giovanni Battista Maggiolo era un altro italiano, anch’egli navigatore esperto, giunto nel Paese al tempo dell’indipendenza. Si unì ai nazionalisti e insieme a Cambiaso fu a capo della flotta navale dominicana che affrontò il nemico invasore. Secondo García, Maggiolo era «un dominicano nel cuore che mise al servizio della Repubblica non solo se stesso, ma anche una goletta di sua proprietà, la “María Luisa”». Quando iniziò la quarta campagna della guerra haitiano-dominicana, 1855-1856, Maggiolo non viveva più a Santo Domingo essendosi ormai stabilito a Genova. Cfr. garcía, Juan Bautista Cambiaso cit. 3 Diccionario biográfico-histórico dominicano (1821-1930), Publicaciones de la Universidad Autónoma de Santo Domingo, vol. CLII, Colección Historia y Sociedad No. 5, Editora de la Universidad Autónoma de Santo Domingo, Santo Domingo 1971. Una seconda edizione, del 1997, è uscita per i tipi di Editora de Colores, S.A. 4 Nella Enciclopedia dominicana, tomo II, non è riportata la data di nascita di Giovanni Battista Cambiaso; dal 1958 il dato era di pubblico dominio. Si veda la quarta edizione, ampliata, corretta e aggiornata, sotto la direzione di f. franco, Santo Domingo 1997. 5 Cfr. Duarte y Mazzini, inserto En torno a Duarte, pp. 183-4, Academia Dominicana de la Historia, vol. XLII, Centenario de la muerte de Juan Pablo Duarte, Editora Taller, Santo Domingo 1976. L’Ambasciatore dominicano presso la Santa Sede, Víctor Grimaldi, in un articolo dal titolo «Duarte e Giuseppe Mazzini: l’Italia e la Repubblica Dominicana», riprodotto nell’opera, menziona l’influsso positivo delle idee politiche di Mazzini sul pensiero duartiano. È evidente che Duarte era al corrente del progetto politico di Mazzini e di altri rivolu-

zionari italiani. Va ricordato, inoltre, che tra le opere teatrali proposte dai trinitarios, attraverso La Dramática e La Filantrópica, con l’obiettivo di sensibilizzare i compatrioti, una delle più acclamate era Roma libera, di Vittorio Alfieri. Si veda p. troncoso sánchez, El teatro de los trinitarios, in Vida de Juan Pablo Duarte, Instituto Duartiano, vol. XI, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1975. 6 Nel 1951 a Genova lo storico Emilio Rodríguez Demorizi ottenne una copia del certificato di battesimo. Cfr. Artículos y apuntes diversos in e. rodríguez deMorizi, La Marina de Guerra Dominicana, 18441861. Academia Militar Batalla de Las Carreras, Aviación Militar Dominicana, vol. III, Editora Montalvo, Ciudad Trujillo 1958. 7 c. larrazábal blanco, Familias dominicanas, tomo II, Academia Dominicana de la Historia, vol. XXVI, Editora del Caribe, Santo Domingo 1969, pp. 52-54. 8 Rodolfo Cambiaso Sosa (1852-1916), figlio di Giovanni Battista, si distinse come giornalista e ricercatore storico. Studiò in Italia. Pubblicò alcune opere, tra cui Pequeño diccionario de palabras indoantillanas, Quisqueyanismos ed Elucubraciones sobre el lenguaje indoantillano. Morì a Santo Domingo nel 1916. Cfr. Enciclopedia dominicana cit., p. 62. 9 j. gabriel garcía, Guerra de la Separación Dominicana, Publicaciones del Sesquicentenario de la Independencia Nacional, Secretaría de Estado de Educación, Bellas Artes y Cultos, Santo Domingo 1994, p. 63.

10 Cfr. c. a. de windt lavandier, v. f. garcía alecont e a.ventura doMínguez, La Marina en la Guerra de Independencia Dominicana, Colección Histórica cenapec, Santo Domingo 1992. 11 Sul combattimento navale nel porto di Tortuguero esiste un bollettino militare, firmato dallo stesso Giovanni Battista Cambiaso, in cui sono riportati particolari dell’azione militare svoltasi il 15 e 16 aprile 1844. Nel comunicato si firma: «Io, sottoscritto, Giovanni Battista Cambiaso, Colonnello della Marina, Comandante delle forze sottili della Repubblica Dominicana». Si veda rodríguez deMorizi, La Marina de Guerra Dominicana cit., p. 34-35. 12 Le dimissioni di Giovanni Battista Cambiaso furono accettate con decreto del Presidente della Repubblica, Manuel de Regla Mota, il 25 agosto 1856. 13 Riprodotto in rodríguez deMorizi, La Marina de Guerra Dominicana cit., pp. 183-4. 14 garcía, Guerra de la Separación Dominicana cit., p. 317.