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virginia flores sasso Impronte italiane nella Cattedrale Primaziale, esteban prieto vicioso

Impronte italiane nella Cattedrale Primaziale

esteban Prieto Vicioso Rettore coordinatore del Centro de Altos Estudios Humanísticos y del Idioma Español, direttore dell’Oficina de la Obra y Museos de la Catedral de Santo Domingo; ricercatore presso unphu

Sono molti gli italiani hanno lasciato il segno nella Cattedrale di Santo Domingo, Primaziale d’America. Alcuni legati alla storia della Cattedrale, alla sua creazione ed evoluzione; altri alla sua costruzione, ai contributi artistici, alla sua conservazione e restauro. Il primo fu papa Giulio II, che con la bolla Romanus Pontifex emanata l’8 agosto 1511, decretò la creazione della Cattedrale, dedicandola a Nostra Signora dell’Incarnazione. Giulio II (al secolo Giuliano della Rovere) nacque ad Albissola vicino a Savona il 5 dicembre 1443 e morì a Roma il 21 febbraio 1513 all’età di 69 anni. Il suo pontificato ebbe inizio il 26 novembre 1503. Si distinse come coraggioso guerriero guadagnandosi il soprannome di pontefice terribile e la fama che si accompagna al suo nome si deve soprattutto all’aver ristabilito lo Stato Pontificio e liberato l’Italia dal dominio francese. Ciononostante, non dimenticò i suoi obblighi di capo spirituale della Chiesa.1 Grande amante delle arti, commissionò importanti opere pittoriche e scultoree a Raffaello, Bramante e Michelangelo, tra gli altri; spiccano gli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e il colossale Mosè che adorna il suo mausoleo in San Pietro in Vincoli. Dopo la morte di fra García de Padilla, primo vescovo designato per la neonata diocesi di Santo Domingo (il quale tuttavia non fece in tempo a prendere possesso della sede assegnatali: morì in Spagna prima di intraprendere il viaggio a Santo Domingo), papa Leone X, con una bolla emanata il 23 novembre 1516, nomina come secondo vescovo di Santo Domingo l’italiano Alessandro Geraldini; questi assunse il governo della Chiesa dominicana il 6 ottobre 1519, diventando così il primo vescovo residente di Santo Domingo.2 Alessandro Girolamo Geraldini nacque ad Amelia, in Umbria, intorno al 1455. Fu diplomatico e grande umanista. José Luis Sáez nel suo Episcopologio de la Arquidiócesis de Santo Domingo riferisce che dopo essersi dedicato alla carriera militare in Spagna, Geraldini fu coppiere reale nel 1469 e, dopo l’ordinazione sacerdotale, cappellano maggiore della regina Isabella di Castiglia e uno dei quattro precettori delle infantas Maria e Caterina. Il 21 marzo 1521 Geraldini dà avvio ai lavori di costruzione della sua Cattedrale, che tuttavia non poté veder conclusa poiché morì tre anni dopo, l’8 marzo 1524. Fu sepolto nella Cappella Maggiore e i suoi resti furono in seguito traslati in un mausoleo, nella cappella costruita in suo onore dal canonico Diego del Río. Sáez racconta anche che l’interesse più grande di Geraldini come vescovo fu la costruzione di una vera Cattedrale. La magnificenza della Cattedrale di cui Geraldini cominciò la costruzione si rispecchia nella poesia che segue, da lui composta mentre lavorava alla costruzione del tempio principale di Santo Domingo:3

Lo scudo del Vescovo Geraldini nel portale sud della Cattedrale.

Nella pagina precedente:

La facciata della Cattedrale con il campanile. Io vorrei, mia Regina / e Regina di tutti i cieli, / per la tua gloria e il tuo onore / innalzarti un degno tempio. Consacro tutte le mie forze, / tutti i miei voti e desideri, / finché non vedrò le salde pietre / coronare i miei desideri. Si levino graziose colonne / Come preghiere in cielo; / e s’intreccino l’armi, / sorreggendo le volte. Ché tu sei la Regina sovrana / Di un Regno più sovrano, / e il suo trono il divino Re / pose pietoso nel tuo seno.

Perciò né l’oro né l’argento / né lo scintillio del firmamento / né i lucidi marmi / posson mancare nel tuo tempio. Quel che nel mondo è caduco, / la tua dimora renda eterno; / e bruci le vanità / in bagliori di incenso. Tu, pietosissima Madre, / guarda con volto sereno / i nostri travagli e benedici sempre / i nostri sforzi. Tu, che gli afflitti rallegri, / e gli indifesi / sotto il tuo manto accogli, / donaci sollievo e conforto. L’incanto dei tuoi occhi, / la tenerezza del tuo petto, / in dipinti celesti / spiccheranno, dal tuo tempio. Il salterio risuonerà cadenzato / per le sue navate; / e con David e i Santi / canterà per te il nostro popolo. Porteranno fasci di gigli / le mani del messaggero / che in quel giorno ti annunciò / la pienezza dei tempi. Una candida colomba / volerà sul tuo tempio, / recando il ramo d’ulivo / che alla terra offre il cielo, / e di nuovo si udranno gioiose / le voci del messaggero: “Ave piena di grazia, / il Signore eterno sia con te”. / E Tu, potente Regina, Colomba dei nostri cieli / proteggi con le tue ali / questa terra e questo popolo. Nel mezzo, Cristo crocifisso / si alzerà sopra il legno, / con le braccia protese / e il cuore socchiuso, / per accoglierci tutti / nel nido del suo petto. Tutte le arti unite / risplenderanno nel concerto / che nei secoli ascolteranno / le volte di questo tempio. Già si levano ariose / le pietre con rapido volo, / burlandosi dell’immensa mole / dell’immensità del suo peso; / già l’arte le alleggerisce / dei loro goffi movimenti / e si intrecciano quali palme, / la tua basilica coprendo. Già compaiono i blasoni / che a Roma brillavano; / e il diadema del Papa / brilla nel più alto; / e, se tre corone porta, / non fu poco lavoro, / quando i Papi dettavano / le leggi al mondo intero. Qui le superbe aquile / del Cesare con ornamenti / di pulcherrime tiare / / dei ricordi dei Quiriti - / illustrano la parte sinistra; / e la destra, soggetti / di Marte, terre e mare, / lo stanno adornando di Febo / gli splendidi carri coperti / di luce e fuoco. E il nobile Geraldini, / di generosa ascendenza, / risplenderà del proprio splendore, / come il sole del firmamento, / con la fiamma di Minerva / fiammeggiante nel cervello: / Minerva che dà pace, / al mondo e gli dà progresso. Questo tempio eresse Alessandro, / Pio e buon vescovo, / che a molti re / lasciò molti documenti saggi; / che rese omaggio alle Muse, / dal Parnaso salendo / fino a raggiungere le vette più alte / dell’estro.

Il 12 febbraio 1546 papa Paolo III, romano di nascita, con la bolla Super universas orbis ecclesias, istituisce la provincia ecclesiastica di Santo Domingo, elevando così al rango di metropolitana la Cattedrale di Santo Domingo e nomina Alonso de Fuenmayor arcivescovo primate d’America. Papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, fu eletto nel 1468 e morì nella sua città natale nel 1549. I suoi resti riposano nella Basilica di San Pietro in un mausoleo ideato da Michelangelo e costruito da Guglielmo della Porta. Il suo pontificato è rimasto come uno dei più fecondi negli annali della Chiesa.4 Un altro italiano ad aver lasciato un segno importante nella Cattedrale Primaziale d’America è monsignor Rocco Cocchia, che dal 1874 al 1882 fu delegato apostolico nella Repubblica Dominicana. Negli anni della sua gestione nella Cattedrale di Santo Domingo furono eseguiti importanti lavori, tra cui il restauro del presbi-

Pianta della Cattedrale dopo i lavori eseguiti da Padre Billini nel 1877. (Oficina de la Obra, 2011).

Progetto per il campanile disegnato da Paolo Medici. (Archivo Histórico del Arzobispado de Santo Domingo).

Fonte battesimale eseguito da Paolo Medici nel 1911. terio, di cui furono recuperati i livelli originali, e la posa di un pavimento di marmo italiano all’interno dell’edificio.5 Fra Rocco Cocchia era nato a Cesinali (Avellino) nel 1830 e battezzato con il nome di Angelo Antonio. Si deve a lui la creazione, nel 1874, del Capitolo onorario, o ad honorem, della Cattedrale; fu lui inoltre, nel 1875, a consolidare l’operato del Seminario unendolo al Collegio San Luigi Gonzaga. Morì a Chieti, in Abruzzo, nel 1901; i suoi resti furono successivamente trasferiti nella Chiesa di San Rocco, nella sua città natale.6 I lavori di restauro eseguiti nella Cattedrale furono affidati da monsignor Cocchia al sacerdote Francisco Anatalio (Xavier) Billini, figlio di Giovanni Antonio Billini Ruse, originario di Alba, in Piemonte, giunto sull’isola nel 1805 come militare al servizio della Francia.7 Il 7 aprile 1877 Padre Billini iniziò i lavori di riparazione e restauro della Cattedrale Primaziale, uno degli interventi più importanti condotti fino a quel momento nell’edificio. Questi consistettero nel restauro e nell’ampliamento del presbiterio, con il recupero dei suoi livelli originari, lavori che permisero di trovare i resti autentici di Cristoforo Colombo, che ancora riposava nella sua cripta. In quell’occasione, con il consenso dell’organo esecutivo del Consiglio comunale e di diversi personaggi illustri, fu rimosso anche il deteriorato coro basso che occupava due aree della navata centrale della Cattedrale.8 Padre Billini provvide anche alla posa di un nuovo pavimento marmoreo nelle tre navate e nelle cappelle laterali della Cattedrale. Le lastre di marmo, provenienti dall’Italia, furono trasportate sull’isola dalla ditta L. Cambiaso y Co. Tutti quei lavori, oltre a una pulitura generale, alla ridipintura e riparazione di varie suppellettili, furono portati a termine consentendo così a monsignor Rocco Cocchia, a quell’epoca vescovo di Oropo e vicario apostolico dell’Arcidiocesi di Santo Domingo, di benedire la Cattedrale. Monsignor Cocchia non trascurò nemmeno le vesti sacerdotali, e inviò a Napoli, affinché fossero restaurati, gli abiti talari bianchi in uso nella Cattedrale, che comprendevano l’insieme di indumenti indossati nelle messe solenni da sacerdoti, diacono e suddiacono.9 Durante la prelatura dell’arcivescovo Alejandro Nouel Bobadilla (1906-1931) e soprattutto intorno al secondo decennio del Novecento, fu condotto un altro importante programma di interventi e restauri della Cattedrale di Santo Domingo. Con l’intento di arricchire la Cattedrale, l’arcivescovo affidò al marmorario italiano Paolo Medici il compito di progettare il completamento della torre del campanile; il disegno fu consegnato nel 1907, ma la costruzione non fu mai realizzata. Appena due anni dopo il suo insedimento nella Cattedrale Primaziale, nel 1908, giunsero a Santo Domingo due opere realizzate da Paolo Medici: il mauseoleo dell’arcivescovo Fernando Arturo de Meriño Ramírez e un nuovo fonte battesimale in marmo, quest’ultimo dono dell’arcivescovo Nouel che intendeva con questo gesto commemorare il iv centenario della creazione del Vescovato di Santo Domingo, avvenuta l’8 agosto 1511. Il mausoleo è di marmo bianco con intarsi in oro; nella parte superiore una scultura giacente raffigura l’arcivescovo Meriño, abbigliato con gli ornamenti propri del suo rango. Sul lato destro del mausoleo è visibile la

firma dello scultore, che così scrive: Pavlus mediCes maRmoRaRivs Romanus feCit Romae mCmvii. Di Paolo Medici sono anche l’ornato lavamani marmoreo della sacrestia e la targa che commemora la dichiarazione della Cattedrale come Basilica Minore e dell’Incoronazione di Nostra Signora di Altagracia. In questa targa datata 1920 compare la firma di papa Benedetto XV, al secolo Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa, nato a Genova nel 1854 e morto nella Città del Vaticano nel 1922. Nel 1916 e 1917 l’architetto italiano Alfredo Scaroina esegue cospicui lavori nella Cattedrale seguendo un piano generale presentato dall’arcivescovo Nouel a lui e ai prestigiosi architetti e ingegneri Nechodoma, Báez, Medici e García. Tra le opere realizzate, furono alzati i piani dell’intero edificio, rinforzate le fondamenta,

ricostruite le vecchie finestre che erano state murate, eseguiti i lavori di consolidamento strutturale e restaurati il trono vescovile e gli stalli del coro.10 Un altro lavoro seguito da Scaroina in quegli anni fu la modifica e ampliamento del presbiterio, che venne ingrandito fino a coprire due sezioni della navata centrale, le dimensioni che ha attualmente. In questa estensione, una volta restaurati, furono ricollocate quattro sezioni degli antichi stalli del coro inferiore, che erano stati smantellati durante l’intervento nella Cattedrale del 1877. Alfredo G. Scaroina Montuori era nato in Campania, ad Avellino, il 17 luglio 1864. Aveva studiato nell’Università di Milano e poi in quella di Roma, conseguendo il titolo di ingegnere civile e di architetto. Recatosi nella Repubblica Dominicana nel 1890 per un viaggio di piacere, decide di stabilirsi nella città di La Vega, dove nel 1904 sposa Fresolina García Godoy. Ha svolto rilevanti lavori nelle città di La Vega, Moca, Cotuí, San Pedro de Macorís e Santo Domingo.11 L’11 ottobre 1935 papa Pio XII concede la mitra di arcivescovo di Santo Domingo a Riccardo Paolo Pittini Piussi, nato a Tricesimo, in provincia di Udine, il 30 aprile 1876. Durante il suo mandato non si segnalano lavori importanti nella Cattedrale di Santo Domingo; ci si limitò a interventi di manutenzione e pulizia, al restauro dell’organo del coro superiore e a nuovi impianti di illuminazione. Un altro importante lavoro svolto in quegli anni fu invece il restauro dell’Archivio della Cattedrale, bonificato dalla termiti e dalle tarme da cui era invaso.12 Nel 1953 nella Cappella delle Anime fu installato un grande organo costruito da una ditta di Foligno, tra le più rinomate del settore. L’organo dovette essere smantellato una trentina di anni dopo, a causa dell’aggressione di tarme e termiti, consentendo in tal modo di restituire alla fruizione la cappella in cui si trova il mausoleo del primo arcivescovo di Santo Domingo, Alonso de Fuenmayor López (1546-1554).

Mausoleo dell’Arcivescovo Meriño ad opera di Paolo Medici.

Lavabo in marmo nella sacrestia della Cattedrale.

Rifacimento del presbiterio ad opera dell’architetto Alfredo Scaroina.

La navata centrale della Cattedrale verso la Cappella Maggiore.

La facciata della Cattedrale con lo scudo e le sculture eseguite nel laboratorio di Enrico Arrighini e figlio.

Il presbiterio nel 2005.

Nel 1984 l’arcivescovo Nicolás de Jesús López Rodríguez (cardinale dal 1991) ha creato l’Ufficio dell’Opera e dei Musei della Cattedrale di Santo Domingo, che da subito intraprende importanti lavori di restauro in vista della celebrazione del V centenario della scoperta e dell’evangelizzazione dell’America. Tra i lavori eseguiti, dopo aver condotto indagini archeologiche in quelle aree, si segnala la posa di un nuovo pavimento in marmo italiano nelle tre navate del tempio e nell’atrio. I lavori sono stati condotti dall’ingegnere italiano Dino Campagna, dominicano di nascita, che ha anche coordinato l’esecuzione delle sei sculture e dello stemma di Carlo V nei laboratori della ditta Enrico Arrighini e figlio, fondata nel 1870 a Pietrasanta (Lucca), da collocare sulla facciata principale della Cattedrale. I marmisti toscani hanno curato anche il trasferimento nel Faro di Colombo del mausoleo in cui sono custoditi i resti dell’ammiraglio Cristoforo Colombo, che tra il 1898 e il 1992 era visibile nella navata centrale della Cattedrale. Il mausoleo è di marmo italiano proveniente dalle cave di Carrara. Nel 2005 gli architetti Esteban Prieto Vicioso e Virginia Flores Sasso hanno ristrutturato il presbiterio della Cattedrale utilizzando marmo italiano sia per il pavimento sia per la nuova mensa, realizzata secondo i dettami della nuova liturgia. Due professionisti non italiani, ma la cui formazione si è svolta a Firenze e a Roma, sono la restauratrice Ángela Camargo e l’architetto Esteban Prieto Vicioso. Entrambi hanno messo in pratica nella Cattedrale le nozioni apprese durante gli studi in Italia, lasciando un’impronta importante. Ángela Camargo, che durante l’inondazione del 1966 studiava a Firenze, s’impegnò con grande energia nel recupero dei beni culturali fiorentini danneggiati dalla piena dell’Arno, diventando uno degli «Angeli del fango di Firenze».13 Una ventina di anni dopo si trasferisce a Santo Domingo per lavorare nella Cattedrale Primaziale d’America. Qui, tra gli altri interventi condotti, restaura la facciata principale, il Retablo delle 12 Colonne, la volta della Cappella del Santissimo, la Cappella di Fuenmayor, quella del vescovo Geraldini e di Nuestra Señora de la Antigua.14 Dell’équipe di professionisti e tecnici che lavoravano con Ángela Camargo facevano parte due italiani, il restauratore Ernesto Tucciarelli, specialista in restauro lapideo, e lo scalpellino Giovanni Pierini.15 Dal 1984 l’architetto dominicano Esteban Prieto Vicioso, con alle spalle studi nell’Università La Sapienza di Roma e una specializzazione in conservazione architettonica conseguita presso l’iccroM, sempre a Roma, conduce interventi di restauro nella Cattedrale Primaziale d’America di Santo Domingo. Al momento è Direttore dell’Ufficio dell’Opera e dei Musei della Cattedrale di Santo Domingo, e architetto conservatore della medesima.

Note

1 https://ec.aciprensa.com/wiki/Papa_Julio_II. 2 j. l. sáez, Episcopologio de la Arquidiócesis de Santo Domingo, Comisión Arquidiocesana para la Celebración del Quinto Centenario de la Arquidiócesis de Santo Domingo, Editora Búho, Santo Domingo 2011, p. 32. 3 r. M. tisnés j. c.M.f., Alejandro Geraldini, Primer Obispo Residente de Santo Domingo, en la Española, Amigo y Defensor de Colón, Arzobispado de Santo Domingo y Oficina de la Obra y Museos de la Catedral metropolitana de Santo Domingo, Primada de Indias, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1987, pp. 385-386. 4 Enciclopedia cattolica online Omnia Docet Per Omnia, https:// ec.aciprensa.com/wiki/Papa_Paulo_III. 5 e. prieto vicioso, Restauración, in j. chez checo, e. pérez Montás ed e. prieto vicioso (a cura di), Basílica Catedral de Santo Domingo, Patronato de la Ciudad Colonial de Santo Domingo y Centro de Altos Estudios Humanísticos y del Idioma Español, Amigo del Hogar, Santo Domingo 2011, pp. 379-382. 6 sáez, Episcopologio cit., p. 136. 7 v. alfau durán, Síntesis Biográfica del Padre Francisco Xavier Billini, in h.e. polanco brito (a cura di), Francisco Xavier Billini. Obras I, Anales, cartas y otros escritos, Academia Dominicana de la Historia, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1987, p. 15. 8 f. x. billini, Relación sobre los trabajos de reparación de la Santa Iglesia Catedral, in h.e. polanco brito (a cura di), Francisco Xavier Billini, cit., pp. 299-301. 9 prieto, Restauración cit., p. 382. 10 e. penson, Arquitectura Dominicana, 1906-1950, tomo I, Mediabyte, Santo Domingo 2005, pp. 343-346. 11 Ibidem, p. 343. 12 «Boletín Eclesiástico», 1940. 13 á. caMargo, Florencia, 1966: Los Ángeles del Fango, in «Ars Sacra», n. 41, Madrid 2007, pp. 23-31. 14 id., La Catedral de Santo Domingo, Primada de América 1988-1992, El V Centenario, in «Ars Sacra», n. 41, Madrid 2007, pp. 47-63. 15 j. M. batlle pérez, La portada de la Catedral de Santo Domingo, vol. 2, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1996, p. 304.

Bibliografia

v. alfau durán, Síntesis Biográfica del Padre Francisco Xavier Billini, in H. E. Polanco Brito (a cura di), Francisco Xavier Billini. Obras I, Anales, cartas y otros escritos, Academia Dominicana de la Historia, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1987. j. M. batlle pérez, La portada de la Catedral de Santo Domingo, Colección Banreservas, Serie Historia, vol. 2, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1996. F. X. Billini, Relación sobre los trabajos de reparación de la Santa Iglesia Catedral, in H. E. Polanco Brito (a cura di), Francisco Xavier Billini. Obras I, Anales, cartas y otros escritos, Academia Dominicana de la Historia, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1987. «Boletín Eclesiástico», 1940. á. caMargo, Florencia, 1966: Los Ángeles del Fango, in «Ars Sacra», n. 41, Madrid 2007. á. caMargo, La Catedral de Santo Domingo, Primada de América 19881992. El V Centenario, in «Ars Sacra», n. 41, Madrid 2007. j. chez checo, e. pérez Montás e e. prieto vicioso (a cura di), Basílica Catedral de Santo Domingo, Patronato de la Ciudad Colonial de Santo Domingo y Centro de Altos Estudios Humanísticos y del Idioma Español, Amigo del Hogar, Santo Domingo 2011. Enciclopedia católica online Omnia Docet Per Omnia, https://ec.aciprensa. com/ e. penson, Arquitectura Dominicana, 1906-1950, tomo I, Mediabyte, Santo Domingo 2005. h. e. polanco brito (a cura di), Francisco Xavier Billini. Obras I, Anales, cartas y otros escritos, Academia Dominicana de la Historia, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1987. e. prieto vicioso, Restauración, in J. Chez Checo, E. Pérez Montás e E. Prieto Vicioso (a cura di), Basílica Catedral de Santo Domingo, Patronato de la Ciudad Colonial de Santo Domingo y Centro de Altos Estudios Humanísticos y del Idioma Español, Amigo del Hogar, Santo Domingo 2011. j. l. sáez, Episcopologio de la Arquidiócesis de Santo Domingo, Comisión Arquidiocesana para la Celebración del Quinto Centenario de la Arquidiócesis de Santo Domingo, Editora Búho, Santo Domingo 2011. r. M. tisnés jiMénez, C.M.F, Alejandro Geraldini, primer Obispo residente de Santo Domingo en la Española, amigo y defensor de Colón, Arzobispado de Santo Domingo y Oficina de la Obra y Museos de la Catedral Metropolitana de Santo Domingo, Primada de Indias, Amigo del Hogar, Santo Domingo 1987.

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