Intervista a Roberto Haller uno dei più noti e rinomati musicisti fiumani • di G. Miksa
Una vita passata a comporre, dirigere e a suonare il piano
Il cammino di uno tra i più noti e rinomati musicisti fiumani, tra studio e passione, muovendosi tra musica sacra e classica. Ma da una famiglia di artisti come la sua non ci si poteva aspettare certamente di meno. Si presenta così la figura del compositore, pianista, cembalista, organista e pedagogo Roberto Haller. Personaggio di spicco - è stato presidente della Società Artistico Culturale Fratellanza e vanta numerosi premi al Concorso d’Arte e Cultura Istria Nobilissima, appartiene a quella minuta schiera, ma non per questo meno creativa e produttiva, dei compositori di musica classica e sacra della scena fiumana. Tuttavia a causa di particolari cure è stato costretto a lasciare la scena pubblica per ritirarsi a vita privata. Nonostante ciò abbiamo voluto intervistarlo per questo numero de La Tore, per porgli alcune domande su di lui, sui suoi componimenti e sulla sua passione per la musica.
Com’è nata in lei la passione per la musica? “Fin da ragazzino cercavo di trascorrere quanto più tempo ad ascoltare musica classica che a casa dei miei non mancava mai. Ascoltarla mi rendeva particolarmente felice, esattamente come quando i miei genitori mi portavano con loro a seguire concerti e spettacoli teatrali. Ricordo che fu proprio il suono del pianoforte a catturarmi. Ne rimasi impressionato, tanto che iniziai le lezioni private con la prof.ssa Jager all’età di 6 anni. Ho intrapreso poi il classico iter formativo musicale con prima la frequentazione della Scuola di musica Ivan Matetić Ronjgov, nella classe della prof.ssa Nina Kovačić, e poi con il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, dal professor Lorenzo Baldini. In seguito ho ampliato la vocazione al pianoforte con lo Studio di direzione e composizione vocale presso lo stesso Conservatorio triestino, ma nella classe del prof. Martinolli”. Potrebbe riassumere il suo percorso, la sua evoluzione musicale come compositore? “Iniziai a comporre durante il mio percorso formativo alla Scuola di musica. Erano per lo più brevi composizioni. Il debutto lo ebbi a soli 10 anni, quando il Valzer per violino e pianoforte che scrissi, lo presentai nella chiesa di San Girolamo insieme al violinista Daniel Trinajstić. Parallelamente alla Scuola superiore ho iniziato a studiare composizione dal prof. Josip Kaplan e, in quel periodo, sono nate le mie prime serie composizioni per pianoforte e orchestra da camera. Ho
scritto l’Allegro appassionato per il Duo pianistico fiumano, inciso su CD e registrato per la Radio Televisione Croata (HRT). In seguito, ho scritto diverse composizioni vocali. Per il quartetto Vox Caelestis - in cui ’militavo’ suonando l’organo a fianco di mia moglie Ingrid e degli amici e coniugi, Kristina e Robert Kolar, ho composto la Messa a tre voci e organo. Questo componimento nella variante orchestrale è stato presentato pure alle Giornate di Zajc grazie all’Orchestra da camera di Fiume diretta da David Stefanutti. Poi l’Invocazione mattutina del giusto perseguitato per lo stesso quartetto, il Pater Noster per soprano e organo, Tre canzoni per soprano e organo, presentate alle Giornate di Matetić, i canti corali La Primavera e Perché ghe vojo ben al mar e tanti altri componimenti ancora. La più grande opera vocale e strumentale è il Gloria che ho scritto per soprano, mezzosoprano, baritono, coro misto, orchestra e organo. Questo componimento è stato proposto per la prima volta nella Cattedrale fiumana in occasione delle Giornate di San Vito, con l’esecuzione di solisti, coro e orchestra dell’Opera del Teatro Nazionale Croato Ivan de Zajc, diretto del maestro Hauptfeld. All’evento concertistico di quella sera ho suonato l’organo della chiesa. È stata un’emozione speciale e una grande gioia. Ho iniziato a comporre l’oratorio San Vito, ma tuttora è rimasto agli schizzi iniziali. Per le mie composizioni ho ottenuto diversi premi al Concorso d’Arte e Cultura, della nostra realtà comunitaria, Istria Nobilissima”.
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