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“Altre lettere italiane”: Egidio Milinovich

"Altre lettere italiane” nr. 31: Egidio Milinovich • Lilly Venucci

"Joze che tratien figure strambe de convessità sta sugandose sul fil..."

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"I dialetti sono testimoni preziosi di storia civile e culturale: sono intrisi dell’intelligenza e della fatica, del sapere intellettuale e delle esperienze culturali delle popolazioni che li hanno parlati e parlano. Conoscere il dialetto è quindi possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i fatti della nostra storia particolare nel quadro più ampio della storia e della cultura nazionale ed europea, che è fatta di tanti contributi particolari che lentamente si sono aggregati e stanno ancora aggregandosi. La presenza del dialetto oggi a Fiume è ancora viva, seppur relegata all’ambito familiare e comunitario e nella comunicazione quotidiana tra gli appartenenti alla minoranza italiana”. Scrive così Kristina Blecich nella prefazione per avvicinare il lettore alla lettura dei versi di Egidio Milinovich, il poeta che per diletto e con grande amore raccontò la sua fiumanità. La casa editrice EDIT ha effettuato un’azione di recupero dei suoi scritti e ha confezionato la silloge in vernacolo “Joze fiumane”, traendo ispirazione per il titolo da uno dei versi dell’autore.

Egidio Milinovich usa parole semplici, di immediata comprensione e coinvolgimento per esternare i sentimenti per la città natale, la sua Fiume degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Le poesie in dialetto fiumano, di ceppo veneto, cristallizzano valori quali le tradizioni, i sentimenti, le persone. “La poetica del nostro scrittore dilettante - prosegue Blecich - mantiene una forma metrica appartenente alla consuetudine nostra: di prammatica i classici endecasillabi e i ben cantilenabili ottonari, propri della produzione popolare. (…) Il dialetto è la lingua parlata dal popolo, molto più pittoresca che le lingue scritte, molto più adatta a esprimere i sentimenti familiari, le piccole peripezie della vita, le comicità delle situazioni giornaliere in una parlata molto più acconcia a descrivere il popolo come pensa, parla ed agisce. “Per questo motivo la grafia, declinata in caratteri di stampa, è esente da interventi correttivi rispetto alla scrittura di Milinovich, in favore di una forma di ’disordine voluto’ molto significativo. È una scelta intenzionale di libertà dell’Editore perché stigmatizza l’epoca, cioè il dialetto usato settanta-ottanta anni fa, nonché il lascito in carta carbone o stampa, prodotti da uno stratificato percorso di copiatura (e innocente storpiatura).

La pubblicazione, trentunesimo volume della Collana degli autori italiani dell’Istria e del Quarnero ’Altre lettere italiane’, nasce dalla generosità di Maria Schiavato che ha messo a disposizione le carte veline di una copia artigianale delle poesie di Milinovich da lei conservata per tanti anni lungo il suo percorso professionale, in cui si è prodigata a trasmetterlo ai giovani a scuola e in Comunità. Inoltre i meriti vanno al Centro di Ricerche Storiche di Rovigno per aver concesso l’autorizzazione a usufruire di “Variazioni fiumane” (Biblioteca istriana n. 5, 1982) e al Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia per il sostegno.

A illustrare la copertina del neo volume, l’espressione figurativa della fiumana Lea Čeč, “No name” (2011). Collana degli autori italiani dell’Istria e del Quarnero Collana degli autori italiani dell’Istria e del Quarnero

EGIDIO MILINOVICH

Joze fiumane

Egidio Milinovich esprime in versi dialettali di immediato impatto la passione per la città natale, la sua Fiume degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Le poesie in fiumano cristallizzano valori quali le tradizioni, i sentimenti, le persone che costituiscono un bagaglio ereditario da tramandare di generazione in generazione.

EGIDIO MILINOVICH

EGIDIO MILINOVICH Joze fiumane EDIT

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ALTRE LETTERE Collana degli autori italiani dell’Istria e del Quarnero ITALIANE

EGIDIO MILINOVICH nacque a Fiume nel 1903 nel rione del Barbacan in Cittavecchia, da una modesta coppia di operai. Ebbe un’infanzia difficile in seguito alla scomparsa del padre, caduto nella Prima guerra mondiale, che portò la famiglia (tre sorelle e la madre) sull’orlo della povertà. Dopo aver terminato le Scuole Industriali tentò la fortuna in mare, soffrendo spesso di solitudine e nostalgia. Rientrato nell’amata Fiume, trovò lavoro nella Fabbrica tabacchi e nel silurificio Torpedo. La produzione poetica di Milinovich è da collocare nell’ultimo ventennio della sua esistenza, in corrispondenza con gli anni del pensionamento (all’incirca 1960-

Joze fiumane 1981) e rappresenta uno degli ultimi esempi fiumani di poetica sentimentale in vernacolo. EDIT

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