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CONSULENZA VITA

SENSIBILIZZAZIONE IN TICINO

Prevenzione in italiano Gian Paolo Donghi, collaboratore del Servizio Esterno, s’impegna in Ticino nell’opera di sensibilizzazione e responsabilizzazione del pubblico sui problemi e sulle situazioni delle persone mielolese, conduce diversi corsi e organizza manifestazioni. Di Gian Paolo Donghi e Gabi Bucher

La scorsa estate Gian Paolo è stato invitato a partecipare al Centro TCS di Scruengo-­ Quinto a una manifestazione a carattere in­ ­formativo riguardante la lesione midollare. La serata era parte di una Settimana Specia­ ­le, alla quale partecipavano circa cinquan­ta apprendisti e cinque formatori del «Centro di formazione interaziendale di ap­­pren­disti di AgieCharmilles SA». «Mi hanno accom­ pagnato i miei due colleghi André Martins e Davide Chinelli, entrambi in carrozzella, del Gruppo sportivo Insupera­bili di Luga­no», racconta Gian Paolo. Rifa­cendosi alle loro storie personali e alle esperienze vissute hanno spiegato ai giovani cosa significhi riprendere il controllo della propria vita dopo un evento così traumatico come una lesione midollare. «Abbia­­mo mostrato loro come gestiamo la vita quo­­ti­­diana con una para o tetraplegia, con tutti i cambiamenti e le sfide che questo com­­por­ta.» Il film «Giorno per giorno», che è stato proiet­ tato, ha suscitato in molti di loro forti emozioni e stimolato vivaci discussioni. «I giovani erano soprattutto in­teressati a sapere quale grado di autonomia di movimen­to si riesce ancora a mantenere sedu-

ti in una carrozzella, se è ancora possibile viag­giare e se sì, come.» È stato un incontro emozionante e vivace e da parte dei gio­ vani la partecipazione è stata buona. Gian Paolo fa spesso visita a classi scolastiche raccontando la vita in carrozzella. Nel­la maggior parte dei casi le visite vanno ben oltre la teoria. «Portiamo ogni volta con noi ‹materiale rotabile›. Così gli scolari posso­no provare, oltre alle abituali sedie a rotelle mosse manualmente anche carroz­zel­­le da basket e handbike», racconta Gian Paolo. «Questo li interessa più della teoria e molti capiscono improvvisamente quante barriere architettoniche vi sono per noi!» Clay Regazzoni: un ottimo esempio Un’ulteriore offerta sul tema della sensi­ bilizzazione sono le visite con le scolare­ sche al «Clay Regazzoni Memorial Room» a Lugano. È dedicato al famoso corridore di Formula 1, deceduto nel dicembre del 2006. L’incidente in cui rimase coinvolto nel 1980 lo rese paraplegico, ma non gli impedì di continuare a gareggiare. Oltre alla sua attività di corridore automobilisti­Interessanti proposte per i giovani in Ticino

co, Regazzoni si impegnò anche a favore di diverse organizzazioni per paraplegici, iniziando con l’International Foundation for Research in Paraplegia (IPR). Oggi ques­to impegno viene portato avanti dalla sua famiglia. Nel Memorial Room sono es­ ­posti, oltre ad alcune sue auto da corsa, anche i trofei vinti e molte foto. Alessia Regazzoni, la figlia dell’ex corridore, invita ogni volta che è possibile Gian Paolo. «Per lei è una questione di grande importanza informare sul tema della sicurezza nel traffico stradale», racconta Gian Paolo. Duran­te questi eventi è sempre presente sul posto un agente di polizia. «Alessia mostra il film dell’incidente di Regazzoni: rimane sem­ pre più impresso nella memoria di qualsiasi teoria», ritiene Gian Paolo. Agli scolari è inoltre permesso di sedersi nelle macchine da corsa, e questo è naturalmente molto di­ vertente. Tennis nel cortile della scuola Anche per quest’anno sono già previsti diversi eventi sul tema della sensibilizzazio­ne. «In aprile, in occasione di una visita scolastica, utilizzeremo per la prima volta delle carrozzelle da tennis», racconta Gian Paolo. «Sono curioso di vedere come an­ drà.» È vero che potranno giocare «solo» nel cortile della scuola, «ma basterà per dare la sensazione di cosa significhi giocare a tennis in carrozzella».

Gian Paolo conduce molto volentieri questi corsi, che lui interpreta in uguale misura come una forma di prevenzione e di educa­ zione. D’altro canto appare sempre più chia­ro quanto siano importanti e necessari questi incontri per l’intera popolazione, ma soprattutto per i giovani. Paracontact I Printemps 2020

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