Sezione 1 • Da Roma capitale al primo dopoguerra
LA PRODUZIONE LETTERARIA
La coscienza di Zeno e le ultime opere
I primi romanzi
Il primo romanzo di Italo Svevo, Una vita, fu pubblicato nel 1892. La vicenda presenta i tratti tipici del romanzo realista e naturalista e si sofferma sulle falsità delle relazioni tra le persone. Al centro della vicenda compare la figura dell’inetto, Alfonso Nitti, che alla fine decide di suicidarsi. Senilità, pubblicato nel 1898, presenta spunti autobiografici: il protagonista, Emilio Brentani, è un inetto, condannato a una precoce “vecchiaia” psicologica (la “senilità” a cui allude il titolo). Anche qui troviamo l’analisi dell’ambiente sociale, che però lascia più spazio ai rapporti tra i personaggi.
Il terzo romanzo è La coscienza di Zeno; fu pubblicato nel 1923 e rappresenta un’evoluzione della figura dell’inetto: in quest’opera l’autore voleva rappresentare la condizione nevrotica dell’uomo moderno. Del quarto romanzo, Il vecchione o Le confessioni del vegliardo, ci restano solo alcune pagine composte nel 1928, poiché Svevo morì prima di finirlo. Con questo romanzo, l’autore voleva rappresentare la condizione alienata del vecchio nella società moderna. Ricordiamo inoltre il Profilo autobiografico, in cui Svevo ricorda le tappe della sua formazione umana e culturale. Infine, le Pagine di diario furono pubblicate solo dopo la sua morte.
Il periodo del “silenzio letterario” Durante il periodo di “silenzio letterario” dal 1899 al 1919, l’autore rinunciò alla stesura di romanzi, ma scrisse comunque articoli, saggi, racconti e compose 13 commedie. Nel 1918 tradusse il saggio Sul sogno di Sigmund Freud.
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