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Il pensiero e la poetica
IL PENSIERO E LA POETICA
Una figura isolata
Saba fu un autodidatta e la sua formazione culturale si basò soprattutto sui grandi autori della tradizione italiana. Egli è quindi una figura isolata. Le sue esperienze letterarie furono legate a una
città culturalmente arretrata nel
panorama italiano. Trieste però significava apertura alla nuova cultura mitteleuropea rappresentata da Nietzsche e dalla psicoanalisi di Freud, che influirono sulla sua maturazione poetica.
Amore e sofferenza
Saba era anche un uomo «solo e diverso», tormentato da un disagio originato dalle sue esperienze di vita: il rifiuto e l’abbandono da parte del padre; l’infanzia segnata dallo scontro tra “due razze”: quella della madre ebrea, e quella del padre, un nobile veneziano; il senso di diversità dovuto all’origine ebraica e alla latente omosessualità. Nelle sue liriche Saba toccherà i temi che delineano la sua storia personale, come i traumi infantili e l’amore in tutte le sue manifestazioni: amore per la vita, per la sua donna, per la sua città, Trieste.
La psicoanalisi
L’urgenza di conoscere la verità nel profondo è un elemento costitutivo della poesia di Saba, che ebbe origine dal suo interesse per la psicoanalisi. Saba sentiva un forte disagio interiore tanto che, a partire dal 1929, iniziò a sottoporsi a una terapia psicoanalitica con il dottor Edoardo Weiss, allievo di Freud. Dopo questa esperienza, il poeta si servì della psicoanalisi per scrivere il suo Canzoniere; per Saba la psicoanalisi rappresentava una forma di indagine interiore, un prezioso strumento conoscitivo.
La dimensione interiore
La sua esperienza poetica, basata sul desiderio di indagare
e di raccontare i momenti
significativi della sua vita, anche dolorosi, è dominata da due tensioni: ô il senso di distacco dal mondo ô il desiderio di uscire dall’isolamento, di creare un
rapporto armonico con la
realtà.
Una figura isolata
Amore e sofferenza
La psicoanalisi
La dimensione interiore
Saba fu un autodidatta e la sua formazione culturale si basò soprattutto sui grandi autori della tradizione italiana come Petrarca, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Pascoli. La sua è una poesia lontana dalle esperienze letterarie italiane di quegli anni, sia dalla esasperata ricerca del bello di D’Annunzio, sia dalla poesia crepuscolare e dalle innovazioni formali delle Avanguardie. Egli è quindi una figura isolata. Le sue esperienze letterarie furono legate a una città culturalmente arretrata nel panorama italiano. Trieste però significava apertura alla nuova cultura mitteleuropea rappresentata da Nietzsche e dalla psicoanalisi di Freud, che influirono sulla sua maturazione poetica.
Saba era anche un uomo «solo e diverso», estraneo al mondo, tormentato da un disagio originato dalle sue esperienze di vita: il rifiuto e l’abbandono da parte del padre; l’infanzia segnata dallo scontro tra “due razze”: quella della madre ebrea, e quella del padre, un nobile veneziano; il senso di diversità dovuto all’origine ebraica e alla latente omosessualità. Nelle sue liriche Saba toccherà i temi che delineano la sua storia personale, come i traumi infantili e l’amore in tutte le sue manifestazioni: amore per la vita, per la sua donna, per la sua città, Trieste. È un «doloroso amore»; comunque, in questa prevalenza di amore, anche il dolore viene accettato.

L’urgenza di conoscere la verità nel profondo è un elemento costitutivo della poesia di Saba, che ebbe origine dal suo interesse per la psicoanalisi. Tuttavia, molte liriche, scritte prima di conoscere le teorie freudiane, rivelano già condizioni patologiche e sintomatiche. Saba sentiva un forte disagio interiore tanto che, a partire dal 1929, iniziò a sottoporsi a una terapia psicoanalitica con il dottor Edoardo Weiss, allievo di Freud. Dopo questa esperienza, il poeta si servì della psicoanalisi per scrivere il suo Canzoniere; per Saba la psicoanalisi rappresentava una forma di indagine interiore, un prezioso strumento conoscitivo.
La sua esperienza poetica, basata sul desiderio di indagare e di raccontare i momenti significativi della sua vita, anche dolorosi, è dominata da due tensioni: il senso di distacco dal mondo e, al contempo, il desiderio di uscire dall’isolamento, di creare un rapporto armonico con la realtà.