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Poesia e prosa in Italia nel secondo Ottocento

Praga, Penombre Dossi, Vita di Alberto Pisani

Boito scrive il libretto dell’Otello di Verdi

Verdi usa testi di Boito per Falstaff

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nel secondo Ottocento

Un movimento tutto italiano e i suoi esponenti

La poetica e lo stile

Il ritorno al classicismo

Nel secondo Ottocento, contro la tendenza al sentimentalismo romantico, sorse il movimento della Scapigliatura. Fu un movimento solo italiano i cui tratti comuni erano lo spirito d’indipendenza e il tormento interiore. Gli scapigliati ricorrevano a forme e contenuti anticonformisti e scandalosi. Essi diffusero la conoscenza dei simbolisti francesi e di Edgar Allan Poe e introdussero nuovi temi quali il macabro, il patologico, il sogno e l’incubo. Dopo l’Unità d’Italia gli scapigliati diedero voce alla delusione per il fallimento degli ideali risorgimentali e al disagio verso la modernità. Individuarono invece un modello negativo in Manzoni, responsabile di una letteratura convenzionale. Il rifiuto dei valori della classe dominante portò gli scapigliati a un conflitto fra l’aspirazione ad alti ideali fondati su valori come il bello e la virtù, e il “reale”, che esprimeva gli aspetti più degradati dell’esistenza umana. Tra gli esponenti più significativi della Scapigliatura ricordiamo: Emilio Praga, che nella poesia Preludio, considerata il manifesto della Scapigliatura, esprime il rifiuto della tradizione e l’interesse per la realtà desolata della vita moderna; Arrigo Boito, che si espresse attraverso un umorismo macabro; Carlo Dossi, nella cui opera convivono rappresentazione realistica e deformazione surreale.

I temi cui la Scapigliatura fece riferimento furono la descrizione degli aspetti più dimessi della realtà, l’anticonformismo, la predilezione per il patologico, l’orrido, il macabro, la perdita di centralità dell’arte, il dualismo tra bene e male, l’interscambiabilità dei linguaggi artistici.

A fine Ottocento anche il poeta toscano Giosue Carducci reagì al sentimentalismo della letteratura romantica con il recupero della tradizione poetica italiana. La sua produzione fu rigorosamente classica sia nella metrica sia nelle scelte linguistiche; nei contenuti, invece, si aprì a temi “umili” e quotidiani. Alla tradizione classicista carducciana si ricollegano le opere di altri letterati, come Giacomo Zanella (1820-1888), che cercò di conciliare la fiducia nella scienza con la fede religiosa, e Vittorio Betteloni (1840-1910), che fece oggetto dei suoi componimenti i fatti della vita quotidiana e le sue esperienze private.

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