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La produzione letteraria

Le raccolte poetiche

Articoli, saggi e lettere

Le traduzioni

Le prime poesie di Ungaretti apparvero nel 1915 su “Lacerba”, e nel 1916 fu pubblicato il primo libro di versi, Il porto sepolto, che diventò poi la prima sezione della seconda raccolta, Allegria di naufragi, in seguito ampliata e modificata con il titolo L’Allegria nel 1931. Le liriche di questa raccolta appartengono alla prima fase della produzione, caratterizzata dallo sperimentalismo e da una componente autobiografica: rievocano gli anni della giovinezza e l’esperienza della guerra. Sentimento del tempo coincide con la seconda fase: i contenuti testimoniano il recupero di una dimensione religiosa e la forma è caratterizzata dal recupero di moduli espressivi tradizionali. Il dolore segna il passaggio alla terza fase della poesia di Ungaretti, in cui emergono la sensazione di vuoto per il dolore della perdita dei propri cari (il fratello e il figlio) e la sofferenza per le atrocità della guerra. La terra promessa fu pubblicata incompiuta nel 1950. Era il progetto di un melodramma (opera lirica) ispirato al viaggio di Enea (il protagonista mitologico dell’Eneide di Virgilio) alla ricerca della terra promessa dagli dèi. La raccolta Un grido e paesaggi comprende sette liriche ispirate ai viaggi e ai ricordi del periodo brasiliano. La raccolta Il taccuino del vecchio comprende poesie sui temi della morte, dell’oblio, del senso di caducità e della fine di ogni cosa. Nel 1969 uscì Vita d’un uomo, raccolta della sua intera produzione poetica per dare al lettore un’immagine unitaria di Ungaretti come uomo e come poeta e far coincidere vita e letteratura.

Un testo in prosa è Il deserto e il dopo, che raccoglie alcuni articoli di viaggio, scritti da Ungaretti come inviato speciale della “Gazzetta del Popolo”. Per capire i tratti più significativi della sua poesia, sono utili gli articoli e i saggi raccolti in Vita d’un uomo. Saggi e interventi.

Ungaretti fu anche un apprezzato traduttore. Negli anni giovanili tradusse le poesie di Edgar Allan Poe. Nel 1936 pubblicò il volume Traduzioni e successivamente uscirono traduzioni dei sonetti di Shakespeare e di altri autori ai quali si sentiva vicino per ispirazione poetica.

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