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Il pensiero e la poetica
IL PENSIERO E LA POETICA
La formazione e gli studi
Personaggi e stile
La formazione culturale di Pirandello fu influenzata dai due veristi Capuana e Verga, ma, rispetto a loro, Pirandello “scava” nella vita psichica dei personaggi. Egli studiò la psicologia sui testi di tre autori: Alfred Binet, che analizzò il concetto di “io debole”; Henri Bergson, che teorizzò una concezione dell’universo in continuo cambiamento; Georg Simmel, uno dei padri del relativismo.
La maschera e la crisi dei valori
L’indagine di Pirandello sul disagio esistenziale dà vita a personaggi in crisi d’identità. Per sopravvivere nella società, l’uomo è costretto ad
adeguarsi alla forma e alle
convenzioni, indossando una maschera. Solo il distacco e la follia possono strappare la maschera all’uomo e liberarlo. L’individuo che si isola diventa «forestiere della vita», uno spettatore vita propria e degli altri. I personaggi di Pirandello sono borghesi che si portano dentro un senso di frustrazione e di vuoto. Prigionieri delle «trappole», sono tormentati da tic nervosi o difetti fisici. Pirandello scelse una lingua media con termini dialettali, stranieri o tecnici e usava il discorso indiretto libero come Verga.
Decadentismo ed Espressionismo
L’influenza del Decadentismo è evidente nella denuncia della relatività di ogni cosa, nella ripresa di personaggi inetti e nella presenza di tematiche scandalose piegate verso il grottesco. Con l’Espressionismo Pirandello ha in comune la rappresentazione deformata e grottesca della realtà.
L’interpretazione della realtà
Pirandello sosteneva il concetto di relativismo conoscitivo, secondo il quale la realtà non può essere conosciuta: ciascun individuo si crea un’immagine del mondo esterno in base al proprio punto di vista. Da questo concetto deriva quello dell’incomunicabilità: anche il linguaggio è fonte di incomprensioni, perché non sempre le parole di chi parla hanno lo stesso significato per gli altri.
La formazione e gli studi
La maschera e la crisi dei valori
L’interpre- tazione della realtà
Decadentismo ed Espressionismo
Personaggi e stile
La formazione culturale di Pirandello fu influenzata dai due veristi siciliani Luigi Capuana e Giovanni Verga, ma, rispetto a loro, Pirandello “scava” nella vita psichica dei personaggi per scoprirne la fragilità e l’incoerenza. Egli studiò la psicologia sui testi di tre autori: Alfred Binet, che analizzò il concetto di “io debole”, cioè una personalità complessa e instabile; Henri Bergson, che teorizzò una concezione dell’universo in continuo cambiamento; Georg Simmel, uno dei padri del relativismo, cioè l’affermazione che non esiste una verità assoluta.
L’indagine di Pirandello sul disagio esistenziale dà vita a personaggi in crisi d’identità. Per sopravvivere nella società, l’uomo è costretto ad adeguarsi alla forma e alle convenzioni, indossando una maschera. Solo il distacco e la follia possono strappare la maschera all’uomo e liberarlo. L’individuo che si isola diventa «forestiere della vita», uno spettatore della vita propria e degli altri. Questa è la «filosofia del lontano», cioè il distacco che permette di osservare dal di fuori le assurdità della vita.

Pirandello sosteneva il concetto di relativismo conoscitivo, secondo il quale la realtà non può essere conosciuta: ciascun individuo si crea un’immagine del mondo esterno in base al proprio punto di vista. Da questo concetto deriva quello dell’incomunicabilità: anche il linguaggio è fonte di incomprensioni, perché non sempre le parole di chi parla hanno lo stesso significato per gli altri.
L’influenza del Decadentismo è evidente nella denuncia della relatività di ogni cosa, nella ripresa di personaggi inetti e nella presenza di tematiche scandalose piegate verso il grottesco. Con l’Espressionismo Pirandello ha in comune la rappresentazione deformata e grottesca della realtà.
I personaggi di Pirandello appartengono al ceto borghese e si portano dentro un senso di frustrazione e di vuoto. Prigionieri delle «trappole», come la famiglia e il lavoro, sono tormentati da tic nervosi o difetti fisici. Pirandello scelse una lingua media. Inseriva anche termini dialettali, stranieri o tecnici e usava il discorso indiretto libero come Verga.