N A R R A T IV A
D A R K P IL L S :
C AT R A M E IL A R IA M A R T U C C I, 2 D
Un uomo sulla trentina percorreva a passo spedito una stradina d’asfalto in mezzo al bosco. Abitava in un piccolo paese che nasceva sopra ed intorno ad una piccola collina, immersa nei boschi e attraversata soltanto da quel viottolo poco affidabile che collegava quasi tutte le casette, dalla chiesa sulla cima fino al piccolo supermercato che si trovava lontano dal centro. Sui versanti e ai piedi della collina, c’erano decine di casette addossate l’una sull’altra che risplendevano alla luce perlacea della luna. Era un paese di pochi abitanti, la maggior parte in su con l’età, quindi non era strano che, a quell’ora della notte, tutto fosse immerso nel silenzio: gli unici rumori erano lo scricchiolio delle foglie a causa del venticello e il suono E t C e t e r a M a jo r a n a
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dei tacchi delle scarpe dell’uomo che sbattevano contro l’asfalto ad ogni suo passo. L’uomo era alto e magro. Sebbene avesse spalle abbastanza robuste e larghe, in quel momento le teneva incassate. Il suo viso affilato era profondamente preoccupato e i suoi occhi, di un azzurro turbolento, saettavano da una parte all’altra del sentiero. La sua pelle era estremamente pallida, dalla sfumatura quasi grigia: sembrava malato, poiché il suo viso, soprattutto sotto gli occhi, sulle palpebre e sulle guance, era solcato da sottili capillari scuri, nei quali passa il sangue, e che, a causa della strana trasparenza della sua pelle, si intravedevano più del normale. Si stringeva nel cappotto, non per il freddo ma per il timore. Era un uomo abbastanA p r ile 2 0 2 2 - N ° 8