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Com’era la Cina antica?

ALESSANDRO BALOSSI, 4A

Tutti noi ci ricordiamo della storia antica che ci hanno insegnato qui a scuola: Mesopotamia, Assiri, Babilonesi, Fenici, póleis greche e l’Impero Romano costituiscono nella memoria degli studenti un mantra paragonabile alla ben nota fotosintesi clorofilliana. Ma purtroppo il programma scolastico, con una visione un po’ eurocentrica, tralascia grandi parti della storia di Asia, Africa e America. In particolare, tenendo conto del peso politico ed economico che oggi la Repubblica Popolare di Cina esercita sul globo, è strano che non si studi nulla riguardo le origini del Catai (così la Cina chiamata da Marco Polo). Bisogna quindi partire dal periodo della Cina antica, a sua volta diviso in cinque: Dinastia Xia, Dinastia Shang, Dinastia Zhou, Periodo delle primavere e degli autunni, Periodo degli Stati combattenti. Un concetto importante da tenere in mente è che nella storia antica cinese spesso mito e storia si sovrappongono, con molte fonti scritte posteriori al periodo di cui trattano. Le stesse fonti trascurano anche alcuni interregni, per cui le date delle periodizzazioni (come in tutta la storia d’altronde) non sono del tutto affidabili. Da non trascurare, ovviamente, che è anche piena di nomi impronunciabili per noi europei (tipo Zhongnanhai)

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Dinastia Xia (c. 2100-c. 1600 a.C.)

La dinastia Xia è la prima dinastia nella storiografia tradizionale cinese,

anche se alcuni studiosi considerano la dinastia Xia mitica o comunque appartenente alla preistoria. Infatti, non ci sono fonti contemporanee degli Xia, poiché le prime testimonianze scritte cinesi furono le iscrizioni su ossa animali, principalmente oggetti utilizzati in riti di tipo oracolare, risalenti al tardo periodo Shang (13 ° secolo a.C.), cioè la dinastia successiva che detronizzò gli Xia. Le prime menzioni si trovano nei capitoli più antichi del Libro dei Documenti di Confucio, considerato il più illustre filosofo della storia della Cina ed elaboratore del Confucianesimo. Secondo la tradizione, la dinastia Xia fu fondata dal leggendario Yu il Grande, dopo che Shun, l’ultimo dei Cinque Imperatori (figure mitologiche della preistoria cinese), gli diede il trono.

Dinastia Shang (c. 1600-c. 1046 a.C)

Considerata come la prima vera dinastia cinese, dato che al 1250 a.C. risalgono le prima fonti scritte: per l’appunto più di 200 mila ossi oracolari (come spalle di bovini) e oltre 10 mila vasi di bronzo (la cui tecnica superava la controparte europea), che ci parlano di divinità, guerre, cacce, agricoltura e altre attività di una cultura progredita che mise in ombra tutte le precedenti. C’è un’importante precisazione da fare, cioè che né gli Shang né i Zhou (la dinastia successiva) furono Cina: di fatto governarono su un piccolo territorio di Cina settentrionale e il concetto di civiltà o di società “cinese” era a loro del tutto estraneo. Nella società degli Shang il sacro era presente ovunque: avevano un’innumerevole lista di dèi legati alla Natura e soprattutto veneravano i propri antenati. Buffo è l’esempio del re Wu Ding che domandò più di mille volte agli antenati se sarebbe piovuto. Tutto questo tramite riti sacrificali, anche umani, uccidendo per lo scopo oltre 13 mila prigionieri di guerra. In questa dinastia il sistema con il quale il Re poteva garantirsi la fiducia dei suoi vassalli era quello di parentela: il sovrano, infatti, sposava le principesse dei principi locali, tanto che lo stesso re Wu Ding citato prima aveva ben 64 mogli!

Dinastia Zhou (c. 1045-771 a.C.)

Verso il 1050 a.C. fu combattuta la più famosa battaglia dell’antica Cina: il re dei Zhou, radunati circa 50 mila soldati attaccò l’enorme esercito di oltre 700 mila soldati che il dispotico sovrano degli Shang Zhouxin, aveva a

disposizione. Le demoralizzate truppe Shang, che non volevano combattere per un re beone, lascivo e bestialmente crudele, disertarono unendosi agli Zhou, facendo morire il tiranno tra le fiamme del suo palazzo. Il mattino seguente, il vincitore, per non farsi mancare nulla, decapitò di propria mano tutte le mogli di Zhouxin ed espose le loro teste. Pare che le qualità morali, la saggezza e la bontà dei Zhou li abbiano distinti dagli scellerati sovrani Shang e siano stati il fondamento del loro dominio.

Periodo delle Primavere e Autunni

(722-481 a.C)

Chiamato “Chunqiu”, cioè Primavere ed Autunni, prende il nome dalle cronache di quel tempo, gli “Annali delle primavere e degli autunni”, ed è da sempre descritta come l’epoca dei traditori, degli intrighi e dei più perfidi omicidi, ma anche quella dove si sviluppò solidamente la società cinese, con la nascita di prosperosi ed estesi Stati (sostituendo le precedenti città-stato) e anche le cosiddette “Cento Scuole di Pensiero”, tra cui alcuni fra i più influenti movimenti cinesi (il confucianesimo, il taoismo, il legismo e il moismo). Personalmente trovo facile attribuire gli autunni agli scontri sanguinari dell’epoca, e le primavere allo sviluppo e il progresso civile raggiunto. Pare che all’epoca ci fossero più di 1500 principati, dei quali però soltanto pochi grandi, dodici (Jin, Qi, Chu, Qin, Lu, Song, Wei, Chen, Cai, Cao, Zheng e Yan), furono politicamente determinanti.

Periodo degli Stati combattenti (453

a.C. al 221 a.C.)

Nel 453 a.C. lo stato di Jin, il più potente di tutta la Cina, si dissolve, dividendosi in tre parti: lo Stato di Wei, lo Stato di Zhao e lo Stato di Han. Il nome di quest’epoca non è di certo casuale: per lunghi tratti, la sua storia si può leggere come una sanguinosa carneficina. Anche l’epoca Chunqiu (Primavere ed Autunni) era stata ricca di guerre, ma ora gli scontri assumono una realtà significativamente diversa. Con la venuta del ferro, si idearono nuove armi: la balestra sostituì l’arco, la cavalleria sostituì i maestosi (ma lenti) carri da guerra, le spade e le alabarde sostituirono le precedenti armi di bronzo. Le cronache del tempo parlano di città ridotte alla fame al punto che i genitori divoravano i figli, di prigionieri di guerra mutilati

o massacrati in massa, di comandanti che bevevano dalla calotta cronica del nemico. Emblema della crudeltà è la guerra tra Qin e Zhao: le fonti raccontano dopo aver fatto annegare nello Huanghe 20 mila soldati nemici, poi, quando l’esercito nemico (di 450 mila soldati) si arrese, decise di inviare alla loro città, Zhao, solo 240 dei più giovani, i restanti 449 mila e 760 furono massacrati uno ad uno. Anche se i numeri sono evidentemente esagerati, resta simbolica la crudeltà e la ferocia col quale venivano condotte queste guerre. I massacri avranno fine con la creazione dell’Impero sotto la dinastia Qin nel 221 a.C. Queste sono le origini antiche della Cina, ma data la loro descrizione sintetica e breve, consiglio a tutti di approfondire l’affascinante storia di un Paese a noi esotico come la Cina, piena di aneddoti e misteriosi eventi. Dopotutto, chi non sarebbe curioso di conoscere la “rivolta dei Sopraccigli Rossi”, “l’Esercito del Bosco Verde”, “l’Insurrezione dei Turbanti Gialli” o altri eventi dal nome così ridicolo?