VIII - Aprile 2022

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C U LT U R A

IL S IG N IF IC A T O D E I F IO R I L E T IZ IA Z A B A D N E H , 3 b b

“Felice la ragazza che ignora le folli gioie del mondo, e non desidera altra dol¬ce occupazione che lo studio delle piante! Semplice e ingenua, chiede alle pra¬terie i più leggiadri manti; ogni primavera le offre gioie mai provate, e ogni mat¬tina un mazzo di fiori ripaga di gioia la sua dedizione. Un giardino è per lei una fonte inesauribile di sapere e felicità. Talvolta con un’arte che incanta, i fiori le si trasformano fra le dita in liquori profumati, in essenze preziose, o in conserve benefiche…” - Charlotte de La Tour, “Il linguaggio dei fiori”. Ultimamente, tornando a casa da scuola, non posso fare a meno di buttare l’occhio sulle migliaia di fiori che incontro per strada, nei giardini dei E t C e t e r a M a jo r a n a

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condomini, in quelli delle ville o su quelli che si intravedono dietro al vetro di una piccola finestra. I fiori risultano una sorta di consolazione, una fonte di felicità. Oggi tutto potrebbe andare storto, ma tra un caffè e l’altro mi fermerei a guardare le orchidee, frutto della cura di anni, sul davanzale della mia cucina e tutto si farebbe più leggero e insignificante. Spesso consideriamo i fiori solamente come un dono d’amore o un simbolo di femminilità, ma quasi tutti hanno un significato preciso, una storia alle spalle. Colgo dunque l’occasione per raccontarvi qualche curiosità riguardo alcuni dei miei fiori preferiti. D’altronde, quale momento migliore per parlare di un argomento simile, A p r ile 2 0 2 2 - N ° 8


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