Alle spalle del Dramma Italiano sett'anni anni d'attività • di Giuseppe Nicodemo
Radicati nella realtà dell'istro - quarnerino
Cari Fiumani, scrivo queste righe mentre ci apprestiamo a festeggiare i settant’anni del Dramma Italiano, primo teatro stabile italiano professionista in assoluto, fondato ancora prima de Il Piccolo di Milano che è "solo" del 1947, e unico teatro stabile italiano nel mondo al di fuori dei confini nazionali. Il momento presente non è dei più rosei e favorevoli, vuoi per il momento economico globalmente molto difficile, per una politica che tende alle volte ad arroccarsi in posizioni difensive e alle volte quasi revisioniste, vuoi per una presunta difesa della propria identità che rischia di attaccare e limitare i diritti degli altri, dalle minoranze, ai mass media, dagli intellettuali e artisti a chi la pensa diversamente. Il Dramma Italiano continua, però, a navigare in questo mare europeo forte della sua storia e della sua identità italiana, ben radicato nella realtà della sua Fiume e dell’Istria, punto di riferimento per tutti i componenti della Comunità Nazionale Italiana. Paolo Grassi diceva che "Il tea-
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tro per la sua intrinseca sostanza è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e alla sensibilità della collettività. Noi vorremmo che autorità e giunte comunali si formassero questa precisa coscienza del teatro considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno dei cittadini, come un pubblico servizio alla stregua della metropolitana e dei vigili del fuoco". Proprio per questo continuiamo a salire sulle assi del palcoscenico: per regalarvi emozioni, per far conoscere i nostri autori, per divulgare e trasmettere l’amore per l’Italia e la nostra cultura ai nostri figli, ai molti allievi delle nostre scuole e, perché no?!, per far conoscere in Italia e in Europa la nostra piccola ma forte Comunità autoctona. Andando a rileggere i documenti del passato si può vedere come le problematiche del Dramma non siano cambiate per nulla (mancanza di organico, finanziamenti che ritar-
dano, calo di pubblico ed abbonati, difficoltà di organizzare le tournée...), ma crediamo che in questa occasione sia più giusto festeggiare insieme a voi il nostro 70esimo compleanno ed avere un occhio di riguardo per i cambiamenti positivi che stanno avvenendo in questi ultimi anni. Il Dramma Italiano ha ripreso a collaborare con i teatri di Slovenia, Croazia, ma soprattutto con i grandi teatri Italiani, sostenuto da UI-UPT, Città di Fiume, Ufficio per le Minoranze Croato, Governo Sloveno, mentre i rapporti con gli altri enti della CNI non sono mai stati così produttivi: la nostra casa editrice EDIT, con le sue varie riviste ed edizioni, TV e Radio Capodistria, la radio, ma soprattutto le scuole, triplicando il numero di abbonamenti, grazie all’impegno di tutti i dirigenti. Il numero elevato di presenze, gli otto premi vinti solo nelle ultime
Le "Baruffe chiozzotte" messe in scena nel 1946