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C’era un mare di cori, si cantava dappertutto
from LA TORE 27
by Foxstudio
Dai ricordi alla realtà: Lalli Dessardo • di Sandro Vrancich
c'era un mare di cori si cantava daPPertutto
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Avevamo appena iniziato l’intervista ovvero a parlare di canto, quando il cellulare di Lalli (Lauro Dessardo), incominciò a squillare... Pronto..., Ma bravo, bravo...tuto tuo nono ti son...ma te go deto che non sarà problemi....in fondo ti ga ciapà tutto de mi, dai...Senti adesso son qua con Sandro per un’intervista, po se sentimo dopo...ciao picio.
Ma chi era, Lalli?
"Mio nipote Enea. Mi ha telefonato per dirmi che si è piazzato addirittura al quinto posto, su 180 studenti, all’esame d’ammissione alla Facoltà di scienze...... a Gorizia. Ahaha... gli ho detto che ha preso tutto da me...ahaha, scherzo sempre con lui. A parte gli scherzi, è molto in gamba. Se almeno io fossi stato come lui, chissà dove sarei arrivato."
Bravissimo, complimenti, ma torniamo a noi Lalli, come nasce questa passione per il canto e da quanto dura la sua collaborazione con la Fratellanza?
"Pensa un po’, sono ben 67 anni che sono socio di questa società artistico culturale. Io sono del 1932 e subito dopo la guerra, avevo 17 anni e già lavoravo alla Torpedo, cantavo spesso assime a mia sorella Eliana. Cantavamo in Chiesa soprattutto, in quanto, grazie alla nostra attività, venivamo ricompensati dalle suore con un pasto caldo. Ma a quei tempi si cantava dappertutto. A Fiume c’erano infatti tantissimi cori, quello della Raffineria, della Torpedo, dei cantieri navali, della Cooperativa pittori. Guarda, quasi ogni rione aveva il suo coro. Nel ‘49, assieme ad alcuni amici, tra cui Antonio Mozina, ci presentammo a un’audizione per entrare a far parte della Fratellanza che allora contava un coro imponente con quaranta elementi. Il maestro Drucker, che lo dirigeva, non mi fece cantare, ma mi chiese soltanto di dirgli qualcosa e, sentendo la mia voce, mi disse solo: 'Basso. Tu hai la tonalità di un basso. E così iniziai la mia lunga strada con la Fratellanza.'"
A parte i concerti ufficiali si cantava spesso, pure in cimitero...
"Sì e a guidarci a Cosala era il maestro Egidio Milinovich, e poi gli è successo Fulvio Kriso. Ricordo Grdadolnik, Zoia, Bušljeta, Primožić, Stipcich, Baccarini, Sassinka, Farina, Vazmo, e tanti, tanti altri."
Ricordi particolari, qualche aneddoto?
"Mah, mi viene in mente uno a proposito di Vazmo...quando qualcuno dei vecchi coristi moriva, era d’obbligo andare tutti al cimitero per onorare il defunto. Quel giorno però Vazmo non venne. Il giorno dopo lo reincontrai alle prove e gli chiesi: Vazmo ma perchè non ti ieri ieri al funeral? Non sapendo trovare una buona scusa mi rispose: Ma sa cossa, non son andà al suo funeral


Una vita passata a cantare nella Fratellanza. A Lalli Dessardo è stato assegnato nel 1996 il Premio Palisca perchè sicuro nanche lui vegnirà al mio."
Ricordo con particolare entusiasmo la tournée che avevamo fatto per l’Istria con la rivista "Tutta Fiume", con spettacoli a Parenzo, Buie, Capodistria. Non aveva partecipato tutta la "Fratellanza", bensì solo alcuni cantanti, come me, Cianci, Cek, Kriso, Milinovich e ancora qualcuno. Milinovich, che era un bravo poeta, aveva scritto anche una poesia con delle battute per ognuno di noi coristi. Si scherzava sempre, con Kriso e Benussi,.. ne abbiamo fatte proprio tante. C’era poi Luigi Vanzella, che purtroppo aveva la balbuzie, ma questo difetto veniva incredibilmente annullato quando cantava.
In 67 anni di attività ne ha passati di maestri...
"Eh sì, quasi tutti, e forse il migliore era Marčelja, senza togliere nulla a tutti gli altri, bravissimi, come pure l’Arianna Bossi. Abbiamo cantato anche a Teatro, assieme a Mozina. Nell’Aida per esempio facevo il sacerdote e ho cantato in croato. Erano gli anni Cinquanta. Sai... si beveva un bicchiere e si cantava facilmente anche in croato."
Il coro oggi?
"Purtroppo dal quel complesso imponente formato da quaranta elementi che era, oggi siamo rimasti in otto. Una klapa praticamente.Tra i giovani non c’è più l’interesse per il canto corale, è cambiato il modo di vivere e le generazioni d’oggi ascoltanto una musica completamente diversa. E così, e basta. Quand’ero giovane, partecipavamo con la Fratellanza a tante rassegne e competizioni. Ebbene, la partecipazione era enorme, di cori ce n’erano a decine."
Altre attività?
"E non ti basta questa, alla "Fratellanza", per 67 anni? Comunque, sono stato pure attivista della Croce Rossa, per una ventina d’anni: donatore di sangue per ben sessanta volte. Poi, io ero sempre per le compagnie, i divertimenti, le magnade e le bevude, a "Le Rose", da "Perusin", alla "Tappa", e chi più ne ha più ne metta. Bei ricordi Sandro, ma ce ne saranno ancora, non dubitare."
