2 minute read

Continuate con la passione che vi ha mosso finora

Maurizio Tremul, presidente della Giunta dell'Unione Italiana

continuate con la Passione che vi ha mosso finora

Advertisement

La più grande Comunità degli Italiani in Croazia e Slovenia festeggia quest’anno i settant’anni della propria costituzione e sette decenni di ininterrotta attività. Una Comunità venuta alla luce ancor prima che il Trattato di Pace di Parigi assegnasse definitivamente questi territori alla Jugoslavia comunista da cui fu espulsa la componente italiana della popolazione, che in breve tempo da maggioranza divenne minoranza.

L’esodo massiccio, la cancellazione della toponomastica originaria, la chiusura di molte scuole, la cancellazione del bilinguismo e la soppressione dell’uso ufficiale dell’italiano, hanno rischiato di far perdere a Fiume una sua caratteristica fondamentale, ossia quel suo tratto distintivo multiculturale e plurilinguistico che l’aveva contraddistinta nel corso dei secoli.

Ciononostante, anche se in condizione di minoranza, gli Italiani di Fiume hanno sempre operato per il riconoscimento, per la tutela e la valorizzazione della lingua, della cultura e dell’identità italiane, forti e fieri della propria "fiumanità", contribuendo a mantenere ricco, consistente e unico il volto identitario plurimo del capoluogo del Quarnero.

Le innumerevoli attività culturali portate avanti dalla Comunità degli Italiani attraverso le sue numerose e operose Sezioni, tra cui la Società artistico culturale "Fratellanza" e il Coro Fedeli Fiumani, sono affiancate in città dal lavoro delle tre principali istituzioni della Comunità Nazionale Italiana che vi hanno sede: il Dramma Italiano, unica compagnia teatrale italiana stabile oltre i confini dell’Italia, la casa editrice EDIT e il suo quotidiano, "La Voce del Popolo" il più longevo edito nel Quarnero, e l’Unione Italiana, l’organizzazione democratica che rappresenta tutti gli Italiani della Croazia e della Slovenia.

Non meno importanti sono le Scuole Italiane, dalle Sezioni italiane dell’Asilo fino al Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filosofia dell’Università di Fiume, che assieme alle sopra citate Istituzioni definiscono la più organica, strutturata e articolata comunità minoritaria della città, intesa dunque nel suo senso più esteso e pluralistico.

A tutti i dirigenti che si sono susseguiti in questi settant’anni anni alla guida della Comunità degli Italiani di Fiume e delle sue numerose e preziose sezioni, a tutti i migliaia di attivisti che in questi anni hanno offerto il loro disinteressato e generoso contributo per mantenere viva la nostra lingua, cultura e identità, vadano i miei più sentiti sensi di riconoscenza.

Senza il loro lavoro, i loro sacrifici, i loro contributi in termini di professionalità, senza la loro passione, senza il loro amore, oggi tutti noi non saremmo ciò che siamo.

Nuovi traguardi si delineano sulla linea dell’orizzonte nei prossimi anni e sono certo che i fiumani sapranno cogliere al meglio le nuove opportunità che si prospettano.

Sono certo che continuerete a dare il vostro contributo anche in futuro con la stessa "passione" e auguro a tutti voi buona fortuna.

Maurizio Tremul Capodistria-Fiume, 25 ottobre 2016

This article is from: