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Diffondere i valori della cultura italiana

Paolo Palminteri, Console Generale della Repubblica d'Italia a Fiume

diffondere i valori della cultura italiana

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Appena un anno dopo la fine della seconda guerra mondiale, e mentre il Trattato di Pace veniva ancora negoziato, gli italiani di Fiume fondarono il Circolo Italiano di Cultura, primo nome di quella che è oggi la Comunità degli Italiani.

Il settantesimo anniversario, che celebriamo quest’anno, testimonia quanto sia profondo il sentimento italiano in questa città, cui le vicende del primo dopoguerra avevano conferito notorietà mondiale. Testimonia come la cultura italiana, assieme a quella austro-ungarica e a quella croata, sia parte costituente dell’anima della città.

Testimonia come la Comunità degli Italiani in settanta anni, di cui molti assai difficili, non abbia mai cessato di essere il punto di riferimento di tutti i connazionali e Palazzo Modello un centro da cui irradiare la lingua e la cultura italiana.

Neppure quando gli italiani a Fiume divennero in pochi anni una ridotta minoranza, videro diminuire l’importanza del Circolo, come ancora oggi affettuosamente sento chiamare la Comunità.

Avere una grande storia alle spalle impone la necessità di costruire un futuro all’altezza. Un compito che spetta non solo alla dirigenza della Comunità, ma a tutti i soci.

Oggi Italia e Croazia condividono il progetto europeo, sono parte della stessa alleanza militare, e presto condivideranno anche moneta e frontiere. In questo nuovo e più favorevole clima, quale deve essere dunque il ruolo della Comunità degli Italiani?

Le numerose ed importanti attività della Comunità restano sempre essenziali per evitare l’assimilazione alla lingua e cultura della maggioranza, un pericolo che è sempre presente per l’esiguità numerica degli italiani.

Ma dobbiamo pur sempre ricordare che noi italiani siamo portatori di una grande cultura che nel corso dei secoli ha dato un contributo inestimabile al progresso spirituale dell’umanità.

Per questa ragione, io credo che oggi la Comunità degli Italiani debba essere non solo la casa di tutti gli italiani ma debba anche diventare un centro di diffusione di lingua e cultura italiana per tutta la cittadinanza, aprendo, anzi spalancando, senza timori le sue porte anche alla maggioranza.

Quanto più la cultura italiana tornerà ad essere un patrimonio diffuso di tutti gli abitanti di Fiume, indipendentemente dalla loro nazionalità, tanto più si rafforzerà la posizione degli italiani.

In questo compito la Comunità degli Italiani non è sola: può infatti contare sulla funzione indispensabile che svolgono gli asili e le scuole, sulla presenza di due istituzioni rilevantissime della nostra comunità nazionale, l’EDIT ed il Dramma Italiano, e sulla presenza della sede stessa dell’Unione Italiana.

Ed inoltre, potrà fare costante affidamento sul sostegno del Consolato Generale, che non verrà mai meno!

Paolo Palminteri

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