Silvana Vlahov rievoca il percorso dal 1994 ad oggi • di Melita Sciucca
Una scuola modello per la lingua italiana Me la ricordo da sempre: una signora sempre molto bella, con una voce meravigliosa, L’ho conosciuta bene negli anni Novanta quando, con la sua sicurezza, il suo sapere ed il "saper fare" metteva in piedi quella che è diventata ormai da diversi anni una chicca della nostra Comunità degli Italiani: la Scuola Modello. La incontro serena, col suo sorriso solare, in una bella mattina di sole, davanti ad una tazza di caffè. Baci ed abbracci e la nostra chiacchierata ha inizio. Quelli che emergono innanzitutto sono i ricordi e le considerazioni relative alla Comunità: "Mi piacevano le belle compagnie di una volta al Circolo; dopo i balli si facevano le obbligatorie cantade e si arrivava alle ore piccole perché nessuno aveva voglia di tornare a casa. I camerieri ed i nostri grandi chef del bar – Italo, Argeo,
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Meri, Pepi e altri non vedevano l’ora che andassimo a casa. Noi ce ne andavamo, ma ci fermavamo giù, in porton, con quella bella acustica, dove intonavamo l’ultima canzone della serata, in piedi. Con l’amica Rosi Gasparini abbiamo fondato la Sezione VaiSenzaFreni della CI che si era presa l’obbligo di organizzare tutti gli avvenimenti di svago, con particolare cura dei balli carnevaleschi, dei veglioni di Capodanno, di San Vito con dolci e tradizioni, ospiti dall’Italia, "Con Este in allegria". Per animare le serate abbiamo fondato anche il gruppo Animaballo e nei cinque anni di attività, abbiamo organizzato, tra l’altro, tante uscite in Istria e in Italia e spettacoli in Comunità. Instancabile era la nostra maestra Iva Vavan, che ci metteva in riga facendoci sgambetar con coreografie latino americane e perder le calorie
di troppo nel corso del pomeriggio di ogni sabato. I miei ricordi più cari sono legati al periodo in cui tutti facevamo volontariato, l’entusiasmo era alle stelle e noi davamo il cuore e l’anima per el nostro Circolo. La vil pecunia ha portato tanto, sì, dal punto di vista materiale, ma d’altra parte sono andati persi quei valori che ci facevano venire ogni giorno in Comunità: l’amicizia, la voglia di fare….." Ci siamo incontrate per un motivo preciso: parlare della Scuola Modello, la sua creatura, oggi portata avanti dalla professoressa Ornella Sciucca. Me ne parla con affetto e nostalgia molto sentiti. Iniziata nel 1994 dal comitato fiumano della Società Dante Alighieri, un anno dopo nasce nel motto "Studiamo l’Italiano insieme, leggendo, ascoltando, scrivendo e parlando". Lo scopo della scuola era ed è tuttora quello di diffondere la lingua e la cultura italiane a livello di L2 comunicando, portando il discente, attraverso letture e ascolti, all’analisi del testo ed alla riflessione linguistica, presentandogli elementi di cultura italiana, la letteratura, l’arte, la musica, il cinema, il teatro. I corsi – dalle Ludoteche, adeguate alle capacità dei più piccoli - a quelli per i ragazzi delle scuole elementari e medie, a quelli per adulti che vanno dal livello A1 al livello C2 (del Quadro europeo), sono sempre stati molto seguiti sicché la Scuola nel corso degli anni si è fatta una reputazione invidiabile, anche grazie al fatto che i docenti sono sempre stati di madrelingua italiana, e quindi hanno dato ai corsisti molto di più di quel-