LA TORE 27

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Spunti di un anno d'attività

Fratellanza sì ed anche molto attiva

Già da tempo si dice che si stanno sfoltendo i ranghi tanto della Comunità in genere, quanto, in specifico della Fratellanza. L’affermazione, ampiamente condivisa all’interno della comunità minoritaria, è senza dubbio veritiera, in quanto corroborata dai numeri. Non meno note e condivise sono le cause, che essenzialmente vanno cercate da una parte nel progredire dell’età – e con seguente scadere delle forze – nelle generazioni più anziane e, nel contempo, nell’affievolirsi dell’associazionismo nelle giovani generazioni. Fin qui tutti d’accordo. Poi, quando si passa ad analizzarne la cause, le valutazioni appaiono a volte anche notevolmente diversificate. Si va dall’ostruzionismo frapposto per decenni dai "vecchi" – su cui battono volentieri le generazioni di mezzo - al "palese disinteresse" sistematicamente, anzi no, progressivamente mostrato dai giovani, su cui insistono specie coloro che in Comunità ci sono arrivati prima, il che vuol dire, appunto

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i "vecchi". Si passa poi a diverse varianti, dalla scarsità dell’offerta alla mancanza dell’ascensore per cui fare i 60 gradini (c’è chi li ha contati: e sì, sono esattamente tanti) per parecchia gente in là con gli anni è tutt’altro che facile. Tutto vero, tanta gente, tanti connazionali un tempo presenti magari con notevole regolarità, ora non ce la fanno più a venire, non sono più fra i vivi, l’interesse è ridotto, l’attività minore rispetto al tempo della sala piena quasi ogni sera, ecc. Eppure, anche la Fratellanza si lascia alle spalle un anno d’intensa attività, un anno in cui, come fa fede la colonna dei dati posta qui a lato, ci sono state in primo luogo tante esibizioni in sede, sicché si può dire che non c’è stata manifestazione che non sia stata accompagnata dall’esibizione di singoli o di complessi. A queste si sono accompagnate non poche uscite, nelle località più disparate, dalla città all’area quarnerina, isole comprese, dall’Istria a

centri italiani anche talvolta piuttosto lontani, come si evidenzia dalla presenza a Verona. Sono state talvolta esibizioni confortate dalla consapevolezza che avvenivano anche dinanzi a spettatori talvolta disagiati, in uno stato particolare, e da qui anche una soddifazione intimamente sentita in modo particolare. Alle "arti da palcoscenico" si sono poi significativamente affiancate le arti figurative che, da parte loro, oltre a dare un positivo sfogo alla creatività di singoli e gruppi, hanno pure favorito la conoscenza dell’operare comunitario e quindi dato eco su scala più ampia alla presenza italiana in questo territorio. Questo – detto per inciso – è anche il settore in cui la presenza dei giovani è più spiccata. Molto spesso, osservando le singole opere ad una mostra o divertendoci ad uno spettacolo, perdiamo di vista che siamo di fronte solo ad un "evento episodico" di un insieme ben più consistente e dunque più importante. Un insieme in cui, sotto l’egida della fiumanità e dell’italianità, converge tutto un insieme di persone, energie, intenti, che nel nostro caso si posiziona nel nome della Fratellanza. I dati e le fotografie di questa pagina sono solo gli elementi di base del doveroso ragionamento che, pur ammettendo le valutazioni iniziali, non può non convenire che stiamo ancora dando prova di un’attività di tutto rispetto. E di questo alla Fratellanza va dato il doveroso merito. M.S.


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