Il Coro Fedeli Fiumani ha 25 anni di vita • di Bruno Bontempo
Canto e fede anche come retaggio culturale
Il coro a Spinea nel 2009
Espressione artistica presente con continuità pressoché ovunque, fin dai primordi della storia, la musica corale, come la intendiamo noi oggi, ha origine nel canto cristiano dei primi secoli. Come risulta dalle sacre scritture, il canto era una pratica diffusa già nella civiltà ebraica e lo stesso Gesù Cristo, insieme ai suoi discepoli, sarebbe stato un cantore: "E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi", scrive Marco nel suo Vangelo. La scoperta della polifonia favorì, dopo l’anno Mille, la nascita delle caratteristiche foniche moderne, le quali si allargarono anche all’aspetto corale, che da allora riveste un ruolo da protagonista nelle funzioni religiose.
Nel ‘200 nacque il Kyrie eleison, antica preghiera della liturgia cristiana, al cui canto si univano i fedeli presenti in chiesa. Un nuovo impulso a questo tipo di musica arrivò nel ‘500. In Italia la realtà corale vanta tradizioni antiche e di grande prestigio: a partire dal XIV secolo hanno fatto storia i cori dei duomi di Orvieto e di Perugia, della Certosa di Pavia, della Chiesa Santa Maria della Salute a Venezia, del Duomo di Asti... Un antico detto recita che "chi canta, prega due volte" mentre Sant’Agostino aggiunge che "il cantare è proprio di chi ama", il canto "è espressione della gioia del cuore, strumento più immediato e comu-
ne della preghiera: paradigma emotivo, propizia la commozione, la riflessione e la meditazione, unisce le diverse voci e, nello specifico liturgico, esalta il significato della Parola, dispone i cuori a Dio, favorisce l’unione dell’assemblea e ne permette la partecipazione più attiva". La musica e il canto pertinenti al culto religioso sono trattati al capitolo VI (Musica sacra) della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, in cui si ribadisce che "l’azione liturgica riveste una forma più nobile quando è celebrata solennemente con il canto, con i ministri e la partecipazione attiva del popolo". Il gregoriano è considerato il canto proprio della liturgia roma-
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