Marin Corva, presidente dell’Esecutivo • di Sandro Vrancich
Dare ampio spazio all’impegno giovanile
Dall’aprile scorso, Marin Corva ricopre la carica di presidente dell’Esecutivo della Comunità. Trentasei anni, dopo aver frequentato la scuola elementare Gelsi e quindi l’ex Liceo, si è laureato alla Facoltà di economia di Fiume in economia aziendale e già da diversi anni lavora presso l’Unione Italiana. Conosce bene la Comunità degli Italiani di Fiume in quanto l’ha frequentata fin da piccolo partecipando a diverse iniziative e attività connaturate all’età. Fra l’altro ha fatto anche parte del coro giovani della CI. Da dove è innanzitutto scaturita l’idea di candidarti per la carica di presidente dell’Esecutivo della Comunità di Fiume. Hai avuto subito l’appoggio di un determinato numero di persone? Dopo le elezioni svoltesi nell’estate del 2014 nel corso delle quali
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sono stati eletti gli attuali membri dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Fiume, vista la mia esperienza maturata nell’ambito del Comitato esecutivo nel corso di due mandati che hanno preceduto quello attuale, e viste le competenze acquisite svolgendo la mia attività lavorativa nell’ambito dell’Unione Italiana, ho deciso di candidarmi a presidente del Comitato esecutivo. In quella occasione, nell’ambito dell’avvicendamento ai vertici comunitari, a presidente dell’Esecutivo venne eletta Corinna Gerbaz Giuliano, ma da parte mia ero felice del risultato conseguito, visto l’elevato numero di preferenze ottenute. Nel 2015 però la presidente Gerbaz Giuliano rassegnò le dimissioni dall’incarico e, non essendosi presentati altri candidati, decisi di ripropormi, anche se in quel periodo ero già molto impegnato, tra
l’altro, anche con il Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione Litoraneo montana, dove ricoprivo e ricopro tutt’ora la carica di vicepresidente. Quando appresi che si sarebbe candidata pure Laura Marchig, ritenni opportuno ritirare la mia candidatura dando il pieno appoggio a Laura. Purtroppo però, pure Laura Marchig a distanza di alcuni mesi, si ritirò dall’incarico. A tale suo passo fece seguito un altro tentativo di eleggere il presidente, che pure si risolse con un nulla di fatto per mancanza del numero di voti ed a cui io non avanzai la candidatura alla luce del fatto che alle mie già considerevoli incombenze di lavoro si erano aggiunti anche nuovi impegni nell’ambito personale, ovvero familiare. A questo punto, dopo essere stato contattato dalla stragrande maggioranza dei consiglieri dell’Assemblea della Comunità, e essendo conscio che in tal caso sarebbe stato inevitabile andare ad elezioni anticipate, sapendo quel che tale possibilità comportava, nonostante i miei innumerevoli impegni, decisi di presentare comunque la mia candidatura. Le elezioni si sono svolte lo scorso aprile ed i voti espressi a mio favore sono stati 18. Votato a gran maggioranza dai consiglieri dell’Assemblea, hai scelto i tuoi collaboratori più stretti. Vuoi elencarli, e quale è il ruolo che hai assegnato a ciascuno? A differenza di quanto è stato fatto da chi mi ha preceduto, ho ritenuto opportuno coinvolgere un elevato numero di persone nel Co-