Vojko Obersnel, Sindaco della Città di Fiume
Meriti nella promozione della cultura del dialogo
Fiume è città della tolleranza e dell’accettazione, ambiente cosmopolita aperto e rispettoso delle molteplici diversità religiose, culturali e nazionali. Saggi e valenti, i Fiumani hanno saputo sempre mantenere il modo di vivere fiumano e fare della città una piacevole sede di vita. È tale rispetto e spirito europeo che ci induce ad all’ascolto e alla condivisione che ha portato a Fiume il titolo di Capitale europea della cultura 2020, un progetto che assegna un posto di rilievo anche agli appartenenti alla minoranza italiana autoctona di Fiume. A Fiume, ritengo, gli appartenenti ad ogni minoranza avvertono e partecipano a questo modo di vivere tipicamente fiumano che, nei concetti, le modalità e l’azione, è fatto proprio dalla Città di Fiume quanto dalle varie istituzioni e organizzazioni cittadine. La Città appoggia in vario modo l’attività delle comunità minoritarie, fra cui, è ovvio, figura l’associazionismo all’interno della minoranza italiana.
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Il riconoscimento dell’autoctonia della minoranza italiana è sancito dallo Statuto cittadino. Il concetto ivi contenuto non implica nuovi diritti né alcun privilegio rispetto alle altre, bensì la interpreta come riconoscimento e rispetto delle circostanze e del retaggio storico e culturale. Tale status è fissato nella legislazione croata dalla Legge di riconoscimento del Trattato fra Croazia e Italia sui diritti delle minoranze approvato dal Sabor nel 1997. Lo Statuto cittadino prevede che la Città assicuri agli italiani, in quanto autoctoni, l’uso della propria lingua e scrittura nelle questioni pubbliche facenti capo alle competenze dell’autogoverno cittadino. Ciò significa che essi si possono rivolgere per iscritto in italiano e noi siamo nell’obbligo di assicurare che tutti tali scritti, richieste, ecc. siano tradotti e avviati all’usuale procedura. Purtroppo gli appartenenti alla nazionalità italiana si servono nella vita quotidiana molto sporadicamente di tale diritto.
Allo stesso modo la Città ottempera all’obbligo di assicurare e sostenere, entro le proprie possibilità, l’attività educativa e culturale della minoranza italiana, derivante dal medesimo articolo dello Statuto. La rappresentanza della minoranza italiana è assicurata pure nel Consiglio cittadino con la nomina di un consigliere fra le file minoritarie. Oltre che nella CI, la sua attività si estrinseca pure per tramite del Consiglio della minoranza eletto a decorrere dal 2003 in base alla Legge costituzionale sui diritti delle minroanze naionali. CI e Consiglio collaborano sia con la Città che fra loro. Dato che la CI di Fiume festeggia i settant’anni, per finanziare l’anniversario sono stati assicurati mezzi aggiuntivi per tramite del Programma delle necessità pubbliche nella cultura e il bilancio cittadino. Va anche detto che quella fiumana è la maggiore Comunità degli Italiani con grandi meriti nella promozione di iniziative culturali e artistiche, ma anche sociali e sportive, al fine precipuo di mantenere in quest’area l’identità italiana. Le attività vengono promosse dalle sue diverse sezioni. Citerò qui la SAC "Fratellanza", i cori, i minicantanti, il "Collegium Musicum Fluminense", le Sezioni artistiche, il gruppo "Bele fiumane" o la Scuola Modello" con i suoi corsi di lingua italiana, il Centro di musica classica, come anche la pubblicazione di questa rivista annuale e altro ancora.