Lungo la Rječina/Eneo, dalla sorgente alla foce • di Tullio Iliassich
Fiume in cui s'incarna l'anima di una città
La cartiera all'inizio del XX secolo era un impianto industriale molto avanzato
Questo scritto non è un trattato sulla Rječina, ma una mia passeggiata, con fermate nei punti che ho ritenuto importanti, se Vi interessa accompagnatemi. Due pillole di descrizione generale. Le acque correnti della regione liburnica, date le caratteristiche carsiche, si riducono a due soli corsi
La trota è "inquilino abituale" del fiume
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degni di nota: la Rječina – Eneo e la Ličanka. La Rječina, Eneo o Rečina, così denominata dalle popolazioni autoctone del circondario, nasce a N di Fiume, nel fondo del solco che da essa prende il nome. La sorgente si trova ad un’altezza di 325 m sul livello del mare, ai piedi di una roccia a picco facente parte del monte Kičej, il cui ciglio superiore ha un’altezza di 606 m. Studi fatti all’inizio del secolo scorso hanno ipotizzato che questa non sia la sua vera fonte, ma la fuoriuscita di un volume d’acqua che, in conseguenza delle precipitazioni e della condensazione dei vapori atmosferici, si raccoglie sull’altipiano superiore del Carso e, dopo aver percorso molte caverne sotterranee, arriva allo scoperto in quel punto. Un tanto sarebbe dimostrato dalla sua temperatura media che corri-
sponde alla media annuale delle regioni dell’altipiano carsico. Ha un corso di circa 19 km di lunghezza con una larghezza che varia dai 9 ai 16 metri. L’acqua della sorgente, perfettamente limpida anche nel caso di forti acquazzoni caduti su tutto il Carso ed anche all’atto dello scioglimento delle nevi, viene usata sin dal 1915 per l’approvvigionamento idrico della città. I suoi "inquilini" più conosciuti sono: la trota d’acqua dolce e il gambero. Proseguiamo la passeggiata. La valle scende lentamente verso sud, in leggero dislivello, per circa 3 km fino a Kukuljani, il primo villaggio, situato a circa 290 m sul livello del mare. La sorgente è collegata ad esso da una strada sterrata, ideale per una leggera passeggiata, e contornata di prati, boschi e ogni tanto (quelli che sono stati riparati) punti con panche e tavoli per il ristoro degli escursionisti. Ancora oggi è facile imbattersi in pecore, capre e
La sorgente all’inizio del Novecento