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PROGETTO DHOMO
L’INTONACO? È PURO COMFORT La ricerca promossa da Miniera San Romedio e dai più importanti enti e associazioni punta a plasmare l’edilizia del futuro. Con un programma scientifico che studia su edifici reali l’impatto dei materiali e le scelte migliori ai fini del benessere abitativo di Veronica Monaco
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l mondo delle costruzioni punta sempre più l’accento sul tema del comfort abitativo. Ma come misurarlo scientificamente? E come definire dei parametri replicabili in progetti veramente sostenibili e garanti del benessere? A tali interrogativi risponde Dhomo, il progetto di ricerca promosso da Covi Costruzioni, Miniera San Romedio e i più importanti enti e associazioni impegnati a plasmare l’edilizia del futuro. Come spiega Luca Endrizzi, responsabile della ricerca e divulgazione tecnico-scientifica, monitoraggio e analisi dati presso Covi Costruzioni. Domanda. Quali sono le caratteristiche del progetto Dhomo? Risposta. Dhomo è un progetto di ricerca dedicato al comfort abitativo e alla sostenibilità che vuole andare al di là dei classici test fatti in laboratorio o su edifici campione, e monitorare cosa davvero accade all’interno di edifici reali. A questo proposito sono stati ultimati quattro edifici, due in legno e due in laterizio, che saranno poi destinati a uso abitativo, perfettamente confrontabili tra loro, che consentiranno di rilevare dal vivo un numero elevatissimo di parametri inerenti al comfort indoor. D. Il comfort abitativo sembra un concetto molto astratto, in realtà non è così: perché? R. Il comfort abitativo dipende da diversi parametri fisici e misurabili, come temperatura, umidità, luminosità, rumore. I progettisti degli edifici realizzati per la ricerca Dhomo hanno studiato gli accorgimenti necessari per rendere gli edifici in grado di gestire il volano termoigrometrico, adeguatamente isolati al suono, con ingresso regolato della luce. Grazie all’elevato numero di sonde poste in opera sarà possibile rilevare tutti i parametri significativi e analizzare condizioni diverse, sia a edifici disabitati, sia con l’ingresso dei residenti. Questa seconda fase permetterà di studiare le preferenze soggettive degli utenti tramite questionari mirati. D. Avete messo a confronto quattro edifici costruiti con elementi
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Particolari costruttivi del progetto Dhomo. Nella pagina a fianco, Luca Endrizzi © Elisa Fedrizzi
diversi, due in legno e due in laterizio. Per quale motivo? R. Il focus principale del progetto in realtà non è tanto il confronto tra legno e laterizio, quanto il confronto tra finiture interne pesanti o leggere, tra ventilazione naturale o meccanica, tra impianto convettivo o radiante e tra gestione domotica o manuale. Il fatto di aver realizzato edifici sia in legno che in laterizio dimostra che entrambe le tecniche costruttive possono raggiungere altissimi livelli di comfort, non che una sia meglio dell’altra. D. A che punto è il progetto? R. Il cantiere è in fase di chiusura e a breve inizierà la fase di monitoraggio, che sarà il vero clou del progetto Dhomo. Durante questa fase potremo analizzare tutti i dati per capire quali sono le scelte S e t t e m b r e
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