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AMAZON PUNTA FORTE SULL’ITALIA
Amazon creerà in Italia 1.600 posti di lavoro a tempo indeterminato entro l’anno. Il colosso dell’e-commerce arriverà così a 8.500 dipendenti, rispetto ai 6.900 di fine 2019, sparsi tra 25 sedi in tutta Italia. Il colosso ha investito circa 4 miliardi di dollari tra aprile e giugno per iniziative legate al covid e alla consegna degli ordini ai clienti e alla sicurezza dei dipendenti. I nuovi posti di lavoro comprendono un pacchetto di benefit, tra cui l’assicurazione sanitaria privata contro gli infortuni e sconti per acquisti su Amazon.it a tutti i dipendenti. Nel 2019, Amazon ha pagato, in media, oltre 17,2 milioni di euro al mese in remunerazioni e stipendi ai dipendenti in Italia.
IL BOOM DI ZOOM
L’emergenza sanitaria legata al covid ha aumentato l’importanza dello smart working e degli strumenti per realizzarlo. Per esempio, la piattaforma Zoom per le videoconferenze. Zoom è così passato da 10 milioni di utenti giornalieri del dicembre 2019 a oltre 300 milioni nell’aprile 2020. Visto il successo, l’azienda americana è pronta a fare la sua prossima mossa e ha annunciato una nuova categoria di prodotti denominata Zoom for Home, che consiste sia di un’interfaccia software, sia di una linea di dispositivi hardware realizzati appositamente per il lavoro da casa.
L’E-COMMERCE ACCELERA
Secondo una ricerca Ipsos, con il lockdown c’è stata una crescita dell’e-commerce che si manterrà nel tempo. Rimane, però, la criticità della consegna, che soprattutto nel nostro Paese deve ancora essere risolta. Secondo l’indagine, il periodo di lockdown ha impresso un’accelerazione senza precedenti alla diffusione dell’ecommerce. Durante la quarantena lo shopping online è stato adottato da tre italiani su quattro e rientra ormai fra le nuove e più frequenti abitudini della quotidianità, preceduto solo dal tempo passato con familiari e amici, sui media o dedicato agli hobby nel tempo libero. Sempre secondo l’indagine di Ipsos, il 37% degli italiani ha intenzione di acquistare online addirittura di più nei prossimi 6-12 mesi. Un’intenzione correlata anche a una generale tendenza verso stili di vita più digitali, confermata dall’abbandono del contante: un italiano su tre dichiara che lo userà meno d’ora in poi.
HACKER ALL’ATTACCO

La pandemia ha influito negativamente sulla sicurezza informatica. Secondo il Rapporto sulle minacce informatiche elaborato dall’Osservatorio sulla Cybersecurity di Exprivia, giugno è stato il mese in cui dall’inizio dell’anno si sono verificati la maggior parte di attacchi, incidenti e violazioni della privacy a danno di aziende, privati e pubblica amministrazione. La maggior parte degli attacchi sono da mettere in relazione all’emergenza coronavirus e oltre il 60% degli episodi ha provocato come danno il furto dei dati con una crescita a tripla cifra rispetto al primo trimestre (+361%), superando sia le violazioni della privacy (11% dei casi) che le perdite di denaro (7%). Gli esperti di Exprivia pongono l’accento sull’elevato rischio che stanno correndo i sistemi di videosorveglianza presi di mira dagli hacker, che già nel primo trimestre hanno messo a punto un pericoloso attacco con il malware Mirai.

