
TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE

TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
9 EDITORIALE Per i piccoli anche il ricambio è un problema
10 INDEX Edilizia, per ora niente frenata
14 OVERVIEW
16 ECONAUTA Più design in showroom
16 CHIACCHIERE IN CANTIERE Nuova chance per le Cer
17 L'AVVOCATO La trappola della servitù
18 I FATTI NOSTRI Se il mercato si fa tecnico
20 DIGITAL NEWS
22 SEGGIOLE E POLTRONE
24 SPECIALE DRENAGGIO Cura delle acque contro il rischio
28 INCHIESTA La tecnologia da scegliere in rivendita
36 GRUPPO DEUS La transizione digitale sotto la lente
42 INTELLIGENZA ARTIFICIALE Acquisti e vendite con l'agente Ai
46 FORMAZIONE In azienda è boom delle academy
50 SMART BUILDING Efficientamento necessario
52 EVENTI Costruzioni sulla scala della sicurezza
66 SICUREZZA Formazione e tech anti infortuni
82 CALABROPARATI In tre generazioni sfumature di cambiamento
88 MADE DISTRIBUZIONE CAMBIAGO Multipoint e servizio
92 EDILGROUP Squadra in festa per i 25 anni
98 ÚJHÁZ Come trasformare un gruppo di acquisto
104 RIVENDITE NEWS
106 SHOWROOMS
108 TO BUILD
110 DIERRE Così da 50 anni il design porta innovazione
118 LATERLITE Buona chimica per l'edilizia con Nord Resine
128 FIBRE NET Super rete per casi difficili
130 SPEKTRA Distanze giuste con l'occhio digitale
131 VENETA PREFABBRICATI Più spazio alla produzione
132 HEIDELBERG MATERIALS Cemento verde con la CO2 in mare
133 MUOVIAMOCI Le trappole nel piazzale
134 REGOLIAMOCI Affitti brevi con le nuove aliquote
136 YOUTRADE NEWS
24
42
L'ALLEGATO DEDICATO
ALLE TECNICHE DI DRENAGGIO
66
COME USARE L'AGENTE DIGITALE PER VENDERE O COMPRARE FORMAZIONE E DISPOSITIVI CONTRO
GLI INFORTUNI
98
LA STORIA DI ÚJHÁZ,
DA GRUPPO
DI ACQUISTO
A DISTRIBUTORE
140
LA TOP 100
DEI DISTRIBUTORI
DI MATERIALI
IDROTERMOSANITARI
178 PREPARARSI
ALL'INVERNO
CON LE NUOVE
STUFE HI-TECH
SPECIALE TERMOIDRAULICA
140 TOP 100 Non c'è crisi per l'idrotermosanitario
152 ANICA Nuove caldaie per impianti sostenibili
154 QUARTARELLA Attenti ai trend e alla formazione
156 FIV Il comfort arriva dal basso
158 PUCCI Nuove placche per il bagno
159 STABILPLASTIC Vita migliore con il tubo fonoassorbente
160 MIDEA Pompe di calore al decollo con la linea Mars
162 IMPIANTISTICA Climatizzazione al centro del business
166 WAVIN Aria pulita con efficienza e tecnologia
167 EDILTEC Aria salutare, ambienti sicuri senza batteri
168 FORME Il fotovoltaico fa luce al business
170 OFFICINE RASERA C'è un Ausilio necessario per il pannelli
SPECIALE CONTROSOFFITTI PRESTAZIONALI
172 SAINT-GOBAIN Nel campus con un design da premio
174 ATENA Design e qualità nei moduli per il soffitto
178 EDILKAMIN Riscalda la casa e migliora l'aria
180 PIAZZETTA Pellet e legna insieme per l'efficienza
182 MCZ Se la stufa diventa climatizzatore
184 LUXURY GOODS Termoarredi
186 CASA GREEN Contro il caldo le città devono mettere radici
189 SOSTENIBILMENTE Architettura green sotterranea
190 HOME AUTOMATION Con Matter il setup è più facile
191 VENTILATORI Contro il caldo pale smart
192 HI-TECH
Il mondo è cambiato in pochi anni. Non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche nelle aspirazioni, nelle scelte e nelle motivazioni d’acquisto degli utenti finali. E a questi megatrend la filiera dell’edilizia si sta già adeguando, a partire dalla progettazione, dalla produzione e, naturalmente, dalla distribuzione, mentre è già ora di pensare al dopo-Pnrr, la ciambella di salvataggio dell’edilizia con il declino dei bonus. E, poi, la nuova dinamica demografica, il costo dell’energia, la digitalizzazione, le tensioni della geopolitica: sono alcuni degli x factor di cui le imprese che operano nella filiera delle costruzioni devono tenere conto. Per questo il XVIII Convegno Nazionale YouTrade affronterà il tema del cambiamento con l’obiettivo di guardare avanti. Non a un lontano futuro, ma alle trasformazioni che sono già in atto e che modificano le strategie aziendali. Un evento che si preannuncia denso di contenuti a cui non bisogna rinunciare. Da segnare subito in agenda.
Giovedì 23 e Venerdì 24 ottobre 2025
Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 37026 Ospedaletto di Pescantina (Verona)
Giovedì 23 ottobre 2025
DEGLI ALTRI
Martin Tobler, Ceo HGC 9,30 I MEGATREND DELL’EDILIZIA E IL DOPO-PNRR
Andrea Favaretto, direttore Centro Studi Sintesi - Cgia
Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
12,25 COME SCEGLIERE IL POSIZIONAMENTO STRATEGICO DELLA PROPRIA IMPRESA
Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc
12,55 TALK SHOW: LA PAROLA AI DISTRIBUTORI
13,30
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ISOLANTI
DIVISIONE EDILIZIA
COSTRUZIONE A SECCO
IMPERMEABILIZZANTI
SISTEMI COPERTURA
ANTINCENDIO
COLORIFICIO
DIVISIONE AMBIENTE
DIVISIONE FERRAMENTA
L’evoluzione per massima elasticità ammortizzazione e leggerezza
e dimensioni contano, specialmente nel mondo della distribuzione di materiali per edilizia. Economie di scala, possibilità di investimento, sinergie: essere grandi presenta tanti vantaggi. Ma non è solo per questo motivo che si assiste al fenomeno dell’aggregazione, in gruppi che comprano piccole rivendite e anche, diciamolo, di aziende che chiudono i battenti. In molti di questi casi non si tratta di una scelta e neppure di una decisione drastica presa per ragioni economiche, per un bilancio costantemente in rosso. È, invece, una inevitabile conclusione dettata dalla mancanza di qualcuno della famiglia (figlio, figlia, nipote) che prenda in mano le redini dell’azienda. È uno degli effetti della crisi demografica, che incide sul delicato processo di passaggio generazionale. Un fenomeno che è stato fotografato, tra l’altro, anche dal recente Rapporto Istat, secondo cui le imprese a rischio di mancato ricambio generazionale (in cui il rapporto tra addetti di oltre 55 anni e quello con meno di 35 anni è superiore a 1,5) sono circa un terzo del totale. Una percentuale che non esenta le imprese del settore edile che, inoltre, hanno a che fare con una certa scarsità di appeal per le giovani generazioni. La criticità è più forte nel caso di micro aziende, quelle con meno di tre addetti: una taglia non infrequente nelle piccole realtà della distribuzione.
La difficoltà di un ricambio generazionale, sempre secondo l’Istat, scende al 17,4% per le imprese tra tre e nove addetti, e al 3,7% nelle piccole realtà tra 10 e 49 addetti. Ma, in gran parte, queste percentuali dipendono anche dal settore di attività. Un altro aspetto critico che affiora dalle pagine del Rapporto riguarda il forte ritardo nella dotazione di capitale umano qualificato. E qui entra in gioco la formazione: nel 2023 gli occupati laureati e/o impiegati come professionisti o tecnici (risorse umane in scienza e tecnologia) hanno rappresentato circa il 40% del totale, 10 punti percentuali in meno rispetto a Germania e Spagna e 17 nei confronti della Francia. Come fanno notare gli estensori dello studio, la qualità del capitale umano in un’azienda si riflette sulla velocità nell’adozione delle tecnologie digitali, che richiedono competenze più elevate. E questo spiega il ritardo nel processo di digitalizzazione: in Italia la diffusione degli specialisti in information technology è la più bassa tra le maggiori economie europee. Una fotografia, insomma, che potrebbe essere cucita su misura per il settore delle rivendite edili.
Segnali di stabilizzazione per l’economia e per le costruzioni, con inflazione in calo e fiducia stabile per il settore, con gli altri comparti in recupero
l mese di maggio inverte la rotta intrapresa negli ultimi due mesi, con il sentiment delle imprese di costruzione che a livello nazionale fa segnare una stabilizzazione della fiducia. Un segnale incoraggiante dunque, soprattutto se messo in relazione all’altro segnale positivo a livello europeo, sia nell’area euro che in quella dell’Europa a 27 paesi, dove si registra nell’ultimo mese un incremento della fiducia, o meglio una diminuzione della sfiducia, che porta la differenza tra il livello nazionale e quello europeo a 5,9 punti sulla media dell’area euro e a 7,6 punti rispetto all’Europa a 27. Il miglioramento europeo è evidenziato dal fatto che la differenza due mesi fa era rispettivamente di 6,8 e 9,0 punti percentuali. Questi segnali positivi, stabilizzazione nazionale e miglioramento europeo, sono fattori che andranno verificati nei prossimi mesi, ma evidenziano un miglioramento già annunciato nelle previsioni di primavera
dell’Outlook economico della Commissione europea, che vede per il 2025 il mercato delle costruzioni sia in Italia sia in Europa in sostanziale stabilità. Certamente a questo risultato contribuisce il rallentamento della battaglia sui dazi del presidente Trump, che per ora ha ammorbidito i toni battaglieri, ma dovremo attendere il prossimo mese per capire i risvolti che l’escalation che si è avviata in Medio Oriente con gli attacchi di Israele all’Iran e la successiva entrata nel conflitto degli Stati Uniti. Questi elementi contribuiscono certamente a incrementare lo scenario di incertezza che dall’inizio dell’anno è diventato il refrain economico e sociale e che potrebbe avere, nel pungo periodo, impatti negativi sulla fiducia dei consumatori, in primis. Tuttavia, proprio a maggio si registra un recupero nel deficit di fiducia proprio dei consumatori, un recupero vistoso che andrà monitorato nei prossimi mesi, ma
SI STABILIZZA LA FIDUCIA DELLE IMPRESE IN ITALIA, MENTRE CRESCE, PUR RESTANDO SU VALORI NEGATIVI, LA FIDUCIA A LIVELLO EUROPEO Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
che si associa a un recupero anche degli altri settori economici. Infatti, il confronto a livello nazionale degli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta un incremento generalizzato, di piccola o media entità, che tuttavia inverte la rotta che ormai era stata intrapresa dalla fine dello scorso anno. Così si nota una crescita sostenuta di fiducia nei servizi e una ripresa per l’industria e il commercio. Nel settore delle costruzioni, dopo il miglioramento degli indicatori anticipatori registrato a marzo, il mese di aprile prima e quello di maggio poi mostrano dinamiche in forte flessione, sempre superiori allo zero, ma in forte calo rispetto ai valori di due mesi fa. Il rallentamento della fiducia rispetto a ordini e piani di costruzione potrebbe essere legato all’esaurirsi, in questa fase, della domanda relativa al Pnrr, che tuttavia dovrebbe assumere una velocizzazione in ragione della necessità di incrementare il livello di spesa, che, come vedremo, è ancora al di sotto delle aspettative e delle necessità. Il rallentamento relativo agli ordini si associa ad aspettative in calo anche per quanto riguarda l’occupazione, anche se quest’ultima fa comunque segnare oltre 6 punti percentuali superiori allo zero, dunque in fase ancora positiva. In questo quadro l’aggiornamento relativo alla produzione edilizia relativo al mese di aprile 2025
DOPO I CALI DEI MESI SCORSI È IN RIPRESA LA FIDUCIA IN TUTTI I SETTORI, CON LE COSTRUZIONI STABILI
Economic sentiment dei settori economici in ItaliaDati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
A MAGGIO L'OCCUPAZIONE ATTESA NEI PROSSIMI TRE MESI MOSTRA UN ULTERIORE SEGNALE DI RALLENTAMENTO, COSÌ COME ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesiDati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
LA PRODUZIONE EDILIZIA A +43 PUNTI RISPETTO
AL VALORE MEDIO DEL 2021
Andamento della produzione nel settore delle costruzionidati destagionalizzati (base indice: 2021=100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
SI CONFERMA LA RIDUZIONE DELL'INFLAZIONE, CHE A MAGGIO SCENDE A +1,7%
Andamento del tasso di inflazione in ItaliaVariazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
evidenzia una produzione in crescita, con un livello complessivo che raggiunge i +43 punti percentuali al di sopra del livello medio di produzione del 2021. Sul fronte inflazionistico, le stime dell’Istat per il mese di maggio 2025 evidenziano una riduzione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), all’1,7% dall’1,9% del mese precedente. Il rallentamento dell’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +31,7% a +29,1%) e non regolamentati (da -3,4% a -4,3%), degli Alimentari non lavorati (da +4,2% a +3,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,6% a +3,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,4% a +2,6%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve invece all’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +2,2% a +3,2%) e all’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni durevoli (da -1,4% a -0,8%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione pari a +0,1% su base mensile e a +1,9% su base annua, dal +2,0% registrato nel mese precedente.
Infine, questo mese presentiamo anche un aggiornamento dello stato di avanzamento del Pnrr. Secondo i dati di monitoraggio, così come rielaborati dalla piattaforma online OpenPnrr.it, nel primo trimestre del 2025 si è raggiunta la cifra di 284.065 progetti che valgono complessivamente 226,61 miliardi di euro, per i quali la spesa a oggi rendicontata è pari al 31%. Tra tutte le risorse attivate, i fondi specifici del Pnrr (fondi Next Generation Eu), sono pari a 171,34 miliardi di euro, per i quali la rendicontazione della spesa alla fine di marzo 2025 è pari al 38%. Diversa la velocità di spesa nei diversi ambiti di intervento. Se la spesa per infrastrutture ha superato il 47%, molto basse risultano le percentuali in altri ambiti, come la scuola e la ricerca, ma soprattutto negli investimenti previsti per la transizione ecologica, fermi a poco più dell’11%. Sono ambiti nei quali il settore delle costruzioni è comunque coinvolto e dunque una velocizzazione della spesa in questi settori potrà dare una spinta ulteriore nei prossimi mesi al comparto.
A cura del Centro Studi YouTrade
OVERVIEW
ARREDAMENTO
LIVING CRESCONO DEL 6%
Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano nel 2025 gli acquisti online di prodotto valgono circa 40,1 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente, con un incremento superiore alla media del settore Food&Grocery e Beauty&Pharma. Arredamento e home living (arredo da interno e da esterno, oggettistica e decorazioni, accessori per la cucina, tessile, illuminazione) presenta una crescita del 6%, toccando quota 4,7 miliardi di euro. I progetti più innovativi mirano al miglioramento della customer experience grazie a strumenti basati sull’utilizzo dell’Extended Reality per progettare online i propri spazi e l’offerta di servizi logistici di valore aggiunto come servizi di consegna al piano. Dalle ricerche Netcomm sul 2025 emerge come l’e-commerce sia entrato pienamente nelle abitudini di consumo degli italiani. I consumatori digitali superano i 35 milioni, con 1,2 milioni di nuovi utenti in un solo anno, e le aziende attive nell’eCommerce sono oltre 91 mila.
Fonte: Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano
La ricerca Ecoansia e nuove generazioni ha rilevato come il 95 % dei bambini sia preoccupato per il futuro del pianeta e come il 40 % abbia già sperimentato disturbi legati all’ecoansia. Ciononostante, il 97,2 % dei più piccoli è convinto che le proprie azioni possano davvero fare la differenza. Queste evidenze
hanno spinto Sanpellegrino e ScuolAttiva Onlus, con il coordinamento scientifico dell’Università di Pavia, a costruire un’esperienza educativa che, partendo dalla consapevolezza emotiva, stimolasse il senso di efficacia, fiducia e speranza. Il progetto pilota Il Futuro nelle mie mani - Piccole mani per grandi impronte ha debuttato in alcune scuole primarie selezionate in Lombardia e Veneto. Il cuore del laboratorio è la creazione collettiva di oggetti simbolici, come la casa del futuro o un supereroe del pianeta, realizzati con materiali riciclati. Grazie a un approccio metodologico rigoroso ma accessibile, questo progetto educativo si propone di diventare un modello replicabile in modo scalabile. L’obiettivo è coinvolgere un numero sempre maggiore di scuole primarie già dal prossimo anno scolastico.
Fonte: MSL – Ufficio stampa Sanpellegrino
ENERGIA: PUBBLICATO
IL RENEWABLE ENERGY REPORT 2025
Le energie rinnovabili in Italia continuano a crescere, con un incremento del 16% nel 2024. Per il secondo anno consecutivo, le nuove installazioni di fotovoltaico superano i 5 GW (+15%). Aumenta la taglia media degli impianti, con potenza sopra 1 MW, segno di una maggiore focalizzazione su progetti di scala industriale o commerciale. Anche l’eolico segna un’inversione di tendenza, dopo la contrazione del 2023. Questa la situazione aggiornata della transizione energetica italiana secondo il Renewable Energy Report 2025 dell’Energy & Strategy School of Management del Politecnico di Milano. Segnali positivi, anche se non ancora sufficienti per centrare gli obiettivi da raggiungere
entro il 2030 secondo il Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Il rapporto tratteggia due scenari: nel business as usual si arriverebbe a un valore vicino agli 80 GW su un target di 107 GW, mentre secondo Vittorio Chiesa, direttore di Energy & Strategy, «bisognerebbe installare il 40% in più ogni anno rispetto ai volumi attuali per centrare gli obiettivi al 2030».
Fonte: Energy & Strategy School of Management del Politecnico di Milano
Secondo gli ultimi casi gestiti da Cynet, società specializzata in cybersecurity, aumenta l’asimmetria tra le superfici di attacco a disposizione dei cybercriminali e le soluzioni di difesa disponibili nel mondo digitale. In questa evoluzione un ruolo chiave è giocato dall’intelligenza artificiale. Utilizzando l’IA, ad esempio, è possibile veicolare messaggi telefonici e vocali quasi indistinguibili dalle comunicazioni legittime del manager, inducendo così all’errore il dipendente che si sente obbligato a rivelare password e informazioni sensibili. Per questo è necessario che la soglia di attenzione delle aziende si mantenga costantemente alta. L’IA generativa, purtroppo, non offre lo stesso supporto alla difesa delle infrastrutture, che necessiterebbe di competenze specifiche, ma meno diffuse, come quelle dei data scientist. Tra i trend più insidiosi e in rapida espansione c’è il cyberbullismo: sfruttando i legami affettivi e le vulnerabilità emotive dei familiari dei Ceo o altre figure del top management, soprattutto in età adolescenziale, i cybercriminali arrivano ad estorcere soldi, informazioni o risorse aziendali sensibili.
Fonte: Cynet
RISTORNI ANNUALI
ASSISTENZA DIRETTA PER ACQUISTI
ACCESSO A +300 FORNITORI LEADER DI SETTORE
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO COSTANTE
RETE TRA SOCI CON CUI COLLABORARE IN TUTTA ITALIA
FEDERICO MOMBARONE
Giornalista
Quali arredi scegliere per lo showroom? Ogni rivenditore ha la sua risposta, che dipende dal mercato in cui opera. E l’Italia ha decine di realtà sociali diverse con cui fare i conti. Ma, premesso questo, è interessante tenere d’occhio il trend generale, il sentiment del mercato e le aspirazioni generazionali. Se consideriamo che l’arredamento di una casa, assieme all’impiantistica (rubinetti, radiatori) è condizionata anche da una scelta estetica, diventa essenziale comprendere in quale direzione muoversi. Per esempio, la società di consulenza Bain & Company ha appena condotto una ricerca sul mercato del design di alta gamma, che nel 2024 ha segnato a livello globale -2% rispetto al 2023. Eppure, sostengono gli autori della ricerca, le aziende italiane del settore non si devono preoccupare, anche se il nostro Paese detiene una quota globale del 25-30% del mercato del design del lusso. Secondo Bain & Company la flessione è stata causata da un calo fisiologico, dopo la forte crescita del periodo post covid-19, che ha visto il mercato mondiale dell’arredo di lusso crescere fino a quota 48 miliardi nel 2022. In realtà, le prospettive sono ancora molto positive, con un incremento medio annuo che Bain indica tra il 5% e il 7% fino al 2030, quando il settore potrebbe raggiungere i 65-75 miliardi di euro, sempre a livello globale. La ricerca fa riferimento a un mercato mondiale che, però, potrebbe essere condizionato dai pazzi dazi del volatile presidente Usa. Ma nonostante questo, secondo l’analisi, il design ha ancora un grande potenziale da esprimere e presenta caratteristiche che fanno pensare a una rapida ripresa. Anche perché l’arredamento ha dalla sua quello che, in altri momenti, è stato un suo limite: la minore esposizione verso i mercati extra europei, al contrario di segmenti come la moda, che hanno risentito della frenata del mercato cinese. Secondo l’analisi di Bain la ripresa per l’arredo di design dovrebbe iniziare già nel 2025, per poi consolidarsi nei prossimi cinque anni. A patto che le aziende dimostrino un approccio dinamico: i produttori italiani, osservano gli analisti, sono ancora troppo focalizzati sul mercato europeo, mentre l’impulso arriverà soprattutto dall’Asia, dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente, oltre che dai grandi progetti e dai fenomeni di forte urbanizzazione che interessano alcuni Paesi emergenti.
FRANCO SARO Giornalista
In Italia le leggi durano poco. Presentate come provvedimenti capaci di risolvere problemi o migliorare lo stato delle cose dal governo di turno, si rivelano quasi sempre delle trappole che nascondono labirinti interpretativi. È stato così anche per le Cer, le comunità energetiche che avrebbero dovuto creare centinaia di cantieri e consentire ai condomini di diventare consumatoriproduttori di elettricità grazie ai pannelli installati sui tetti. Non è, andata così, anche se un po’ di Cer sono spuntate qua e là. Come nella migliore tradizione italiana, quindi, il governo cerca di correre ai ripari. Un decreto firmato dal ministro dell’Ambiente ha pochi giorni fa frettolosamente rivisto le regole per usufruire dei sostegni, in modo da imprimere un’accelerazione alla diffusione delle comunità. Il provvedimento estende il perimetro della misura di sostegno contenuta nel Pnrr, che prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili. Finora il sostegno era assicurato ai Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti: ora il limite è stato innalzato a 50 mila abitanti. Un’altra pezza cucita sulla legge originale riguarda una maggiore flessibilità nei tempi di entrata di esercizio dei progetti. Il decreto prevede l’accesso agli incentivi per gli impianti che abbiano completato i lavori entro il 30 giugno 2026 e siano entrati in esercizio entro 24 mesi dalla data di conclusione dei lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027. Un anno e mezzo in più, dunque, rispetto all’originaria previsione (30 giugno 2026).
Adesso, inoltre, il Gse, organismo a cui è affidata la regia delle autorizzazioni, dovrà tenere conto della potenza allocata per i progetti Pnrr e della tempistica per il completamento dei lavori e non più per l’entrata in esercizio degli impianti. Il Gestore, grazie al provvedimento, può ampliare l’ammontare dell’anticipo da erogare: si passa dal 10 al 30% su richiesta dei beneficiari, che riceveranno le quote a saldo al completamento dei lavori, sulla base della presentazione della richiesta di rimborso finale da parte dell’utente interessato, comprensiva della documentazione a comprova della conclusione dei progetti agevolati.
LUDOVICO LUCCHI
del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
Con l’ordinanza 5062 del 26 febbraio 2025, la Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso relativo all’acquisto di un piazzale gravato da una servitù di passaggio pedonale. Dopo aver scoperto che sul passaggio transitano anche i veicoli, il compratore ha agito contro il venditore al fine di ottenere la riduzione del prezzo perché, in sede di atto notarile, non si è fatta menzione di tale forma servitù. Dopo aver rammentato che, nella compravendita, la dichiarazione del venditore secondo cui il bene risulta libero da pesi esonera il compratore da qualsiasi indagine, in quanto opera il principio dell’affidamento, la Corte ha poi precisato che la giurisprudenza è intervenuta chiarendo che, se la dichiarazione dell’alienante si pone in evidente contrasto con il modo di essere del bene, non opera il principio dell’affidamento e il compratore patisce le conseguenze della propria negligenza. In particolare, la Corte effettua la seguente distinzione: la dichiarazione del venditore secondo cui il bene compravenduto risulta libero da oneri, diritti reali o personali di godimento esonera il compratore da qualsiasi indagine, in quanto opera il principio dell’affidamento nell’altrui dichiarazione. Pertanto, se la dichiarazione risulta contraria al vero, il venditore è responsabile verso la parte acquirente «tanto se i pesi sul bene erano dalla stessa facilmente conoscibili, quanto, a maggior ragione, se essi non erano apparenti, restando irrilevante la trascrizione del vincolo, che assume valore solo verso il terzo acquirente e non per il compratore il quale, nel rispetto del canone della buona fede, ha il diritto di stare alle dichiarazioni dell'alienante».
Invece, il diritto del compratore di fare affidamento sulle dichiarazioni del venditore viene meno qualora le suddette dichiarazioni siano smentite in modo diretto e immediato nel modo d'essere del bene percepibile attraverso i sensi, ossia allorché gli oneri o diritti risultino percepibili stante la presenza di opere visibili e permanenti destinate al loro esercizio. In tale circostanza, dunque, non opera il principio dell'affidamento e il compratore deve subire le conseguenze della propria negligenza.
STANDARD
42 YEARS 1982-2024
Caratteristiche
Characteristics:
Lavorazione fino: 60 m
dal 1982
Lavorazione graffiato: 60 m 2/h 2/h
Lavorazione grezzo: 50 m2/h
Lavorazione premiscelati: 50 m2/h
Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h
Fine plaster: 60 sq m/h
“Schratched” plaster: 60 sq m/h
Rough plaster: 50 sq m/h
Pre-mixed products: 50 sq m/h
Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h
dal 1987
Prevalenza 10 m
Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
Head 10 m
Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato).
Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue.
Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adesion effect (Patented).
I FATTI NOSTRI
ROBERTO ANGHINONI
Giornalista
l trend di mercato che abbiamo tratteggiato sullo scorso numero di YouTrade trova una parziale conferma dal mercato reale. Il settore che si appresta a soffrire di più è quello delle finiture, semplicemente perché il cliente privato, nel clima di incertezza che stiamo tutti vivendo, prima di investire, seppure nella propria casa, si rifugia in prudenti riflessioni. Come dargli torto. In senso opposto si muove il settore dei lavori pubblici: asili, scuole, palestre, eccetera, per rimanere negli ambiti che possono anche solo marginalmente coinvolgere la distribuzione edile, dove il Pnrr sta dando una mano.
Ancora in ambito ristrutturazione, il mercato non crolla perché trova sostegno nel comparto dell’edilizia leggera e anche in quello del colore. Due grandi ritorni di fiamma (se letto in senso figurato) riguardano l’efficientamento energetico e la domotica.
Se proviamo a tirare le somme, un aspetto del mercato balza subito all’occhio: un forte orientamento alla specializzazione. Il mercato, insomma, si fa tecnico.
sulla qualità dell’offerta. Oggi che i volumi sono un nostalgico ricordo, torna di moda la specializzazione (aspetto di cui sono un accanito tifoso da tempi non sospetti). Del resto, basta guardarsi intorno, anche andando a vedere, per esempio, quali sono state le rivendite premiate ai recenti YouTrade Awards: le imprese della distribuzione edile che non solo tengono botta, ma riescono anche a crescere sono quelle che hanno investito e continuano a investire nella modernizzazione della loro offerta, puntando sulla specializzazione. Mi sembra di riscrivere editoriali di vent’anni fa, e non è una bella sensazione.
Nulla si crea e tutto si trasforma, si potrebbe dire. La collaborazione fra rivendite credo sia uno strumento indispensabile per favorire una trasformazione dell’offerta merceologica che deve essere orientata al servizio globale. Forse le nuove generazioni di imprenditori ce la faranno
C’è da dire che non stiamo parlando di merceologie appena giunte dal futuro. I prodotti che riguardano la tecnologia costruttiva del secco sono ospitati da lustri nei nostri magazzini, e la stessa cosa riguarda i colori per l’edilizia. Di efficientamento energetico parliamo da anni e anni, la domotica non è a sua volta un argomento nuovo, anche se abbiamo sempre pensato che fosse una faccenda per elettricisti stravaganti sobillati da sconclusionati progettisti.
Ma la modernità e i desideri a essa collegati avanzano e ci tocca rimboccarci le maniche ancora una volta. Un mercato tecnico, si diceva. Non è la prima volta che, per essere competitivi, anzi, per essere preferibili, dobbiamo offrire un servizio tecnico al nostro cliente, che non sempre ha voglia di sforzarsi e migliorare la qualità delle sue prestazioni. Come si evince, il mercato tecnico è una grandissima occasione per la distribuzione edile. Lo è sempre stato, ma abbiamo sempre cercato di delegare, puntando sui volumi e non
Un aspetto gradevole di queste cronache è invece relativo al fatto che molte rivendite hanno smesso finalmente di pensare ai colleghi come antagonisti, competitor e concorrenti, e generano insieme occasioni di business. Sicuramente nei gruppi e nei consorzi questa pratica è più semplice, anche se non scontata, ma continuare a pensare che il mercato della distribuzione edile debba essere un concentrato di compartimenti stagni oggi significa essere fuori dal tempo.
Una qualche forma di collaborazione, se pare impossibile a livello spirituale, rivenditori uniti per il bene della categoria, riesce invece a livello di business, dove la concretezza è sostanziale. Credo che anche questo sia un modo per crescere, non so perché non ci abbiamo pensato prima. Dal farsi la guerra a fare business insieme c’è una bella differenza, mi pare. Le nuove generazioni aiutano perché non hanno il peso degli sgarbi del passato, non hanno scorie da smaltire e pensano solo a migliorarsi. E concreto esempio in questo senso viene dalla presenza sempre maggiore dei giovani imprenditori ai corsi di formazione professionale.
Allora, se il mercato si fa tecnico la distribuzione edile deve iniziare a collaborare in modo convinto e partecipato. Proteggendo i propri interessi, certo, ma anche creando sinergie fra colleghi, collaborando con le imprese e gli artigiani per offrire pacchetti di soluzioni pronte all’uso. La produzione non si dispiacerà e anche questa è un’altra certezza.
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Rame come oro. Guerre, tensioni commerciali e una domanda crescente legata alla transizione energetica stanno spingendo il prezzo dei metalli e, tra questi il valore del rame, che dalla fine del 2024 a oggi è passato da circa 8.800 dollari a tonnellata a inizio 2025 fino a sfiorare massimi storici a marzo. Non è arrivato ai massimi storici, ma le previsioni indicano una tendenza di crescita costante, trainata da dinamiche strutturali difficili da invertire.
L’impennata riflette un insieme di fattori: pressioni geopolitiche, rallentamenti nella produzione, impatti della crisi climatica e una domanda in forte crescita.
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Il tempo giusto per costruire il futuro. Nel cuore di Roma, nell’auditorium di via della Conciliazione, si è tenuta l’assemblea annuale dell’Ance, un appuntamento che quest’anno ha assunto un significato particolarmente simbolico. A fare da filo conduttore, non a caso, lo slogan Il tempo giusto: un richiamo potente alla responsabilità collettiva di affrontare con coraggio le trasformazioni del nostro Paese. La presidente Federica Brancaccio ha tracciato un quadro ampio e ambizioso, toccando i temi più urgenti per lo sviluppo urbano e sociale: rigenerazione urbana, riqualificazione energetica, piano casa e Pnrr.
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Con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento delle temperature, è fondamentale preparare i propri dispositivi di climatizzazione per garantirne il corretto funzionamento e un ambiente domestico sano e confortevole. Lg Electronics propone dieci semplici consigli per preparare al meglio il condizionatore all’arrivo dell’estate. A partire dall'evitare di esagerare con l'abbassamento della temperatura in ambiente domesitoc, fino alla necessaria manutenzione e al cambio periodico dei filtri del dispositivo di climatizzazione.
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ANTONIO USSI
VICE DIRETTORE
DI
Antonio Ussi è vicedirettore di BigMat Italia. Nel Gruppo il manager focalizza la sua attività in particolare sullo sviluppo delle business unit di specializzazione, la valorizzazione della formazione e il potenziamento della strategia IT. Dopo una parentesi in Leroy Merlin, dove ricopriva il ruolo di product e team Manager, il suo ritorno in BigMat rappresenta più di un semplice «rientro a casa».
Paolo Comuzzi è stato confermato nel ruolo di sindaco unico di Ideal Standard Holding, società del gruppo Villeroy & Boch. La nomina rappresenta un segnale di continuità e solidità nella gestione delle funzioni di controllo societario all’interno di un gruppo industriale di primo piano a livello internazionale. Con una solida esperienza nella consulenza legale e fiscale per gruppi industriali di respiro internazionale, Paolo Comuzzi, che è partner di LawaL Legal & Tax Advisory, porta competenze per affrontare le sfide regolatorie e operative di un settore in continua evoluzione. La sua permanenza nel ruolo offre conoscenza approfondita dei meccanismi di governance societaria e alla capacità di assicurare un presidio costante sulle dinamiche di trasformazione e integrazione.
POZZA SALE IN CONFINDUSTRIA
VICENZA
Claudio Pozza è stato eletto vicepresidente con delega infrastrutture e territorio in Confindustria Vicenza. L’imprenditore è anche presidente di Venetian Green Building
Cluster (semiconduttori per il settore dell’energia rinnovabile), vicepresidente di Ance Veneto, amministratore delegato di Pm e di Costruzioni edili Pozza Matteo & C.
Juri Gorlandi, presidente di Brand, general contractor nel settore edile, è ora presidente anche del Consorzio Stabile Toscana Edilizia e Ambiente. Azienda presente nel Comune di Lucca, Brand opera nel settore delle costruzioni e di altre opere di ingegneria civile. Brand è specializzata in lavori edili anche complessi con soluzioni chiavi in mano per clienti privati, aziende e con la pubblica amministrazione, in edifici civili, case e condomini, aree commerciali e industriali. È specializzata in produzione, installazione e manutenzione di impianti idraulici e termoidraulici, di condizionamento, di fotovoltaico, elettrici, antincendio.
Marika Costanza, architetto, è showroom manager di Bertolotto Porte. La professionista, che lavorava già come consulente dell’azienda, si occuperà dei clienti dello showroom nella valutazione delle loro esigenze, nella scelta dei prodotti e nella conclusione della vendita, con l’obiettivo di sviluppare e costruire solidi rapporti con designer, costruttori e architetti attraverso eventi e fiere. Fornire preventivi rapidi e affidabili ai clienti e analizzare e risolvere eventuali problemi.
Lorenzo Pozzi è project manager presso Florim Ceramiche. Il professionista ha alle spalle esperienze in Italgraniti, Inco Industria Colori,
Mirage Granito Ceramico. Florim Ceramiche, presente da oltre 60 anni nel distretto di Sassuolo (Modena) produce ceramiche di qualità: nel 2020 ha ottenuto la certificazione B Corp, il più importante riconoscimento che accomuna le aziende trasparenti, sostenibili e rigenerative e dal 2022 è socia di Altagamma.
Davide Della Bella è il nuovo direttore generale di Ucimu, organizzazione che conta oltre 250 imprese associate e che è presieduta da Riccardo Rosa. Della Bella succede ad Alfredo Mariotti, che ha diretto l’associazione per oltre 30 anni e che continuerà a occuparsi delle manifestazioni fieristiche gestite dall’associazione. Il neo direttore da gennaio è Segretario di Fondazione Ucimu, società del gruppo che si occupa di studi strategici e attività di ricerca a sostegno del settore manifatturiero. È anche consigliere delegato di Ceu ed Efim, società per l’organizzazione delle manifestazioni fieristiche e delle iniziative a favore del settore, e di Sofimu, holding che coordina le partecipazioni Ucimu-Sistemi per produrre e svolge attività di promozione delle iniziative sviluppate in ambito associativo.
Salvatore Loscalzo è consulente vendita di Würth Italia. L’azienda ha appena aperto a Roma il quattordicesimo WürthStore nella provincia, con oltre 5 mila prodotti disponibili per i professionisti del mondo elettrico, idrotermosanitario, edile, della carpenteria, del serramento. Loscalzo si occuperà di vendere servizi e prodotti a potenziali clienti del settore metallo nella provincia di Vicenza e consolidare la relazione con chi è già cliente. In precedenza ha lavorato come capo settore in Tecnomat e Bricoman.
Camilla De Nicolo è marketing and communication manager di Tecnasfalti. Si occupa delle attività di marketing e comunicazione per Isolspace, brand specializzato in soluzioni di correzione acustica di design per interni. Dopo una prima esperienza a Parigi presso Sowine, all’interno del polo digitale, la manger deciso di approfondire la comunicazione e i social media entrando a far parte del team di Prs Digital. Successivamente, in Keywords Design, la manager ha consolidato le competenze in digital strategy, content creation e digital advertising, lavorando con clienti del mondo arredo e design.
Alessandro Molinari diventa department manager presso Leroy Merlin: si occuperà di analisi dei dati, analisi di performance, assistenza clienti, commercio al dettaglio, competenze analitiche, competenze di supervisione, competenze interpersonali, comunicazione ed efficienza operativa. In precedenza ha lavorato presso Fiege Logistic e Decathlon.
Valentina Mazzacani, laurea in Ingegneria edile-architettura ad Alma Mater Studiorum - Università di Bologna è Head of Florim Solutions & Head of Business Development di Facade & Flooring Systems, dove ricopriva il ruolo di project manager. Florim Systems di Sassuolo (Modena), fondata 60 anni fa e guidata da Claudio Lucchese, propone un prodotto di alta gamma riconosciuto nei mercati di tutto il mondo.
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Con questo numero di YouTrade un intero fascicolo dedicato alle soluzioni per la gestione delle risorse idriche e degli eventi meteo sempre più estremi
Paolo Caliari
Nel 2024 l’Italia è stata colpita da 351 eventi meteo estremi (+485% rispetto al 2015) e sono aumentati i danni da siccità prolungata (+54,5%), le esondazioni fluviali (+23,9%) e gli allagamenti (+11,9%) rispetto al 2023. L’Emilia-Romagna (con 52 eventi) si conferma la regione più colpita da queste calamità, seguita da Lombardia (49), Sicilia (43), Veneto (41) e Piemonte (22) e la Penisola si mostra ancora una volta divisa in due, tra poca e troppa acqua. Lo certifica Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il rischio più impattante è proprio quello legato all’acqua, che riguarda 6,8 milioni di abitanti (più di un italiano su dieci), 1,5 milioni di edifici (10,7% del totale nazionale), 643 mila imprese (13,4%) e 34 mila beni culturali (15,6%). Una delle cause sono i fenomeni di meteo estremo, entrati ormai a far parte della consapevolezza comune. Quella che, però, non è ancora abbastanza diffusa, è la consapevolezza di quello che si può e si deve fare. Soprattutto per quanto riguarda la risorsa idrica, che diventa dannosa quando si trasforma in alluvioni, ma anche tragica quando scarseggia, come è avvenuto nei mesi scorsi soprattutto al Sud.
Problemi che sono al centro dell’allegato Speciale Drenaggio a questo numero di YouTrade giugno. Il fascicolo, disponibile per gli abbonati alla rivista leader della distribuzione edile realizzata da Virginia Gambino Editore, approfondisce quelli che sono obiettivi strategici per il Paese, il drenaggio e le opere di gestione del territorio. E che sono anche, contemporaneamente, un settore di business sempre più interessante per gli operatori dell’edilizia e della distribuzione.
PRODOTTI
La pubblicazione considera tutti gli aspetti legati all’attività di prevenzione e di intervento in un Paese dove il 94% dei Comuni italiani è a rischio di frane, alluvioni ed erosioni costiere. In particolare, con il 18,4% classificato con il più alto grado di pericolosità per frane e alluvioni, come in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria. Per questo lo Speciale Drenaggio riporta i dati sullo stato idrogeologico dell’Italia, ma approfondisce anche le strategie italiane ed europee, i fondi a disposizione, le tecniche di intervento, le soluzioni e le case history di successo che, per fortuna, non mancano. Così come sono presenti nelle pagine del fascicolo le proposte, i prodotti e le innovazioni dei produttori impegnati nella filiera del trattamento delle acque e del territorio. La pubblicazione, insomma, è una piccola bibbia per chi lavora sul campo, progetta o commercia prodotti legati alla gestione delle acque e alla prevenzione del rischio idrogeologico.
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410 colori per esterni, selezionati e organizzati per supportare i professionisti nella corretta progettazione cromatica della facciata. Un potente alleato per l’edilizia professionale.
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Tutti la invocano, non tutti la mettono in pratica. Ma che siate refrattari oppure aperti alle novità, l'utilizzo di tecnologia sempre più evoluta è una necessità a cui le aziende di distribuzione edile non possono sottrarsi. Già, ma qual è la soluzione migliore? E come scegliere nella babele di proposte?
Non è semplice individuare la soluzione adatta. E ci sono casi in cui un software inefficiente ha peggiorato l’attività aziendale. Ma se la strategia adottata è quella giusta, le performance possono migliorare. Ecco perché
GRUPPO DEUS
A Verona la realtà della distribuzione ha discusso del cambiamento hi-tech. Un passaggio obbligato, che però riserva anche molte insidie, a partire dalla scelta dei sistemi software e dalla formazione di chi deve utilizzarli
ANDREA ARCELLONI, CORPORATE PRODUCT MANAGER – DIGITAL PLATFORM KERAKOLL GROUP
MARIO CUNIAL, CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DI INDUSTRIE COTTO POSSAGNO
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Si fa strada un nuovo strumento: l’a-commerce. È lo shopping (dei clienti) o semplicemente l’approvvigionamento di prodotti gestiti da piattaforme software: l’umano dà solo l’ok finale. Fantascienza? Non proprio
Giuseppe Rossi
FORMAZIONE
Le scuole ufficiali interne alle imprese sono aumentate a 232. Ma il numero di corsi per migliorare le competenze dei dipendenti è molto maggiore, anche in settori come edilizia e costruzioni
Giuseppe Rossi
Tubo corrugato a doppia parete in polietilene ad alta densità - PEHD per aerazione o ventilazione edifici e con sistemi VMC
Le direttive Europee esigono un migliore rendimento energetico degli edifici. In base a queste direttive, tutti i nuovi edifici dal 2016 dovranno essere in classe A e, a partire dal 2021, in classe A+ rendendo di fatto obbligatoria la presenza di impianti VMC.
TWIN AIR il tubo a doppia parete in polietilene ad alta densità PEHD è l’ideale per l’aerazione e la ventilazione degli edifici. Con i sistemi di VMC è utilizzato per il convogliamento dell’aria dai collettori fino alle bocchette di immissione o estrazione dell’aria. StabilTWIN AIR è stato testato dal laboratorio CSI di Bollate e le sue caratteristiche tecniche sono risultate conformi e idonee alle normative di riferimento EN ISO 846:1999.
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
TWIN AIR è realizzato con materie prime di elevata qualità, esente da contaminanti e conforme con il D.M.N. 174.
ANTIMICROBICO, ANTIBATTERICO E ANTISTATICO
TWIN AIR con il trattamento antimicrobico, garantisce un abbattimento superiore al 90% della carica batterica comunemente presente sulla superficie interna dei condotti. Previene la formazione di funghi e con un principio attivo biocida impedisce l’insorgere di cattivi odori, mantenendo la qualità dell’aria all’interno dei tubi pulita e pura. La parte interna trattata antistaticamente impedisce il deposito della polvere.
CLASSIFICAZIONE AL FUOCO
Resistente al fuoco secondo la normativa EN 13501-1:2009 EN ISO 11925-2:2010
RESISTENTE AI CARICHI STATICI
Nei controsoffitti, nelle tramezze, o in qualunque altro stato cementizio del pavimento.
RIDOTTO RAGGIO DI CURVATURA
La sua tipologia tecnica permette di creare curve a raggio ridotto e di adattarsi agevolmente ad ogni esigenza di costruzione nel cantiere.
ASTM E 2149-10 nessuna crescita rilevata
ISO 22196:2007 nessuna crescita rilevata
Il rinnovamento degli edifici va a rilento. Eppure, una migliore integrazione con gli strumenti digitali potrebbe accelerare la transizione green e indurre anche un risparmio di risorse, secondo Ambrosetti
Faraone Industrie ha riunito rappresentanti di Inail, Asl, Ispettorato del lavoro, a confronto con la tedesca Dguv la polacca Ciop e rappresentanti di alcune aziende sul tema degli incidenti in cantiere EVENTI
Aun mese dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo accordo Stato-Regioni, il tema della salute e sicurezza sul lavoro nelle costruzioni rimane centrale. Il settore, infatti, per frequenza e gravità degli infortuni,
è dichiaratamente una delle principali priorità di rischio lavorativo del Paese. Secondo i dati Inail, nel 2023 gli infortuni denunciati nelle costruzioni sono stati 43.480, in calo del 2,6% rispetto ai 44.658 dell’anno precedente. I casi mortali sono stati 202, nove in meno rispetto ai 211 del 2022 (-4,3%) e con un incremento del 2% rispetto al 2019 (198 casi). La maggior parte degli infortuni del settore avviene in occasione di lavoro, sia per il totale delle denunce (circa il 91%) che per i casi mortali (poco più dell’87%). Nel 22% dei casi ci si infortuna per scivolamento o inciampamento, con caduta del lavoratore. In questo contesto diventa chiaro come il tema dei lavori in quota resti uno dei punti fondamentali su cui continuare a lavorare per un cantiere più sicuro. Ne è convinta anche Aias, l’Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, che in occasione del suo 50esimo anniversario ha messo in campo un’iniziativa on the road con una serie di convegni tecnici su tutto il territorio nazionale.
La quarta tappa dell’evento Aias on the road - Sicurezza in altezza: la prevenzione che conta nei cantieri e nelle imprese si è svolta a fine maggio presso la Faraone Academy, centro di formazione fondato dalla Faraone Industrie di Tortoreto (Teramo), azienda che fa della sicurezza in altezza uno dei suoi pilastri. Specializzata nella produzione di scale, trabattelli, piattaforme aeree, trabattelli, Faraone Industrie è uno dei punti di riferimento nella realizzazione di soluzioni sicure, innovative ed ergonomiche per i lavori in quota. In più, con Faraone Architetture Trasparenti coltiva il tema della sicurezza anche con un’ampia proposta di parapetti, pensiline e facciate in vetro. L’incontro ha offerto un’occasione di confronto internazionale tra le istituzioni italiane come Inail, Asl e Ispettorato del Lavoro ed europee come il Ciop polacco e il Dguv tedesco, a cui sono seguite testimonianze di best practice di istituzioni e aziende come Fater, Honda Italia Dayco e Kiwitron, oltre a un approfondimento sull’importanza della formazione. A chiudere la giornata il concerto del gruppo Sos, interamente dedicato alle tematiche della sicurezza sul lavoro, della sicurezza stradale e del rispetto per l’ambiente, e la premiazione del concorso «Scultura e sicurezza sul lavoro».
L’evento, moderato da Cristian Son, Aias Events on Field & Marketing Manager, è stato introdotto dai saluti e ringraziamenti di rito di Francesco Santi, presidente Aias e Enshpo (European Network of Safety and Health Professional Organisations), federazione
delle associazioni che in 18 Paesi riuniscono i professionisti della sicurezza, di cui Aias fa parte. Con 2.200 soci presenti in tutto il territorio italiano, Aias è una associazione no profit che raccoglie i professionisti della sicurezza. «Il nostro obiettivo», è stato il pensiero del
presidente, «è arrivare a zero infortuni, morti e malattie dovuti al lavoro. Un obiettivo che per qualcuno può risultare utopistico, ma l’unico che eticamente ci possiamo porre. Per far questo abbiamo una strada: costruire una solida cultura della prevenzione e della sostenibilità. Solida perché crediamo in un approccio tecnico-scientifico, basato sui dati e le conoscenze dei professionisti che sono quotidianamente sul campo. Cultura perché crediamo che sia necessario promuovere la sicurezza e la sostenibilità nelle persone fin da bambini. Prevenzione perché l’approccio preventivo è importante, come la sostenibilità, ambientale, sociale, economica, di cui salute e sicurezza fanno parte».
Faraone Industrie, fondata nel 1969 da Sabatino Faraone per la produzione artigianale di serramenti in alluminio, si è sviluppata negli anni con l’inserimento di scale in alluminio e trabattelli (tra i primi in Italia), piattaforme aeree e semoventi, aprendo stabilimenti anche in Polonia e Spagna. Ripercorrendo con commozione la storia del fratello Sabatino, il presidente Piero Faraone ha anche ripercorso la storia dell’azienda, che oggi dà lavoro a un centinaio di dipendenti e collaboratori nel settore dei lavori in quota e delle architetture trasparenti, con un fatturato di circa 50 milioni di euro: «Sin dall’inizio si è delineata quella che è diventata la nostra missione: costruire attrezzature per lavori in quota nella massima sicurezza. La Faraone Academy è l’ultima nata e ha l’obiettivo di istruire i lavoratori al corretto utilizzo delle attrezzature e diffondere la cultura della sicurezza. Ogni meta raggiunta diventa la partenza per la meta successiva. Gli ingredienti per il successo? Avere persone appassionate del loro lavoro, creare un bell’ambiente di lavoro, costruire spirito di squadra e di appartenenza all’azienda, realizzare prodotti di qualità, forse più costosi, ma anche più sicuri. Con il prezzo non si vince, con la sicurezza sì». «Da 30 anni ci occupiamo di salute e sicurezza sul lavoro, erogando corsi di formazione su salute, sicurezza, ambiente e sostenibilità, creando percorsi formativi di alto livello con un approccio teorico e pratico. Ci avvaliamo di docenti con anni di esperienza nel settore Hse, di tutor didattici e di importanti collaborazioni con le aziende sul territorio, come Faraone con cui ci siamo affacciati al mondo della sicurezza in quota», ha aggiunto Simona Monti, responsabile Servizi Formativi presso Aias Academy, ente di formazione dell’associazione e training partner di tutte le tappe di Aias on the road.
Il focus dell’evento sul futuro della sicurezza sul
lavoro in Europa, è stato sintetizzato nel dialogo tra le istituzioni, con Nicola Negri e Maria Ceci, rispettivamente direttore regionale e responsabile attività istituzionali di Inail Abruzzo, Marco Marinelli, direttore Asl di Teramo, Stefano Marconi della direzione Interregionale del lavoro del Centro (Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Toscana, Umbria) ed Erario Boccafurni, responsabile di posizione organizzativa della pianificazione della Direzione Interregionale del Lavoro del Centro-Inl, Thomas Jacobs, technical administrative director del Dguv e responsabile del settore scale in Germania, e Alfred Brzozowski, delegato alla direzione per le implementazioni, Centro Sicurezza e igiene del lavoro del Ciop Polonia. Che cosa emerge dai dati più recenti sugli infortuni sul lavoro nella regione Abruzzo?
«Gli infortuni registrano da anni un’inflessione, quasi il 2,5% in meno rispetto al 2003. 1.500 di questi infortuni hanno riguardato gli studenti (2%), mentre aumentano gli infortuni in itinere (2000 casi, +5%). In sostanziale flessione sono gli infortuni mortali, con 23 casi nel 2024 (-36%) rispetto ai 36 del 2023. Di questi 23 casi, 17 si riferiscono a infortuni di lavoratori in occasioni di lavoro, sei a infortuni in itinere; 21 denunce appartengono alla categoria industrie e servizi, di cui cinque al settore costruzioni», ha elencato Negri. «Rispetto alle malattie professionali, le denunce nel 2024 salgono vertiginosamente: da 5 mila a più di 7 mila, e questo ci colloca tra le prime regioni d’Italia, dopo Lombardia, Toscana, Marche e Puglia. Rispetto alla popolazione esistente il dato è abbastanza anomalo».
Le patologie del sistema osteo-muscolare, del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio rappresentano anche nel 2024 quelle maggiormente denunciate dal lavoratore, seguite da patologie del sistema respiratorio e dai tumori. Oltre agli infortuni e alle malattie professionali, Negri ha portato all’attenzione del pubblico anche il tema dei grandi invalidi: «Come Regione Abruzzo gestiamo 190 grandi invalidi. Come Inail ci prendiamo carico di queste persone a livello non solo economico, ma anche psicologico, di reinserimento sociale e lavorativo e attraverso la fornitura di ausili e protesi. Siamo nell’era dell’intelligenza artificiale, eppure i lavoratori continuano a morire, spesso per rischi storici come le cadute. Bisogna che il nostro impegno diventi cultura della sicurezza, da instillare nelle persone sin da bambini. Ma che cosa significa fare prevenzione per l’Inail? «L’Istituto trova un ruolo nel Piano triennale di prevenzione, che ha fonte nel decreto legislativo 81, che affida proprio all’istituto
Presentazione AIAS Academy
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La prevenzione che conta nei cantieri e nelle imprese
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Nicola Negri - I dati Inail Abruzzo sugli infortuni 2024
e il luogo in cui lo studente svolge l’esperienza di lavoro, che è considerato prolungamento dell’esercitazione pratica, scientifica
lavoro e quindi riconducibile all’attività protetta svolta durante tale esperienza. 4. Infortuni mortali denunciati – suddivisione per settori di appartenenza
un compito in tema di sostegno alle imprese e diffusione della cultura della prevenzione. Di pochi giorni fa è l’approvazione del Piano 2025-2027, la guida che ci consente di portare sul territorio diverse attività di prevenzione attiva attraverso la direzione regionale e territoriale», ha spiegato Ceci. La formazione è un altro pilastro. «Inail pubblica anche bandi di formazione finalizzati anche a sostenere le aziende e li finanza, per esempio, attraverso il Bando Isi (contributo a fondo perduto pari al 65% delle spese ammissibili per interventi e promozione della sicurezza nelle imprese ndr). In Abruzzo dal 2010 abbiamo finanziato progetti per circa 30 milioni. Altro importante dispositivo è lo sconto del premio, il famoso Ot23», modulo dell’Inail che permette alle aziende che hanno realizzato interventi di miglioramento della sicurezza, diversi da quelli obbligatori, di richiedere una riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione.
Accanto alle aziende, sul territorio opera anche l’Asl. Qual è il suo ruolo tra compiti di vigilanza e assistenza? A rispondere è stato il direttore dell’Asl di Teramo, Marco Marinelli: «La nostra attività ha un doppio mandato: siamo un organo di vigilanza, quindi interveniamo dove ci sono situazioni di infortuni e malattie professionali, per verificare violazioni del rispetto delle norme e profili di re -
Stefano Marconi, Erario Boccafurni, INL
- Violazioni penali in materia di sicurezza sul lavoro
Distribuzione violazioni penali in materia di SSL – Edilizia - Italia 2024
sponsabilità. Questo è un aspetto indispensabile, ma da solo è inefficiente. L’altra faccia della medaglia è l’attività di prevenzione, che nasce all’interno di uno strumento strutturato dal ministero della Salute attraverso il Piano nazionale della prevenzione, che poi le varie Regioni adottano partendo da un’analisi di contesto basata sui dati Inail. L’attività di vigilanza svolta dall’Asl secondo i Lea (Livelli essenziali di assistenza ndr) comporta che il 5% delle posizioni assicurative debba essere ispezionato ogni anno. In provincia di Teramo la Asl vigila circa 720 posizioni assicurative, a fronte delle 14.330 posizioni totali. Dobbiamo però favorire una maggiore consapevolezza anche tra le ditte che non ricevono un’ispezione, in modo che adottino strumenti di prevenzione al fine di garantire la massima sicurezza nell’ambiente di lavoro. Più del 3% del Pil è infatti utilizzato per i danni causati da infortuni professionali: quindi dietro il tema della prevenzione c’è un aspetto etico, normativo, ma anche economico».
La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è un valore non negoziabile e un investimento da strutturarsi nel quotidiano. Ma come le istituzioni possono agevolare le imprese e la società a conseguire tale obiettivo? «Il Piano prevede l’integrazione delle azioni delle istituzioni che si occupano di salute, sicurezza e prevenzione. Le azioni sono diverse. Sensibilizzare i giovani e i lavoratori, sostenere le imprese con bandi Isi e gli sconti sull’assicurazione Inail, promuovere strumenti di autovalutazione delle aziende, la lotta al lavoro nero e al caporalato, controlli mirati e coordinati sulle violazioni principali», ha elencato Marconi. «La prima fonte di violazione è la mancata formazione e informazione dei lavoratori in tutti i settori produttivi. Consegnare semplicemente il libretto delle
Ottemperanza normativa
Costi diretti e indiretti mancata sicurezza (perdite umane, sofferenze fisiche e psicologiche, cura, riabilitazione, assenza, mancata produttività, limitazioni).
Benefici in ottica gestionale e organizzativa
Danni economici degli infortuni e malattie professionali: 3 % del PIL.
La sicurezza in Honda è dotata di un sistema che ha lo scopo di facilitare il miglioramento continuo attraverso il coinvolgimento diretto dei lavoratori, chiamati associati. «Honda è una vera e propria esperienza», ha raccontato Domenico Savino, Hse manager di Honda Italia. «Il nostro approccio quotidiano è basato sul fatto che le persone fanno scelte che hanno ben poco a vedere con il destino, ma con la capacità di prendersi cura di loro stesse. Abbiamo più di 200 mila associati e dobbiamo dialogare con loro ogni giorno.
Sono solo cinque anni che lavoro in Honda e siamo partiti sempre dal concetto di prevenzione. Quando accade un infortunio per noi è sempre una grande sconfitta. Abbiamo obiettivi molto ambiziosi: nel 2030 vogliamo arrivare a zero incidenti e dobbiamo lavorare per arrivarci». Honda ha messo a punto un sistema che si articola su segnalazioni Hakken, grazie al quale ciascun dipendente può essere parte attiva come sensore di qualunque anomalia presente nelle attività aziendali, e proposte Kai Zen, grazie alle quali è possibile suggerire indicazioni e soluzioni rapide agli aspetti potenziabili dei processi aziendali. «Solo nel 2024 abbiamo gestito oltre 800 segnalazioni», ha chiosato il manager, che ha lasciato poi la parola ad Alberto Sabella, global Ehs Director di Dayco, multinazionale americana produttrice di sistemi di trasmissione per i motori. «È possibile modificare i comportamenti delle persone. Concentrarsi esclusivamente sugli infortuni significa perdere di vista l'aspetto più importante della prevenzione. I recenti incidenti di cronaca dimostrano che non si tratta più solo di documenti di valutazione dei rischi o di aspetti procedurali o formali, ma emergono discrepanze sempre più evidenti tra la percezione che il management ha rispetto a ciò che accade realmente in azienda. I processi di valutazione dei rischi e i sistemi di gestione, pur rimanendo fondamentali, hanno portato a
un aumento degli aspetti burocratici e formali, distogliendo l'attenzione dalla ricerca delle condizioni di insicurezza, che spesso derivano dai comportamenti umani. Concentrarsi sulla cultura della sicurezza permette di lavorare su ciò che governa i comportamenti umani. È necessario creare un contesto in cui i comportamenti virtuosi siano premiati, iniziando a gestire elementi intangibili come la comunicazione, il coinvolgimento, le soft skill e la motivazione. Questa è la sfida di oggi». Una sfida che è stata raccolta anche da Laura Volpe, amministratore della Faraone Academy, nuovo edificio che l’azienda ha realizzato proprio per eventi di formazione dedicati alla sicurezza. «Possiamo essere i produttori migliori del mondo, ma in realtà sono le persone a decidere come utilizzare i nostri prodotti. Dobbiamo lavorare sulla cultura della sicurezza, in tutte le sue forme. Faraone realizza tante iniziative con webinar, eventi, corsi di formazione in quota a tutti i livelli, iniziative culturali come il concorso Scultura e sicurezza sul lavoro, giunto alla terza edizione, i Safety Day con i dipendenti, oltre ad attività di consulenza, servizi di revisione e team building».
istruzioni della macchina al lavoratore non è sufficiente. Il datore di lavoro è sempre responsabile per la mancata formazione. Inoltre, nell’Accordo StatoRegioni per la prima volta viene previsto l’obbligo di formazione da parte del datore di lavoro, che deve essere consapevole del proprio ruolo e della filiera delle responsabilità connesse alla propria attività imprenditoriale». La Direzione interregionale del lavoro fa parte dell’Inl, l’Ispettorato del lavoro, che con la sua attività si occupa anche della verifica del rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale, contributiva e assicurativa, nonché in materia di salute e sicurezza. «Non dobbiamo vedere le ispezioni solo in chiave negativa. L’ispezione è il momento in cui l’ordinamento ha garanzia dell’effettività delle tutele lavoristiche, riequilibrando anche situazioni di concorrenza sleale tra le imprese in regola e quelle che risparmiano sui costi della sicurezza. Dal 2004 in poi, con la razionalizzazione dei poteri ispettivi, il legislatore ha iniziato un percorso non solo sanzionatorio, ma anche di prevenzione al fine di evitare che intervengano infortuni. Di fronte a una violazione, se l’azienda regolarizza le inottemperanze in certi tempi, non si procede con la sanzione», ha commentato Boccafurni.
Ma com’è la situazione all’estero? Aias ha portato sul palco della Faraone Academy tre importanti contributi, con focus su Germania e Polonia. Thomas Jacobs è intervenuto in rappresentanza della Dguv, istituzione che raggruppa tutte le assicurazioni contro gli infortuni in Germania, sia nel settore industriale che pubblico, svolgendo anche un ruolo di coordinamento e collaborazione con altri attori della prevenzione, sia a livello nazionale sia internazionale. Dguv ha messo a punto anche un sistema di test e certificazioni per la valutazione e certificazione di attrezzature per la sicurezza dei prodotti. «Nel 2023 in Germania si sono verificati 36.051 incidenti per caduta, di cui 48 fatali. Dal 2010 al 2023 gli incidenti in generale sono diminuiti, ma quelli per caduta dall’alto sono aumentati. Un terzo degli incidenti si verificano per cadute da scale mobili da lavoro. In generale le misure strutturali e tecniche hanno la priorità sulle misure organizzative e individuali, ciò vuol dire che la scala va usata solo se non ci sono altre possibili alternative. La pratica ci dimostra il contrario. La cosa più difficile è cambiare la mentalità e l’approccio alla sicurezza delle persone. Auspico che la digitalizzazione, l’utilizzo di robot ed esoscheletri e le nuove macchine semoventi possano migliorare la sicurezza sul lavoro. Alcuni cantieri già usano nuove tecnologie e strumenti digitali e fanno attenzione alla sostenibilità. Nuove idee sono in uso, altre arriveranno e sono convinto che cambieranno l’industria in futuro».
Dalla Germania si è volati fino alla Polonia, con Alfred Brzozowski del Ciop, l’istituto centrale per la protezione sul lavoro. Nato nel 1950, il Ciop conta 322 dipendenti e 105 ricercatori, per un bilancio annuo di 13 milioni di euro. L’istituto possiede tre laboratori e istituti di ricerca per rischi fisici, chimici e biologici e un laboratorio per i dispositivi di protezione individuale. «Il 60-70% della nostra attività comprende la ricerca, a cui si aggiungono le attività di certificazione di dispositivi di protezione individuale e collettiva, formazione ed educazione», ha precisato Brzozowski.
LE STRATEGIE
«Dal 2008 in Polonia abbiamo un programma pluriennale, che si chiama strategia nazionale per la sicurezza, che collega l’attività di ricerca all’identificazione dei fattori di rischio per il futuro del lavoro. Ne abbiamo individuati quattro: globalizzazione, espansione del settore dei servizi, innovazione tecnologica e invecchiamento dei lavoratori. Il fatto di aver individuato nuovi rischi emergenti non deve far sì che dobbiamo smettere di pensare a quelli pregressi. La nostra attività nel prossimo futuro sarà focalizzata sulla transizione digitale e l’intelligenza artificiale, sul cambiamento climatico, sulla transizione ecologica, sul cambiamento demografico, ma vogliamo anche migliorare la cultura della sicurezza con eventi, collaborazioni con altre istituzioni, iniziative di comunicazione e formazione», aggiunge il rappresentante dell’ente polacco.
Un esempio di come si proceda verso la diffusione di una cultura della sicurezza arriva da Urszula
Oltre ai propri dipendenti, è possibile monitorare anche le imprese in appalto? Erminia Fiore, Hse Manager di Fater, joint venture paritetica tra Angelini e P&G, ha portato l’esempio di Goldengate, strumento operativo in uso in azienda che sfrutta le opportunità offerte dalla digitalizzazione. «Tutto il sistema di accessi all’interno dei nostri stabilimenti è regolamentato da questo tool digitale. Un’azienda, e il dipendente, entra solo se ha la documentazione approvata e in regola. Goldengate è un tool a due vie. Le ditte stesse caricano i documenti in autonomia sul portale, noi ci limitiamo alla fase di approvazione e analisi. Le ditte devono mantenere i documenti aggiornati. Tante imprese sono cresciute e migliorate, e crediamo che questo sistema abbia portato un beneficio per tutti. Goldengate, inoltre, permette ai dipendenti Fater di sapere quando devono fare un checkin cantiere. Abbiamo poi pensato al Duvri (Documento
FIORE, HSE MANAGER FATER
Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze ndr): Goldengate produce ambienti di rischio che vengono uniti per creare un’analisi di rischio completa per area, sempre aggiornata. Viene anche generata una checklist di controllo delle persone che gravitano intorno al cantiere e questo sistema di vigilanza alimenta un sistema di bonus e malus per l’azienda, precursore della patente a crediti. Insomma, crediamo che la sicurezza deve essere la strada più semplice da percorrere e l’utilizzo di tool digitali consente di convergere verso un’azienda più sicura». Il ruolo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale al servizio della sicurezza nell’industria è stato anche il tema al centro dell’intervento di Michele Crivellaro, sales and marketing manager di Kiwitron, azienda bolognese che progetta, sviluppa e produce soluzioni hi-tech per portare sicurezza ed efficienza in tutti gli ambiti industriali. «Ci sono oggi soluzioni, non solo di intelligenza artificiale, ma anche di altre tecnologie che possono veramente dare una mano in molti ambiti: industriale, logistico, nei cantieri, nelle acciaierie, in agricoltura. Le nostre soluzioni nascono dalle necessità delle aziende che rileviamo sul campo, cercando anche soluzioni che non esistono. Sviluppiamo interamente a Bologna sia la parte hardware che software». Crivellaro ha portato l’esempio della collaborazione tra Kiwitron e Caterpillar: sulle macchine movimento terra di nuova generazione è stata infatti inserita l’ottica di intelligenza artificiale anticollisione KiwiEye di Kiwitron che consente di rilevare ostacoli e persone, interagendo direttamente con la macchina e rallentandola.
Urszula Gawrysiak - Situazione incidenti sul lavoro in Polonia
Gawrysiak, direttore dell’accordo per la sicurezza per l’edilizia, che in Polonia ha raccolto i presidenti delle otto più importanti industrie nazionali per intraprendere delle azioni congiunte al fine di diminuire gli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni. «Ci trovavamo in una situazione veramente difficile. La Polonia era tra i primi Paesi con la maggiore incidenza di incidenti mortali in edilizia. Nel 2009 si sono registrati 118 infortuni mortali, l’anno precedente 120. L’ispettorato del lavoro ha invitato i presidenti delle prime otto imprese del settore a trovare delle strategie per risolvere la situazione. Aziende competitor sul mercato si sono messe insieme trovando nel tema della sicurezza un fattore comune. Dal 2010 al 2022 la nostra è
Jozef Witczak, presidente dell’Ops Bhp, l’associazione nazionale polacca dei professionisti della sicurezza sul lavoro, e Francesco Santi in qualità di presidente della federazione europea Enshpo, hanno discusso sul valore delle associazioni per la sicurezza. «32 anni fa abbiamo scelto di integrare tutti i professionisti addetti al settore della sicurezza per condividere best practice e risolvere i problemi più urgenti», ha raccontato Witczak. «A tale scopo organizziamo conferenze, workshop, forum di discussione. La nostra associazione è presente nell’intero territorio polacco con 36 filiali, a cui si aggiunge un consiglio nazionale che coordina i lavori e l’attività nazionale. Le strutture territoriali lavorano per aumentare la cultura e far sì che i lavoratori possano lavorare in piena sicurezza. Più saremo efficaci nella comunicazione, più migliorerà la sicurezza». «Credo che uno dei punti fondamentali sia quello di capire il ruolo dei consulenti e dei responsabili della sicurezza», ha proseguito Santi. «Penso che il ruolo sia quello di mettere in contatto tre isole diverse: i datori di lavoro, che spesso, specialmente nelle piccole e medie imprese, vede la sicurezza come un costo, i lavoratori e i sindacati, che sentono di più il tema della sicurezza ma hanno anche bias importanti, e l’ispettorato del lavoro. L’Hse manager deve essere un collegamento tra questi tre punti di vista e di interesse diversi, con l’obiettivo di promuovere il benessere dei lavoratori, dell’azienda e di tutta la società. L’associazione consente di mettere insieme le persone, condividere best practice, fare attività di comunicazione, dando un senso di comunità agli Hse manager».
Służba BHP w Polsce
PODSUMOWANIE I WNIOSKI RIASSUNTO E CONCLUSIONI
solidne podstawy prawne i organizacyjne, ü Pracownicy służby BHP pełnią kluczową rolę w poprawie warunków pracy,
ü Edukacja i prewencja są kluczowe dla ograniczenia liczby wypadków,
ü Współpraca międzynarodowa pozwala na wymianę doświadczeń i najlepszych praktyk, ü Wspólne działania OSPS BHP i ARSSM Rumunia mogą przyczynić się do dalszego rozwoju standardów BHP w Europie.
ü Il servizio di salute e sicurezza sul lavoro in Polonia ha una solida base giuridica e organizzativa,
ü I dipendenti addetti alla salute e alla sicurezza sul lavoro svolgono un ruolo fondamentale nel miglioramento delle condizioni di lavoro,
ü L’educazione e la prevenzione sono fondamentali per ridurre il numero di incidenti,
ü La cooperazione internazionale consente lo scambio di esperienze e buone pratiche,
ü Le azioni congiunte di OSPS BHP e ARSSM Romania possono contribuire all'ulteriore sviluppo degli standard di salute e sicurezza sul lavoro in Europa.
GIORGIO RIPANI E VICESINDACO ARIANNA DEL SORDO
JOZEF WITCZAK PREMIA PIERO FARAONE
rimasta una associazione informale, poi abbiamo deciso di fondare un’associazione ufficiale per poter collaborare con le istituzioni. Oggi abbiamo 18 membri, che ricoprono circa il 60% del mercato edile in Polonia. La nostra struttura è composta da gruppi di lavoro con specialisti, un team di promozione ed esperti di progetto, non solo nel campo dell’edilizia, che possono contribuire a sviluppare il nostro lavoro», racconta Gawrysiak. «Dal 2010 al 2023 gli infortuni mortali sono scesi da 13 a 4, ma abbiamo anche osservato che dal 2020 la situazione è rimasta abbastanza stabile. Abbiamo capito di aver sfruttato tutto quello che potevamo fare, offrendo migliori strutture nei cantieri e dispositivi di protezione, e che si rendeva necessario ripensare gli obiettivi dell’accordo. Questo ha portato a individuare nuovi pilastri per il programma 2024-2030: implementare il ruolo degli investitori nei cantieri, monitorare la sicurezza per capire se le nostre azioni sono efficaci, fare cultura della sicurezza per cambiare la mentalità dei lavoratori e dei giovani. Oltre a collaborare con l’istituto centrale di protezione del lavoro, stiamo organizzando anche iniziative e concorsi a premi, realizzando video formativi e creando corsi master per chi vuole agire nel settore». Alcune best practice di aziende che hanno deciso di puntare sulla sicurezza come pilastro della loro attività sono state al centro di una tavola rotonda, che ha visto coinvolte Honda Italia, Dayco, Fater, Kiwitron e la stessa Faraone (vedi box). A chiudere i lavori della quarta tappa dell’evento Aias on the road sono sopraggiunti Jozef Witczak, presidente dell’Ops Bhp, l’associazione nazionale polacca dei professionisti della sicurezza sul lavoro, e Francesco Santi in qualità di presidente della federazione europea Enshpo, che hanno discusso sul valore delle associazioni per la sicurezza.
MICUCCI, FRANCO D'IGNAZIO E RAMONA PETRARU
E AURORA BONADUCE
STUDENTI E PROFESSORI DEL LICEO ARTISTICO GRUE DI CASTELLI - PROFESSORESSA MIRELLA CENSASORTE
Infine, Nicole Mattia, responsabile della Divisione Formazione Finanziata de La Risorsa Umana, ha spiegato come la formazione finanziata rappresenti una leva strategica per promuovere la sicurezza in azienda. La mattinata si è chiusa con un pranzo, durante il quale si è svolta la votazione virtuale per il terzo concorso di «Scultura e sicurezza sul lavoro», mentre il pomeriggio, prima della visita allo stabilimento di Faraone Industrie e della premiazione del vincitore del concorso, si è tenuto il concerto Macte Animo! Tour degli Sos.
SICUREZZA
A Bologna la nuova edizione della fiera Ambiente Lavoro ha messo in luce le nuove soluzioni per ridurre gli incidenti e le morti accidentali in cantiere.
Già fissata la data del prossimo evento
ENGIM OPERATORI SOLITARI TRACCIATI
WÜRTH UN AIUTO DALL’ESOSCHELETRO
SIR SAFETY SYSTEM
CALZATURE AMMORTIZZATE E RESPIRATORI
HOMBERGER ESOSCHELETRI
PER IL DOMANI
SPECTRA
FONOMETRI PER MISURARE IL RUMORE
Da Milano a Catanzaro, un piccolo colorificio si è sviluppato negli anni fino a diventare un punto di riferimento della zona, con showroom e progetti per allargare il business con le vendite online
DVeronica Monaco
a Milano a Catanzaro, la storia della Calabroparati si snoda in un viaggio attraverso la Penisola. Dal primo colorificio aperto da Luigi Verrino nel capoluogo lombardo negli anni Sessanta, l’azienda è tornata dieci anni dopo nella terra d’origine del suo fondatore. Passata al figlio Claudio negli anni Ottanta, che al colorificio ha affiancato la commercializzazione di materiali per l’edilizia, Calabroparati è oggi guidata dalla terza generazione. Classe 2002, Christian Verrino da quattro anni ha preso le redini dell’azienda di famiglia per traghettarla nel futuro, con tanti nuovi progetti nel cassetto, tra cui l’apertura di un nuovo showroom e di una piattaforma e-commerce. Domanda. Quali sono state le principali tappe della vostra storia aziendale? Risposta. Fondata da mio nonno Luigi, Calabroparati è nata a Milano negli anni Sessanta come piccolo colorificio e rivendita di carta da parati. All’epoca le latte di colore si pesavano ancora con la bilancia. Negli anni Settanta mio nonno ha scelto di tornare in Calabria, dove ha deciso di proseguire l’attività intravedendo grosse possibilità di crescita. Inizialmente si è stabilito a Catanzaro, per poi aprire negli anni Ottanta sulla statale SS280, in Viale Lucrezia
L’INGRESSO DI CALABROPARATI A CATANZARO. A SINISTRA, IL TITOLARE CHRISTIAN VERRINO
Della Valle. Più o meno nello stesso periodo mio padre Claudio, che aiutava il nonno in azienda da quando aveva 15 anni, è subentrato come titolare, iniziando ad aggiungere altri prodotti e affiancando l’edilizia al colore e alla carta da parati. Da subito è stato inserito il cartongesso, perché affine al mondo del colore, e successivamente il materiale pesante. Nel frattempo, Calabroparati è cresciuta molto anche sul fronte del colorificio. Nel 2002 l’azienda si è definitivamente trasferita poco più a sud, in viale Magna Grecia 60, sempre a Catanzaro. Infine, tra il 2020 e 2021 sono entrato in azienda come titolare.
D. Quando lei è entrato in azienda, ha portato idee nuove?
R. Il punto vendita era molto più piccolo. Abbiamo ampliato gli spazi e allargato la sala mostra per esporre meglio i prodotti. Questo è stato possibile grazie all’acquisto di un secondo magazzino di 500 metri quadrati nelle vicinanze, adibito a deposito per materiali isolanti. Nel punto vendita teniamo invece il materiale pesante, mentre nello showroom abbiamo rivestimenti, porte, laminati, parquet, profili e accessori per il cartongesso, finestre su richiesta.
D. Attualmente quanto pesa il colore nella vostra rivendita?
R. Circa il 20%. Il resto del fatturato si divide equamente
tra cartongesso e materiale edile.
D. Chi sono le vostre aziende partner per il colore?
R. Lavoriamo molto con Duco, che abbiamo contribuito a far crescere nella zona di Catanzaro. Poi, abbiamo prodotti di Mapei, Linvea e Area51. Come decorativi trattiamo Giorgio Graesan, e da poco abbiamo inserito anche le loro carte da parati.
D. Quanti tintometri avete?
R. Quattro, uno per ogni marchio: Duco, Linvea, Mapei, Area51. C’è il cliente più legato a un brand o chi si trova particolarmente bene con un certo prodotto: cerchiamo di accontentare tutte le fasce di pubblico.
D. Come si compone la vostra clientela?
R. Lavoriamo molto con imprese di costruzioni, architetti e ingegneri, che compongono circa il 60% della nostra clientela. Il restante 40% è composto da clienti privati. Accontentiamo tutti, da chi deve fare piccoli lavori a casa ai grandi cantieri.
D. Il superbonus 110% ha spinto il vostro business, soprattutto per quanto riguarda i colori in facciata?
R. Durante il superbonus abbiamo lavorato molto con intonachini, quarzi per esterno e cappotti. C’era una grande richiesta di poliuretano, lana di roccia, polistirene, polistirolo. Da quando è finito il bonus, la richiesta è calata più del 50%.
D. Come sta cambiando il mercato?
R. Continuiamo a operare molto sia all’interno che all’esterno, ma l’era dei cappotti è finita. Non c’è più la richiesta di una volta, oggi limitata al polistirolo.
D. Parlando di colori per interno, quali sono i più richiesti?
R. I colori sul tortora, i grigi-verde e l’azzurro mare.
D. Tra i vostri partner c’è anche Polyglass: che rapporto vi lega a questa azienda?
R. Lavoriamo bene con le guaine a rotolo per l’involucro. Polyglass è un’azienda che si differenzia per la qualità dei suoi prodotti e il rappresentante è sempre molto propositivo. C’è un buon rapporto di partnership anche per quanto riguarda la formazione.
D. Quanto tempo dedicate alla formazione del personale interno e quante iniziative organizzate coinvolgendo invece i clienti?
R. Internamente abbiamo dipendenti con 20-30 anni di esperienza, quindi già molto formati. Ovviamente il mercato è sempre in evoluzione e sui nuovi prodotti c’è sempre da imparare. Quando le aziende ci invitano a partecipare a qualche corso, rispondiamo sempre positivamente per cercare di stare al passo. Con i clienti organizziamo almeno due-tre open house al mese durante la bella stagione, e siamo sempre aperti a nuove iniziative.
D. I vostri clienti vi chiedono prodotti sostenibili o bio?
R. No, non c’è ancora la cultura. Chiedono maggiormente prodotti con certificati Cam per il Pnrr.
D. Quanta parte del vostro business è legata al Pnrr?
R. Il 30-35%. Ultimamente siamo coinvolti in diversi cantieri, soprattutto in scuole e ospedali.
D. Trattate anche prodotti per il consolidamento strutturale?
R. Qualche prodotto su ordinazione. Le richieste comunque sono in crescita e non trascuriamo in futuro di inserire questa tipologia di prodotti in rivendita.
D. Fate parte di un gruppo o di un consorzio?
R. No, per adesso non ne sentiamo la necessità.
D. Com’è andato il 2024 e che cosa si aspetta dal 2025?
R. Il 2024 si è chiuso in linea con l’anno precedente. Nel 2025 mi aspetto di migliorare ancora di più. Vogliamo essere un punto di riferimento per il territorio e stiamo
• Fatturato 2024: 5 milioni di euro
• Punti vendita: 1 con showroom + 1 magazzino deposito
• Area coperta: 1.000 mq
• Area scoperta: 9.000 mq
• Dipendenti: 14 persone
crescendo molto sul cartongesso e le finiture per interno ed esterno. Da poco abbiamo anche aggiunto anche i corrugati per fognature e cavidotti.
D. Che cosa le dà lo spunto per migliorare e ideare nuovi progetti?
R. Lo spirito imprenditoriale di mio nonno, che ancora mi dà suggerimenti e consigli, e la perseveranza ed esperienza di mio padre, che ancora lavora in azienda. Da lui ho tanto da imparare e questo mi porta a cercare di migliorare sempre di più.
D. Quali sono i vostri prossimi progetti?
R. Abbiamo in progetto di acquistare un nuovo capannone, vicino al punto vendita, per realizzare uno showroom in modo da inserire più prodotti, focalizzandoci comunque sempre su porte, laminati, piastrelle e rivestimenti. Vorremmo inoltre investire nella pubblicità online e aprire un e-commerce dedicato ai prodotti che trattiamo, esclusi i materiali pesanti.
MADE DISTRIBUZIONE CAMBIAGO
Il primo magazzino edile
nato nel Gruppo Made è stato pensato e realizzato per presentare i format espositivi ideati dal network nella loro forma migliore e più aggiornata. Si affianca agli altri sei punti vendita già attivi
Giuliano Sanbenedetto
Fra i servizi che Gruppo Made riserva alle sue rivendite aderenti, Made Distribuzione rappresenta il banco di prova generale di tutte le iniziative e le attività che il network mette a loro disposizione. Punti vendita di collaudo, si potrebbero definire, anche se si tratta di una vera e propria struttura multipoint che opera direttamente sul mercato. Made Distribuzione, una società partecipata da Gruppo Made e da numerosissime rivendite aderenti, svolge anche una funzione di tutela delle imprese della distribuzione a marchio Made, ma non solo, che in caso di desiderio da parte di un titolare
ANDREA GIANI, RESPONSABILE DI MADE DISTRIBUZIONE. SOTTO, L’INGRESSO DI MADE DISTRIBUZIONE CAMBIAGO
di cessare la sua attività, per esempio, per limiti di età o per mancanza di un ricambio generazionale, può cedere a Made Distribuzione che si preoccupa di mantenere attivo il punto vendita, salvaguardando le competenze e quindi il posto di lavoro dei collaboratori e mantenendo anche la presenza del marchio Made sul territorio. Un multipoint all’interno di un Gruppo, seppur orientato alla vendita, non ha molti altri esempi nel panorama della distribuzione edile nazionale. YouTrade ha incontrato Andrea Giani, responsabile di Made Distribuzione, per saperne di più. Domanda. Da che cosa nascono i servizi di Made Distribuzione?
Risposta. Le proposte di Made Distribuzione nascono da esigenze concrete, quelle che i punti vendita di magazzini edili devono affrontare ogni giorno. Made Distribuzione opera quotidianamente sul mercato attraverso i suoi sette punti vendita, che sono però in aumento. Uno dei suoi compiti è ottimizzare le varie fasi del lavoro quotidiano, per poi trasmettere esperienze e strumenti a tutto il network Made. Made Distribuzione, ovviamente con il costante contributo degli esperti di Gruppo Made, ha per esempio messo a punto i nuovi format espositivi per ferramenta e show-room Livingmade. Si parte dal concetto che il cliente, per quanto possa essere un operatore professionale, è pur sempre una persona che è abituata a frequentare supermercati e grande distribuzione. Ha quindi una visione, un’idea ben definita e consolidata degli spazi espositivi e dell’offerta correlata. I format espositivi dei punti vendita di Made Distribuzione, attraverso la loro particolare comunicazione visiva e l’ottimizzazione del marketing mix dei prodotti, riescono a offrire una esperienza di acquisto moderna ed efficace, pur sempre nell’ambito del mercato professionale dell’edilizia. I nuovi format espositivi testati nei punti vendita di Made Distribuzione sono quindi a disposizione del network.
D. Quali sono i vantaggi?
R. I vantaggi sono subito evidenti: l’identità di marchio e la riconoscibilità dell’offerta merceologica rappresentano per il cliente una confortevole consuetudine. Per la rivendita aderente a Gruppo Made, il rafforzamento e la diffusione del marchio Made, la diversificazione ragionata dell’offerta merceologica e il miglioramento della varietà e della quantità dei prodotti offerti portano a un concreto vantaggio in termini di fatturato. Il format del libero servizio messo a punto da Made Distribuzione ha permesso un incremento delle vendite medio fra il 20 e il 25%. Lo stesso discorso riguarda anche gli altri format. Per le show-room Livingmade Made Distribuzione ha messo a punto spazi espositivi particolarmente efficaci, facilmente fruibili sia dai professionisti, sia dal cliente privato, ottimizzando al massimo gli spazi, quindi ideali anche per superfici non particolarmente estese. Poiché il cliente è sempre al centro dell’attenzione, uno spazio è stato riservato a uffici per l’approfondimento dei capi-
L’INTERNO
tolati, dove il professionista può anche accompagnare il cliente per scegliere i prodotti e i sistemi costruttivi più innovativi e anche più adatti al tipo di intervento che deve realizzare. Tutto ciò con la presenza e la consulenza dei professionisti del Gruppo.
D. Queste idee vengono dal mercato o dall’esperienza degli esperti di Made Distribuzione?
R. Nascono all’interno dalla pratica quotidiana. Sono definite macro categorie di prodotti e soluzioni, unità di business che devono avere una loro importanza nel contesto dell’offerta globale. Il discorso si estende anche alla sezione dedicata al colore, così come al noleggio professionale. C’è ovviamente un filo conduttore nella logica della definizione degli spazi e dei format, ed è quella di trasmettere know-how al cliente, un servizio che migliora la qualità e la pertinenza delle scelte. A proposito di know-how: Made Distribuzione ha realizzato un’app per la gestione del magazzino, così come per le pratiche relative al servizio di noleggio.
D. Made Cambiago è stato definito il primo punto vendita nativo di Made Distribuzione...
R. Sì, Made Distribuzione Cambiago era una scatola vuota dove tutto è stato pensato e creato da zero. Oggi questa sede è un punto di riferimento ulteriore sia per gli altri punti vendita di Made Distribuzione, sia per tutti i colleghi del network. Tutti i settori di questo punto vendita sono stati curati nei minimi dettagli: dagli esterni fino alla zona accoglienza, ai settori del libero servizio e dello show-room Livingmade, e così via. Sono stati creati anche un Punto Consulenza, un Punto Servizi che comprende anche l’attività della posa in opera. Ancora, uno spazio è stato dedicato alla formazione professionale, dove verranno organizzati corsi sia in collaborazione con i nostri fornitori partner, sia con professionisti e tecnici nell’ambito della formazione professionale. Inoltre, uno spazio, che abbiamo chiamato Materioteca, presenta tutti
i materiali di tendenza e le varie soluzioni/ambientazioni per l’arredobagno, le cabine doccia, e così via.
D. Per Made Distribuzione le leve commerciali sono allora i servizi...
R. Sì, anche perché l’attuale andamento del mercato è molto contratto e sta cambiando sensibilmente, tornando in sostanza a cinque o sei anni fa, quindi prima del covid e degli effetti delle guerre che hanno condizionato la disponibilità dei materiali. Oggi il mercato non è quindi molto equilibrato, ma non bisogna cedere all’ottica del prezzo, piuttosto implementare l’offerta di competenza. Il numero dei punti vendita di Made Distribuzione è in crescita e, quindi, miglioreranno anche le economie di scala, le sinergie, vantaggi che ovviamente riguardano tutti i punti vendita aderenti a Gruppo Made che, a loro volta, sono in costante aumento in tutta Italia.
D. Come può descrivere la sua esperienza con Made Distribuzione?
R. Made Distribuzione per me è stata e continua a essere una grossa opportunità, bella da portare avanti: non solo organizzare e gestire un multipoint ma realizzarlo all’interno di un gruppo nazionale. I punti vendita di Made Distruibuzione stanno crescendo in modo molto veloce e sono contento di questo. All’inizio, Made Distribuzione era solo una sorta di start-up da far crescere, ora possiamo smettere di pensarci come una azienda neonata, perché stiamo diventando grandi. È un’avventura molto stimolante.
D. A questo punto una domanda è d’obbligo: le prossime novità?
R. Guardiamo a intercettare nuove quote di mercato con il settore del fotovoltaico. Inoltre, stiamo lavorando per rendere il settore dei sistemi a secco un vero e proprio progetto specifico da trasmettere poi a tutte le rivendite del Gruppo. I sistemi a secco stanno avendo un enorme sviluppo e occorre non solo conoscere i prodotti ma anche
formare il personale perché si tratta di una vendita molto tecnica. Ma, vorrei sottolinearlo ancora una volta, il cuore di tutto è l’organizzazione, indispensabile per continuare una crescita che non riguarda solo Made Distribuzione, ma tutte le rivendite che aderiscono a Gruppo Made.
Made Distribuzione Cambiago si aggiunge agli altri punti vendita di Made Distribuzione, portando a sette i negozi diretti di Gruppo Made: Cmv di Lissone (Monza Brianza), Garavaglia di Casorezzo (Milano), Cosso di Pianezza (Torino), Fatiga di Ceriano Laghetto (Monza Brianza), Gini & C. di Milano e Comed di Vercelli.
Il network della distribuzione ha celebrato un quarto di secolo di storia nel Complesso Monumentale della Pilotta, a Parma. Un’occasione per rafforzare ancora di più lo spirito di gruppo
Paolo Caliari
Festeggiare un successo lungo 25 anni non capita tutti i giorni. Così sabato 24 maggio, nel Complesso Monumentale della Pilotta, a Parma, EdilGroup ha organizzato un grande evento per celebrare l’avvenimento. Presenti i 26 aderenti a un gruppo che è diventato un’eccellenza nella distribuzione di materiali per edilizia e numerose aziende che con EdilGroup hanno stretto una partnership.
Non è stata solo una festa celebrativa, ma anche un momento per stringere ancora di più i rapporti solidali tra i soci, che annoverano insegne come Bellan Edilizia, Bonfante, Botti Paolo, Ceramiche Tiberini, Edilizia Barbieri, Edil Catellani, Edil Catellani Servizi, Edilpesci, Edilizia Piemme, EdilGroup San Polo, Edilpark 1976, Edilpark 3, Giemme, Gobbo Malvina, Gruppo Idea, Lodi Edilizia, Marchesin, Marusi, Minarelli, Notari Sergio, Stievano, Sudiro Mario, Tino Leoni, Zeta Costruzioni, Zini Dino, Zonta. «Nel tempo siamo riusciti a crescere insieme, sviluppando, ciascuno a modo proprio, le proprie potenzialità. In questi 25 anni abbiamo acquisito competenze, ci siamo adattati ai cambiamenti come camaleonti, cercando di essere un punto di riferimento per i nostri clienti e un partner solido e affidabile per i nostri fornitori», è stato il commento del presidente del network, Daniele Marusi. «Siamo diventati più consapevoli, più preparati, più attenti ai cambiamenti del settore. Abbiamo imparato a lavorare insieme, senza perdere l’identità di ciascuna realtà territoriale. Anzi, rispettandola».
«La nostra forza sta nella concretezza, nel senso pratico che caratterizza ogni realtà del gruppo. In questi anni ho avuto la fortuna di lavorare con imprenditori competenti, appassionati e lucidamente orientati al risultato, ma sempre con una forte attenzione alla dimensione umana e relazionale», ha aggiunto
L’appuntamento per i 25 anni di EdilGroup è stata anche l’occasione per presentare il fascicolo dedicato al gruppo e realizzato da Virginia Gambino Editore. Pagine che raccontano, attraverso interviste e immagini, la storia, le ambizioni e gli ostacoli superati da tutti i soci in questo quarto di secolo insieme. Visitando singolarmente tutti i 26 aderenti a EdilGroup, l’editore ha dato voce ai soci che hanno aperto le porte dei loro punti vendita e raccontato presente e progetti futuri delle rispettive aziende. In un viaggio tra Veneto ed Emilia, la pubblicazione racconta realtà anche molto diverse tra loro, ma che hanno trovato in EdilGroup un punto di incontro per crescere insieme. In attesa di festeggiare il prossimo cinquantesimo.
Genziana Carpena, che al ruolo di responsabile acquisti presso EdilGroup aggiunge quello di vera cementatrice del gruppo attivo tra Emilia e Veneto. La storia di EdilGroup è ora sintetizzata anche nella pubblicazione realizzata da Virginia Gambino Editore (vedi box). E proprio per l’affiatamento dei partecipanti la festa non poteva andare meglio. Dopo la visita al Complesso Monumentale della Pilotta, uno dei maggiori d’Italia, è stato il momento dell’aperitivo e della cena conviviale, con la consegna dei riconoscimenti ai soci fondatori e a quelli che si sono uniti durante gli anni, oltre che l'occasione di ringraziare le imprese partner del griuppo. Il taglio della torta e la musica hanno concluso la serata.
ÚJHÁZ
La società ungherese a cui aderiscono 80 punti di distribuzione si è evoluta grazie all’organizzazione flessibile, al coinvolgimento dei soci e all’offerta di sempre nuovi servizi ai clienti. E ora propone anche un sistema di franchising in quattro livelli
L'AMMINISTRATORE
DELEGATO, SZÓRÁDY CSILLA, E IL PRESIDENTE DI ÚJHÁZ, ATTILA JUHÁSZ
L'ENTRATA DEL MAGAZZINO DI RIVENDITA HOFSTÄDTER A SOLYMAR
UNA VISTA DALL'ALTO DEL PUNTO VENDITA DI BUDAPEST. A SINISTRA, IL PUNTO VENDITA DI BUDAPEST
LA
DEI
VENDITA UJHAZ. SOTTO, INTERNO DI UN PUNTO VENDITA
CON L'AREA A LIBERO SERVIZIO
ORGANIZZAZIONE
CONSEGNE DEI MATERIALI CON MEZZI DI PROPRIETA
Nuove adesioni al Gruppo Made. In Sicilia oggi le rivendite sono 30, con 31 punti vendita: l’ultimo ingresso è quello della Visobloc di Belmonte Mezzagno (Palermo). Si tratta di una società presente sul mercato dal 1978 (all’inizio anche come produttrice di blocchi in cemento) che negli anni si è saputa strutturare in modo sempre più completo per essere oggi una realtà che fa della diversificazione della sua offerta un’arma vincente. Il punto vendita gestito dal titolare, Nirko Barrale, è in grado di soddisfare le esigenze dei clienti dalle fondamenta alle finiture interne: edilizia tradizionale, leggera, colore, resine, ceramiche e rubinetterie con una showroom dedicata, materiale elettrico e per la termoidraulica. Fra i servizi più apprezzati c’è la consulenza professionale e tecnica, dove ogni settore è presidiato da un collaboratore esperto e specializzato.
I motivi della scelta di entrare in Gruppo Made da parte di Visobloc ricalcano molto quelli degli altri colleghi siciliani: la possibilità di condividere un’insegna comune nel pieno rispetto della storicità della rivendita, una maggiore visibilità all’interno del mercato insulare, la possibilità di far parte di un Gruppo nazionale che mette a disposizione delle rivendite aderenti la varietà e la qualità dei suoi servizi, certamente non ultimo quello che riguarda la formazione professionale, uno dei fiori all’occhiello di Gruppo Made.
Un altro valore molto apprezzato è la possibilità di interfacciarsi non solo con i colleghi siciliani, ma anche con quelli di altre regioni d’Italia per la condivisione delle esperienze e per sentirsi, una volta di più, parte di un grande Gruppo. Il trend di crescita di Made nel Sud Italia è confermato anche dal
recente ingresso della rivendita MaPe di Policastro Bussentino (Salerno) una rivendita a carattere familiare presente sul mercato da circa 40 anni, e giunta alla seconda generazione di imprenditori. Conosciuta e apprezzata nel territorio per la sua specializzazione nel settore del legno, negli anni ha ampliato la sua offerta con i materiali per l’edilzia tradizionale, oltre a una show-room di porte da interno. Vincenzo e Romina Marotta hanno scelto Gruppo Made, un’idea accarezzata da tempo, per rafforzare la loro presenza sul mercato, affiancando il loro nome a quello del Gruppo, oltre che per utilizzare i servizi con l’obiettivo di crescere.
Il progetto 4BildLoft ha preso avvio con l’inaugurazione di un nuovo showroom 4Bild Casa in apertura a Basiano (Milano). Alla sperimentazione i partecipanti hanno potuto analizzare uno spazio, sulla base di quanto trattato, e proporre soluzioni che ne migliorassero le condizioni di luce in collaborazione con Velux e Caparol. Durante il workshop Colore e spazio i partecipanti, divisi in gruppi, hanno lavorato su un caso studio, sviluppando proposte cromatiche e utilizzando la collezione Orizzonti Ortogonali e altri strumenti messi a disposizione da Caparol per i progettisti.
Agiugno Eternoo si è ampliato con un nuovo store a Vicenza, a seguito della fusione per incorporazione di Garbin Edilizia Longara. Con l’apertura del nuovo store di Vicenza, Eternoo amplia la propria rete nel Veneto, affiancando le sedi già operative a Verona e Arbizzano (Verona) e, nella provincia di Belluno, a Cortina d’Ampezzo, Lozzo di Cadore e Feltre. Con sei punti vendita attivi nella regione, il gruppo della famiglia Nessi rafforza il legame con il territorio e si conferma partner strategico per imprese, artigiani e professionisti dell’edilizia.
Dopo oltre cinquant’anni di storia locale e una profonda trasformazione aziendale, la rivendita D’Annibale entra a far parte di BigMat. La sede si trova a Lariano (Roma) e accoglie 16 dipendenti: si articola in spazi rinnovati di 11.600 metri quadrati, che includono un ampio showroom con materiali made in Italy per l’arredo bagno, ceramiche e rubinetteria di fascia medio-alta, un’area edilizia leggera, ferramenta e vernici con tintometro, un’area esterna dedicata all’edilizia pesante, un outlet e uno shop online attivo per raggiungere nuovi clienti anche digitalmente. L’ingresso in BigMat consolida la posizione nel mercato romano e laziale, ampliando le opportunità di crescita grazie alla forza e al supporto di una rete fondata nel 1967. Come attività legata ai trasporti e alla vendita di legname, l’azienda
si è evoluta nel tempo seguendo le esigenze del territorio e le visioni delle nuove generazioni. Con il passaggio del testimone al figlio Teseo D’Annibale, oggi amministratore unico, l’impresa ha saputo reinventarsi, specializzandosi nella distribuzione di materiali per l’edilizia, con un’offerta moderna e articolata e un fatturato di 4,9 milioni di euro nel 2024.
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Progettato secondo le regole del minimalismo estetico, Open di Samo vanta elementi strutturali ridotti al minimo che garantiscono massima stabilità e durevolezza. La sua struttura è facilmente coordinabile con vari elementi e stili dell’ambiente bagno, sia in ambito residenziale che contract, grazie all’ampia gamma di finiture disponibili
Si chiama Teca il nuovo specchio da bagno di design progettato da antoniolupi, un oggetto che unisce estetica e funzionalità in una forma essenziale e pulita. Realizzato con cornice in vetro trasparente Bronzo o Fumé e dotato di illuminazione Led perimetrale a luce diffusa, Teca ridefinisce il concetto di specchio nell’ambiente bagno contemporaneo.
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3. Combinando estetica minimalista con innovazioni eco-sostenibili, le due nuove collezioni di miscelatori Ceralife O e C di Ideal Standard offrono un perfetto equilibrio tra sostenibilità, performance e comfort d’uso. Progettate da Roberto Palomba, queste dinamiche collezioni offrono un’estetica contemporanea, ciascuna con un carattere distintivo. 4. Palazzani, ultracentenaria realtà italiana nella rubinetteria di design, presenta Qadra, la nuova collezione disegnata dalla Palazzani Design Unit che fonde rigore formale e minimalismo estetico per trasformare ogni gesto quotidiano in un’esperienza unica. 5. Italia entra personalmente nel mondo del design con DuschoStart con porta traslata, il nuovo box doccia realizzato dal gruppo Duscholux, personalizzato e dedicato al mercato italiano. Strumento perfetto per trasformare gli spazi bagno più piccoli in angoli di comfort e design, DuschoStart con porta traslata offre un recupero di spazio eccezionale e una resa estetica semplice ed elegante,
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mantenendo un solo vetro con un profilo a sezione quadrata. 6. Sensa by Cosentino presenta l’innovativa gamma di pietre naturali protette dal trattamento brevettato antimacchia Senguard NK, che si arricchisce di cinque nuove quarziti brasiliane: Marau, Oihana, Itara, Madeira e Cristalo. 7. I modelli Dressholder di Arcom sono elementi che si propongono come un nuovo modo di vivere e organizzare gli spazi. Unendo l’estetica firmata Arcom e la libertà d’uso, si ottengono oggetti dal design ricercato, che si sposa con i gusti più diversi. 8. Da oltre 60 anni Artelinea plasma la sua materia prima con la stessa cura e passione di chi custodisce un’arte antica Simboli di questo processo artigianale sono le tre collezioni Virgo, Tramonto e Anello, che diventano manifestazioni di una continua ricerca estetica e stilistica. Questi specchi sono ideali per adattarsi sia agli spazi contract che privati grazie allo spessore di 8 millimetri e al vetro extrachiaro in cui sono realizzati.
La vasca Kerid di Rhol prende il nome da un cratere vulcanico islandese e sfida la concezione classica del bagno: invita a sperimentare il potere del caldo o del freddo e la forza del silenzio.
Nelle nuove collezioni 2025 di Ronal Bathrooms colori e materiali versatili svolgono un ruolo essenziale costituendo la base di un bagno moderno e di qualità dove funzionalità e stile si fondono armoniosamente. Accattivanti combinazioni di colori, eleganti profili metallici, materiali e texture sono utilizzati come trait d’union tra chiusure e piatti doccia, mobili e vasche, per creare soluzioni bagno coordinate ed eleganti, tanto estetiche quanto funzionali.
Il Centro Sviluppo Prodotto di Torggler ha ideato una linea di impermeabilizzanti innovativi: Black Hydro Poly 1K e Flexistar. Il primo è un rivestimento bituminoso a spessore, monocomponente, alleggerito resinato, pronto all’uso per l’impermeabilizzazione. È idoneo per fondazioni, solai e pareti di cantine e può essere utilizzato su superfici verticali e orizzontali, su tutti i supporti minerali conosciuti e idonei. Flexistar è una guaina polimero cementizia fibrorinforzata, monocomponente, elastica, per proteggere il calcestruzzo e impermeabilizzare prima della posa di ceramiche, utilizzabile anche per l’impermeabilizzazione di vasche, piscine o serbatoi di acqua.
Per proteggere pavimenti e rivestimenti interni e rinnovarne la lucentezza Fila Solutions consiglia Matt e Classic. Matt è la cera protettiva a effetto naturale, adatta per la manutenzione e la finitura di superfici porose, assorbenti e non lucide, come pavimenti in cotto, klinker, marmo anticato e pietra naturale, ma anche agglomerati non lucidi, tufo, resina, cementine, pvc, Lvt, Spc e gomma. Clas-
sic è la eco-cera liquida che protegge i pavimenti in marmo, travertino e agglomerati (graniglia, palladiana, terrazzo), cotto e cementine.
CON VOLTAB CORRENTE PORTATILE
Voltab è un innovativo Power Generator portatile costruito con materiali 100% riciclati per portare energia pulita off-grid. Voltab è un’alternativa sostenibile ai generatori a combustione, silenzioso, senza emissioni e completamente Made in Italy.
Black+Decker presenta la nuova Levigatrice Orbitale 1/3 di foglio, una soluzione pratica e affidabile, ideale per un utilizzo su superfici verticali come porte e muri, per operazioni di levigatura leggera e media. Dotata di un motore da 240W e di una funzione a velocità variabile, questa levigatrice permette di adattare la potenza e l’intensità di lavoro al tipo di materiale e al livello di finitura desiderato, offrendo maggiore controllo in ogni fase della lavorazione.
Settef rafforza la propria offerta di soluzioni con il Ciclo Termico 3 Power Tech per interni ed esterni e il nuovo sistema a cappotto Thermophon 3 Power Tech. La Tecnologia 3 Power Tech, alla base
del Ciclo Termico 3 Power Tech di Settef per interni ed esterni, è stata sviluppata per ottenere le migliori prestazioni in termini di comfort termico, durabilità e fonoassorbimento. Thermophon 3 Power Tech è un innovativo sistema a cappotto che sfrutta il ciclo termico per garantire migliore resistenza agli urti, fonoassorbimento, comfort termico e durabilità.
FONOASSORBENTI
Flora è la nuova collezione di pannelli fonoassorbenti bifacciali firmata Isolspace: un tributo al mondo vegetale che traduce le forme organiche delle foglie in elementi di arredo acustico dal forte valore decorativo. Ogni modulo è pensato per comporre spazi fluidi, rilassanti, mai ripetitivi. Disponibile nei formati 39x39, 39x60 e 39x120 cm, Flora dispone di una palette colori visiva e materica che stimo-
la la creatività dei progettisti. Tre nuove gamme cromatiche accompagnano la collezione, declinate in tonalità naturali e desaturate: verdi boschivi, beige sabbia, rosa floreale.
Roverplastik ha installato un banco prove per le validazioni ai fini della marcatura Ce per aria-acqua-vento di finestre, porte-finestre e portoncini nel nuovo Tech Lab (reparto tecnico e di ricerca e sviluppo). Il Tech Lab mette a disposizione dei clienti un team di tecnici che ha completato il processo formativo necessario per poter utilizzare il banco ed eseguire correttamente le procedure di test in accordo con quanto richiesto dalla norma in merito a permeabilità all’aria, tenuta all’acqua e resistenza al carico del vento. Roverplastik è oggi in grado di offrire la possibilità di effettuare test e ottenere i rapporti di prova ufficiali, emessi da t2i (che presenzierà alle prove), direttamente presso la propria sede.
DIERRE
L’azienda ha conquistato un posto di primo piano nel segmento degli accessi: oggi vanta 70 brevetti e la presenza in complessi immobiliari prestigiosi, come City Life a Milano. Ma non si ferma, grazie al successo di format come Dierre Emporium e nuove opportunità all’estero
Dal sogno dei fratelli Alessandro e Vincenzo De Robertis, emigrati dalla Puglia in Piemonte per fondare un’impresa tutta loro, 50 anni fa è nata Dierre, oggi prima azienda italiana di porte blindate. In mezzo secolo di storia, la società ha registrato oltre 70 brevetti ed espanso l’offerta a porte interne, portoni per garage, grate di sicurezza, controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, porte tagliafuoco e multifunzione, casseforti, serrature e cilindri per porte blindate. Trasformando la porta da elemento funzionale a complemento d’arredo, Dierre è riuscita con la forza del design e dell’innovazione a raggiungere una posizione di primo piano sul mercato: basti pensare che i suoi prodotti sono presenti in oltre 5 milioni di edifici a livello globale, tra cui referenze prestigiose come City Life a Milano o il Waterfront di Levante a Genova. «La sfida più importante che abbiamo davanti non è solo quella di continuare a espanderci, ma soprattutto quella di restare un punto di riferimento per l’innovazione e il design delle porte. Non si tratta solo di conquistare nuovi mercati o canali di distribuzione, come stiamo facendo in Italia nel settore delle rivendite edili, ma di mantenere l’attitudine a innovare continuamente i nostri prodotti e i nostri processi», commenta il fondatore Vincenzo De Robertis, oggi presidente dell’azienda. YouTrade lo ha incontrato.
LA PORTA DOMOTICA
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Domanda. Nel 2025 Dierre festeggia i suoi 50 anni. Com’è cambiata l’attività dal 1975?
Risposta. Siamo l’unica azienda che non fa più solo porte di sicurezza, ma che ha integrato caratteristiche termiche, acustiche, tagliafuoco. Partendo dall’acciaio e dal legno, con la produzione della prima porta blindata industrializzata negli anni Settanta, abbiamo fatto un salto negli anni Novanta a seguito dell’acquisizione di una piccola azienda che produceva serrature. Da lì abbiamo sviluppato tutto il settore delle porte, che adesso comprende anche modelli domotici. Siamo un’azienda veramente globale e non temiamo alcun tipo di mercato, sia in Italia che all’estero: siamo in grado di rispondere a qualsiasi esigenza. Inoltre, il fatto di possedere una falegnameria di 14 mila metri quadrati a Mondovì (Cuneo) ci permette di realizzare e personalizzare qualsiasi pannello per porte interne in legno massello e rivestimenti per porte blindate, anche su disegno degli architetti. Queste porte consentono di unire la sicurezza all’eleganza del legno, declinato sia in uno stile tradizionale che in uno più contemporaneo. D. C’è qualcosa che, invece, in 50 anni non è mai cambiato?
R. L’ascolto del mercato e la capacità di innovarsi continuamente. La continua ricerca di soluzioni tecnologicamente all’avanguardia ci ha permesso
di capire velocemente il mercato e sbaragliare negli anni Ottanta la concorrenza, concentrata solo sulla produzione di porte standard. Oggi siamo arrivati a installare le nostre porte in più di 5 milioni di edifici.
D. Qual è stata l’idea vincente?
R. Non limitarsi al prodotto standard. Il nostro successo è sempre stato nelle porte di sicurezza, ma abbiamo integrato anche caratteristiche termiche, acustiche, di sicurezza antincendio, con elevate prestazioni anche per le porte a doppio battente. Abbiamo continuato a investire nelle porte in legno massello, un prodotto che, con la giusta manutenzione, è davvero eterno, senza perdere di vista lo sviluppo tecnologico, con la domotica. Oggi la domanda di queste soluzioni è in crescita e i nostri modelli Hibry e Next Elettra consentono di combinare in un’unica serratura l’apertura motorizzata e manuale, per permettere l’apertura e la chiusura della porta anche in caso di guasto elettronico o di blackout.
D. In che direzione sta andando oggi il mercato delle costruzioni e che segnali ricevete dal vostro osservatorio privilegiato?
R. Il mercato immobiliare si sta qualificando, in particolare sulla piazza di Milano. Le nostre porte domotiche Hibry e Next Elettra, così come le soluzioni tagliafuoco, stanno riscontrando un successo sempre crescente, tanto da essere state selezionate
per referenze prestigiose come i grandi complessi immobiliari di City Life a Milano o il Waterfront di Levante a Genova. Tra gli ultimi progetti c’è il Global Cloud Data Center Aruba di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, che ha visto l’installazione delle nostre porte tagliafuoco di ultima generazione.
D. La tecnologia occupa uno spazio sempre più importante nelle nostre vite. Voi siete stati i primi ad averla implementata nelle porte con Bi Elettra, e oggi con Next Elettra. È una tendenza destinata a crescere o ci sarà un ritorno alla tradizione?
R. È una tendenza destinata a crescere, anche perché il rapporto qualità-prezzo di queste porte è diventato sempre più vantaggioso. Con un prezzo accessibile è possibile integrare nella porta di casa tutta una serie di funzionalità importanti, come il controllo degli accessi o alert su eventuali manomissioni. Poi, con l’intelligenza artificiale e l’evoluzione della domotica, le case saranno sempre più tecnologiche.
D. Negli ultimi anni Dierre ha aperto la porta anche a un nuovo modello di business: il Dierre Emporium. Di che si tratta?
R. Ispirandoci un po’ al concept dell’Emporio Armani, il nostro progetto Dierre Emporium è un brand dedicato ai distributori di materiali edili. Dopo la crisi del 2009 i rivenditori edili si sono qualificati, dando spazio nei punti vendita anche a showroom di finiture e iniziando a trattare anche le porte. Il marchio Dierre Emporium ci permette di rafforzare la nostra presenza nel mondo delle rivendite edili, offrendo ai distributori la possibilità di diventare un punto di riferimento per le esigenze di architetti e progettisti. Ai rivenditori della rete Dierre Emporium proponiamo porte da cantina, porte tagliafuoco reversibili e non, porte multifunzione, portoni basculanti, controtelai per scorrevoli a scomparsa, filomuro, accessi per interni. Oltre a tutta una gamma di servizi, come consulenza tecnico-commerciale grazie alla rete vendita presente sul territorio con circa 60 agenti, corner espositivi, iniziative di marketing, servizio post vendita.
D. Avete in programma anche l’implementazione di un configuratore?
R. Fino al 2006 producevamo mille porte al giorno, 220 mila porte all’anno: c’erano tante commesse su prodotti perlopiù standard. Oggi, i volumi si sono ridotti, ma la percentuale di prodotti personalizzati è cresciuta in maniera esponenziale. Il configuratore è uno strumento importante, che aiuta moltissimo le vendite, ma risulta un po’ rigido nel momento in cui si deve andare a realizzare un prodotto su misura. Al momento stiamo lavorando per fare un grosso salto nel processo di digitalizzazione, acquistando
un nuovo gestionale per far dialogare tutti i comparti dell’azienda. Abbiamo scelto JD Edwards della Microsoft e abbiamo una società di consulenza che ci sta aiutando nel passaggio. Attualmente utilizziamo tre gestionali che dovranno poi convogliare in un unico contenitore: insomma, c’è un bel lavoro da fare. Parallelamente, stiamo studiando un preventivatore in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale da fornire alla rete vendita per fare anche azioni di marketing mirate.
D. Quanti sono i Dierre Emporium oggi?
R. Vogliamo raggiungere 1000 punti vendita su tutto il territorio nazionale. I nostri prodotti, essendo molto tecnici, hanno necessità di essere mostrati. C’è necessità di uno showroom e di almeno un paio di
prodotti in esposizione. Nel catalogo dedicato abbiamo selezionato prodotti tecnici adatti alle rivendite edili, come i cassonetti per le porte scorrevoli, le porte filomuro, le porte in telaio di alluminio.
D. Se ormai siamo abituati a vedere nella porta blindata un elemento di arredo, è anche merito di Dierre. Quanto conta per voi il design?
R. Il design è fondamentale. Siamo in grado di rispondere a qualsiasi esigenza di personalizzazione e, grazie anche alla falegnameria interna, Dierre ha la possibilità di realizzare prodotti a elevato valore estetico, come le porte in legno massello in rovere e noce o le porte a doppio battente. Sono porte molto belle, che integrano all’aspetto estetico importanti parametri di sicurezza, e durano tutta la vita.
D. Un altro tema all’ordine del giorno è la sostenibilità. Che impatto può avere su un’azienda come la vostra?
R. Dierre ha installato due impianti fotovoltaici da 42 mila metri quadrati, riducendo l’acquisto di corrente elettrica dalla rete, con un risparmio sui costi.
D. La sostenibilità è un driver di mercato o un investimento etico?
R. Entrambi. Il cambiamento climatico e i suoi effetti sono all’ordine del giorno e tutti dobbiamo porre attenzione al tema del risparmio energetico, sia per un discorso economico che etico.
D. Da sempre Dierre punta su una rete territoriale di assistenza molto solida. È ancora un vantaggio competitivo in un mercato che va sempre di più
Dierre conta 650 dipendenti, divisi tra i quattro stabilimenti in provincia di Asti, altri tre a Mondovì (Cuneo), Avigliana (Torino), Cornate d’Adda (Monza-Brianza) e uno in Portogallo, a Santa Comba Dao. La capacità produttiva annuale si misura in 200 mila porte di sicurezza, 70 mila porte da interni, 200 mila serrature e casseforti, 25 mila chiusure da garage, 200 mila controtelai a scomparsa, 100 mila porte tagliafuoco in acciaio e multifunzione. Il fatturato consolidato 2024 si è attestato a 160 milioni di euro, generato per il 55% in Italia e per il restante 45% da esportazioni in oltre 20 Paesi in Europa, Nord Africa, Cina e America Latina. Negli anni, per supportare l’internazionalizzazione dell’azienda, sono nate consociate in Germania, Francia, Spagna, Portogallo e, nel 2023, in Svizzera. Una presenza globale che mantiene a Villanova d’Asti il suo quartier generale e la progettazione di ogni prodotto.
verso il digitale?
R. Assolutamente sì. Disponiamo di 45 tecnici qualificati Dierre, dotati di tesserino identificativo. Hanno tutti fatto degli esami di qualifica e con loro organizziamo costantemente corsi di formazione. I nostri tecnici sono presenti su tutto il territorio nazionale e sono in grado di fornire assistenza sui prodotti Dierre, sia in che fuori garanzia. I loro nomi sono pubblicati nello store locator del nostro sito, sotto la voce assistenza e punti vendita. Riceviamo chiamate di persone che hanno installato una porta Dierre 20 anni fa, magari con la serratura a doppia mappa, che ora non va più. I nostri tecnici, con un piccolo intervento, sostituiscono la doppia mappa con un cilindro di sicurezza.
D. Con la serratura a doppia mappa era anche difficile sostituire la chiave… R. Sì, avevamo creato un blocchetto intercambiabile in plastica che consentiva infinite sostituzioni della chiave senza cambiare l’intera serratura. In caso di furto, perdita o sospetta copiatura delle chiavi, bastava sostituire il blocchetto centrale di serie con un altro corredato di un nuovo set di chiavi e il gioco era fatto. Un’operazione veloce che si poteva fare da soli, in casa, con un semplice cacciavite. Questo prodotto ci ha permesso di avere un successo incredibile, tanto che anche i nostri competitor ci ordinavano migliaia di queste serrature.
D. In 50 anni un’azienda attraversa inevitabilmente burrasche. Vi è mai venuta la tentazione di trasferirvi all’estero?
R. Dal 2008-2009 abbiamo passato sette anni di crisi, che ci hanno messo a dura prova. Non abbiamo però mai avuto la tentazione di trasferirci all’estero. In compenso abbiamo aperto 20 anni fa un’azienda da 24 mila metri quadrati in Portogallo che realizza 50 mila porte blindate e 130 mila cassonetti all’anno. La penisola iberica ormai la comanda Dierre. D. Dierre è campione del made in Italy, ma opera anche su uno scenario globale. All’estero come sono percepiti i prodotti Dierre e quali mercati la stanno sorprendendo di più?
R. Tutta l’Europa ci sta dando soddisfazioni. La Francia, nonostante la crisi, la Spagna, il Portogallo, la Polonia, la Croazia, l’Ungheria, dove siamo gli unici a vendere un milione di porte blindate. Abbiamo inoltre aperto nel 2023 la Dierre Suisse a Sàrl in Bulle e stiamo realizzando uno showroom molto bello a cavallo tra Francia e Germania. D. Come si immagina i prossimi 50 anni di Dierre?
R. Immagino una multinazionale. Siamo troppo grandi per limitarci all’Italia e dobbiamo ragionare per creare un gruppo da 350 milioni di euro. Al momento il fatturato consolidato è di 160 milioni di euro. Inoltre, abbiamo la possibilità di costruire uno stabilimento in Polonia per arrivare a 700 mila porte, cogliendo anche le opportunità che si apriranno al termine della guerra in Ucraina. Anche il Marocco è una nazione molto interessante. Vendiamo 3-4 mila porte tramite il Portogallo, ma possiamo fare molto di più anche nell’alberghiero. Abbiamo davvero la possibilità di essere vincenti.
Il gruppo acquisisce l’azienda specializzata in prodotti ad alte prestazioni nel settore dell'impermeabilizzazione e delle resine per implementare l’offerta di soluzioni tecniche al fianco della distribuzione edile e della progettazione
Progettare e costruire con soluzioni complete, sicure e sostenibili per il mercato dell’edilizia e delle infrastrutture. Questa la visione di Laterlite, che di recente ha concluso l’acquisizione di Nord Resine, azienda specializzata in soluzioni per impermeabilizzazione, resine per interni e pavimenti industriali, e della sua controllata Sicema, impegnata nella produzione di premiscelati a elevato valore tecnico. L’acquisizione, la quarta in sei anni, si inserisce nella strategia di diversificazione e crescita di Laterlite, che con Nord Resine mira a implementare l’offerta di prodotti e soluzioni tecniche al fianco della distribuzione edile e della progettazione. Gian Domenico Giovannini, amministratore delegato di Laterlite da più di 20 anni, spiega a YouTrade le strategie di questa nuova acquisizione e le novità che comporta per il mercato.
Domanda. Laterlite ha acquisito Nord Resine. Qual è la logica dell’operazione? Risposta. Laterlite, ormai da più di dieci anni, ha intrapreso un percorso di diversificazione per andare oltre l’argilla espansa. Questo percorso è avvenuto attraverso l’acquisizione nel 2019 di Ruregold, specializzata in rinforzi strutturali, nel 2021 di GrasCalce, leader italiana dei predosati e di PreMix, azienda di premiscelati nel Sud Italia, nel 2023. Oggi si è aggiunta Nord Resine che consentirà di dare al nostro gruppo soluzioni sempre più complete, in linea con
GIAN DOMENICO
GIOVANNINI E LIONELLO
CAREGNATO CON IL
TEAM NORD RESINE. SOPRA, ALCUNI
PRODOTTI NORD RESINE E NATIVUS
Copyright: YouTrade
la mission di Laterlite.
D. Che tipo di azienda è Nord Resine?
R. Da anni sentivo nominare l’azienda Nord Resine come sinonimo di prodotti a elevata qualità tecnica e di know-how nel settore delle resine. Il principale campo di applicazione dei prodotti dell’azienda è quello delle impermeabilizzazioni liquide con il marchio Betonguaina, un comparto sinergico con le realizzazioni di Laterlite su tetti piani, terrazze, balconi, massetti alleggeriti e tecnici. Le altre applicazioni di Nord Resine riguardano il mondo delle finiture tecniche per pavimenti industriali e il mondo delle finiture decorative con il marchio Nativus. Un altro campo di applicazione è quello dei rinforzi strutturali, sia in verticale con la tecnologia Frp, motivo per cui siamo entrati in contatto diretto con l’azienda, sia in orizzontale, con resine e prodotti tecnici. Quindi, in alcuni casi i prodotti Nord Resine completano le nostre soluzioni e in altri permettono di allargare la nostra offerta.
D. Si aprono anche nuovi canali di vendita?
R. Laterlite si rivolge soprattutto al mondo della distribuzione. Con Ruregold, acquisita nel 2019, partivamo da una suddivisione delle vendite che vedeva l’80% del fatturato realizzato con gli applicatori specializzati e il 20% con il canale della distribuzione. In soli cinque anni abbiamo invertito le proporzioni. Con Nord Resine partiamo già da una buona base: il 60-70% del fatturato transita già attraverso la distribuzione. Abbiamo quindi già più di 2 mila ragioni sociali di clienti in comune, su cui applicare sinergie commerciali e logistiche. In aggiunta a ciò,
Nord Resine lavora con alcuni applicatori specifici per interventi che tradizionalmente non transitano attraverso le rivendite, come la finitura di pavimenti industriali o nei settori alimentari e farmaceutici, in qualche caso anche con colorifici. Partiamo dunque con tante sinergie nel mondo della distribuzione edile che possiamo allargare e rafforzare.
D. L’acquisizione di Nord Resine è un investimento che segue quelli per gli altri marchi: la strategia è una crescita per linee esterne?
R. Laterlite persegue due strategie. Abbiamo lanciato molte nuove gamme di prodotti e abbiamo molte novità per il futuro. Chiaramente, entrare in un settore nuovo come quella della chimica per linee interne è praticamente impossibile, quindi abbiamo scelto di acquisire una delle realtà tecnicamente più affermate in Italia, un’azienda con 65 collaboratori e 23 milioni di euro di fatturato. La strategia richiama un po’ quella delle aziende di private equity che intorno a un campione, in questo caso composto da Leca e Laterlite, aggregano altre realtà di qualità per sfruttare sinergie tecniche, commerciali, amministrative, produttive, finanziarie e logistiche.
D. Quali sono le caratteristiche più interessanti di Nord Resine?
R. La qualità dei prodotti, l’ampiezza di gamma e il profondo know-how nel settore di riferimento.
D. I vecchi proprietari rimarranno in azienda?
R. L’approccio di questa acquisizione è un po’ diverso rispetto alle precedenti che hanno caratterizzato la nostra storia. Abbiamo infatti scelto di mantenere, perlomeno per i prossimi anni, Nord Resine separata da Laterlite. Quindi rimane l’attuale partita Iva, ma anche gran parte dell’attuale struttura manageriale che, come in molte aziende familiari, è costituita dalla famiglia dei precedenti titolari, i Caregnato. In primis, faremo affidamento su Lionello Caregnato, «il Lionel Messi delle resine italiane», di gran lunga la persona più esperta e preparata nel campo delle impermeabilizzazioni e delle resine, pronta a passare tutto il suo bagaglio di conoscenze all’ampia struttura marketing e commerciale di Laterlite. Oltre alla sua grande esperienza, «on board» ci sono anche i suoi due giovani ed energici figli: Andrea, che si occupa della gestione dei due stabilimenti, e Alex, che ha sviluppato il brand per il settore resine decorative Nativus e ora si occupa delle attività di marketing e assistenza tecnica dell’azienda.
D. Quali saranno le sinergie con Laterlite e come si integrerà l’offerta dei prodotti?
R. Si svilupperà su due linee principali. Nord Resine per Laterlite realizzerà una serie di prodotti chimici a completamento delle attuali soluzioni del mondo Leca e Ruregold, per esempio le resine per Frp, e primer,
resine per incollaggio strutturale e altri prodotti per completare l’offerta massetti e sottofondi Laterlite. Il secondo binario è quello di Laterlite per Nord Resine: in questo caso, abbiamo una struttura commerciale, distributiva, di promozione e formazione presso gli studi tecnici che supporterà Nord Resine nel divulgare il proprio know how nel campo delle
impermeabilizzazioni e delle finiture in resina presso tutto il mondo della progettazione e dei rivenditori che già non conoscono l’azienda. Oltre a ciò, stiamo valutando anche sinergie logistiche, come già fatto con grande successo tra Leca e GrasCalce, Ruregold e Lecablocco.
Lionello Caregnato è il fondatore di Nord Resine, azienda entrata a far parte del gruppo Laterlite. Domanda. Su quale idea alla fine degli anni Ottanta ha fondato Nord Resine?
Risposta. Mi occupavo di chimica già da dieci anni. Inizialmente si trattava di una chimica di manutenzione, successivamente di chimica applicata all’edilizia. Avevo scoperto che nel settore dell'edilizia si nascondevano grandi potenzialità, per creare nuovi materiali e coprire le necessità di un mondo che stava iniziando a evolversi. Dalla vecchia edilizia fatta di mattoni, calce e cemento, infatti, il settore delle costruzioni stava diventando molto più complesso, con la necessità di prodotti molto più evoluti.
D. Qual è il valore aggiunto che la sua azienda ha dato al mondo dell’edilizia?
R. Amo trovare una soluzione a problemi che nessuno ha mai affrontato. A fine anni Ottanta ero ossessionato dall’idea di inventare un sistema di impermeabilizzazione che potesse essere applicato indifferentemente su superfici asciutte,
D. Assieme a Nord Resine l’operazione comprende Copyright: YouTrade
umide o addirittura bagnate. Nei primi anni di Nord Resine mi sono dedicato con costanza a questa ricerca e, dopo aver assunto un chimico con le competenze giuste, nel giro di un anno e mezzo abbiamo messo a punto la prima formulazione di quello che ancora oggi è il nostro cavallo di battaglia: Betonguaina.
D. Quali sono le caratteristiche di questo prodotto?
R. Betonguaina è sistema impermeabilizzante, di cui gli applicatori si innamorano per la sua semplicità. È un prodotto che solleva la manodopera dall’esigenza di conoscere lo stato e la stratigrafia del supporto sottostante. Anche se il supporto è umido o bagnato, Betonguaina consente attraverso il passaggio capillare del vapore la fuoriuscita dell’acqua. Questo meccanismo è alla base del successo di questo prodotto che ancora oggi rimane il riferimento per prestazioni e affidabilità.
D. Come è venuta l’idea di questo prodotto?
R. Soprattutto nei fine settimana, frequentavo i cantieri per sbarcare il lunario. Capitava di arrivare sul posto, magari anche a un’ora di strada, e scoprire che nella notte aveva piovuto. Bisognava tornare indietro: gli operai andavano pagati lo stesso e il lavoro era rimandato. Mi sono messo nei panni di tutti quelli che facevano il mio stesso mestiere e ho deciso di ottimizzare il processo. Qualunque cosa fosse successa nei giorni precedenti, non avrebbe più dovuto influire sull’applicazione.
D. Betonguaina può essere applicato sia sul nuovo sia in lavori di riqualificazione?
R. Principalmente nella riqualificazione, dove si riscontrano la maggior parte dei problemi inerenti i supporti. Durante gli interventi di riqualificazione spesso si incontrano situazioni sconosciute sul tipo di stratificazione presente e quindi è difficile valutare che tipo di prodotto applicare. Betonguaina risolve questo tipo di problemi.
D. Qual sono stati le principali tappe della storia di Nord Resine?
R. Nel 1990, dopo aver venduto un’azienda che possedevo insieme ad altri soci nel Lazio, mi sono trasferito in Veneto, sulle colline del trevigiano. I primi cinque anni sono stati
la controllata Sicema, specializzata nella produzione di premiscelati. Quali sono i suoi punti di forza?
R. Sicema è specializzata in premiscelati tecnici, per cui una serie di malte da rispristino, autolivellanti speciali, adesivi per ceramica ad alte prestazioni, rasanti-collanti. In aggiunta a ciò, per completare la struttura produttiva e logistica di Laterlite, sarà per
noi importante avere un punto di produzione di premiscelati nell’est Italia. Con Nord Resine e Sicema, Laterlite arriva ad avere otto stabilimenti in Italia.
D. Con questa acquisizione che cosa cambia per la distribuzione edile?
R. Il processo di integrazione è un lavoro lungo e impegnativo. In tante attività che oggi Laterlite fa
durissimi, perché nella zona non si riuscivano a trovare dipendenti. Il lavoro non mancava, ma non avevo il personale per portarlo a termine. Poi, dopo il lancio della Betonguaina nel 1995, tutto è cambiato. Lo stesso anno abbiamo inventato Natural, sistema composito per l’applicazione delle resine. Questi due prodotti hanno cambiato la mia vita industriale e il futuro dell’azienda, che da allora ha avuto una crescita enorme.
D. Com’è nato il Natural?
R. Mi era stato chiesto di risolvere un problema nel mondo della moda. Cambiando spesso proprietà, i negozi di moda vanno assiduamente ristrutturati, ma è assurdo smantellare ogni volta il preesistente. È più conveniente trovare prodotti che si adattano a qualsiasi superficie, coprendola in sottili spessori per cambiarne le caratteristiche estetiche. Nel giro di un mese e mezzo, abbiamo realizzato i primi campioni del Natural, che è diventato poi un successo straordinario, tanto da essere scelti dalla Calvin Klein quando sbarcò per la prima volta in Europa.
D. Siamo arrivati così a fine anni Novanta. Che cosa è successo dopo?
R. Nel 1998 mi sono ritrovato a dover gestire da solo un fatturato da 8 miliardi di lire. Era diventato impossibile reggere una crescita del genere, così ho deciso di fermare l’espansione e cominciare a strutturare la fabbrica in modo da realizzare ciò che avevo sempre sognato: un’azienda orizzontale, con responsabilità e soddisfazioni condivise.
D. Poi sono arrivati i suoi figli…
R. Sì, i miei figli Andrea e Alex hanno sempre pensato che il loro futuro sarebbe stato nell’azienda di famiglia. Sono entrati con idee fresche e giovani, in un mercato che nel frattempo stava cambiando rapidamente. C’è stato un periodo di assestamento piuttosto lungo. Il più piccolo, Alex, dopo cinque anni di lavoro in cantiere, è partito con un progetto sulle resine decorative: abbiamo creato un marchio all’interno di Nord Resine, inMateria, che è stato scorporato dall’acquisizione da parte di Laterlite e vive di vita propria. Alex si occuperà anche dell’attività di marketing nell’ambito dell’integrazione con Laterlite, mentre Andrea si occuperà
dello stabilimento di Susegana (Treviso) e del sito produttivo di Sicema a Spilimbergo (Pordenone).
D. Di che cosa si occupa Sicema?
R. Sicema è una società controllata da Nord Resine, confluita anch’essa nell’acquisizione di Laterlite, che si occupa della produzione di premiscelati.
D. Quando è iniziata a serpeggiare l’idea di vendere l’azienda?
R. In realtà l’idea era quella di acquisire. Il settore sta vivendo un fenomeno di concentrazione ed era fondamentale diventare più grandi per reggere la complessità e la competitività del mercato attuale. Stavamo cercando di capire con chi potessimo fare i primi passi per avviare un’operazione di acquisizione, quando è arrivata la proposta di Laterlite. Ci hanno convinto subito con la loro grinta ed energia.
D. Perché ha deciso di vendere a Laterlite?
R. Perché hanno una mentalità diversa, quella di chi ha saputo creare un mercato su prodotti difficili e non standardizzati. Mi è piaciuta la loro dinamicità e singolarità.
D. Qual è il valore aggiunto che Nord Resine può dare a Laterlite?
R. I prodotti Nord Resine vanno a completamento della gamma Laterlite, perché trattano la parte superficiale dei massetti. Personalmente, posso mettere a disposizione le conoscenze tecniche maturate in oltre 40 anni di esperienza. Continuerò a lavorare finché sarà ritenuto utile. Per chi come me ha creduto tutta una vita a un progetto, ciò che interessa più di ogni cosa è che la propia azienda diventi più grande e importante, al di là della propria presenza personale. Al momento sono in consiglio di amministrazione e ho le stesse responsabilità di prima, con la differenza che ogni decisione viene confrontata con la casa madre.
D. Come si sente oggi?
R. Mi sento bene, meno preoccupato. A un certo punto bisogna combattere un problema ineluttabile, l’invecchiamento delle persone con cui si è raggiunto il successo, e fare un passo indietro. A 72 anni resto ancora una persona piena di passioni e idee, ci sonoancora tantissime cose che mi interessano. Più mi impegno, più scaturiscono energie positive.
per la rivendita, sarà integrato anche il marchio Nord Resine. Non tutte, poiché la rete vendita rimarrà in parte separata. Qualche agente o funzionario di vendita Laterlite entrerà nella rete Nord Resine, per il resto rimarranno i tantissimi esperti di resine attualmente in forza su tutto il territorio nazionale. Nello
stabilimento di Trezzo sull’Adda, dall’autunno si potranno trovare i best seller Nord Resine, e nei nostri quattro centri di formazione saranno aggiunte soluzioni miste, per esempio la copertura con Lecamix e Betonguaina, o massetti per pavimenti radianti con resine decorative. Queste sinergie coinvolgeranno la
I LABORATORI NORD RESINE
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distribuzione che già si interfaccia con i due marchi, e progressivamente si estenderanno a chi vorrà entrare nel mondo Nord Resine.
D. Che cosa cambia invece per i progettisti?
R. La rete di field engineering di Laterlite inizierà in queste settimane un programma di formazione tecnica per conoscere tutte le soluzioni Nord Resine. L’azienda sarà protagonista della diffusione e promozione presso gli studi tecnici e di webinar, convegni, seminari, in integrazione con le soluzioni Laterlite.
D. Un aspetto importante è quello che riguarda l’impatto ambientale. Come vi siete regolati?
R. Laterlite prosegue nel proprio percorso di sostenibilità. Con grande orgoglio abbiamo mostrato il nuovo campo agrivoltaico di 3,8 MW, nato di fianco allo stabilimento di Rubbiano di Fornovo (Parma) e che sarà collegato in rete nelle prossime settimane. Questa e altre iniziative, come l’aumento dei prodotti con contenuto di riciclato e la continua riduzione di combustibili fossili, sono i pilastri del nostro percorso. Nord Resine è in linea con questa filosofia: pur essendo un’azienda chimica, è sempre stata attenta all’utilizzo di sostanze e formulati compatibili con la preservazione dell’ambiente e della sostenibilità.
D. Laterlite ha costituito un polo integrato per l’edilizia. Quali sono gli ambiti di attività e qual è il traguardo?
R. Laterlite è leader nel mondo dei massetti alleggeriti, dei massetti a basso spessore e per pavimenti radianti, di sottofondi, calcestruzzi leggeri, sistemi di consolidamento dei solai. Con GrasCalce siamo
leader nel mondo dei predosati con i tre stabilimenti produttivi di Trezzo sull’Adda (Milano), Rubbiano di Fornovo (Parma) e Lentella (Chieti). Con LecaBlocco siamo leader dei blocchi tecnici per isolamento termico e acustico e tagliafuoco. Infine, con RureGold siamo leader nei sistemi di rinforzo strutturale antisismico Frcm. Adesso si aggiunge la leadership tecnica nelle applicazioni di Nord Resine. Siamo molto ambiziosi, ma intendiamo fare un passo alla volta. Abbiamo tante idee per il futuro, ma è ancora presto per parlarne.
D. Oggi qual è la dimensione economica del gruppo?
R. Nord Resine e Sicema hanno chiuso il 2024 con un fatturato poco superiore ai 23 milioni. L’unica linea di prodotti in calo è quella dei rinforzi strutturali, che nel 2024 hanno risentito della scomparsa dell’incentivo del 110%.
D. Quando e com’è nato il rapporto con Nord Resine?
R. Avendo linee prodotti che si sovrappongono e complementari, in questi anni ho sempre sentito parlare bene dell’azienda. Abbiamo avuto un primo contatto per la produzione di resine per Frp attarverso RureGold, ma il vero punto di svolta è stato il contatto che ho avuto con Lionello Caregnato a metà giugno 2024. Attraverso un agente, sono riuscito a reperire il suo contatto telefonico: abbiamo fatto una chiacchierata di un’ora e mezza, trovandoci subito d’accordo su tanti aspetti. Il titolare di Nord Resine mi ha confessato di essere stato approcciato da vari
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professionisti di fusioni e acquisizioni, ma di essere rimasto favorevolmente colpito dal nostro approccio. Lionello è una persona eccezionale dal punto di vista tecnico, umano e professionale, che ha dedicato tutta la sua vita al settore delle resine. La vera trattativa è nata a settembre 2024 e ad aprile 2025 siamo arrivati al closing. Da poche settimane siamo entrati nel vivo dell’operazione e ora ci aspetta tanto lavoro per strutturare le sinergie.
D. I materiali pesanti e molti centri produttivi significano anche una logistica impegnativa. Come la gestite?
R. La logistica è uno dei nostri fiori all’occhiello. Sino a ieri avevamo un asse costituito dagli stabilimenti di Trezzo sull’Adda (Milano), Rubbiano di Fornovo (Parma) e Lentella (Chieti) e Siracusa, in cui si trovano sempre a magazzino i prodotti ad alta rotazione. Nel giro di un paio di giorni è possibile ricevere dagli altri stabilimenti anche i prodotti a bassa rotazione, più tecnici. A questo, adesso si aggiunge anche l’opportunità di creare un punto in Triveneto. I prodotti Nord Resine sono meno impattati dal trasporto, al contrario delle
polveri Sicema, perché sono prodotti chimici liquidi ad alto valore aggiunto. Abbiamo in progetto di integrare anche questi prodotti ad alta rotazione negli stabilimenti Laterlite. Chiaramente servono strutture e tempi adeguati per portare a termine questo lavoro.
D. Avete in arrivo novità sotto il profilo dei prodotti?
R. Già oggi Laterlite ha a catalogo una decina di prodotti chimici, che saranno gradualmente prodotti da Nord Resine, ma soprattutto saranno migliorati grazie al contributo della ricerca del profilo dei prodotti dell’azienda. Oltre a ciò, arriveranno alcuni nuovi prodotti già da questo autunno, ma al momento non posso dare anticipazioni.
D. Lo stop al superbonus si fa sentire? Il Pnrr sta integrando il gap?
R. Il 2025 sta andando nella direzione che ipotizzavamo: nonostante tanto scetticismo. Laterlite è in crescita di qualche punto percentuale. C’è ancora una piccola contrazione dei lavori legati al superbonus, che avevano avuto una coda a inizio del 2024, ma c’è comunque un ottimo dinamismo su tutte le altre applicazioni. Probabilmente tutte le maestranze che si sono dedicate a cappotti e rinforzi strutturali, ora rincorrono i lavori lasciati indietro negli scorsi anni. Inoltre, c’è un buon impatto dei lavori del Pnrr per scuole, ospedali, caserme. Si sta muovendo anche il settore delle infrastrutture, solo in parte legato al P nrr , con il settore ferroviario e i lavori Anas-Autostrade, figli della poca manutenzione fatta nel decennio scorso. Quindi, complessivamente per noi il 2025 è ancora un anno positivo.
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FIBRE NET
L’azienda, specializzata in soluzioni per il consolidamento strutturale, propone Ri-Struttura Force: cinque reti in Gfrp sistema crm, studiate per interventi antisismici ancora più complessi, rinforzo di pavimentazioni, solai, volte e murature in calcestruzzo, mattoni, pietra e tufo
Da anni i sistemi Crm rappresentano una soluzione consolidata per il rinforzo strutturale di edifici esistenti. In questo ambito, il sistema R i-St ruttura di Fibre Net si è distinto come punto di riferimento per progettisti e imprese, grazie all’impiego di materiali compositi e a un approccio innovativo che ha introdotto nuovi standard di affidabilità, efficienza e riconoscibilità, come testimonia la celebre rete verde che caratterizza le sue applicazioni da oltre vent’anni. Oggi Fibre Net compie un nuovo passo avanti con R i-S truttura Force, una gamma di cinque reti strutturali prefor-
mate in Gfrp, marcate Ce e sviluppate per rispondere a sfide sempre più complesse nel consolidamento antisismico. Dalla messa in sicurezza di solai e pavimentazioni al rinforzo di volte, murature in mattoni, pietra, tufo o calcestruzzo, le nuove reti Force offrono prestazioni eccezionali, uniche sul mercato, unite a facilità di posa e sostenibilità ambientale. Frutto dell’esperienza maturata sul campo e di un costante investimento in ricerca e sviluppo, R i-S truttura Force è la risposta concreta alle esigenze dei professionisti del consolidamento strutturale: una soluzione avanzata per interventi ancora più sfidanti.
La gamma R i-Struttura Force in Gfrp risponde a esigenze progettuali avanzate, offrendo ai progettisti soluzioni tecniche di elevata resistenza, durabilità e adattabilità, ideali per interventi strutturali complessi e prestazioni superiori rispetto alle applicazioni standard. Oltre alla riconoscibilità garantita dal colore porpora, le nuove reti si distinguono per le loro caratteristiche tecniche, che ne fanno la scelta ottimale per progetti che richiedono massime prestazioni.
LA TECNOLOGIA
Sia R i-Struttura che R i-Struttura Force sono realizzate con la tecnologia Textrusion, che garantisce maglie monolitiche ad alte prestazioni meccaniche e sono prodotte secondo i criteri regolati dalla certificazione Csi Recyclable Composites: un aspetto che garantisce la sostenibilità e la riciclabilità. Entrambe sono compatibili con le malte delle linee Epoca e Materia di Fibre Net, rendendole ideali per interventi antisismici e consolidamenti strutturali.
L'EVOLUZIONE
Le reti R i-Struttura Force sono il frutto, insomma, di anni di esperienza e innovazione dell’azienda e introducono sul mercato una gamma che risponde alle sfide più impegnative. Con una resistenza a trazione massima, un modulo elastico avanzato e un colore iconico, R i-Struttura Force non è solo una rete: diventa il simbolo di un’azienda che continua a innovare. Con questa nuova gamma, Fibre Net rinnova il proprio impegno verso l’innovazione, la sostenibilità e la qualità, offrendo strumenti progettuali per un’edilizia più sicura, durevole e performante.
RI-STRUTTURA FORCE È
UNA GAMMA COMPOSTA DA CINQUE NUOVE RETI PREFORMATE IN GFRP E MARCATE CE
Le reti Force introducono miglioramenti tecnici significativi, che le rendono la scelta più performante sul mercato. La rete Ri-Struttura Force in Gfrp 33×33 millimetri, offre una resistenza a trazione incrementata a 196,2 kN/m. Inoltre, il modulo elastico medio è raddoppiato, passando da 25 GPa a 44,6 GPa. Sono caratteristiche tecniche che indicano Ri-Struttura Force come una soluzione giusta per contesti ancora più critici, come interventi antisismici, consolidamenti strutturali avanzati e progetti esposti a sollecitazioni ambientali estreme. Le caratteristiche delle cinque reti:
• Fbmesh 33X33T96AR Force – Maglia 33×33 mm
• Fbmesh 66X66T96AR Force – Maglia 66×66 mm
• Fbmesh 99X99T96AR Force – Maglia 99×99 mm Reti a doppia grammatura
• Fbmesh 66X66T192AR Force – Maglia 66×66 mm
• Fbmesh 99X99T192AR Force – Maglia 99×99 mm
SPEKTRA
Il misuratore laser Qm 150 D è dotato di telecamera, che permette di operare in modo facile e preciso anche in ambienti a bassa visibilità e in esterno, con ampio display e funzioni avanzate
Precisione e affidabilità sono elementi imprescindibili in cantiere, soprattutto quando si parla di misurazioni. Nata nel 1981 con la divisione Tools, Spektra (Gruppo Trimble) offre un’ampia gamma di soluzioni che coniugano elevate prestazioni, facilità d’uso e tecnologia digitale. Tra le sue novità, l’azienda ha presentato Qm 150 D, un nuovo misuratore laser compatto e intuitivo, progettato per offrire misurazioni rapide, precise e affidabili in qualsiasi condizione.
I PLUS
Ideale per professionisti dell’edilizia, impiantisti, installatori, idraulici e tecnici del rilievo, il misuratore laser Qm 150 D è dotato di telecamera, che permette di effettuare misure in modo facile e preciso anche in ambienti a bassa visibilità, ampio display e funzioni
• Portata fino a 150 metri, con precisione millimetrica
• Telecamera incorporata, per misure precise in qualsiasi contesto
• Funzioni integrate: misure singole, continue, teorema di Pitagora, superfici e volumi
• Connessione dati (Bluetooth) per trasferimento diretto a software di progettazione e app di gestione
digitali avanzate. Facilmente dimostrabile in showroom grazie alla sua semplicità d’uso, Qm 150 D rappresenta un prodotto ad alta rotazione, ottimizzando il rapporto tra prestazioni, qualità e prezzo. Un valore aggiunto per i rivenditori, che possono contare anche sulla pronta consegna.
IL MISURATORE LASER QM 150 D
VENETA PREFABBRICATI
L’azienda di Rosolina (Rovigo) del Gruppo Grigolin amplia lo stabilimento per incrementare la capacità del 20% e riorganizza l’area di stoccaggio
Sara Giusti
Veneta Prefabbricati (Gruppo Grigolin) amplia lo stabilimento di Rosolina (Rovigo) con un intervento che porterà le linee produttive da cinque a sette e un incremento della capacità del 20%. Progettato da TesiSystem e realizzato da Superbeton (entrambe aziende del Gruppo Grigolin), il nuovo impianto permetterà anche di riorganizzare e ampliare l’area di stoccaggio, migliorando la gestione dei flussi e la puntualità delle consegne.
L’OBIETTIVO
«In un mercato frammentato puntiamo a diventare il primo player in Italia, grazie a un’offerta ampia e di qualità, un servizio logistico efficiente e sinergie di gruppo» commenta Roberto Grigolin, presidente del Gruppo Grigolin. Entrata nel Gruppo Grigolin nel 2023, Veneta Prefabbricati è oggi tra le prime aziende nel settore dei manufatti in cemento, con un’ampia gamma di prodotti per rispondere alle diverse esigenze di cantiere.
ROBERTO GRIGOLIN, PRESIDENTE DEL GRUPPO GRIGOLIN. SOPRA, MANUFATTI IN CEMENTO VENETA PREFABBRICATI
Ha aperto ufficialmente l’impianto di Brevik, in Norvegia: è il primo al mondo del settore su scala industriale per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica: taglia il 50% delle emissioni
Fornire calcestruzzo net-zero non è più un’ambizione futura, ma realtà. Ha infatti aperto ufficialmente le sue porte lo stabilimento Heidelberg Materials a Brevik, in Norvegia, il primo impianto su scala industriale al mondo per la cattura e lo stoccaggio della CO₂ nel settore del cemento. Brevik Ccs catturerà circa 400 mila tonnellate di CO₂ all’anno, pari al 50% delle emissioni dello stabilimento, assimilabili alle emissioni per passeggero generate da circa 150 mila voli andata e ritorno tra Francoforte e New York.
IL PROCESSO
L’anidride carbonica catturata sarà liquefatta e inviata a un terminale onshore sulla costa occidentale norvegese.
Da qui sarà trasportata dal consorzio Northern Lights tramite conduttura offshore, per essere stoccata in maniera permanente sotto il Mare del Nord. Successivamente, Heidelberg Materials inizierà a fornire evoZero, il primo cemento al mondo con CO₂ catturata, che consente la produzione di calcestruzzo net-zero, ai clienti in Europa.
INTEGRAZIONE
Le prime tonnellate di anidride carbonica sono state già catturate, liquefatte e temporaneamente stoccate, mentre l’iniezione nei giacimenti sottomarini è programmata ad agosto. L’impianto di cattura è stato integrato nella cementeria di Brevik senza interrompere la produzione in corso, impiegando oltre 1,2 milioni di ore di lavoro tecnico di precisione, svolte da un team in loco fino a 400 persone tra dipendenti e partner esterni. Il Gruppo ha inoltre assunto 30 dipendenti, che hanno seguito una formazione intensiva e sono ora responsabili del funzionamento dell’impianto. Quello norvegese è il primo pionieristico progetto di cattura, utilizzo e stoccaggio della CO₂ (Ccus) di Heidelberg Materials, un paradigma per futuri progetti Ccs a livello globale.
Nel processo di qualsiasi magazzino, sia di materia prima sia di semilavorato o prodotto finito, esistono due fasi che le aziende trascurano, ma che sono l’origine di perdita di produttività e di rischi per la sicurezza. Le fasi non opportunamente monitorate e gestite dalle aziende sono quelle che si riferiscono all’accesso e all’uscita dei mezzi di trasporto. In particolare, ci si riferisce al tragitto che i mezzi di trasporto eseguono dal momento in cui varcano il cancello di entrata al momento in cui il mezzo parcheggia nella zona di scarico o viceversa. Qualsiasi azienda dovrebbe avere sotto controllo queste fasi per due motivi:
• per la sicurezza, in primis
• perché la congestione dei mezzi fa perdere produttività
In termini di sicurezza, l’accesso di un mezzo (dal furgone all’autoarticolato) deve essere progettato in modo da eliminare o ridurre al minimo tutte le possibili interferenze. Il termine interferenza si trova all’interno del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e si riferisce a situazioni in cui le attività di più soggetti (per esempio, impresa appaltatrice e datore di lavoro committente) si sovrappongono nello stesso luogo e/o tempo, generando potenziali rischi per la sicurezza dei lavoratori. Se sul piazzale di manovra non si è provveduto a separare il percorso dedicato ai veicoli da quello riservato ai pedoni, il datore di lavoro diventa responsabile di quanto accaduto e dovrà rispondere di lesioni personale colpose, reato per di più aggravato dalla circostanza di non aver rispettato le regole di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Lo ha stabilito la Cassazione, in una sentenza (la n. 6363) l’8 febbraio 2013*. Parlando di produttività, invece, una mancata programmazione dell’arrivo dei mezzi porta alla congestione delle aree di scarico. La soluzione più adottata, supportata anche dalle ricerche pubblicate in letteratura scientifica, è rappresentata dai sistemi di appuntamento dei camion per l’assegnazione degli
*L’inosservanza anche solo di una delle misure di sicurezza imposte dalle norme antinfortunistiche può determinare la responsabilità penale del datore di lavoro, a meno che egli non dimostri di aver fatto tutto quanto era esigibile per evitare l’evento (Corte di Cassazione sentenza n. 6363 dell’8 febbraio 2013).
slot. Con questo sistema che prevede la prenotazione da parte del trasportatore del momento in cui effettuare il carico o lo scarico, il mezzo di trasporto non attende e l’azienda ha la possibilità di organizzare al meglio le risorse per effettuare carichi o scarichi rapidi e senza errori. I trasportatori e i gestori dei magazzini segnalano che, nonostante i progressi tecnologici e le piattaforme a oggi presenti in rete, il numero di ore perse ogni anno a causa di ingorghi imprevisti, modifiche alla pianificazione e tempi di attesa è in costante aumento.
Se ancora oggi l’accesso o l’uscita dai mezzi è vista come non di pertinenza dell’azienda, vi è da sottolineare l’assoluta priorità e importanza di organizzare e gestire opportunamente queste fasi, preludio di efficaci ed efficienti attività svolte all’interno dei magazzini. Da una recente indagine svolta su un campione ridotto e non statisticamente rappresentativo, è comunque emerso come uno delle criticità manifestate sia il fatto di non riuscire a contingentare il flusso di mezzi in ingresso, affermando che sono i
esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
trasportatori e i fornitori a non adeguarsi alle regole suggerite. Diviene necessario sottolineare che tali pratiche sono da molti anni messe in pratica in tutti quei contesti in cui vi siano norme che obblighino l’azienda a monitorare per motivi di sicurezza (p.e. aziende chimiche in direttiva Seveso) la razionalizzazione dei mezzi.
La legge di Bilancio 2024 ha aumentato l’aliquota della cedolare secca sulle locazioni brevi, portandola dal 21 al 26% per gli immobili oltre il primo alloggio. La disposizione è entrata in vigore il 30 aprile e sul sito delle Entrate, sono diventati disponibili per la consultazione i modelli dichiarativi 2025 (periodo d’imposta 2024) precompilati con i dati in possesso dell’Agenzia o inviati dagli enti esterni. Il provvedimento sull’aliquota degli affitti brevi comprende anche modifiche (in vigore da gennaio 2024) per i redditi derivanti da contratti di locazione breve assoggettabili (per scelta) a un’imposta sostitutiva, cioè la cedolare secca. Ora chi affitta fino a quattro appartamenti (oltre è obbligatorio aprire partita Iva) conserva il diritto a mantenere l’aliquota più bassa su un solo immobile, a sua scelta, a partire proprio dalla dichiarazione per i redditi 2024. La novità si aggiunge alla riduzione da quattro a tre scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote (poi confermata a regime
dal 2025) già in vigore dal gennaio 2024. Il modello della dichiarazione prevede anche due nuovi quadri: quello contrassegnato dalla M per dichiarare i redditi soggetti a tassazione separata, imposta sostitutiva e la rivalutazione dei terreni. Il quadro T, invece, è destinato alle plusvalenze di natura finanziaria. Una novità riguarda il quadro D: dove si devono dichiarare le plusvalenze da cessione di immobili ristrutturati con il superbonus con cessione del credito o sconto in fattura, che dal 2024 sono tassabili quando la rivendita avviene entro dieci anni dalla conclusione dell’intervento. Non sono soggetti a tassazione gli immobili frutto di una successione e quelli adibiti a prima casa per la maggior parte del periodo ante cessione da parte del venditore. Chi vende entro i cinque anni dalla successione non deduce dal calcolo della plusvalenza le spese agevolate. Chi, invece, vende tra il quinto e il decimo anno deduce tali spese solo per il 50%.
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Si chiama Mapei Color: è un innovativo progetto per avvicinare progettisti, rivenditori e clienti finali, al proprio mondo delle pitture murali lanciato dalla multinazionale milanese. Un approccio definito rivoluzionario al colore di interni ed esterni, in un’esperienza integrata tra mondo fisico e digitale, pensata per professionisti e committenza. Mapei Color segna un’evoluzione negli strumenti per la scelta del colore, frutto di una lunga tradizione che inizia nel 1937 con la pittura murale Silexcolor, per arrivare all’innovativa linea di finiture per interni Dursilite. Il nuovo progetto integra strumenti espositivi innovativi per i punti vendita con un’esperienza digitale coinvolgente, guidando architetti, designer e clienti finali alla scoperta di un universo cromatico inedito legato alle pitture murali. In un mercato dove il colore è sempre più centrale nel processo progettuale, Mapei Color eleva la scelta delle tinte da semplice preferenza estetica a protagonista di un percorso che coniuga tecnologia, funzionalità e design. Il progetto nasce dalla collaborazione con Baolab, laboratorio di design industriale specializzato in Cmf Design (colori, materiali e finiture). Sono state selezionate 24 tinte chiave, da cui si sviluppa un flow cromatico strutturato con 168 colori e oltre 300 combinazioni totali, pensate per esaltare la vivacità e la potenza visiva delle pitture selezionate, offrendo una gamma ampia ma coerente di possibilità cromatiche che valorizzano gli ambienti. La componente fisica di Mapei Color si concretizza in una parete di colori pensata per punti vendita e showroom, di grande impatto visivo. Questo sistema espositivo valorizza l’intera collezione di pitture murali attraverso l’esposizione della gamma di colori Mapei, presentandoli in un autentico flow cromatico. La modularità della parete permette di personalizzare gli strumenti espositivi in base
Bagattini acquisisce la divisione masselli e blocchi della Rcl, azienda di Gorlago (Bergamo). Rcl è un’azienda attiva in ambito edile lombardo, con un’esperienza pluriennale consolidata nei servizi di fornitura e posa di pavimentazioni e murature in calcestruzzo. L’acquisizione di Rcl si inserisce in un ampio programma pluriennale di incremento sia della capacità produttiva che dei servizi alla clientela che Bagattini prevede di proseguire anche nei prossimi anni. Con questa importante acquisizione, la Bagattini di Zandobbio (Bergamo), gruppo specializzato nella produzione di pavimentazioni per esterni in calcestruzzo, amplia ulteriormente l’offerta di servizi diretti alla propria clientela per quanto riguarda la realizzazione diretta dei lavori in opera delle pavimentazioni per esterni e si inserisce con decisione e professionalità anche nella fornitura in opera delle murature in calcestruzzo. «Ringrazio Massimo e Federico Azzolin, insieme a tutto il personale Rcl, per l’ottimo lavoro svolto finora», commenta il Ceo dell’azienda, Guido Bagattini. «La scelta aziendale di puntare su qualità e innovazione, sia dal punto di vista
alle esigenze specifiche degli spazi.
L’esperienza si estende anche al digitale con uno strumento interattivo disponibile sul sito Mapei, fruibile sia da desktop che da mobile, che consente di esplorare le infinite possibilità cromatiche e creare accostamenti personalizzati per trasformare e valorizzare gli ambienti. Ogni tinta è accompagnata da una suggestione verbale che arricchisce il racconto cromatico, offrendo un’esperienza emozionale e intuitiva per professionisti e appassionati.
Oltre a esplorare le tinte disponibili, all’interno del tool è possibile scaricare tutte le librerie colore Mapei in diversi formati, compatibili con i principali software di progettazione. Gli addetti ai lavori possono inoltre contare sul supporto tecnico dedicato degli specialisti Mapei. Il sistema offre anche ai privati un’esperienza intuitiva e stimolante, permettendo a chiunque di sperimentare accostamenti e soluzioni cromatiche personalizzate. Mapei Color si propone come un alleato completo per progettisti, designer e per gli utenti finali che desiderano valorizzare i propri spazi attraverso il colore.
produttivo che nei servizi offerti alla clientela a 360 gradi è risultata vincente; un significativo incremento di quote di mercato per il nostro marchio, che, grazie alla decisa crescita degli ultimi anni, ci ha portati a divenire il punto di riferimento nel settore delle pavimentazioni per esterni».
Barberis, nel suo percorso di società benefit intrapreso nel 2024, ha scelto di impiantare un apiario presso la propria sede aziendale. Alla nuova comunità di api sono garantite condizioni circostanti ideali per una vita secondo natura sorprendentemente conciliabile con la presenza di una comunità umana e le sue attività, con la piantumazione in una parte dell’ampio giardino antistante gli uffici di fiori di campo. In Barberis Società benefit, realtà primaria del settore costruzioni e riqualificazioni immobiliari nel triangolo Lombardia-Piemonte-Liguria, la visione del futuro aziendale ruota intorno al concetto di sostenibilità con l’ambizione e la ferma volontà di coinvolgere a cascata l’intera filiera: l’azienda promuove l’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza dei cantieri e degli edifici realizzati, ridurre sprechi e consumi energetici, garantire un ambiente di lavoro sicuro e stimolante per i dipendenti e coinvolgere le comunità locali in progetti di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile.
mercato, e infine Blue Angel, ecolabel tedesca tra le più riconosciute a livello europeo, che definisce standard rigorosi per la selezione di prodotti dai requisiti elevati in termini di sostenibilità e performance. Grazie alla costante ricerca e sviluppo sui prodotti, Isolmant ha introdotto sul mercato una schiuma di polietilene reticolata a base biologica da fonti di derivazione Fossil Free certificata Iscc Plus sulla catena produttiva. In accordo con quanto previsto dall’Agenda 2030, con questo materiale l’azienda si impegna a offrire il proprio contributo concreto allo sviluppo della bioeconomia nel settore edile, garantendo le stesse qualità tecniche, prestazionali e di durabilità dei prodotti creati a base fossile. (Nella foto, Eugenio Canni Ferrari Ceo di Tecnasfalti).
Edilizia modulare presentata a Verona
La speciale iniziativa Isolmant, un mese per la Terra: la sostenibilità incontra il comfort acustico, prevede protocolli ambientali e soluzioni fossil free, con focus su due dei top seller: Isolmant Underspecial Classic, specifico per l’isolamento acustico sottomassetto in strutture bistrato con massetto di finitura ≥ 5 centimetri, e Isolmant IsolGypsum Special, per l’isolamento delle partizioni verticali in basso spessore e con tecnologia salvamuro. Isolmant, brand per il wellbeing acustico di Tecnasfalti, da tempo si è dotato del protocollo di sviluppo sostenibile Green Planet, un codice di condotta interno impattante sulla catena del valore di prodotto e di processo, dalla riduzione dell’impronta ecologica all’etica d’impresa, fino alla responsabilità sociale. A livello di salubrità, l’azienda è dotata di certificazioni come ReMade in Italy, che attesta la quantità di materiale riciclato presente nei prodotti; Air Comfort Gold by Eurofin, che certifica che il prodotto soddisfi i requisiti di basse emissioni Voc richiesti dal
Si chiama Proxima il prototipo presentato a Verona che si propone come un’evoluzione del settore edilizio verso dinamiche di industrializzazione e produzione in serie. Alla base c’è il Tecnomodulo, che prevede la standardizzazione delle dimensioni di inserimento e degli allacci. In questo modo il tecnomodulo può essere estratto dalla struttura madre al termine del suo ciclo di vita per essere sostituito con un nuovo modulo, senza azioni invasive. Il vecchio Tecnomodulo potrebbe poi essere ricondizionato e reinserito all’interno di un’altra struttura madre. Il progetto prevede una gamma di possibili tecnomoduli specializzati intercambiabili per riconfigurare l’edificio nel tempo secondo le esigenze. Il modulo è stato presentato da Confartigianato Imprese Verona, in collaborazione con la rete di imprese Crea Ecoliving e il contributo di Confartigianato Imprese Veneto ed Ebav – Ente Bilaterale Artigianato Veneto. L’architettura ibrida modulare prevede che l’edificio sia ideato come l’unione di due gruppi di sistemi edilizi distinti: la struttura madre pensata per un lungo ciclo di vita (cento anni) e tecnomoduli che concentrano i sistemi impiantistici terminali dello spazio abitato e che hanno un ciclo di vita più ridotto di 20 anni.
22-26 / 09 / 2025 Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno
162 FOCUS VMC E CLIMATIZZAZIONE
Un report di Cresme sul mercato
168 FOCUS ENERGIE RINNOVABILI NELLA RIVENDITA EDILE
140 SPECIALE TERMOIDRAULICA NELLA RIVENDITA EDILE
Con la Top 100 dei distributori
172 FOCUS CONTROSOFFITTI PRESTAZIONALI
L'innovazione che guarda in alto Fotovoltaico superstar
La classifica dei rivenditori del settore indica una sostanziale tenuta dei conti dopo la frenata seguita all’esaurirsi dei bonus, a vantaggio dei big. Mentre i produttori registrano un arretramento più consistente TOP 100
a cura del Centro Studi YouTrade
DISTRIBUTORI DI MATERIALI ITS. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE (IN VALORI CORRENTI)
DISTRIBUTORI DI MATERIALI ITS. VARIAZIONE % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE IMPRESE (IN MILIONI DI EURO). ANNO 2023 SU 2022
PRODUTTORI DI SANITARI E ARREDOBAGNO. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE (IN VALORI CORRENTI)
Fonte: Centro Studi YouTrade, I bilanci delle costruzioni (edizione 2025)
PRODUTTORI DI PIASTRELLE, PAVIMENTI, RIVESTIMENTI. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE (IN VALORI CORRENTI)
Fonte: Centro Studi YouTrade, I bilanci delle costruzioni (edizione 2025)
PRODUTTORI DI CLIMATIZZAZIONE, CALORE, ACCESSORI. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE (IN VALORI CORRENTI)
Fonte: Centro Studi YouTrade, I bilanci delle costruzioni (edizione 2025)
INDICATORI DI PERFORMANCE PER I DISTRIBUTORI DI MATERIALI ITS. ANNO 2023
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
IL CRUSCOTTO DELLA DISTRIBUZIONE IDROTERMOSANITARIA - DISTRIBUTORI
Variazioni percentuali delle dinamiche economiche tra il 2022 e il 2023
Margine operativo lordo in % su val. produzione
elaborazione Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende del settore
netti in % sul fatturato
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
VARIAZIONI PERCENTUALI DEL FATTURATO DELLE IMPRESE DEL SETTORE ITS (PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
L’associazione lancia una campagna per il rinnovo dei sistemi termici nel Commercial & industrial heating, basandosi sull’impatto diretto dell’energia sui costi di produzione e sull’aumento dei prezzi
ANICA Monica Battistoni
Ètempo di focalizzarsi sul settore commerciale e industriale, che in Europa registra un consumo energetico pari a 2390 terawattora. Jacques Gandini, segretario generale dell’Associazione nazionale innovazione comfort ambiente (Anica), fondata nel 1981 da costruttori nel riscaldamento e impegnata
nella promozione dell’efficienza energetica, sottolinea l’importanza di questa transizione. Anica, dopo decenni nel settore abitativo, lancia una campagna per il rinnovo degli impianti termici nel Commercial & industrial heating, basandosi sull’impatto diretto dell’energia sui costi di produzione e sull’aumento dei prezzi. Molte fabbriche operano ancora con centrali termiche obsolete che hanno rendimenti dell’80%, mentre le tecnologie moderne possono raggiungere un miglioramento del 107%. Questo significa abbattere i costi di esercizio, rendendo le merci più accessibili e aumentando la competitività. Un esempio concreto di successo viene da Brescia, dove il termovalorizzatore cittadino ha incrementato la potenza da 180 megawatt a 240 megawatt installando nove pompe di calore e un set di recuperi termici sul camino. L’impianto ha migliorato l’efficienza dall’82% al 98% e ottenuto il 33% in più di energia con la stessa quantità di rifiuti.
RIQUALIFICAZIONE PER TUTTI
Secondo una ricerca per la Commissione Europea, la ristrutturazione sarà il fulcro del mercato edilizio nei prossimi 25 anni. Perciò, intervenire sugli immobili industriali esistenti ne accresce il valore, abbatte le emissioni di Co ₂ e consente di ottemperare alle normative ambientali sempre più stringenti. Questa azione rappresenta una leva strategica, dato che molte banche stanno adottando schemi Esg nei mutui aziendali. Così, anche se l’obbligo per le piccole imprese è stato posticipato, le procedure sono pronte e i fondi saranno prioritariamente destinati a chi dimostra maggiore sostenibilità. Infine, l’adeguamento infrastrutturale genera anche occupazione, richiedendo nuove competenze e figure professionali green, indispensabili per le sfide future.
La campagna di Anica si articola in dieci punti chiave in ambiti precisi: formazione, efficienza e cultura della manutenzione. Riduzione dei costi operativi : gli impianti moderni, basati su mix tecnologici che privilegiano fonti rinnovabili e controlli digitali evoluti, sono tendenzialmente molto più efficienti rispetto a quelli vecchi e non più al passo con i tempi. Il costo totale di proprietà (Tco) molto spesso si riduce grazie a minori consumi e si ottiene una potenziale protezione dal rischio di volatilità dei prezzi del gas. Aumento dell’efficienza energetica : gli impianti obsoleti hanno quasi sempre rendimenti bassi, a volte anche solo del 70–80%, mentre livelli decisamente superiori possono essere ottenuti con l’uso delle tecnologie moderne. Queste si integrano con sistemi smart per ottimizzare i consumi, come la building automation e il controllo dinamico della temperatura, in linea con i dettami del concetto dello Smart Readiness Indicator. Riduzione delle emissioni CO ₂: le tecnologie rinnovabili o ibride riducono drasticamente l’impronta carbonica del processo termico. Questo è fondamentale per le aziende che vogliono certificarsi Esg, Iso 50001, o aderire a schemi Net Zero. Conformità normativa : per evitare sanzioni e restrizioni, data la presenza di obblighi crescenti di ristrutturazione per edifici con impianti inefficienti (Epbd). Inoltre, poiché l’accesso a fondi pubblici è legato sempre più anche all’efficienza e sostenibilità delle
infrastrutture, aumenta la possibilità per l’impresa di competere nel mondo della sostenibilità.
Valorizzazione dell’immobile o sito industriale : migliorare la classe energetica accresce il valore di mercato del terziario, ma anche il bilancio Esg delle aziende produttive ed energivore. Questo favorisce locazioni e compravendite più rapide e riduce rischi finanziari legati a normative più stringenti future.
Utilizzo delle rinnovabili e del calore di scarto: la campagna promuove l’impiego di solare termico, biomassa sostenibile, idrogeno verde, e il recupero del calore di processo e la sua ridistribuzione, ad esempio in reti di teleriscaldamento.
Efficienza energetica come obbligo legale : è il settimo punto questo e riguarda target vincolanti di riduzione del consumo energetico per i settori industriali e terziari (Direttiva Eed) e audit energetici obbligatori per le grandi imprese.
Smart control & digitalizzazione : prevede l’implementazione di sistemi digitali per monitoraggio, telecontrollo e manutenzione predittiva degli impianti, migliorando l’indice di smart readiness degli edifici (Epbd).
Accesso a finanziamenti e incentivi : facilitato con fondi Ue (Pnrr, InvestEu, Innovation Fund) orientati a progetti ad alta efficienza, certificati bianchi e detrazioni per retrofit energetico, e un accesso al credito più semplice per i migliori scoring Esg.
Creazione di posti di lavoro di qualità : la necessità di nuove professionalità Green è evidente e ben illustrata da rapporti come quello emesso dal Sistema Informativo Excelsior di UnionCamere e Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (Anpal).
Il gruppo pugliese è una vetrina di soluzioni d’avanguardia: dagli hammam alle saune, dall’idromassaggio alla rubinetteria di design e ai termoarredi
PAlice Fugazza
RENEE
RESPONSABILE MARKETING
er fare una casa bisogna prima essere una casa: è il motto di Quartarella, retail che esiste da quasi 80 anni ad Altamura, in provincia di Bari, dove la mission è realizzare i sogni abitativi delle persone grazie alla passione, cura del dettaglio, innovazione e professionalità. Il settore dell’idrosanitario rappresenta per Quartarella una componente strategica del fatturato, incidendo per un significativo 40%», racconta Renee Quartarella, Responsabile Marketing. «La nostra dedizione a questo segmento si traduce in un impegno costante verso l’innovazione, culminato nella creazione di una zona benessere dedicata. Questo spazio, frutto di un contest di idee che ha coinvolto attivamente il territorio, è una vetrina delle soluzioni come bagnoturco o minipiscine, dalle vasche idromassaggio alla rubinetteria di design (funzionanti in sala mostra), senza dimenticare i moderni soffioni doccia, la rivoluzionaria Sunshower e gli allettanti bagni turchi. Ogni elemento è selezionato per rispondere a un’unica, fondamentale esigenza: il benessere totale».
Oggi, spiega la manager, i clienti esprimono una chiara preferenza per la rubinetteria doccia, che coniuga estetica e funzionalità, richiedendo soluzioni ampie e accessoriate che pongano un’attenzione crescente al risparmio idrico. «Rispondiamo a questa domanda offrendo un’ampia gamma di finiture e la possibilità di coordinare perfettamente box doccia e rubinetti», continua Quartarella.
«Anche le vasche sono pensate per un minore consumo d’acqua, riflettendo una sensibilità sempre maggiore verso la sostenibilità. Per chi dispone di spazi più ampi siamo in grado di progettare e realizzare zone benessere, sia all’esterno sia all’interno, super accessoriate, integrando combinazioni come bagno turco e wellness. L’ampliamento di questa offerta è stata una risposta diretta alla crescita della domanda nel 2020, durante la pandemia: in quel periodo l’attenzione al relax e al benessere domestico è diventata una priorità, il cliente si è concentrato maggiormente sulla ristrutturazione della propria abitazione. È significativo notare come i nostri fornitori abbiano saputo adattarsi rapidamente, proponendo soluzioni innovative anche per chi non ha grandi disponibilità di spazio, dimostrando come una semplice doccia possa trasformarsi, con gli accessori giusti, in un piccolo bagno turco con l’aggiunta degli accessori preposti».
CARTUCCE RISPARMIOSE
L’evoluzione tecnologica nel settore Its, in particolare negli ultimi 2 anni, è stata sorprendente, sostiene la responsabile marketing del distributore: «Abbiamo assistito all’introduzione di rubinetti con cartucce progressive che garantiscono un duplice vantaggio:
un notevole risparmio idrico ed energetico, evitando l’attivazione superflua della caldaia, che ha suscitato un notevole interesse tra i nostri clienti. Allo stesso modo, i soffioni doccia hanno visto miglioramenti significativi, con molti produttori che hanno sviluppato sistemi di erogazione dell’acqua miscelata con aria, ottimizzando il consumo. I soffioni doccia hanno ridefinito le loro forme, passando da design con forme ampie a profili più sottili, con getti a pioggia o a cascata, caratterizzati da una minore necessità di manutenzione e una maggiore praticità in termini di efficienza energetica. Persino le vasche hanno subito una trasformazione: oggi si presentano e sono richieste in formati più piccoli e compatti, con colorazioni vivaci e forme morbide e sinuose, tutte orientate a un consumo d’acqua ancora più contenuto. La nostra filosofia è chiara: promuovere il benessere senza mai sacrificare il risparmio idrico».
Quartarella vanta un servizio al cliente a 360 gradi, ccon un’ampia esposizione di articoli. «Forniamo ai nostri addetti una formazione continua sulle nuove tecnologie, distinguendoci in particolare per una consulenza iperspecializzata e che si adatta a ogni singola esigenza», prosegue la manager. «Grazie alla vasta gamma di articoli in mostra, pensati per adattarsi a diversi contesti spaziali, il cliente può visualizzare concretamente come le soluzioni si integreranno nei propri ambienti. Un esempio eccellente della nostra offerta è la linea Sunshower, un brevetto olandese che integra la luce solare direttamente nella doccia, facilitando la produzione di vitamina D nel nostro corpo. Le versioni Sunshower
One e Plus sono estremamente versatili, installabili a incasso, a parete o ad angolo, senza la necessità di complessi condotti di ventilazione. I benefici di Sunshower vanno oltre l’aspetto estetico: la luce solare migliora il benessere generale, aumenta i livelli di energia e regola il ritmo del sonno, promuovendo vitalità e riposo. La luce infrarossa, offre un effetto riscaldante e rilassante, migliorando la circolazione sanguigna e accelerando il recupero muscolare. La luce Uv, dosata con precisione, stimola la produzione naturale di vitamina D, essenziale per un sistema immunitario efficiente e per la salute mentale. Un’ulteriore innovazione che proponiamo è il riscaldamento puntuale della zona doccia o bagno, tramite il sistema Schlüter-Ditra-Heat-e».
L’azienda pugliese si rivolge sia a privati, sia a progettisti, professionisti e imprese di costruzioni e garantisce un supporto completo. Il centro assistenza dedicato di Quartarella si occupa di tutte le fasi, dal rilievo delle misure all’installazione, dalla gestione delle garanzie al servizio post-vendita. Ogni consulente è altamente formato sia nel settore Its sia nella rivendita edile, assicurando una competenza trasversale e una guida esperta.
«Tra le soluzioni più all’avanguardia che offriamo, spicca il Rwit di Treemme, un soffione leggero, a parete e tecnologicamente avanzato, che incarna perfettamente la nostra visione di un benessere innovativo e sostenibile. Siamo convinti che investire in soluzioni all’avanguardia e in una consulenza di qualità sia la chiave per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione».
GLI AMBIENTI
BAGNO CON I NUOVI PRODOTTI
L’impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento FivPav rappresenta una soluzione impiantistica confortevole ed efficiente. Può essere abbinato al cronotermostato
Fiv Touch Wi-Fi
Sara Giusti
Comfort ed efficienza energetica sono al centro della proposta Fiv, azienda di Calcinato (Brescia) specializzata in soluzioni integrate per l’idraulica e il riscaldamento, tra cui i sistemi a bassa temperatura, molto diffusi negli edifici di nuova costruzione. L’impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento FivPav rappresenta una soluzione impiantistica confortevole ed efficiente. Il calore irradiato dal pavimento si diffonde in modo uniforme, migliorando
L’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO A PAVIMENTO FIVPAV
Nei bagni, dove sono presenti sanitari a terra, la superficie utile è ridotta rispetto agli altri ambienti. Per questo motivo l’impianto radiante viene spesso integrato con l’aggiunta di termoarredi a bassa o alta temperatura e, nel caso non ci sia la predisposizione per un termoarredo idronico, ne viene installato uno elettrico. Gli scaldasalviette Fiv combinano tecnologie innovative e design di tendenza, risultando la scelta ideale anche per i clienti più esigenti. I termoarredi Canaletto, disponibili in versione bianca e cromata, offrono ampio spazio per asciugare indumenti e asciugamani, con un design pulito e semplice. La gamma
il comfort abitativo e riducendo i fastidiosi moti convettivi. Inoltre, trasmette energia alle pareti disperdenti, riducendo lo scambio termico con le persone presenti nel locale e creando un ambiente più accogliente.
L’impianto FivPav offre anche il raffrescamento radiante. Mentre in inverno è sufficiente aumentare la temperatura dell’aria in un ambiente, in estate è necessario ridurre sia la temperatura, sia l’umidità. Con una temperatura di mandata dell’acqua compresa tra 15 e i 18 gradi centigradi, e l’aggiunta del deumidificatore correttamente dimensionato per evitare la condensa, il pavimento per irraggiamento raffresca l’ambiente. I pannelli radianti, coprendo l’intera superficie del locale, permettono al fresco di propagarsi rapidamente, mantenendo una temperatura costante e garantendo un notevole risparmio energetico.
Figuresse, ideale per chi cerca funzionalità e stile, si distingue per il design moderno e le finiture eleganti. Disponibili in versioni sia idroniche che elettriche, questi scaldasalviette offrono flessibilità e indipendenza, adattandosi a installazioni rapide e utilizzi occasionali. I termoarredi Caravaggio infine, disponibili in versione idronica, sono caratterizzati da un peculiare design curvo che garantisce uno stile sofisticato.
I SISTEMI VMC DI FIV.
A SINISTRA, IL CRONOTERMOSTATO
FIV TOUCH WI-FI
Per il controllo della temperatura di ogni singolo ambiente Fiv consiglia il cronotermostato Fiv Touch Wi-Fi, a programmazione settimanale. Semplice e intuitivo, costituisce la soluzione ottimale per minimizzare le dispersioni termiche e l’inefficienza energetica, garantendo una significativa riduzione dei costi. Infine, per eliminare l’umidità, soprattutto in bagni e cucine, è fondamentale introdurre aria fresca dall’esterno in modo controllato. Negli edifici moderni, con finestre ermetiche o all’interno di locali privi di finestre, l’utilizzo del sistema di ventilazione meccanica controllata diventa cruciale. Fiv propone diversi sistemi di Vmc puntuali: l’unità di estrazione Recupera Fan, l’unità a flusso alternato Recupera One e l’unità a doppio flusso Recupera One 100.
I modelli più recenti possono essere installati senza interventi sulla cassetta e la parete. Hanno le stesse dimensioni delle versioni precedenti e sono disponibili in diversi colori
Ridisegnata secondo il design contemporaneo, nel corso degli ultimi anni la placca Pucci è diventata sempre più piccola e sottile. Sintonizzata sulle esigenze di addetti ai lavori, architetti, installatori e sui desideri del pubblico, l’azienda realizza prodotti e soluzioni innovative per un bagno moderno, coniugando tecnologia, sostenibilità e uso consapevole dell’acqua.
COME ECO E SARA
Le placche Eco e Sara, prodotte fino al 2010 e ancora perfettamente funzionanti, possono essere sostituite con i nuovi modelli, senza interventi sulla cassetta e la parete. Le nuove placche si installano in modo semplice e veloce; hanno le stesse dimensioni (330x180 millimetri) delle versioni precedenti, però sono molto più sottili (solo 12 millimetri). Lo spessore ridotto le rende ancora più leggere, un’opportunità in più per rinnovare il bagno in modo non impegnativo. Il telaio e lo sportello inclusi nella confezione velocizzano il lavoro. Le placche Pucci sono disponibili nelle versioni bianca, cromata, satinata, nera opaca e in acciaio inox.
StabilConfort-FA protegge dall’inquinamento acustico prodotto dalla rumorosità dei fluidi convogliati e trasmesso per vibrazione all’interno dell’edificio dalle colonne di scarico. E protegge l’edificio dalla diffusione del fuoco
SSara Giusti
pecializzata da cinquant’anni nella trasformazione delle materie plastiche, Stabilplastic produce tubi e raccordi in Pvc per scarico acque calde (serie Edilizia), tubazioni in Pvc per canalizzazioni e fognature, tubi corrugati in polietilene per la ventilazione meccanica con la serie Twin Air e per il passaggio di cavi e drenaggio. Infine, l’offerta si completa con tubi corrugati in polipropilene per fognature e drenaggi. La sua ampia gamma di prodotti e la sua continua attenzione alle nuove tecnologie hanno consentito all’azienda di consolidare standard qualitativi sempre più alti.
MENO RUMORE
Tra le novità, Stabilplastic ha messo a punto
Stabil-Confort–FA, il sistema tubo e raccordo fonoassorbente in Pvc per lo scarico, progettato per garantire una migliore qualità di vita negli edifici privati e a uso pubblico.
StabilConfort-FA protegge dall’inquinamento acustico prodotto dalla rumorosità
dei fluidi convogliati e trasmesso per vibrazione all’interno dell’edificio dalle colonne di scarico, ottenendo una valutazione di contenimento del rumore prodotto dallo scarico molto al di sotto dei 35 decibel richiesti dalla legge. L’utilizzo del nuovo tubo StabilConfort-FA consente anche di contenere la propagazione degli incendi attraverso le reti di scarico, soddisfacendo le più recenti norme europee e raggiungendo la classe di resistenza al fuoco B-s3, d0 norma En 13501. Il Pvc con cui è prodotto è infatti per sua natura un materiale a bassa combustione. Tubi e raccordi sono controllati dalla materia prima al prodotto finito come da Uni En 1329. Il sistema è disponibile con tubi e raccordi dal diametro 100 a 160 con bicchiere ad anello elastomerico. Sono inoltre disponibili i collari di fissaggio isofonici a parete per attenuare la vibrazione degli scarichi sulla colonna.
RACCORDI
Con oltre 15 mila tonnellate di materie plastiche trasformate, 50 mila metri quadrati dislocati su due unità produttive a Lonate Pozzolo (Varese) e Moncalvo (Asti) e un’organizzazione di vendita con agenzie e depositi in Italia e nei principali Paesi europei, Stabilplastic si propone come punto di riferimento nel settore dei tubi e raccordi per reti di scarico civile e industriale. Il continuo aggiornamento della tecnologia produttiva ha consentito all’azienda di elevare costantemente la qualità dei propri prodotti e servizi, rispondendo in maniera competitiva e affidabile alle esigenze del mercato.
STABIL TWIN AIR PER LA VENTILAZIONE MECCANICA.
SOPRA, STABILCONFORT-FA
Il colosso quotato a Hong Kong propone le tecnologie proprietarie
Hyperlink, Shieldbox e SuperSense, che presentano soluzioni innovative. E una novità con l’impiego del refrigerante R290 (propano) e compressore Scroll a iniezione di vapore
Hyperlink, Shieldbox e SuperSense: tre tecnologie proprietarie per le nuove pompe di calore della gamma V8 di Midea e la novità Mars. Addio percorso definito, dall’esterno all’interno e in sequenza tra le macchine: Hyperlink consente di realizzare collegamenti in modo libero, in configurazioni a stella, a triangolo, oppure saltare una macchina e poi rientrare nel circuito senza compromettere il funzionamento dell’impianto o creare una dorsale principale e poi ramificarsi liberamente, in base alle esigenze dell’installazione. Inoltre, chiudendo ad anello il cavo di comunicazione sulla macchina esterna, si ottiene un funzionamento continuo anche nel caso in cui sia interrotto in un punto qualsiasi del percorso. L’uso di soli due cavi di comunicazione Vrf connessi da un chip sviluppato
Midea Group, quotato a Hong Kong, ha concluso il 2024 con un fatturato record di 56,8 miliardi di dollari, affermandosi come azienda globale con oltre 180 mila dipendenti e centri di ricerca e sviluppo distribuiti tra Asia, America ed Europa. Produttore in 40 fabbriche sparse tra America, Europa, fino all’Asia naturalmente, di una vasta gamma di articoli per il trattamento dell’acqua, dell’aria, per la pulizia del pavimento, piccoli e grandi elettrodomestici da cucina e lavanderia, e apparecchi di refrigerazione, è presente in Italia con i marchi Midea, Toshiba, Comfee e Master Kitchen. Il suo secondo Design Center, dopo quello della sede in Cina, è a Milano dove ha sede anche la filiale, che in 17 anni ha mostrato una crescita esponenziale, quadruplicando il fatturato negli ultimi cinque anni e superando i 50 milioni di euro nel 2024, con un focus primario sul settore residenziale.
Per sostenere il giro d’affari e la notorietà del marchio gli investimenti in marketing, circa 1 milione e mezzo di euro, sono variegati e costanti: dal Van tour del 2024 in replica anche quest’anno, dalla presenza al Salone del Mobile alle campagne televisive, ai 30 eventi di formazione tramite l’Academy su temi tecnici e normativi, alle 150 presentazioni di prodotto negli showroom, con un’attenzione verso il canale trade, specialmente per la promozione delle pompe di calore. Risultato? 200 mila pezzi venduti e l’8% di quote di mercato. Un bel successo per l’amministratore delegato Alberto Di Luzio, che guida Midea Italia dal 2019 all’insegna della strategia di sostenibilità Green Vision, Blue Future. Un impegno del gruppo globale perché il consumo di energia e acqua dei prodotti sia il più efficiente possibile, in modo da ridurre gli sprechi.
dall’azienda comporta una riduzione del 50% del tempo necessario per il cablaggio, un risparmio del 10% sui costi, anche per via della minore quantità di cavi da utilizzare, e la possibilità di realizzare linee di comunicazione che superano i 2 mila metri.
La seconda tecnologia è Shieldbox, pensata per garantire un elevato livello di affidabilità e un ampio intervallo di funzionamento della macchina. La scheda elettronica è protetta da un contenitore ermetico, isolato da qualsiasi agente atmosferico, mentre tre sistemi garantiscono il funzionamento anche in un intervallo di temperatura compreso tra -30 e +55 gradi: c’è il raffreddamento a microcanali, che mantiene stabile la temperatura della scheda e la microventilazione previene la formazione di umidità all’interno della scatola, e un riscaldatore interno per il freddo intenso mesi invernali.
CONTROLLO CONTINUO
Sono 19 i sensori che rilevano costantemente pressione e temperatura, in ogni momento e in ogni punto del circuito per individuare eventuali micro perdite. Non solo: SuperSense consente anche di sapere in ogni momento quanta carica di refrigerante è presente nella macchina e, in caso di malfunzionamento di uno dei sensori, il sistema continua a funzionare utilizzando altri due sensori per simulare quello danneggiato. Il guasto viene comunque segnalato, così da permettere un intervento tecnico mirato, ma senza interruzioni nella macchina.
La prima è la versione standard, costituita da unità singole con potenze che vanno da 8 a 32 cavalli, cioè da circa 25 kW fino a 90 kW per ogni macchina, che possono essere combinate fino a raggiungere un totale di 96 cavalli, permettendo applicazioni su scala più ampia. La seconda versione è il V8 S, dove S sta per small. Si tratta di una macchina con ventilatore a scarico orizzontale, che consente un layout installativo differente. Anche in questo caso, le macchine possono essere combinate per raggiungere potenze elevate. Il V8
S è pensato per offrire un’alternativa più economica, mantenendo gran parte delle caratteristiche della versione standard, ma con prestazioni leggermente inferiori. Entrambe le linee condividono la stessa gamma di unità interne, che include cassetti canalizzati, unità pavimento-soffitto simili a fan coil per l’espansione diretta, e versioni canalizzate a media e alta prevalenza.
Questa proposta di Midea si distingue per l’impiego del refrigerante R290 (propano) e per l’utilizzo di un compressore Scroll a iniezione di vapore. La stessa soluzione tecnica impiegata nella gamma V8 che consente di ottenere elevate prestazioni anche in condizioni climatiche rigide. In particolare, la macchina riesce a mantenere il 100% della potenza termica nominale con una temperatura esterna di -10 gradi, il 75% a -15 e il 65% a -25 gradi.
REFRIGERANTE E SOSTENIBILITÀ
Il refrigerante utilizzato è di origine naturale, con un impatto ambientale molto ridotto: ha un valore Gwo (Global warming potential) pari a 3, ossia 1 chilogrammo rilasciato in atmosfera equivale a 3 chilogrammi di CO₂ in termini di effetto serra. Poco, se confrontato con il gas R452 che ha un Gwp di 675. Quindi, R290 rappresenta una scelta più sostenibile e in linea con una visione Green energy del Gruppo delle installazioni.
RISCALDAMENTO E ACQUA CALDA
Oltre a mantenere elevate prestazioni in ambito termico, la linea Mars è in grado di produrre acqua calda a temperature elevate anche in condizioni climatiche avverse. La macchina fornisce acqua a 85 gradi fino a -15 gradi esterni, a 80 fino a -20 gradi e assicura una temperatura di 55 gradi per l’acqua calda sanitaria fino a -25 gradi. Queste caratteristiche rendono il sistema adatto anche alla sostituzione di impianti a caldaia in contesti residenziali o commerciali che richiedono alte temperature di mandata, senza la necessità di ricorrere a fonti integrative.
Un report di Cresme fa il punto sul mercato del post superbonus e sui riflessi per il comparto dei sistemi caldo e freddo. Dopo il boom legato al rinnovamento delle caldaie, si va verso la stabilizzazione
Totale impianti di climatizzazione ambientale
Ventiza Floor è l’unità di Ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recuperatore di calore a elevata efficienza. È disponibile in sei modelli per installazione a parete o a basamento
Ventiza Floor è l’unità di Ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recuperatore di calore a elevata efficienza di Wavin Italia, disponibile in sei modelli per installazione a parete o a basamento (tramite accessorio dedicato), che differiscono per portata massima erogata (280 m3/h per la taglia inferiore, 350 m3/h per la taglia intermedia e 450 m3/h per la taglia maggiore) e per tipologia di scambiatore di calore, sensibile ed entalpico.
SILENZIOSA
Silenziosa e compatta, con dimensioni della scocca che variano da 788x621x595 millimetri (taglia piccola) a 788x751x595 millimetri (intermedia e grande), Ventiza Floor è dotata di ventilatori centrifughi di tipo radiale a pale rovesce con motori EC a controllo elettronico di velocità, di serranda di bypass automatica per il free-cooling estivo, e di due filtri Iso ePM1 70%, uno per l’aria di rinnovo e uno per l’aria di estrazione. Di serie, l’unità è fornita con comando utente nero integrato nella cover estetica, che permette di selezionare manualmente tre livelli di velocità preimpostate.
EDILTEC
Poliiso Air Pure
è una gamma di prodotti progettati per prevenire la diffusione di microbi e contaminazioni nei canali di ventilazione. Rappresenta un salto tecnologico nella purificazione dei locali interni
Sara Giusti
Una persona adulta compie circa 25 mila respiri al giorno e trascorre la maggior parte del suo tempo in ambienti chiusi. Per questo, la qualità dell’aria indoor ha un impatto diretto e profondo sulla nostra salute. Sulla base di questa consapevolezza, Ediltec Insulation investe costantemente in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di progettare soluzioni affidabili e all’avanguardia capaci di migliorare concretamente l’aria che si respira all’interno degli ambienti.
Dalla ricerca dell’azienda è nata Poliiso Air Pure, una gamma di prodotti progettati per prevenire la diffusione di sporco e batteri nei canali di ventilazione, rappresentando un vero e proprio salto tecnologico nella purificazione dell’aria. La tecnologia Pure si basa su tre elementi chiave: alluminio trattato con la tecnologia antibatterica avanzata Care, una finitura superficiale perfezionata, che elimina ogni rugosità e facilita la pulizia, e la certificazione igienica Vdi 6022 (01/2018) e Swki Va104-01 (01/2019), rilasciata dall’Hygiene-Institut des Ruhrgebiets, che attesta l’idoneità di Poliiso Air Pure per un utilizzo sicuro in impianti di ventilazione in qualsiasi ambiente. I test effettuati secondo la normativa Iso 846 confermano l’efficacia della soluzione nel contrastare la proliferazione batterica, prevenendo accumuli e ostacolando la crescita microbiotica.
L’insegna ha puntato sul boom dei pannelli con una filosofia green, accanto a un servizio puntuale per i clienti
GIORGIA LERMINI, CEO DI FORME
Il futuro è brillante se a illuminarlo è il fotovoltaico. Abbasso i dispendi di energia, viva i pannelli fotovoltaici e la tutela dell’ambiente, anche con materiali e sistemi sostenibili. Il mondo della rivendita edile ha aperto delle brecce green grazie all’aiuto delle nuove generazioni che tendono sempre di più a tutelare il pianeta studiando strategie e mezzi innovativi.
LA NUOVA AZIENDA
Una testimonial di questi radicali cambiamenti è Giorgia Lermini, ceo di Forme. Durante la sua esperienza nella rivendita edile familiare Gde (Gruppo Distribuzione Edile) di Bologna, ha introdotto una divisione specifica dedicata alle energie rinnovabili, in particolare al fotovoltaico: Gde Energia. Da qui è nata l’idea di Forme (Forniture Materiali Ecosostenibili): una realtà autonoma, dedicata esclusivamente a materiali e tecnologie per l’edilizia sostenibile, il cui obiettivo è quello di valorizzare una nuova cultura del costruire basata su efficientamento energetico, riuso dei materiali e adattamento ai cambiamenti climatici. In pochi anni, da piccoli passi a passi da gigante.
ECOSISTEMA
«Mi sono laureata in ingegneria gestionale con una specializzazione in energia e ambiente. Con la consapevolezza e la determinazione di voler migliorare l’ecosistema tramite gesti concreti in un settore impattante. Ho voluto promuovere una cultura consapevole all’interno della rivendita edile e nell’edilizia: con la mia azienda ho voluto tracciare la strada del cambiamento. A partire dalla nostra sede, che è un manifesto dei valori e degli obiettivi aziendali che ci guidano, poiché abbiamo voluto fortemente recuperare un capannone dismesso, trasformandolo in uno spazio dove abbiamo privilegiato l’utilizzo di materiali ecosostenibili, pitture ecologiche e l’adozione di tecniche avanzate di efficientamento energetico»
PRIMO PLAYER
Forme si posiziona come il primo player italiano specializzato nella
realizzazione di impianti fotovoltaici e nella fornitura di materiale in bioedilizia. «Offriamo una gamma completa di soluzioni per un’edilizia rispettosa dell’ambiente, suddivisa principalmente in due macro-aree: la fornitura di materiali da costruzione in bioedilizia e di materiale fotovoltaico. Per quanto riguarda la bioedilizia, garantiamo prodotti ecosostenibili certificati e un servizio completo che include uno showroom espositivo con consulenza personalizzata, la disponibilità di materiali in pronta consegna e un’assistenza costante in cantiere. La nostra offerta spazia dagli isolanti termoacustici naturali alle membrane protettive, alle pitture ecologiche per esterni e interni, fino ai pavimenti ecologici e alle innovative soluzioni per tetti e pareti verdi. Ogni prodotto è scelto con cura per assicurare performance elevate e un impatto ambientale ridotto», spiega Lermini.
TRADIZIONE E AVANGUARDIA
Il fronte del fotovoltaico è il cavallo di battaglia. «Proponiamo sia soluzioni tradizionali sia prodotti alternativi all’avanguardia, messi in mostra nello showroom espositivo, oltre a un’assistenza completa in tutte le fasi del progetto e la pronta consegna garantita dei materiali. Per il fotovoltaico classico selezioniamo solo prodotti dei principali produttori mondiali, garantendo affidabilità e funzionalità nel tempo. I nostri moduli fotovoltaici, le strutture di fissaggio, gli inverter e i sistemi di accumulo, assieme alle soluzioni per la ricarica di auto elettriche, sono progettati per garantire un investimento duraturo e senza complicazioni», prosegue l’imprenditrice. «Inoltre, siamo all’avanguardia con le soluzioni fotovoltaiche alternative, pensate per superare i vincoli architettonici e paesaggistici, ideali per chi vive in centri storici o luoghi con particolari restrizioni. Quindi, moduli fotovoltaici colorati, perfetti per soddisfare specifici requisiti estetici, coperture fotovoltaiche integrate che sostituiscono coppi e tegole trasformando il tetto stesso in un impianto fotovoltaico, fotovoltaico da facciata per integrazione in pareti verticali, fotovoltaico da balcone con tecnologia plug and play e pensiline».
ENERGIA ACCESSIBILE
«Adesso stiamo inserendo nell’offerta anche il pavimento fotovoltaico, prodotto innovativo e di nicchia», precisa l’imprenditrice. «Queste solu-
DA SINISTRA A DESTRA NARESH (RESPONSABILE MARKETING E COMUNICAZIONE, GIANLUCA (RESP. MAGAZZINO), GIORGIA (CEO), DAVID (RESP. FOTOVOLTAICO, GIACOMO (RESP. BIOEDILIZIA)
zioni innovative dimostrano il nostro impegno a rendere l’energia solare accessibile e integrabile in ogni contesto, abbracciando un approccio all’energia senza confini. I nostri principali clienti vengono dal mondo dell’edilizia e da quello elettrico: non lesiniamo nell’installazione degli impianti, disponiamo di partnership con installatori e tecnici. Il mondo del fotovoltaico è stato sicuramente sotto ai riflettori durante il 110% e quando è scoppiata la guerra in Ucraina, con il Pnrr, invece, le possibilità ci sono, ma la burocrazia per accedere agli incentivi rallenta la partecipazione. L’azienda dispone di un personale preparato: al momento siamo in cinque. Io, che sono la Ceo, una figura che si occupa di marketing e comunicazione, due tecnici commerciali e un responsabile di magazzino. Il cliente è seguito a 360 gradi, dalla consulenza, al progetto, all’installazione fino al post-vendita e abbiamo a cuore la formazione per poter far crescere questo settore, tant’è che abbiamo dato vita a un’academy, una scuola tecnica aziendale, dove ogni anno ci impegniamo con eventi e corsi, insieme ai nostri partner, per la crescita professionale». Il fotovoltaico si afferma quindi, all’interno della filiera edile, un settore in crescita. «Siamo convinti che il futuro dell’edilizia sia intrinsecamente legato alla sostenibilità e all’innovazione, e noi vogliamo guidare la trasformazione», conclude Lermini.
OFFICINE RASERA
L’azienda propone una linea completa di supporti per il fissaggio dei moduli fotovoltaici per garantire solidità, versatilità e rapidità di posa: profili, staffe e accessori per ogni tipo di copertura
AAUSILIO, IL SISTEMA
usilio è la linea completa di supporti per il fissaggio dei pannelli fotovoltaici progettata da Officine Rasera per garantire solidità, versatilità e rapidità di posa. Grazie a una gamma modulare di profili, staffe e accessori, Ausilio consente l’installazione su qualsiasi tipo di copertura (tegole, coppi, lamiera, legno o superfici piane) senza modifiche strutturali.
SEMPLICE INSTALLAZIONE
Con Ausilio, ogni installazione è semplice, sicura e professionale. I profili in acciaio zinco-magnesio (ZM200) e la viteria in acciaio inox assicurano resistenza in ambienti aggressivi e carichi fino a 1 kN/m². I kit standard (Mono Sky, Mono Land e Duo) sono forniti in comode confezioni complete di tutto l’occorrente. I componenti, regolabili e certificabili Ce, sono progettati per durare nel tempo e facilitare trasporto, montaggio e stoccaggio.
DISSUASORI
Di recente l’azienda ha lanciato anche il pettine anti-intrusione per volatili Ausilio, progettato specificamente per proteggere gli impianti fotovoltaici dagli effetti indesiderati dell’invasione da parte degli uccelli. Il prodotto è disponibile in kit da 20 pezzi, ciascuno lungo 50 centimetri, per una copertura ottimale delle superfici esposte. La linea è dotata di clip a molla dimensionate per adattarsi perfettamente agli spessori dei pannelli fotovoltaici, garantendo così una perfetta aderenza e durabilità nel tempo.
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Il progetto del Business Center Exploration and Production di San Donato Milanese prevede l’utilizzo dei sistemi a secco a elevata caratterizzazione e resa estetica, costituiti da lastre Gyproc Wallboard, Gyproc Hydro e Gyproc Flex 6
Vincitore del primo premio nella categoria Controsoffitti dell’International Trophy 2025 di Saint-Gobain, il progetto del Business Center Exploration and Production di San Donato Milanese, vicino a Milano, vede l’utilizzo di sistemi a secco a elevata caratterizzazione e resa estetica, costituiti da lastre Gyproc Wallboard, Gyproc Hydro e Gyproc Flex 6. Si tratta di un grande campus commerciale con tre edifici per uffici interconnessi che circondano una piazza centrale.
IL CONTROSOFFITTO DEL BUSINESS CENTER EXPLORATION AND PRODUCTION DI SAN DONATO MILANESE REALIZZATO CON LE SOLUZIONI SAINT-GOBAIN. A DESTRA, L’ESTERNO DELL’EDIFICIO
SOLUZIONI SCENOGRAFICHE
La richiesta progettuale prevedeva la posa di scenografiche soluzioni nella mensa e nell’atrio d’ingresso del complesso, costituite da rivestimenti, velette e controsoffitti a curvatura variabile e con elementi a secco posti su diversi livelli. Leggere e flessibili, le lastre Saint-Gobain hanno permesso di ridurre notevolmente i tempi di esecuzione e di facilitare la realizzazione di superfici curve e organiche. Le lastre Gyproc Flex 6, in particolare, sono facilmente
lavorabili e plasmabili grazie al loro ridotto spessore: ciò ha permesso di ottenere le peculiari soluzioni architettoniche richieste, basate sull’alternanza di superfici fonoassorbenti, vuoti e curvature irregolari perfettamente integrate con i sistemi di illuminazione previsti in progetto.
GESSO RIVESTITO
Gyproc Wallboard è la lastra standard in gesso rivestito di Saint-Gobain,
Il complesso immobiliare realizzato per ospitare il nuovo Business Center Exploration and Production di San Donato Milanese vanta una superficie di oltre 70 mila metri quadrati ed è composto da tre edifici interconnessi tra loro, sviluppati intorno a una grande piazza centrale, che ospitano uffici e diverse sale riunioni, un’ampia sala conferenze, una caffetteria e un ristorante in grado di accogliere fino a mille persone. Le particolari forme dei tre immobili sfruttano al meglio la luce solare, mentre i tetti, di colore verde, e le facciate, realizzate con una doppia schermatura, agevolano il mantenimento di un clima gradevole all’interno del complesso. Il campus è concepito per soddisfare i requisiti energetici di Classe A e ha ottenuto la certificazione Leed Gold, grazie all’impiego di strategie finalizzate a ridurre il consumo totale di energia, preservare le risorse naturali e creare un ambiente di lavoro salubre.
costituita da un nucleo in gesso emidrato reidratato, additivato con fibre di vetro, rivestito su entrambe le facce da materiale cellulosico con funzione di armatura esterna. Può essere impiegata per la realizzazione standard di pareti, contropareti e controsoffitti. Per il progetto del Business Center sono state scelte anche le lastre Gyproc Hydro con ridotto assorbimento d’acqua totale e superficiale, idonea per tutti gli ambienti umidi. Infine, per la realizzazione delle superfici curve i progettisti hanno selezionato Gyproc Flex 6, lastra di tipo A costituita da un nucleo in gesso emidrato reidratato, rivestito su entrambe le facce da materiale cellulosico con funzione di armatura esterna.
Grazie a tecniche avanzate di taglio laser, foratura artistica, sublimazione e stampa digitale ad alta risoluzione, gli elementi di controsoffittatura hanno texture che simulano marmi, corten, legni e metalli, fedeli ai materiali originali
In un’epoca in cui gli spazi devono dialogare con chi li abita e li vive, offrendo comfort sensoriale, efficienza tecnica e valore espressivo, ogni elemento costruttivo è chiamato a evolversi. È in questo scenario che si distingue Atena, azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di controsoffitti metallici concepiti come strumenti progettuali a elevata prestazione.
SOLUZIONE INTEGRATA
I controsoffitti metallici Atena, frutto di una costante ricerca tecnica ed estetica, rappresentano una soluzione integrata capace di coniugare performance tecniche (isolamento acustico, cogenza alle norme
antisismiche e antincendio) alla più ricercata personalizzazione architettonica. Il risultato è una superficie sospesa che risponde a standard di sostenibilità partecipando attivamente alla narrazione visiva dello spazio, offrendo uno strumento irrinunciabile per valorizzare identità, materiali e volumi.
Grazie a tecniche avanzate di taglio laser, foratura artistica, sublimazione e stampa digitale ad alta risoluzione, Atena trasforma ogni modulo di controsoffittatura in una superficie narrativa: texture che simulano marmi, corten, legni e metalli, perfettamente fedeli ai materiali originali, mantenendo tutti i plus del metallo. Elevata durabilità, resistenza all’umidità, assenza di composti organici volatili (Voc) compresa la formaldeide, e assenza di Svhc (Substances of Very High Concern) si uniscono a riciclabilità, disassemblabilità, stabilità cromatica, sicurezza antisismica, applicabilità di materiali fonoassorbenti per il miglioramento acustico, elevata resistenza alla corrosione e la più alta classe di reazione al fuoco. Soluzioni personalizzate con strutture a vista o nascoste in pannellature, grigliati, doghe e baffle, conferiscono a ogni ambiente una specifica identità
visiva. L’utilizzo dei controsoffitti Atena consente di realizzare edifici moderni in linea con i requisiti Cam e con i più elevati protocolli di sostenibilità Leed, Breeam, Well.
Particolarmente interessanti le soluzioni modulari a configurazione speciale come Sliding Baffle Multi-Color, i pannelli Enigma Water Effect e i moduli in appoggio su struttura a vista Easy T24 Multipasso. Sliding Baffle Multi-Color, con l'iconico visual che si snoda lungo tutto il controsoffitto, è realizzato con elementi scatolati in preverniciato effetto legno e stampa digitale ad alta risoluzione, mentre una speciale staffa di aggancio consente sia il fissaggio puntuale, sia lo scorrimento dei baffle per l’apertura di ampi accessi al plenum. Enigma Water Effect, con struttura nascosta e superficie in acciaio martellato effetto specchio, evoca le increspature dell’acqua nel suo incessante movimento: un sofisticato gioco di riflessi, che amplia con eleganza la percezione degli spazi, creando atmosfere suggestive e di raffinata eleganza. Infine, il sistema Multipasso utilizza portanti con asole a passo variabile e pannelli di diverse dimensioni per realizzare pattern dall’elevato appeal estetico.
EDILKAMIN
Cherie 11++ Evo utilizza airKare, una tecnologia unica che grazie all’azione combinata di ionizzatore e ozonizzatore ottimizza la qualità dell’ambiente durante tutto l’anno, anche quando la stufa è spenta
La stufa a pellet Cherie 11++ Evo di Edilkamin si propone come una soluzione di riscaldamento performante e ottimale per tutti gli ambienti, offrendo una notevole versatilità e un design che si integra nell’ambiente domestico.
Disponibile in tre versioni, Top, Coax e Back, differenziate dalle configurazioni dello scarico fumi, questa stufa garantisce un’installazione altamente adattabile. Lo scarico fumi coassiale, in particolare, semplifica significativamente l’installazione, rendendola una scelta per le moderne case passive, pur rimanendo adatta a qualsiasi tipo di abitazione.
Caratterizzata da un design a clessidra, la Cherie 11++ Evo è realizzata con finiture di qualità. I clienti possono scegliere tra l’acciaio, disponibile nei colori bianco opaco, bronzo e grigio scuro o, in alternativa, con le finiture in ceramica offerte nei colori bianco panna, bordeaux e grigio scuro.
Per un tocco più naturale e rustico, la stufa è disponibile anche con un rivestimento in pietra ollare, per i diversi stili di interni. Cherie 11++ Evo è dotata di funzionalità tecnologiche avanzate progettate per migliorare il comfort dell’utente e la qualità dell’aria della casa. Include il sistema The Mind, che offre un controllo tramite wi-fi e un radiocomando. Un’innovazione è airKare, una tecnologia unica sviluppata da Edilkamin: grazie all’azione combinata di ionizzatore e ozonizzatore, migliora la qualità dell’aria di casa tutto l’anno, anche a riscaldamento spento con la sola alimentazione elettrica attiva, rendendola un alleato durante la stagione primaverile ed estiva. Questo rende la Cherie 11++ Evo un alleato, soprattutto durante la primavera e l’estate, contribuendo a creare un ambiente più sano e confortevole purificando attivamente l’aria.
L’ALTERNATIVA
La linea Cherie è ulteriormente arricchita dalla versione Cherie 9+ Evo, che offre una potenza inferiore pur mantenendo gli stessi elevati standard di design ed efficienza. Inoltre, è disponibile una gamma di termostufe, che condividono lo stesso design distintivo per chi cerca soluzioni di riscaldamento integrate. È importante sottolineare che il modello Cherie 11++ Evo rientra tra quelli che consentono l’accesso all’incentivo fiscale del Conto termico, offrendo un’opportunità per coloro che desiderano investire in un sistema di riscaldamento efficiente ed ecologico, rendendola una scelta interessante per la casa.
La gamma di stufe con certificazione ambientale 5 stelle si propone per offrire i vantaggi dei due tipi di riscaldamento e un sensibile risparmio sulla bolletta
La scelta di un sistema di riscaldamento efficiente e sostenibile è una priorità crescente per il settore residenziale e commerciale. In questo contesto, i modelli ibridi, a pellet e a legna con certificazione ambientale 5 stelle rappresentano una soluzione. Offrono non solo un comfort termico superiore, ma anche significativi vantaggi economici e ambientali. I prodotti del Gruppo Piazzetta Caminetti e Stufe sono il risultato di una tecnologia che garantisce una combustione più completa, massimizzando il potere calorifico e riducendo al minimo le emissioni inquinanti. La certificazione a 5 stelle non è solo un sigillo di qualità, ma un indicatore chiaro dei cinque principali vantaggi che questi sistemi di riscaldamento di classe superiore offrono.
In primo luogo, l’accesso a incentivi immediati e un risparmio futuro grazie all’elevata efficienza energetica e al minor consumo di combustibile. Si tratta di un investimento che si ripaga nel tempo, garantendo un notevole risparmio sulle bollette. In secondo luogo, la combustione completa e l’efficienza totale sono assicurate da tecnologie che sfruttano il potenziale energetico di pellet e legna, minimizzando gli sprechi. Questi sistemi sono progettati per garantire una casa calda in tempi veloci, offrendo un riscaldamento rapido e uniforme degli ambienti. Combinano la bellezza del fuoco, elemento estetico e suggestivo, con il comfort abitativo, creando un’atmosfera accogliente e piacevole. Infine, promuovono un riscaldamento ecologico e flessibile, riducendo l’impatto ambientale e adattandosi a diverse esigenze grazie alla possibilità di utilizzare combustibili rinnovabili.
La collezione Piazzetta si distingue per la sua gamma di soluzioni di riscaldamento che hanno ottenuto la prestigiosa certificazione ambientale 5 stelle. Che si tratti di stufe classiche o moderne, con diverse forme, dimensioni e potenze, fino ai rivestimenti esclusivi in maiolica, ogni modello è frutto di un design inconfondibile e di una ricerca tecnologica avanzata. Un esempio è la Stufa Ibrida E228 M-H Infinity Plus Line. Questa soluzione bicombustibile soddisfa chi apprezza il fascino della fiamma e il calore della legna, senza rinunciare alla comodità del pellet, grazie alla programmazione e all’autonomia. Il passaggio tra legna e pellet avviene senza interruzioni di funzionamento, garantendo il massimo comfort. Inoltre, il funzionamento a legna è assicurato anche in assenza di energia elettrica, un vantaggio non trascurabile. Un altro fiore all’occhiello è la stufa a pellet P241 della gamma a
pellet Premium Plus Line. Questo modello è certificato Ecodesign 2022, che ottimizza le prestazioni ambientali e ha elevate qualità funzionali. Il suo focolare ermetico e la certificazione ambientale 5 stelle confermano l’impegno di Piazzetta verso l’efficienza e la sostenibilità.
MAIOLICA E GHISA
La P241 a pellet si distingue anche per il suo design originale, con una porta frontale realizzata in un unico grande elemento di pregiata maiolica, sostenuta da una porta tecnica in ghisa. I fianchi e il top in acciaio rifinito completano un focolare all’avanguardia. Per chi predilige il riscaldamento a legna, l’innovazione si manifesta nelle stufe a controllo elettronico. Le stufe a legna E929C BCS ne è un esempio: rappresenta il cuore tecnologico di una nuova generazione di focolari a legna. Sviluppato secondo il progetto Ecodesign 2022 e con certificazione ambientale 5 stelle, garantisce le migliori prestazioni in termini di efficienza e sostenibilità.
MCZ
Eiko 365 è un apparecchio a pellet capace di combinare riscaldamento e raffrescamento in un unico dispositivo. Non necessita di un sistema di scarico per la condensa, risolvendo così uno dei problemi più comuni dei condizionatori tradizionali
Eiko 365 di Mcz è una stufa a pellet capace di combinare riscaldamento e raffrescamento in un unico apparecchio. Frutto di un lungo lavoro di ricerca e protetto da un brevetto esclusivo, questa soluzione offre prestazioni superiori ed efficienza. Eiko 365 unisce in un’unica soluzione il calore di una stufa a pellet per l’inverno e la freschezza di un condizionatore per l’estate, garantendo benessere in ogni stagione. Un solo dispositivo, progettato per riscaldare e rinfrescare secondo il periodo dell’anno, offre un’esperienza termica ottimizzata ed elimina la necessità di acquistare due dispositivi separati, con evidente risparmio di spazio, energia e costi. Meno ingombro, maggiore efficienza e un ambiente sempre confortevole.
Eiko 365 è proposta per chi desidera un sistema di climatizzazione e riscaldamento compatto, discreto e facile da installare. Privo di unità esterna, elimina la presenza di ingombranti motori visibili, preservando l’estetica dell’abitazione. Inoltre, non necessita di un sistema di scarico per la condensa, risolvendo una delle problematiche più comuni dei condizionatori tradizionali. L’installazione è semplice e richiede solo due fori a muro: il primo serve, in modalità raffrescamento, per l’espulsione dell’aria calda in estate e, in modalità riscaldamento, per l’ingresso dell’aria per la combustione in inverno. Il secondo, posizionato nella parte posteriore o superiore, è destinato all’evacuazione dei fumi in modalità riscaldamento. Niente tubi ingombranti né unità esterne da nascondere, ma solo un sistema innovativo.
Uno degli aspetti interessanti di Eiko 365 è il suo design compatto, grazie al quale può essere installato vicino alla parete senza occupare spazio inutile. Il suo stile raffinato lo rende un elegante complemento d’arredo, perfetto per qualsiasi ambiente domestico. Che sia in modalità riscaldamento, con la suggestiva ampiezza della sua fiamma naturale, spento o attivo in modalità raffreddamento, Eiko 365 si integra nello spazio, unendo estetica e funzionalità. La stufa è stata progettata per semplificare al massimo la gestione del comfort domestico. Grazie al suo braciere automatico, la manutenzione è minima: la necessità di svuotare la cenere generata dal pellet è drasticamente ridotta, lasciando più tempo per godersi il calore senza preoccupazioni. La tecnologia Core assicura inoltre una combustione del pellet pulita ed efficiente, con un’ottima resa energetica, risparmio sui consumi ed emissioni ridotte, garantendo un impatto ambientale minimo. Gestire Eiko 365 è facile, grazie a diverse opzioni di controllo che ne ottimizzano l’esperienza d’uso. Il pannello comandi a scomparsa, integrato direttamente nel dispositivo, garantisce un accesso immediato, mentre il telecomando opzionale con termostato ambiente permette una regolazione precisa della temperatura.
La connessione wi-fi e Bluetooth consente di controllare il dispositivo direttamente dallo smartphone, anche da remoto. Inoltre, l’app Maestro+ offre un’unica piattaforma per monitorare e personalizzare il funzionamento di Eiko 365 in base alle proprie necessità, sia in modalità riscaldamento, sia di raffrescamento. Eiko 365 è un unico dispositivo che coniuga innovazione, praticità e sostenibilità.
EIKO 365, L'APPARECCHIO
CAPACE DI COMBINARE RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO
1. Uno dei prodotti più iconici nella storia del design e radiatore scultura, si evolve con una nuova veste monocromatica che incarna l’essenza dell’arte nell’arredamento: nasce Milano/totalcolour di Tubes. Nella nuova versione di questo radiatore, il basamento e il puntale si tingono della medesima tonalità del corpo riscaldante, conferendogli un aspetto scultoreo ancora più marcato.
2. Vulcano, elettrico e ideale per ambienti senza presa d’acqua. Progettato per adattarsi a qualsiasi colore e finitura delle collezioni Fiora, è l’elemento perfetto per abbinare e armonizzare bagni unici creando un’atmosfera di design globale. 3. Lana è il primo radiatore modulare di AntraxIt, disegnato da Amdl Circle studio di Michele De Lucchi. A elevate prestazioni termiche, si sviluppa a partire da una formella quadrata in alluminio riciclabile
con plissettatura superficiale, angoli stondati ed effetto bombato. Proposto in diverse dimensioni e personalizzabile con finiture materiche, può creare composizioni affiancate di più modelli. 4. Run è il ventilconvettore di design di Cordivari, si distingue per alte prestazioni ed elevata efficienza, progettato per funzionamento con impianti a pompa di calore. Il terminale può operare in riscaldamento e raffreddamento. Interfaccia di controllo a sfioramento montata a bordo e il modulo wi-fi integrato. 5. L’estetica di Arpa conferisce al termoarredo di Irsap uno stile sobrio che dona eleganza all’ambiente, la versatilità data dalla possibilità di dimensionare il radiatore conferisce flessibilità e libertà compositiva. La gamma si compone di differenti versioni che si distinguono per la dimensione del diametro dell’elemento tubolare.
Zone d’ombra e alberi sono il rimedio per rendere vivibili le metropoli nella morsa dell’estate. Ma anche per contenere i fenomeni meteo più estremi con il metodo 3-30-300
CREDITS: FORESTAMI
CREDITS: FORESTAMI
CREDITS: FORESTAMI
CREDITS: FORESTAMI
IL PROGETTO FORESTAMI (MILANO) COINVOLGE ANCHE I DIVERSI SOGGETTI DELLA COMUNITÀ
NELLA RESPONSABILITÀ DI SALVAGUARDARE IL CAPITALE NATURALE DELLA CITTÀ
SOSTENIBILMENTE
Come rendere più sostenibile l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile? L’Aess è una associazione legalmente riconosciuta e senza scopo di lucro per lo sviluppo energetico sostenibile del territorio con base a Modena. La ragione sociale dell’organismo richiede, quindi, una sede coerente con la propria missione. Per questo la giunta del Comune di Modena ha approvato l’ampliamento della attuale sede: un progetto ambizioso che riflette i principi di sostenibilità ambientale e sociale. L’espansione della sede esistente, vicina all’attuale edificio è stata quindi concepita per creare un forte legame con il contesto territoriale e con la filosofia dell’Agenzia. L’ampliamento, tra l’altro, arriva in coincidenza con i 25 anni dell’Agenzia. Il nuovo edificio propone una configurazione ipogea, con un tetto verde che si integra nel paesaggio circostante. L’edificio si svilupperà quindi principalmente sotto il livello del suolo, garantendo un basso impatto visivo e un’elevata efficienza energetica. Il cuore del progetto è costituito da tre componenti principali: due piazze coperte e un giardino centrale.
Le piazze coperte incorniciano il paesaggio naturale e diventeranno spazi adattabili per diverse esigenze, come incontri e attività di formazione e sensibilizzazione (anche) per la cittadinanza. Il giardino centrale sarà lo snodo tra le varie funzioni, coperto da un tetto-giardino calpestabile che collegherà l’edificio alla campagna circostante.
L’edificio diventerà anche uno showcase, per promuovere soluzioni tecniche e di ricerca orientate alla transizione ecologica. Inutile aggiungere che il progetto prevede la scelta dei materiali e tecnologie che rispecchiano la mission di Aess di promuovere la sostenibilità e l’innovazione. È inoltre prevista la risistemazione dell’attuale sede di Aess, con la realizzazione di una struttura per ospitare eventi, conferenze, workshop e attività di formazione sul tema della transizione ecologica, un’agorà permanete per aumentare la consapevolezza di amministratori e tecnici sulle strategie e misure di adattamento ai cambiamenti climatici, per guidare il territorio alla neutralità carbonica.
PAOLO CALIARI
Abbiamo già parlato di Matter, il nuovo standard per la domotica che si basa su un mix di diversi protocolli radio. La Csa, alleanza tra grandi gruppi del settore (tra cui Apple, Googl, Amazon e Samsung) che si occupa di definire lo standard, ha predisposto un aggiornamento con novità che riguardano la procedura di impostazioni iniziale dei dispositivi mediante codici Qr e tag Nfc e semplificazioni per quanto riguarda la visualizzazione di termini e condizioni. La connessione di un dispositivo Matter avviene sempre con l’aiuto di un codice Qr. L’obiettivo dell’aggiornamento è semplificare ulteriormente il setup: se ci sono dispositivi diversi (per esempio, quattro lampadine o due prese) è stato finora necessario ripetere la procedura più volte, mentre il supporto multi-device permette ora di scansionare un singolo codice Qr e configurare tutti i dispositivi con l’app dedicata (per esempio, Alexa o Casa di Apple). Quando non è possibile scansionare il codice Qr, come nel caso il dispositivo sia già installato (come lampadine accese) l’alternativa offerta da Matter 1.4.1 è la possibilità di aggiungere un tag Nfc da leggere avvicinando lo smartphone. Un’altra novità riguarda il processo di configurazione migliorato (Enhanced Setup Flow), che interesserà soprattutto i produttori, che potranno visualizzare le condizioni d’uso nel processo iniziale di connessione dei loro prodotti. Finora i prodotti che richiedevano autorizzazioni esplicite da parte degli utenti, in particolare nell’ambito del Gdpr, forzavano il passaggio sull’app fornita dal produttore. Ora si potrà evitare di passare da software di terze parti e fare tutto direttamente con l’app Casa, Home Assistant o qualsiasi altra app compatibile con lo standard, leggendo e accettando i termini e le condizioni, oltre a fornire i consensi per la privacy previsti in Europa.
Uno dei problemi maggiori nella scelta di utilizzare sistemi domotici è proprio la difficoltà per le persone comuni di programmare i dispositivi e, soprattutto di farli dialogare tra loro. Il nuovo aggiornamento è quindi un passo in avanti verso la semplificazione del procedimento. Bisognerà però attendere che gli accessori connessi e gli ecosistemi della domotica adottino le novità: in media passano mesi tra l’uscita di un aggiornamento di Matter e i primi prodotti sul mercato con supporto alle novità.
Giuseppe Rossi
Dreo TurboPolyFan 502S è un ventilatore a piantana che può essere azionato tramite un assistente vocale e una app dedicata
Stefano Lavori
lexa, c’ho caldo». Un semplice comando vocale e la notte afosa si tramuta in un’oasi di freschezza. O quasi. La casa domotica offre indubbi vantaggi nelle abitazioni roventi dell’estate. I comandi vocali rivolti all’assistente digitale, come quello di Amazon (Alexa), di Google o di Apple (Siri) possono azionare un climatizzatore. Ma non è l’unica opzione: ora ci sono anche i ventilatori connessi e capaci di azionarsi attraverso un ordine ricevuto dal sistema di automazione domestica. Un esempio è Dreo TurboPolyFan 502S, un classico ventilatore a piantana capace di offrire un’oscillazione automatica a 120 gradi orizzontale e altrettanto in verticale, con un movimento multidirezionale che migliora la ventilazione naturale dell’ambiente senza causare il torcicollo dettato da un flusso d’aria diretto. Il ventilatore può essere azionato e regolato attraverso un telecomando, ma chi preferisce un’interazione più avanzata può utilizzare una app dedicata. Questa applicazione consente anche di regolare in modo più preciso gli angoli di oscillazione e consente di accedere a funzionalità come il controllo vocale tramite gli assistenti vocali Alexa e Google. Insomma, anche da sdraiati sul divano si può cambiare a piacere il flusso dell’aria generato dalle pale aerodinamiche, che permettono di aumentare la quantità d’aria del 30%, riducendo al contempo il consumo energetico fino al 40% rispetto ai modelli tradizionali. Tra l’altro, le caratteristiche tecniche del ventilatore indicano che il flusso d’aria può raggiungere i 26 metri di distanza, pur restando silenzioso, con una rumorosità intorno ai 20-23 dB, un livello molto basso. Un altro ventilatore che appare con funzioni avanzate è proposto da Shark e si chiama FlexBreeze, nelle due
versioni HydroGo e FlexBreeze Pro Mist. In questo caso, il modello HydroGo è pensato per chi cerca leggerezza e portabilità, mentre il Pro Mist si rivolge a chi cerca maggiore autonomia, più opzioni di posizionamento e controllo da remoto. Il FlexBreeze HydroGo è utilizzabile sia con alimentazione via cavo sia a batteria, con un’autonomia dichiarata fino a 12 ore ed è adatto anche all’uso esterno. La specialità è però una tecnologia di nebulizzazione integrata con un raggio d’azione del flusso d’aria fino a 20 metri. FlexBreeze Pro Mist, invece, ha un serbatoio per la nebulizzazione rimovibile e portatile, privo di tubi esterni o strutture ingombranti. L’autonomia può raggiungere 24 ore in modalità cordless alla velocità minima (senza oscillazione o nebulizzazione attiva).
I creatori di contenuti, con gli editori in primo piano, contestano la Modalità Ai di Google, che permette di fare ricerche online sfruttando la forza dell’intelligenza artificiale. In sostanza, invece di visitare un sito, per esempio di un giornale o un blog specializzato, Google offre risultati frutto di una analisi incrociata di varie informazioni di qualità reperibili online (in base alle query indicate dall’utente). In questo modo il sito che fornisce le informazioni non sarà cliccato e perderà l’introito della pubblicità, a tutto vantaggio del vampiro Google. La modalità, appena presentata e per ora disponibile solo negli Usa, ha fatto arrabbiare gli editori negli Usa, che definiscono giustamente la modalità in questione un furto, visto che non prevede un equo compenso e neppure offre all’utente la possibilità di rinunciare a questa modalità.
Secondo il Ceo di Anthropic, società che gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale Claude, entro uno, massimo cinque anni, gli strumenti Ai possono spazzare via metà degli impiegati di primo livello. In passato l’introduzione di nuove tecnologie ha richiesto tempi più lunghi che hanno permesso alla società, alle leggi e alle persone di adeguarsi, oltre che di creare nuove occupazioni prima inesistenti. Ma, secondo il manager di una delle piattaforme più potenti, questa volta è
diverso perché gli assistenti e gli agenti Ai stanno imparando a eseguire compiti al posto delle persone in svariati settori e la velocità del cambiamento è notevolmente superiore.
Stellantis e Amazon hanno chiuso la collaborazione per lo sviluppo di un nuovo software per veicoli. Con la partnership, avviata nel 2022, Stellantis aveva scelto Amazon Web Services come piattaforma cloud per i suoi nuovi modelli, mentre Amazon era diventata il primo cliente del furgone elettrico Ram ProMaster EV. Il fulcro di questa collaborazione doveva essere la piattaforma software STLA SmartCockpit, pensata per i nuovi veicoli Stellantis, basata su tecnologie Amazon. L’obiettivo era di integrare in modo fluido l’esperienza digitale degli utenti all’interno dell’abitacolo, grazie all’utilizzo di Alexa e di agenti AI. Ma il progetto non è decollato.
L’IMPATTO
L’intelligenza artificiale avanza nelle aziende italiane, specialmente quelle
grandi. Secondo uno studio di The European House Ambrosetti, il 63% delle aziende di grande dimensione ha già adottato o intende adottare tecnologie di Ai nel breve periodo, mentre tra le Pmi si arriva al 43%. L’impatto sulla produttività potrebbe essere rilevante, con un potenziale incremento stimato in 115 miliardi di euro del Pil italiano, con un aumento medio immediato del 3,2% e del 4,3% nei prossimi due anni.
Un frigorifero senza compressore. È il frutto della ricerca raggiunta dalla Johns Hopkins University. Un gruppo di ricercatori (foto) ha ideato una tecnologia di refrigerazione allo stato solido in grado di aumentare l’efficienza del 70% rispetto ai frigo tradizionali, senza compressore e neppure liquidi o parti in movimento. Il miracolo si deve a una sottile pellicola, denominata Chess (Controlled Hierarchically Engineered Superlattice Structures). Si tratta di un materiale termoelettrico che consente di creare frigoriferi super efficienti e super sottili. Nei frigo costruiti con materiali Chess l’efficienza è migliorata di quasi il 100%, mentre in un sistema di refrigerazione completamente integrato il miglioramento dell’efficienza è del 70%. Secondo i ricercatori e gli esperti Samsung, si tratta di risultati sorprendenti, con miglioramenti significativi rispetto alle soluzioni all’avanguardia attualmente in commercio.
Nel 1995 la prima cassetta a corpo ridotto e doppio tasto è stata proprio la Pucci Eco 6-3 litri. In questi anni ha rappresentato un prodotto particolarmente versatile e utile in molti contesti. Eco Modulo, con cassetta pre-montata, velocizza l’installazzione del wc sospeso in ogni bagno.
Nell’ampia e diversificata gamma di placche, potete scegliere quella giusta per voi e per il vostro bagno.
Risparmio energetico
grazie al sistema FIVPav
Il comfort e l’efficienza energetica sono al centro della proposta FIV.
L’impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento FIVPav rappresenta una soluzione impiantistica avanzata e versatile per garantire il comfort termico.
Grazie al sistema FIVPav, abbinato ad una pompa di calore, si ottengono consumi energetici notevolmente ridotti, obiettivo inderogabile per preservare il nostro pianeta.