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A mille ce n’è “Venite con me, nel mio mondo fatato per sognar...” Chi si ricorda la sigla delle Fiabe Sonore? Se siete troppo giovani, googlate. Se, invece, vi abbiamo solleticato la memoria e state già canticchiando, ecco, venite con noi: vi spieghiamo perché da oggi le storie di Varesefocus saranno anche podcast 1.700.000? Fingi di non vederli? Sia mai. E, infatti, non lo faremo.
Silvia Giovannini Ma in redazione c’è anche l’anima romantica e la collega che solo
V
ogliamo svelarvi un segreto della redazione di Varesefocus. Come nasce un nuovo progetto. Siamo una piccola squadra di giornalisti, teste diverse con un obiettivo comune: raccontare il mondo dell’impresa (in senso lato), cercando di arrivare al cuore della notizia. Su queste pagine, il lettore lo sa, non passa la cronaca, ma la riflessione, grazie, soprattutto, alle molteplici, competenti e autorevoli firme dei nostri collaboratori. Ma il tarlo della redazione è quello di non fermarsi mai, di cercare sempre qualcosa di nuovo. Oggi come ieri. Ieri, cioè 20 anni fa quando un house organ di un’associazione di categoria diventava una rivista distribuita in 18mila copie. Oggi con un blog e una comunicazione social che è per Vitale Bramani, noi un’appassionante avventura: in fondatore di Vibram altre parole, ci piace sperimentare. Qualche volta torniamo indietro: un mese di Pinterest e abbiamo capito che i pin non facevano per noi. Oggi il trend è chiaro: sono i podcast il fenomeno del momento. E quando annusiamo i trend di comunicazione nell’aria, lo facciamo con circospezione certo, ma con incontenibile curiosità. Ed ecco allora in redazione il dibattito. Tra noi c’è l’Uomo Istat, il collega che non resiste se non sviscera il dato. “Nel 2019 – dice citando VoxNest – gli ascolti di podcast in italiano sono triplicati. All’inizio dell’anno erano circa 60mila, a novembre il numero è salito a 160.000 al giorno”. Come fai a obiettare di fronte ad un buon quasi 640mila di ascoltatori unici sulla piattaforma Spreaker che si trasformano in 78
a sentire parlare di audio sta già canticchiando “A mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar” e inizia a snocciolare i podcast più famosi: dai noir agli scientifici, dalle storie romantiche alle ricette. Non ha torto: le storie narrate sono vere, concrete, eppure hanno un’allure di novelle d’altri tempi, accompagnano in un viaggio nel profondo, riempiono il tempo senza appesantirlo, arrivano diritte al cuore. E al cuore della notizia. Proprio quello che perseguiamo da sempre. Inevitabile, quindi, la scelta di metterci in gioco. Ma come? Qui sta il bello: noi – pardon, il territorio – le storie le abbiamo. “Il tessuto industriale è ricco di aneddoti avvincenti: storie di persone e di imprese che hanno portato nel mondo il made in Varese”, spiega Roberto Grassi, Presidente dell’Unione Industriali varesina. Impossibile dargli torto: qui c’era una volta (e c’è ancora) la storia di uomini e donne dal talento creativo, acuto ingegno, dotati di quel saper fare che ci rende unici e inimitabili. La scelta è presa: dobbiamo raccontarla anche attraverso questo, per certi versi nuovo, strumento. E così abbiamo inaugurato una serie di storie di impresa, partendo con una esemplare: quella di Vitale Bramani, giovane artigiano appassionato di montagna e inventore della ben nota suola con l’ottagono giallo e dal nome che deriva dalle sue iniziali: Vibram. Piacerà? A voi l’ardua sentenza. Potete ascoltarla sulle principali piattaforme di distribuzione (tra cui Spotify, Apple Podcasts e Spreaker) e su Varesefocus. it. “Non serve l’ombrello, il cappottino rosso o la cartella bella per venire con me… Basta un po’ di fantasia e di bontà”. Buon ascolto!
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