Irredentismo kosovaro
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5. Lo scoppio della seconda guerra mondiale e le esitazioni italiane
E R O
Il piano italiano di sostegno delle minoranze albanesi in Jugoslavia e in Grecia si stava appena abbozzando quando scoppiò la seconda guerra mondiale. L’attacco alla Polonia e l’inizio della guerra europea, il 1° settembre, rappresentarono per l’Europa e per la politica estera italiana uno spartiacque, i cui contraccolpi si sentirono anche sulla politica jugoslava e albanese di Palazzo Chigi. Il 9 settembre Ciano comunicò seccamente alla luogotenenza a Tirana di “sospendere fino a nuovo ordine le manifestazioni e attività irredentistiche albanesi, sia nei riguardi del Kosovo che della Ciamuria”54. In questa decisione fu certo preminente il desiderio di non turbare per il momento i rapporti con la Jugoslavia. Il problema della Jugoslavia era estremamente delicato poiché implicava una soluzione nell’ambito dei rapporti tra le due potenze dell’Asse e investiva dunque la complessità della politica estera italiana del momento55. I contatti tra diplomazia italiana ed esponenti kosovari, d’altronde, non erano passati inosservati alla polizia jugoslava fin dal viaggio agli inizi di luglio a Belgrado e Zagabria di Shtylla, personaggio già ben conosciuto e inviso agli jugoslavi. Il viceministro degli esteri, Smiljanić, ne aveva fatto cenno a Guidotti, che all’epoca aveva consigliato l’immediata partenza di Shtylla per Tirana appena ultimata la sua missione56.
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54 Ciano a Jacomoni, 9 settembre 1939, telespr. 231152/1737, in ASMAE, SSAA, B. 79, f. Kossovese. 55 V. in proposito, GIANLUCA ANDRÉ, La guerra in Europa, 1° settembre 1939 - 22 giugno 1941, Milano, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 1964, pp. 286-301. Sui rapporti italo-jugoslavi si veda il fondamentale studio di ALFREDO BRECCIA, Jugoslavia 1939-1941. Diplomazia della Neutralità, Milano, Giuffrè, 1978, pp. 213 e ss. 56 Guidotti a Ciano, 6 luglio 1939, t.p.c. 3277/035; Ciano a Guidotti, s.d., s.n., in ASMAE, SSAA, B. 79, f. Kossovese.