La Torre di Maradico Nell’evolversi delle vicende storiche che caratterizzarono il periodo successivo alla dismissione della città medievale di Roca bisogna senza dubbio citare l’avvento delle armi da fuoco nell’esercizio della guerra e le innovazioni che comportarono nell’architettura militare e, più in generale, nelle dinamiche dello sviluppo della difesa del territorio pugliese. La Terra d’Otranto, e questa era convinzione largamente diffusa e sufficientemente ben fondata, costituiva l’estremo baluardo difensivo nei confronti dei Turchi, la cui invasione era sempre temuta dai regnanti di Napoli, che con fatica riuscivano ad arginare e mai prevenire le incursioni piratesche. L’introduzione delle armi da fuoco nell’arsenale bellico sottolineò vieppiù, già dalla fine del XV secolo, l’inadeguatezza del sistema difensivo, toccando il suo apice proprio con l’incursione a Otranto nel 1480 da parte dei Turchi1. Un’ importante fase di riarmo territoriale con la conseguente riconfigurazione difensiva del territorio prese piede per tutta la costa. Le architetture militari vennero adattate alle nuove tecniche di difesa per rispondere della polvere da sparo2. È con l’inizio del viceregno spagnolo di Don Pedro di Toledo3, nel 1532, che prende avvio un sistematico e sostanzioso intervento di trasformazione edilizia che coinvolge soprattutto i feudatari e i loro possedimenti4. Cinte murarie per città e casali, nuovi castelli, monasteri e masserie fortificate, queste le opere create per soddisfare le esigenze di quel periodo: opere capaci di modificare radicalmente l’aspetto urbanistico, architettonico e paesaggistico dell’intero territorio. Un esempio concreto di tutte queste attività edilizie fu il costituirsi di una fitta rete di torri di guardia costiere che, fino all’Ottocento, servì a difendersi dalle continue incursioni piratesche e dalle minacce saracene. Numerose indicazioni vennero fornite affinché si stabilisse un modus operandi e si definissero i materiali adatti all’edificazione, ma, soprattutto, venne stabilito che le torri Genesi Storica
Fig. 22 - Distribuzione delle masserie fortificate nella provincia di Lecce. Queste strutture agricole a carattere difensivo, si concentrano e addensano nelle aree prossime alla costa.
dovessero essere disposte in modo da consentire la visibilità, da ciascuna torre, della torre precedente e quella successiva lungo la linea costiera. Solo nel 1569 furono erette ben ventotto torri, ma, un anno dopo, l’edificazione di queste venne interrotta, non solo a causa delle ingenti spese che i comuni dovettero sostenere per la costruzione e l’armamento, ma anche perché alcune di queste venivano smantellate in corso d’opera dai corsari turchi. Nel 1590 si contavano 339 torri costiere in tutto il Regno: un numero notevole ma comunque insufficiente per un’ottimale difesa del territorio e nel frattempo alcune di
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