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Accessi e Percorsi
Accessi e Percorsi
Fig. 59- Assonometria della Porta Sud-Ovest.
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Fig. 60 - Assonometria della passeggiata ciclopedonale delle Mura Messapiche. Le Porte e le Mura Messapiche
Le due porte della cinta messapica, una a Nord e l’altra a Sud Ovest, vengono riproposte come accessi principali del Parco. I monumenti, oggi poco evidenti poiché appena affioranti dal terreno, realizzati a secco e con la sovrapposizione di due file di blocchi megalitici, sono caratterizzati da uno sviluppo planimetrico non perpendicolare rispetto al tratto di muro su cui insistono. Tale peculiarità, tipica dell’urbanistica messapica, viene valorizzata dal progetto.
In corrispondenza di ognuna delle preesistenze viene posto un volume astratto rivestito di lamiera stirata in acciaio corten. I volumi, sostenuti da strutture in acciaio, arretrati rispetto al sedime murario, si sviluppano ricalcando la forma dei due accessi, interrompendosi in corrispondenza dell’accesso che diviene un passaggio compresso tra due blocchi astratti. I volumi, alti 4 m, divengono dei landmarks nel paesaggio, dichiarando precisamente gli accessi al parco, e ospitando al piano terra un piccolo ambiente utilizzabile come info point o biglietteria e, sulla copertura, due piccole terrazze panoramiche che permettano al fruitore di avere uno sguardo privilegiato sul paesaggio circostante.
La cinta muraria, estesa con sviluppo poligonale per circa 1,4 km, rappresentando il limite del parco, è interrotto solo in occasione delle due porte e dell’intersezione con la Strada Bianca, si configura come una grande infrastruttura per la mobilità ciclopedonale. Il muro viene liberato sul lato esterno dal terreno creando una differenza di quota a favore dello spazio racchiuso dalle mura e facendo percepire il Parco come rialzato su un terrapieno. Sia all’interno che all’esterno del muro sono disegnati due percorsi ciclopedonali che trovano punto di contatto in corrispondenza delle porte: mentre quello interno segue precisamente lo sviluppo del muro, quello esterno ha un andamento libero e dettato dall’orografia dell’intorno, andando a collegarsi a percorsi ciclopedonali già presenti.

I Percorsi Interni
L’intera viabilità del Parco è oggetto di riorganizzazione, infatti, data la prossima realizzazione di parcheggi in prossimità dell’area e la vicinanza ai centri abitati di Roca Li Posti e Torre dell’Orso, si è scelto di favorire la mobilità ciclopedonale rispetto a quella carrabile. La litoranea, che da piani futuri del Comune di Melendugno sarà sostituita da un asse viario interno all’entroterra, viene in parte eliminata, permettendo di riportare unità alle mura messapiche nei tratti in cui esse sono oggi coperte dal manto stradale, e in parte riconvertita come percorso curvilineo ciclopedonale che, attraversando la Porta Nord, collega l’area Castello-Carrare, l’impianto museale, la grotta Poesia Grande fino a giungere a Torre dell’Orso.
L’intera area del Parco viene quindi ridisegnata tramite degli assi ciclopedonali impostati su un organizzazione ortogonale che riprende il disegno delle partizioni agricole del territorio salentino. Questi percorsi, realizzati tramite movimentazione del terreno al di fuori dei tracciati, descrivono grandi aree utili all’organizzazione di future campagne di scavo.
I tracciati sono disegnati per collegare tra loro tutti gli ambiti del progetto, da quelli più interni fino al percorso delle mura messapiche, passando anche per la struttura alberghiera preesistente.
Oltre al tracciato curvilineo litoraneo di cui sopra, anche l’asse viario radiale della Strada Bianca sfugge alla logica dell’ortogonalità. Questo tracciato, presente a Roca fin dagli albori delle prime occupazioni umane, che collega il sito con la vicina Baia di Torre dell’Orso, viene riconfigurato come asse di servizio carrabile solo per gli addetti ai lavori.

Fig. 61 - Assonometria dei percorsi ciclopedonali interni al Parco Archeologico.
Fig. 62 - Assonometria della Strada Bianca, unico asse viario carrabile.

Fig. 63- Assonometria dell'impianto museale.
