Gestor News Aprile 2023

Page 1

QUADRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DEL GRUPPO D’ACQUISTO TRENTINO PER IL MONDO HO.RE.CA. N° 01 | APRILE 2023

Sommario

Un 2023 ancora in ascesa. Gestor conferma la crescita degli ultimi anni

Direttore: "Premiato il nostro modello di business".

di primavera delle Pro loco trentine

39 La ricetta

Risotto ai mirtilli con crumble di nocciole e salsa al gorgonzola

Anno X

N. 1 aprile 2023

Quadrimestrale della Cooperativa GESTOR via Kufstein, 23 - 38121 Trento (TN)

Tel. 0461 826506

www.gestor.it – info@gestor.it

Direttore Responsabile: Franco Delliguanti

Registrazione n. 1358 – 7 maggio 2008

del registro stampa del Tribunale di Trento

Realizzazione e stampa: Saturnia - Trento

cari soci, Dopo aver chiuso un anno straordinario, che, pur non potendo essere comparato con gli anni della pandemia, ha segnato un significativo rilancio dell’attività aziendale, ci accingiamo ora a registrare uno dei migliori quadrimestri di sempre. Possiamo infatti parlare di un inizio 2023 in linea con le nostre attese, con dati che si confermano in crescita in tutti i comparti. Anche la proiezioni per i mesi futuri sono positive: i risultati vanno ben oltre l’incremento previsto. Ancora una volta Gestor, quale gruppo di acquisto cooperativo, si conferma come un partner fondamentale nella tutela, in modo equo ed oggettivo, dei propri soci, tenendo conto sia delle prerogative del singolo imprenditore, sia del sistema nel suo insieme, assicurando sconti e agevolazioni dedicate a chi utilizza maggiormente i servizi. Di fatto, abbiamo sdoganato un modello di business preminente, che, oltre a essersi dimostrato efficiente e resiliente, in particolare di fronte alle difficoltà di mercato causate dagli eventi degli ultimi anni, ci fa ben sperare per il futuro. In questo 2023, Gestor ristornerà ai propri soci circa 700.000 euro, tra premi diretti e copertura delle spese amministrative. Si tratta di un segnale decisamente positivo, che conferma ulteriormente la solidità e l’ottimo posizionamento della cooperativa. Quest’anno, inoltre, disponiamo di un budget previsto di crescita media del 25 per cento. Si tratta di un risultato importante, che permetterà all’azienda di ottimizzare i costi fissi e di aumentare significativamente la forza commerciale sul mercato. Il passaggio è ormai essenziale, data la crescita costante della cooperativa negli ultimi

anni, caratterizzati da nuovi ingressi di soci (per una media di circa un 10 per cento di nuove associazioni, pari a circa quaranta unità all’anno) e dalla riattivazione dei profili da parte dei soci che erano usciti negli anni scorsi. Proprio per garantire il proseguo del percorso intrapreso, chiediamo ai nostri associati di continuare a garantirci la loro fiducia, condividendo il progetto comune. Il senso di appartenenza e l’allineamento strategico dimostrati negli ultimi anni stanno dando i propri frutti. Sono convinto che l’unità di vedute permetterà a Gestor non solo di continuare quanto avviato, ma di proporsi sul mercato come interlocutore riconosciuto ed autorevole.

Nel frattempo, noi continueremo con l’implementazione dei servizi per i nostri associati. Tra poco saranno disponibili, nelle statistiche, gli scorpori sui prodotti ecologici e biologici, assieme a nuovi strumenti informatici per supportare le imprese nella quotidianità e ai corsi di formazione per utilizzare al meglio quanto messo a disposizione di Gestor.

Auguro a tutti una buona primavera e un’estate all’altezza delle aspettative.

03 Il saluto del Presidente Moresco 05 Rubrica Gestor Siamo sostenibili? 09 Focus L’oro verde del Trentino 12 Intervista Hotel Alpina: l’ambiente, una scelta vincente 16 Intervista Small & Lovely Hotel Zaluna, un presidio nel Parco naturale
Paneveggio-Pale
San Martino
Focus Ski area Pejo Plastic Free
Intervista A tu per tu con la natura all’hotel
Angeli di Pejo
Rubrica Assicurativa Il Trattamento di fine Mandato
Gestor Bar
delle bollicine
Focus Investire nel vino,
dei Bot
Il prodotto I Piccoli frutti, una grande risorsa
Agenda
di
di
19
22
Rosa degli
25
27
Il Trento Doc nell’Olimpo
30
meglio
30
36
L’agenda
In copertina: Ape (freepik.com)
GIANNI PANGRAZZI Direttore
NEWS 1 EDITORIALE
casserurali.it NEWS 2

Il saluto del Presidente Moresco

cari Soci, rileggevo il saluto dello scorso anno, quando ad aprile 2022, preparavo parole analoghe a queste per il numero di GestorNews: l’ottimismo era pesantemente frenato dalle notizie della guerra, dalle operazioni economiche e dai rialzi dei prezzi che imperversavano a primavera. Oggi niente è cambiato, ma tutto è cambiato

Il panorama che ci avvolge non si può dire sia mutato: minacce, paure, incertezze, eppure...l’anno che si è concluso da poco è stato per il nostro Gruppo d’acquisto il più grandioso di sempre, sia in termini di fatturato sia in termini di obiettivi raggiunti.

Il sistema di rete che Gestor ha sapu -

to rafforzare ed infittire ha restituito risultati eccellenti : oltre 48 milioni di fatturato annuo per il 2022 (+64% rispetto al 2021 / +23% rispetto al 2019), e quasi 700mila euro di ristorni ai soci (tra premi di fine anno e retrocessioni delle spese amministrative). Traguardi importanti che hanno messo la Società nelle condizioni di poter proporre alla prossima Assemblea un aumento del capitale sociale a titolo gratuito: un riconoscimento per i Soci che, se pur simbolico, e segna l’intenzione di proseguire con iniziative di questa natura anche negli anni a venire.

Se gli obiettivi economici sono stati di gran lunga raggiunti e superati, non sono mancate le soddisfazioni anche

Risultati di cui andare fieri e sui quali continuare a costruire
NEWS 3

per quanto riguarda le collaborazioni ed i nuovi Soci che hanno scelto di aderire a Gestor nel corso dell’anno: quarantasei nuove strutture che si sono associate e altre dieci che, nel 2022, hanno riattivato l’adesione che avevano deciso di interrompere in passato.

Le sfide non sono mancate e, come al solito, non mancheranno ma abbiamo ormai le prove tangibili che condividendo obiettivi e strategie si può davvero fare la differenza. È in quest’ottica che il lavoro di Gestor continuerà a strutturarsi: appuntamenti sul territorio con gli AperiGestor per incontrare i Soci, renderli partecipi dei risultati ottenuti e di quelli a cui ancora puntare e per raccontar loro delle novità e degli strumenti che il Gruppo mette a disposizione; accordi commerciali precisi e premianti; strumenti informatici sempre più sofisticati e, allo stesso tempo, semplici nell’utilizzo per consentire ai Soci di conoscere i propri dati e di interpretarli strategicamente.

Questo 2023, che segna il venticinquesimo anno di Gestor , verrà festeggiato a dovere, com’è giusto che sia per i grandi bersagli centrati, fis -

serà però anche un nuovo punto dal quale partire, con nuove idee e nuovi progetti , come sempre, insieme, più forti

NEWS 4
info@fassacoop.it
www.fassacoop.it

UN GRANDE BENVENUTO

alle strutture che negli ultimi mesi hanno aderito a !

Chalet Vites Mountain Hotel Canazei (TN)

Rifugio Fuciade Soraga di Fassa (TN)

Locanda degli Artisti Art Hotel Canazei (TN)

Sport Hotel Majarè San Giovanni di Fassa -Sen Jan (TN)

Pizzeria Majarè San Giovanni di Fassa- Sen Jan (TN)

Albergo Canazei Canazei (TN)

Camping Maroadi Arco (TN)

Residence Maroadi Arco (TN)

Negozio Maroadi Arco (TN)

Hotel ai Tre Ponti Primiero San Martino di Castrozza (TN)

Ostello Giovane Europa Trento Trento (TN)

Ristorante Maroadi Arco (TN)

Hotel Baia Verde Malcesine (VR)

Hotel Venezia Malcesine (VR)

Ambienthotel Primaluna Malcesine (VR)

Residenza Corte Casara Lazise (VR)

Eco Hotel Benacus Malcesine (VR)

Hotel Casa Barca Malcesine (VR)

Park Hotel Val di Monte Malcesine (VR)

Hotel Posta Comano Terme (TN)

Hotel Chalet all’Imperatore Madonna di Campiglio (TN)

Hotel Madonnina Wellness&Family Soraga (TN)

Bar Bertolasi Cles (TN)

NEWS 5

Siamo sostenibili?

Semplici regole per diventarlo

GIOVANNA PARENTERA

Responsabile Amministrativa Gestor

il concetto di sviluppo sostenibile, ossia di uno “sviluppo che sia in grado di rispondere alle necessità delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie” (definizione proposta nel rapporto “Our Common Future” pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite Ndr ), è ormai profondamente radicato nelle politiche internazionali. Uno snodo cruciale in tal senso è stato rappresentato dall’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo Sostenibile. L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e

la prosperità

Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, Agenda ONU 2030  è costituita da  17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese)  – inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169  target  o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale  entro il 2030 Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso i Goal, i Target e oltre 240 indicatori:

NEWS 7 RUBRICA GESTOR

rispetto a tali parametri, ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu  e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali.  I 17 Goals dell’Agenda Onu 2030 riguardano

5 grandi aree di interesse comune ai Paesi che l’hanno approvata:

■ Persone . Eliminare fame e povertà in tutte le forme, garantire dignità e uguaglianza.

■ Prosperità . Garantire vite prospere e piene in armonia con la natura.

■ Pace . Promuovere società pacifiche, giuste e inclusive.

■ Partnership . Implementare l’Agenda attraverso solide partnership.

■ Pianeta . Proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.

Il settore del turismo figura tra i 17

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030. Si parla soprattutto degli obiettivi 8, 12 e 14

dell’Agenda ONU:

■ Il Goal 8 afferma che bisogna “incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”. Il turismo partecipa alla crescita economica globale con 1 su 11 posti di lavoro nel mondo. Il target 8.9 lo attesta a chiare lettere: “Entro il 2030, elaborare e attuare politiche volte a promuovere il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro

e promuova la cultura e i prodotti locali”

■ Il Goal 12 afferma che è necessario “garantire modelli sostenibili di produzione e consumo”, specificando nel target 12.8.b di “sviluppare e applicare strumenti per monitorare gli impatti di sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali”.

■ Il Goal 14 asserisce che bisogna “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”, come ripetuto durante la recente COP23 a Bonn la cui Presidenza era affidata alle Isole Fiji le quali, al pari degli altri stati insulari, risentono pesantemente degli effetti del cambiamento climatico. Il target 14.7 afferma infatti: “Entro il 2030, aumentare i

benefici economici derivanti dall’uso sostenibile delle risorse marine per i piccoli Stati insulari e i paesi meno sviluppati, anche mediante la gestione sostenibile della pesca, dell’acquacoltura e del turismo”.

Il settore del turismo sostenibile è in progressiva crescita e sono sempre di più gli hotel che abbracciano questa nuova tendenza. La strada da fare è ancora tanta ma, tra vere e proprie ristrutturazioni, progressivi cambiamenti e piccoli accorgimenti riguardanti i consumi e i servizi offerti, ci si aspetta che l’ecoturismo diventi in futuro una realtà sempre più consolidata. Si spera, inoltre, che sempre più strutture ricettive vengano costruite seguendo criteri e accorgimenti ecosostenibili e che ad aumentare siano anche gli incentivi riguardanti questo settore, nonché ovviamente la richiesta da parte dei viaggiatori. Ma quali requisiti deve possedere un hotel per essere considerato ecofriendly ?

1) Struttura sostenibile e utilizzo di energie da fonti rinnovabili Costruzione secondo i criteri della bioedilizia e della bioarchitettura . In pratica, la struttura per essere “green” dovrebbe essere stata realizzata con materiali non inquinanti e facili da smaltire. Sul fronte del risparmio elettrico, dovrebbe sia avere isolanti termici naturali integrati, sia fonti 100% rinnovabili di energia (ad

NEWS 8 RUBRICA GESTOR
I simboli utilizzati con le rispettive denominazioni dei 17 goals sono quelli sotto riportati

esempio i pannelli fotovoltaici) sia di energia termica (quali i pannelli solari), oltre ai rilevatori di presenza nelle stanze per regolare e minimizzare il consumo di energia elettrica.

2) Risparmio idrico Combattere lo spreco dell’acqua è uno degli impegni di fondamentale importanza nella gestione di un ecohotel.

3) Arredamento ecocompatibile e a basso impatto ambientale

L’eco arredamento consiste nell’utilizzo di mobili e oggetti di arredamento fatti con materiali naturali, quali legno non trattato e cartone pressato, che siano non solo riciclati, ma anche riciclabili.

4) Riduzione degli sprechi e delle sostanze inquinanti

Per essere 100% ecosostenibile un hotel deve innanzitutto essere plastic-free; questo vuol dire, ad esempio, sostituire i contenitori monodose di saponi con i dispenser o ricorrere a distributori di alimenti per succhi e cereali della prima colazione. È importante, poi, acquistare solo prodotti ecologici per la pulizia e utilizzare carta riciclata (dalla carta igienica al materiale cartaceo informativo).

5) Raccolta differenziata

La differenziazione dei rifiuti non deve essere presente solo nelle aree dell’hotel riservate al personale o agli

ambienti comuni quali hall e giardini, ma anche all’interno delle stanze, con appositi cestini. Oltre a fare la raccolta differenziata si può ridurre l’impatto ambientale scegliendo materiali non inquinanti e non “usa e getta”.

6) Lotta agli sprechi di cibo

Anche la ristorazione all’interno della struttura alberghiera deve adeguarsi a regole per la salvaguardia dell’ambiente. È importante che le porzioni non siano troppo abbondanti, così da non produrre troppi avanzi di cibo.

7) Menu biologico e possibilmente a km zero

La scelta di alimenti freschi, naturali, stagionali, biologici e a km zero è fondamentale. Privilegiare questo tipo di alimenti è una scelta ecologica, ma anche un modo per valorizzare e far conoscere il territorio e per favorire il benessere dei clienti.

GESTOR e la sostenibilità

Come gruppo d’acquisto e come azienda anche GESTOR è impegnata in una strategia di sviluppo sostenibile. Per la Cooperativa, la sostenibilità è considerata un processo di trasformazione continua che coinvolge l’intera rete aziendale: dalla selezione dei prodotti e dei fornitori ai comportamenti etici dei collaboratori. L’ambizione di Gestor è creare un modello produttivo

sostenibile che si concretizzi in prodotti perfettamente integrati all'interno dell'economia circolare ed in servizi sempre più efficienti nel garantire soluzioni sostenibili ai soci.

In questi giorni si sta lavorando per implementare l'area statistiche, già accessibile ai soci con le proprie credenziali. Il socio avrà la possibilità di visionare tutti i prodotti bio ed eco-sostenibili acquistati ed avere così la possibilità di rendicontare meglio gli aspetti legati alla sostenibilità della sua azienda, avere la possibilità di stilare un report integrato dove gli aspetti non finanziari sono contenuti nello stesso documento di quelli finanziari ed approcciarsi alla pubblicazione di una dichiarazione non finanziaria ossia il bilancio, appunto, di sostenibilità.

Perché il Bilancio di Sostenibilità ?

Attraverso il Bilancio di Sostenibilità l’azienda rendiconta tutto ciò che nel corso dell’anno solare è stato fatto in tema finanziario, ambientale, di risorse umane, welfare e governance. Il bilancio di sostenibilità è uno strumento di reporting che prende in considerazione gli impatti, non solo economici, ma anche sociali e ambientali dell’attività di una organizzazione e contemporaneamente tiene in considerazione anche le aspettative degli stakeholder. La redazione di un Bilancio di Sostenibilità diventerà un obbligo di legge dal 2026, ma con i dati riferiti all’annualità 2024.

NEWS 9 RUBRICA GESTOR

L’oro verde del Trentino

I parchi naturali e il turismo ecologico

"respira, sei in Trentino”. Era lo slogan di una indovinata campagna pubblicitaria per promuovere il turismo nel nostro territorio. In poche parole, è racchiuso un messaggio denso di significato: aria pulita, boschi rigogliosi che fanno da cornice ad un paesaggio suggestivo, gente cordiale che ti fa sentire a tuo agio, una calda accoglienza e servizi efficienti, che ti permettono di tirare un respiro di sollievo dalla opprimente routine quotidiana. Tanti significati, un unico obiettivo per descrivere un ambiente pulito, sotto ogni aspetto, un biglietto da visita della nostra provincia, della sua gente e del suo territorio.

Il Trentino e le sue genti da sempre si caratterizzano da un profondo rispetto per la natura, anche a costo di duri sacrifici. Oggi disponiamo di un patrimonio dal valore inestimabile, un patrimonio gestito con cura, non solo all’interno di tre grandi parchi naturali istituiti con legge, ma anche in tutte le altre realtà provinciali dove Comuni, Asuc, Regole e piccole associazioni locali si prodigano per conservare e tutelare gli ambienti naturali. I parchi - ovviamente - rappresentano il fiore all’occhiello del Trentino, meta di turisti ed appassionati della natura, un’invitante oasi dove la natura offre pace e sollievo, ma anche cultura e divertimento.

Lago di TovelParco Adamello Brentafoto
NEWS 11 FOCUS
M. Pilati

Il parco nazionale dello Stelvio

È la riserva naturale più antica in Trentino, fu istituita con legge nazionale nel 1935 e si estende nelle provincie di Sondrio, di Trento e di Bolzano. Ha una superficie complessiva di 130.700 ettari, nel cuore delle Alpi centrali, e rappresenta il caratteristico parco montano d’alta quota. Per circa tre quarti il suo territorio è al di sopra dei 2.000 metri sul livello del mare, e raggiunge un massimo di 3.905 metri sulla cima dell’Ortles.

L’area protetta comprende ventitré comuni: dieci in Lombardia, dieci in provincia di Bolzano e tre in provincia di Trento (Pellizzano, Rabbi e Pejo).

Nel Parco ci sono vari centri visitatori, quello di Pejo è il luogo ideale per l’approfondimento delle conoscenze sugli aspetti più diversi di questa suggestiva porzione di territorio. Qui è possibile avere tutte le notizie utili sull’area protetta e sulle molte iniziative (escursioni, laboratori, visite guidate, eventi vari) organizzati dal Parco.

Nel Parco esistono infatti varie strutture create con funzioni diverse, i punti info, il centro visitatori che accolgono gli ospiti che cercano informazioni, la foresteria per gruppi/ scuole che usufruendo delle attività del Parco trovano anche la possibilità di pernottare, altre strutture a tema

come l’Area faunistica e le segherie veneziane, l’area ludico didattica del Còler, i centri visitatori di Malga Stablét e Malga Talè ed infine il caseificio-museo di Somrabbi.

Ciò che rende attrattivo questo parco al turista non è solo l’ambiente naturale caratterizzato da vasti boschi di aghifoglie, limpidi torrenti e laghi, ghiacciai e nevi perenni, incantevoli paesaggi alpini abitati da cervi, stambecchi, camosci e caprioli e dall’aquila reale, ma soprattutto le numerose offerte culturali e le intelligenti iniziative promosse dall’amministrazione del parco.

Istituito con legge provinciale nel 1967, si estende su una superficie protetta di 618 chilometri quadrati, in un territorio compreso fra il massiccio dell’Adamello-Presanella e il gruppo delle Dolomiti di Brenta. Al suo interno vi sono alcune zone di particolare pregio ambientale, come la val Genova, lo stesso gruppo di Brenta e il lago di Tovel.

Bisogna dire che i confini di questo parco non rispettano sul territorio una rigorosa unità geografica, tanto che si parla di due blocchi: L’Ada -

Parco Adamello Brenta
NEWS 12 FOCUS
Val di Sole Panorama (Foto: Marco Simonini)

mello-Presanella e il Brenta. Il primo comprende il bacino orografico del Sarca di Genova e quello di Nambrone, mentre i confini occidentali corrispondono con i ghiacciai e le linee di cresta. Il gruppo del Brenta comprende i confini orografici delle vallate che lo circondano.

Fanno parte del Parco proprietà di 30 comuni appartenenti a quattro comunità di valle, 22 Asuc e le comunità delle Regole dello Spinale e Manez. L’offerta dei servizi offerti dal Parco ai suoi visitatori, siano essi turisti, scolaresche o escursionisti, è ricca e qualificata, tanto da fare di quest’area una ambita meta per chi vuole trascorrere in serenità una vacanza unendo riposo a gite e nozioni naturalistiche. Nell’area protetta sono presenti numerose “case”, con la funzione di centri di informazione e motori delle più svariate iniziative. Ciascuna è specializzata in un ramo scientifico. I numerosi rifugi ed i sentieri attrezzati rappresentano, poi, un ulteriore elemento di pregio di questo parco, favorito dalla vicinanza di grossi centri turistici come Pinzolo, Madonna di Campiglio, Molveno, Tuenno e molti altri dai quali è possibile partire per escursioni giornaliere.

Parco di Paneveggio e Pale di San Martino

Istituito anch’esso con la legge provinciale (piano urbanistico) del 1967 è posto a cavallo fra le due valli del torrente Travignolo e del torrente Cismon. Costituisce un’area che si estende per circa 20 mila ettari e

comprende proprietà di sette comuni. Anche quest’area è suddivisa in due blocchi territoriali distinti: una (quella di Paneveggio) caratterizzata dalla catena del Lagorai a substrato prevalentemente porfirico, la seconda (Pale di san Martino) di natura dolomitica. Questa complessità geologica fa di quest’area naturale un ambiente diversificato di rara bellezza, costellato da cime bianchissime, da rocce affioranti, ma anche da cristallini laghi alpini, fitte abetaie e verdi pascoli.

Un paesaggio unico che invita il turista a scegliere questa area per immergersi nella natura, favorito anche da un’efficiente rete di servizi e da tutta una serie di iniziative proposte dall’ente parco attraverso i centri visitatori.

Sono questi i luoghi in cui si concretizza la maggior parte delle attività di animazione e da cui partono le escursioni, ma sono anche i luoghi dove si organizzano allestimenti permanenti, laboratori e convegni e dove sono accolte le scolaresche per seguire le at -

tività di educazione ambientale. Qui il turista può trovare tutte le informazioni sui diversi aspetti che offre l’area protetta , ma anche intraprendere interessanti escursioni attraverso i percorsi tematici proposti. Si tratta di percorsi che illustrano al visitatore, attraverso una serie di postazioni e di allestimenti, gli aspetti naturalistici, ambientali, culturali e storici di alcuni luoghi e itinerari dell’area protetta.

Un’interessante particolarità di questa zona è rappresentata dalle tracce della grande Guerra con la realizzazione di alcuni interventi nei siti legati al conflitto: un museo all’aperto costituito da itinerari di visita alle trincee, camminamenti e postazioni. Un’ultima annotazione riguarda la foresta di Paneveggio, fiore all’occhiello di questo parco e famosa per la qualità dei suoi abeti di risonanza usati dai liutai di tutto il mondo. Qui, non lontano dal centro visitatori, è possibile imbattersi nei cervi che abitano questa zona.

Rododendri San Martino di Castrozza Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino (Foto: Alessandro Gruzza)
NEWS 13 FOCUS
Val di Sole Panorama (Foto: Marco Simonini)

Hotel Alpina: l’ambiente, una scelta vincente

Da più di 60 anni un punto di riferimento a Madonna di Campiglio

"abbiamo scelto l’ecosostenibilità come rispetto di noi stessi, dell’ambiente che ci circonda e degli ospiti”. È questo il biglietto da visita, dell’hotel Alpina a Madonna di Campiglio, che ha fatto del turismo sostenibile la propria filosofia imprenditoriale. Posto al centro di Madonna di Campiglio, nelle immediate vicinanze del Parco Adamello Brenta , l’albergo da più di 60 anni è un punto di riferimento, non solo per la qualità dei servizi e della struttura, ma anche e soprattutto per il calore umano, la

cordialità e l’attenzione verso i propri ospiti. La struttura, del resto, gode di una posizione invidiabile: a pochi metri dagli impianti di risalita, punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate nel parco e a diretto contatto con le attività del centro turistico. Gestito da Fausto Aldrighetti assieme alla sorella Cristina, che hanno raccolto l’eredità dei genitori Romeo ed Emma (furono infatti loro ad avviare l’attività alberghiera con la pensione “Alpina”) oggi l’hotel offre tutti i servizi che il turista può desiderare, in pieno stile “Eco friendly”.

NEWS 14 INTERVISTA

Ma come influisce il parco sull’attività dell’albergo?

Lo abbiamo chiesto a Fausto Aldrighetti. «Direi che ha una buona influenza sulla clientela - ci ha detto - soprattutto per quella estiva, che mostra di apprezzare e di godere delle bellezze naturali e delle attività del parco. La clientela invernale è invece più dedita allo sci.

Dal 2003 abbiamo scelto per l’hotel il marchio “Qualità parco”, una certificazione ambientale ottenuta dal Parco naturale Adamello Brenta che ci permette di abbracciare la filosofia “Eco friendly”.

Nel 2015 abbiamo ottenuto il certificato di adesione alla carta europea del turismo sostenibile, progetto realizzato da Federparchi Italia e Europarc (Federazione europea delle aree protette). Si tratta di una certificazione per le strutture ricettive (in tutto il Parco sono una sessantina) che osservano un preciso disciplinare, soggette a verifica ogni due anni da parte di ispettori. I parametri del disciplinare sono fondamentalmente

le dell’attività alberghiera (smaltimento rifiuti, risparmio energetico, idrico, emissione in atmosfera), la valorizzazione delle tipicità del territorio e la valorizzazione e promozione del territorio nei confronti del turista.

Che cosa mostra di preferire il turista estivo?

Il cliente è molto sensibile alle attività del parco e al fatto che il territorio sia tutelato e che vi sia un ente che lo valorizzi. In questo senso noi collaboriamo col parco indicando all’ospite che cosa può fare: alcune in partnership con le guide alpine, altre con gli operatori del parco, altre ancora dando le dovute informazioni e tutta la strumentazione necessaria.

Ci sono proposte per rendere più incisiva l’azione del parco sul turismo?

Il Parco oggi rappresenta un polo attrattivo forte, molto più che in passato, anche grazie all’azione svolta dal responsabile Claudio Ferrari, che in questi ultimi 15 anni ha saputo valorizzare la riserva naturale in chiave tu

a se stessa. Oggi, che è subentrata una nuova direzione, l’auspicio è che si mantenga alta l’attenzione nei confronti delle strutture ricettive e che riprenda vigore e slancio il progetto di coinvolgimento, oggi un po’ spento.

Lei socio Gestor, come giudica l’attività della cooperativa?

Sono soddisfatto, mi fido e se ci sono problemi loro me li hanno sempre risolti. Ci sono poi iniziative interessanti come le statistiche sugli acquisti con molti dati a disposizione. Gestor ci è stato di aiuto anche in questi ultimi tempi di fronte all’aumento dei costi, riuscendo a calmierare i prezzi.

ERRATA CORRIGE

A pagina 20 del numero di dicembre di GestorNews ci è sfuggita una i...ci scusiamo per l’errore con il nostro Socio Ristorante San Colombano di Rovereto.

NEWS 15 INTERVISTA

Small & Lovely Hotel Zaluna, un presidio nel Parco naturale di Paneveggio-Pale di San Martino

Il proprietario: “Per noi Gestor è una garanzia”

vicino a Predazzo e al Parco naturale di Paneveggio-Pale di San Martino si trova un albergo armoniosamente incastonato nel paesaggio. Si tratta del Small & Lovely Hotel Zaluna, la cui struttura rustica in legno e pietra dà subito l’immagine al viaggiatore della tipica costruzione di montagna, in un elegante connubio fra il gusto della tradizione e il fascino dello stile alpino.

Immerso in un paesaggio suggestivo e dotato di tutti i servizi che rendono all’ospite un soggiorno gradevole e ricco di proposte nello spirito autentico della vita in quota, l’albergo rappresenta un solido punto di riferimento per il turista sia in termini di qualità, sia di accoglienza. A Gianni Bosin, proprietario dell’hotel, che ha raccolto una solida tradizione di ospitalità tramandatagli dai genitori e che oggi lo gestisce assieme alla moglie,

NEWS 16 INTERVISTA

chiediamo come il parco influisca sulla attività dell’albergo.

«Ci stiamo lavorando - esordisce - perché non è mai successo che un cliente venga solo per il parco. Viene qui per altre cose e, poi, lo scopre. Andrebbe quindi più pubblicizzato, promuovendo la sua immagine e le iniziative che lo riguardano. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, facendo conoscere, attraverso la nostra card o ad altre iniziative particolari, come l’uscita per ascoltare il barrito del cervo, un'esperienza straordinaria».

Cosa si potrebbe fare per far conoscere meglio il parco?

Innanzitutto, capovolgere il paradigma secondo cui siamo noi albergatori a pubblicizzare il parco e non viceversa. Dovrebbe essere l’Ente Parco a lavorare di più su questo aspetto: non si tratta solo di vendere l’ambiente, ma anche di garantire al visitatore un soggiorno piacevole e di offrire un ambiente in cui si percepisce subito di trovarsi in un’area di pregio.

Quali sono le aspettative dei clienti da lei raccolte?

Il turista si aspetta, entrando nel Parco, di percepire subito di trovarsi in un’area speciale. Dovrebbe esserci un’entrata ad effetto ben visibile, chiaramente delimitata, una cartellonista adeguata e percorsi ben segnalati,

non solo le limitazioni. Insomma, bisogna dare al visitatore la sensazione di essere arrivato in un posto speciale e, allo stesso tempo, rendere il parco più identitario. È una lamentela ricorrente fra i nostri clienti e abbiamo sollevato, con altri albergatori, il problema a più riprese.

Il parco influisce nelle limitazioni anche per la vostra attività?

Non in modo particolare, negli incontri con i responsabili sono emersi problemi marginali come l’asfaltatura di alcuni piazzali, ma sarebbe ritornare al passato. Invece ci sarebbero altre

cose da affrontare per render più green l’accoglienza, come agevolare l’istallazione dei pannelli solari.

Chi sono i vostri clienti?

In estate principalmente famiglie o coppie che preferiscono passeggiate ed escursioni a contatto con la natura. In Inverno sciatori, ma anche clienti che vogliono fare uscite nella neve, magari con il cane.

Quest’anno, specie in alta quota, si è sentita molto la siccità?

Sì. Spaventa un po’ la mancanza d’acqua, ma è un problema più nostro che del cliente perché, nonostante tutto, qui il verde imperversa. Tenga presente, inoltre, che veniamo da altri grossi guai come la tempesta Vaia, che qui si presenta in tutta la sua evidenza, e poi del bostrico, che ha peggiorato la situazione, e dopo ancora il Covid…

E di Gestor, come socio cosa può dire?

Per noi è un partner irrinunciabile. È grazie alla forza di Gestor che siamo riusciti a raggiungere risultati che da soli ben difficilmente avremmo raggiunto. Sono socio della cooperativa da più di dieci anni e ne parlo più che bene anche con i miei colleghi: ne sono un appassionato sostenitore e cerco di promuovere il consorzio, perché ritengo che ad un servizio così dovrebbero aderire almeno il 50% degli albergatori della zona. Purtroppo, nel nostro ambiente c’è sempre un po’ di diffidenza, invece onestamente Gestor è una garanzia.

NEWS 17 INTERVISTA
Advanced Risultati dimostrati
Clax
C O2 Riduce i consumi di ACQUA fino al 35% ovvero 8000 KL ovvero 3 piscine olimpioniche Riduce i consumi di VAPORE fino al 40% ovvero 600 Tonnellate Riduce i consumi di ELETTRICITA’ fino al 15% ovvero 5000kWh Riduce le emissioni di CO2 fino a 100 tonnellate** Riduce i RIFIUTI fino al 35% Ovvero 8000 KL Riduce TEMPI DI LAVAGGIO fino al 16% ovvero 150 Giorni di lavoro Estende la VITA DEI TESSUTI fino al 30% Bassa temperatura Elevate performance *Risparmi calcolati su base annuale. **Equivalente ad emissioni di carbonio sequestrato da quasi 2.560 alberi piantati e in crescita per 10 anni.
Advanced è un programma sviluppato da Diversey per il lavaggio dei tessuti, che riduce i costi operativi inclusi quelli energetici e l’impatto sull’ambiente. © 2022 Diversey, Inc. All Rights Reserved. 95958 it 10/22 Visitaci sul sito: www.diversey.it Seguiteci sui Social Network @DiverseyItalia
di
Advanced
Riduce i consumi di energia e di acqua e l’impatto sull’ambiente! Clax

Ski area Pejo Plastic Free

Quando il marketing sposa l’ambiente g

li ultimi studi scientifici ci dicono che ogni anno finiscono in mare più di otto milioni di tonnellate di plastica. In questo modo, si stima che entro il 2050, negli oceani, ci saranno più detriti di plastica che pesci. Una previsione allarmante che dovrebbe fra riflettere, anche in considerazione che non tutti hanno ancora acquisito la piena consapevolezza del grande rischio che stiamo correndo e della necessità di limitare l’uso della plastica in ogni ambiente. Lo sanno bene gli impiantisti della valle di Sole che per sensibilizzare turisti e visitatori, a questo problema, hanno avviato ancora nel 2019 l’iniziativa “Ski area Pejo Plastic Free”.

La scelta di dire addio alla plastica nei rifugi della “Ski area” -la prima al mondo che mette al bando i materiali plastici monouso- ha prodotto una vasta eco in campo internazionale e innescato un processo virtuoso che nel tempo ha coinvolto anche molti esercizi esterni al comprensorio sciistico, situato nel Parco nazionale dello Stelvio.

Pejo3000 oltre ad essere stata la prima a mettere al bando i prodotti in plastica, ha destato, in termini di marketing, una forte attenzione tanto da comparire come esempio su molte testate nazionali ed internazionali: un successo non immaginato e non previsto.

NEWS 19 FOCUS
www.perdormirehotel.com info@perdormirehotel.com Crea la migliore Bedding Experience per i tuoi ospiti.

A Simone Pegolotti, direttore di Pejo funivie, chiediamo come sia nata l’idea di proporre questo progetto pilota, poi adottato da molte altre realtà italiane. L’iniziativa è partita da tre persone: il direttore dell’Apt Fabio Sacco, la nostra addetta stampa Martina Valentini ed io. Un giorno ci siamo detti: siamo nel parco nazionale, si continua a parlare di sostenibilità ambientale, noi che cosa possiamo fare? Da qui è nata l’idea di lanciare una campagna per l’eliminazione della plastica monouso.

Ci spiega meglio di cosa si tratta?

Una sorta di protocollo che è stato sottoscritto da tutti in cui sono stabilite determinate regole. Si tratta in sostanza di una decisione concordata da più enti operativi per preservare il nostro bene più prezioso: la natura, l’ambiente in cui viviamo. Il progetto “Pejo Plastic Free” attraverso la definizione di buone pratiche ecosostenibili, si propone obiettivi e traguardi secondo l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile redatta dall’Onu. Un’iniziativa che oltre all’immagine e al marketing, ha anche un aspetto educativo, perché questa è una realtà turistica che ha, tra i propri punti di forza, il fatto di essere tra le più adatte alle settimane bianche delle famiglie e di chi ha figli che stanno imparando a sciare.

L’idea è stata subito ben accolta?

In termini di marketing certamente perché la stampa ha dato ampio rilievo: l’Ansa l’ha ampiamente diffusa, quindi è stato un successo. L’evoluzione è stata poi quella di condividerlo con le strutture ricettive della valle di Pejo, circa l’80% ha aderito al protocollo e hanno il marchio “Plastic free”.

Come siete partiti?

Attraverso una comunicazione chiara e semplice. Abbiamo fatto dei pannelli informativi diffusi utilizzando lo stratagemma di citare alcune frasi

celebri come quella di Dante Alighieri “Lasciate ogni plastica o voi che entrate”, o di Martin Luther King “I have a Green Dream”, declinandole insomma a questo scopo. In tutti i rifugi c’è inoltre una grafica dedicata.

Il turista percepisce questo invito?

Sì, percepisce subito il messaggio anche grazie all’infografica predisposta, si abitua subito alle norme e non si lamenta. Anzi direi che spesso si sorprende favorevolmente.

NEWS 21 FOCUS

A tu per tu con la natura all’hotel Rosa degli Angeli di Pejo

Una struttura nel Parco dello Stelvio per chi ama l’attività all’aria aperta

c'è un albergo a Pejo che, nella sua struttura e nella sua offerta, si fonde armoniosamente con la natura circostante fatta di boschi, cime innevate, prati, acque purissime, quasi a voler rispecchiare il prezioso ambiente che lo circonda. È l’hotel Rosa degli Angeli che, per la sua posizione, nel cuore del Parco naturale dello Stelvio, costituisce un punto di riferimento particolarmente interessante per chi sceglie la valle di Sole come luogo di vacanza. L’albergo è vicinissimo agli impianti di risalita per gli amanti degli

sport invernali e un comodo punto di partenza per i visitatori che, invece, preferiscono fare escursioni a piedi, in bicicletta oppure rilassarsi presso le terme.

Ma non è solo la sua posizione che fa di questo albergo una perla di ospitalità in una delle più belle valli del Trentino, è anche e soprattutto la cordiale e qualificata accoglienza riservata al turista, in particolare a famiglie e comitive. Nell’hotel, infatti, tutto è all’insegna della natura e dell’eccellenza: dalle stanze con pavimenti in legno locale, all’area wellness , dalla cucina

NEWS 22 INTERVISTA

casalinga ai vasti spazi che lo circondano.

«Inaugurato nel 2006 - ci spiega il direttore Davide Delaiti - è l’ultimo hotel costruito a Pejo terme. Ha un target di utenza rivolto prevalentemente alle famiglie (è infatti un “Family hotel”). Lavoriamo anche con gruppi e coppie, ma incentriamo le nostre offerte in particolare per le famiglie: il programma di animazione viene pensato e organizzato da personale qualificato, e prevede escursioni e visite guidate per i più grandi mentre per i più piccoli, il mini club propone un programma divertente, istruttivo e motorio».

Come influisce il parco sull’attività dell’Hotel?

Trovandoci nel parco nazionale dello Stelvio organizziamo delle gite, per esempio nell’area faunistica che è qui vicino e che piace molto ai bambini, perché hanno la possibilità di vedere da vicino cervi e caprioli. Ma il Parco però non rappresenta di per sé l’attrattiva principale: la gente viene per la montagna nel suo complesso, per l’ambiente, per le passeggiate, per la possibilità di fare degli sport. Questo per quanto riguarda la parte estiva: in inverno il 90% dei clienti viene per sciare.

Qual è il target del cliente invernale?

Noi lavoriamo all’80% con clientela straniera. La clientela italiana si muove di solito durante il periodo fra Natale e l’Epifania: quest’anno però c’è stato un incremento della clientela italiana per tutto il mese di gennaio. Comunque, il grosso dell’inverno lo fa sempre il mercato estero ed in particolare modo con turisti provenienti da Polonia (60%), Slovenia, Repubblica Ceca e Belgio durante il carnevale.

La siccità degli ultimi mesi ha influito in qualche maniera sul turismo?

Al momento per fortuna ancora no, ma ha influito maggiormente la mancanza di precipitazioni nevose durante l’inverno. Fortunatamente non c’è stato un impatto diretto sulla clientela.

Ed in estate quali sono le proposte per i vostri ospiti?

La prima e l’ultima settimana di apertura proponiamo la cosiddetta “Settimana pazzesca”: un pacchetto di durata settimanale con attività proposte dall’hotel, a cui i clienti si possono iscrivere. Ad esempio, vi è l’uscita con l’E-bike, il rafting sul Noce, l’avvicinamento al mondo verticale, un’uscita a tema con la guida alpina che può essere o il Parco nazionale dello Stelvio o un tema storico paesaggistico (sulle tracce della Grande guerra a Pejo). Poi tutte le settimane organizziamo escursioni ed eventi.

Da poco vi siete associati a Gestor, perché?

Siamo soci Gestor da un anno e devo dire che la riteniamo un’esperienza più che positiva. Oltre alla semplificazione nella fatturazione (abbiamo una fattura unica per quanto riguarda i fornitori), vi sono vantaggi soprattutto per quanto riguarda i prezzi e la possibilità di rivolgersi a fornitori diversi. È un ottimo vantaggio essere soci, bisogna proprio dirlo.

NEWS 23 INTERVISTA

Il Trattamento di fine Mandato

Che cos’è e quali vantaggi offre?

ll TFM (Trattamento di fine mandato), finora di maggiore interesse per le grandi Aziende, è una soluzione sempre più diffusa anche tra le piccole e medie imprese: è quindi importante comprenderne l’applicazione e l’utilità per un’efficace gestione del rapporto di lavoro degli amministratori.

Gli amministratori hanno diritto a ricevere un compenso ordinario per il loro lavoro. Se tale compenso non è stabilito dallo statuto può essere determinato dall’Assemblea dei Soci.

Oltre a ciò, le parti possono concordare un compenso aggiuntivo sotto forma di TFM.

Il TFM è, quindi, una forma aggiuntiva

di remunerazione dell’amministratore, che esula dall’ordinario compenso per il suo operato. L’azienda per cui opera si impegna ad accantonare la somma concordata e a corrisponderla all’amministratore al termine del proprio mandato.

Si tratta di una soluzione simile a quella elaborata per il TFR – trattamento di fine rapporto – nei confronti dei dipendenti, con la differenza fondamentale che, mentre la quantificazione di quest’ultimo è direttamente regolato dalla Legge, la quantificazione del TFM viene, invece, lasciata all’autonomia contrattuale, con tutti i limiti e le conseguenze del caso.

Dal punto di vista fiscale, invece, il

NICOLA GIULIANI
GBSAPRI
Amministratore
NEWS 25 RUBRICA ASSICURATIVA

TFM ha ricevuto norme chiare e specifiche, con l’equiparazione al TFR e stabilendo, quindi, la deducibilità, in capo all’Azienda Contraente, degli importi versati a favore del proprio Manager con finalità di Trattamento di fine Mandato.

In sintesi, L’Azienda, può deliberare in favore del proprio Amministratore il diritto ad un emolumento differito da corrispondersi in caso di cessazione del rapporto di mandato o collaborazione. Ma vediamo le modalità con cui

si può provvedere ad accantonare la somma necessaria.

Sul piano puramente contrattuale, l’Azienda può farsi carico dell’accantonamento necessario per provvedere al TFM in modo diretto, oppure può provvedere allo stesso accantonamento tramite un contratto assicurativo che presenta molteplici vantaggi.

La polizza TFM è, di fatto, una copertura finanziaria per far fronte agli impegni presi dall’azienda con collaboratori, soci, amministrazioni. Una

protezione che tutela l’azienda e le permette di rispettare gli impegni assunti.

La premessa è che il profilo di rischio del Contratto assicurativo TFM è a scelta dell’Azienda, che normalmente si attesta su un livello di rischio medio/basso per non assumere oneri gestionali, di verifica e di controllo che incidano sull’attività dell’Impresa. Il primo vantaggio è rappresentato dal consolidamento o, talvolta, persino dall’incremento degli importi accantonati. I premi versati, normalmente, vengono, infatti, gestiti da un fondo separato delle Compagnie di Assicurazione, e possono, tendenzialmente, generare interessi che nel corso degli anni si consolidano.

Inoltre, l’importo dei premi versati dall’Azienda per il TFM può cambiare di anno in anno e si possono prevedere anche versamenti di premi integrativi.

Al termine del rapporto di collaborazione il Manager percepirà il proprio emolumento - che negli anni sarà stato quindi posto al sicuro e separato dal rischio di Impresa - avrà permesso all’Azienda di beneficiare di un trattamento fiscale specifico e potrà iniziare nuovi rapporti di collaborazione.

NEWS 26 RUBRICA ASSICURATIVA FILIALE: Z.I. EST NOVENTA 30027 San Donà VE - Italy Tel. 0421 658444 Fax 0421 308977 SHOW ROOM: Z.I. CESANA 32020 Lentiai BL - Italy Tel. 0437 750718 - Fax 0437 750719 servizio clienti: Alberto Schiavo aschiavo@guarnier.it professionalità velocità servizio PANTONE 124 CV PANTONE 2748 CV Food & Beverage Bar Ristorazione Hotellerie Banqueting SEDE GUARNIER CATERING UNICOMM srl Via del Boscon, 422 - 32100 Belluno Tel. 0437 9176 - Fax 0437 915012 www.guarniercatering.it gestor mezza pagina 2019.indd 1 14/10/19 10:56

Il Trento Doc nell’Olimpo delle bollicine

Il parere di Roberto Anesi titolare di “El Pael”

nell’articolato e interessante mondo della ristorazione trentina, un posto di primo piano lo riveste sicuramente il ristorante “El Pael” di Canazei, che da 28 anni coniuga sapientemente tradizione e modernità con un’offerta culinaria di alto livello. Il nome - ci ricorda il titolare Roberto Anesi - deriva dal ladino “il paiolo”, pensato e voluto proprio in onore di un vecchio paiolo per la polenta, uno dei pochi oggetti che, al termine della seconda grande guerra, il nostro nonno materno riuscì a riportare a casa al ritorno dalla Russia.

Ristoratore da 28 anni, da quando ha rilevato nel 1994 il ristorante dalla zia, è stato aiutato sin dall’inizio dall’allora fidanzata Manuela che poi è diventata la moglie. Un anno fa è stata fatta una ristrutturazione importante, aggiungendo così ad una ristorazione qualificata, anche una bella cornice che ha arricchito l’offerta.

Ma Roberto Anesi non è solo un bravo ristoratore è anche un affermato sommelier professionista, tanto che nel 2017 ha vinto il titolo di miglior sommelier d’Italia, diventando anche ambasciatore nel mondo del Trento Doc. Inevitabile a questo punto parla -

27

re di vini ed in particolare del Trento DOC, un prodotto che si sta affermando nel mondo.

Parliamo delle bollicine di montagna, quindi una delle massime espressioni territoriali del metodo classico in un territorio di eccellenza che è il Trentino.

L’ambiente del Trentino non ha pari nel mondo nella produzione di bollicine: un territorio così severo come la nostra montagna, con le sue escursioni termiche, le sue latitudini, con i suoi vigneti su terreni molto pendenti, dove l’esposizione e il clima permettono di produrre vini di freschezza, di verticalità, di salinità, molto moderni, non ha eguali.

Il metodo è quello del Trento Doc: il classico Champenoise che si differenzia in maniera determinante da altre produzioni e con il quale si ottengono le bollicine più raffinate, più eleganti, più importanti insomma. La zona produttiva in Trentino conta ormai 110 ettari, le uve sono d’eccellenza: lo Chardonnay e, in seconda battuta, il pinot nero, che fra l’altro è un vitigno molto più esigente sotto il punto di vista pedoclimatico. La pro -

porzione è a favore dello Chardonnay anche perché storicamente questo vitigno, che è arrivato in Italia tramite Giulio Ferrari, agli inizi del secolo scorso, è sempre stato prodotto in

volumi importanti. Quindi c’è sempre stato un forte legame fra la terra trentina e questo vitigno. Oggi il Trentino è il più grande produttore di Chardonnay d’Italia.

28
Roberto Anesi

Come si sposa questo vino a tavola?

Il Trento Doc ha grande versatilità a tavola. Per le sue caratteristiche è un prodotto di grande sapidità, di grande freschezza che lo rende facilmente abbinabile a 360 gradi a seconda anche delle tipologie che vengono scelte. Ad esempio, ci possono essere dei millesimi o dei dosaggi zero che hanno abbinabilità ai primi piatti, antipasti o risotti, sino ad arrivare a riserve che si abbinano bene con pianti molto più strutturati come quelli di carne bianca o rossa oppure a pizze un po’ più elaborate.

Quindi parliamo di un prodotto ormai di largo consumo?

È importante mettere in evidenza che ormai il metodo classico non si stappa solo nelle feste o in occasioni importanti, ma diventa il compagno ideale di quasi tutti i piatti. Io, ad esempio, lo trovo molto intrigante con la selvaggina.

Il Trento Doc è garantito da un disciplinare.

Di che cosa si tratta?

Essendo regolato dalla denominazione di origine controlla deve rispondere a un disciplinare che prevede l’utilizzo di quattro tipologie di uve, prevede una sosta minima sui lieviti, a seconda delle tipologie, dai 15 ai 24 e ai 36 mesi. Però è importante mettere in evidenza che ci sono delle caratteristiche intrinseche nel Trento Doc, molto legate alla morfologia e al territorio trentino, che rendono il metodo classico capace di evolvere e di subire lunghi affinamenti sui lieviti arricchendosi sì ma senza mai che questi dominino il carattere portato dai

vitigni. Ecco perché noi diciamo che il disciplinare del Trento doc viene piacevolmente disatteso dai produttori perché molto spesso viene addirittura raddoppiato, rispetto a quella che è la richiesta del disciplinare. Molto spesso i mellesimati arrivano ad un affinamento sino a 48, 60 mesi e questo affinamento prolungato permette ai vini di arricchirsi dal punto di vista aromatico, della complessità, dell’eleganza, della finezza mantenendo però il carattere del frutto.

Che mercato ha il Trento doc ? È un mercato in crescita, negli ultimi anni oramai abbiamo toccato nove o dieci milioni di bottiglie prodotte; le quote di mercato sono importanti per il mercato domestico, con un export che si attesta sul 15%.

Nei confronti degli altri vini come si pone?

Non si possono paragonare metodi classici di territori diversi. La Franciacorta, ad esempio, è un metodo classico che porta le caratteristiche di quel territorio, mentre il Trento Doc porta altre caratteristiche. L’ambiente che abbiamo noi non ce l’ha nessun altro. Sicuramente negli ultimi anni ha riscosso molti successi a livello internazionale e i favori della critica professionale. Al giorno d’oggi Trento Doc si è piazzato nell’olimpo mondiale delle bollicine.

Un famoso giornalista, guru mondiale delle bollicine, nell’ultimo campionato mondiale dei vini, ha detto che ormai nel mondo, dopo la Champagne, la regione più importante è il Trentino con il suo Trento Doc. Del resto, negli ultimi anni il Trento Doc ha fatto incetta di premi e di riconoscimenti internazionali.

E di Gestor, cosa può dire?

Credo che sia un’ organizzazione molto efficiente. Dopo quello che è successo negli ultimi anni con la lievitazione dei prezzi, avere qualcuno che fa anche da calmiere è importante. Soprattutto in questo momento post pandemia, con le difficoltà legate alla reperibilità della merce, l’aumento dei costi, delle materie prime… Sapere che c’è qualcuno a cui puoi rivolgerti significa davvero molto.

29

Investire nel vino, meglio dei Bot

Invecchiando acquista sempre più valore

tempo di inflazione, tempo di incertezze. La stretta creditizia, l’aumento dei prezzi, il deprezzamento dell’euro, l’aumento dei tassi, la sofferenza di molti istituti di credito rappresentano dei veri e propri problemi per chi oggi vuole investire il proprio denaro. Allora che fare? Come sempre, ed anche in economia, la fantasia è spesso la mossa vincente. Ecco che oggi, accanto agli investimenti tradizionali, c’è un’altra opportunità: investire sul vino. Può sembrare strano o forse un azzardato, ma pensando che viviamo in un territorio che è considerato l’Eldorado della qualità vinicola, forse un pensierino va fatto. Vediamo più da vicino di che cosa si tratta.

Ne abbiamo parlato con Roberto Anesi sommelier professionista e socio di una nuova start-up che ha come scopo una nuova formula di investimento: quella appunto sul vino. È un asset alternativo di investimento e sotto molti aspetti molto nuovo. Siamo una piccola start-up di proprietà di quattro soci e, su incarico dei nostri clienti che ci affidano una quota di investimento, noi comperiamo vini importanti su quella che forse è la più grande piazza di scambio al mondo: la Livex. Qui acquistiamo vino che dopo viene fatto maturare a temperatura controllata e a condizioni di invecchia -

NEWS 30 FOCUS

mento controllate in un magazzino doganale in Francia, a Bordeaux.

E dove è la particolarità di questo sistema?

Acquistare vino e poi farlo maturare lo possiamo fare tutti, però a livello professionale le situazioni sono molto diverse. Una piattaforma come la nostra, innanzitutto, ha accesso a mercati che non sono mercati comuni (non è l’enoteca del paese), perché con noi è possibile fare acquisti su una piattaforma internazionale: la più grande piazza al mondo di scambio del vino. Inoltre, abbiamo il vantaggio di poter accedere ad etichette che in una situazione normale non si possono trovare.

A questo si somma il secondo vantaggio che è quello della conservazione fatta in un magazzino doganale dove le condizioni di umidità e di temperatura, oltre che perfette sono anche certificate. Quindi il cliente finale che acquista la bottiglia è garantito. Una garanzia che si concretizza nel terzo momento che è quello della rivendita del vino dove c’è un mercato assicurato. Se per un collezionista privato è difficile piazzare una bottiglia conservata per dieci anni, per noi diventa meno difficile perché abbiamo una piazza dove operano sei/settecento operatori come noi che hanno un mercato potenzialmente globale. Il taglio minimo da mettere a frutto è di 10.000 euro e l’investimento consiste anche nel fatto che la disponibilità di quel determinato vino importante nel tempo diminuisce, quindi aumenta di valore.

Dopo anni difficili, come il 2022, per le Borse che, a livello internazionale, hanno perso da un 22% fino a un 32%, chi ha investito in vino ha portato a casa mediamente un più 9,81%.

Poi va tenuto conto che il vino è anche un prodotto alimentare, quindi, non è soggetto a tutte quelle tassazioni alle quali sono soggetti i prodotti finanziari. Per cui quello che io vendo è totalmente un mio guadagno, non mi portano via il 27% come succede nei prodotti finanziari.

E come va oggi il mercato?

In questo inizio 2023, gennaio, per quanto riguarda gli scambi, si è dimostrato abbastanza freddo, con un indice stabile, probabilmente perché

durante le festività la gente ha fatto grandi scorte. Con febbraio e marzo il mercato ha ricominciato a muoversi, in previsione delle grandi fiere mondiali, ad iniziare da Vinitaly.

Chi sono gli investitori?

Sono persone che vogliono trovare un’alternativa al classico prodotto finanziario, perché magari si sono spaventati dall’andamento degli scorsi anni o sono rimasti un po’ scottati, o perché sono appassionati di vino ed hanno individuato in questo mercato un qualche cosa di particolare.

Il vino fa parte di quegli investimenti emozionali, come gli orologi o i pezzi d’arte, solo che è più facile dare un valore oggettivo ad una bottiglia di vino che non ad un quadro. La piattaforma alla quale noi ci appoggiamo, che è grandissima, ormai fa scambi milionari.

Quindi è un investimento che consiglierebbe?

Sì, perché non è quel tipo di investimento che può fare le performance del 100% ma può comunque garantire degli ottimi guadagni (ci sono stati vini che hanno fatto lo scorso anno performance del 35% o 40%). Certo vanno individuati e comperati al momento giusto, ad esempio adesso, che si sta avvicinando la primavera, arriveranno i premier dei grandi vini francesi che si riescono a comperare ad un prezzo in questo momento molto interessante e che fra due anni, quando verranno messi sul mercato, aumenteranno di almeno il doppio.

Quali sono i vini che maggiormente si prestano a questo tipo di investimento?

In questo momento stanno tirando moltissimo lo champagne e la Borgogna, perché hanno un mercato già molto consolidato. Fra le denominazioni da tenere sottocchio c’è, ad esempio, il Barolo, in attesa di ulteriori rialzi nei prossimi anni (anche perché certe etichette della Borgogna stanno diventando ormai intoccabili: si parla di qualche migliaio di euro per una grande bottiglia).

E il Trento Doc?

Il Trento Doc si sta affacciando, ci vuole ancora un po’ di tempo perché entri nell’olimpo dell’investimento, ma credo che in futuro ne potremo parlare.

NEWS 31 FOCUS

TONINI DI STORIA DOPO 75 ANNI

GRANDI IMPIANTI

DIVENTA RESS FOOD TECH

RESS MULTISERVICES sempre più “multi”.

Quest’anno RESS, per accogliere e valorizzare l’esperienza fatta in 75 anni da TONINI GRANDI

IMPIANTI, si arricchisce con una nuova divisione: RESS FOOD TECH, appena nata e già così esperta!

I Piccoli frutti, una grande risorsa Trentino all’avanguardia per tecnica e produzione

con l’avanzare della bella stagione la terra offre un’infinità di prodotti. Fra questi spiccano i cosiddetti “piccoli frutti”, come il lampone, la fragola, il mirtillo, il ribes nero e rosso, le more. Si tratta di prodotti conosciuti sin dall’antichità e che hanno il pregio di crescere in maniera spontanea ai margini del bosco, delle strade e negli orti. Sono originati da piccoli arbusti e maturano in genere da giugno a fine ottobre.

Oltre al gusto deciso, che si presta bene per preparazioni dolciarie, questi frutti rappresentano un vero toccasana per la salute, tanto che in tempi antichi erano usati a scopo terapeutico come rimedi per malattie

e indisposizioni, in sostituzione dei costosi elisir preparati nelle farmacie. Ne troviamo traccia in molte descrizioni storiche, sia ad uso culinario, sia medico soprattutto a partire dal periodo medievale, quando si scoprirono le loro virtù astringenti, toniche e depurative. Nel Settecento i medici consigliavano il mirtillo contro le coliche biliari, più recentemente, durante la Seconda guerra mondiale, veniva somministrato ai piloti inglesi della Raf per migliorare la vista nelle ore crepuscolari.

I piccoli frutti, per la loro diffusione e soprattutto la loro grande disponibilità (erano considerati un prodotto secondario del bosco), hanno costituito per molti secoli un'importante

NEWS 33 IL PRODOTTO © Shutterstock

integrazione alimentare e di reddito, tanto che venivano raccolti e venduti in piccole quantità per le vie di Trento e Rovereto. Ne troviamo traccia in numerosi scritti di fine XVIII secolo.

Il mirtillo

È il frutto (bacca) di una pianta appartenente alla famiglia delle ericacee che cresce in maniera spontanea in gran parte dell’emisfero settentrionale. È un arbusto perenne, che può misurare dai dieci a 30 centimetri. Con il termine “mirtillo” intendiamo in particolare tre specie: il mirtillo nero, il mirtillo rosso, e il mirtillo gigante americano.

In Trentino diffusissimo è il mirtillo nero o blu scuro, che cresce spontaneamente nel sottobosco di conifere o nelle brughiere moderatamente umide ricche di erba. Oggi viene coltivato anche in serra, costituendo un vero e proprio mercato di nicchia, molto apprezzato dal consumatore e del quale il Trentino è all’avanguardia. Trattandosi di una pianta ubiquitaria, resiste bene al freddo e al caldo, la sua coltivazione è diffusa un po’ dovunque nella nostra provincia con punte significative in Valsugana, e altopiano di Pinè. Oltre all’uso in gastronomia e nell’industria alimentare, al mirtillo sono attribuiti molte proprietà medicinali, in particolare per la sua azione astringente, antisettica e antinfiammatoria. La tradizione popolare attribuisce al mirtillo molte altre virtù perché risulta essere ricco di sostanze benefiche con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, toniche, oltre ad un buon contenuto di vitamina C.

La fragola

Negli ultimi anni sono aumentate notevolmente le aziende agricole che si dedicano alla coltivazione di questo frutto, considerato la regina dei prodotti del sottobosco, anche a ragione del larghissimo impiego che esso trova nella industria dell’alimentazione.

La fragola è, sotto il profilo botanico, il falso frutto di piccoli arbusti appartenenti alla famiglia delle rosacee e del genere fragaria.

Trattandosi anche questo di un frutto sportano, cresce naturalmente pressoché ovunque, prediligendo terreni soffici, freschi e ombreggiati. Fiorisce nei mesi tra aprile e luglio, ad inizio estate produce i falsi frutti rossi, la cui

superficie è punteggiata di semi gialli (i veri frutti). È una pianta perenne, che si adatta bene anche alla coltivazione in serra.

Conosciute sin dai tempi antichi nella varietà selvatica di bosco, le fragole hanno sempre stimolato la fantasia legandole a detti, leggende e narrazioni.

Pare che il nome della pianta derivi dal modo con cui gli antichi romani volevano sottolineare la sua fragranza e l’intenso profumo. Secondo una delle tante leggende, la fragola avrebbe avuto origine dalle lacrime di Venere, che cadendo a terra, alla morte di Adone, avrebbero assunto la forma di cuore. La forma e il colore intenso hanno attribuito alla fragola la nomea di “frutto dell’amore” conferendole, in passato, proprietà afrodisiache.

Più che per le qualità terapeutiche, la fragola è apprezzata soprattutto per il sapore: un gusto ed un profumo inconfondibile ed oltremodo gradito da tutti tanto da entrare addirittura nella preparazione di profumi.

Il lampone

Fra i frutti di bosco più conosciuti e diffusi in Trentino, un posto di primo piano lo occupa il lampone. Lo troviamo spesso nei nostri boschi, dove cresce in maniera spontanea, ma è sem -

pre più presente anche nelle serre e nelle coltivazioni agricole dove, assieme a fragola e mirtillo, costituisce un componente importante della filiera alimentare di nicchia.

Dal sapore più delicato, acidulo e sfuggente della fragola, il lampone è il frutto di un arbusto molto diffuso in Europa, il Rubus idaeus, che cresce spontaneamente (tanto da essere considerato talvolta infestante) negli spazi aperti delle foreste. Fiorisce in primavera e il frutto si può raccogliere nel corso di tutta l’estate.

Dall’aspetto inconfondibile rosso, il lampone vanta un’antica tradizione popolare di frutto benefico, sia sul piano alimentare, sia terapeutico. Greci e Romani lo coltivavano, oltre che per scopo nutrizionale, anche per preparazioni medicinali, attribuendogli proprietà rilassanti. È nel medioevo, però, che il lampone assume valenza di frutto medicinale, grazie ai monaci che lo preparavano sotto forma di decotti. Di difficile conservazione i lamponi vengono consumati prevalentemente freschi o surgelati ed entrano in molte preparazioni alimentari.

Il ribes

Forse il meno diffuso, ma non per importanza e gusto, il ribes è una pianta

NEWS 34 IL PRODOTTO

originaria dell’Europa occidentale ed è un arbusto che fruttifica molto bene anche in Trentino. A differenza degli altri piccoli frutti, raramente il ribes cresce spontaneamente, ma viene coltivato come pianta da siepe o cespuglio nelle sue tre diverse specie: ribes rosso, nero e bianco.

Il ribes rosso, quello più diffuso nelle nostre zone, è il frutto di un arbusto che può raggiungere il metro e mezzo di altezza i cui rami portano grappoli di bacche rosse, dal sapore gustoso e un po’ acidulo, tondeggianti e piuttosto piccole. Cresce ovunque, accontentandosi di quasi tutti i terreni, e fruttifica nel corso dell’estate. Si presta a molti usi alimentari, però va consumato subito o trasformato, poiché tende a degradarsi rapidamente.

Chiamato anche la bacca di san Giovanni, perché nell’antichità si raccoglieva nel solstizio d’estate, il ribes rosso era considerato un portafortuna e, assieme a quello nero, gli erano attribuite proprietà per combattere la depressione, allontanare i cattivi pensieri e anche per prevenire la peste. Al giorno d’oggi trova un largo impiego per uso alimentare, sia mangiato al naturale, sia per la preparazione di macedonie, marmellate, gelatine sciroppi, gelati, e conserve.

Le more di rovo

Le more, o meglio more di rovo, sono i frutti di un arbusto spinoso appartenente alla famiglia delle Rosacee, che cresce spontaneamente lungo le strade, le radure erbose o ai margini del bosco. Da non confondersi con le more di gelso che invece fruttificano sull’albero che un tempo veniva coltivato nell’alimentazione dei bachi da seta. Le more di rovo sono in grado di propagarsi con grande facilità, tanto da essere considerate una pianta infestante.

Trattandosi di una pianta selvatica, pressoché ubiquitaria, le more selvatiche sono entrate nella dieta di popoli antichi, ci sono testimonianze tramandate dai greci e dai romani. Secondo Plinio, le more, oltre a rappresentare un ottimo alimento per la gente, potevano guarire dal veleno dei serpenti e dalla puntura degli scorpioni. La tradizione popolare poi vuole che i suoi frutti non vengano raccolti dopo l’11 ottobre perché, per una maledizione, i frutti si coprono di muffa e diventano immangiabili. In cucina le more trovano largo impiego nella preparazione di marmellate, yogurt, crostate, gelati, sciroppi o liquori.

L’amarena

Seppur la ciliegia non rientri ufficialmente nel novero dei piccoli frutti, vi sono alcune varietà che, crescendo spontaneamente e, generalmente, ai margini delle foreste assumono la nomea di frutti di bosco. Stiamo parlando delle marasche, le amarene e le visciole, vere e proprie ciliegie che vengono considerate frutti minori. Sono bacche che si differenziano dalle ciliegie per la loro dimensione, il colore e il sapore. Le marasche sono di colore rosso che tende al nero e dal gustoso più acido e amarognolo. Le amarene sono di colore rosso chiaro dal sapore tra l’amaro e l’acido. Le visciole hanno invece un sapore agro dolce dal colore rosso porpora. Il loro impiego non è adatto per l’uso da tavola, ma si prestano bene per la preparazione di marmellate, confetture, liquori (il maraschino) e sono molto ricercate per essere messe sotto spirito.

Il nocciolo

Concludiamo questa carrellata con il nocciolo, che pur non rientrando fra i piccoli frutti coltivati, rientra a pieno titolo fra i frutti di bosco spontanei: si tratta di una pianta molto diffusa nelle nostre zone e dalle grandi potenzialità. Cresce in genere ai margini dei boschi, lungo le strade e negli spazi silvestri moderatamente soleggiati. La pianta del nocciolo ha una crescita rapida e generalmente un portamento cespuglioso; riveste un ruolo importante nella costituzione dei boschi cedui e contribuisce alla salvaguardia idrogeologica del terreno.

Il frutto, la nocciola, rappresenta un alimento gustoso ricco di calorie e di sostanze nutritive (quali grassi e proteine). È molto usato nell’industria dolciaria, ma spesso è sottovalutato nelle diete e in cucina.

L’Italia è il secondo produttore mondiale di nocciole, la cui produzione è quasi interamente assorbita dall’industria dolciaria. In regione, nonostante sia ampiamente presente nelle zone a vegetazione spontanea della collina e della montagna, non sono presenti grandi impianti specializzati. In prospettiva, il nocciolo può divenire un valido strumento per valorizzare superfici marginali, anche montane, dove sviluppare una piccola produzione di elevata qualità.

NEWS 35 IL PRODOTTO

L'agenda

L’agenda di primavera delle Pro loco trentine

Gli appuntamenti più significativi in vista dell’estate

dopo i mesi invernali, si intensificano gli appuntamenti, le feste e le iniziative all’aria aperta in Trentino, in un’atmosfera di rinascita che interessa tutto il territorio. Anche in questo numero, come ormai tradizione, Gestor e la Federazione delle pro loco del Trentino collaborano per far conoscere gli eventi di maggiore interesse culturale in programma nei prossimi mesi. L’obiettivo, senza aver alcuna pretesa di completezza, è quello di consentire a residenti e turisti di conoscere alcune delle iniziative più rappresentative di valli e altipiani trentini, promuovendo la riscoperta dei piccoli borghi e delle zone meno conosciute del Trentino.

Festival dell’asparago bianco di Zambana - Zambana, il 15, 28, 29, 30 aprile e il 1/o e 7 maggio - Dal 15 aprile al 7 maggio la Pro Loco di Zambana ci aspetta per il tradizionale Festival dell’asparago bianco. Tanti gli eventi in programma, tra “show cooking”, degustazioni, visite guidate, stand gastronomici, concerti e molto altro. Info: prolocozambana.com

Festa del pesce - Tezze Valsugana, il 1/o maggio - La Pro loco di Tezze Valsugana organizza la Festa del Pesce da oltre 20 anni, richiamando nelle ultime edizioni più di 1000 partecipanti. Un’occasione non solo per assaggiare piatti a base di pesce ma anche prodotti a km 0 e le eccellenze del territorio, dalla polenta ai vini delle cantine locali. Info: pagina Facebook Pro loco Tezze Valsugana

DEGLI APPUNTAMENTI IN TRENTINO
NEWS 36 AGENDA

Festa dei Pessati di Santa Massenza

- Santa Massenza, Vezzano, il 7 maggio - La Pro Loco di Santa Massenza organizza la tradizionale “Festa dei Pessati”, che ha più di 40 anni di storia. È un’occasione imperdibile per assaggiare il piatto protagonista dell’evento, la polenta con i pesci. A contorno musica dal vivo e animazione per bambini. Info: Pro Loco di Santa Massenza.

Aperitivi in convento a Brancolino

- Brancolino, Nogaredo, il 2 e 24 giugno e il 7 e 28 luglio - Tutta l’eccellenza dell’enogastronomia trentina trova casa nella suggestiva cornice dell’ex convento di Brancolino. Quattro serate organizzate dalla Pro loco di Brancolino per degustare vini e birre di cantine locali, accompagnati dai prodotti del territorio e dalla musica dal vivo di band emergenti. Info: pagina Facebook Pro Loco Brancolino

Sagra di Sant’Antonio di Dro - Dro, dall’8 al 13 giugno - La Pro loco Sant’Antonio di Dro festeggia il santo patrono con una sagra che ha più di 100 anni alle spalle. Un’occasione per conoscere il prodotto DOP del territorio, la Susina di Dro, per scoprire la storia e la cultura del paese e per divertirsi assieme tra musica e intrattenimento adatto a tutte le età. Info: www.santantoniodro.it

Livo Summer Party - Livo, il 9, 10 e 11 giugno - La Pro di Livo, in occasione della sagra del patrono Sant’Antonio, organizza una manifestazione con tante attività a cui partecipare: la fiera di Sant’Antonio, giochi di squadra, cena con i piatti della cucina nonesa, intrattenimento per tutti e tanta musica. Info: pagina Facebook Pro loco Livo.

Den tra i portej - Denno, il 16, 17 e 18 giugno - La sagra dei santi Gervasio e Protasio, organizzata dalla Pro loco di Denno, porta tra le strade del paese attività per tutti i gusti: spettacoli, gare sportive, musica dal vivo e degustazione di prodotti locali. Info: pagina Facebook Pro Loco Denno

Festa di mezza estate a Ronzo Chienis - Ronzo Chienis, 15 luglio - La Pro Loco Ronzo Chienis organizza una festa pensata per adulti e bambini: laboratori per i più piccoli, cena tipica e musica dal vivo e dj set fino a tarda notte. Info: pagina Pro Loco Ronzo Chieni

Festa Rionale 2023 - Rione Degasperi, Riva del Garda, dal 21 al 30 luglio - Due fine settimana di festa organizzati dalla Pro Loco Rione Degasperi: dalla musica anni Novanta, a quella afro, al ballo liscio, all’animazione per bambini, dai piatti tipici trentini con polenta e carne alla griglia al fritto misto di pesce. Un programma dal

divertimento assicurato. Info: pagina Facebook Pro Loco Rione Degasperi Aps.

Chjastendon a Castelfondo - Castelfondo, 28 e 29 luglio - La Pro Loco di Castelfondo organizza due serate in cui il divertimento la fa da padrone: musica, dj set e pizza in compagnia fino a notte fonda. Info: profilo Instagram Proloco_castelfondo.

Festa del grano a Godenzo PoiaGodenzo Poia, Comano Terme, 29 e 30 luglio - La Festa del grano, organizzata dalla Pro loco del Casale, porta i partecipanti in un viaggio nel mondo dei cereali e della panificazione, attraverso mostre di attrezzi rurali, scambi di sementi e degustazioni di orzo e pani locali. Info: pagina Facebook Pro loco del Casale

Fantasilandia, Il Mago di Oz a Mastellina - Mastellina, Commezzadura, il 30 luglio - La Pro loco di Commezzadura, con il suo spettacolo itinerante, regala allo storico borgo di Mastellina un’atmosfera da fiaba: spettacoli di fuoco e magia, artisti di strada, laboratori e attività che fanno tornare tutti un po’ bambini. Info: www.commezzadura-daolasa.it

in
NEWS 37 AGENDA
Godenzo Poia Livo
Val di Non

Con un vasto assortimento di articoli e con mezzi di nostra proprietà, garantiamo un servizio pensato per far crescere il tuo business. Immagina la tua cella frigo già rifornita di prima mattina. A tutto il resto ci pensiamo noi.

Tutto quel che serve. Proprio quel che serve. Esattamente quando serve. NEW WEBSITE! horeca.segata.com +39 0461 866174 Veniamo a trovarti. Prenota ora una consulenza gratuita.
Insieme creiamo bontà

Per la salsa ai mirtilli

Fare un soffritto leggero con dello scalogno, aggiungere i mirtilli freschi, sale e pepe, far cuocere. Frullare finemente il composto e passarlo al colino per eliminare eventuali grumi e rendere la salsa liscia.

SIAMO CHIUSI

CHEF DANILO MERCATILI dell’Hotel Sartori’s

Per il crumble alle nocciole

dal 18 al 31 luglio 2022

100gr di burro

SIAMO CHIUSI PER FERIE dal 20 agosto 2007 al 26 agosto 2007

from 18 to 31 July 2022 WE ARE

La ricetta

Risotto ai mirtilli con crumble di nocciole e salsa al gorgonzola

100 gr di farina

100 gr di nocciole tostate

100gr di TrentinGrana

Erbette miste (timo e rosmarino)

Mettere nella planetaria tutte le polveri assieme, aggiungere il burro a cubetti freddo e far sabbiare l’impasto; stenderlo in teglia e cuocere in forno a 170° per circa 10/12 minuti.

Per la salsa al gorgonzola

Sciogliere il gorgonzola a bagnomaria e aggiungere tpt di panna per raggiungere la consistenza desiderata.

Procedimento

Preparare il brodo vegetale. Tostare il riso, sfumarlo con del vino rosso Teroldego e cuocerlo per circa 13 minuti aggiungendo anche la salsa ai mirtilli ottenuta in precedenza. Mantecare con burro e TrentinGrana. Impiattare adagiando sopra al risotto la salsa al gorgonzola ed il crumble alle nocciole.

LA DIREZIONE
DIREZIONE
LA
NEWS 39 AGENDA
CLOSED

SecureLife

partner dei professionisti per il controllo e l'assistenza nel mondo della sicurezza

Dall’esperienza come soccorritore di Massimo Taufer, nasce, il 1° gennaio 2002, Securelife . Nata come azienda rivolta principalmente alla vendita , al controllo e alla manutenzione di presidi antincendio e sanitari e di illuminazione di emergenza, in breve tempo si è evoluta andando a coprire altri settori del grande mondo della sicurezza. Con la formula del contratto Full Safety Service, oltre ai controlli antincendio, dal 2007 si è iniziato a fornire al cliente un servizio di consulenza nella stesura della documentazione obbligatoria per la sicurezza sul lavoro con lo svolgimento diretto di R.S.P.P. e A.S.P.P. Nell’ottica di offrire un servizio sempre più puntuale e completo, la scelta di inglobare il mondo della formazione , dell’informazione e dell’addestramento dei lavoratori era d’obbligo; dal 2016 la Securelife è azienda accreditata presso l’Ufficio Fondo Sociale Europeo della Provincia Autonoma di Trento.

Nel 2017 viene creato un reparto esclusivamente dedicato alla gestione dei lavori elettrici , strutturando ed indirizzando l’azienda principalmente nell’installazione e nella

manutenzione degli impianti di videosorveglianza, degli impianti antintrusione e nei sistemi IRAI (impianti rilevamento allarme incendio).

Dal 2019 la squadra si allarga, incrementando il personale dei vari settori con figure titolate ed inserendo nel gruppo una sezione dedicata alla valutazione e alla gestione dei rischi del settore HACCP – piscine e legionella.

Nel 2020 l’azienda si forma presso Petzl Italia per il controllo e la rivendita di D.P.I. di 3° categoria in altezza specifici per il mondo del lavoro e poco dopo apre un punto service per i clienti. Parallelamente al mondo del lavoro, Securelife, già dal 2015, si specializza nella gestione della sicurezza ( safety & security ) per eventi e manifestazioni pubbliche: dalla stesura della documentazione (comprese le richieste ai pubblici uffici) alla fornitura dei sistemi di sicurezza e dei presidi antincendio, Securelife propone sempre una formula a 360° per supportare il cliente in ogni momento. Oggi Securelife è , più che un fornitore, un affidabile partner al quale rivolgersi per ogni necessit à in materia di sicurezza.

LA VOSTRA SICUREZZA IL NOSTRO LAVORO

SETTORE CONTROLLI controlli antincendio vendita presidi manutenzione impianti tecnologici

SETTORE ELETTRICO videosorveglianza impianti antintrusione impianti antincendio impianti elettrici

FORMAZIONE formazione obbligatoria D.Lgs. 81/2008 salute e sicurezza sul lavoro formazione specifica abilitante piani di addestramento ad hoc formazione e-learning

DOCUMENTI svolgimento incarichi R.S.P.P. e A.S.P. P. formulazione documentazione sicurezza formulazione pratiche antincendio consulenza aziendale D.Lgs. 81/2008

H.A.C.C.P., PISCINE, LEGIONELLA formulazione piano H.A.C.C.P. formulazione piano autocontrollo piscine formulazione piano autocontrollo legionella campionamento e analisi acqua, alimenti e superfici

Secure Life sas di Massimo Taufer

38015

via Peratoner, 2 •
Lavis • TN tel. +39
info@securelife.it • www.securelife.it
0461 1866872
www.securelife.it
NEWS 40
Il
Contattaci per saperne di più: 0464 199 01 49 INT. 4 commerciale@mynet.it vogliadifibra.it Attraverso la partnership con Gestor, Mynet Trentino offre le migliori condizioni tecnico–economiche di mercato riservate alla piccola e media impresa.
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.