
Attraverso la partnership con Gestor, Mynet Trentino offre le migliori condizioni tecnico–economiche di mercato riservate alla piccola e media impresa.



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Crescita e innovazione sono il futuro di Gestor
Road to 100 milioni
La vacanza in campeggio: a tu per tu con la natura
INTERVISTA
Un luogo di classe nelle Dolomiti, il Camping Vidor Family & Wellness Resort
INTERVISTA
Campeggio Cevedale, dove natura e sostenibilità si incontrano
Camping Maroadi, un’oasi di verde affacciata sul Lago di Garda
Hotel Klinik: una rivoluzione silenziosa nell’hotellerie
INTERVISTA
Cooperativa sociale La Rete, generare valore sociale per il territorio
INTERVISTA
La Locanda Dal Barba, gusto e inclusione
FOCUS
Il Trentingrana, uno dei tesori caseari del Trentino
RUBRICA ASSICURATIVA
Glamping il connubbio tra lusso e natura
PRODOTTO
L’avocado, un frutto esotico dal sapore ormai familiare
LA RICETTA
Palline di gelato all’avocado. Vegan e gluten free, facili e senza gelatiera!
Anno XI
N. 2 agosto 20243
Editore: Litografica Editrice Saturnia Via Caneppele, 46 - 38121 Trento
Redazione: Via Kufstein, 13 - 38121 Trento (TN)
Tel. 0461 826506 - www.gestor.it – info@gestor.it
Direttore Responsabile: Lorenzo Basso
Quadrimestrale - Registrazione n. 1358 - 7 maggio 2008 del registro stampa del Tribunale di Trento
Realizzazione e stampa: Litografica Editrice Saturnia
In copertina: Foresta (ph vecteezy.com)
Il direttore: “Andiamo verso una cooperativa in grado di anticipare i tempi”
Cari Soci,
Anche quest’anno si è aperto sotto i migliori auspici, e i primi tre mesi dell’anno la cooperativa Gestor ha registrato una crescita nettamente positiva. Nel complesso, possiamo parlare di margini medi di incremento del 20 per cento, in linea con le nostre più rosee attese. Nel secondo trimestre dell’anno, l’andamento ha subito una brusca frenata, in quanto l’intero settore ricettivo è stato fortemente condizionato dal maltempo.
L’instabilità del meteo, iniziata intorno a metà aprile, ha infatti caratterizzato anche le prime settimane di estate, ritardando a lungo l’attesissima bella stagione. Ciononostante, siamo riusciti a registrare un buon dato di crescita, certamente ridimensionato rispetto alle iniziali aspettative, ma non per questo negativo. La nostra stima per i tre mesi primaverili si attesta infatti ad un otto per cento di crescita media.
Con l’arrivo del caldo, ci auguriamo di recuperare il terreno perduto nel secondo trimestre dell’anno, così da rientrare nel piano di sviluppo elaborato sulla base dei dati dello scorso 2023. In particolare, contiamo sui mesi di luglio, agosto e soprattutto di settembre per tornare a valori di crescita più elevati, prima dell’autunno.
Un altro dato ci conforta e ci fa ben sperare per i mesi e per gli anni a venire: ovvero il continuo ingresso di nuovi soci. Si tratta di un trend iniziato negli anni scorsi e mai interrottosi, che ha portato Gestor a superare di gran lunga le cinquecento strutture associate. Solo nel
primo semestre del 2024, vi sono state 32 nuove adesioni da parte di titolari di alberghi e del settore della ristorazione, per un totale di poco meno di cinquanta strutture che oggi si avvalgono dei nostri servizi
In questi mesi estivi un grave evento meteorologico ha interessato la Valle d’Aosta, colpita duramente da frane ed esondazioni provocate dalle forti piogge. I danni maggiori si sono registrati negli abitati di Cogne e di Cervinia che hanno dovuto, loro malgrado, interrompere bruscamente una stagione estiva ormai al via. Per questa ragione, in pieno spirito solidaristico e mutualistico, proprio della nostra cooperativa, abbiamo deciso di dilazionare i pagamenti per i nostri Soci delle zone colpite, permettendo loro di saldare le rate
entro gennaio 2025. Anche questa iniziativa è una testimonianza di quel che significa far parte di una realtà come quella di Gestor. Al di là di ciò, e in considerazione dei mesi tutto sommato positivi che abbiamo alle spalle, come Gestor intendiamo mettere a punto un piano triennale di sviluppo e di rimodulazione dei servizi. Il nostro proposito è quello di arrivare a gestire meglio gli ambiti in cui siamo ormai consolidati, affacciandoci a nuovi orizzonti, ancora inesplorati. Mi riferisco agli ambiti soprattutto economico e di analisi dei dati, dove contiamo di integrare all’attuale piattaforma anche l’intelligenza artificiale, per arrivare a fornire un aiuto concreto negli acquisti (con servizi predittivi in base alle esigenze di ciascun associa -
to), uno studio dell’andamento dei prezzi del settore “food”, l’elaborazione di bilanci di sostenibilità individuali ed un potenziamento del settore ecosostenibile. Si tratta di un passaggio ormai indispensabile, in quanto entro l’anno contiamo di superare i 72 milioni di euro di fatturato, consolidando il percorso di crescita avviato e proiettandoci verso un ambizioso traguardo, quello dei cento milioni. L’obiettivo di Gestor è quello di dare forma ad una realtà innovativa, capace di coniugare opportunità di acquisto e di servizi, di anticipare i tempi, mettendo a disposizione supporti informatici ormai necessari per una gestione moderna delle strutture, assicurando un futuro di successo e di prosperità ai nostri Soci.
alle strutture che negli ultimi mesi hanno aderito a !
Baita Ciocomiti - Malga Vigo
Pinzolo (TN)
Bar Gelateria Tropical Dimaro (TN)
Cerana Relax Hotel e Ristorante
Chalet Campiglio Imperiale
Tre Ville - Madonna di Campiglio (TN)
Pinzolo (TN)
Chalet Caserina Tesero (TN)
Crai Supermercato
Enoteca Eno-Therapy
Hotel Ad Gallias
Hotel Au Charmant Petit Lac
Ayas (AO)
Ayas (AO)
Bard (AO)
Ayas (AO)
Hotel Betulla Brentonico (TN)
Hotel Cape of Sences
Hotel Da Beppe Sello
Hotel Doria
Hotel La Noria Alpine B&B
Hotel Rubino
Torri del Benaco (VR)
Cortina D’Ampezzo (BL)
Nago-Torbole (TN)
Commezzadura (TN)
Nago-Torbole (TN)
Hotel Scoiattolo Tesero (TN)
Hotel Tre Pini
La Brasserie Du Breithorn
Danta di Cadore (BL)
Ayas (AO)
La Roccia Wellness Hotel Cavalese (TN)
La Stube del Galletto Trento
Residence San Michele
Ristorante Dehor
Ristorante Le Bistrot
Ristorante Pizzeria al Fiume
Ristorante San Michele
Costermano sul Garda (VR)
Rovereto (TN)
Ayas (AO)
Arco (TN)
Costermano sul Garda (VR)
Le linee guida per il prossimo triennio
Lo scorso 24 giugno, presso l’Hotel Garden a Moena, il Consiglio di Amministrazione di Gestor si è riunito in una riunione informale per discutere le linee guida da adottare per lo sviluppo di Gestor per il prossimo triennio. I temi all’ordine del giorno erano molti e tutti di grande importanza strategica; l’intervento dell’intero Consiglio, in un contesto informale ma molto sentito, ha permesso di affrontare con grande partecipazione i nodi cruciali per raggiungere l’ambito obiettivo dei 100 milioni di fatturato.
Il risultato dell’ultimo esercizio è stato a dir poco brillante, con un fatturato di oltre 62 milioni, un utile di più di 400mila euro e ristorni ai soci che hanno superato il milione di euro. Per il 2024 si auspica di raggiugere un fatturato di 72 milioni di euro con un utile di oltre 600 mila euro avvalendosi dell’indispensabile contributo dei 10 collaboratori e del Direttore Gianni Pangrazzi. Gli obiettivi di crescita per il prossimo triennio sono stati fissati con l’ambiziosa ma realistica visione di aumentare il volume d’affari di Gestor attraverso l’espansione in nuovi mercati, l’innovazio -
ne dei servizi e, di conseguenza, il rafforzamento delle relazioni con i Soci.
Si è discusso a lungo in merito alle regole d’ingaggio per l’entrata di nuove aziende fornitrici, con l’obiettivo di garantire sempre qualità e affidabilità oltre che copertura territoriale e tutela nei confronti anche di tutti i fornitori che negli anni hanno dimostrato disponibilità, collaborazione e fiducia nella Cooperativa.
Nell’analisi aziendale, un particolare approfondimento ha riguardato i premi ad obiettivo, già previsti da molti accordi commerciali Gestor, che, soprattutto negli ultimi anni, hanno contribuito significativamente al raggiungimento di eccezionali risultati. Tuttavia, è emerso che questo strumento stia raggiungendo il massimo del suo potenziale, e che difficilmente potrà offrire ulteriori margini di miglioramento. Il nuovo focus del reparto commerciale di Gestor dovrà essere allora sull’identificazione e l’applicazione delle migliori condizioni di mercato. Questo approccio mira ad entrare nel merito dei listini dei fornitori e a determinare il miglior prezzo.
Per raggiungere questo obiettivo, si renderanno necessarie almeno due nuove figure professionali, con una conoscenza approfondita dei prodotti e dei mercati primari. Questi esperti dovranno essere connessi in tempo reale ai mercati (ortofrutticoli, della carne, del pesce…) e centrati sul confronto delle condizioni per identificare il prezzo corretto. Le loro attività saranno supportate dall’intelligenza
artificiale, che fornirà analisi, previsioni, raffronti dettagliati.
Anche il settore amministrativo e contabile dovrà essere potenziato a partire dall’aggiornamento dei gestionali attualmente in uso, migliorando così l’efficienza e la precisione delle operazioni finanziarie. L’adozione di sistemi informatici avanzati garantirà una gestione più fluida ed integrata delle risorse aziendali, supportando al meglio le nuove strategie, le relazioni con i fornitori e con i Soci.
Considerata la vastità del territorio da seguire, occorrerà un potenziamento dei consulenti poiché i dati raccolti nell’ultimo biennio testimoniano quanto il presidio costante e le visite periodiche abbiano ottenuto, da parte dei Soci, un miglior allineamento alle strategie di gruppo e un incremento sul fatturato sviluppato con i fornitori convenzionati.
Ultimo ma non per importanza, Gestor intende intraprendere un percorso di collaborazioni e partnership con le Scuole di Formazione e con diverse realtà territoriali per dare vita ad un tessuto di relazioni da sostenere e promuovere attraverso borse di studio, progetti solidali ed altre iniziative tangibili per favorire la formazione, la conoscenza della realtà del Gruppo e la collaborazione sul territorio. Al motto di “chi non evolve è destinato ad estinguersi”, la direzione strategica per il prossimo triennio è stata delineata; la visione è focalizzata su obiettivi ambiziosi e le basi per una crescita sostenibile e continua sono state poste. Non ci resta che percorrere questa strada verso i 100 milioni.
In Trentino presenti una settantina di strutture, tutte di altissimo livello
Il turismo “open-air” rappresenta per il Trentino una risorsa importante capace di generare una notevole fonte di reddito e di indotto. Grazie alla possibilità di poter godere di incantevoli scenari e di un ottimo livello di servizi, a stretto contatto con una natura di pregio, le strutture del territorio provinciale offrono un insieme di caratteristiche che le rendono fra le più apprezzate d’Europa. A prova di ciò, il fatto che alla fiera Cmt di Stoccarda 2024, specializzata nella vacanza all’aria aperta (in particolare camping e caravaning) e nell’attività “outdoor”, i campeggi trentini sono insigniti di importanti riconoscimenti, diventando i protagonisti della manifestazione. In particolare, una struttura trentina si è aggiudicato il premio “Campeggio dell’anno” per la categoria “alloggi speciali” (Camping Catinaccio-Rosengarten a Pozza di Fassa), mentre un’altra (il Camping Village di Levico) è entrata far parte del Consorzio internazionale Leading Campings che riunisce i migliori campeggi in Europa.
Il campeggio insomma offre un’interessante alternativa alla vacanza classica, ma può rappresentare anche un intelligente complemento soprattutto in riferimento alla rapida evoluzione che sta subendo il turismo italiano come emerge dall’analisi dei dati di quest’ultimo biennio.
Dall’ultimo report dell’Istat, pubblicato il 9 aprile scorso, risulta che nel corso dei mesi estivi (luglio-settembre 2023) le vacanze di quattro o più notti sono diminuite rispetto all’estate del 2022 (-12,6%) e i turisti che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono scesi al 31,5% contro il 35,8% del 2022. Si registra, nel periodo estivo, un calo delle permanenze lunghe, un valore stabile (25%) della scelta della montagna e una leggera preferenza di alloggi privati o di campeggi rispetto agli hotel (50,2% e 49,8%). L’automobile continua ad essere il mezzo preferito per gli spostamenti (58,8% dei viaggi). Altro dato interessante riguarda il tipo di prenotazione. Nello scorso anno si è consolidato l’utilizzo di internet per la prenotazione dell’alloggio che, dopo l’accelerazione osservata nell’anno della pandemia, interessa circa il 70% dei viaggi (58,4% nel 2019).
In Trentino, la stagione estiva 2023 (mesi da giugno a settembre) totalizza nel complesso oltre 2,4 milioni di arrivi e quasi dieci milioni di pernottamenti, con una crescita negli arrivi dell’1% e una contrazione nelle presenze dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Se il
settore alberghiero rileva valori in lieve flessione sia per gli arrivi, che calano dell’1%, sia per le presenze (-2,9%), l’extralberghiero continua la crescita registrata negli ultimi anni, con un +5,1% negli arrivi e +0,6% nelle presenze. Tra i quasi 10 milioni di pernottamenti registrati nel corso dei quattro mesi estivi si riscontra una prevalenza di turisti italiani (il 61,6%). Insomma, il settore extralberghiero, con il 36,9% delle presenze estive complessive, si rivela un ambito sempre più gettonato, in particolare dai turisti italiani, nonostante il leggero calo per campeggi, agritur ed esercizi rurali (-1,5%) che si evidenzia nel 2023. Nonostante questo lieve calo di presenze, il turismo in campeggio rappresenta per il Trentino una risorsa di non poco conto se si considera che il movimento di ospiti registrato fino ad ottobre 2023, ha totalizzato quasi 414mila arrivi e un numero di presenze di circa 2,2 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente ma in significativa crescita (+12%) rispetto al dato pre-Covid. Il 66% del movimento è generato da ospiti internazionali (in crescita di circa il 4% sul 2022).
Il turismo ‘open air’
Chi sceglie di fare una vacanza in campeggio solitamente lo fa per due ordini di motivi: da una parte la libertà assicurata dalle strutture ricettive all’aperto, dall’altra l’economicità dell’offerta, spesso coniugata con servizi di alto livello.
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portare con sé biciclette, piccoli natanti e altre attrezzature acquatiche e no. Dato da non sottovalutare, il campeggio consente di trascorrere la vacanza (senza particolari restrizioni) con gli animali domestici, che spesso soffrono nel periodo estivo per l’assenza dei padroni. Inoltre, dà la possibilità di poter variare il luogo di soggiorno senza essere vincolati allo stesso posto, vivere a diretto contatto con la natura e ammirare da vicino paesaggi maestosi, oltre ad intessere amicizie frutto di reciproca condivisione e cooperazione.
Per i bambini vengono spesso offerti spazi di libertà e di gioco decisamente superiori ad altre strutture ricettive, assieme alla possibilità di condurre una vacanza senza orari e imposizioni. Ciò vale anche per gli adulti che possono godere di ritmi di vita e di relax confacenti alle proprie esigenze, dimenticando la routine quotidiana.
Il campeggio, poi, è tradizionalmente un luogo economico anche se dotato di servizi eccellenti (come nel caso delle strutture trentine). Non serve un’attrezzatura particolarmente costosa, anche se si è andata affermando, soprattutto tra i più fedeli a questo tipo di vacanza, una raffinata ed efficiente strumentazione di soggiorno, con roulotte e camper dotati di ogni confort. Per i più esigenti, inoltre, non mancano campeggi attrezzati con bungalow, chalet, ristoranti e parchi gioco, ma anche un’offerta di soggiorni di lusso i cui prezzi possono superare quelli dei normali alberghi. Ad ogni modo, il campeggio rappresenta soprattutto una scelta di vacanza: un modo di vivere il viaggio in maniera divertente e avventurosa, con uno spirito di adattamento che si adegua a quanto un luogo può offrire.
Trattandosi di un’attività prevalentemente all’aria aperta il campeggio offre inoltre un’infinita possibilità per fare attività fisica in qualunque ora del giorno. Rappresenta un luogo ideale per escursioni a piedi, in bicicletta o passeggiate nella natura e per svolgere una quantità di attività completamente diverse da quelle abituali. Insomma, uno stacco netto dalla routine e dalla quotidianità.
Il campeggio in Trentino
In Trentino esistono un centinaio di campeggi - 71 sono registrati sul portale del turismo provincialealcuni di essi sono legati agli alberghi e offrono servizi di primo ordine, come ristorante à la carte, ba-
gni privati, possibilità di usare la cucina, essiccatoio, deposito per sci e scarponi nella stagione invernale, servizi di bus navetta e collegamenti alla pista ciclabile, area wellness, piscina e, soprattutto negli ultimi tempi, colonnine di ricarica per auto elettriche. Quasi tutti dispongono di un sito web e della possibilità di effettuare la prenotazione via internet.
I campeggi trentini sono sparsi su tutto il territorio provinciale, con una prevalenza nelle aree montane e in prossimità dei principali specchi lacustri. Come accade per gli alberghi, la loro classificazione è espressa in stelle. Tra quelli registrati, ad esempio, undici sono ad una stella, trenta a due stelle, ventitre a tre stelle e sette a quattro stelle.
Nello specifico, quattro li troviamo fra Folgaria, Lavarone, Luserna e Vigolana; tre sull’Altopiano della Paganella e Rotaliana; tre nella zona di Madonna di Campiglio, Pinzolo e val Rendena; tre in Vallagarina e altrettanti tra San Martino, di Castrozza, Primiero e Vanoi. Altri tre si trovano nel territorio di Trento e dell’Altopiano di Pinè, otto in Val di Fassa, Val di Fiemme e Val di Cembra. Tra la Valle di Non, Sole e Rabbi se ne trovano complessivamente cinque, mentre solo uno nelle Giudicarie. A far da padrone della classifica, la riviera del Garda, Valle dei laghi, Comano, valle di Ledro, con ventitré strutture, seguita dai territori di Valsugana, Lagorai e valle dei Mocheni, dove ve ne sono diciassette.
Un ultimo dato interessante per i campeggi trentini è che tutti hanno riscosso nella valutazione “TrustYou”, che raggruppa tutte le recensioni sulle strutture ricettive, la qualifica di “eccellente”.
Dall’alpeggio al villaggio turistico adatto a tutte le esigenze
l Camping Vidor Family & Wellness Resort, situato a Pozza di Fassa, è il frutto della visione imprenditoriale della famiglia
Pezzei. Non è solo un luogo per appassionati di campeggio, ma un vero e proprio centro turistico, che offre servizi adatti a esigenze variegate, ma conservando lo spirito di accoglienza che lo ha caratterizzato fin dall’inizio. La titolare Christine Pezzei ci racconta di come, insieme ai suoi fratelli, abbia scelto di seguire le
orme dei genitori, ampliando e modernizzando la struttura per adattarla alle nuove esigenze del turismo moderno.
Iniziamo dall’origine, ovvero come nasce l’idea di un campeggio a Pozza di Fassa?
Il campeggio nasce negli anni Settanta dall’idea di mio padre, che veniva qui per l’alpeggio estivo. Lui si trasferiva qui con i mei nonni, portando le mucche al pascolo. Poi, alcuni stranieri hanno chiesto di
affittare un pezzo di prato per poter venire in vacanza durante la stagione estiva. Da qui è nata l’idea di fare un campeggio.
Si trattava non del primo ma una delle prime strutture del genere in Valle di Fassa. A quel punto la stalla è diventata la casa di mio padre e dei miei nonni mentre costruivano il campeggio.
Alla fine degli anni Novanta, ha chiesto a noi figli se volessimo proseguire con il lavoro o se invece sarebbe stato nostro desiderio fare qualcosa di completamente differente. Tutti e tre ci siamo mostrati molto interessati a lavorare nella struttura, perché ci piaceva il mondo del campeggio e l’idea di portare avanti quello che i nostri genitori avevano creato fino a quel momento. Abbiamo quindi iniziato una un ampliamento importante.
Come si caratterizza in questo momento il camping?
Possiamo dire che ormai non è un più campeggio nel senso proprio, ma un piccolo villaggio turistico, adatto a vacanze per ogni esigenza e soprattutto per ogni tasca. Ci sono sempre le piazzole che possono essere sia per tende, sia per camper (con attacco luce, il carico e lo scarico dell’acqua, il gas e il digitale terrestre), ma anche un resort, dotato di ogni confort.
Chi sono i vostri ospiti?
Qui non manca certo la clientela internazionale. Prima della pandemia lavoravamo tantissimo proprio con gli stranieri. Soprattutto in estate, olandesi e tedeschi riuscivano ad accaparrarsi le piazzole prima di tutti e riempivano quasi tutto il campeggio. Gli italiani erano
una fetta minore. Gli italiani sono tornati alla ribalta soprattutto dopo il Covid, prendendosi una fetta consistente di mercato.
Per un camping qual è il valore aggiunto di essere associati a una cooperativa d’acquisto come Gestor?
Senza dubbio la fatturazione unica. Dei tantissimi fornitori che abbiamo, l’ottanta per cento è convenzionato con Gestor, e questo comporta un enorme vantaggio per noi sul fronte di gestione degli acquisti. Poi ci sono anche tanti benefici economici e sul controllo delle spese, che non sono certo aspetti di poco conto.
Un angolo nascosto delle Alpi trasformatasi negli ultimi anni in una meta ambita per ogni stagione
Dove il verde delle valli trentine abbraccia l’azzurro dei cieli, si trova il Camping Cevedale, uno spazio di natura accogliente fondato nel 1986 in una zona incontaminata lungo le sponde del torrente Vermigliana, in Val di Sole. Questo campeggio, meta ideale per un soggiorno perfetto in ogni stagione dell’anno, si è evoluto nel corso del tempo, trasformandosi in un punto di riferimento per amanti della natura e della montagna. La proprietaria,
Maura Depetris, ci apre le porte di questo piccolo paradiso, raccontandoci la storia, le iniziative e le peculiarità di un luogo che fa dell’ospitalità e della sostenibilità i suoi punti di forza.
Come nasce il Campeggio Cevedale e quali sono le sue caratteristiche distintive?
Il Campeggio Cevedale è nato dal nulla, in un tratto isolato lungo la Vermigliana. Ci siamo espansi negli anni, costruendo
diverse infrastrutture, tra cui un ponte per accogliere i camion e le roulotte. Oggi, offriamo piazzole per tende, chalet, appartamenti, un minimarket e un bar, senza dimenticare le aree comuni dove la convivialità è di casa. Abbiamo anche un parco biciclette gratuito per i nostri ospiti e organizziamo degustazioni di prodotti locali, serate musicali e attività per i più piccoli. Recentemente, abbiamo inaugurato un’area giochi vicino al castello, creando un percorso vita romantico per i giovani.
Abbiamo la fortuna di essere in mezzo a tre comprensori sciistici: cioè significa che lo skibus, in inverno, ferma davanti al campeggio e in dieci minuti porta al Tonale, a Marilleva o a Pejo.
A chi si rivolge principalmente il campeggio?
Il nostro target è ampio: famiglie, giovani e appassionati di montagna. Siamo posizionati strategicamente vicino a tre comprensori sciistici e la ciclabile del fiume Noce, offrendo una varietà di attività all’aria aperta. Durante tutto l’anno, le nostre guide esperte accompagnano gli ospiti in escursioni di vario grado di difficoltà, da semplici passeggiate a trekking più impegnativi.
Il Camping Cevedale è aperto tutto l’anno, un’opzione rara per i campeggi in Trentino. Come cambia il turismo tra le stagioni e qual è la composizione dei vostri ospiti?
Siamo orgogliosi di tenere aperto il campeggio per dieci mesi all’anno, mentre molti altri campeggi chiudono dopo pochi mesi. Questo ci permette di attrarre una clientela variegata: gli italiani, infatti, visitano prevalentemente in estate, mentre gli ospiti stranieri apprezzano molto le nostre offerte invernali. Gli stranieri sono generalmente più attivi e attratti dagli sport invernali, approfittando delle eccellenti opportunità per sciare e fare escursioni.
Come integrate la sostenibilità nel funzionamento del campeggio?
La sostenibilità è al centro della nostra filosofia. Il nostro è un campeggio molto naturale e abbiamo marchio Ecolabel Ue da tantissimi anni. Utilizziamo materiali eco-compatibili e abbiamo sviluppato una gestione avanzata dei rifiuti con un sistema tutto elettronico che utilizza Qr code per una corretta diffe-
renziazione dei rifiuti. Noi stessi abbiamo un controllo della situazione della produzione dei rifiuti e collaboriamo con la Comunità di Valle per i prelievi, evitando che vi siano viaggi a vuoto, come spesso succedeva con i bidoni aperti. Questo ci consente di mantenere la zona pulita, di coinvolgere in maniera profonda i clienti nella raccolta differenziata e limitare le emissioni dei mezzi di raccolta.
Inoltre, abbiamo creato un’area dedicata ai cani, dove i proprietari possono imparare a gestirli responsabilmente, a come correttamente tenere il guinzaglio e come reagire in caso di animali vivaci.
Che valore aggiunto trova nella cooperativa Gestor?
Ho scelto di unirmi alla cooperativa Gestor principalmente per fiducia nel suo direttore e nella proposta di valore che offriva, specialmente in un periodo difficile come quello del Covid. La cooperativa ha dimostrato di avere un modello vantaggioso, con una tariffazione competitiva e una gestione centralizzata della fatturazione. Questo semplifica notevolmente le operazioni amministrative e migliora la nostra efficienza complessiva.
Da un piccolo ritaglio di prato ad uso agricolo a una struttura con i migliori servizi
Un camping provvisto di tutti i servizi a pochi passi da uno degli specchi d’acqua più amati d’Italia, il Lago di Garda. Stiamo parlando del Camping Maroadi , un’oasi di pace e tranquillità, affacciata direttamente sulle acque che lambiscono l’abitato di Torbole . Un luogo dove trascorrere le proprie vacanze a stretto contatto con la natura, usufruendo dei migliori servizi e di un paesaggio d’eccezione, adatto a chi vuole risposarsi e a chi cerca una vacanza attiva, all’insegna degli sport acquatici e dell’avventura. Il campeggio da circa un anno è associato a Gestor, quale struttura che fornisce ai propri ospiti servizi sia di carattere ricettivo (con appartamenti interamente arredati e case mobili dotate di tutto l’occorrente), sia di bar, ristorante e mini-market, dove acquistare il necessario per un soggiorno perfetto.
A raccontarci della storia e delle peculiarità del camping, sono il presidente e memoria storica Agostino Maroadi , e il titolare Alberto Barion .
Ci potete raccontare come nasce il camping, quando è stato fondato?
È nato spontaneamente. Nel secondo dopoguerra i miei genitori erano degli agricoltori con un campo a Torbole. Nel 1948 sono arrivati in moto due sposini dal Vorarlberg, in Austria, che hanno chiesto di piantare una tenda in uno spazio erboso in riva al lago. Si chiamavano Alfons e Rosa, ed erano in luna di miele. I miei genitori hanno concesso loro di rimanere per una vacanza, usufruendo dell’abitazione per l’acqua e i servizi igienici. Poi sono tornati l’anno successivo, con alcuni amici. Altri villeggianti gli hanno visti e poi hanno chiesto di poterli imitare. Da cosa nasce cosa e abbiamo quindi iniziato a garantire ai campeggiatori alcuni servizi. Mio padre, che si è sempre sentito agricoltore, si lamentava perché rovinavano l’erba, così mia madre propose di chiedere delle piccole tariffe, come indennizzo per comprare del foraggio per gli animali. Gran parte dell’attuale area del camping è poi rimasta per tanto tempo ad uso agricolo, e fino agli anni Settanta avevamo ancora la stalla.
È partito tutto così, tagliando un pezzo di prato per i primi campeggiatori. I primi erano svizzeri e austriaci, in quanto i tedeschi avevano difficoltà ad uscire dai confini nazionali.
A questo proposito, oggi chi sono i turisti che prediligono il vostro campeggio?
La maggior parte, al 95% stranieri , di cui il 75% sono tedeschi (i primi che arrivano quando apriamo e gli ultimi che partono a fine stagione) e il resto sono olandesi o austriaci. Gli italiani sono circa il 4/5%, soprattutto nel periodo di agosto. Quest’anno proveremo ad aprire anche l’inverno
per vedere se riusciremo a dare un po’ di continuità aziendale e contrattuale ai nostri dipendenti. Facciamo una sperimentazione di un mese e mezzo prima dell’Immacolata e dopo le feste natalizie (fino al 12 gennaio).
Qual è il valore aggiunto di essere soci della cooperativa Gestor per un campeggio come il vostro?
Va detto che noi siamo con Gestor da poco, più o meno dall’inizio dell’anno scorso. Quindi stiamo ancora imparando ad utilizzare bene i servizi offerti e tutti i vantaggi. Anche Gestor, dal canto suo, sta cercando di venirci un po’ incontro, anche in relazione alle richieste particolari che può avere un campeggio rispetto a una struttura alberghiera. Sicuramente su alcune cose stiamo già andando meglio che in passato, però per lavorare bene ci siamo dati tre o quattro anni, arrivando in questo modo a staccare il cordone ombelicale dal vecchio modello. Abbiamo certamente avuto dei benefici fino ad ora, ma ci aspettiamo di vederne altri nei prossimi mesi, soprattutto sul lato acquisti. Dopodiché stiamo studiando in che modo acquisire vantaggi in termini economici e di servizi nel nostro settore.
Pietro Peruzzi è il nuovo consulente per la zona del Garda Veronese. Già promoter di Federalberghi Garda Veneto, classe 1998, laureato in Scienze Politiche presso la facoltà di Padova, veronese di Peschiera del Garda, ha alle spalle diverse esperienze nel settore del turismo, avendo lavorato fin da giovanissimo in strutture alberghiere della città e soprattutto del Lago.
Pietro potrà fornire ai Soci consulenze personalizzate per l’ottimizzazione degli acquisti, informandoli direttamente di ogni novità e iniziativa che Gestor mette a disposizione, e sarà a disposizione degli imprenditori che vorranno avvicinarsi al mondo del nostro Gruppo d’Acquisto fornendo loro tutte le informazioni e le modalità per entrare a far parte della realtà di Gestor.
Il Signor Peruzzi potrà essere contattato direttamente all’indirizzo e-mail gestor@ugav.it
In un panorama alberghiero in costante evoluzione, caratterizzato da offerte accattivanti, competizione di mercato e clientela sempre più esigente, una società opera da una decina di anni con un metodo innovativo, finalizzato a migliorare il posizionamento sul mercato e la redditività delle strutture ricettive. Si tratta di Hotel Klinik , una realtà che si distingue per il suo approccio unico alla gestione degli hotel. Con strategie innovative e un occhio critico sui dati,
l’azienda rappresenta una rivoluzione nel modo in cui operano gli alberghi. Abbiamo avuto il privilegio di confrontarci direttamente con il fondatore e direttore generale, Denis Siric , per scoprire di più su questo innovativo progetto.
Qual è stata la scintilla che ha dato vita a Hotel Klinik?
La scintilla è stata la chiara percezione di un bisogno insoddisfatto nel mercato alberghiero. Molti albergatori gestivano
le loro strutture senza un adeguato supporto strategico, concentrando gli sforzi quasi esclusivamente sul marketing, senza una vera integrazione con la gestione operativa e finanziaria. Hotel Klinik nasce per riempire questo vuoto, offrendo un servizio che copre ogni aspetto della gestione alberghiera.
In cosa consiste esattamente il vostro approccio alla gestione alberghiera?
Il nostro approccio è totalizzante e mirato. Partiamo dall’analisi del prodotto, passando per la promozione e la presentazione al mercato, fino ad arrivare al controllo di gestione. È un circolo virtuoso che inizia con la valorizzazione dell’offerta alberghiera e si conclude con l’analisi dettagliata dei risultati economici, assicurando che ogni passaggio contribuisca all’efficienza e alla redditività.
La pandemia ha accelerato la necessità di una gestione alberghiera più agile. Il nostro modello è particolarmente adatto a rispondere a rapidi cambiamenti di mercato. Aiutiamo gli alberghi a adattarsi rapidamente alle nuove esigenze dei consumatori e alle fluttuazioni economiche, garantendo che ogni decisione sia supportata da analisi concrete.
Quali vantaggi offre il vostro modello agli albergatori?
Il nostro modello trasforma gli albergatori in manager olistici della loro struttura. Forniamo gli strumenti e le competenze per interpretare i dati di mercato e operativi, permettendo loro di prendere decisioni informate e strategiche. In sostanza, rendiamo l’albergatore il capitano della nave, capace di navigare con sicurezza anche in acque turbolente.
In che modo gestite il monitoraggio e il controllo dei dati?
Abbiamo sviluppato una piattaforma che consente ai nostri clienti di monitorare in tempo reale le performance dell’hotel. Questo sistema non solo traccia i dati essenziali ma fornisce anche insight strategici che guidano le decisioni operative quotidiane e a lungo termine.
Hotel Klinik collabora anche con Gestor per un servizio sempre più all’avanguardia.
Sì, abbiamo collaborato con Gestor suggerendo l’implementazione di strumenti adeguati per tenere sotto controllo le spese di alberghi e ristoranti e consentire così ai titolari Soci di tenere sott’occhio ordini e forniture in modo puntuale ed aggiornato, sapendo cosa spendono, come spendono e quanto spendono in tempo reale. Il vantaggio e l’utilità di questi strumenti, che consentono anche di valutare la qualità degli acquisti, è tale da indurre gli stessi fornitori a mantenere un certo equilibrio nei prezzi, riuscendo a contrastare le oscillazioni del mercato.
Dal 1988 con e per le persone con disabilità, le famiglie, la comunità
Seregnano, una piccola frazione di Civezzano, a pochi chilometri da Trento. Bassa montagna, aria buona, vista spettacolare sul Lago di Caldonazzo e sulla corona di monti che danno il là all’Alta Valsugana. Lì, tre giorni a settimana, persone con disabilità, educatori e volontari, si ritrovano “Tutti nello stesso campo”. Un progetto di agricoltura sociale “con e per” la comunità della Cooperativa sociale La Rete di Trento, nato per coinvolgere persone con disabilità in attività agricole, agrituristiche e di trasformazione, attraverso
un percorso dalla forte vocazione sociale e ambientale. Ventisei persone sperimentano percorsi educativi basati sul fare che valorizzano le loro capacità; ognuno trova una sua dimensione – chi preferisce sporcarsi le mani nella terra, chi si dedica alla trasformazione e confezionamento dei prodotti – mettendo in gioco attitudini e desideri, oltre le proprie fragilità. Ed è questo uno dei principi che guidano le azioni della Cooperativa La Rete nei suoi progetti: la consapevolezza che investire sulle potenzialità di ogni persona è un’opportunità per affrontare al meglio i limiti
di tutti, oltre che essere un’azione significativa di cittadinanza attiva e di sensibilizzazione.
Da oltre 36 anni La Rete accompagna le persone con disabilità, e le famiglie, nel loro percorso di vita, come individui inseriti nella comunità.
Un lungo cammino con la persona al centro
La Rete nasce nel 1988 come cooperativa di solidarietà sociale. Un gruppo di famigliari, operatori e volontari aveva intuito che era necessario creare una rete di sostegno attorno alle famiglie, convinti che la disabilità deve essere una responsabilità collettiva e condivisa. Un cammino lungo, fatto di evoluzioni e ripartenze, accoglienza e ascolto, fedeli all’obiettivo sociale delle origini: l’attenzione alle persone e ai loro bisogni.
Oggi la Rete ha in carico 128 persone con disabilità, dai 18 ai 65 anni, circa l’85% dei quali con disabilità prevalente di tipo intellettivo. La Cooperativa opera attraverso un sistema di servizi integrato, dove ogni parte concorre ad accompagnare la persona, con la sua famiglia, nella comunità. Ogni nucleo famigliare ha un riferimento individualizzato, un’assistente sociale dell’Area famiglie della Rete che, in sinergia con i Servizi educativi, segue la persona e la famiglia nelle scelte, nella creazione di un proprio percorso sia all’interno della Cooperativa, che nella comunità e negli altri servizi del Comune di Trento e della Val d’Adige, in stretto contatto i servizi pubblici territoriali.
ri, avendo come orizzonte la consapevolezza che ogni persona, posta nelle giuste condizioni, può diventare una risorsa per la comunità, un cittadino attivo, con un ruolo sociale, protagonista di azioni di solidarietà. I servizi si articolano in due macroaree di intervento: i servizi diurni delle reti territoriali ed il sistema di servizi all’abitare, con il progetto Labitolab e le sperimentazioni di abitare sociale.
Più di 45 le proposte dei servizi delle reti territoriali, rispondenti a diverse finalità di crescita e inclusione: dai gruppi sportivi alle attività in piscina, dal trekking alla musica, passando per i laboratori artistici e quelli teatrali, le sperimentazioni culinarie, l’agricoltura sociale e le attività di aiuto nel quartiere e di sostegno ad altre persone fragili, oltre ai gruppi dedicati all’apprendimento e alla formazione.
Le attività si svolgono principalmente in luoghi o strutture pubbliche o comunque in contesti di inclusione sul territorio, con l’obiettivo di incrementare gli spazi e le forme attraverso le quali concretizzare effettivamente percorsi inclusivi.
La Rete investe da molti anni nella ricerca e sperimentazione di soluzioni per il superamento dei modelli tradizionali di gestione dei servizi rivolti a persone con disabilità, in particolare sul tema dell’abitare. Le esperienze di coabitazione hanno provato a costruire una nuova forma di abitare, collocata all’interno dei territori, per avvicinarsi alle esigenze e ai desideri delle persone.
Il progetto Labitolab, in particolare, vuole essere un sistema “sartoriale” di servizi di accompagnamento all’abitare: da interventi di residenza temporanea a periodi di training in semi-autonomia, fino a percorsi
I Servizi educativi della Rete propongono un piano di attività che possa rispondere non solo ai bisogni, ma soprattutto alle predisposizioni individuali e ai deside-
abitativi autonomi. Il tutto secondo uno schema non predefinito, ma “cucito su misura”: non si tratta di fare una singola esperienza fuori casa, ma di costruire una progettualità più ampia che parta dal percorso di vita di ogni persona.
Il progetto Labitolab e i servizi delle Reti Territoriali sono sostenuti dal Comune di Trento
Le attività della Rete non esisterebbero senza i volontari: 224 quelli operativi, più di cinquemila dalla nascita della cooperativa. Per le persone con disabilità e le loro famiglie i volontari rappresentano preziose risorse relazionali, possibilità reali di inclusione nella comunità, di accoglienza e appartenenza ad una rete di rapporti capaci di vicinanza, sostegno, reciprocità. Un dare e ricevere che con il tempo si trasforma in reciprocità e prende i contorni sfumati di uno scambio, un intreccio di una trama creata da chi sa guardare la diversità come opportunità, da chi arriva per essere di aiuto, ma quell’aiuto è poi di aiuto ad ognuno. Da 35 anni la Rete propone, da ottobre a dicembre, il corso per volontari: non solo formazione, ma un’at-
tività di sensibilizzazione per la comunità e la cittadinanza sui temi della disabilità e dell’inclusione. In allestimento la nuova edizione.
Da alcuni dei progetti educativi della Rete sono nate tre linee di prodotti biologici e solidali, cresciuti anno dopo anno in cura e comunicazione, con una forte attenzione al processo educativo oltre che alla qualità e bellezza del risultato.
Respiri è la linea di prodotti di cosmesi sociale nata dal progetto “Tutti nello stesso campo” e alle sue erbe aromatiche. L’alta qualità dei componenti è garantita dalla collaborazione con Areaderma, che nei suoi laboratori cura con esperienza e professionalità il processo di trasformazione e realizzazione dei prodotti di cosmesi della Rete.
“Tutti nello stesso campo” è la linea dei prodotti trasformati dal campo, quali tisane e infusi, sciroppi di montagna, sali aromatizzati e spezie, panificati e trasformati.
“Tratt-io” è invece il laboratorio creativo inclusivo rivolto a persone con disabilità e volontari, che si avvale dell’esperienza degli educatori della Rete e della collaborazione di professionisti, come artisti, grafici, tecnici. La linea dei prodotti che nascono dall’iniziativa incarna un’innovazione che va oltre la produzione da laboratorio artistico. Ogni persona con disabilità crea, con il tratto, un suo mondo nel rispetto delle proprie inclinazioni e desideri; il prodotto finale è il risultato di un attento processo di post-produzione realizzato con grafici, tecnici e fornitori. Una filiera che tutela e valorizza la persona, il processo educativo e garantisce un prodotto di alta qualità rispettoso dell’ambiente.
I numeri dell’essere Rete
126 persone con disabilità in carico
224 volontari
20.390 le ore di volontariato
28.206 le ore delle persone con disabilità nelle attività di gruppo
232 i giorni di apertura della Scuola dell’abitare
23 operatori di servizio civile e tirocinanti in un anno
28 dipendenti
Un progetto lungimirante di grande impatto sociale per un’imprenditoria davvero responsabile
Nel cuore del Trentino, nell’abitato di Villa Lagarina , una cooperativa sociale si distingue da tutte le altre per innovazione sociale e inclusione. Si tratta della cooperativa Dal Barba , fondata nel 2016 da un gruppo di famiglie di ragazzi con disturbi del neurosviluppo con uno scopo ben chiaro: promuovere l’autosufficienza dei ragazzi con disabilità attraverso il lavoro. Il progetto ha saputo trasformare una sfida apparentemente insormontabile in una grande opportu -
nità, diventando un punto di riferimento non solo per la gastronomia locale ma anche per la creazione di percorsi di vita significativi e inclusivi.
«Alla base della nostra idea - ci spiega Alessandro Pontara , fondatore e presidente della cooperativa - vi è la concezione che le persone con disabilità sono una grande risorsa per la società, in grado di lavorare e contribuire attivamente alla propria autosufficienza. Al contrario, in Italia spesso sono considerate unicamente come persone da assi -
stere, a cui corrispondere un assegno mensile come forma di sostegno sociale. La realtà è molto diversa da così, e la nostra cooperativa, che appartiene in tutto e per tutto ai lavoratori, ne è la prova”. La cooperativa, unica in Italia, nasce come ente di tipo A e di tipo B assieme. La prima, di tipo A, si concentra sull’erogazione di servizi sociosanitari ed educativi , mentre la seconda, di tipo B, si pone come obiettivo principale quello di promuovere l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati, tra cui disabili oppure detenuti. La cooperativa Dal Barba è entrambe le cose, perché è in grado di fornire educazione e formazione all’attività lavorativa e inserimento in ambiti ad alta professionalizzazione. Non solo: l’ente pensa anche al futuro delle famiglie delle persone con disabilità, insegnando l’autonomia ai propri associati, attraverso alcuni alloggi destinati appositamente ad insegnare a vivere in modo completamente indipendente.
«La nostra - aggiunge Pontara - è una cooperativa interamente gestita da ragazzi, in cui i volontari possono contribuire solo come aiuto al lavoro, per ambiti specifici o come consulenti, senza sostituirsi in alcun modo al nostro personale. In questo modo non solo assicuriamo adeguate formazione e professionalizzazione, ma siamo anche capaci di garantire formazione e flessibilità organizzativa, andando incontro alle esigenze di tutti. Il principio alla base di tutto è semplice: chi entra nella nostra cooperativa deve lavorare e, per questo, percepire un giusto compenso ».
Il percorso di consolidamento dell’ente non è stato facile. Il 2019 è stato un anno critico, con difficoltà gestionali e finanziarie che hanno messo a rischio la sopravvivenza dell’ente. Tuttavia, grazie al sostegno di imprenditori, professionisti e al radicale cambiamento della gestione, la cooperativa ha saputo rialzarsi, diventando totalmente indipendente sia dal punto di vista finanziario, sia operativo. Il cambiamento ha posto basi solide per una crescita sostenibile e un impatto duraturo nella comunità. Una delle prime mosse strategiche è stata l’espansione della Locanda Dal Barba, passata da 20 a 150 coperti. L’ampliamento non ha solo potenziato l’attività economica principale della cooperativa, ma ha anche risposto alla crescente domanda di un contesto inclusivo per ragazzi neurodivergenti. Oggi, la locanda non è solo un punto di riferimento gastronomico , ma anche un luogo di formazione e cresci-
ta personale .
Nel 2020 è nato il Pastificio Dal Barba , inizialmente pensato come laboratorio per l’inclusione sociale. Oggi il pastificio è diventato un produttore di pasta biologica di successo, classificandosi come il secondo impianto del Trentino per quantità di pasta biologica prodotta. Ogni fase del processo produttivo coinvolge ragazzi con neurodivergenza, supportati da un team qualificato e volontari, promuovendo così l’autonomia e le competenze pratiche. Attualmente si avvale di clienti come Risto 3 e la cooperativa Dao, ma è presente anche nella grande distribuzione e nei punti vendita locali. «Il primo passo per chi vuole entrare nella cooperativa - chiosa il direttore - è la formazione. Attraverso i nostri educatori formiamo il personale di cui abbiamo bisogno, seguendo le inclinazioni e la predisposizione di ciascuno. Al termine del percorso di formazione, la persona interessata viene contattata per iniziare il lavoro. Su questo siamo intransigenti: la persona viene contattata unicamente quando c’è la possibilità reale di offrire un lavoro, stabile e remunerato. A quel punto diventa socia della cooperativa, e contribuisce attivamente alla gestione». La cooperativa sociale Dal Barba rappresenta un esempio di eccellenza nel connubio tra imprenditorialità sociale e responsabilità economica . Attraverso il suo impegno per l’inclusione e l’innovazione, non solo sta trasformando la gastronomia locale, ma sta anche costruendo un futuro per le persone con disabilità. Il suo successo dimostra che, con la giusta visione e il supporto della comunità, è possibile realizzare un cambiamento positivo e duraturo nella società.
per i tuoi ospiti.
Il livello di comfort della bedding experience ha un peso determinante nell’offerta di benessere e qualità di ogni albergo: per soddisfare le diverse esigenze di riposo notturno, Perdormire Hotel ha realizzato ‘New Generation’ una nuova e versatile gamma di materassi. Prodotti con filiera italiana al 100%, sono caratterizzati da una duttile ergonomicità ottenuta applicando, in modo bilanciato, il molleggio a tecnologie e materiali di ultima generazione. Infatti, l’innovativo box di molle insacchettate a escursione indipendente è accoppiato con strati di Waterfoam e Visco Mind® Extra Fresh; il molleggio rinforzato garantisce un sostegno differenziato nelle diverse parti del corpo – più deciso sulla colonna, più dolce sulle spalle – e una corretta posizione durante il riposo. Contemporaneamente, lo strato di innovativo materiale schiumoso attutisce e distribuisce le pressioni, favorendo un generale rilassamento. Il Visco Mind® Extra Fresh, poi, garantisce un benessere termico durante tutta la notte. Il binomio molle e strati di foam offre un’alta traspirabilità, un’elevata capacità di assorbire gli urti e una maggior maneggiabilità. Due sono i materassi della gamma
“New Generation”: Tender e il Cometa . Nel modello Tender , l’innovativo molleggio rinforzato a molle insacchettate è inserito in consistenti strati (superiori e inferiori) di Visco Mind® Extra Fresh, per un sostegno assoluto, una soffice accoglienza e una costante sensazione di fresco riposo. Tender è disponibile in varie misure e in altezze da 30 e 26 cm. Nel materasso Cometa , l’innovativo box di molle indipendenti, insacchettate offre sette zone di portanza differenziata per adattarsi perfettamente alle diverse pressioni esercitate dal corpo. Il box, con una densità di 310 molle al mq e con doppia piattina al bordo di contenimento, è racchiuso da doppio strato di Waterfoam indeformabile e ignifugo senza la presenza di C.F.C dello spessore di 5,5 centimetri. Cometa è disponibile in varie misure e in due altezze: 30 cm e 25 cm.
I materassi New Generation sono confezionati con Elastitex, un tessuto innovativo con trattamento al geraniolo NoBedBugs, efficace per contrastare la formazione di cimici da letto, e sono rivestiti con trapuntatura Special Keep Quilting con Visco Mind® Extra Fresh in trapuntatura.
Da qualche giorno, un nuovo mezzo Ceccato Automobili marchiato Gestor è sceso in strada!
È ormai una collaborazione consolidata quella tra Gestor e il Gruppo Ceccato e a riprova di ciò, una nuova Fiat Tipo Cross si è aggiunta alla già rodata Jeep Renegade a disposizione dei consulenti Gestor per raggiungere i Soci sul territorio.
Ceccato Automobili fa parte, assieme a Industrial Cars, di Gruppo Ceccato , principale realtà del nordest nel settore automotive, presente da più di 70 anni sul mercato. Oggi a Trento rappresenta ufficialmente i marchi Fiat, Abarth, Jeep, Alfa Romeo, Lancia, Fiat Professional, Peugeot, Citroen, Opel, Ds, Kia, Honda, Nissan, Mg a cui si aggiungono i marchi Vw, Vw Professional, Skoda, Dodge, Ram presenti nelle altre sedi in Veneto L’accordo per i Soci Gestor prevede sconti su VETTURE NUOVE, VETTURE a KM 0 e sul POST-VENDITA e garanzie aggiuntive sulle VETTURE USATE
Un viaggio attraverso la storia, la tradizione e l’innovazione della filiera del formaggio
Nel cuore delle Alpi, tra valli verdi e paesaggi mozzafiato, nasce un formaggio che riesce a racchiudere l’essenza della tradizione casearia trentina , coniugando una ricetta padana d’origine medioevale con le competenze e la qualità dei prodotti locali. Si tratta del Trentingrana , un formaggio a pasta dura e cotta, lavorato a partire dal latte crudo: un’autentica eccellenza del patrimonio caseario italiano, che unisce storia e un
gusto inconfondibile. Questo formaggio si distingue per l’unione di una ricetta storica padana, risalente al Medioevo, con le competenze e la qualità dei prodotti locali. Il risultato è un formaggio che non solo racchiude l’essenza della tradizione casearia trentina, ma è anche un simbolo dell’ eccellenza italiana nel mondo . Si tratta del Trentingrana , un formaggio a pasta dura e cotta, lavorato a partire dal latte crudo: un’autentica eccellenza del patrimonio caseario ita -
liano, che unisce storia e un gusto inconfondibile. I primi caseifici cooperativi nel Trentino furono fondati nel 1909, segnando l’inizio di una lunga storia di cooperazione e passione per la produzione casearia. Il settore ha visto l’evoluzione attraverso la creazione del Consorzio dei Caseifici Sociali e dei Produttori di Latte Trentini nel 1951, seguito dal Consorzio Trentingrana nel 1973, e infine dalla fusione di questi due enti nel 1993 nel Trentingrana Concast . Questo consorzio di secondo grado oggi riunisce 14 caseifici cooperativi e circa 630 allevatori locali, garantendo la supervisione delle politiche di qualità e commerciali, la regolamentazione e il controllo, nonché la promozione dei prodotti a livello nazionale e internazionale.
Il consorzio ha registrato nel 2023 una produzione di latte di montagna di circa 115.000 tonnellate annue. Il bilancio, riferito al 2023, ha raggiunto un fatturato pari a 63 milioni di euro, con il Trentingrana come prodotto di punta (37 milioni di euro), seguito da Formaggi Tradizionali (undici milioni), Burro Trentino (otto milioni) e siero in polvere (sette milioni).
La filiera del Trentingrana si impegna a mantenere un processo produttivo che vede l’utilizzo esclusivo di latte fresco, senza Ogm e insilati , lavorato artigianalmente senza additivi o conservanti. Questo impegno si riflette anche nell’alimentazione delle mucche, basata su erba fresca e fieno dei pascoli locali.
Il formaggio si distingue per le sue caratteristiche uniche, tra cui l’assenza di lisozima nella lavorazione, rendendolo completamente naturale. La lunga stagionatura , che può durare dai 18 ai 24 mesi, permette lo sviluppo di un gusto ricco e complesso, con note di frutta secca, burro e un leggero sentore di erba di montagna. Il Trentingrana non è solo ideale
grattugiato su piatti caldi come pasta e risotti, ma è anche delizioso in scaglie, magari accompagnato da un buon vino rosso trentino come il Teroldego o nell’aperitivo con un Trentodoc.
Il disciplinare rigoroso con cui è prodotto il Trentingrana ne garantisce la genuinità e l’alta qualità, facendo di questo formaggio un vero e proprio ambasciatore della cultura enogastronomica trentina. Oltre a essere una delizia per il palato, offre benefici nutrizionali significativi, essendo ricco di proteine, vitamine del gruppo B, calcio e fosforo, e praticamente privo di lattosio.
Il Trentingrana, ad ogni modo, è solo uno tra i molti formaggi prodotti dai caseifici del consorzio, che includono anche eccellenze come il Puzzone di Moena Dop e i Sapori di Malga, dimostrando la ricchezza e la varietà della tradizione casearia delle valli trentine.
Amministratore GBSAPRI
Per tutti quelli che: “mi piacerebbe una vacanza nella natura ma in campeggio mai, perché non posso rinunciare alle comodità…” la soluzione è l’ormai sempre più popolare GLAMPING . Il nome, che deriva da GLAmouros caMPING, già esprime il progetto alla base di questa modalità vacanziera che coniuga l’immergersi nella natura con la presenza di tutti i comfort . Questa tendenza sta guadagnando sempre più popolarità, offrendo esperienze uniche che combinano l’avventura all’aria aperta con il lusso. In tutta Italia, dal mare alla montagna, si possono trovare strutture di glamping con location e sistemazioni esclusive come tende safari, chalet panoramici, e persino alloggi sospesi tra gli alberi. Alla base delle progettazioni di queste soluzioni c’è una grande attenzione allo stile e al comfort ma anche alla sostenibilità e all’integrazione nel paesaggio.
Così, dalle vette delle Dolomiti alle spiagge della Sardegna, grazie alla varietà di destinazioni glamping, si può scegliere di svegliarsi con una vista mozzafiato sulle montagne o addormentarsi sotto un cielo stellato a pochi passi dal mare o sulle rive di un lago. Il Glamping si distingue quindi per Comfort, Originalità ed Esclusività. Ma anche per i Glamping si sono poste varie tematiche di natura assicurativa. Sappiamo, per esempio, che dal 31 dicembre prossimo le strutture ricettive dovranno essere dotate di assicurazione contro gli eventi catastrofali . Tra questi, spicca per i Glamping il rischio di Alluvione , Esondazione e Frana . Chiaro che una struttura in cemento armato presenta, rispetto ad una Struttura Mobile o Semimobile, una protezione più ampia contro le conseguenze di eventi così gravi. Torna in gioco una
parola già discussa in passato in questa rubrica. Si tratta del MPL, Maximum Probable Loss , cioè il massimo danno che abbia una ragionevole probabilità di verificarsi. Questo indice ci suggerisce, quindi, a quanto ammonta, rispetto al valore totale di una Struttura, il danno massimo contro il quale è opportuno che la Struttura sia dotata di assicurazione.
Nel caso del Glamping questo indice è piuttosto elevato. Eventi già avvenuti in passato, che hanno causato danni ingenti a Strutture che erano in piedi da decenni se non secoli, sarebbero stati potenzialmente distruttivi se avessero colpito un Glamping.
Come si pone il mercato assicurativo rispetto alla necessità, ovvero all’obbligo, di permettere ad un Glamping di assicurarsi? Quali saranno le condizioni?
La soluzione è nell’ampiezza del mercato assicurativo e riassicurativo europeo, cioè l’ambiente normativo ed anche assicurativo nel quale anche l’Italia agisce. Il quadro assicurativo italiano, storicamente debole e disorganizzato rispetto al tema degli eventi gravi, sta mostrando invece capacità di pianificazione e forza. La riassicurazione, che è quell’insieme di Società che, insieme, danno copertura finanziaria alle Compagnie di assicurazione, anche questa volta svolgeranno il loro compito, permettendo così agli intermediari di mettere al sicuro i loro clienti.
Seppure non sia stato stabilito ad oggi un tariffario ufficiale e definitivo, anche per i Glamping, come per gli altri imprenditori della ricettività, ci sarà l’opportunità di assicurarsi adeguatamente. Potrebbe piuttosto avvenire quanto successo per la RCauto obbligatoria, dove le Compagnie meno attratte dal settore specifico assicurativo propongono prezzi poco allettanti.
Un ingrediente diffuso nella preparazione di salse, contorni e verdure
Sino a pochi anni fa l’ avocado era considerato un frutto esotico di scarso interesse alimentare. Era infatti conosciuto solo nei Paesi di produzione e poco esportato. Con il diffondersi di una cultura alimentare più variegata, e con il prendere piede di una ricerca gastronomica per nuove composizioni culinarie, il frutto si è diffuso rapidamente, divenendo un componente ricorrente di molte ricette a noi note.
Noto scientificamente come Persea americana, una pianta sempreverde che appartiene alla stessa famiglia di alloro
e cannella, l’avocado è un frutto originario del Centro e Sud America, con una storia che risale a migliaia di anni fa. Ci sono studiosi che sostengono che fosse addirittura cibo per i grandi animali preistorici, come i grossi mammiferi che popolarono il Pleistocene e che ne favorirono la diffusione mangiando l’intero frutto per liberarsi poi del grosso nocciolo. Negli ultimi anni, in particolare, si è fatta avanti una teoria che vede nell’avocado una sorta di anacronismo biologico, un testimone di un’epoca che non esiste più.
In ogni caso, è noto che il suo uso era
comune alle popolazioni indigene delle Americhe, la sua coltivazione viene fatta risalire al tempo delle civiltà precolombiane , tanto da apparire nelle rappresentazioni iconiche degli Aztechi, degli Incas e dei Maya. Le antiche popolazioni dell’America latina attribuivano a questo frutto virtù terapeutiche, magiche e afrodisiache. La questione del nome è dibattuta, ma è possibile che il termine avocado deriva da “ahuacatl”, che nella lingua azteca significava testicolo.
Quando gli spagnoli sbarcarono nel Nuovo Mondo, l’avocado era sconosciuto alle popolazioni europee e asiatiche. Il gusto particolare, la consistenza burrosa, la versatilità dell’uso e la facilità di raccolta colpirono però fin da subito i conquistadores, che vollero esportarlo in Europa.
L’avocado si presentava originariamente come una grossa pera, (un frutto maturo può arrivare sino a 20 centimetri e può pesare sino a 1 chilogrammo) dalla buccia sottile verde lucente. È possibile che il sapore fosse anche molto più acidulo di quello che conosciamo oggi. Solo in seguito a vari innesti di varietà diverse si arrivò all’attuale frutto (varietà Hans) che presenta una buccia verde scura rugosa (quindi più resistente), dal sapore più spiccato e da una polpa più consistente. Questa varietà, coltivata principalmente in California, inoltre si prestava più facilmente alla coltivazione e alla produzione e rappresentava un indubbio valore nell’esportazione. Ancora oggi la California rappresenta il più grande produttore di questa varietà di Avocado, che rappresenta la maggioranza dei frutti che troviamo nei nostri negozi.
Esistono molte varietà di avocado (se ne stimano più di duecento) le cui coltivazioni avvengono un po’ in tutto il mondo: dall’America all’Africa, da Israele al sud dell’Europa, dall’Australia, ai Caraibi. La pianta è infatti in grado di vivere e produrre in ogni parte del mondo e su terreni differenti. La più diffusa rimane comunque la varietà Hans, coltivata anche in Italia e in Spagna, e seguita dalla varietà Fuerte (anch’essa coltivata in Italia) e dalla Cocktail, dalla peculiare forma allungata e priva di nocciolo.
Pur rimanendo, sino alla
fine del secolo scorso, un frutto consumato prevalentemente in centro e sud America, in Europa era poco considerato. È stato il mercato nordamericano a lanciare questo prodotto al consumo di massa, inserendolo in reinterpretazioni di piatti di origine asiatica, negli snack da consumare come aperitivo o nei buffet. Dapprima il consumo si diffonde negli Stati Uniti, per poi approdare in Inghilterra e, un po’ alla volta, in tutto il mondo.
L’ascesa della sua diffusione è stata favorita anche dall’estendersi degli amanti della cucina etnica e fusion (l’avocado è una componete molto diffusa nei piatti messicani o di origine asiatica o, ultimamente, anche oceanica), delle diete e dei piatti vegani in sostituzione del burro. Una preparazione molto diffusa, che si dice risalga addirittura al tempo degli aztechi, è rappresentata dalla Guacamole , una salsa a base di avocado, pomodoro, cipolla lime e sale.
All’avocado sono state attribuite molteplici altre proprietà: sotto il profilo nutrizionale esso contiene grassi monoinsaturi che hanno il pregio di non alzare il livello della glicemia e del colesterolo, è ricco di vitamine e di fibre, inoltre, la ricchezza di calcio e di fibre gli conferisce un’utile funzione di integratore alimentare e di regolatore intestinale. All’avocado sono poi attribuite interessanti funzioni nella cura estetica della persona: grazie alle proprietà antiossidanti è impiegato nelle cure per combattere i radicali liberi e l’invecchiamento della pelle, spesso mescolato assieme ad altri componenti come il miele.
Ma è in cucina che trova la principale applicazione, nonostante sia un cibo particolarmente calorico. La sua polpa cremosa e delicata si presta bene ad un vasto numero di impieghi: si può mangiare crudo, può essere mescolato nei frullati, spalmato sul pane, usato nelle insalate o nelle salse. La sua versatilità gli ha aperto le porte anche del mondo della pasticceria, trovando applicazione nella preparazione dei dolci e dei gelati. In Italia, in questi ultimi anni il frutto ha trovato larga diffusione, sia nei negozi di frutta e supermercati, sia nei menù di ristoranti e bar dove è usato per la preparazione di stuzzichini, antipasti e contorni.
Palline di gelato all’avocado.
Vegan e gluten free, facili e senza gelatiera!
Attrezzatura richiesta: stampo sferico in silicone
Ingredienti:
- 200 ml di panna vegetale da montare
- 180 ml di latte condensato*
- mezzo avocado
- 350g di cioccolato fondente al 50%
Procedimento:
Frullare la polpa di avocado fino ad ottenere una crema, aggiungere il latte condensato e mescolare. A parte, montare la panna e con la spatola unire il composto di avocado. Mettere la crema negli stampini sferici in silicone e far congelare, anche per tutta la notte. Quando le sfere saranno pronte, tritare il cioccolato e scioglierlo in microonde a bagnomaria, trasferirlo in un bicchiere e, quando sarà liquido ma non più caldo, immergerci le palline di gelato; tirarle fuori con l’aiuto di una forchetta e, sbattendola leggermente, togliere il cioccolato in eccesso. Posizionare le sfere su una teglia ricoperta di carta forno e riporre ancora in freezer per qualche ora.
* Per il latte condensato :
- 190ml di latte di soia
- 120g di zucchero
- 20g di margarina
- fava tonka qb (o vaniglia)
Mettere in un pentolino tutti gli ingredienti, far bollire per 20 minuti mescolando ogni tanto, far raffreddare. La giusta consistenza dovrà essere cremosa, se risulta troppo liquida si può continuare la cottura, se troppo dura si può riscaldare qualche istante di più o aggiungere ancora un poco di latte.
Note: Per un tocco particolare accompagnare i mini gelati con delle scaglie di sale.
Con un vasto assortimento di articoli e con mezzi di nostra proprietà, garantiamo un servizio pensato per far crescere il tuo business. Immagina la tua cella frigo già rifornita di prima mattina. A tutto il resto ci pensiamo noi.
Tutto quel che serve. Proprio quel che serve. Esattamente quando serve.