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Small & Lovely Hotel Zaluna, un presidio nel Parco naturale di Paneveggio-Pale di San Martino
Il proprietario: “Per noi Gestor è una garanzia” vicino a Predazzo e al Parco naturale di Paneveggio-Pale di San Martino si trova un albergo armoniosamente incastonato nel paesaggio. Si tratta del Small & Lovely Hotel Zaluna, la cui struttura rustica in legno e pietra dà subito l’immagine al viaggiatore della tipica costruzione di montagna, in un elegante connubio fra il gusto della tradizione e il fascino dello stile alpino.
Immerso in un paesaggio suggestivo e dotato di tutti i servizi che rendono all’ospite un soggiorno gradevole e ricco di proposte nello spirito autentico della vita in quota, l’albergo rappresenta un solido punto di riferimento per il turista sia in termini di qualità, sia di accoglienza. A Gianni Bosin, proprietario dell’hotel, che ha raccolto una solida tradizione di ospitalità tramandatagli dai genitori e che oggi lo gestisce assieme alla moglie, chiediamo come il parco influisca sulla attività dell’albergo.
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«Ci stiamo lavorando - esordisce - perché non è mai successo che un cliente venga solo per il parco. Viene qui per altre cose e, poi, lo scopre. Andrebbe quindi più pubblicizzato, promuovendo la sua immagine e le iniziative che lo riguardano. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, facendo conoscere, attraverso la nostra card o ad altre iniziative particolari, come l’uscita per ascoltare il barrito del cervo, un'esperienza straordinaria».

Cosa si potrebbe fare per far conoscere meglio il parco?

Innanzitutto, capovolgere il paradigma secondo cui siamo noi albergatori a pubblicizzare il parco e non viceversa. Dovrebbe essere l’Ente Parco a lavorare di più su questo aspetto: non si tratta solo di vendere l’ambiente, ma anche di garantire al visitatore un soggiorno piacevole e di offrire un ambiente in cui si percepisce subito di trovarsi in un’area di pregio.
Quali sono le aspettative dei clienti da lei raccolte?
Il turista si aspetta, entrando nel Parco, di percepire subito di trovarsi in un’area speciale. Dovrebbe esserci un’entrata ad effetto ben visibile, chiaramente delimitata, una cartellonista adeguata e percorsi ben segnalati, non solo le limitazioni. Insomma, bisogna dare al visitatore la sensazione di essere arrivato in un posto speciale e, allo stesso tempo, rendere il parco più identitario. È una lamentela ricorrente fra i nostri clienti e abbiamo sollevato, con altri albergatori, il problema a più riprese.
Il parco influisce nelle limitazioni anche per la vostra attività?
Non in modo particolare, negli incontri con i responsabili sono emersi problemi marginali come l’asfaltatura di alcuni piazzali, ma sarebbe ritornare al passato. Invece ci sarebbero altre cose da affrontare per render più green l’accoglienza, come agevolare l’istallazione dei pannelli solari.
Chi sono i vostri clienti?
In estate principalmente famiglie o coppie che preferiscono passeggiate ed escursioni a contatto con la natura. In Inverno sciatori, ma anche clienti che vogliono fare uscite nella neve, magari con il cane.
Quest’anno, specie in alta quota, si è sentita molto la siccità?
Sì. Spaventa un po’ la mancanza d’acqua, ma è un problema più nostro che del cliente perché, nonostante tutto, qui il verde imperversa. Tenga presente, inoltre, che veniamo da altri grossi guai come la tempesta Vaia, che qui si presenta in tutta la sua evidenza, e poi del bostrico, che ha peggiorato la situazione, e dopo ancora il Covid…
E di Gestor, come socio cosa può dire?
Per noi è un partner irrinunciabile. È grazie alla forza di Gestor che siamo riusciti a raggiungere risultati che da soli ben difficilmente avremmo raggiunto. Sono socio della cooperativa da più di dieci anni e ne parlo più che bene anche con i miei colleghi: ne sono un appassionato sostenitore e cerco di promuovere il consorzio, perché ritengo che ad un servizio così dovrebbero aderire almeno il 50% degli albergatori della zona. Purtroppo, nel nostro ambiente c’è sempre un po’ di diffidenza, invece onestamente Gestor è una garanzia.

