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L’oro verde del Trentino

I parchi naturali e il turismo ecologico

"respira, sei in Trentino”. Era lo slogan di una indovinata campagna pubblicitaria per promuovere il turismo nel nostro territorio. In poche parole, è racchiuso un messaggio denso di significato: aria pulita, boschi rigogliosi che fanno da cornice ad un paesaggio suggestivo, gente cordiale che ti fa sentire a tuo agio, una calda accoglienza e servizi efficienti, che ti permettono di tirare un respiro di sollievo dalla opprimente routine quotidiana. Tanti significati, un unico obiettivo per descrivere un ambiente pulito, sotto ogni aspetto, un biglietto da visita della nostra provincia, della sua gente e del suo territorio.

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Il Trentino e le sue genti da sempre si caratterizzano da un profondo rispetto per la natura, anche a costo di duri sacrifici. Oggi disponiamo di un patrimonio dal valore inestimabile, un patrimonio gestito con cura, non solo all’interno di tre grandi parchi naturali istituiti con legge, ma anche in tutte le altre realtà provinciali dove Comuni, Asuc, Regole e piccole associazioni locali si prodigano per conservare e tutelare gli ambienti naturali. I parchi - ovviamente - rappresentano il fiore all’occhiello del Trentino, meta di turisti ed appassionati della natura, un’invitante oasi dove la natura offre pace e sollievo, ma anche cultura e divertimento.

Il parco nazionale dello Stelvio

È la riserva naturale più antica in Trentino, fu istituita con legge nazionale nel 1935 e si estende nelle provincie di Sondrio, di Trento e di Bolzano. Ha una superficie complessiva di 130.700 ettari, nel cuore delle Alpi centrali, e rappresenta il caratteristico parco montano d’alta quota. Per circa tre quarti il suo territorio è al di sopra dei 2.000 metri sul livello del mare, e raggiunge un massimo di 3.905 metri sulla cima dell’Ortles.

L’area protetta comprende ventitré comuni: dieci in Lombardia, dieci in provincia di Bolzano e tre in provincia di Trento (Pellizzano, Rabbi e Pejo).

Nel Parco ci sono vari centri visitatori, quello di Pejo è il luogo ideale per l’approfondimento delle conoscenze sugli aspetti più diversi di questa suggestiva porzione di territorio. Qui è possibile avere tutte le notizie utili sull’area protetta e sulle molte iniziative (escursioni, laboratori, visite guidate, eventi vari) organizzati dal Parco.

Nel Parco esistono infatti varie strutture create con funzioni diverse, i punti info, il centro visitatori che accolgono gli ospiti che cercano informazioni, la foresteria per gruppi/ scuole che usufruendo delle attività del Parco trovano anche la possibilità di pernottare, altre strutture a tema come l’Area faunistica e le segherie veneziane, l’area ludico didattica del Còler, i centri visitatori di Malga Stablét e Malga Talè ed infine il caseificio-museo di Somrabbi.

Ciò che rende attrattivo questo parco al turista non è solo l’ambiente naturale caratterizzato da vasti boschi di aghifoglie, limpidi torrenti e laghi, ghiacciai e nevi perenni, incantevoli paesaggi alpini abitati da cervi, stambecchi, camosci e caprioli e dall’aquila reale, ma soprattutto le numerose offerte culturali e le intelligenti iniziative promosse dall’amministrazione del parco.

Istituito con legge provinciale nel 1967, si estende su una superficie protetta di 618 chilometri quadrati, in un territorio compreso fra il massiccio dell’Adamello-Presanella e il gruppo delle Dolomiti di Brenta. Al suo interno vi sono alcune zone di particolare pregio ambientale, come la val Genova, lo stesso gruppo di Brenta e il lago di Tovel.

Bisogna dire che i confini di questo parco non rispettano sul territorio una rigorosa unità geografica, tanto che si parla di due blocchi: L’Ada - mello-Presanella e il Brenta. Il primo comprende il bacino orografico del Sarca di Genova e quello di Nambrone, mentre i confini occidentali corrispondono con i ghiacciai e le linee di cresta. Il gruppo del Brenta comprende i confini orografici delle vallate che lo circondano.

Fanno parte del Parco proprietà di 30 comuni appartenenti a quattro comunità di valle, 22 Asuc e le comunità delle Regole dello Spinale e Manez. L’offerta dei servizi offerti dal Parco ai suoi visitatori, siano essi turisti, scolaresche o escursionisti, è ricca e qualificata, tanto da fare di quest’area una ambita meta per chi vuole trascorrere in serenità una vacanza unendo riposo a gite e nozioni naturalistiche. Nell’area protetta sono presenti numerose “case”, con la funzione di centri di informazione e motori delle più svariate iniziative. Ciascuna è specializzata in un ramo scientifico. I numerosi rifugi ed i sentieri attrezzati rappresentano, poi, un ulteriore elemento di pregio di questo parco, favorito dalla vicinanza di grossi centri turistici come Pinzolo, Madonna di Campiglio, Molveno, Tuenno e molti altri dai quali è possibile partire per escursioni giornaliere.

Parco di Paneveggio e Pale di San Martino

Istituito anch’esso con la legge provinciale (piano urbanistico) del 1967 è posto a cavallo fra le due valli del torrente Travignolo e del torrente Cismon. Costituisce un’area che si estende per circa 20 mila ettari e comprende proprietà di sette comuni. Anche quest’area è suddivisa in due blocchi territoriali distinti: una (quella di Paneveggio) caratterizzata dalla catena del Lagorai a substrato prevalentemente porfirico, la seconda (Pale di san Martino) di natura dolomitica. Questa complessità geologica fa di quest’area naturale un ambiente diversificato di rara bellezza, costellato da cime bianchissime, da rocce affioranti, ma anche da cristallini laghi alpini, fitte abetaie e verdi pascoli.

Un paesaggio unico che invita il turista a scegliere questa area per immergersi nella natura, favorito anche da un’efficiente rete di servizi e da tutta una serie di iniziative proposte dall’ente parco attraverso i centri visitatori.

Sono questi i luoghi in cui si concretizza la maggior parte delle attività di animazione e da cui partono le escursioni, ma sono anche i luoghi dove si organizzano allestimenti permanenti, laboratori e convegni e dove sono accolte le scolaresche per seguire le at - tività di educazione ambientale. Qui il turista può trovare tutte le informazioni sui diversi aspetti che offre l’area protetta , ma anche intraprendere interessanti escursioni attraverso i percorsi tematici proposti. Si tratta di percorsi che illustrano al visitatore, attraverso una serie di postazioni e di allestimenti, gli aspetti naturalistici, ambientali, culturali e storici di alcuni luoghi e itinerari dell’area protetta.

Un’interessante particolarità di questa zona è rappresentata dalle tracce della grande Guerra con la realizzazione di alcuni interventi nei siti legati al conflitto: un museo all’aperto costituito da itinerari di visita alle trincee, camminamenti e postazioni. Un’ultima annotazione riguarda la foresta di Paneveggio, fiore all’occhiello di questo parco e famosa per la qualità dei suoi abeti di risonanza usati dai liutai di tutto il mondo. Qui, non lontano dal centro visitatori, è possibile imbattersi nei cervi che abitano questa zona.

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