Fiume e la marineria • di Tullio Iliasich
Cantieri Navali del Quarnaro Alla fine del XIX e all’ inizio del XX secolo Fiume si sviluppò sia demograficamente che industrialmente. La cittadinanza, che nel momento del passaggio al Regno d’ Ungheria contava circa 18.000 abitanti, giunse ai 49.000 prima della prima Guerra mondiale. Parallelamente allo sviluppo demografico si svolse anche un forte sviuppo industriale. Furono aperte così: la "Torpedo Fabrik von Robert Whitehead", la R.O.M.S.A. Raffineria di Olii Minerali, la manifattura tabacchi, le Fonderie "Matteo Skull", la cartiera "Smith & Meyner", l’ azienda per la pilatura del riso, il cantiere "Danubius" e varie altre. La città di Fiume era stata dichiarata porto franco nel 1719, per volere dell’ Imperatore Carlo VI e la via Carolina collegava il litorale fiumano al medio e basso Danubio già
merciale del Regno d’ Ungheria. Nella parte austriaca esistevano già due importanti cantieri navali quello di Trieste e quello di Pola, cosicchè il Regno d’ Ungheria decise, verso la fine del 1800 di fondarne uno sul proprio territorio. Uomini d’ affari di Budapest, affiancati dalla Banca di Credito Fiumano, rilevarono, dai proprietari tedeschi il vecchio cantiere e nacque cosi il cantiere Danubius, realizzato dalla "Danubius, Schonichen e Hartman" di Budapest. L’ Impero sostenne lo sviluppo del cantiere Danubius che operò sulla via della tradizione cantieristica navale già esistente in città. Le commesse militari, fecero sì che la Danubius si fondesse con la "Ganz & CO foundry & machinery works" dando vita così nel 1911 alla "Ganz & CO Danubius". Il cantiere era pronto per la produzione di navi
ri, pontoni, un bacino galleggiante autocarenabile da 5.000 tonnellate, navi cisterna, navi passeggeri e un sottomarino da ricerca. Tra le costruzioni militari si annoverano: torpediniere, cacciatorpediniere, sommergibili, incrociatori da 3.500 tonnellate tipo Helgoland, uno dei quali passa, come riparazione di guerra alla Regia Marina Italiana sotto il nome di Brindisi. Una delle unità più conosciute realizzata dal Danubius, fu la corazzata Szent Istvan da 22.000 tonnellate, varata il 17 gennaio del 1914, annoverata come una delle più grandi navi dell’ epoca, misurava 152 metri di lunghezza e 28 metri di larghezza, arrivava ad una velocità di 21 nodi e contava circa 1.100 membri di equipaggio tra ufficiali e marinai. La sua fine fu segnata da due motosiluranti italiane il 10
per la Marina Imperiale Austroungarica e per altri clienti. L’ inizio del XX secolo vede il Danubius impegnato nella costruzione di vari tipi di natanti. Vengono varati: rimorchiato-
giugno 1918, nei pressi dell’ isola di Premuda, verso la fine del primo conflitto mondiale. Al termine della I Guerra Mondiale, con il trattato di Rapallo nel 1920, Fiume venne assegnata al Regno d’ Italia e il "Danubius" cambia
Panorama del Cantiere
dal 1771. Con l’ apertura della linea ferroviaria Fiume Vienna e Fiume Budapest nel 1873, furono assolte tutte le premesse naturali, per far sì, che il capoluogo del Quarnero fosse il più importante sbocco al mare com-
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