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Quadriennio fruttuoso

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La Fiume di Bruno

La Fiume di Bruno

Il saluto della presidente uscente, Orietta Marot

Quadriennio fruttuoso

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Quando ho rilasciato l’intervista per il n.28 de "La Tore" non pensavo affatto che sarei tornata a "dire la mia" da presidente.

Che dire dunque di questo mandato?

Innanzitutto che sono contenta di averlo portato a termine. Non è stato sempre facile, ma ho resistito pensando al bene della Comunità. Oltre tutto, avevo accettato l'incarico proprio perché sapevo in quali condizioni si trovava.

Non se se sono riuscita nell’intento, di sicuro ce l’ho messa tutta.

Ho dovuto prendere anche decisioni impopolari, ma il ruolo esigeva ed esige serietà, impegno, senso di responsabilità.

Svolgendo questo incarico, ho incontrato tante splendide persone, ma ne ho scoperto pure altre, pronte a usare la CI solo per interessi personali, un atteggiamento che ha fatto allontanare dalla CI parecchi connazionali. Bisogna fare in modo che facciano ritorno.

Il tema giovani in CI è sempre attuale. Ben vengano, i giovani, anzi largo ai giovani, ma dirigere una Comunità grande come la nostra richiede conoscenze, esperienza e tanto spirito di sacrificio.

Guardando a quanto è stato realizzato, vanno evidenziati in primo luogo gli ottimi risultati del concorso bandito dall’UPT e riguardanti i mezzi della Regione Friuli–Venezia Giulia per un ammontare complessivo di ben 35 mila euro, che serviranno fra l’altro all’allestimento della mostra dedicata a Erna Toncinich e Daria Vlahov, due nomi emblematici delle nostre arti figurative.

Non meno importante è la firma dell’accordo di collaborazione culturale e per progetti espositivi in comune con il Museo cittadino che favorirà la visibilità della nostra CI, in particolare nel Progetto Fiume capitale della cultura europea 2020.

Ritengo che per la Comunità sia pure molto importante il rinnovo, con modalità di favore, del contratto d’affitto per altri cinque anni. Un atto reso possibile grazie alla comprensione dimostrata dal Sindaco.

Ritengo anche importante l’aver promosso una valida collborazione con soggetti culturali dell’Italia, quail il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste e la rivista "Opinioni Nuove Notizie" di Padova, edita dalla società Alberto Cavalletto, che si aggiunge così ai rapporti mantenuti con continuità ormai da anni con gli amici della Società di studi fiumani di Roma.

Possiamo anche vantare una gestione finanziaria tanto oculata da averci permesso di arrivare alla metà dell’anno senza avere bisogno della disponibilità dei mezzi provenienti dall'Italia per il 2018. Inoltre, dopo tanti anni, per la prima volta i dirigenti artistici saranno pagati per il lavoro svolto già a giugno anziché a dicembre, talvolta anche gennaio, come avveniva precedentemente.

Sono pure molto appagata dal fatto che, grazie ad un generale spirito di collaborazione, si sono porute realizzare tutte le attività programmate, con un numero di uscite anche superiori al previsto.

Fra le cose che purtroppo la CI non può porre all’attivo, resta sempre in testa, ormai da sette anni, l’asilo. E il mio rammarico è tanto maggiore considerato che la Città ha fatto tutto quanto previsto nell’iniziale lettera d’intenti, mentre l’UI ha mantenuto un atteggiamento d’incomprensibile immobilismo. Ora, quello che maggiormente temo è che si arrivi alla ventilata ridestinazione dell’area, il che farebbe definitivamente svanire il progetto. Ritengo perciò che questa debba essere una delle prime questioni che la nuova dirigenza dovrà affrontare di petto.

Altro problema da risolvere quanto prima è quello del personale. La Comunità non può funzionare senza una segretaria, un custode e un addetto alla manutenzione degli impianti. Invece per tutto il mio mandato tale disponibilità è stata solo saltuaria, per non dire inesistente.

Un ciclo comunque è arrivato alla conclusione e ora siamo di nuovo sotto elezioni. Invito pertanto tutti i connazionali a venire a votare però di farlo dopo aver riflettuto bene a chi dare il proprio voto perché da chi sarà eleto dipenderà il futuro della Comunità.

Ringrazio sentitamente tutti i miei collaboratori, i dirigenti, gli attivisti e i connazionali che ci seguono e sono partecipi della vita comunitaria.

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