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Il Pioniere/Arcobaleno
from LA TORE 29
by Foxstudio
Il Pioniere/ Arcobaleno 1948 – 2018 di Rafaele Ramesa
Sette decenni al servizio di scuole e scolari
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Settant’anni di storia degli italiani di Istria, Fiume e Quarnero contenuta in un giornalino per ragazzi. Arcobaleno – nato come Il Pioniere – è arrivato al traguardo del settantesimo compleanno, ma l’anniversario è passato in sordina. E’ possibile che ci siamo dimenticati dell’importanza che questo giornale ha avuto nel mantenimento culturale delle nuove generazioni di "gente nostra"?
La rivista per ragazzi "Il Pioniere" nacque nel gennaio del 1948. Le prime edizioni avevano otto pagine ed erano pubblicate a cadenza bisettimanale. La pubblicazione sorse in un periodo storico di massima incertezza per gli italiani di queste terre. Il sistema scolastico in lingua italiana si trovava dinanzi al collasso, insegnanti e alunni stavano optando, la crisi politica si sentiva fortemente e il materiale didattico in lingua italiana scarseggiava. Queste le difficili circostanze storico-culturali che accompagnarono la fondazione della nostra rivista per ragazzi. Il Pioniere faceva parte di una maxi famiglia di edizioni per ragazzi dell’ex Jugoslavia, come anche "Pionir" in Croazia, "Pioniri" a Belgrado, "Pionirsko delo" a Sarajevo. Oltre all’edizione italiana, esisteva anche quella per i piccoli ucraini e per gli ungheresi.
A testimoniare la difficoltà del momento storico c’è anche la vicenda del primo caporedattore de il Pioniere, Luciana Meconi Mecovich, che dopo solo una decina di numeri lasciò il nostro territorio per andarsene in Italia, dopo che suo padre fu rinchiuso a Goli Otok. I contenuti dei primi numeri riflettevano il contesto socio-cultu-
rale nel quale erano creati: si parlava del contributo dei pionieri alla ricostruzione della città di Fiume, storie sul porto fiumano e su chi ci lavorava, temi dedicati a Tito e auguri di compleanno a Stalin, come anche testi dedicati ai grandi della storia italiana – Michelangelo Buonarroti, Antonio Gramsci, Cristoforo Colombo, Giordano Bruno, Giuseppe Garibaldi. Vennero tradotti scrittori russi come Katajev, ma lo stesso anno vediamo tradotte anche le "Avventure di Tom Sawyer", pubblicata la traduzione di Eros Sequi del classico Jugoslavo per bambini "Ježeva kućica – La casa del riccio" e stampate le storie dell’allora giovane Giacomo Scotti.
La ridotta interazione intellettuale e culturale tra i rimasti e l’Italia fece sì che nel nostro mondo si andasse creando uno stile letterario fatto di produzione propria, classici italiani e traduzione di autori croati, serbi e bosniaci. Per anni, nella rubrica "La pagina della poesia", furono pubblicate le traduzioni italiane di opere dei più importanti poeti jugoslavi, anche se si trattava di autori che raramente scrivevano testi che si rivolgessero esplicitamente ai più piccoli.
Sulle pagine del Pioniere troviamo così testi di Vladimir
Nazor, Ivan Goran Kovačić,
Miroslav Krleža, Jure Kaštelan, Desanka Maksimović,
Branko Ćopić, Skender Kulenović, France Prešern, Ivan
Cankar, Kočo Racin e altri. Nel gennaio del 1951, la rivista divenne mensile e le pagine divennero 20. Secondo gli studi di Sanja Č. Roić della Facoltà di filosofia dell’Università di Zagabria, i primi dieci anni del giornale vengono dedicati prevalentemente a scopo didattico, accompagnati da una certa chiusura culturale verso le novità provenienti dall’Italia. Dopo il 1964, con la normalizzazione dei rapporti tra l’Italia e la Jugoslavia, il Pioniere può finalmente iniziare a pubblicare anche le poesie di grandi autori contemporanei come Gianni
Rodari. Quell’anno inizia anchela collaborazione con l’Università Popolare di Trieste.
Con il trattato di Osimo del 1975 e la chiusura dei contenziosi confinari con l’Italia, i rapporti tra i due paesi si normalizzarono e i flussi culturali furono riaperti del tutto. Il Pioniere poté finalmente integrarsi nel tessuto scolastico, diventando quello che è ancor’oggi: un giornale orientato ai bisogni dei ragazzi che frequentano le scuole elementari italiane in Jugoslavia. Il giornale tratta dei problemi, incontri, esibizioni, e gare dei più giovani, e pubblica i più importanti autori contemporanei italiani come Calvino, Umberto Eco, Oriana Falaci, Gavino Ledda. Nel periodo che segue Osimo, Roić nota un sistematico accentuamento dell'importanza dell’identità culturale italiana e delle tradizioni locali. Si raccontano le storie della nonna, si pone l’accento sulla pubblicazione di autori istriani e quarnerini – alcuni dei quali ancora molto giovani, come Loredana Bogliun, ed altri un po’ meno, come Mario Schiavato, Osvaldo Ramous, Giusto Curto, Umberto Matteoni, Adelia Biasol, Egidio Milinovich, Eligio Zanin e altri. LA pARoLA A TIzIANA DAbovIC, ATTUALE CApoREDATTRICE
Nel 2006 ho preso le redini di Arcobaleno in seguito al pensionamento della prof. Elisa Zaina. Quest'anno saranno quaranta gli anni che ho trascorso in seno alla nostra casa editrice. Prender parte alla creazione di Arcobaleno è stato da sempre il mio sogno. Mi ci sono buttata dentro, dal primo giorno, con tutto il cuore. Seguire le nostre 14 scuole elementari, la dedizione con la quale le nostre Comunità esortano i bambini a svolgere innumerevoli attività, pubblicare i temi, le poesie, i disegni degli alunni, è una gratifica enorme. Arcobaleno non può pretendere di sostituire un libro scolastico, però può esser utile nel motivare e promuovere il dialogo con i lettori. Il suo ruolo secondo me, è quello di far veicolare la lingua italiana in modo leggero e divertente, gratificare l'enorme mole di lavoro svolto dagli insegnanti, premiare con un articolo anche le attività extrascolastiche. L'intento è stato sempre quello di creare i presupposti per una sana competitività anche tra le varie istituzioni scolastiche. I bambini, se si sentono protagonisti, rispondono sempre con positività. Il loro è un mondo incontaminato, esemplare. Ti ringraziano con un sorriso, o se non sono in vena di parlare, ti voltano le spalle. Sempre e comunque con sincerità.
La famosa e oserei dire storica rubrica dei "Primi voli" ha pubblicato, in questi settant'anni, gli scritti e le poesie di connazionali che oggi svolgono ruoli importantissimi in ambito culturale, nomi che sono il nostro vanto sia nella sfera CNI sia all’estero. È doveroso, in questo contesto, menzionare le Gare di lingua italiana che da 46 anni vengono indette dalla nostra Redazione in collaborazione con l’UI: occasione in cui abbiamo scoperto tanti talenti della scrittura, e il trend continua.
In questi miei dodici anni in Redazione, non sono mancate gratifiche: la più grande è esser riusciti ad aumentare il numero degli abbonati di un 30 per cento in più rispetto a quattro o cinque anni fa. Abbiamo conquistato una serie d’importanti riconoscimenti anche all’estero: nel 2012 abbiamo partecipato al Premio Nazionale città di Chiavari indetto dall’Associazione ligure – Letteratura giovanile. Ci siamo portati a casa una Menzione speciale con la seguente motivazione: "Per la meritoria azione di informazione e intrattenimento svolta a favore dei bambini della minoranza italiana della Croazia e della Slovenia". Quattro anni dopo, sempre a Chiavari, abbiamo ritirato uno dei premi più prestigiosi, quello speciale, che porta il nome di Marisa Saettone.
Nel 2014, al 47.esimo Concorso d’arte e di cultura "Istria Nobilissima", Arcobaleno si è aggiudicato il Premio giornalistico "Paolo Lettis."
Sono tutti motivi d’orgoglio non solo per la redazione e per la EDIT tutta, ma soprattutto per le nostre scuole, gli insegnanti e le Comunità che sanno coinvolgere i nostri ragazzini operando a testimonianza dello spirito di interculturalità e valorizzando, in un rapporto stretto e fruttuoso, le tradizioni, i costumi, i dialetti…
Concluderei ribadendo che il nostro microcosmo minoritario ha un futuro certo. I più giovani ne sono la garanzia.
