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Edit: Toth e Calle San Zorzi

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La Fiume di Bruno

La Fiume di Bruno

cultura dell’individualismo espressivo" è stato scritto da Ivana Dedinska, una giovane dottoranda slovacca che vive in Sardegna. L’autrice ha voluto fornire alcune chiavi di lettura per affrontare l’analisi delle tappe dell’esistenza umana. Nella parte introduttiva, la ricercatrice slovacca sottolinea che l’analisi verterà su alcune "immagini diverse dell’uomo contemporaneo filtrate attraverso i concetti di individualismo, narcisismo e consumismo. I punti nodali dell’indagine si concretizzeranno sui concetti di famiglia e lavoro". La sezione dedicata alla musica propone un contributo del Maestro Adriano Bassi dal titolo Ricordando Pietro Mascagni, incentrato sulla vita e sulla produzione del famoso compositore e direttore d’orchestra. RECENSIoNI

In chiusura, la rivista contiene tre recensioni. La prima, scritta da Martina Sanković Ivančić, ci riporta al pluripremiato film del regista Marco Tullio Giordana, "La meglio gioventù", premiato al Festival di Cannes nel 2003 e vincitore di sei David di Donatello e sei Nastri d’argento. Il titolo della pellicola, che racconta la trasformazione dell’Italia in una società moderna di consumo, è ispirato a una raccolta di poesie di Pier Paolo Pasolini. Segue la dettagliata analisi di Enzo Santese sull’opera dell’intellettuale Juan Octavio Prenz, "Solo gli alberi hanno radici", edito dalla casa editrice La Nave di Teseo nel 2017. In conclusione, Silvia Bon presenta una recensione del libro di Giacomo Scotti, "La prima donna rossa istriana. Vita, opera politica e letteraria di Giuseppina Martinuzzi", Vita Activa, Trieste 2017. La protagonista dell’opera, Giuseppina Martinuzzi, è stata la prima donna convintamente e consapevolmente socialista e comunista dell’Istria. La scelta di diventare attivista a tempo pieno degli ideali di un socialismo umanitario, e, dopo il 1921, di un comunismo internazionalista, è una scelta della maturità della Martinuzzi: aveva poco più di cinquant’anni quando decide di abbracciare la fede socialista, dopo aver affrontato la lettura e il confronto intellettuale con le opere di Marx e di Engels. Il libro di Scotti costituisce senza ombra di dubbio una possibilità attiva e vincente di confronto con l’opera e l’esempio di vita di una grande donna, operante tra Ottocento e Novecento; esso ripropone e valorizza quei semi di ideale ispirazione culturale e di onesto impegno socio-politico gettati e testimoniati da Giuseppina Martinuzzi: di questi stimoli abbiamo bisogno ancora oggi, in momenti di difficili passaggi di un contesto italiano ed europeo. pITTRICE CoNNAzIoNALE

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La rivista riporta in copertina e al suo interno, alcune opere dell’artista connazionale Lucilla Micheli Marušić. L’autrice è nata a Fiume nel 1967, città dove vive e opera tuttora. Dopo aver terminato la Scuola elementare italiana "Dolac" (1982) e la Scuola media superiore italiana di Fiume (1986), nel 1991 ha conseguito la laurea in Belle Arti, arte grafica, dell’allora Facoltà di Pedagogia dell’Università degli Studi di Fiume, sotto la guida del chiar.mo prof. Butković, mentre nel 2001 ha conseguito il titolo di dottore in geografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Sudi di Trieste. Lucilla Micheli Marušić insegna arti visive presso la scuola elementare italiana "Belvedere" e storia dell’arte presso il Liceo classico dei Salesiani di Fiume, ma la sua passione per l’arte mantiene il primato tra le sue preferenze. Opera, infatti, anche come pittrice. Pluripremiata, ha preso parte a numerosi concorsi e colonie artistiche. Nel suo curriculum sono evidenziate svariate mostre personali e collettanee.

Edit: "Kuća u Ulici San Zorzi" • di Lilly Venucci

Lucio Toth... in calle San Zorzi

Non sorprenderà il lettore più affezionato incontrare l’opera di un autore italiano tradotto in lingua croata in una collana dell’EDIT. Nelle righe successive, il caso più recente, non certo l’unico, perché la casa editrice fiumana dedica attenzione e coltiva l’idea dell’osmosi culturale da decenni.

Il discorso scorre nelle pagine delle Collane della casa editrice fiumana, sfaccettate tematicamente: spazio dunque ad autori italiani dell’Istria e di Fiume che scrivono in italiano o in dialetto istro-veneto o istrioto, autori portati altrove dagli eventi storici che intendono raccontare vicende personali, ma espressione di valore a dimensione universale. Affinché il messaggio non rimanga circoscritto si ricorre al codice linguistico.

Nasce così il progetto editoriale "Kuća u Ulici San Zorzi" che in italiano suona "La casa di Calle S. Zorzi" opera originale di Lucio Toth, zaratino, generazione 1934, mancato recentemente nell’aprile del 2017. La "sua" Zara non è più tale alla fine della Seconda guerra mondiale: la famiglia Toth è una dei numerosi

Biblioteka EGZODIKA

Normalan život u znaku suživota: takav život danas priželjkuju Hrvati i Talijani koji već stoljećima žive u međusobnom dodiru na području Istre, Kvarnera i nekih djelova Dalmacije. Tu su se ova dva autohtona naroda susretala, suočavala, sukobljavala i, što je najbitnije, miješala, utemeljivši na taj način jednu neobično bogatu ljudsku i kulturološku sredinu. Ipak, nema pravog suživota bez istinskog uzajamnog upoznavanja, a upoznavanje treba doživjeti kao protutežu zavjetu tišine koji je proizlazio iz uvjerenja da je neke stvari bolje zatomiti, ne bi li se izbjeglo izranjanje mučnih međusobnih optužbi zbog proživjelih grubosti i s jedne i s druge strane. Biblioteka EGZODIKA govori o onima kojima je sudbina odredila definitivno kidanje pupčane vrpce koja svakoga veže uz svoj rodni kraj, a posvećena je onima kojima nije stalo do apsolutnih povijesnih uvjerenja. Ako su odlučujući ishodi povijesti crni ili bijeli, to nikako ne vrijedi za odmotavanje povijesnog klupka, koje je uvijek složeno, isprepleteno, nepredvidljivo. Upravo u toj proturiječnosti krije se dragocjenost podneblja istočnog Jadrana.

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LUCIO TOTH

Kuća u ulici San Zorzi

Dario je shvatio da se između njih otvorio nepremostiv ponor. Tko je bio u Zadru, u tom graničnom gradu, jedva je razumio ono što se događalo u ostatku Italije. Sam njegov otac nikad sa sinom nije razgovarao o tome. Bila je to zabranjena tema koju su obojica tretirala s oprezom i nad kojom je bdjela majka, zabrinuta da se između oca i sina ne stvori razdor.

Prvi je put Sonja primijetila kako su u tom starom gradu tužne ruševine kuća uništenih u ratu, onom drugom ratu, dalekom, od prije pedeset godina. Bile su posvuda, između monumentalnih crkava i novih građevina u socijalističkom stilu, prekrivene travom i mahovinom, koprivom i tratorkom, sada vlažne i sjajne u noći od kapljica vlage. Jesu li to bili Nijemci, Amerikanci ili Englezi? Koliko je neprijatelja imao taj grad? Ruševine su ostale za sjećanje, poput grižnje savjesti. 2

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LUCIO TOTH

LUCIO TOTH

Kuća u ulici San Zorzi

Kuća u ulici San Zorzi

EDIT EDIT

LUCIO TOTH (Zara 1934 – Roma 2017), fu un politico, giurista e scrittore italiano. Lasciò la città natale con la sua famiglia alla fine della Seconda guerra mondiale. Laureato in giurisprudenza a Bologna, ha intrapreso la strada della magistratura. Eletto senatore, ricoprì anche l’incarico di presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, impegnandosi a tutelare una cultura del dialogo tra le due sponde dell’Adriatico. Zara, la città che ha sentito più profondamente e alla quale è rimasto legato indissolubilmente fino alla morte, gli ha ispirato il romanzo “La casa di calle San Zorzi” e la “Storia di Zara. Dalle origini ai giorni nostri”. Fu autore anche di saggi di carattere giuridico e storico-politico, nonché del romanzo “Spiridione Lascarich, alfiere della Serenissima”.

LUCIO TOTH bio je talijanski političar, pravnik i pisac, rodom iz Zadra, kojeg je napustio nakon kraja Drugoga svjetskog rata. Diplomirao je pravo u Bologni te započeo karijeru u sudstvu. Senator u talijanskom parlamentu te predsjednik udruge Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, njegovao je kulturu dijaloga među obalama Jadranskoga mora. Ljubav prema rodnome gradu temelj je inspiracije za roman “Kuća u ulici San Zorzi” i “Povijest Zadra. Od početaka do današnjih dana”.

nuclei italiani che lasciano la città natale con il drammatico esodo. La nuova realtà non trancia le radici dalmate del giovane. Laureato in giurisprudenza a Bologna, entra in magistratura, scrive saggi e articoli di carattere storico e politico, diventa senatore, per oltre vent’anni ricopre la carica di presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANGD).

L’ambiente dalmata domina i due romanzi che pubblica: "Spiridione Lascarich Alfiere della Serenissima" è incentrato sulle guerre turco-venete del Seicento in Dalmazia e in Grecia; ritroviamo invece la Zara del Novecento nelle pagine del volume "La casa di Calle S. Zorzi".

Pubblicato nel 2008 da Sovera Edizione (Roma), il romanzo racconta l’odissea dei Dalmati nelle vicissitudini del Ventesimo secolo nell’arco di tempo che va dalla caduta (il Ribaltòn) dell’Impero austro-ungarico e raggiunge e include lo sfascio delle entità politiche che costituivano la Jugoslavia. "L’idea dell’Autore – scrive Toth in terza persona nell’introdurre il suo libro – è proporre un affresco di un mondo in parte scomparso, in parte sopravvissuto nei ricordi, un mondo magico e primitivo, raffinato e crudele. Conflitti razziali, ideologici, religiosi, nazionali, tutto hanno vissuto le popolazioni di confine di una terra quasi sconosciuta in Europa". L’edizione italiana riporta il pensiero di Zara quale "… città importante da essere contesa nei secoli da potenze continentali e marittime: gli Imperi romano e bizantino, quello carolingio, il Regno croato e ungherese, gli Angiò di Napoli, gli Imperi di Napoleone e degli Asburgo, l’Italia unita e la ex Jugoslavia. E prima fra tutte la Repubblica di San Marco, che di questa Zara non sapeva fare a meno. C’è una marea nelle cose umane (per citare Shakespeare) che ha i suoi flussi misteriosi e gioca con il destino di uomini e comunità. E di questa antica comunità, la liburnica Idassa, la romana Jadera, la bizantina Diadora, l’italiana e veneta Zara, la croata Zadar, si racconta in questo libro."

Il romanzo non si definisce storico ma attinge da personaggi e da ricordi che si snodano sulla falsariga di fatti storici accaduti. È strutturato in quattro cicli narrativi: la città sotto assedio (1918-1921), il ritorno a Itaca (1943-1947), alla ricerca del vello d’oro (1972-1973), la morte e la resurrezione del protagonista nella nuova vita (1991-1992).

Al centro della narrazione le vicende famigliari degli abitanti della casa in Calle San Zorzi nel centro storico zaratino, due famiglie italiane e due croate che, dalla normale e cordiale comune convivenza, vengono via via travolti dalle vicende storiche, tanto da renderli nemici sotto lo stesso tetto.

È il secondo titolo della Collana EDIT "Egzodika", dopo "Zadar - Od bombardiranja do izgnanstva (1943.-1947.) di Giovanni Eleuterio Lovrovich (Zara – Dai bombardamenti all’esodo)" pubblicato nel 2008, collana che intende "… dar voce alla convinzione che la convivenza secolare sia normalità oggi tra i Croati e gli Italiani delle coste adriatiche. Convivenza che non è vera se non c’è conoscenza e comprensione reciproca."

L’edizione EDIT "Kuća u Ulici San Zorzi" non trova riscontri precedenti in lingua croata e nasce dalla collaborazione e con il contributo (ex legge 72/2001 dello Stato italiano) dell’Associazione dei Dalmati nel Mondo, Torreglia (Padova). La traduzione è opera dei docenti Živko Nižić e Nedjeljka Balić-Nižić dell’Università di Zara. La lettura professionale è curata da Branka Hreljanović. Il volume sta sollevando interesse tra i lettori di lingua croata e in particolar modo in Dalmazia, tanto da far nascere l'idea di pubblicare il romanzo a puntate sul quotidiano zaratino in un prossimo futuro.

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