LA TORE 29

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Cent'anni fa nasceva Gino Bonelli

Da Piacenza a Fiume con la Lirica nel cuore "Siamo lieti di segnalare l'eccezionale successo riportato dal nostro concittadino Gino Bonelli, che ha saputo interpretare così bene la parte di Rodolfo della "Boheme" di Puccini. Egli ha riscosso applausi vivissimida un pubblico di conosciuta e raffinata sensibilità musicale (...)": è l'incipit di un articolo del quotidiano piacentino ("Libertà") all'indomani dell'esibizione del Nostro, nel 1945; esibizione ed esito che probabilmente hanno decisamente indotto l'allora men che trentenne Bonelli a intraprendere la carriera del cantante lirico. Due anni dopo, eccolo a Fiume insieme al maestro e collega Morcia. Il debutto avviene con "Tosca", dirige Boris Papandopulo. Nel 1949, dopo due stagioni in cui

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il Nostro ha affinato la tecnica, ma soprattutto ha avuto modo di esibirsi in numerosi ruoli operistici e sotto la direzione di bravi direttori,

Gino Bonelli torna in Italia. Ma l'esperienza acquisita, la bella vocalità non bastano. Bisogna "intivare" l'agente giusto per percorrere la strada che lo potrebbe portare sempre più in alto. Frattanto, comunque, riesce a trovare ingaggi in vari teatri italiani, tra cui a Venezia, a fianco di Tito Gobbi; a Trieste, alla Scala, a Firenze, nell'ambito del prestigioso §Maggio Musicale Fiorentino. E poi nuovmaente all'estero, questa volta in Sud America: Perù, Argentina. Ancora Italia, fino a quando nel 1956 il succitato boris Papandopulo, direttore dell'opera di Fiume non lo richiama, ma per averlo in pianta stabile, come primo tenore. Perché no? Saranno poco meno di vent'anni di grandi soddisfazioni. Bonelli ha


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