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TEMPESTA IN FIERA Il volume di Daniela Zeba e Mirella Stigliano parte dalla critica alla legge di riforma del condominio per avanzare nuove proposte di Franco Saro
L
a seconda edizione della Fiera del Condominio Sostenibile che si è tenuta a Verona è stata anche l’occasione per presentare il libro La Tempesta Perfetta edito da Condominioweb, in un frizzante workshop alla presenza delle autrici, Daniela Zeba e Mirella Stigliano e del curatore dell’introduzione, Claudio Calì, esperto in comunicazione. Il libro ha come tema il condominio, visto e vissuto da due addette ai lavori, amministratrici immobiliari entrambe, che hanno sentito la necessità di denunciare le tante criticità che contraddistinguono la materia, dimostrando passione e coraggio nell’ indicare chiavi di lettura fuori dagli schemi e nel formulare proposte di riforma scomode, ma necessarie per le esigenze di chi vive in condominio e per gli addetti ai lavori. Nel volume non mancano, quindi, dure critiche alla legge 220/2012, che
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invece di riformare ha, se possibile, sancito un’involuzione dell’intero sistema, sgretolando certezze e creando buchi interpretativi ben più ampi delle situazioni che ha provveduto a normare. Le autrici hanno posto l’accento sull’esigenza di riconoscere l’amministratore di condominio come figura professionale autonoma, degna di considerazione alla pari delle professioni ordinistiche. L’amministratore moderno, infatti, necessita di competenze in ambito giuridico, tecnico, fiscale e relazionale non co-
muni, ha responsabilità sempre più crescenti ed è obbligato a un continuo e costante aggiornamento, ragioni per cui appare sicuramente anacronistica la figura dell’amministratore fai-da-te, ancora oggi prevista dal nostro ordinamento. Al di là delle critiche, vengono però proposte soluzioni di riforma, consigli per i professionisti del settore, possibili scenari evolutivi per un vero cambio di paradigma. Per fare questo, però, occorre anche un approccio culturale nuovo e basato sulla comunicazione e l’empatia: l’ amministratore come consulente di fiducia dei condòmini nell’interesse della proprietà e non come male necessario visto con diffidenza. Amministratore sempre più manager, custode del patrimonio immobiliare, preparato e pronto alle sfide di un mercato sempre più agguerrito e minacciato dai colossi del real estate. Insomma, critica sì, ma costruttiva.