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EDILIZIA SE IL CAPPOTTO È NATURALE

L’isolamento della superficie esterna del condominio può essere realizzato anche con materiali sostenibili e del tutto compatibili con l’ambiente. Ecco le scelte adatte per una coibentazione green, ma anche efficace

di Alessio Babini

In una società sempre più moneyhungry, affamata di denaro, il concetto di risparmio è diventato motore trainante delle scelte di materiali e metodo, soprattutto quando si parla di lavori edili e, ancora di più, quando l’oggetto dei lavori è proprio il condominio, in particolar modo quando a diventare spinta dei lavori è l’esigenza del risparmio energetico. Quindi, una necessità o un naturale istinto alla resilienza, concetto tanto caro agli antichi costruttori e rinnovato nei tempi presenti, da un accentuarsi di condizioni climatiche e sociali sempre più estreme. Detto ciò, è bene tenere presente che molte volte l’istinto al semplice risparmio può non coincidere con altri concetti fondamentali, quali la salubrità degli ambienti, la durevolezza dei materiali e in generale una migliore qualità della vita che nel tempo va sicuramente a compensare quello che all’inizio poteva apparire come la scelta migliore.

Isolamento esterno Oggetto di questo articolo è infatti il diffuso cappotto termico, tralasciando quello per interni, che ruba preziosi centimetri ad ambienti molte volte al limite del dimensionamento. Quello esterno si applica, invece, alle facciate e in generale in tutti gli estradossi di solaio esposti alle intemperie. Possiamo notare che la maggioranza dei condomini opta quasi sempre per materiali quali il polistirolo o suoi derivati di origine plastica: si presentano in lastre rettangolari di spessore 10 centimetri o poco più e hanno un colore tipo antracite sulla superficie, ovvero il trattamento antipioggia o altri tipi di trattamenti per aumentarne l’impermeabilità. Molte volte precedentemente all’applicazione non sono eseguiti i dovuti calcoli di sfasamento e isolamento termico. Ebbene, tale applicazione sigilla gli ambienti interni e li rende completamente non traspirabili, con conseguente aumento di muffe sugli intonaci e a volte rendono necessario aumentare la traspirabilità tramite fori sui muri che diventano poi ponti termici rilevanti e diminuiscono l’effetto schermante del cappotto stesso.

Controindicazioni A distanza di anni si riscontrano sempre i soliti inconvenienti dell’uso di questi materiali, ovvero muffe, aumento dell’umidità interna e, in generale, una riduzione della vivibilità della casa, quindi un deterioramento dell’involucro esterno. E tutto questo a fronte di un risparmio iniziale che molte volte non supera il 20% rispetto ad altri materiali di cui parlerò in seguito. Quello che vorrei proporre è un cambio di paradigma in considerazione del fatto dell’esistenza di ecobonus e bonus facciate, in grado di giustificare anche nelle fasi iniziali un costo aggiuntivo. Sempre nell’ottica della resilienza, della durabilità e della vivibilità interna degli ambienti propongo nel seguente articolo i cappotti di fibre naturali.

I benefici Consideriamo che un buon cappotto termico, a priori dei material,i se ben posato e dotato di una bassa trasmittanza termica (la trasmittanza si misu

CANAPANNEL 100 di Edilcanapa – Pannello in fibra di canapa per la realizzazione di cappotti, densità 100 kg/m3, conducibilità termica 0,039 W/mK. A sinistra, CANAPLOCK di Edilcanapa – Blocchi per tamponature, tramezzi, cappotti, conducibilità termica 0,077 W/mK, 100% naturale, ignifugo, con elevata inerzia termica

CANAPANNEL 60 di Edilcanapa – Pannello in fibra di canapa per intercapedini, densità 60 kg/m3, conducibilità termica 0,041 W/mKA destra, CANAPANNEL 100 di Edilcanapa – Pannello in fibra di canapa per la realizzazione di cappotti, densità 100 kg/m3, conducibilità termica 0,039 W/mK

ra in W/mqk. La norma di riferimento per il calcolo della trasmittanza termica e della resistenza termica è la Uni En Iso 6946:2008) può portare il risparmio del riscaldamento fino al 50%. Questo accade, ovviamente, nei mesi invernali, ma fa sentire i suoi benefici anche nei mesi estivi grazie a un altro parametro noto come principio dello sfasamento termico che in relazione all’inerzia termica del materiale riesce a trasferire il calore estivo verso l’interno circa 12 ore dopo (il dato dello sfasamento è attualmente confermato soprattutto caso di materiali naturali come i pannelli in fibra di legno e similari) che è stato assorbito e durante le ore notturne. Quindi, oltre alla riduzione dei costi di riscaldamento invernale si riscontra anche una diminuzione di quelli per il raffrescamento estivo.

I quattro materiali naturali 1. Il sughero Tra le tipologie di materiali migliori in virtù delle sue caratteristiche tecniche termiche nell’aumentare le performance e le caratteristiche dell’involucro è sicuramente il sughero: a differenza di altri materiali già un modesto spessore di qualche centimetro garantisce buoni risultati di isolamento, anche a livello di durabilità nel tempo. Il sughero è prodotto e composto in pannelli, è altamente impermeabile e imputrescibile, e non viene attaccato da elementi esterni come le muffe o roditori. Ottima è anche la resistenza al fuoco: sottoposto a fiamma costante, infatti, il sughero non degenera. Ultima caratteristica saliente è anche la fono assorbenza: è infatti utilizzato come materiale nelle sale prove.

2. La cellulosa La fibra di cellulosa è un materiale isolante naturale prodotto dalla trasformazione della carta riciclata, nonostante la sua provenienza resiste molto bene al fuoco, è altamente traspirante e funziona come un vero e proprio volano igrometrico, ovvero assorbe umidità dall’ambiente quando in eccesso e la rilascia quando è più secco. Molto valido in estate dove raggiunge un alto valore di sfasamento termico e diffonde il calore accumulato durante il giorno nelle ore notturne. Viene spesso utilizzato anche come coibente all’interno del pacchetto stratigrafico delle coperture.

3. La fibra di legno I pannelli in fibra di legno sono ottenuti dal riciclo di legname certificato e in luoghi dove è garantita le riforestazione. È considerato un materiale dalle alte prestazioni soprattutto nel parametro di sfasamento termico fino a 12 ore e nella capacità di regolatore del valore igrometrico degli ambienti interni. Altro parametro importante della fibra di legno è l’omogeneità del materiale in grado di dare un'efficienza costante su tutta la superficie di applicazione.

4. La canapa Tornata in voga in questi ultimi anni, la canapa è sicuramente tra i materiali naturali il più versatile, semplice da lavorare e con altissime proprietà traspiranti, coibenza termica e di fono assorbenza. Non necessita di particolari additivi per migliorare le caratteristiche di impermeabilità, ha un'ottima resistenza al fuoco. Forse tra quelli citati è quello meno economico, ma senza dubbio è quello che offre prestazioni migliori sotto tutti i punti di vista.

Alessio Babini Architetto, esperto in energia rinnovabile, architettura resiliente e sostenibile

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