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SPECIALE VERDE VITA ALL’ARIA APERTA PER UN ITALIANO SU TRE
VITA ALL’APERTO PER UN ITALIANO SU TRE
Il bonus verde al 36%, ora rinnovato dal Milleproroghe, consente di risparmiare fino a 1.800 euro per ogni nucleo condominiale. E Gfk rivela: sempre più persone vogliono godersi spazi outdoor
di Stefano Lavori
Il famigerato, ma inevitabile decreto Milleproroghe ha confermato il bo nus verde. Vale la pena di ricordare in che cosa consiste: si tratta di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute nel 2020 per interventi come la sistemazione di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5 mila euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che consentono la tracciabilità delle operazioni (per esempio, bonifico bancario o postale). Può beneficiare della detrazione chi possiede o detiene, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile oggetto degli interventi e che ha sostenuto le relative spese. I vantaggi? È facile calcolarli: la detrazione massima è di 1.800 euro per immobile (cioè il 36% di 5 mila euro). Il bonus verde spetta anche per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5 mila euro per unità immobiliare a uso abitativo. In questo caso, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condomi nio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Più gardening per tutti In ogni caso, il verde è sempre più apprezzato: lo indicano i numeri. In Italia una persona su tre, secondo i dati della società di ricerche di mercato Gfk, lavora all’aperto, in giardino o nell’orto, almeno una volta a settimana. E solo uno su quattro non pratica mai il giardinaggio. Insomma, siamo ormai nella media internazionale. Sempre secondo la ricerca, il 7% degli intervistati si dedica al giardinaggio ogni giorno o quasi e il 25% almeno una volta a settimana, mentre il 19% almeno una volta al mese. Anche i dati di mercato confermano una prospettiva rosea: secondo i dati diffusi da HomiOutdoor & Homi & Dehors, gli scambi di prodotti per la vita all’aria aperta sono cresciuti del 3.2% nel mondo, arrivando nel 2018 a circa 37 miliardi di euro. E, in particolare, il commercio mondiale di prodotti outdoor è previsto in crescita del 4.5% medio annuo.

All’aria aperta Il verde di una casa, in effetti, non è più considerato come una spesa superflua. Al contrario, è utile per il corpo e per la mente e non solo quando a usufruirne sono i bambini (per loro è ancora più necessario). Lo spazio outdoor è uno spazio altamente personalizzabile, ed è sempre il risultato di un complesso la voro di sintesi tra competenze diverse. Il verde su balconi o nei giardini, infatti, accomuna moltissimi elementi, sia naturali sia architettonici: dalle piante all’acqua, passando per i rivestimenti e la luce, fino alle pavimentazioni e agli arredi, che sono fondamentali per eliminare i confini tra dentro e fuori, e quindi trasformare lo spazio esterno in un prolungamento dell’edificio stesso. Insomma, il giardino è di casa. Sempre più spesso, infatti, all’outdoor è dedicata la stessa attenzione prevista per gli spazi indoor. Ma con regole differenti: durevolezza e versatilità, in primis, sono le parole chiave. Esistono ormai soluzioni all’avanguardia che non temono i disagi derivanti da agenti atmosferici o calpestio pesante. Si tratta di un aspetto funzionale che va a braccetto con l’esigenza di flessibilità tipica di uno spazio esterno. Le texture basate su pietra, legno e metallo sono trend assodati proprio grazie alla loro versatilità, in grado di accostarsi a una grande varietà di finiture. Parliamo, quindi, di più elementi. No a un minimalismo monomaterico, sì a un minimalismo che sposa la personalizzazione dell’ambiente. In qualsiasi modo sia organizzato il giardino o il terrazzo, lo si può rendere più dinamico giocando con l’affiancare o giustapporre diversi materiali.