

ALLEGATI N.
dal Comando Supremo 5-9-1918 ore 1.19
Al Coma11do Generale RR. Guardie di Finanza
Roma
32202 R.I. Mob. speciale. Per ripianare deficienza 8" Batl. R.G.F. occorrerebbero urgenza 19 sottuffìciali e 259 guardie. Ove nulla osti pregasi voler provvedere invio predetto personale a S. Giuliano d i Mestre per Cavallino.
Pregas i ri scontro
Generale Badoglio
FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI NEGLI ANNI 1914 - 1915-1916-1917-1918
I corsi allievi ufficiali, secondo l e norme vige nti nell9 l 4 , avevano durata non minore di due anni. Praticamente s i effettuavano tre anni sco last ici al t e rm in e dei quali gli allievi dichiarati idonei ven ivano promoss i so ttotenenti.
Prem esso che l'organico del Corpo (tabella D. allegata al T.U. dell e leggi sull'ordinamento della R. C uardia di Finanza approvato con R.D. n. 1440 d el26 novembre 1914) com pr e ndeva allora 462 ufficiali, alla data del l " agosto 1914 erano in via di svolgimento presso la Scuo la Allievi Ufficiali di Caserta i corsi 16° (composto d i 19 allievi) e 17o (composto di 23 allievi) entrati alla Scuo la rispettivamente nel novembre 1912 e nel novembre 1913.
Era appena uscito, dopo tre anni di corso regolare, il 15" corso costituito da n. 16 allievi.
Nel mese di novembre 1914 venne ammesso all a Scuo la il 18° corso compo sto da 27 allievi.
In seguito alla mobilitazione del Corpo ed all'entrata in guerra dell'Italia si provvide nell915 ad accelerare i corsi esistenti, sicchè gli allievi del 16" çorso vennero promossi nel maggio del1915, e gli all iev i del 17" co rso nel settembre 1915, epoca in cui s i iniziò il 19ocorso con un numero di allievi - quarantacinque - assa i superiore all' ordinario.
L' acceleram e nto dei cors i fu int ensificato nel1916 , sicchè gli all ievi d e l 18° corso vennero promossi nell'aprile l 916 e nel successivo settembre vennero promossi gli all iev i dell9 " corso che fu il corso più breve che s i sia mai avuto nella R. Guardia di Finanza, poichè la sua permanenza effett iva alla Scuola non superò gli undici mesi.
La deficienza di ufficiali e particolarmente di s ubalterni verificatasi nel primo periodo della guerra divenne in seguito meno acuta, sia perchè venne ridotto il num ero dci battaglioni mobilitati, sia perchè a colmare le lacune s i provvide con la promozione ad ufficiali effett i vi eli sottufficia li mobilitati c con la nomina a sottotenente di milizia territoriale di sottufficiali in congedo.
Conseguentemente i corsi successivi furono meno accel e rati.
1120' co mpo s to di 30 aJl ievi e ntrò nella Sc u o la n e l m e!>e di lu g li o l 9 16 c ne u scì nel m e!>e di marzo 1918, il21 o compos t o di 30 allievi en trò nelmc!>c di ge nnaio 191 7 cd u scì nel mese di novembre 1918, il 22°, c;c mprc d i 30 all ievi. e ntrò n e l me!>e d i n ove mbre 191 7 e d u scì nel mese di agot>tO 191 9, d 23 di 30 a lli ev i e ntrò nel m ese di o ttobre 1918 ed u scì nel mese di lu g li o 19 2 0. Succe !> ivam cnte i cors i ripr ese ro il loro nonnale andamen t o. In egu it o alle es ig e n ze d ete rminate dall 'a umento d egl i o r ga ni ci sus egucnte a ll a grande gue rra fu ancora accelerato il24" co rso composto da 45 allie"i ch e entrò nella Scuola di Caserta ne l novembre 1919 e ne u scì n e ll 'agosto 1921 , ma i co rs i successiv i furo n o n o rmali ed eb b e r o la durata di un tri c nnio.
[n s int es i durant e il periodo 1914- 18 i cors i a ll a Scuo la Allievi Ufficiali ebbe r o lo svo lg im en to che ri su lt a dal seguente s pe cc hi o:
N. Numero degli Mese c d anno Mese ed anno Durata cffcu iva d'ordine allievi del co rso d'inizio della cl!>l in del corso del corso promoz101H' ad Sottotcnen ti Uffici alt·
J n complesso n e l periodo com preso fra il1 " agosto 1914 e d il4 nove mbr e l 9 18 usc ir o n o dalla Scuola All iev i Ufficia li 169 so lt o t e n cnt i.
1L COLO!'<NELLO C0 \1AI\DANTE (Carmine l\fo111uori)
N. 17768 Op. Trento, 8 Marzo 1919.
OGGETTO: Riorganizzazione del servizio di sorveglianza politico-militare e doganale sulla linea di Armistizio.
Al Comando Territoriale R. Guardia di Finanza
Trento
Questo Comando, traendo motivo delle mutate condizioni di forza dei Corpi d ' Armata per lo scioglimento avvenuto, e di prossima attuazione di alcune unità e dalla maggior disponibilità del personale delle R. Guardie di Finanza che s i va sottraendo da altri servizi, è venuto nella determinazione di riorganizzare il servizio politico-militare e doganale sulla linea d'armistizio per meglio adattarlo alle varie necessità che si sono venute man mano delineando.
E pertanto si dispone:
l o A datare dal giorno 18 marzo la sorveglianza di tutta la linea d'armistizio, compresa nel territorio dell'Armata, sarà assunta dal Comando del Xo Corpo d'Armata, al quale quindi il Comando del ilio Corpo d'Armata farà cessione dei passi del Brennero e del Resia.
2 " Per il passo di Resia il Comando del Xo Corpo d'Armata provvederà a sostituire tutti gli elementi del ne Corpo d'Armata, che vi sono attualmente dislocati (75" divisione), con repart i della 5" div isione.
Per il passo del Brennero il Comando del III" Corpo d'Armata passerà temporaneamente alla dipendenza disc iplinare e tattica del x o Corpo (55• divisione) non potendosi per d isponibilità di truppe altrimenti provvedere l'intero 3° gruppo Alpino (battaglione Pasubio, Val Cenischia, Cuneo e 43 ogruppo da montagna) , il quale però continuerà a considerarsi organ icamente facente parte del III" Raggruppamento Alpini. Quest'ultimo coll' l l o gruppo alpini rimarrà assegnato alla 75• divisione.
n Comando del x· Corpo d'Armata provvederà ad occupare col IliOgruppo alpino oltre del Passo del Brennero (o ve sarà sufficiente un battaglione) anche le zone d i Sterzing e di Mauls sostituendo i reparti de l l8 ogruppo alpino, in corso di scioglimento.
Il Comando del T1 roCorpo d'Armata provvederà inoltre a cedere a quello del X un plotone di CC.RR.
3o Per il servizio doganale metto a disposizione del Comando del X Corpo d ' armata il T e 1'8° Battaglione delle R. Guardie di Finanza che passeranno rispettivamente alla dipendenza disciplinare della s· e ss· divisione che prenderanno la seguente dislocazione:
Comando e una compagn ia= Bolzano
=Merano
= Glor e nza (G iu rus)
T' Battaglione
8" Battaglione
=Trento (a diretta dipendenza del comando tenitoria le R. Guardia di Finanza di Trento)
Comando e una compagnia = Bre ssa none
=Brunico , , =Vipiteno (Sterzing)
movimenti dovranno essere completati per il 18 marzo p.v.
La compagnia mitragliatrici del 7o Battaglione verserà le sei mitragliatrici St. Eticnne, il materiale relativo e i 12 quadrupedi, per avere disponibile un maggiore numero di uomini.
Con i detti reparti il Ten. Colonn. Olivo, incaricato del comando delle R. Guardie di Finanza del Tremino e Alto Adige (al la diretta dipendenza del GovernatOrato d i Trento) stab ilir à, presi ordini dal Governatorato stesso e accordi col Comando del X C.d' A., i distaccamenti necessari perchè la lin ea di armistiz io s ia convenientemente tutelata.
Al7" Battaglione rimane dunque essenzialm ente affidata la sorveglianza del Passo Resia, degli accessi alla Va] Venosta c del confine svizzero; all'8" Battaglione la sorveglianza del Passo del Brennero, e della Valle dell'lsarco, del Passo di Toblac., della Vall e della Rienz.
4" Il servizio di Finanza propriamente detto sarà disimpegnato secondo le norme tecniche stab ilite dal Comando Territoria]e della R. Guardia di Finanza di Trento, norme che dovranno, b en s'intende, essere perfettamente armonizzate alle direttive e ag li ordini dati dai Comandanti le truppe per la sorvegJianza politico-militare della linea d'armistizio.
5" Le seguenti località dovranno essere occupate da distaccamenti df'lla R.
C . Finanza: S. Leon ardo (Saint Leonard)- Piana dei Passeri (Mods) - Monte Cate rina (Katharinaberg) - Silandro (Schlanders) - Lana - Prato di Venosta (P1·ad) - Soluderno (Selu-Derm)- Touble (Tanfers)- Brurgasio (Burgeis)S. Valentino (Sankt Valentin) - Corona alla U mba (Cranw)- Resia (Reschen)
- Brennero- Terme del Brennero- Gossensas- Tobbiaco (Toblac) - Landro
-S. Maddalena - Curtholz - Welsberg - S. Peter - S.lacob -Tuble (Tanjèrs, in Val Tanjèrs) - Sand - Lappach - Riomolino (Mùhlbach)
L'organizzazione generale del servizio d i Finanza dovrà essere riunita in un prospetto ri e pilogo , che il Ten. Colono. Olivo si compiaccerà trasmettere per il 16 marzo a questo Comando.
6o I reparti di finanza conserveranno per ora la cos tituzione e la formazione di guerra, in attesa che, per successive disposizioni del Comando Supremo, si possa addivenire ad una sistemazione di carattere Territoriale.
l L TENENTE GENERALE COMANDA TE DELL'ARMATA
F.to (Pecori Ciraldi)
OGGETTO - Situazione aUa frontiera orientale.
Ho pre so in esame la eventualità che, nel t er ritorio di frontiera della Vcnezia Giulia, la s ituazione possa richi e dere, con tutta urgenza, e prima che il Regio Governo abbia potuto intervenire, l'attuazione di dispo sizioni locali, per fronteggiare possibili incursioni di partigiani, preludio a successive operazioni militari.
Per assicurare la so llecitudine e il coordinamento necessari, dispongo che, in tale ipotesi, il Comando di tutte l e forze armate della Venezia Giulia s ia, senz'altro, assunto da S.E. il Comandante del Corpo d ' Armata di Trieste.
Perchè detto Comandante possa, fin d 'o ra, emanare le occorrenti predisposizioni, senza, per altro, nulla togliere all'autonomia delle altre forze armate nelle rispettive funzioni di istituto, è necessario che ciascun Ente interessato riceva dalla prefata Eccellenza le occorrenti direttive.
V.E. vorrà, quindi , dare istruzioni ai dipendenti Comandi della Regia Guardia di Finanza dislocati nella Ve n e zia C iulia, affinchè si conformino a quanto sopra dispostO. Prego, altresì, disporre perchè siano completati gli allacciamenti telefonici dci nuclei della R. Guardia di Finanza dislocati lungo il confine, tra di loro e con i comandi retro stanti, affinchè, o ltre a rendere più facile e più sic uro il funzionamentO del servizio di istituto, s ia più pronto il lor o impiego contro eventuali offese di elementi ostili.
Roma, 19 novembre 1929 ANNO VI TT"
AL MI NI STERO DELLA GUERRA
AL MIN I STERO DELL'I TE RNO
AL .\U NISTERO DELLE
AL MIN I STERO DEI LAVOR[ PUBBLICI
AL C OMAl\DO CE ERALE DELLA MILIZIA
VOLON T AR IA S ICùREZZA \!AZIONALE
ROM A
OGGETTO - Misura per la tute la de ll e frontiere.
Giudico indispemabile, per la sicurezza della linea d i co nfi ne , c h e le caricoveri , rifugi , ecc. da costru irsi in zona di frontie r a ad u s o dei CC.RR., R egia Guardia di Finanza, \filizia confinar ia, per ubicazione e per tecnica costruttiva, rispondano a l c ri terio di ass ieu rare da parte del presidio del p osto s i a la difesa dci punti tatticamente piLI imp o rt anti , s ia un certo a ll e unità di pronta mobilita7.ione. Analoghi criteri dovranno esse r e adottati , per quanto possibile, p er d N ti fa bbri ca ti g ià es iste nti , s pecie per quanto da la difesa de i fabbricati s tessi e del loro pre<;idio.
Determino che venga devoluta pe rm anentem e nte alle LL.EE. i Comandanti di Cor po d ' Armata di frontiera la facoltà d i il null aosta defeniti' o per la cost r uz io n <' di ca s erme tt e, ricoveri , rifugi , ccc. in zona di fr o nti era ad uso dci CC.RR., Regia Guard ia di Fin anza, Mil izia Confinaria, con il v in co lo d e ll a ubicazione e di determinati rcquesit i dife n s iv i rispondenti a i c rit e ri generali da sta bilirs i dal Min is tero d e lla g u e rra.
ln conseg u e nza, i Mini ste ri interessati di spo rra nn o pe rchè gli o rgan i pe riferi ci dip e nd enti in o lu in o a i Comandi di Corpo d ' Arm a ta terr ito rial e i proge tt i di tali co truz ioni in base a ll e n orme s an cite dal R. Decr etO Legge n 11 22 d el23 maggio 1924 conce rn ente il " Regime giuridico delle proprietà di confin e n e ll e nu ove provincie", p e r quanto h a tratto ai lavori a ll a frontiera aus tri aca e jugoslava, ed in base a ll e d isposizioni d e ll a ci r co la re 19 160 del Ministero d e ll a Guerra, in data l o novembre 1920 conce rn ente " L avo ri in zo n e milit armc m c im portanti", p e r quanto riguard a le cosrruz ion i a ll e frontiere francese e svizzera.
I Comandanti di Corpo d'Armata territoriali dovranno d e finire caso per caso, in base alle dire ttiv e genera li che imp artirà il Mini ste ro della Guerra, i requ isiti che detti fabbricati s ia esistenti, sia da costruirsi, devono avere.
Mu sso lini
Allegato
R. GUARDIA DI FINANZA
Roma, 5 gen nai o 1935 ANNO XHJ
Al Comando Zona R.C.Finanza - VENEZIA
Al Comando L egioni R.C. di Finanza
TRENTO - U DIN E - TRIESTE
e p e r norma
Ai Comandi di Zona- GENOVA- NAPOLI
Ai Coma n d i di Legione
- CENOV A - TORI NO - MILANO
OGGETTO - Pr e p ar az io n e d e lla R.G. di Finan za ai co mpiti bellici.
La partico la re situazio n e ch e si è determinata nella zo na del co nfi ne nord-est fa cons id erare opportuno rappresentare a codesto Comando, col richiam o a di s p osizioni già impartite, la necessità che tut t o l' imp egno s ia p osto da parte pro pria e dei comandi dipendenti p erc h è al com pit o dem andato a l Corpo s i faccia fro nt e co l pieno, cosc iente se n so di responsabilità ri c hi es t o dalla s ituazione e con l' imp eg n o pi ù a sso lut o p er corris p on d e re ad essa in r e laz ione a qu ant o le v irt ù e le tradizioni d e l Corpo p ossono promette r e.
Virt ù e tradizioni d e bbono cos tituire p e r ò punt o di partenza per un ca mm ino se mpre mi g liore i n quanto esse s t esse non sono state scevre da e rro ri ed in co mpl e t ezzc che un ocu lat o se n so d e l dov ere ed un appassionato s pirito di Corpo dovrann o p er l'avve nire eliminare.
È indispensabile c h e d al gregario ai comandant i di leg ione tutti siano p e rfet tam e nte e d ott i d ei ri spet ti vi co mpiti cui sono s trettamente corre lativi la conoscenza d e l terreno , la resistenza fi s ica e morale, l'abilità nel t iro, l'ab n egaz io n e nell 'ad empimento de ll a vigilanza. lo s pirito combatt iv o, l'animo gue rri ero adeguato ai t e mpi c d all'avve rsario che ci front egg ia e che non conosce ince rtezze e scrupo li p e l co n seg uimento del fin e.
I l uttuosi fatti ch e in tempi r ecenti hanno ca u sa to num e ro se vittime s tann o a dimostrare ch e i militari d e l Corpo n on semp re sanno contrapporre a ll a so rpres a a st uta un 'azio n e pronta e ri solut a ch e va lga a sve ntarla.
St.Etienne,
eliminando
un fattore di dubbio e di ansia contribuirà anch'esso al potenziamento delle nostre possibilità. Ma è su .l pos to e con la vi gile cura d e i superiori ed in relazione a ll ' ambiente che si forgiano giorno per g iorno i fattori per le affermazioni s icure e reali.
Le numerose ispezioni delle autorità militari a l confine ed il contatto con le altre Forze Armate danno modo di provare quotidianamente il livello di preparazione del Corpo, l'affidamento che esso dà per la difesa della frontiera, il suo spirito. Disciplina, anima guerriera, comprensione chiara e cosciente dei propri compiti testimoniata da risposte pronte e sicure alle domande ricevute, prestanza, tutto ciò s i richiede oggi più che mai a noi c soltanto se sapremo dimostrare in alto livello tali doti potremo nutrire la certezza eli conseguimenti sempre migliori.
Regio decreta-legge 4 settembre 1919, che ùtituisce un Ispettorato generale della R. guardia di finanza, determinandone le auribuzioni.
PubblicalO ndla Gazzetta Ufficiale del 12 l!)L9, n. 218.
per gnllia di Dio e per volontà ()(• Il a \/azione RE D' ITALIA
Visto il te sto unico delle leggi sull'ordinamento dcll R. Guardia di finanza, approvato con R. decre to 26 novembre 1914, n. 1440;
Udito il Consiglio dci .\1inist ri;
Sulla proposta dci Nostri ministri segretari di Stato per le finanze c per la guerra, di concertO col ministro del tesoro; Abbiamo decretato e d ec retiamo:
È is tituita un Is p ettoratO ge nerale della R. guardia di finanza, retto da un tenente generale del R. esercito, in S.A.P.: sce lto dal Cons ig l io dei ministri, su propo s ta d el ministro d e lla guerra d ' accordo col mini stro delle finanze, fra gli ufficiali genera li comandanti di Corpo d'armata o di rango equ ivalente.
L' ispettore genera le, di cui al precedente articolo, è preposto alla direzione dei servizi d ' indol e mil itare , p ermanent i e d eventua li, affidati al co rpo d e lla Regia guardia di finanza .
Su lla base delle direttive dei ministri della gue r ra c della marina c dei capi di S.M. dell 'ese rcito c della marina, l'ispettore s te sso e mana tutte le dispo s izioni concernenti i serv izi di poliz ia militare e d i difesa costiera, nonchè quell e r e lativ e all'armamentO ed alle dotazioni dei materiali di ogn i genere occorrenti per l'esecuz ione d c i serviz i stess i.
Studia ed attua tutti i provv e dimenti ri gua rdanti la pr e parazione bellica c militare della R. guard ia di finanza.
Studia e promuove accordi fra il ministro della guerra ed il min istro delle finanze per i r eclutamento c l'ordinamento d el co rp o della R. guardia di finanza.
Riceve dirette is truzioni dal ministro d e ll e finanze per l'istruz ion e specifi ca d e l persona le.
Art. 3
TI comandante generale del cor po della R. guardia di finanza è posto alla dip e ndenza ge rarchi ca d e ll 'Ispett o re ge n e ral e; ma, pei se rvi zi di ordinario i stituto c pe r l'a mmini s traz ione in ge n e re del p erso nale, ri ceve o rdini dire ttam e nte dal mini stro d e ll e fin a nz e e prend e accordi diretti coi ca pi delle va rie Amministrazioni finanz iari e.
Art. 4
Ferme res tando le attribuzioni deferit e al mini st ro delle finanze dall e legg i e dai rego lamenti d e l Corpo, pe r tutt o quanto s i rife ri sce alla di sc iplina e d al gove rno d e l personale, all ' ispe tt o re ge neral e s pe ttano le facoltà e pre roga ti ve sta bilite da gli o rdinam e nti militari per i comandanti di co rpo d 'a rm a t a, e d a l comandant e gene rale qu e ll e ri serva te ai comandanti di division e.
Art. 5
Con d ec reto Rea le proposto d a i mini str i d e lle finanze e della gue rra di co nce rto con qu e llo d el tesoro, saranno det e rminat e le ind e nnità da corrispondersi all'Ispettore generale pei se rviz i in r es id e n za e pe r le is pezio ni ai reparti d e l Corpo, e sa ranno stabillit e l e n o rm e partico lari per lo svo lgimento d e lla s ua azione dire ttiva e di co ntrollo
Art. 6
li presente decre to e ntrerà in vigore il l o o ttobre 19 l 9, e sarà prese ntat o al Parlam e nto pe r essere co nvertito in legge.
Ordiniamo c h e il presente dec reto, munito del sigi ll o dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e d e i d ec r e ti del Regno d'Italia, mandand o a chiuuquc s p e tti di osse rvarlo e di far lo osservare.
Dato a Roma, addì 4 se tte mbre 1919.
NITTI - ALBiliCCI SCfl ANlt:R.
i .troJo dd ,;p uo \ •t•o il Cuerduif:iltr \tOATARA tUa Cont> df'r fonu ,;,«',.,, addr I O 191 9 Rrp. 169 Aut Co' rrno a ( 111. CJ
concernente l' isc ri z ion e del Corpo d e lla R. Guardia di Finanza n e lla Legge di ordinamento dell' Ese rcito
Poco dopo la proclamazione del R egno d'Italia, il Governo iniziò gli studi per fondere in un solo i di,·er i Corpi di Finanzieri dipendenti dalle cessate Amministrazioni e dar loro un'organizzazione che, memre risultasse pi ù ri!>ponden t e agli accresciut i interessi dello stato, e tale da cementare in una salda com p ag ina omogenea quell'aggregato di e l ement i diversi, rendesse loro il d ovuto omagg io per le belle c g loriose prove di valore c di patriottismo da essi offerte per la causa dell'indipendenza Naziona l e.
Frutto di tali s tucl i fu la legge del13 maggio 1862, c h e ri cos truì su nuove cd uniformi basi un Corpo militarizzato, compre n dente 14.000 uomini all'incirca, deputato principal mente a ll a tutela delle imposte di confine e delle privati' c fi cali, che doveva in tempo di guerra co n correre a ll a difesa del P aese, pas-,ando alla dipendenza dci della Guerra e della \l arin a.
11 27 Agosto 1867 fu nominata una Comm iss ione, presieduta dal Generale ERPI, per Io stud io di una nuova riforma, le cu i proposte non furono però attuate.
II 26 Maggio 186 9 il Co rp o fu ripartito in 8 Di v isio ni , so ppresse poi co l R. D. del 5 ottobre d e l 1873.
JJ 3 febbraio J 875 il Ministro .J1INCIIETTJ presentò un progetto per estendere al Corpo un ordinamento identico a quello dei Carabin ieri ma' enne ritirato p oichè alle g u a rdi e e r ano anco r a affida ti in car ichi p e i quali non sembra\ a ada tta una sove rch ia rigidezza di co n seg n e c di az ion i s tre tt amente militare.
Un nuovo progetto fu e la borato n e l 1878 da una Comm iss ion e d ' in ch ies ta pres ie duta dal G e n e ral e N UNZ IANTE di Mignan o; ai c ui criteri s i attenne inti e ram e nt e il Governo n e l com pilare il di segno di L cgg<' approvato con R.D . 8 April e 188 1, che provvid e a mi g li orare sens ibilm e nt e le co ndizioni economiche c mora li del Corpo c h e ve nn e denominato "GUA RDrA DI FINANZA'', accentuandone la o rga n izzaz ion e militare.
1 el l'intento di dare a ll a R. Gua r dia di Finan za un indirizzo più unifor m e, s ia nei r a pporti d e l serviz io c h e della di sc iplin a, co n la Legge 14 Lu g li o 1891 , fu is tituit o un Comitato d e l Corpo, pres iedut o da un Generale dell'Eserc ito , e d iJ
contingente venne ripartito in 8 Divisioni; i noltre co l R.D. 27 Marzo 1892 \COn e s tabilita una più ra zio nal e equiparazione fra i grad i della R. Guardia di Finan za e quelli de l R. Ese r cito c della R. Ar mata.
Col Decreto legislativo del 6 Agosto 1894- com' ert ito in legge il 22 Dice mbre 18 95- furono so ppress i i Comandi Di vis ion a li , che p e r essere s t ati imp e rfe tta-m e nt e costituit i non avevano potuto sp iega r e un'azione effica ce e ris pond ere a i reali bisogn i d e l Co rp o.
Ne l co nt empo furono intr odotte altre modificazioni nel suo ord in ament o, c he lo r ese ro qua s i autonomo dal le Int e nd e n ze di F ina11za nei rapporti della di sciplin a c dell'Am fu rinsaldata la disciplina; presc rit ta una p iLI r igorosa se lezione per l'a, anzamemo deg l i Uffic ia li, c r eata una scuola per abilitare i Sottuffìciali e conseguire il grado di c d ata pitJ larga parte all'istruzione militar e d eg li Ufficiali e dci g rad uati.
Questi provvedimenti non valse r o però a colmare i vuoti del Corpo e a frenare l'esodo degli individui di truppa; motivo per cu i fu nominata d al Ministro MAIORANA un a Commissione presieduta dal Se natore BONASJ c compos ta di du e Deputat i (VENDRA MI NI c MONTI GUAR IERI) di due G cucrali GOIRA r c i\IASI e di tre fu nz io nari d e U ' Amministrazione Fina n z ia ri a, p e r lo swdio de i provvedimemi atti a restaurare il Corpo in modo conveniente e definito.
E la Co mmi ssio n e s t essa propose un co mpl esso di pro vve dim enti d'ind o le organ ica, econom ica c di sci plinare p er il co mpl eto riordinamcmo del Corp o, tra i quali erano principalissimi:
l 0 ) - L 'istitu z io ne eli un Comando Genera le, pe r dare a ll a Guardi a di Finanza unità di crite ri e d'azione in tutto il R eg no, mcucndovi a ca p o un Generale ri ves ti to di tulle le prerogative e facoltà occo rrenti pel govern o dd pe r sonale.
2") - il ragrupparncnto dei numero s i Circoli- nei quali il Co rp o e ra prima divi so- in poch i grandi Com andi Legi o n a li per fa r cessa re la di spa rità ne l trattamento di sc iplinare del p ersonal e c le d ifformità ne i metod i di servizio c he prima si d e ploravano;
3o) - l' is tituzion e di una L egio ne Alli ev i per l'is tru zio ne e l'educaz ion e d e lle
4") - il m iglioramento del sistema disciplinare;
5") - una più prec isa d e term in az ione d c i r eati d ' ind o le milit are;
6") - un 'attenua zio n e a fm ore degl i u ffi ciali c d e i militari di uuppa, dci vin co li st a biliti pel mau·imonio.
L e proposte della Comm iss ione BO ASI furono accolte dal Governo ed approvate poi dal Parlam ento, la r e lati va Legge venne promulgata col R.D. 19 Luglio 19 06, N. 367.-
l n seg uito il Governo d ove tt e proporre al Parlam ento alcune modificaz ion i alla prece dente Legge o r ga ni ca p er rend e r e ancor più salda la compagine d e l Corpo,rafforzarne l'autonomia e mi g liorare il trattamentO economico e disc iplinare specialm e nt e del personale di truppa; e qu esti provve dim e nti \COnero approvati colla l egge 12 Lu g li o 1908.
Con d ecreto r ea l e d e l 14 lu gl io 1907 ve nn e esteso a ll a R. Guardia di Finanza l'uso delle ste ll e ne e cinque punte, in cons id erazio ne che il Corpo stesso fa parte delle forze milit a ri d e ll o S t a t o .
Colla legge 29 Di cem bre 191 O, N. 894 furono a pp o rt ate altre modifiche a ll' o rdinam e nto d e l Corpo; le più importanti d e lle quali furon o: l'equiparamento d egli sti p en di tra g li Ufficiali del R. Esercito e qu ell i della R Guardia di Finanza; l'a pplicazione delle norme in vigo r e nel R. Esercito pel matrim onio d eg li Uffici ali e d e l personale di truppa del Corpo.
Colla legge 5 giugno 191 3, N. 550 fu aume nta tO il con tin gente num e ri co delle guardi e in relazion e a ll e c r esc iute esigenze d e l serv izio e fu migliorat o il trattamento eco n omico e disciplinare d eg li Ufficiali c d c i sott uffi c iali.
Qu esta Lin ea di condotta s i è mantenuta cos tant e m e nt e fin o alla promu lg az ion e del D ecr e t o- Legge 9 Novembre 1 919 N. 2073 c h e di s poneva l' e qu ip ara z io n e eco nomica del Corpo co n l'Arma d e i Rea li Carabinieri.
Dal fin qui es p os t o ri s u lta adunque in mod o ev id e nt e, c h e finalità costa nt e di tutta la legis laz i one relativa a ll 'o r ga nizzazione del Co rp o d alla proclamazione del Regno in po i, è s tat a quella di tendere ad un o rdinam e nt o di co mpleta m i litarizzazione del medesimo, l a quale in e ffet ti si è a pp alesata tant o pitl vamagg iosa agli int eress i dello S tatO affidati a l Corpo, quanto ma gg iore è !>tata la portata d e i pro vve dim e nti adottati nel se n so su indic a t o.
E di ciò fu altiss imo ri co n osci mento la concessione de ll a bandiera fatta aJ Corpo della R. Guardia d i Finanza (co n R. Dec reto d e l 19 11).
Ma mentre in tal modo s i è confe r i to alla R. Guardia di F inanza il tito lo p e r ecce llenza dell'inv es titura militare; ne l fatto è mancata la logica e pratica sa nzione che doveva co n seg u ime e cioè l'equiparazion e, n ei riguardi militari, del Corpo della R. Guardia di Fi nan za a tutti gli altri Corpi d e l R. Esercito, dand o ad E sso il s uo posto, ne lla legge d 'o rdinam e nt o dell'Esercito s t esso.
È questa l'a s pirazione c he nutr e vivamente la R. Guardia di Finanza e c h e
ora in occasione del nuovo assetto che verrà dato all'Esercito, Essa spera di veder realizzata non pel desiderio di acqu i sire nuovi diritti, ma nel nobile intento di vedere così meglio riconosciuti i doveri che Essa ha già a sè prescritti nella sua legge di ordinamento (R.D. 1440 26 novembre 1914) nella quale è sancito:
a) - che la Guardia di Finanza fa parte della forza pubblica, nonchè dell e forze militari di guerra dello Stato (Art. l)
b ) - che il Ministero della Guerra pu ò esercitare in pace il controllo dell a preparaz ione de l Co rpo alla mobilitazione e formazione di guerra (An:. 8);
c) - che il servizio prestato nella R. Guardia di Finanza, anche in tempo d i pace, è cons id erato, per ogni effetto serv izio militare (An:. 9);
d) - che sono applicab ili al Corpo le Leggi ed i Rgolamenti organici di di sc iplina e d'istruzione in vigore nel R. Esercito (Art. 16)
Ai conseguenti doveri l a R. Guardia di Finanza ha finora scrupol osamente ad empiuto in fidente e lodevol e raccoglimento e senza iattanza, traendo dalle sue nobili tradizioni più che orgogl ioso vanto di diritti, forte coscienza dei doveri, per cui nessun sacrificio parve ad Essa mai troppo duro, nessuna prestazione troppo onerosa, e, paga nella sua modestia delle lodi parcamente tributatele, ha lungamente e pazientemente atteso il momento in cui senza prevenzione e senza preconcetti la sua aspirazione potesse trovare sgombra la via del suo realizzarsi.
Divampata la grande guerra la R. Guardia di Finanza entrò nella lotta con 18 Battaglioni mobilitati, che presero parte alle operazion i effettive su lla fronte it al iana e su quella dell'Albania, mentre numerosi altri reparti furopo addetti alla vig i lanza politico-militare alla frontiera sv izze ra e lun go le coste. li Corpo pa gò il suo caro prezzo alla VITTORIA con 2500 morti in combattim ento e 15000 feriti, mutilati ed invalidi ed ammalati di febbre malariche contratte sul Pi ave ed in Albania.
E l'Esercito le ha attesta t o la sua amm irata riconoscenza con fere ndo fino ad ogg i al val ore dei fmanzieri 123 medagl ie d'argento e 2 18 di bronzo al V.M.,7020 Croci al merito di guerra, 923 encom i solenni- 124 promozioni per merito di guerra e 27 ono ri ficenze estere, e, ne ll a recent e festa della V it toria, assegnando al suo VII Battaglione la medaglia d i bronzo a l V.M. che, di diritto, ora decora la Sua Bandiera. (l)
(l) Con R. Decre10 3 novembre 1921 pos t eriormente alla compilazione della prese me Memoria è stata concessa altra medaglia di bronzo alla Bandiera del Corpo.
Titoli que s ti , tutti altis s imi c h e la R. Guardia di Finanza non potrebb e o ra c u stodire so lo nel u o s pirito di modestia, se n za venir m e n o alla nobiltà d e l culto alle g lorio se S u e tradizi o ni ; se nza mostrarsi irriverente a lla memoria dci Suo i prod i caduti ; senza rinun ciare infin e all a Sua s tessa ra g ione di esis t e re la quale , p e r le stesse finalità, d e l s u o servizio d ' is titut o, d eve afferma rs i in una esp ress ione a lti ss ima d e i va lori m ora li in una o rga ni zzaz ione di mezzi tecnici e d in un 'es pli cazione di opera che una o lid a costituzione e preparaz ione militare po sso no ass icu rare. ll Corpo della R. Cuard ia di Finanza offr e quindi le maggi o ri ga r anz ie di poter as s um ere in pa ce e d in gue rra la sua co mpl e ta funz ione militare, int eg ra ndo in form e immediate e s icura il concetto che ogg i pres iede a ll a o rganiz zaz io n e militare dello S t ato e c he consiste nel tra sfo rmare le forze c h e v ivificano i n pace la v it a d e l Paese in o rga ni sm i che d evono assicurarn e l'esistenza quand o, co munqu e, questa venga ad esse re minacc iata dentro e fuo ri dci s uoi conGni.
E così Essa h a sa lutato n e ll ' istituz io n e dell'IspettOrato Generale militare, o ltre c h e un vin co lo maggior e , il p rin ci pi o d e ll a d es id era t a Sua f usio n e coll ' Eserc it o, e d all ' impul so ch e il nuovo organo ha sub it o impresso alla S u a attività militare E ssa ha ri s p os t o c ri sponde co ll o s lancio, co ll a fe d e e co ll a fe rmezza di prop os iti c he so n o le forze di ogni sua opera.
Il lavoro che , g uida l'I s pettorato, il Cor po s i accin ge a comp i e re n e i riguardi d e lla Sua prepa r az ione milit are n on è piccolo nè li eve, t a nto più q uando lo s i co n s id e ri in un io n e a qu ell o poderoso ch e ri c hi e d o n o i serv iz i d ' ist itut o in un m omen t o in cui le es i ge n ze fis cali d e iJ e finanze dello sta to hanno assunto l'e s t ens ione e l'int ens it a' che tut ti sanno.
In un m e m o riale presentalO dall ' Is petto rato General e ai Mini s teri co mpetenti (F inanz a, Guerra e Marina ) e d al Capo di Stato Maggiore d e ll ' Ese r c it o, sono es pos ti i c rit er i c d il p ro gram ma di tale lavo ro Ai fini di qu es ta memoria b as t e rà quì ria ssume rli breve m e nte:
l n) - Gradu a le aumento d e l co ntingent e nu merico d e l nucleo p e rmanent e il quale fra p oc h i mesi ra gg iung e rà un e ffettivo di circa 30.000 u o mini so tt o le armi.
Qu es to gradua le a um e nt o, indis p e n sabile p er dare al se rvizio d ' is titut o la co n s is t e n za e l'e la s ti cit à n ecessa ri a, o ffrirà il vantaggio di ave re di s p on ibil e una fo rz a in co n ge d o che salirà fra breve a 40.000 uomini, c, co m e è dimos trata nel Me mor iale , l a p oss ibili tà di att e nd e re ad una completa e co ntinua pre parazione m ilitar e a van ta gg io d ell o s t esso servizi o d'i s tituto c d a ga ranzia d e ll a capacità d e l Corp o alla funzione mi litare in pa ce cd in g u e rra.
2°) - Costituzione di reparti d'istruzione, che dislocati, in centri presce lti come centri di mobilitazione, consent iranno un più organico e efficace concorso del Corpo nel sen·izio di ordine pubblico e che perciò nelle loro localid1 di sedf' potranno rend er<.' non pitJ necessaria la prrscnza di reparti dell'E sercitO. Una prima attuazione se ne ha già a Bolzano cd a Pola. (2)
3 ' ) - Organizzazione del di frontiera con maggior armonia di tutela d eg li interessi economici c di quelli politici-militari, s icc h è all'atto dell a mobilita zione sia assicurato s ull a frontiera terrestre minacciata un promo ed efficace serviz io di cope rtura, c su quella marittima un di vi g il anza e di prima protezione attuabile facilmente colla stessa prontezza cd efficac ia.
4 ' ) - Preparazi on<> organica a mobilitare, per qualsiasi eventualità Fosse i reparti neccs!.ari per la completa costituzione di una grande unità di guerra capace di assolvere compiti in tutto rispondenti a quello di analoghe unità drlrEsercito.
l n !>Ostanza è l'intiera Sua com pagine numerica e morale che iJ Corpo con abnegato sp irit o c con alto sentimrnto di dovere si app resta a fondere in quello delrE!>crcito senza nulla chiedere al bilancio militar<.\ senza in nulla intralciar(' il lav o ro di riordinamento c di preparazione che questo de\c intraprendere, benza nulla di stog li ere di 111 ezz i c eli personale dalle n ccessidt dell'Esercito, che que sto non sia in grado di fare, non solo st>nza il minimo danno, ma colla sicurezza di vederli immediata menti imegrati a "li O vantagg io in una maggiore forza ed in una pr onta disponibilità.
E tuttO c iò mantenendo sempre e sicuramente ga •·ami to allo Stato il r ego lar e funzionamento del serviz io d'istituto che è la Sua ragione d' essrre e dal quale tra e i Suoi mezzi d'esistenza, i qual i nel cos pi cuo gett ito d i entrate c h e esso assicura alle Finanze dt>llo Stato, rappresentano una dell<.- minori pass ività fra quelli che pc i Suo i scr'l' izi lo Stato dc\ c sopp ortare.
Questa è la somma di benemerenze e d'interessi che l a R. C uardia di Finanza offre a suffr agio dell'onore che essa chiede di essere cons id erata fra l e armi cd i Corpi che la nuova legge di ordi n amen to dichiarerà cos titutivi dell e forze militari dello Stato, 1.' che Essa riti e n e possa essr rl c co n cesso mant ene ndo immut ata la sua attuale dipendenza dal Ministero d elle Finan ze (3) c l'attuale
(2) L' i,tituzione dci centri è in co c1ti nno prop.re-.so di sviluppo, che crm a ;,o] o o,tacolo udla defìtcnza dei locali
(3) Quantunqut• -.i vada mauife&rando n d Corpo una corn•c11e fa, ore\ o le al pa,»ilf!!-110 di c,. :,o alla dipcndcuza di-.ciplinar(' del Mi n i;.H•ro della G u t' cTa secondo il prog<'tto Menighcui pii1 sopra ricordato
sua organizzaz ione di ruoli e di matricola che l'esperienza ha dimostrato perfettamente conciliabile coi doveri militari ai quali già di fatto Essa adempie e che ora ch ie d e siano p alesemente riconosciuti nella Legge fondamentale con la qual e lo Stato provvede al su premo int eresse della Sua difesa.
Cos ì nel granquadro del problema, che il Ministro della Guerra ha delineato nel discorso i naugural e tenuto alla Commissione da Esso chiamata a collaborare nella preparazione del riord i namento delle forze militari del P aese, il Corpo della R. Guardia di Finanza entrere bb e fra le molteplici in cogn ite come termine di valore g ià ben determinato e positivo, il che cost itui sce altra c non minore ragione per ritenere la Sua aspiraz ione realizzabile nel campo dell'opportunità e della conveni enza nel quale ora si prepara il riordinamento delle forze militari del Paese.
Ma alle ragioni di ordine morale che sorreggono l'aspirazione della R. Guardia di Finanza, altre se ne aggiungono e non meno imparanti nei riguardi tecnico militari che confermano le necessità dell'invocato provvedimento.
l n fatti, n on mancano nella Legge d'ordinamento del Corpo disposizioni che stabi li scono la equiparazione tra la R. C uardia di Finanza c il R. Esercito nella subordinazione disciplinare e penal e militare ma nella pratica ap pli cazioni di tali disposiz ioni so rgono continuamente dubbi ed incertezze che vengono a sva l utare la completa equiparaz ione che si è voluto affermare. Tipico esemp io di tale stato di cose è il Decreto Legge che- malgrado le accennate disposiz ion i - parve necessario di far emanare all'atto della guerra per confermare g li obbl ighi di reciproca subordinazione tra i m il itari della R. Guardia di Finanza e quelli del R. Esercito.
Co.ll'iscrizionc del Corpo della R. Guardia eli Finanza nella legge di ord inamento dell'Esercito le accennate incertezze sarebbero senz'altro eliminate poicbè tutte le disposizioni emanate dal Min istero della Guerra relative alla discipli na e alla istruzione militare verrebbero ad avere naturalmente estensiva app li caz ione al Corpo della R. Gua rdia di Finanza senza bisogno di ulteriori provvedimenti leg islativ i che per quanto siauo predisposti d'urgenza, richiedono sempre un certo tempo; durante il quale si crea inevitabilmente uno stato d i disagio d isciplinare.
Nè va trascurato tra i pregi tecnici pit'1 importanti che sa rebbe r o conseguenza immediata dal la riforma proposta quello che, pur con crvando al Minis t ero delle Finanze, la più ampia facoltà di disporre del Corpo nei riguardi del
serviz io d'istituto, darebbe costantemente al Ministero della Guerra una più d iretta e più sicura ingerenza nei ri guardi della Sua organizzazione militare ciò che ri sulta in perfetta armonia con l'Art. 8 già c it ato dalla Legge di ordinamento della R. Guardia di Finanza che co nfe risce al Ministero della Guerra il controllo della preparazione militare d<'l Corpo alla mobilitazione c formazione di Guerra.
Giova infine, poichè il fatto esiste, citare a conforto delle altre considerazioni l'esem pio d eg li Stati Esteri nei quali già da tempo o t" CC'Cntemente il Corpo dci Finanzieri è stato inclu so 11elle forze cos tituive d c i rispettivi Eserciti.
In Romania il Corpo d ci Granic ieri o Guardie di Confine fa parte integrante dell'Esercito cd è considerato come un Corpo di truppe sccltissinw destinato a prendere parte, in caso di mobilitazione, alle opNazioni di guerra o formando una divisione dell'Esercito, oppure rinforzando coi propri reggimenti altre Divisioni aventi sp<'C'Ìali compiti.
Analoga costituzione hanno i Granicer-ceta (Finanz ieri) della \tema Jugo slavia.
ln Spagna, in Egitto e negli Stati Uniti d'America, i finanzieri hanno un 'organizzaz ion e prettamentc militare rispondente alle c;peciali es igenze di questi paesi.
I nfine anche nella repubblica comunista russa il Consiglio dei Commissari del popolo ha creato un Corpo di Cuardi<' di Frontiera col comp ita della difesa mi litare e d economica delle frontiere.
Mi conforta infine nella richiesta l'alla autorità del senatOre Luigi RAVA già M inistro delle Finanze il quale nella preg<'vole prefazione ai " FAS TI MILITARI DI FINANZIERI D' ITALIA '' sc r iveva:
"Con la grande riforma del 1906 Essa ( la R. Guardia di Finanza) ebbe la Sua autonomia, fu resa omogcn<'amente militare, ent rò C'On doveri e dignità maggiori a far parte int eg rante d e lle forze combattenti dello Stato; e ormai non può tardare più oltr(;' il giorno, nel quale con senso illuminato d i opportunità c di giuc; ti zia il nome della Guardia di Finanza \{'rrà inscritto nella Legge di ordinamento dell'Esercito''.
Ciò p r emesso io confido c h e la questione da me sottoposta all'alto esame dei Ministri competenti s ia ben evo lment e considerata anche perchè Es sa, al disopra dell'accennata op portunità c convenienza. ha principalmente un altissi-
mo valore morale , poichè io so n certo che l'onore che si farà a lla R. C uard ia di Finanza conside 1·andola fra i Corpi del nostro glorioso Esercito avrà immediato e felici riperc u ss ioni sulla Sua compagine disciplinare e sul Suo tradizionale s pirito di fedeltà oper osa e fattiva.
Roma Dicembre L92 0.
N. 627 R.O .
Ri sposta al foglio
Roma , 15 dicembre 1933. XTT
N. 6723 / Ill de l 15/ XI/ 1933 -Ufficio MobilitazioneROMA
In re lazione al foglio sopracitato di codesto Comando, trasmetto i pros petti ed i l ucid i ri chiesti, facendo presente che il Comando Gen erale d e ll a R. Guardia di Finan za, ha, ne ll' occas ion e, così riassunto il proprio pen s iero su ll a eventual e mod ifi cazio n e del servizio politico-militare-fiscale alla frontiera.
" Gli e leme n ti per la vig il anza e difesa del la frontiera d ov re bb e r os in da l tempo di pace- organ izzars i, awicendarsi e completa r si co me in un vasto sis te m a di avamposti, d iviso in tanti setto ri quanti so n o g li Stati finitimi e d essenzia lm e nt e r ego lato p e r la difesa del confine secondo crite ri mili tari. Per tal g ui sa, al confi n e mede:,imo, dovrebbero norma lm<.'ntc coes istere una lin ea d i vigilan za ( picco le gua rdi e) un sis tema di difesa (gran guardie), la lin ea d e ll e ri erve (cen tral e o di sottosetto r e).
S ta di fatto, invece, che su l no st r o confine non funziona presentemente c h e u n a so la delle tre linee di cu i s i com p one normalmente un sistema del ge n ere, c cioè la lin ea di osservazione (p iccole guardie), in servizio di v ig il anza permanente lun go tutto il confine, se pure debolmente a ppoggiata a piccoli nuclei d i l\1.V.S.N. confinaria e a ll e nostre "brigate vo lanti di lin ea". Manca anco ra del tutto la lin ea della difesa, co ll ocata su po s iz ion i sce lte con c rit e ri e d i ntenti pre ttam cnte mi li tari e sis temate a difesa in g ui sa da rendernc più s ic uro ed efficace il Presidio, e per racco-
g li ere gli elementi della linea di osservazione che fossero costretti aripiegare. E manca, altresì, la linea delle riserve, che sono da considerarsi indispensabili nella logica presunzione che l'offesa avvenire, non manifestandosi uniforme e con pari violenza su tutta la frontiera, consigli e r à di avere a portata di mano, senza di sturbare la mobilitazione dell'Esercito, la forza necessaria per rafforzare la difesa, là dove se ne manifesterà la necessità: tale mezzo sare bb e appunto costituito dalle riserve, con le quali verrebbe anche provveduto - a opportune scadenze - al cambio delle gran guardie, all'occupazione e custodia delle opere di fortificazione, ed alla soggezione del territorio là ove fosse necessario.
Così organizzata e sistemata l'occupazione di pace, ed occorrendo rinforzata a momento opportuno con le riserve delle frontiere non minacciate, non vi sarebbe bisogno - in caso di minaccia o all ' i n izio delle ostilità- di altre misure e al riparo di essa, l' Esercito potrebbe compiere, non disturbata e ordinata, la sua mobilitazione e radunata.
I reparti del Corpo di Frontiera- costituenti le gran guardie e lariserva - dovrebbero poi muoversi di continuo nell'ambito della propria circosc ri zione per acquistare una perfetta conoscenza del terreno con l'indiretto risultato di servire di complemento, di rafforzamento o di appoggio al servizio di prima lin ea, quale esso è oggi costitu ito, senza dannosamente diluirsi e rimanendo sempre elementi di forza pronti ed atti alla difesa e all'offesa.
Potrebbe, così, essere prevista l'occ upazione, anche o ltre frontiera, di particolari punti di militare imp orta n za, da attuarsi con adeguata forza aJJ'atto del bisogno o col previsto spostame nt o in avanti di talu ne gr an guardie o ricorrendo all' impiego di fr azioni della riserva.
Il Comando Generale h a così brevemente prospettata per sommi capi quale potrebbe essere, nel suo pensiero, l a nuova sistemazione militare della frontiera, che potrebbe essere attuata senza scom porre l'assetto attua le, con ch e ne verrebbe ce r to vantaggio all a difesa fiscale e politica che, come è o r a costituita, non ha tuttavia lasciato a d esiderare anche dal lato della polizia militare che, per quanto servizio non d'istituto, è stato sempre disimpegnato dalla R. guardia di Finanza con vera passione, e risultati lodati dalle autorità militari territoriali interessate.
L'istituzione del corpo di frontiera verrebbe a completare l'assetto
militare del confine terre s tre in quanto ora le manca - l a difesa - mentre l 'osservazione è già in atto e funzione in modo pari all e varie es igenze.
Riguardo all'osservazione devo }:>orre in rilievo come essa abbia in tempo di pace un ' importanza prevalentemen te fi scale e politica, e come con l'i stituzione di un Corpo di Frontiera s pecializzato sia facil e integrare l'osservazione di carattere specificatam ente militare nei periodi di tensione internazional e.
Certo s i è che dal punto di vis ta della difesa fi scale dello Stato, concepita in tutti i suoi vari aspetti, non è po ssibile all'Amministrazione finanzi aria di rinunciare alla propria linea di osservazione alla frontiera. Ciò sostanzialmente pe r du e ragioni:
l o) per la nece ssità che il servizio di difesa fiscale abbia una organizzazion e in profondità, omogenea e str ettamente collegata.
Astrazion fatta delle considerazioni di cui dirò appresso , un ' attenuazion e della linea di osservazione non porterebbe ad un ri s parmio di personale, perchè renderebbe necessaria un'azione molto più intensa nella zona di vigilanza retro sta nte.
Tal e azione richi ede r eb be maggiore impiego di uomini , maggiore di spendio per g li informato ri , e darebbe minori ri s ultati .
2°) pe r chè la dife sa fiscale dello Stato s ia attuata co n efficienza , occorre che esista nel Corpo che l a attua una coscienza tributaria. Tale coscienza nella R. Guardia di Finanza è il risultato di una tradizione e di un allenam en to che dura da ottant'anni.
L'esperienza dimostra ch e tale coscienza tributaria non esis te in altre organ izzazion i s tatali. Essa si forma tant o più diffici l mente, l à dove lo sp iri to combattivo rende gli individui propensi ad essere indulgenti verso chi , come il contrabbandie r e, si esponga a gravi rischi.
Devo rilevare qui come ne11a Regia Marina, che ha tradi z ioni così alte di eroismo, di spirito militare e di di sc iplina il contrabbando anche su vasta scala è s tato praticato da varie unità.
Ho dovuto segnalare a l Mini s tro della Marina fra le al tre le constatazioni gravi seg uenti:
l o) tornata a Taranto il20 maggio 19321a Squadra Nava le della
Crociera del Levante, invece di verificarsi un aumento del consumo legal e dei generi in dipendenza di una maggiore vendita dei tabacchi all a massa di ben l 0.000 marinai della Squadra medesima, si verificò una contrazione notevolissima, calcolata ad oltre 200.000 mila lire di danno per il Monopolio;
2°) nell'agosto 1932 , in una visita a bordo di 4 cacciatorpediniere alla fonda nel porto di Taranto, furono rinvenuti dalla R. Guardia di Finanza kg. 81,756 di sigarette e tabacchi trinciati, kg. 127 di zucchero e kg. 79 di caffè, in possesso degli equipaggi e che per essere illegalmente detenuti vennero considerati di contrabbando;
3°) un vasto contrabbando di tabacco lavorato, caffè, zucchero, liquori, accendisigari ed altri generi per un ammontare di circa lire 1.818.000 di diritti fu consumat o dal 1928 al 1932,in occasioni di approdi a Zara di Regie navi, da oltre un centinaio di sottufficiali e da qualche ufficiale della R. Marina, non solo a scopo di consumo personale ma anche per lo smercio nel ten1torio doganale del Regno, d ' intesa e col concorso di qualche rivenditore di Zara e con ramificazioni a Pola, a Taranto e La Spezia.
Tali segnalazioni hanno dato luogo, da parte di S.E. il Ministro della Marina a misure severissime contro i responsabili diretti e indiretti, che tuttavia non escludono che gl'inconvenienti deplorati non abbiano a ripetersi come si sono frequentemente verificati anche in tempo passato. * * *
Circa le altre richieste de l Comando del Corpo di Stato Maggiore:
a) sulla forza e circoscrizione dei singoli reparti della R. Guardia eli Finanza incaricati- nel periodo estivo- del servizio di vigi l anza lungo la frontiera tenestre;
b) sui reparti norma lmente adib iti alla sorveglianza dei valichi aperti e conu·ollati;
c) sulle riduzioni del personale rese possibili presso i reparti non adibiti alla sorveglianza di cui alla precedente lettera h), o ve mai venisse loro sottratto il compito de ll a sorveglianza lungo la fronLiera, a completamento e a maggiore chiarimento dei prospetti e lucidi all egati, si rende necessario fornire - qui di seguito - qualche sp iegazioni:
A) come risulta dal lu cido e dallo specchio, allegati A cB, non vi è sostanziale differenza nella forma e circoscrizione dei reparti della R.
Guardia di Finanza addetti alla vi gilanza su ll a frontiera di terra in dip endenza dell'avv1cendarsi delle stagioni, dacchè il tutto si riduce alla chiu sura di qualch e distaccamento di alta montagna cd a ll ' arretramento di qualche drappe llo n ormalmente di slocato in zone di accesso eccessivamente difficile e troppo esposte ai pericoli di valanghe o all e ins idi e della tormenta; non è quindi praticamente, a di st in guere fra periodo invernale;
B) come ri s ulta dal lu c ido, i reparti normal mente adibiti a lla sorveglianza dei va lichi aperti e controll at i sono 481.
In pro p osito, tuttavia, è necessario far presente come il servizio di osservazione non costitu ì ca una speciali t à a ll a quale siano addetti speciali reparti, ma uno d ei servizi ai quali attendono i componenti dei reparti dislocati all a frontiera terrestre, i quali ne ll a rispettiva zona sono adibiti a tutti i se r vizi d 'istituto;
C) da quanto si è esposto con la precedente lettera B) chiaro consegue come non riesca possibile precisare, se pur approssimativamente, quali sareb bero le riduzioni di per onale da portare eventualmente ai reparti non adibi ti atla sorveglianza dei va lichi ove venisse loro detratta la sorveglianza lun go la frontiera. Anz i, per la co n s id erazio ne già fatta che ogni attenuaz ione fisica o tecnica de Jl a sorveglianza alla frontiera pende indisp ensabile un' intensificazionc dell'az ione nella zona più arretrata, è da preveder e che invece di u n a riduzione di personale si a bbiano delle necessità ma ggiori pur con rendimento men soddi sfacente ;
D) come risulta d agli specchi allegati C) e D) l'Itali a v igila le proprie fronti ere di terra e di mare con una media di circa due uomini ogni tre chil ometri, con una forza in feriore, cioè, a quella impi ega ta da tutti gli altri Stati europe i .
Ma per limitare l'indagine a i reparti di frontiera de l Corpo, più direttam e nt e interessati al prob l ema in esame, è d 'uopo far presente che sul confine terrestre - pari a 1800 Km. circa - trovansi soltan to 4140 u omini, di s locati, secon do qua nto ri s ulta da ll o sp ecc hio all egato D) e pro vvisoriamente aumentati d ei 200 uom ini che - in seg uito a richiesta d el Ministero d ella Guerra - sono stati d a tempo assegnati di rinforzo ai r eparti dislocati lungo il confine Giulio.
A migliore intelligenza del prospetto B) anzicennato, occo rre aggiun gere che de ll a forza organica d i 4140 di s locati nelle 21 6 brigate del confin e di te rr a, circa 1205 uomini sono impiegati in servizi diversi da quelli di vera e propria vigi lanza d ella lin ea di confi ne (varchi, dogane,
scorte, sezioni doganali, servizi interni) e che una media di 400 uomini è indisponibile per licenza, ospedalità, malattie e punizioni. Risulta residuata una forza reale di 2535 uomini la quale, impiegata in tre turni, permette in media di mantenere sulla linea un militare ogni due chilometri circa e costringe a ricorrere ai militari in turno di riposo per il servizio d'informazioni, di indagini , di visite, perquisizione e per gli atti esecutivi di repressione e di controllo; servizi che permanebbero.
Secondo i termini della richiesta e precedenti com unicazioni verbali al Comandante Generale del Corpo, l'unico servizio di cui verrebbe alleggerito il Corpo della Regia Guardia di Finanza sarebbe quello di pattuglia lungo il confine da affidarsi ai costituenti reparti del nuovo Corpo di frontiera e lasciando alla R. Guardia di Finanza la sorveglianza dei varchi aperti e controllati.
Evidentemente, non si è tenuto conto della vigilanza sulle dogane, sezioni doganali, e sub-sezioni, nonchè di tutti gli altri compiti istituzionali, ivi compresi i servizi di scorta ai treni, alle merci, consegna e ritiro di documenti, e della necessità di assicurare il servizio di riscontro presso le 50 dogane di confine (su un totale di 220 dislocate in tutto il Regno) , le 27 Sezioni doganale, le 3 sub-sezioni, e i 33 posti doganali, e i 14 posti di osservazione.
E poichè per tali servizi e per i 481 valichi aperti e controllati, non si può a meno di ricorrer e alla vigilanza dei militari del Corpo, risulta evidente come siano gravi gli svantaggi di quanto può togliere alla difesa fisca l e del confine il suo carattere necessariamente unitario.
La question e è molto importante, epperò non si può a meno di sentire il preciso dovere di esaminarla in tutti i suoi molteplici aspetti, al fine di preventivamente stabilire e attentamente considerare:
a) come si vuo l e imbastire e continuare la nuova difesa tributaria al confine, nella zona di vigilanza doganale ed in quella attua i mente affidata alla vigilanza ed al controllo delle brigate volanti di linea, in stretto e permanente collegamento in avanti, sui fianchi e all'indietro.
b) per qual guisa si ritiene possibile ottenere un a perfetta fusione ed unificazione di azioni e di sforzi, di opere edi intenti laddov e vengano posti a fianco l'uno dell'altro due diversi organismi, ciascuno dei qua-
li in caricato della vigilanza fiscale, e specialmente doganale del confine, che soprattutto richiede unic ità di metodi e di sforzi, di direzione e di comando;
c)poichè la vigi lan za ai va rchi, alle sezioni doganali, alle dogane internaz ionali e di confine rimarrebbe affidata al Corpo, non si potrebbe pretendere ch.e esso potesse garant irn e l'efficacia vene nd ogli a mancare la sua azione laterale indispensabile a mantenere una difesa unitaria ed efficiente;
d) quali sare b bero per esser e i co ll egamenti cd i servizi di scorta di merci, persone e documenti doganali sulla lin ea di confi ne, date le solu z io ni di continui t à e le inevitabili consegue n ti in ter ferenze fra i mili t ari dell a R. G. di Finanza e que ll i del nuovo Corpo;
e) a chi spetterebbe ro direzione e facoltà giuri sdizionali per la prosecuzion e e denuncia delle frodi e, conseguentemente, a ch i dovrebb e farsi risalire la responsi h il ità d e11 e evas ion i c dci con trabbandi , accertati o so lt anto segna lati dag li organi di vigilanza di seconda linea; il Corpo non potrebbe ulteriormente sentirsi responsabile della tutela fiscale dello S t at o, dove non è so lo a garantirla: e sono noti i pericoli e gli inconve ni enti quando ad u ni co fine corrispondano re<>ponsabilità plurimc, c per ta n to u nitariamel1le affievo lite;
f) con qual i mezzi c forme potrebbe risolversi il problema dei collegamenti in avanti ed a tergo, at ti a garantire la continu ità della rete di protez ion e fiscale;
g) come potrebbe svolge r s i l'az ione delle attua li briga te vo lanti e dei nuclei di polizia tri b utaria (az ione indispensabile a i fini della difesa fi scale), lungo tratti di confi n e non più affidati alla R. Guardia di Finanza, ma dipendenti da altro Corpo.
* * *
Il p onderato esame d i queste questioni c di a ltre minori, che mi se mbra troppo lun go e le n care, mi porta alla co nclu s ione che non è p ossibile, se nz a gr avi inconvenienti, addiven ire alla riduzione dei militari della R. Guardia di Finanza lungo il co nfin e, sos ti tuendovi l'assegnazione di militari di altre fo rze a rma t e.
:Kel co n siderare questo p roblema, occorre te n e r conto anche del fatt o che la p o li tica economica che spinge le nazioni al nazionalismo eco n om ico e le necess ità dell'E r a ri o, hanno portato in questi ultimi anni ad un rapido ed intenso aumento dei dazi doganali c delle imposizioni
fi cali (imposte di fabbricazione, etc.) aumento c h e naturalment e è un grave incentivo al cont rabbando.
D'altra parte la g r ave crisi economica c la mi seria che ne deriva sp in go no dal canto loro Je popolazioni di co nfin e a co n s iderare l'illecito lucro del contrabbando co me un mezzo p er sop p er ire alle loro necessità. È ovvio come tutto ciò abbia aggravato i com piti della difesa fiscale della lin ea di co nfin e e come più che mai s ia indi spensa bile in e!>sa un'azio ne unitaria, serrata e d a co lle gament i preci i c rapidi. * * *
Che la difesa fiscale al confine non s i possa efficenteme nt e ottenere se non con uno scagli ona mento in profondità di militari appartenenti ad uno s tesso Corpo è prova to dall'organ iz zaz ion e esistente in Francia.
A) In Francia la difesa fiscale al confine tcrrcsu·e e marittimo è affidata al Corpo militare dell e dogane, composto di qua s i 18 mila uomini militarmente organizzati, posti a lla dip en d enza d e l Mini!> te ro delle Finanze.
La vigila n za fiscale a ll'interno è affidata invece all a R eg ia: organizzazione perfettamente civile.
Unità adunque di o rgano di polizia fiscale c militare- al quale si concede l'on ore del seco nd o posto nelle precedenze militari- senza inte rfe renze di alu·i organismi. L e es igenze politico -m ilitari della vicina R ep ubbli ca so n o a un dipresso di n atura e p ortata ana loga a quella nostra, e ppure il servizio di p olizia militare è egua lm ente affidato a l corpo militare anzidetto, i cui membri fanno p a rte in tegrante d elle forze militari dello Stato e rivestono, come da la qualità di agenti d e ll a forza pubblica.
Lo scagl iona mento in profondità dei reparti è p ec ifi caro a pagina 8 dell'al)egato E.- Esso cos titui sce una necessità primordiale della tutela fiscale. E evid ente tutta via co m e esso risponda anche a cril e ri di un effic ie nte servizio di co p er tura.
Negli allegati F) C) ed 11) so no breve men te ri ep ilogate notizie racco lt e s ull'o rganiz zaz ione d e l servizio co nfin a ri o fi sca le in Svizzera, Austria, J u gos ]avi a, nonchè su lla di slocazione e s ull ' ordinamento de i Co rpi ch iama ti a ta le servizio.
B) Svi zzera - Come ri su l ta dall'allegato F) la vigi lan za fiscale a l confi ne e lvetico è affidata al corpo fede r ale delle gua rdi e federal i di confi n e, militarmente o r gan izzato e dipendente dal Dipartim e nto delle
Finanze e Dogane (Direzione Generale d e ll e Dogane); all'esazione ed alla sorveglianza sulle imposte cantonali provvedono i s ingoli cantoni con personale civile loro proprio.
Come è noto, gli appartenenti al Corpo dell e guardie federa li vestono l'uniforme, sovraintendono all'esazione delle imposte dipendenti dal Dipartim ento delle Finanze e Dogane, e nell'esercizio delle loro funzioni compiono veri e propri atti di polizia giudiziaria, possono far uso delle a1·mi nei casi stabiliti dalle leggi speciali, ed alloggiano normalmente in apposite caserme. Gli agenti delle imposte cantonali hanno invece ordinamento ed organizzazione civile e non vestono l' uniform e .
Come può dedursi dalle su accennate note - e meglio ancora dall'allegato F) già citato -le guardie di confine ri s pondono dell'integrità fiscale e politico-militare della frontiera elvetica, senza c oncorso alcuno da part e di altri organi.
C) Austria - La vigilanza fi scale al co nfine austriaco è integralmente affidata al Corpo della Guardia Doganale, che ha uniforme, armamento, disciplina e accasermamentO perfettamente militari; all'interno, invece, pres t a se rvizio la "Sorveglianza Gabellare", che ha ordinamento c organizzazione perfettamente civili.
Come ri s ulta dall'allegato G) il Corpo della Guardia Doganale sovraintende alla tutela di tributi diretti in materia di dogane, monopoli ed imposte sui consumi, s u un gruppo cioè di entrate annue pari a mezzo m iliardo di scellini; alla C uard ia deJla so n ' eglianza Gabellare sono attribuiti gli altri compiti fiscali da esplicarsi nell' interno dello Stato: essa non appartiene al Corpo delle Guardie Doganali e veste sempre in ab ito ci vile.
D) Jugoslavia- Gli "Agenti del controll o finanziario " hanno organizzazione assolutamente civ il e e, a differenza di tutti gli altri Corpi sin qui esaminati, non prestano serviz io sulla lin ea di confine ma vi si spingono soltanto per integrare l'az ion e che alla frontiera prestano i " Craniciari" che sono un vero e proprio organo di polizia alla dipendenza del Ministero dell'interno.
* * *
Da quanto è stato a mano a mano esposto e dall'esame dei c itati allegati, ch iaro emerge:
l) come in tre su quattro delle nazioni confinanti con l'Italia - e
precisamente in quelle più importanti- il servizio fiscale ed anche politico-militare alla frontiera è disimpegnato da organismi militarmente organizzati, ma dipendenti dai vari dicasteri delle finanze e simili alla nostra Regia Guardia di Finanza;
2) che so lo in Jugo s la via dove tutto il meccanismo di tutela fiscale ha organizzazion e perfettamente civile, per ]a difesa del confine interviene un organo di polizia, militarmente ordinato ed equipaggiato, ma dipendente dal :Ministero dell'Interno.
L'esperienza, adunque, di altri Stati conferma che l'organo di tutela fiscale ai confin i deve essere unico, con unica responsabilità e direzione e che per tal guisa la istituzione del Corpo di frontiera in nulla potrebbe sostituire la R. Guardia di Finanza, sia pure per a11 eviarla della sorveglia nza pura e semplice della lin ea di confine.
Riassumendo io ritengo
l) che non vi sia da prevedere una riduzione delle forze della R. Guardia di Finanza ove il servizio di osservazione al confine fosse affidato ad altro Corpo;
2) che la sostituzione di militari di altro Corpo ai militari della R. Guardia di Finanza per il detto servizio di osservazione, indebolirebbe considerevolmente la effic ienza nel si stema confinario di difesa fiscale , con ripercussioni di cu i non posso oggi valutare la gravità, ma che porteranno certo a contrazioni conside r evolissime nelle entrate fiscali.
Fin qui mi sono intrattenuto esclusivamente della necessità che la Finanza ha di assicurare in modo efficiente la tutela fiscale lungo il confine.
Non posso tuttavia non ri levare come anche per quanto riguarda la sorveglianza politica e quella militare la R. Guardia di Finanza si sia sempre dimostrata all'altezza dei compiti affidatile:
a) nell930 furono operati ben 348 arresti per tentati espatri clandestini, da parte di rinnegati; nell931 salirono a 482 e fruttarono a] Corpo le meritate lodi del Capo della Pubblica Sicurezza; nel 1932, g li arresti ammontarono a 280 persone, 82 delle quali di nazionalità estera, e nel 1933, infine, fu proceduto all'arresto di ben 464 persone, delle quali 179 non regnicole;
b) 'dalle più alte autorità militari, la R. Guardia di Finanza ha avuto l odi p<:>r l'assistenza loro prestata dai militari di ogni grado del Corpo in
occasione di ispezioni al confine, per i servizi di guida e di scorta prestati dalle nostre brigate alle autorità medesime o a reparti del R. Esercito in escursione all a frontiera: di tutto ciò fa fede la lettera n. 2 / 5177 del 5.6.1928 di S.E. il Capo diStato Maggiore, che si compiacque comunicare al Comando Generale l'espressione del suo alto ambito compiacimento e le lettere n. 1/1625 in data 21.2.] 932 e n. l/72 S. dell2.1. 1933, con le quali il Capo dell'ufficio Informazioni del Comando del Corpo di S.M. segnala l'opera efficace e la co ll aborazione data all'ufficio stesso da ufficiali e militari di truppa del Corpo.
Ed anche l'opera svolta all'inizio della guerra dei reparti territoriali d el Corpo dà affidamento sulla bontà della nostra organizzazione anche ai fini militari bellici, come è storicamente accertato.
Roma, 29 giugno 1935. A/ Xlll
N. 27 / 7 di prot. R. O.
Risp. a nota 4065 / 25 del 15/ 6/ 1935-XIII-
All'On.le Gabinetto di S.E. IL MI NISTRO DELLA GUERRA ROMA
OGGETTO: Servizio di vigilanza alla frontiera.
Con riferimento alla nota sopracitata di codesto Gabinetto, partecipo che la coesistenza di vari organi -incaricati tutti, se pure in diversa misura e con differenti mezzi, della vigil anza militare al confine, - che agiscono spesso l'uno indipendentemente dall'altro, senza il vo lut o coordinamento nella comune sfera di azione più direttamente volta ai fini militari - e quindi in gu i sa economicamente poco redditizia rispetto all a forza - mi era già stata segnalata dal Comando Generale della R. Guardia di Finanza, sin da quando ebbi a concretare il mio pensiero in materia nella relazione n. 372 R.O. del 5 gi ugno 1935.
Per quanto partico larmente ri guarda l' attiv ità ai fini militari del Corpo anzidetto, giova preliminarmente ricordare che esso, anche secondo le vecchie durante il periodo di attuazione della copertura o in caso di speciali necessità, era destinato al pari delle altre forze armate a passare alla immediata dipendenza d ella autorita militare del R. Esercito, chiamata ad assumere il comando diretto di tutte l e forze esistenti nel ri spettivo se ttore : era per tal guisa evid ente la necessità di far sì che, già fin dal tempo di pace esistessero relazioni fra i due enti e che quello militare potesse in ogni tempo dare un indirizzo e assicurarsi con op p ortune i struzioni ed esercitazioni ch e tutti avessero completa nozione dei loro compiti in ognuna delle prospettate contingenze.
Tale necessità s i appalesava più concretamente anche per le altre
forze al confine; e a n cor pi ù evidente si r ende adesso, co n la creazione della gua rdia di fr ontiera: l'ufficiale s up erio r e comandant e del settoreso lo ed unico re s pon sa bile della vigilanza milit ar e e della prima difesa d e lla frontiera- sarà in grado di a ssolvere il pro prio compito so lt anto se, fin dal tempo di pa ce, g li sarà co nferita la fa co lt à di dare per la s p ec ia le materia- direttive ge n era li e particolareggiate istruzioni a tutti i reparti de ll e forze armate dislocate nel setto r e, cd ass ic urarsi - al caso, con opportune ese r cita z ioni -c h e g li ordini impartiti sono stati b en co mpresi c saran no perci ò perfettamente attuati.
Per il s u o specia le serviz io d'istituto, la R. Guardia di Finanza non solo è la più frazionata fra le forze di slo cate a l confine, ma è altresì quella che invigila s u tutta quanta la fro nti era senza pericolose lacune; p er tal gu isa essa è da cons id c r ars ila più sp eciJlmcnte indi cata per di s impegnare il servizio di v ig il anza mediante l'az ion e d e ll e s u e 216 brigate di frontiera, cui null a o b e n poco riesce a sfuggire, in grazia appunto della spec iale dislocazione lun go la lin ea di confine: senza conta re i 75 distaccamenti , i co rpi di guardi a che p r ovvedo n o alla vigilanza p erma n e n te o saltuaria dei 488 va li c hi , nonchè i pochi nuclei di secon da linea aventi una ce rt a cons is ten za. In conseg u enza - pur nella quotidiana es plicazio n e del suo normal e servizio d'istituto- essa è in cond iz ione di rendere i pil.t r aggua rdevoli serv izi dal punto di vis ta dell'osservazione; mentre pu ò offrire alla difesa altri se rvi z i, parimenti cos picui , esse ndo le brigate eli co nfine dotate di mitra g liatrici per la difesa di punti singolarme nt e imp o rtanti.
sovra ogni cosa, all 'infuori di ogni altro compito aggiuntivo, la R. Guardia di Finanza ha essenzialmente il proprio co mpito specifico - quello de ll a difesa fi scale d e ll a frontiera: - e per esplica rl o essa deve avere tutta la lib e rtà po ssibile, ad evita r e che possano ris ulta rn e frustrati i suo i fini e le s u e attribuz ioni istitu z iona li, con qua nto gravissimo pregiudizio per le publiche entrat e è facile immagin ar e Appunto cotes ta Superiore veram ente imprescindibile necess ità la distingue nettamente da tutte le altre forze armate dis locate al confine, che hanno - in fondo - tal e una profonda affinità di co mpiti da rend ere poss ibile, e forse anch e agevole, l' auspicata unificazione e la prospettata uni cità di effe ttivo comando. Per il Regio Corpo, invece, la questione va esaminata sov rattutto so tto l'aspetto del s uo servizio d'istit uto ch e rende quanto mai difficil e ogni inn ovazione che, trasformandolo, potrebbe p enurb are l'attuale asse tto organico e territoria le.
A questo pro p os it o, giova avvertire che l a pro posta intromiss ione di un grad in o int e rm ed io tra compagnia e tenenza- qual'è il comando di
se ttore a ffidat o ad un u fficia l e superiore del R. Esercito cui man ca inevitabilment e la sp ec ial e e co mpli cat a com p e te n za finanziaria - n o n p uò non, cr ea r e intralc i o inutili in te rfer en ze, qu a nt o mai danno si al servizio.E all'uopo da ri cordare che , date le s pec iali attribuzion i d e l Corpo, occorre che in caso di necessi tà i co mandanti di C irco lo o di Compagnia possano recarsi rap idamente- seco nd o ri esce l oro anche più agevole dop o la motorizzazione in atto- presso i comandi di renenza o presso quelli infe riori, p er sorveglia r e, indirizzare diri ge r e lo special e servizio o per concre t are event ual i azioni di so rpresa - ta lun e ri servatiss ime, pena il fa ll imento: ed è d es id e rabil e e conve ni en t e c he ciò possa avvenire se n za che sia r eso n ecessa ri o il fornire comunque chia rim e nti e s piegazio ni al co mandante del se tt ore, ad evitare le co n seg u ent i pregiudizievo li perdite di tempo. In mate ri a, non può trascurarsi un fattore ch e è da co nsid erars i d i importan za essenz iale : i comandi di co mpa g nia e di circolo so n o -oltre che organi dire ttivi e di controllo anche, c so pprattutto, organi di esecuzione mat erial e, ch e hanno parte att iva diretta: nell 'o rganiz zazio ne d e i vari servizi ; nell'assegnazione degli e lemen ti di s pon ibili, seco nd o principi di op portunità e di ne cessità; dello spostame nt o momentaneo del pe rso n ale, siccome è.· richiesto per le parti cola r i continge nti esigenze d e lla vigi lan za d a i vari orga ni amministrativi della tut ela tributaria. ln conseguenza, preocc upat o co m e sono d e l r ego lare andamento d ella vigi l anza fiscal e al co nfin e e del maggiore rendimento p oss ibil e d e i mezzi all ' uopo disponibi li, rit engo con sicura cosc ie n z a di dover dichiarare che non mi sembra che i rapporti fra ten e n ze e comandi superiori d el R. Corpo, per se r viz i d ' istituto, possano esp l icars i attr ave rso i comandi di se ttore, s ic come v iene pro p os to, dacch è l' inno vaz ione si ri so lve r eb bb e in nocumento asso lut ame nt e ine vitabil e p er lo specia le servizio è tuttavia tro pp o importante perchè si a lec i to n on tenerne il debito co n to.
Il co mand ante di settore potr ebbe, tutt'al più, essere a volta a "olta informato di qu e i d ettagli del servizio di is titut o che possa no realmente intere ss are l a d ife sa mi li tare d e lla fronti e r a, avuto altresì riguardo al fatto che il doversi ten e r e a l co rrente di tutta l'a ttivit à fi scal e della R. Guardia di Finanza costituire bb e p er lui spesso un la vo r o diffi cil e, inutil e, e ppero' n on red di tizi o.
Giova, d 'altro canto , tenere prese nte che la qu es tione merita attenta considerazio n e an c h e d a un altro punto di vi sta di imponanza essenzial e, e cioè s otto il profi lo strettament e di sciplinare: infatti, non è chi non veda quale pregiudi zio sarebbe per su bi r e la co mpagi n e gerarchica de l Corpo ove mai - co n pa lese vio laz ione d i un basil are principio disci-
plinare- venisse posto un ufficiale superiore a interrompere la diretta dipendenza gerarchica tra i comandanti di minor grado del Corpo stesso. Quanto poi alle riscontrate deficienze nell'organizzazione attuale, non mi sembra che sia possibile eliminarle, con i mezzi suggeriti. Infatti:
a) ritengo non possa riu scire agevole l'auspicata unificazione dei mezzi, dacchè ogmmo degli organismi militari dislocati al confine possi e de i propri, nella misura minima consentita dalle proprie necessità; onde molto dubbio risulta che taluno possa a un dato momento privarsi, sia pure temporaneamente, dei propri a vantagg io dì un 'altra forza armata. E ciò mi sembra di dovere sub it o affermare soprattutto perchè - data la riconosciuta insufficienza dei mezzi propri -la comunanza di qu elli appartenenti ai vari organismi di slocati nella zona di frontiera non potrebbe risolversi che in esclusivo vantaggio dei reparti del Regio Corpo;
h) per quanto ha tratto con la rilevata di sco ntinuità della linea di vigilanza, non può a meno di farsi presente che la dislocazione dei reparti del Regio Corpo è quella richiesta dalle più impellenti necessità della vigilanza, cui vorrei pur dare maggiore disponibilità di uomini, se l e ristrettezze del bilancio, almeno per il momento, non lo vietassero. Non è adunque a spera re che possa comunque riuscire possibile un rimanegg iamento, inspirato all'opportunità di inquadrare ed adattare la di s locazione stessa alle esigenze della difesa militare, dacchè nei punti dove predominano le necessità di natura fiscale, la vigilanza non può, e non deve, affidarsi ad altri organismi, all'infuo ri d e i reparti del R eg io Corpo, per motivi già prospettati e ampiamente illustrati nella mia precedente relazione: in conseguenza, non sarebbe possibile destinare reparti del Regio Corpo a raffittire la lin ea di v ig ilanz a in tratti diversi da quelli di loro normale residenza.
c) nei ri guardi della rappresentata promiscuità di ingerenza, infine, credo sia opportuno un chiarimento. Ciascuno degli organismi militari dislocati al confine es plica, s icc ome è logi co e necessario, in lin ea principale, i compiti e l e atu·ibuzioni che a lui competono secondo i propri fini istituzionali ; ed in via sussid iaria l'az ione c h e può essere richi es ta d alla necessità di collaborare con g li altri organismi militari di slocati al confine. L e disposizioni direttive emanate da ciascun organo saranno, pertanto, qu elle richi este dalle es igenze di serviz io dei s ingoli organi, takhè è lec it o temere possano verificarsi sovrap po sizioni ed interferenze soltanto fra organi che hanno identità, analogia o affinità di compiti.
Ciò non si verifica per il R eg io Corpo che ha fini suo i propri, ben distinti
e non confondibili con quel1i di altri Co r pi militari della frontiera; e fini aggiuntivi complementari, solo in quanto l'autorità militare ha ritenuto di attribuirglieli e tali pertanto da non poter mai costituire sovrapposiz ioni e dupli caz ioni del genere lamentato: l'autorità militare, in tal caso, non glieli avrebbe affidato.
Ritengo per tal guisa:
I ) di dovere confermare che è desiderabile siano agevolate le r elazion i dirette fra i comandanti di settore e i reparti dell e varie forze armate dislocate alla frontiera, solo per quanto può interessare la difesa militare di essa : sta, poi, a criterio di tali comandanti di fare quanto è necessario per assicurare l a più valida difesa, senza esagerazioni e tenendo presente qual e importanza abbia per l' intero Paese la difesa fiscale affidata al R egio Corpo ;
il ) di potere convenire nell'opportunità di autorizzare i Comandi predetti a rivolgersi direttamente ai comandanti di Circolo in caso di speciali necessità; per le intese preliminmi a fini d'i s truzione e di addestramento; per quegli eventuali temporanei spostamenti di personale compatibili col servizio d'istituto, per l'eventuale diretto impiego dei mezzi affidati ai reparti del Corpo per la difesa militare; per i necessari preventivi accordi richiesti dalle esigenze della difesa medesima. Ma ai minori reparti è necessario chea qualunqu e scopo tenda e salvo il caso di speciali urgentissime necessitàgiunga una so la voce, l'espressione di un' unica volontà: queiJa del superiore gerarchico diretto;
III) che - al pari della Milizia Forestale, che nessuno riterrebbe certamente comunque di potere accomunare ne ll a proposta unificazione delle altre forze am1ate dislocate al confine - è necessario che la Regia Guardia di Finanza mantenga la sua attuale autonomia per quanto riguarda uomini, servizio d'istituto e impiego dei suoi mezzi; è d ' uopo che essa continui ad esp li care le proprie normali attribuzioni secondo gli attua li bisogni, con i propri si stemi, secondo le consentono le sue attuali prerogative;
I V) che la Re gia Guardia di Finanza sa rebbe ben fiera eli potere anche p er l'avvenire - sì come sempre per il passato, presente e remoto- collaborare in unità eli spiriti e intenti, in fervore eli ope re e eli sacrifici con le forze sorelle del confine; potrà beniss imo str ingere, rafforzare i legami che acl esse la avvincono a i fmi della difesa militare; vuol fornire ai comandanti di settore- s icura che sarà per riuscire proficuo- a usilio el i azione e di notizie, secondo le è consentito dall e es igenze della difesa fiscale ; desidera istruirsi
ed addestrarsi, sotto la direzione dei medesimi , alla difesa militare, inquadrandosi opportunamente con le altre forze armate: ma non può e non deve mai, perdere di vista il suo principale obiettivo, segnato sicuramente e profondamente dai suoi compiti istituzionali, che furono sua ragione di vita e sono ancora per l'avvenire suoi motivi di esistenza e di coesistenza nel più vasto quadro degli organi della pubblica finanza. Per concludere:
a) non vi e dubbio che- in tempo di pace- gli interessi finanziari siano da considerarsi vitali, dacchè dalla rigida tutela di essi scaturiscono prevalentemente i mezzi occorrenti alla preparazione ed esecuzione della difesa militare;
b) che, in conseguenza, rispondendo l'attuale dislocazione del Regio Corpo al1a tutela di tali interessi, si rende necessario mantenerla qual e essa è (vedi specchio allegato);
c) che, allo scopo di sfruttare convenientemente l'o rganizzazione e l e attitudini militari del Regio Corpo a fini bellici, si rende desiderabile inquadrare i suoi reparti nel dispositivo difensivo , affidandogli i compiti e i tratti di confine seco ndo è consentito dalle esigenze del suo servizio d'istituto, dalla sua dislocazione, da ll e sue poss ibilità numeriche, dai mezzi che l' autorità militare gli ha già affidato o sarà per affidargli, provvedendo al necessario completamento con gli altri organismi a disposizion i. A tal fine, sarebbe possibile rendere attuabile i criteri di cui ai precedenti paragrafi da I) a IV), previ gli opportuni accordi e le intese necessarie fra gli organi centrali responsabi li .
IL MINISTRO
F.to Thaon de Revel
MAGGIORE DEL R. ESERCITO Reparto Ordinamento e Se rvizi -U fficio M.
DffiETif\ E 0 1 S.E. IL CAPO Ol STATO \1AGGIORE D ELL'ESE R CITO PER L ' IMPI EGO DELLA R. GuA RDIA DI FINANZA
Riunione del 23 settembre 1920, presenti:
S.E. il Capo d i Stato Maggiore dell'Esercito
S.E. il Sottocapo di Stato Maggiore delrE'><'rcito
S.E. l'l<;prttorc Generale del Corpo della R.C. di Finanza
Il Generale Capo Reparto Operazioni
Il Cenerai<.' Capo Reparto Ordinamento c Se rvi z i
li Capo Ufficio Operazioni
Il Capo Ufficio Addestranwnto
Il Capo Ufficio \lobilitazionc
Nel ca'io di una mobilitazione improvvi-,a '-p€'tterà alla R Guardia di Finanza d i au<.'ndere al sen i.:io di copertura -,ulla f r ont iera; se la situazione lo permetterà i reparti di copcrtum saranno invece dat i senz'alrro dall'Esercito. Ad ogni modo, anche in caso di mobilitazione improvvisa i r eparti di R. Guardia im p iegati ne ll a copertura sa ranno sostituiti, appena possibi le, da reparti dell'Eserc ito, e ritratti.
Ai drappelli della R. C uardia dislocat i nelle zone di radunata s petterà in primo tempo anche il compito d i guida per i reparti dell'Esercito sopravven ienti: saranno pochi nucei di gua rdie, da ritirare anch'essi appena i reparti di truppa abbiano preso conoscenza delle var ie località.
Altro compito di spec iale importanza cu i dovrà attendere la R. Guardia è quello della vigilanza e protezione costiera: co mpito questo che data la nostra situazione pol iti ca attuale e qu e ll a che è prevedi bile per il futuro, dovrà forse espl icars i su entrambe le coc; tc Adriatica e Tirrcnica.
I nfine la R. Guardia dovrà attendere a i sen izi d'Istituto in paese.
Lo Stato Maggiore del R. Esercito stud ierà d 'acco rdo con l'Ispettorato
della R. Guardia, quale concorso la R. Guardia dovrà dare all'Esercito per i servizi di copertura, di guida, di vigilanza e protezione costiera.
Con le guardie che risuheranno esuberanti ai !>ervizi predetti e a quelli d'Istituto è intendimento di provvedere alla formazione di reparti tattici che, formati gradualmente in un ca mp o d ' istruzione, dovranno nel campo stesso attendere all'i!>truzione ta t tica n cces aria per ord inarl i una grande unità. Alle guardie disponibili in primo tempo si aggiungeranno gradualmente tutte quelle che nel procedere delle operazioni potranno esse re detratte dai servizi dianzi specificati.
È desiderio di poter giu ngere alla costituzione di 9 battaglioni attivi, formati d i personale giovane, destinati a cost it uire la fanteria di una Divi s ione . Parallelamente a tale unità dovranno preparars i il reggimento comp lementare c i comp lement i sc iolti per l'unità stessa.
Qualora l e condizioni di forza lo p crm cuessero, si esam inerà, a momento opportuno e coi dati di base reali, se la R. Guardia potrà anche formare le artiglie ri e Divis ionali ; in ult i mo s i vedrà anche se la grande unità potrà essere di ordine su periore a ll a Divi sione.
Ad ogni modo lo Stato Maggiore provvederà all'accantonamento del materiale ed predisporre per la mobilitazione delle batterie in questione e de g li altri e lementi divisionali.
I quadri per la Divisione saranno dati finchè possib il e- e prcsumibilmente fino al g r·ado di comandan t e di batta g li one'- della R. Guardia: g li altri sa ranno richiesti allo Sta to Maggiore.
L'Ispettorato della R. Guardia stud ierà il modo di provvedere all'istruzio ne di pace del persona le, in modo che esso possa presentarsi, all'atto della mobil ita zione, qu anto più è p ossibile addestrato tatt icame nte. Lo Stato Magg iore, d 'accordo con l'I spe ttoratO, provvederà a fornire alla R. Guardia, vo lta vo lta, quei re pani di artiglieri a che fossero necessari pe r comp letare l'istruzione l'i s truzione della fanteria.
L o Stato Maggiore, infin e, d 'acco rdo con l'I s p e ttorato della R. Guardia, s tudierà Je modalità d i mobilitazione della grande un it à d e lla R. Guardia.
in torn o ai co mpiti de ll a R. Guardia di Finanza in caso di guerra. Le dire t t ive "igrnti in materia ri sa lgono al 1920, ma no n e bb ero fin o ra alcun segu it o concreto.
Esse furono formulat e nella riuni one che e bbe l uogo il 23 settembre 1920 presso l o Stato M aggiore dd R. Esercito, pre se nti le LL.EE. il Capo c Sott oca p o di S.M. d e l R Ese r c it o l'I s p etto r e Generale de ll a R Guardia di Finanza rd altri ufficiali dello S.M.; c risultano da un promemoria trasmesso per conosce nza dallo S.M. a ii'L s petto rato Generale della R. Guardia di Finanza con e lenco n. 2166 in data 27 1920.
Secon do tali dirrtti\e i com piti del Corpo de ll a R. Guardia di Finan za comp r endono:
A) Servizi vari durant e il p erio d o di mobilitazion e c di radunata del R. Esercito.
13) Costituzione eli un a gran de unità eli guc 1·ra per co n co rre r e all e operazioni m ilitari .
A. l !.erv izi di c ui a ll a le tt e ra A. so no:
a) Serv iz io di co p ertura s ulla frontiera. Tale s<'n izio deve esse re assolto dalla R. Guardia di finanza s in o a che essa n o n possa esse re sos titui ta da repart i di co p er tura d e l R. Esercito.
b) Se rvizio di guida p e r i r e parti del R. E se r cit o, so pravv e nienti n e lla zo n a di radunata. Tal e se r v izi o imp eg na pochi u o mini c pochi giorni.
c) Servizio di v ig il anza c protezion e cos ti era. Tale co mp it o è di ma gg io r e imp o rtanza cd e ntit à r is petto a i du e su dd e rri e deve prcve dibilm e nt c esp lica rs i s u entrambe le coste, adri at ica e t i rrcn ica.
d) Servizi d ' is t itutO . Co nt inuano in pa ese c n e ll e front ie r e n o n imp egna t e co me nel tempo di pace.
Per la cos tituzione di una grande unità, è previsto che con l<' guardie esuberanti ai servizi di cui alla tenera A si formino gradualmente r·eparti tattici in un campo d'iqruzione, do" e tali reparti vengono radunati, istruiti e poscia ordinati in reparti maggiori , sino a costitu ire una Divisione in formaz1one ternaria (tre reggimenti: tot. 9 btg.) formata di personale giovane, pitJ un reggimento compkmentarc cd i battaglioni di marcia.
S i fa pure riserva di esam in are a momento opportuno, c con dati di base reali, se la R G.F. possa formare le art igli erie divisionali.. e se invece di una divis ione formare una grande unità di ordine
I guadri sono dati dalla R.G.F. sino a comandante di gli altri del R. Esercito.
È comp ito dell'Ispettorato Generale , ed in seg uito aH'abolizionc di ques to. è compito del Comando Genera le della R.C.F ., l'orientare l'adde s tramento di pace del pero;onale, oltre che ai fini dei se n i7io di istituto. ai .,uddetti fini di concorso della R. Guardia d i Finanza alle operat.ioni dell'Esercito nel campo tattico.
È obbligo dello Stato Maggiore del R. Es<'rcito di dare al Comandante Generale tutto il possibile concorso per detto addest rament o, come pure di studiare, d'accordo co l Comando Generale, le modalità di mobilitazione della grande unità della R.G .F.
In relazione alle suddeue direttive del 1920, l'I spettorato Generale raccolse i dati relativi alla forza cd alla mobilitazione della R.G.F. c li comunicò allo S.M. del R. F:!>crcito con nota 11. 27 R.E. in data 9 giugno 1922
ln sintesi, l'Ispettorato Genera le riferì quanto appresso:
l ") Si può costituir e la Grande unità di R.G.F. e rela tivi compkmenti con gl i uomini delle 4 cla%i più giovan i, quasi tutti in servizio atti\ o. Gettito depurato di dette 4 classi (900- 901-902- 903)- in cifra tonda, 20.000 uomini, dci quali una metà circa serve per costituire la Grande unità, c l'altra metà per assicurare i complementi a lla medesima.
2o) Per il se rvizio di vigilanza c protezione costiera, si disponc delle quattro classi immediatamente più anziane a quelle di cui al precedente numero uno (99 - 98 - 97 - 96) Gettito depuratO presunto: 8000 uomini ; con i quali c; i possono costituire 8 battaglioni cost ieri .
3") Per il se rvizio d"istituto. occor ron o, in base all'esperienza dell'ultima gu<'r ra , 20 mila uomini , che è giusto s ian o tratti dalle classi pitl anziane
(95, 94, 93 ...) in congedo. nonchè dagli eventual m ente inabili alle fatiche di guerra delle classi meno anziane.
4") Per i servizi di copertura e di gu ida, durante la mobilitazione e la radunata, provvedono le R.G.F. -.ouo le armi dislocate a portata della frontiera minacciata, sino a che esse non sian o sostitu it e da reparti dcJrEsercito, e si r e ndano q11indi disponibili per altro impiego.
s··) In complesso l'Ispettorato G('Heral e prevedeva per la mobilitazione delle R.G.F Ia formazione di 20 bauaglioni, dci quali 12 per la cos tituzion e dd la Grande unità e relativi complementi. 8 battaglioni per la difesa cos tiera.
L'Ispettorato Generale designa\ a anche, in un indice di mobilitazione,le legioni territoriali destinate a formare i suddett i battaglioni. facendo\ i concorre: re ciascu na legione in misura a seconda della forza present<' ed in conp;edo disponibile, riservando s i di concre tare in segu ito i particolari della mobilitazione.
In merito si osserva quanto appresso: Sem bra allo sc ri\ ent<' che J'op<'ra che il Corpo della R. Guardia di Finanza può e deve prestare in tempo di guerra per la difesa della Patria, inv esta e determini la fisionomia c l'essenza stessa dd Corpo nel te m po di pace.
Occorre penanto sta bilire netlamentr: "se, cd in quale misura. e come. il Corpo della R. Guardia di Finanza debba concorrere con il R. EsNcito alla dif<:'sa del Pae:. e in vere c proprie operazioni militari, o se tal e co ncorso debba limisoltanto a p ochi<' brevi sen izi ausil iari (p rim a copertura del confine. :.ervizio di guida, concorso alla protezione co-,tiera cd antiaerea) all'infuori dei quali il Corpo d e ll a R. Guardia di Finanza debba cominuare ad attendere anche in t empo di guerra so ltan to al suo se n izio d'istituto.
I n una parola trattasi di o meno- funz ioni di guerra, p er effe t10 delle quali si viene a conferire od a toglit're al Corpo ddla R. Guardia di Finanza, più o meno accentuatamente, il carauere militare, il che rvidcntemcntc è di primaria importanza.
In ordine a tale grave questione soggiu ngesi, che un attemo esame di essa conduce a concludere "essere utile e nccc&sario conservare al Corpo la sua fi si onom ia mil itare; anzi co m iene accentuarla, non p erò a detrim e nto del vizio d ' is tituto , bensì ad increm ento e migliore applicaz ione di Cbso"'.
Ciò è consono, del r esto alle disposizioni vigenti. Infatti il recente R. D 14 gi u gno 1923, n. 128 L, ante modificazioni all'o r dinamcllto della R. Guard ia di F in anza dice a ll 'ari. l che " Il Cor po della R. Guardia di Finanza fa parte integrante della forza pubbl ica e d e ll e forze mi li tari dello Stato".
E nella lett era D) dello stesso art. l è detto che il Corpo clclla H.. Guardia eli Finanza deve "concorrC're, in caso di guerra, alle operazioni militari".
In oltre l'art. 8 del R.D. sopra c itat o dice: '" Il \Tini stro de'Ile Finanze, pel tramite del Comando del Generale, s tabili sce coi l\linisteri della Guer r a e della .\larina, fin dal tempo di pace, le norme per la preparazione c l'addestramento tattico del personale del Corpo, nonchè per la costituz ione ed il concorso di specia li r eparti della R. Guardia di Finanza ad operazioni militari in caso di mobilitazione".
Risalendo alle dispo..,i7.ioni Yigenti, in pa!>.,atO, notasi un'acc<'ntuazionc sempre maggiore del carattere militare del Corpo, come scorg;c-.i, confrontando il R. D. 11. 3 dcl1892, colla legge n. 367 del 1906, col R. D. n. l 440 del L91-+, c col R.D. ultimo già citato, n. 1281, del 14 giup;no l 923.
Ma pN mantenere tale eccentuato carattere militare volutO dalla legge, sembra lll'ce-.-.ario assegnare al Corpo una importar ICe missione di guerra, che gli permt>ua di concorrere con il R. Esercito, in rni<;ura adeguata, alk operazioni militari.
Scnza la visione di un'alta missione di guerra, lo spirito militare del Corpo non potrcbbr che dep ,erirc il che riuscirebbe svantaggioso anzitutto al servizio d'istituto, il quale di detto m ili tare è bene c h e s i nutra , perchè dal medesimo trar benefizJ sotto ogni aspetto.
Ora. la rni,.sione delle t<'mporanca c continp:entc copertura del confine, del se n izio di guida, come pure quello della' igilanza e protezione co.,t iera, cd eventua lm ente del concor!->O alla d ifesa antiaerea , "ono insufficienti a confer ire ad un Corpo a rm ato, quale è qu<'llo della R. Gunrdia di Finanza, uno spirito militare sos t am:iale cd effic ie nt e, c non St> rn p li cemcn te fornwle.
Ci vuole una missione netta di maggiore importanza e di maggiore sacrificio, tale che impegni tutto l'onore e lo spirito del Corpo, per tcnerne alto il morale in pace cd in guerra c per ecc itare tuui i componenti a comp iere il proprio dovere in ogn i ciiTO:.tanza di serviz io, collettivo od isolato, in maniera degna degli alti principii della discip lin a e de ll 'un iforme militare.
Qu esta piLl alta missione non pu ò t r ovarsi c h e sul campo di battag lia a fianco operante, come è per i RR. Carab ini er i.
Con rrn.· me nota n. 309 R.R. del 5 corrente, lo S ta ta .\lap:g iore Centrale concreta le sue vedute nel modo seguente:
La R. Guard ia eli Fin anza in caso di mobilitazione ha du e com piti ben dis t inti, in du e fasi s ucc ess ive de ll e operazion i di mobilitazion e e eli g uerra.
Prima fa se) operazioni di \ igilanza c co pertura della frontiera, compiute da i repar·ti del Corpo g ià dislocati fin dal tempo di pa ce alla frontiera stessa e nella zona immediatam e nt e r<'trostante.
aturalmeme dovrebbero essere s wdiate le m o dalità atte a dare a tale impiego l' efficienza ne cessaria , !>e rrando c io è i r e parti retro s tami s u quelli di prima li n ea e costituendo così n'parti organici fino alla compagnia.
L ' impi ego di d<'lti reparti d O\ rcbbe armonizzato con quello delle truppe d e i cor rispond e nti Corpi d'Armata, i quali prO\ veclerebbero anche al completamcmo del materiale occorrente.
Seconda fase) di reparti orga n ic i da impi egarr neUe operazioni di guerra, r acco lti in un'unità autonoma, o inquadrat i n e lle Gran di unità de ll 'Esercito.
A tal .,copo, nei centri di mob ilitazione del Corpo (ancora da stabi lir-.i ) H'rrebbero ad essere ra cco lti i militari non necessari al ::.er-vizi o di per costituire unità sino al battaglione.
Almeno fino al gra d o di coma ndante di battaglione. i quadri forniti dal Corpo .
Sia p e r la truppa come per g li ufficia l i d ov rebber o prcdis por<; i i nece ssa ri comp le m en ti , da calco lars i in una compagn ia og ni battaglione.
l materiali sarebbero rac co lti c fomiti dai magauini di m o bilitazio n e dell'Eserc ito.
Se g uendo i s udd e tti conce tti es pre::.::. i dallo Stato i\laggiore, occorre: dare ai m il itari d e l Corp o durante la ferma, una co nvenit•nte istruzi o ne militarr, che p ermetta all'atto de ll a mob il itaz ione d i inquad r ar! i in u n certo n umero eli battaglioni (che parre bbe opponuno fis s are in dodici compresi gli eventuali battaglion i d i co m plcm e mi) da impi e gars i p o i, o is olatamente, o riuniti in unità di grado :.upcriore.
Una vo lta adottato il principio, s i s tabiliranno i particolari t ec nici di attuazion e in com un e accordo co n lo S ..:\1. d e l R.E. , ten e nd o prese nt e di non dis trarre nel tempo di pa ce, o ltre giusti limiti da s tabilire, il personal e del sen iz io d ' istituto, pcrchè è ev idente che questO debba avere la p r eva lenza s u tutte le altre esigenze in tempi normali, s ino a quando cioè la ne cess ità suprema della difesa della Patr ia non imponga di organ izzare ai fini mil itari tutte le forze della Nazione.
Le e:.igenze di pate del izio d'istituto potrebbero sembrare in contrasto con quelre relative all'i&Lruzione militare, tanto più ora che l'addestramento della fame,·ia è molto complesso in confronto del passato.
Riticncsi tutta' ia che le deuc esigenze non siano tra loro inconciliabili, ma possano trovare imegrandosi a vicenda, sia per quantm riguardo i quadri, s ia per quanto riguarda la truppa.
Per fare delle guardie bra\ i ..,oldati c dqdi ufficiali dei buoni comandanti. noi miriamo, come è noto, :.pecialmente alle origini, cioè> ai battaglioni allic\ i guardie cd alle scuolr allievi ufficiali e sortufficiali.
Se ('i si propone eli costitu ire 12 battaglioni di eu 3 eli complementi. il problema si 1iduce in primo tempo a trarre dagli ufficiali del Corpo 9 comandanti eli battaglione, una quarantina di comandanti di compagnia cd un paio eli ('('Ilt inaia di subalterni, necessari per inquadrare dette unità. La !.celta caclrrbbc sugli ufficiali che -.i conoscono come meglio abilitati al comando.
Sarebbe poi -.ommamenl<' ambito ag li ufficiali dell'Esercito che fanno pane del Comando Generale. di curare la prrparazionr militare del Corpo. sapendo clw in caso di avrebbero il comando e concorrerebbero alla costituziom' dello Stato Maggiore della Grande Unità che il Corpo si di mo'-trasse capace c degno eli costituire utilmeiHC, dopo conveniente preparazione in un campo d'istruzione, e nella !.econda fase della mobilitazione, come(· drtto sop 1·a.
È certo che il Corpo possiC'de un ottimo spirito militare e ha fiducia che esso possa eg regiam ente compiere il suo dovrre a (janco dell'Esercito, se ben <·ornandato <.•cl impiegato.
Si le suespo!->tC cons id erazioni a S. E. il Comandante Generale per una decis ione di principio, in seguitO alla quale -.i riprenderanno gli s tudi con lo S.M. del R. Esercito, per predisporre i particolari tecnici della mobilitazione e dell'impiego della R. Guardia di Fin anza in caso di guerra, tenendo in og ni caso prese nte la n ecess it à che la preparazione militare non prrgiudichi ma aiuti ed int egr i il serv iz io d ' istitutO.
- U fticio Mili ta r e-
RE LAZlO NE SU l C OMPITI ASS O LT i D ALL'U F FIC IO '1lLJT A RE NEG LI ANN I DAL l H23 AL 1927 2 ALL EGAT I )
Org ani zzaz ion e d e ii 'U flicio
L'Ufficio Militare del Comando Generale 'cune crt>ato nel febbraio 1923 allo !>Copo di continuare la trattazione delle pratiche, di carattere prettamente militare, relative all'ordinamento, all'armamento, al vestiario, alle scuole l'reparti d'i..,truziorw. all'addf.".. tramt>nto <'d alla mobilitazione, prima di competenza del soppresso ]..,pettorao Generale del Corpo .
L'Ufficio venne messo, in orig ine, alla diretta dipendenza di S.E. il Comandante Generale e risultò composto dai ufficiali drl R. Esercito:
Un Ufficiale Superiore in servizio di S.) l., pro\ enientc dal soppres<.o bpeuorato; Un Cap it ano i n servizio di S.l\L sostituiw poi da un Capitano di Fantt'ria;
U n tenent<' del Corpo, capo centro educazione fisica , (destinato ad altro incarico dopo la promozione al grado o.,uper iore e non p•Ù sostituiw).
Nel luglio 1923 l'ùfficio alla dipl' ndenza diretta deii'UOìciale Gcm·ralc del R.E. che, in base all'art. 2 de l R. D. 1281 ir1 data 14/ 6 1 1923, venne messo a di..,posiziorw di S.E. il Comandante Cenerai t> per coadill\ arlo nei 'ari servizi c più "pccialnwme nelrorgauizzazionc e preparazione militare del Corpo.
Successivamemc i serviz i rela t iv i a ll'armamento, al casermaggio, al vced equipaggiamento alle dotazioni varie di prop1-ietà dclrAmmini'>traL:ione Militare, in con..,egna al Corpo, vennero affidate ad una Direzione di Commissaria t o, retta da un Ufficiale Superiore Commissario del R.Escrcito. Sui serv izi '>tessi riferi r à quindi la predetta Direzione.
C ompiti ass olti d a ll 'U ffi c io
I compiti assegnat i all'Ufficio Militan· risultano dal fog:l io d 'o rdini interno n. 15 in data 30 luglio 1925 all'oggetto: Ordinamcmo interno del Comando Generale.
Nell'esporre qui le notizie cd i dat i riguardanti i comp iti medesimi si seguirà lo s t esso ordine adottato nel predetto foglio.
l. Provv e dim e nti emanati a ll o scopo di dare s pirito c tonalità M ilitare a l Corpo. Qu estioni rel a tiv e a lla discip lin a, all'elevamento mor a le del Co rpo ecc.
Venne alacremente proseguita l'opera al riguardo iniziata cd intensamente svo lt a dall'Ispettorato Generale del Corpo. Con numerose circolari si è richiamata l'attenzione dei coma ndi, degli uflìciali e dei graduati sug li in convenienti o le lacune dì vol ta in vo lta riscontrate nel regime disciplinare in genere, nel contegno dei militari del Corpo in servizi o e fuori serv izio, nell'uniforme, nella compilazione deJJe note caratteristiche, ncll<' punizioni c ricompense, nelle pubblicazioni a mezzo della stampa, nonchè sulla necessità dell'assistenza morale verso i dipendenti dci superiori in genere e spec ialm ente dei co111andami dì brigata.
Le maggiori cure furono rivolte specalmcnte ai reparti d'istruzione, (Scuola Allievi Uffic iali, Scuola All ievi Souuffìcìali, Scuo la d'Applicazione della P.T.I., L egione Allievi).
Instancabile rd efficacissima fu in questo campo l'oprra p ersonalmente svo lta dal S ig. Generale d el R. Esercito a disposiz ione, dal quale i suddetti repani d irettament<' dipendono.
Nel campo d e ll'elevazio ne fllorale , che tanta attine11za ha con qu e llo dello spirito e d e lla disciplina, l'Ufficio Mil itare concorse esaltando i fasti m ilitari del Corpo con la creaz ione della Festa Mil itare (S lu g li o) promuovendo la partecipazione degli Allievi Ufficiali<' degli Allirvi guardie al serv izio di guardia al Quirìnale, la creazione della Musica del Corpo, l'adoz ione di canti cora li patriotti c i presso tutti i reparti Alliev i, la creazione delle biblioteche di compagn ia, favorendo c discip li nando le iniziative per la erezione d i monumenti ar icordo dì caduti, concretando il progetto di massima relativo all'erez io n e del monum e nt o in R oma in memoria di tutt i i finanzieri caduti in guerra e in pace nel co mpimentO del loro dovere, mettendo in lu ce in ogni propiz ia occas ione i sentimenti di fedeld1 al Re ed a l Regime, di disciplina, dì devoz i one al dovere, di amor patrio, di came rati s mo con tutte l e alt r e forze armatr, d i cu i il Corpo dà con tinue prove in ogni c ircostanza .
2. Provvedime nti relativi a ll ' ordinamento e funzion ame nto edu ca tivo c didatti co d e lla Sc u o l a Allievi Uffi ci a li - della Sc u o la Allievi So uufficiali - d e ll a L egion e Alli evi e d e i Plotoni di i tru z i one L eg i o n a li.
Venne perseguita e completata l'azione, dall ' l spe t rorato Generalt' iniziata nel 192 0, allo scopo di migliorare la cu ltura genera le, militare e finanziaria deg l i Alliev i Ufficiali, degli Allievi Sottuffìcia li e d egl i Allievi Guardie.
Scuola Allievi Ufficiali - L'IspettOrato aveva r ivolto la sua specia le attenzione all'ordinamento ed al funzionamento di questa Scuo la, la più imp ortante d e l Corpo, portando subito da 2 a 3 ann i la durata dei cors i, da 1/ 3 a l 2 la prop orzione tra allievi provenienti dai licenziati delle scuo le medie ed all ievi provenienti dai sott uffì c iali , migliorando i program mi d ' insegnamento, specie quelli ri gua rdanti la cu ltura militare, la quale aveva avuro fino allora caratte re t ro p po e lem entare cd inadeguato alle esigenze richieste dal go' erno disciplinare c dall 'add es trame nto dci reparti e dal loro impie go nelle operazioni militari. A tal uopo s i provvide facendo assegnar<' alla Scuola un Ufficiale Su peri ore del H.. EsercitO in ca ricato dell'insegnamento delle materie militari, in modo da ass icurare che agli allievi fosse impartita una cu ltura militare ana lo ga a quella de g li allievi dell'A cc ademia Militare di Fa nt er ia.
Il Comando Generale, proseguendo su tale \ia effettuò neirortobre 1925 il trasferimrmo della Scuola da Caserta a Roma, fece compilare dall'Uffic io Militare il regolamento definitivo della Scuola, approvato in data 7 set t embre 1926 da S.E. il.i\linistro , nel quale vennero stab iliti i doveri del personale di go"erno, dei profes so ri e degli a lti e,·i, nonchè l'ordinamento del sen izio interno e d eg li stu di. l programmi \ ennero riveduti in base al criterio c hr, pur ass ic urando un sufficiente sv ilupp o materie militari. preminente i mportanza venisse data alla cu ltura giuridica c GnanL:iaria degli allievi per mettere in grado i futuri ufficiali del Corpo di attendere con !>Ì<'ura fermezza e dign ità ai loro compit i normali d ' istituto.
Per comp letare poi l'addestramento teorico-pratico degl i allievi ufficiali venne s tabilito che, durante la permanenza al la Scuola. essi eseguano:
a) un viaggio d'istruzione di caratte r e marinaresco, della durata di c irca un mese, al termine del l anno sco la stico;
b
) un corso di ese rcitazioni est ive in montagna de l la durata di circa un mese, presso la Scuola A lpina di Predaz zo. a l termine dcl2 " anno sco lastico;
c) un corso di rserc it azioni invernali (sci isti che), della durata di 3 settimane, presso la suddetta Scuola Alpina del Corpo, la metà dd 3 auno scolastico.
Scuola Allievi Sottufficia li - L' Is p e ttorat o Generale aveva già aumentato la durata del allievi sottobrig:adieri, che, imprenscindibili es igenze organiche del dop o guerra . avevano obb li gato a ridurre a 3 !>oli mesi.
Il Comando Generale, convinto della necessità di dare un più stab il e ac;scuo alla Scuola suddetta, la quale aveva avuto sino allora sede, ordinamento e programmi d'insegnamento variabili da corso a corso, dedicò al suo riord inamentO le maggiori cure.
La sede della Scuola fu fissata defmitivamentc a Caserta, nei locali prima occu patì dalla Scuola Allievi Ufficiali; la durata dci fu portata a 9 mesi analogameme a quanto il VI inistcro della Guerra a\'e\ a fatto n L i riguardi dei corsi allie\Ì 'ìOttobrigadieri dci RR. Carabinieri.
l n data 16 marzo l92G fu emanato il regolamento per la Scuola che fissa 1 doveri del personale di governo e degli allievi, I'ordinamemo del servizio interno e degli studi, nonchè i programmi d ' in segnamcmo.
Per comp letare la inadeguata preparazionc ricevuta nei corsi accclerati per allievi sottufficia li, svolti subito dopo la guer ra , tulli i sottobr igadie ri u sciti da tali corsi ve n nero, a wrn o. i rH iati a frequentare il bi mestrale di perfeprescritto sin dall922 dall'lspectorato Generale del Corpo per tali graduati. T ali corsi di vennero dapprima presso i Battaglioni Allievi di Pola e di Roma c ' cnnero completati tH' I 1924 a cura dei singoli <omandi di L egione dai quali i sotwbrigadit>ri dipende' ano.
Nei primi anni succ<.'ssiv i a ll a grande guerra i congcdamenti in massa di guard ie verificatisi avevano ob bligato a ridurre a 3 mr!-li la durata dci corsi d'i<;truzione degli allievi gua rdie , allo scopo di co lmar e al piLJ presto le deficien7e all'organ ico del Corpo.
L' Ispettorato Ccnnak riportò però_ sin dal 1922_ a 6 mesi la durata normale dci corsi e diede diretti\ c intese a migliorare l'ordinamento ed il funzionamento della Legione
Oltre ai 3 battaglioni al li evi di \ 1addaloni, Roma c Vrrona, prima esistenti, \e n nero creati due reparti nuovi a Bolzano e a Pola e vari distaccamenti allievi a Preda zzo, (trasformato poi in Scuola Alpina del Corpo) Peschiera, Mantova c Mes sina.
Il Comando General e, col cessare della necessità sopra accennata, ridu sse gradualmente a 5 i reparti a lli c\ i e cioè: Battaglioni di Roma,\' crema . ..,utrc compagnie (una del ramo terra ed una del ramo mare); Scuola Alpina di Predazzo, dapprima con la forza di una sola compagnia, trasformata po..,cia in battaglione di due compagnie.
1\el seltembre 1926 venne soppressa la compagnia del ramo mare d el
Banaglione di Pola c cost ituit a. in sua vece, la Scuola 1\\autica del Corpo. posta alla dipendenza deii'Lfficio Mariwma del Comando Generale. c incaricata di pro\- vedere alristruzione degli alli<'' i guardie c dcp,li allic' i brigadieri di mare.
Alla Scuola Alpina di PrNiazzo venivano dapprima allievi degli altri battagliono con'+ mesi amente si riconobbe JH'ccssario assegnare alli<'" i con 2 soli mesi di istruzione. per ponare da 2 a 4 mesi la permanenza presso la Scuola degli allie\i, onde meglio comp letare la preparaz ione dci medesimi alla vita di montagna.
Pres<;o la Scuola sudde tt a, ..,in dal 192 L' ennero organizzati due corsi sciatori annuali, frequcntati. in origine. da cir< a 60 al!Je, i per corso
In n'nn e migliorata l'organizzazione di tali <'or-.i in modo da portare da 120 a 400 il numero sc iatori annualmente istruiti.
Sono ora in corso, col.MuJliCip io di Predazzo, trattati\ e intese ad ottenere l' ampliamento del fabbricato della Scuola in modo da poter aumentare da due a tre il numero delle compagn ie allie\i.
Nel :Maggio 1926 l'Ufficio Militare provvide anche alla compilazione e diramazione del Regolamento che fissa l'ordinamento <'d il funzionamento della Legione Alli<.' \ i.
Plotoni d ' i s tru z ione le g ion a li
L'Ispettorato Generale, n<'ll'intento di completar<' c-cl ap:giornare l'istruzione del personal<.• delle Legioni territoriali e di rinsaldar<. il gm erno di ...ciplinare del personale sotto la diretta azione degli li fficialt. avrebbe' 'olu t o creare, presso ciasclllla Legione, un Centro d ' istruzione nel quale avrebbero dovu t o essere fatti passare, a tumo e compatibilmente con le esigenze del serviz io d'istituto. tutti i militari de-lla Legione.
Senonch&. le deficienze c;empre e"istc.'nti nell'organico del Corpo e la mancanza dci locali all'uopo occorrenti, n.·... cro inattuabile tale progetto. Si dovett<' perciò crear<', presso ogni Legione, li n semplice plotone d'istruzione dove, a tumo, vengono fatti affluire parte dei militari della Legione, per ricevere le i"truzioni principali sulle mi t ragliatl'ici Fiat l'St. Etienne, sui fari Diana<' Cerretti, sui telefoni da campo e -,ul lancio d<'ll<' bombe a mano.
l corsi hann o avuto durata variab il e da 30 a 15 giorni, a !>econda delle t>tagioni e delle del sen izi o d'istituto.
In questi ultimi tempi le piì1 -.ensib ili deficienze verificatcsi neg l i organi-
ci del Corpo hanno obbligatO a sos pend ere tali corsi presso tutte le Legioni meno quelle di fromi<'l'a , ove vennero continuati corsi ridotti per mettere in grado i militari d e ll e bri ga te di frontiera, che hanno in dotazione mitragliatri c i S t. Etiennc per il se n i.tio dì copcnura. di apprendere b(•nc l'impi ego di dett e armi. Presso ogn i L eg ione il numero di tali cors i d'istruzione è proporzionato al numero dci lllìlìtari d<'IIC brigate di confine da istruir e.
A comp lemcmo e d a c hiarim ento di wue le di -.po<:-.ìz io ni conte nut e nei R (•go la m en ti in' igore, il Generale del R. Esercito a dispo-.ìzìone ebbe ripetut c occasioni dì diramare s p ec iali direttive nei riguardi dell'educazione fisica c m o ral e e dell ' add es tram e nto milit a r e degli a lli ev i uffi c ia li , so ttuffì c ìa lì e guardie, allo scopo dì b<:>n imprimere ll('llc menti dì tutti i principi fondamentali su cu i occorre\ a più insi<.tl'fe e cioè:
Cost ruire s u forti basi, per formare uomini fi s icam e nte v igo ro s i, moralmente sani c int e ll ettua lm ente idonei; scegl iere accuratamente g li insegnanti e g li ì..,truttori tra i migliori del Corpo: infond<;>re in tutti i(..,emimenw di came r at i.., m o c di so lid a riet à dell'Esercito. la \ 1arina, rAeronautìca e la ccc. ccc.; dare ca ratt e r e preva le nt <:> rn e utc individual e all'addestramento, per sv ilupp a re la p ersona lità degli a lliev i : cffettuarc m o lt e esercita:.:: ìoni di tiro con tutte lc arm i in d otazio n e (fuci le, rivoltt'lla. mitragliatrici e bombe a mano) per mettere in g r a d o g li allievi dì farne se mpre buon uso; allenare a ll e marce di cinque o pit ' t ore in montagna col carico n o rma le (sacco a pelo, co p e rt a, pastrano, viveri a ..,ecco e munizioni); effettuare e..,ercitazion ì notturne dì appostamento lun go una linea dì '-Uppos to confin e, seguendo un programma razionalc d·inscgnamento.
3. S\·ilu p po e c ult o d c ll'edu (·azi o n e fi s ica in tutt o il Co rp o.
L' I s pc trore Gcncr a le diede s in dalfini z ìo il massimo sv ilupp o c la ma ss ima imp o rtan za all'educazione fi s ica del p e rso na le, s pe c ialmente n e i batta g li oni allievi e nelle scuo le. Il Com an d o Gencrale, proseguendo su tale via, organizzò un suo cent r o di C"ducazionc fi s ica, pro\' ìde a ll a preparazione degli uffic ia li c so ttuffì c ìalì is truttori pre sso la sc uol a ce ntrai <' dì e ducazion e fi s ica, fcce orga nizzar e nuclei s p o rtivi presso tutti i repar ti a lli evi, com pletò la nc d e i ca mpi g innic i-spo rti\ i occor r enti, fa vorì in tutti i modi la preparazione e l'ìmcn e nw di militari del Corpo alle gare pitt importanti na zio nali c regionali.
Mercè l'appass io nata azione, es pl icata persona lm e nt e da l Cenerate del R. Esercito a disposizione, c d alla capac ità e d a ll o zelo del Capo Centro di educazione fi s ica del Comando Generai(>, i risultati ottenut i, nel ca mp o dclreducaz ìo n e fi s ica, furono s uperior i ad og ni aspeltatìva, co m e lo provan o i numero s i
c d i mportnnti premi r accolti in mo ltissime gare c co mp et izioni d a li <' squad r e e dai campioni del Corpo (V. Alkgato n. 1).
Si può pertanto, senza esagerazione, aff(•rmarc che attualmente la R. Guardia di Finanza non t eme co nfromi in tale campo con alcuno d<?p.li altri corp i armati dello StatO.
4 P r ovved ime n t i rel a ti v i a ll 'a d des t ra m e n to milit are de l p e r so n a le.
Poich (· la R. Guardia di Finanza, in base a ll a le gge i s titu ziona l e, dovrebbe concorrere, in caso di guerra. alle opera,doni milit ari, rl:;pcttorato Gene r ale e succe).s i' amen te il Comando Generale pro'' id ero, d 'acco rdo con lo Stato 1\I aggiore dell'Esercito(' co ii\Iinistcro della Guerra, a completare e mantenere in el'lìc ien za l'addestramento bellico degli ufficiali, dci gra du at i c della truppa , facendo compiere i cors i:
a) corso lll{'nsilc di perfezionamento pr<•sso la Scuo la Allievi Ufficiali del Corpo, per i sot t otcncnti che aveYano compiuto corsi accel<'l'ati di due anni, durante e subiw d opo la guerra. A tali Yennc prepo.,to un ufficiale di S.M. addetto alrbpettorato;
b) corsi r<?golari presso la Scuo la di Cuerra per gli ufficiali s uperiori e capitani di ricono sc iuta capacità, da de s tinar s i in st>g uito quali comandami dei r epart i in ordine super ior e che il Corpo avrebbe dovuto mobilitare (rcp.ginwnti c
c) cor... i la Scuola Cl·rnralt> di Fanteria JH'r gli uffic iali ... uperi o ri e i capit ani da quali coman d anti dci battaglioni c delle compagnit\ da mobilitare o come n e ll e, cuolc c nei reparti nllie'
d) co r s i cl i 1opografia presso l' istituto geografico, per gli uffi c iali i n feriori da de st in a r s i quali in seg nanti della materia pr es'io la Scuola .t\lli('vi
e) co r),i p<·r ufficiali di armamento delle L<·{!ioni e Scuole:
f) cor-.i JH'l' armaioli , per -.ouufficiali del Corpo da a ll e Legioni e Scuoll' per pro'' edere alla regolare manutenzione delle a rmi in dotazio-
g) corsi pN g raduati ?.a ppatori pre sso la Scuolé1 Central e di Fant<' ria , per il persona l<:' s peciali zzato in la\ ori di castrametazione e del ca111po di battag li a da a<,:,cgnarsi a i reparti da mobilitare.
Fu in o hre e ffettuato rime n cnto di :
h) ufficiali supe riori e inferiori alle manovre co n i quadri cd all<· esercitazioni di ca mpagna pres so co mandi c reparti di alpini e di fanteria;
i) repar t i del Corpo (p lotoni c compagnie) ad eserc itazioni , campi, mano-
\Te. escursioni eseguite da truppa dell'esercito, curando di vo lt a in volta la preven ti \a organizzazione, l'istruzione e condotta dei reparti stessi. Questi interventi, oltre a servire di addestramento per il personale, hanno contribuito a stab ilire se ntiment i di colleganza, di camerat ismo e di reciproca stima tra l 'escrc iro e l a R. Guard ia di Finanza, utilissimi ai fini della cooperazione in caso di guerra.
Nell'a ll egato \J. 2 sono riportati i dati relativ i ai concorsi ed interventi d i cu i sopra.
l risultati ottenuti son o stat i sempre ecce llemi co m e d alle r e laz ioni pen cnute dalle autorità de R. Eserc it o, il che torna ad onore degli ufficiali, sottufficiali e militari di t rupp a del Corpo clw, senza ecc<'zione, h;.lllno dato prova de ll a migliore capacità e del massimo buon volere in ogni occasio n e.
l\'cl1926, dopo che lo Stato Maggior·e del R. Esercito decise di non più costituire, in caso di guerra, re p arti mo bili tati del Corp o c dispose che i militari iu cong<'do della R. Guard ia di Fi n anza, in caso d i mobilitaziOne, dovranno esse r e richiamati n e l R. Esercito e in co rp orat i n ell'A rma di Fanteria, tutti i corsi ed intNventi sop r a accennat i v(' nn e r o definitivamente sospes i.
;:,. Provvedimenti relativi al c·oncorso d e lla R Cuardia di Finanza nel se rvizio di Polizia Militare al confine c lungo le coste
L' Ispettorato Generale, con una sua circolare e stampa richiamò in v igore, sin dal 1920, le d isposizioni regolamentari riguardanti il conco rso che al suddetto scn iz io deve essere portaw dal Corpo c diede le norme intc!->e a facilitare il comp it o dc i nostri Comandi e reparti.
TI Comando Generale provv ide poi alla diramazi o n e di tutte le disposizion i che, in materia, sono state di mano in mano emanate dalle Auto rit à Militari compe t ent i, con trollando n e l'attuaz ione attraverso le informazioni per via gerarchica, inv iate dai Comandi di p en d ent i.
Anche in questo caso il conco r so dato dai Comandi e dai s ingoli militari è stato sem pre efficace c molto apprezzato.
6. S tudi c provvedimenti relativi alla mobilitazione e d all' impi ego in g uerra del Co rpo.
Vennero ini zia ti dall 'Is p etto rat o s in dal 1920 e pro.,eguiti poi dal Comando General e il qual e, nel Genna io 1924, direttive ric<'vute dallo Stato
Maggiore Centrale, comp il ò il progetto di massima per la mobilit azione della R. Guardia di Finanza.
Tale progetto, appro,·ato dallo Stato Maggiore sud d etto, fu diramato ai Comandi dipendenti nel Giugno 1924 e rimase in \igore sino al Novembre 1925 epoca in cui, avendo lo Stato Maggiore Generale disposto, nonostante le reiterate in senso co ntrario fatte da S.E. il Comandante Grnerale e da S.E. il Ministro delle Finanze, c h e nessun repart o del Corpo dovrà più essere mobilitato c che i m ilitari in congedo sareb b ero richiamati in fanteria all'atto d ella m ob il itazione, il progetto stesso venne abrogato e venne disposto solo c h e i reparti di confine del Corpo do' ranno, in caso di gue rra, concorrere col R. Eserc it o al sen izio di copertura frontiera minacciata.
7. Leg i s la z ion e e r cgo lam c ntazion e del Co r·po.
L'ufficio Militare provvide alla compi la7i one inte gra le dei tre Regolamenti d ella Scuola Alliev i Ufficia li , della Sc u ola Allievi Sottufficiali e della Legione Alli e\ i, alla revisiont' dd le \!orme per l'ammissione alla Scuola AllieYi Uffic iali c delle \orme per l'ammissione alla Scuola Allievi Sottuffìc1a li, e concorse, per la parte strettamente militare alla compilazione di leggi, decreti c rego la m ent i de l Corpo, compi lati dai competenti Uffici del Comando Ccneralc:> ( Regolamento Organico, I st ruzion e sulla divisa (in corso di compi laz ion e) Regolamento su ll'uniform e (in corso di com pila zione). ecc.
8. Qu es ti o ni relati ve a ll'or ga nizzaz ion e d e ll e frontiere.
Ogni qua lv olta si sono dovuti eseguire alla frontiera lavori intere ssanti anche la difesa m il itare, comr la costruzione di case rme e di rifu gi, di reti c reticolati, di co ll egamenti te lefonic i ecc. oppure riguardanti la di s lo caz ione e l'impiego dì armi, munizion i c m ateria li, assegnati ai reparti di confine per il servìzio di coperwra, l'Ufficio l\1ilitarc, ha sem pre pro\ veduto a prendere i necessari accordi con le Autorità Militari interessate, allo !>Copo dì ouener<' ri-.ultati che. conciliando tutti gli intere!>si, raggiungessero lo scopo nel modo migliore c col minimo di s pendio di forze, di mezzi e di denaro.
Co nclu s ion e li numero c l'importanza dei comp iti affidati a ll 'Ufficio Militare, cui sì è accennato nella presente relazione, sono tali da rendere tale ufficio indio;pensabile al bu ono e rego lare funzionamento del Comando Ceneralr, specialmente se, come ormai pare certo, dovranno essere rim esse in vigore le disposizioni relative alla mobilitazione, su ll e basi e con i crit e ri adottati nel progetto di mobi-
litazione, abrogato nel 1926, e cioè: richiamo n el Corpo, all'atto deiJa mobilitazione, dei militari in cong<'do; costituzione di reparti mobilitati del Corpo dì forza non superiore a l Battag li one; conseguente addestramento bellico del personale (ufficiali c truppa).
Sarebbe anzi opportuno che a Capo dell'Ufficio fosse, in tal caso, lasc i ato un Uffic ial e Superiore in serviz io di S.M. pratico di tali lavori e che quindi il Comando del Corpo di Sta t o 1\Iaggiore, fosse interessato a provvedere in tal senso all'aLto della sostituzione dell'attuale ti w lare dcll'U fficio, variando l a decisione al riguardo presa e comunicata co l foglio . 1238 P in data 26.4.1926.
Roma, 30 giugno 1927 - Anno V
(C. Palcologo)
CABINEITO DEL llfiNISTRO
UFFI CIO COORDINMIE 'TO
Roma, addì 30 settem bre 1926
Alla S.E. TL MJ'l"lSTRO DELL E FINAr ZE - ROMA-
Risposta al f. o del Il agosto corr. Div. Sez. • . 62688
OGGETTO - I mp iego d e lla R. Guardia di Fin anza in guerra.
L e d isposizion i recentemente impartite da ll o Stato Maggiore dell'Esercit o, nei ri guardi d ella mob ili tal'ione c dell'impirgo de ll a R. Guardia di Finanza, sono in s pirate, co me accenna g ià Vost ra Eccellenza nella lettera a c ui siris pond e, al crit e ri o di sempli ficar(' le operaz ion i di m o bilitazion e c di ottene re un rendim e nt o e fficace e d econom ico, nel sig nifì cato più co mpre n sivo della parola, dal p e rso nale mob.ilitat o.
Rim angono, in ogni modo, alla R. Guardia di Finanza, in caso di confl itto, compiti di ahissima imponanza mil it are, quali ad esem pi o il concorso nelle ope razi on i d i copert ura ini z ial e della frontiera e de ll e cos te, n onc h è l' onore di inquadr are la propria forza in co n ge do nei rip arti della fant e ria, l'arma che tuttora costitui sce l'ossa tura fondamenta l e d e ll 'ese r cito in guerra.
Qu esto Ministero s i re ndr conto che la formazione di riparti , anc h e pi cch e co n e t-vino l' indi v idualità d e l co rp o e n e affermino in modo più tang ibile, se n o n p iu ' sos tanzial e, i com piti di g u e rra, pu ò co n correre va li damente a mant enere intatto lo s pirito c d il co nt eg no m ilitare de lla R. Guard ia, fino ad ora sa ldam ente m anifestati. Ma tal e cos tituzione è anz i co nfe rmata, dai co mpiti pitl innanzi acce n nati e che l'e voluzione dei m eto di di gue rra re nd e se mpre più importanti c d e li cat i, e vuo i conside rars i particolarm e nt e a ppropr iata a ll e attitudini del perso nal e della R . Guardia, del qual e vien e ad uti li zzars i l a co no sce nza partico lare d e i lu ogh i e l'add es t ramento ab it uale ad ag ire in picco l i gr uppi , solidam ente inqu adrati, e che dann o s icu ra garanzia di r e dditizia v ig ilanza s u vas ti set tori , là d ove riparti dell 'ese r cito, in grossati n ecessariamente da numeros i richiamati venut i da lontane non p ot re bbC'ro ugua lm e nt e re n de re allrettanto val ido il se rvi z io.
Si deve osservare, inoltre, che anche allargando considerevolmente, rispetto a quella attuale, l'istruzione militare propriamente detta della R. Guardia (che g ià comporta notevole spesa e l'impiego di organici superiori a quelli richiesti dal servizio d'istituto) non si potrebbe, certo, ottenere nei richiamati della Guardia di Finanza un sufficiente addestramento nei nuovi mezzi e metod i di combattim ento, tale, cioè, da consentirne il loro impi ego in guerra in unità costituite.
Chiarita tale situazione, derivante da superiori necessità d'ordine militare, nel soddisfacimento delle quali l a R. Guardia di Finanza trova il giusto ed appropriato impi ego, a preferenza degli stessi riparti dell'Esercito, s i deve ritenere che le preoccupazioni man ifestate a V.E. non siano adeguatament e giu stificate, e che le obiettive disposizioni di questo Ministero, allorchè saranno completamente note agli enti int eressat i, saranno riconosciute pienamente rispondenti anche alle tradizioni militari d ella R. Guardia.
In seguito agli sch iari menti che. per in cari co di V.S., ho richiesto al S ig. Generale Vacca-Maggiolini, addetto al Comando del Co rp o di Stato Maggiore cd al Co lonnello Negr i, Capo d e ll 'Ufficio Mobilitazione del Comando s t esso, a riguardo del foglio dell'Ufficio ad d est ram ento del Comando del Corpo di Stato Maggiore, N. 2244 in data 12/6/ 1927 all'oggetto: "Addestramento dei quadri e delle truppe del Corpo della R. Guardia di Finanza", comunico quanto appresso:
È intenzione di S.E. il Capo di Stato Maggi ore de ll 'Esercit o di ripristinare , gradualmente, la disposizione in b ase a ll a quale i mi lit ari in congedo della R. Guardia d i Finanza venivano richiamati nel Corpo in caso di mobilitazione, a ll o scopo di consentire la cos tit uz ione di repart i mob il itati e il loro concorso a ll e operazioni mil it ar i, g iu sta quanto è stab ilito dalla legge istituz i onale del Corpo.
P o ichè il provvedimento non potrebbe ave re immed iata attuazione S.E. il Capo di Stato Maggiore vorr ebbe, intant o, che con le brigate di confine del Corpo, formate permanentemente con i militari delle classi più giovani c da ord inars i in p loton i militarmente addestrati, fossero costitu it e in caso di guerra cd a servizio di copertura u ltim ato, un certo numero di com p agnie( tipo compagnie a lpi ne) da impiegarsi o in rinforzo dc i reparti al pini del R. Esercito o, da so le, nei se tt ori meno importanti della fronte.
Ho fatto osservare che, Cinchè non sa rà atabilito il richiamo n el Corpo dei militari in congedo, tale provve dim ento non potrebbe essere attuato che so lo su ll a frontiera e nell'interno del territorio co ntinu are ad attende re ai normali serv izi d 'istitut o e che quindi, nell'attuale situaz ione, è possibi le adottare , su d et ta frontie ra, un provvedimento analogo a quello proposto testè per la fronti e ra jugos lava: rinforzo cioè delle brigate dislocate ulla front iera co n m il itari dei repa rti imm edi at amente retrostanti, con drappe lli di uom ini inviati d all e altre le g ioni nella misura co n sent it a dall e esige n ze del serv iz io d'istituto, e, infine, con i militari suffic ientemente ist ruiti dai battagli oni a lli ev i; success iv a co-
st ituzione con questi elementi, delle poche co mpa gn ie tipo alpino- volute da S.E. il Capo di Stato Maggiore- che , a serv izio di copertura ultimato sarà poss ibile formare.
Di ma ssima si può r itenere che s ulla fr ontiera minacciata non s ia poss ib ile costi tuire pertanto più d i 9 di tali com p ag ni e, della forza d i circa 310 uomini l'una, scegli endo gl i elementi più istruttiv i (3 / 4 del tale) lasciando i rimancnti(l / 4 del total e) come comp le m en ti .
Il co n corso alle o p erazioni m ilitari, limitato a queste poche compagnie, darà l uogo pe r ò, o ltr cchè a un certo perturbamcnto n el serviz io d ' i s tituto , anch e ad una s perequ az ione di trattamento, non certo opport una, tra i mil it a ri che le com pon gono c tutti g li altri m ilitar i giovani del Corpo che resteranno addett i so lo al servizio d'istituto, non facile ne opportuno essendo invero la r otaz ion e, durant e la guerr a, tra i m ili tar i mobilitati c quelli addetti al servizio d' ist ituto dato illimitato numero delle compagnie mobilitate e il turbamento che creerebbe la rotazione stessa.
Ma poichè,come so pra ho acce nn ato, è intend i mento di S.E. il Capo di S.M. dell'Esercito di concedere grad u almente il ri chiamo nel Corpo dei militari in congedo in caso di mobilitazione, affmchè s ia poss i bile sost ituire, con i militari delle classi più anziane in conged o, quelli delle classi gi ovan i da assegnars i ai reparti mobil itati, l'in conveniente sopra accennato sa rebbe di breve c tran s it o ria durata.
In base al progetto di mobilitazione c h e questO Coman do aveva g ià s tudiato (e ne l quale era previs to l'impiego di tutte le classi in congedo) avrebbero potuto costituirsi 13 battaglioni mobilitati impiegando le 7 classi più giovani c sarebbero rim ast i d isponibili a ltri 16.000 uo mini d elle classi più anziane a dispos izio n e per il serv izio d' istituto e 2000 del ramo m are, di tutte le classi, per il ervizio del naviglio costiero.
S iccome però per l'E erc it o è previsto, in caso di mobilitazione, il richiamo de ll e so le 6 class i più giovan i c dell e 3 classi più a nziane in congedo, così conve rrà fare anche per il Corpo assegnamento s ul ri chiam o dell e so le class i su dd e tte. Ora le classi in co nge d o del Corpo c he non ve rrebb ero ri chi amate ammontano in totale a circa 17.000 uomini, cioè ci rca tanti uomini quanti, co l progetto suaccennato, ne sarebbero rimasti disponibili come comp lementi. Co n verrà pertanto, mobilitare so lo 9 o l O battaglioni d ei 13 p rev i!1ti nel progetto prim itivo<' tenere la forza d ei rimanenti 3 o 4 b attagli on i prcs o i depos it i quale comp lementi.
Ma la cos titu zione dei 9 o l O battaglioni ora detti non pu òessere attuata su bito poichè le attuali ri stret t ezze del bilan c io della guerra non co n se nt o n o d i
costituire le dotazioni per essi occorrenti se non quando si sarà completata la costituzione di tutte le dotazioni necessarie per il R. Esercito (cioè prevedibilment e non prima del193 1). Converrà pertanto, in primo tempo e cioè s ino al 193 1, rinunziare alla mobilitazione dei suddetti battaglion i e limitarsi a richiamare nel Corpo solo i militari delle 3 classi più anz iane in congedo per disimpegnare dal servizio d'ist i tuto altrettanti militari e formare con questi altre compagnie mobilitate in aggiunta alle 9 prima dette , da formarsi con i militari della frontiera minacciata, a se rvizio di copcnura uhimato.
Gli uomini dell e 3 classi più anziane in congedo ammontano a c ir ca 4000 uomini. In conseguenza, tenendo presente che 3 / 4 della forza pot rà essere mobilitata c 1/ 4 dovrà essere tenuta a disposizione come complementi e che per ogni compagnia alpina occorrono circa 310 uomini si può r i tenere che con questi elementi s i potranno costitu ir e non più di 9 compagnie.
In totale dunque , s ino al 193 L il Corpo non potrebbe mobilitare che circa 18 compagnie tipo alpino.
Per ottenere il !>uddctto provvedimento bi sog nerà , a partir e da ll ' autunno prossimo , modificare le disposizioni ora in vigore per la mobilitazione stabilendo che i militari del Corpo delle 3 classi più anzian e i n congedo saranno, in caso di mobilitazione , richiamate nel Corpo.
In conseguenza l o Stato Maggiore dell ' Esercito dovrebbe, a partire dall 'anno prossimo, assegnare l e dotazioni di mobilitazione occorrenti per le suddette compagnie e dovrebbe concedere tutte le facilitazioni che qu esw Comando riterrà o pp ortuno richi e dere p er provvedere a ll 'addestramento dci quadri e delle truppe de s tinate a costitu ir e le compagnie stesse.
Infin e, comunico che il Sig. Generale Vacca Maggiolini, mi ha incaricato d i rend er noto che, qualora il Ministero delle per accellerar e il soddisfac im ento delle g i uste aspirazioni dei militari in congedo del Corpo, fosse d i sposto ad assegnare i fon d i occor r enti per cost i tu i re l c dotazioni dei 9 o 10 battaglioni che sarebbe po ss ibile mobilitare richiamando nel Corpo tutte le classi in congedo richiamate dal R. Esercito , S.E. i l Capo di Stato Maggiore sarebbe b en lieto di mod i ficare subito in t a l senso, le d i sposizioni relative al richi amo del personale in congedo del Corpo, col che s i ri olvcrebbe integralmente c defenitivamentc la qu es tion e che tanto sta a cuore a tale personale ed a questo Comando.
Nu ll a osta da parte d el Com. del Corpo di S.M. a ch e venga esegu ito que st'an n o un campo di b attaglione es clud endo, ben inte so, l'intervento di esso a camp i o man ov re con truppe d el R. Esercito.
(G. Pale o lo go)
Roma, addì 3 ottobre 1927 Anno V" , /t;tt.J/t>?r:
Cm1ANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE
UFFICIO MOBILITAZIONE
Sezio ne 3/ a
Al COMANDO GENERALE DELLA
R. GUARDIA DI FINANZA Ufficio Militare -ROMA-
Risposla al Foglio del Div. Sez. N.
OGGETTO - Concorso della R. guardia di finanza alle operazioni militari, in caso di gue rra .
Ho esaminato le proposte formulate da co testo comando generale col foglio n. 191 R.S. d e ll8luglio u.s., relative al concorso che la R. guardia di finanza potreb be offrire all'esercito in operazioni militari, nell'eventualità di una mobilitazion e generale, ed ho riconos ciu to la pratica pos sibilità di integralmente accogliere la prima delle soluzioni previste: quella riflettente, cioè, la costituzione di 18 compagnie autonome mobilitate, da impiegare in ausilio alle truppe alp in e, o in loro sost ituzione in tratti secondari della fonte.
E poichè tale soluzione esigeva la preliminare urgente attuazione d i tal uni provvedimenti c irca la sistemazione della forza in congedo- attuazione che avrebbe dovuto essere rimandata, altrimenti, al settembre del venturo annoho già disposto perchè nei manifesti di chiamata alle armi, testè diramati, e in una serie di aggiunte e varianti alle tabelle d i mobilitazione, in corso di distribuzione, fosse tenuto conto della richiesta formu la ta da cotesto comando generale, nel senso di restituire al corpo, all'atto della mobilitazione, i militari in congedo che vi prestarono serviz io, appparte n enti alle tre classi più anziane in congedo.
Rimane ora d i stabilire alcun i part ico lari concernenti l'organizzazione e la mobilitazione delle compagnie dianzi accennate nonchè la costituzione dell e relative dotazioni; come pure occo rr e prevenire a definire intese nei riguardi dell'addestramento b e llico d e l personale del corpo.
l. - Nulla da opporre- tenuto conto delle considerazioni esposte da cotesto comando -a che le brigate di confine del co rp o mantengano l'attuale organ izzazione di pace, anzichè essere permanentemente ord in ate in plotoni, purchè sia assicurato l'immediato rinforzo delle brigate stesse all'atto della mobilitazione. ovvero anche prima se le n ecessità del momento saranno per co nsigliarlo.
2. - ulla da oppo r re, nemmeno, perchè s ia predi spos ta la mobilitazione di 9 compagnie autonome verso la frontiera nord-orientale, e di altre 9 verso la front iera occidentale.
Le modalità di mobilitazione di tali reparti dovranno però var iare, a seco nda che s i tratti di compagnie da costitui rsi in corripondenza della frontiera minacciata, oppure di quella non coinvolta in operazioni di guerra.
Nel primo caso, le brigate del corpo inizialmente impiegate nel serv izio di cope rtura- non appena disimpegnate da tale comp ito, in seguito ad ordine dci responsab ili comand i di grande unità dell 'ese rc ito - dovranno essere racco lt e in determinati cen tri a tergo delle truppe di prima linea, (l) e so ll ecitamente raggruppate nell e nov<' compagnie autonome spet tanti a detta front iera: la forza esu b e r ante ai bi sog ni organici delle compagn ie in questione, sarà mantenuta a disposizione per la formazione di reparti di complementi.
el secondo caso- dopo aver provveduto a ll e n ecess arie sostituzioni dci militi addetti al servizio d'istituto, con gli e lement i tratti da ll e tre classi più anziane richiamate dal congedo c restituite al corpo- con il personale così reso s i di s ponibi l e dovranno essere cost ituite, anch 'esse pre sso appos iti centri designati e previsti sin dal tempo di pace, le altre nove compagnie au t onome, nonc h è i rispettivi reparti di com pl eme nti.
3. - Ind ipendentemente dal verificarsi dell'una o dell ' altra delle pre sumi bi li ip otesi di guerra, alla cost itu zione delle 18 compagnie in questione , e d<'ll<' relative unità comp lementari, dovranno pr ovvedere alcun i comand i della R. guard ia di finanza, ne ll a misura per ciascuno di ess i stab ilita nel seguente s pecchio, nell'intesa che ta li prescrizioni saranno regolarmente sancite, in occasione della pross i ma diramazione della 2 •serie d i aggiunte e varianti all' indice di mobil itazione - edizione 1926:
(l) Le mitragliatrici da posizione S. Eticnnc in distribu7ione alle suddette brigate, dO\ ranno essere portate indietro c ver,ate ai magazzini di cui al successi' o B, ov' ero la sciate su l posto c ai repani a seconda degli ordini che riterranno di emanare i comandi dt>llt> G.U. a disposizione delle quali le brigate stesse saranno statl' in fase di copertu r\1.
Centri di costituzione dell a R. umero dell e cp. Numero delle cp di guardia di finanza. autonome da costituire. compi. da costituire
Com . Leg. RR.CG. Fin anza di T orino 6 (l ' 6' ) 2 (51 . - 52' )
id. id . Genova 3 (?" 9") 1 (53 ' )
id. id. Udine 3 (lO ' 12' ) l (54 ' )
id . id. Trieste 3 ( 13 ' 15") 1 css·)
Com. Circolo di Padova 3 (16 • 18' ) l (56' )
TOTALI 18 comp. autOnome 6 comp. comp i.
Ad ogni modo, per ciasc una d ell e ipotesi di guerra verranno stab ilite- e sa ranno fatte, a suo t e mp o, le co n segue nti partecipazioni a cotesto comando generale -le gra ndi unità d elr ese r cito a di s posizione dell e quali saranno messe le 18 compagnie autOnome (sia quelle organizzate verso la fro nti era minacciata, sia l e rimanenti cost ituit e verso la frontiera non imp egnata in azioni di guerra); come pure verrà fatto noto se le compagnie di com pl e m en ti dovranno riman e re alla sede d e i ri s pe tti v i ce ntri di formazione, ovvero esse r e appo ggiate a determinati battaglioni di complementi di alpini.
4. - on è poss ibil e pr eve d er e, per le ra gio ni g ià dette, in quale giorno potranno essere com pl etamente organizzate, e rese di s ponibili per ult e ri o ri op e razi o ni m ili tar i, le 9 co mpa g ni e da cos tituirs i me diant e il ra ggru ppamento dell e bri gate di confine impegnate, in primo tempo, nel serv izio di copertu ra ; può sta bilirsi, p e r cont ro , che le altre nove co mp agn ie dovranno esse re pr o nt e a muo ve re dalla se d e d e i rispettivi ce ntri di formazion e (avuto ri guardo , sovratu tto, al tempo occorrente per provvedere all e sos titu zi oni di p e r so nal e di cu i al precedente capov e rso 2), a partire dal gogiorno dopo diramato l'ordin e di richiamo alle armi d e i militi appartenenti alle tre classi più anzian e in co n ge d o. Indicazioni , in propo sito, ve rrann o inclu se nella ..App e ndice ris erva ti ssima" alla " I struzione per l a mobilitazione del R. Esercito".
5. - Le formazion i di g u e rra p e r le co mpagnie autonom e so n o state s tudiat e da qu es to comando (allegato l) su lla ba se d e ll e analoghe formazioni
delle compagnie alpine: esse si differenziano da queste ultime, per una minor forza complessiva, per la semplificazione introdotta in tal uni organi non essenziali addetti al comando di compagnia, e per sensibili riduzioni apportate all'entità della saJmeria di reparto.
A malgrado di siffattc riduzioni e semplificazimù, le compagnie autonome della R. guardia di finanza saranno sempre in misura di poter operare in ausi lio alle truppe alpine, e meglio ancora se chiamate ad agire nei tratti secondari della frontiera.
Ad ogni modo, ad eliminare le eventuali difficoltà che le anzidette compagnie autonome non fossero in grado di completamente superare per deficienza di mezzi someggiati, potranno sempre provvedere i comandi dei battaglioni alpini ovvero i comandi delle grandi unità interessati, sia mediante rinforzi temporanei di nuclei di saJmeria, sia appoggiando le compagnie stesse alla più ampia organizazione dei servizi delle truppe alpine.
Prima di disporre, tuuavia, per la stampa e per la diramazione deUe accluse formazioni, prego cotesto comando generale di procedere alloro esame, e di restituirle con eventuali motivate proposte di modificazioni agli organici studiati.
Le dotazioni di materiali vari occorrenti per le 18 compagnie autonome e per le 6 corrispondenti compagnie di complementi, verranno costituite - conformemente alla richiesta di cotesto comando generale- per cura dell'amministrazione militare, e saranno raccolte e custodite presso taluni magazzini del R. Esercito, precisamente dislocati nelle medesime località ove ha.rmo sede i centri di mobilitazione dei reparti anzidetti (Torino, Genova, Trieste, Udine e Padova).
I comandi dei corpi d'armata territorial i interessat i provvederanno alla designazione dei magazzini io questione, e le direzioni generali del ministero saranno invitate a dar corso alla distribuzione d ei materiali spettanti a ciascun centro, non appena definite le formazioni di guerra delle compagnie suddette. Per tutto quanto C.'Qnceme ia sistemazione de ll e dotazioni, verranno fatte ulteriori comunicazioni particolareggiate a cotesto comando general e, come pure nei riguardi dei compiti che saranno affidati all e autorità territoriali dell'esercito per la regol are preventiva precettazione de i quadrupedi pr-evisti dag li organici di guerra.
Concordo, di ma ss ima, con le proposte formular e da cotesto comando gene ra le, per quanto ha tr atto all'addestramento b e lli co da impartirs i agli ufficia li ed ai reparti del co rpo. Mi ri se rvo , tuttavia, di rit o rn are fra breve sull'argomento, non appena sa rann o int e rvenuti preci s i accordi co l Ministero d e lla guerra, specie nei ri g uardi d e ll 'am mi ss ione di alcuni uffi ciali d e lla R. g uardia di fina n za a frequentare i p e riodi c i cors i della sc u o la ce ntral e di fanteria.
Sulla base delle decisioni di que s to co mand o -c d in attesa c h e s ia n o pros s imam e nte d e finiti i p oc hi punti ancora i nsoluti, re lativi a ll e modalità
co nve n ie nti da seguirsi per la cost ituzio n e d e ll e dota z io ni di mob ilitaz ione e per l'addestrame nto b e ll ico del p erso nale del corpo- cotes to comando generale potrà proced e r e, intanto, agli s tudi parti co laregg iati di sua competenza, all o sco p o di assicurare. nel mi g li o r modo, la rapida cd or din ata cost i t u z ione delle 18 com pa gni e autonome e d e ll e 6 co mpa g ni e di comp le m ent i che d ov rann o esse re p os te , n ell'eventua lit à di una m ob ilitaz io ne ge n e rale , a di s p os izio n e dell 'ese rcito.
Sarò grato a co t es to co mando generale, se t ener informat o questo Stato Maggiore d e llo sv iluppo d eg li s tud i in que s ti o n e .
C. f't• r rari
IL SOITOSEGRETARIO Dl STATO
Roma, 13 Marzo 1929 Anno Vl J ho esa minat o il p ro-memoria per l'impiego della R. Guard ia di Fin anza in caso di mobilitazione t ras m esso mi in d ata 7 febbraio u.s; ma non ho rilevato e leme nti nu ov i ch e possano influire a far m od ifi care il criterio di im p iego della R. Guardia d i Fin anza g ià sa n cito da S.E. il Capo del Governo con lette ra n . 14336 in data 30 se tt em bre 1926 diretta a S.E. il Ministro delle Fin anze.
Ca r o General e,
Giu sta tale cr it e ri o, la R. Guardia di Finan za potrà essere ut ilm ente i mpiegata in guerra- co m e de l resto è attualm e nt e prev is to- uni camen t e a pi cco li gruppi, esc l udendo perciò ogni pos s ibilità e convenienza di riunire i mi li ti dip endenti in repar t i o r gan ic i d i nuova formazione.
CORD IALI SAL UTI F.to GAZZERA
Genera le di Brigata
Comm. Carlo ROGCERO
Comando Generale della R. Guardia di Finauza - ROMA
GABINETTO DEL MINISTRO
UfFICIO COORDINAMENTO
Roma, 9 giugno 1933 Anno XI
Al COMANDO GENERALE DELLA
R. GUARDIA DI FINANZA -ROMA-
Questo ministero ha esam in ato q ,uanto è stato prospettato da codesto comando al comando del corpo di stato maggiore coi fogli 41 R.S. in data l 4 gennaio u.s. e n. l 05 R.S. in data l l febbraio u.s. ed al riguardo osserva:
Cir·ca la attribuzion i, te dipendenze e i rapporti coi comandi del R. esercito, dci comandi gerarchici della R. guardia di finanza aventi alle dipendenze le brigate interessate neJla difesa costiera e nella copertura, è essenzialm en.te necessario - ai fini militari- assicurare l'un ità di comando. A questo scopo è stato stab ilito che i reparti della R. Guardia di finanza. dei carab ini eri reali e delle camicie nere interessati nella difesa cost iera e nella copertura, passino alle dipendenze del comandante del R. esercito avente giurisdizione sul l oro settore.
Nell'istruzione per la difesa delle coste (art. 20) è prescritto, inollre, che i comandanti territoriali determinino l'ingerenza che dovranno avere j comandi d e lla R. guard ia dj finanza nei riguardi del servizio di vigilapza e la loro dipendenza d!ii conum.di di
Prec i sare !Jlt:eriormente nolì se111b r a .oppon.uno; ciò con la elasticità che l' d€lla difesa costiera çhe della ve ;w onde o pporumamente, l).He Vl.ll'j<J., bili d ella
Circa l'impwgo io orwwici del personale R. dJ flnanza, resosi djsponibile tJna vo4a çessata la copertura,l''impiego stesso è st ato più volte pr'eso jn esame da qusto ministeFo. Venne, per.ò sempre riconosciuto
op portuno il criterio di limitare tale impi ego ai compiti di vi gilanza lun go le frontiere per meglio utilizzare le attitudini delle guard ie di fin anza ad operare iso lat e cd a gruppi indip endenti.
Tale criterio, già seg nalat o da S.E. il Capo del Governo e Ministro d e lla guerra a S.E. il Ministro delle finanze (lettera 14336 in data 30 se ttemb re 1926) è qu ello che, a n che oggi, meglio sal vaguarda le superiori es i genze d'ordine m ilitare. A copertura ultim ata il personale della R. guardia di finanza, già in copertura, potrà, pertanto, essere opportunamente impiegato, occorrendo, a rinforzo della difesa costiera, in serv izi d'istituto e come comp l ement i nei reparti dell'esercito. Provvedimento questo gi à adouato anche nell'ultima guerra c previsto nella su acce n nata lcuc ra del Cap o del Governo.
Ro m a, Il settem bre 1936 Anno Xl V
A1 COI\IA.\'DO GENERALE DELLA
R. GUARDTA DI F1NA \ZA - ROMA -
( ri s p. f." 218 R. d e l 20 maggio c.a.) e , per AL COMA.\DO DEL CORPO DI S. \1. EDE ( ri s p f." 19699 del 19.8. u.s.)
OGGETTO- Impiego d e lla R. Guardia di Finanza in guerra.
I-lo esa min ato le pro post e di cotesto Com an do per l'impiego bellico dell e fo rz e atti ve cd in co n gedo d e l Corpo in una forma pÌLl s pi cca tam e m c ope rativa c con individu alit à pi tl accentuata.
I n lin ea di massima le prop os te sì armonizzano colla tend e nza di questO Mini s t e ro a valorizzare a i fini b e llici tutlc le forze v ive del R egime.
Con s iderazioni di indo l e varia- fra c u i pre minenr e il fattore finan z iarionon consentono però di accogl ie r e integralmente, almeno per ora, le proposte stesse.
Qu alo ra qu es to C o mand o s ia di sposto ad assumer i le sp ese per vestiario, equipaggiam e nto , bardature e mareriali di ·e rvizi o ge ne ral e, d i artig li e ria c genio, si può procedere alla costituzione di 6 bt g. con r elative compagnie complementi.
I battaglion i sarann o impi ega ti- almeno per il prim o perio do s u sseguente alla mobilitazi o ne - quali truppe supp lettive dci primi se i corpi d 'a rmata di fro nti e ra.
Il Comando d el Corpo di S. M. concreterà, d ' int esa co n cotes t o Comando, le di spos iz ioni esecutive d i conseguenza.
Roma, lì 4 d icemb re 1936 Anno XV. . guj/,rN ,r/!/1{, ( t/rttna
COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE
UFFIC IO ORDINAMENTO E MOB LLITAZIONE
Sezione Mobilirazionc
AL COMA DO GENERALE DELLA
R. GUARD IA DI - ROMA -
O GGE TT O - Cost ituz ione btg. R. G. Fina n za.
Riferi mento 445 S del 16- 1 1-u.s.:
a) -i nuov i btg.R.C.F. avranno la seguente nu rncrazione e centri di mobilitaz ione:
Io Legione R.G.F. Tori n o (centro suss idiar io d ist retto Torino)
ll" Leg ione R.C. F. Genova (centro suss idiario dis t re t to Ceno .. a)
III" Legi one R.G. F. Mil ano (ce n tro suss id ia r io d istretto Milano Il )
IV" L eg io n e R.G.F. Trento (cen tr o suss idiari o di stretto T rento)
V'' Legio n e R.G.F. Trieste (cen t ro sussid ia ri o d is t retto T r ieste)
VI" L egione R.G.F. Udin e (ce m ro suss idia ri o di stretto Udine)
b ) - da t a la di sl ocazione de ll a fo rza i n co n gedo de ll a R.C.F. in rap p orto a q ue ll a d ei centri d i mo bi l itazione, c d all o scopo di non i m pegna r e un nunwro t ro pp o g ran d e di classi i n co n ge d o, co n v ie n e t rarre il personal e n ecessario d a tutt i i d is t re tti , Sard eg na e Zam escl u se.- Pert a nt o p e r il p ross im o ciclo d ì mo bili ta zi o ne , ve r rà s tabilit o:
class i dì p rev is t o r ic hiam o p e r la R.G .F.: 1909 - 1908 - 1907 - 1906 - 1905
di s tre tti di mo b ilit az io n e p er ciasc u n et.'nt t'O:
Legio n e RG .F. T o l'in o- tutt i qu e ll i d e l C. d 'A. dì T o rin o e in o l tre: Mass aLu cca - P i sa- Sez ione ta ceatn d i di s tret to di Li vo rn o- Be n evento- Ave llin oS a le rno - Pale rm o - Trapani.
Legione R.G.F. Genova -tutti quelli del C.d'A. di Genova c in o ltre: PistoiaFirenze - Grosseto - Catanzaro - Reggio CalabriaMessina.
Legione R.G.F. Milano -tutti quelli del C.d'A. di Milan o e inoltre: Reggio Emilia - Modena - P esa r o - An cona - Ma ce rat a - Viterbo - Roma - Fros in one.
Legione R.G.F. Trento - tutti quelli d e l C.d ' A. di Bolzan o (+)e inoltre: Bologna- Rav enna - Forlì - Perug ia- Spo letO- OrvietoAquila- Sulmo na - Caserta- Ave rsa- Napoli- No laP otenza.
Legione R.C.F. T ri este -tutti quelli del C.d ' A. di Trieste ( + )e inoltre: Venez ia - Padova- Ascoli Piceno- Teramo- Chieti- Campobasso- Littoria- Foggia - Cosenza- CaltanissettaRa gusa - Agrigento.
Legioll<' R.C.F. Udine -tutti quelli del C. d'A. di Udine e inoltre: Sacile (compresa Sezione staccata di distretto Tolmezzo ( +)Treviso- Rov igo- Ferrara- Barletta- Bari- TaramoL ecce - Catania- S irac u sa.
c) - per la necessità di sem plifi car<' i l più poss ibil e le operazioni di richiamo e di delle aliquote di p ersonale aJi e a rmi da impi ega r e n e i btg.:
- ce ntri eli afnue nza conve rrà s ieno i coma ndi di Legione;
- il richiam o verrà predi s p osto col normale manifesto;
- per il prossimo c iclo tutto il p e rsona le int eressato dovrà ricevere il preavviso di d estina zio n i.' mod. F;
d) - in vis ta dell e ope razioni da svo lgere p e r la mobilita z ione dei btg. , qu es ti d ovranno essere pront i p er l e ore 24 d e ll'8• gio rn o di mobilitazione.-
i prega far conoscer e eve ntuali osservazioni di cotestO Comando.-
Napo li, lì 10 agosto 1937 - Anno XV
AL COMANDO GENERALE DELLA
R. GUARDIA Dl FNANZA
(Ufficio di Segreteria)
- ROMA-
Proposta di trasformaz ione della brigata vol ante di Rodi Egeo in uclco di P.T. I.
Il Comand o del Distaccam e nto di Rodi Egeo pel tramite gerarchico comunica che durante l'esercizio finanziario in corso sarà attuato il riordinamento tributario d el Possedimento c h e prevede: la sop pres s ione dei privil egi, esis t cmi in alcune iso le, l 'appli caz ione di nuove tasse ed imp os te e l'abolizione di alcuni tributi, quali il " mirì" sul vino, e la dec i ma su i prodotti de l suo lo, non più ri s p ondent i a l carattere moderno de ll 'impo izione.
Il nuovo o rdinamento tr ibutario comprende l'ist itu zio n e de] monopolio d e l sa le, che sinora non esisteva, la estenz ion e a tutte le iso le del Po ssed im ento del monopolio dei tabacchi, esisten te attua l mente sol o ne ll e isole di Rodi e Coo, l'istituzio n e della ta ssa scambio, dell ' imp osta su l reddito mobil iare , in sost ituzione dell ' imp osta patente prev ista dall' o rdinament o tributario ottomann o, dell'imposta sui terren i c fabbricati , c dci diritti erar iali s ugli spettacoli , non chè sosta n z iali m odificaz io ni alle leggi su l registro , su l bollo, su ll e concess io ni gove rn ative , s ugli sp iriti c d alla legge doganale.
ln co n segue nza d ell'immin ente appli caz io n e di questo complesso di nuove leggi, il Comando della Legione di Bari rappresenta la necess ità di ad eguata att rezzatura dei reparti d e l Corpo, affinchè essi p ossano ris pond e re degnamente alle nu ove esigenze di se r vizio e sopperire alle d eficienze di personale.
Tale n ecess ità s i imporre bb e particolarmente a Rod i, ch'è il centro più imp o rt ante del P osse di me nt o, dov e sono accentrate le mag g iori attiv it à indus triali e co mm ercia li , e da cui s i irradia il movimento commerciale con le altre iso le de l Possedimento e d anche co n l'estero.
li predetto Comando propone quindi che la brigata vo lante di Rodi sia trasformata in Nucleo d i P.T.I., il quale, per la sua p articolare o rganizzaz ione e spec ial izzazonc di metodo, meglio potrebbe ri spon dere all'azione preventi va e reprcssìva, relativa a ll e leggi t ributarie.
[i Nucleo, aUa dire tta dipend e nza d e l Comand o del Distaccamento, con le s u e caratteristiche di mobil ità potrebbe essere in grado, megl io di ogn i altro reparto, d ' interven ire t empes tivamente ovunque s ì manifestasse un p er ico lo per l'Erario e potreb be int egrare la difesa tributar ia esercitata dagli altri reparti, i quali, per l'es igua forza di s p o nibil e, n o n p ossono pienamente garantire la vig ilanza.
Pe r l' ist itu z ione del N ucleo si potrebbe provvedere con lo stesso personale, pr<.' vis to in forza al Distaccamenw, so pprim endo la bri gata vo lant e, composta di 8 uomini, c con li evi ritocchi alla brigata litoran ea mista di Rodi, in mod o che l'organico possa essere cost ituito di:
Un maresciallo capo terra - Ca p o
Du e sottob ri gadie ri t e rra ;
Du e appuntati terra;
N. 3 guardie terra.
P er la spec ifi cazio ne dci com piti e delle va rie atr ibuzi on i dell' ist ituendo reparto, m·cbbe provveduto alla co mpilazi one del relativo ordine permanente di serv izio.
Questo Comando di Zona, m e ntre in lin ea di massima con\'ie n c nella su dd et ta proposta, ha fatto co no sce re a l Comandante della Legione che propos te de ll a spec ie debbono esse r e fatte dal R. Gov e rn o d ellr Isol e It a li ane de l l'Egeo direttam e nte c codesto Comando Genera l e.
Coli. p. CENt:RALE DI BRIGATA COMANDANTE DELLA IU ZONA
(S tani '>lao Muratori) asse me pe r seni zio
(Col. M. Di Gaetano)
Ri s posta al tel es presso d e l6 gen naio 19 37, n. 12 Posiz io n e E / M/
H o il pregio di informare l'E.V. che, pur r·iscontrando la convenienza, per ra gion i di uniformità, della pro pos ta di cu i al telespresso di cui s i dà ri scontro, rit cngo tuttavia di dovere ri co rd a re:
l '') che i reparti d el Regio ese rcito- se pure posti a lla diretta dipcndcnza deii'E.V.- dispongono semp re, su l posto, delle a ut o rit à gerarc hich e occorre nti per la e manazi one d e i g iudizi di va rio grado e per la composizione d e ll e commissioni a vo lt a a vo lt a necessarie al com pl etamento dci provved im ent i da adottarsi in conseg u enza dei fatti d isciplin ari;
2 °) ch e la com pa gn ia della R Guardia di Finanza- distolta dalla sua attual e dipendenza- n o n avrebb e illvece mod o di a ttuare alcun provve dim e nto di stato di natura disciplinare, non pot e nd o essa far capo ad alcun co mand o di corpo, p er le t rattaz ioni da avviarsi con le commissioni di discip lina ( rcrrocess io n e e in co rp oraz ione nella com p agnia di co rrez ion e) o co n la commic;sione centrale di avanzamento (dispensa dal se rvi z io);
3") ch e il cambiamento della d e n om ina z io n e del re parto con qu e llo di "Com pa gnia R . Guardia di Fina n za de ll e l o le Egee", nulla innove re bb e alla anuale s itua z ione di sciplinare d e l reparto, in quanto, ri m a n e nd o una "Co mpagnia". i l titolare di essa contin u e re bb e a n on ave re le facoltà e att r ibuzioni s pettanti ai "co mandanti di co rpo ": fa coltà ed attribuzioni c he- data la lonrananza d e l reparto da ogni azione coordinatrice e d i contwHo da parte dei coma ndi gera rchici - non è d es id era bile, d 'a ltro Cdnto, che vengano al titolare m e d es im o attribuite ;
4o) che tutta quanta la materia riguardante l ' avanzamento verrebbe arisent irne in guisa pregiud iz ievo lc, perchè:
a) n essuna autorit à di grado verrebbe ad esistere per i giudizi riguardanti l'avanzamento del comandante della compagnia, ch e- spec ie con la nuova legge - deve essere giud icato in via d efinitiv a dal comandante in secondo del Corpo della R. guar dia d i finanza, essendo i giud izi della commiss ione cent r ale riservati a ll 'avanzamento da l grado di tenente co lonnello in poi;
b ) verrebbero a risultare difficili le pratiche d i avanzamento riguardanti gli a ltri militari della compagnia medesima, venendo a mancare la possibilità di es p erire i g i udizi di vari o grado prescritti dall 'a rt. 3 del R. decreto 9 1uglio 1926, n. 1303, per gl i ufficiali subalt ern i; c quella di completare le trattazioni medesime del giud izio dei coman d anti di ci rcolo e di corpo; per i sottufficiali di ogni g r ado;
c) che, in ogni caso, occorre r ebbe stab ilire se, come c quando i reparti della compagn ia di Rodi dovrebbero essere i spez ionati ai fini del servizio d ' istituto ;
s o) che, inoltre,si dovrebbero stabilire le modalità nei riguardi delle assegnaz ioni e dell'avvicendamento dei militari facenti parte dei vari reparti della stessa compag ni a.
Per tali motivi, sono dolente di non p oter aderire alla proposta dellE.V.
IL MrNLSTRO Thaon dc Reve l, glÒI'ri'r • A/la/ ;_yr
GABINETTO DI S.E. l L MINISTRO
UFFICIO CIFRA E TELECRAFO
DECIFRA 'T'O RIPETIZIONE
SUA ECCELLENZA MINISTRO DELLE fiNANZE - ROMA -.
37 8. = Ri se rvato s trettamente alla p e r s ona. H O LETTO NOTA l l MARZO NR. 207, DI VOSTRA ECCELLE NZA RELA TIVA DI SCI PLI NA REPARTI GUARDIA DI FINANZ A. PE NSO CHE SOTTOSCRIVENDOLA VOSTRA ECCELLE NZA NON ABBIA DIMENTI CATO CH E QUl GUARDIA DI F11 ANZA AG ISCE PER CONTO DEL GOVERNO DELLE I SOLE CHE SOLO PERCE PISCE DOGANE E TASSE LE AMMINISTRA E LE CONTROLLA. PE SO CHE ILSEGU IREILTRAMlTEGOVERNOMILlTARE DELLE l O LE E CO MANDO CE REALE DELLA GUARDIA Dl FI NANZA PRESSO CO DES TO MI llSTERO
NO CREI QUE LLE DIFFICOLTÀ C HE MI S I RAPPR ESE TANO, ANZI, ESCLUDA TALUNE COM PLICAZIO IJ E FORMALI. PE SO CHE SE ON HA
ELE MENTI DI GfU DIZIO CI-II IMP IEGA NELLO SP ECIFICO SERVI Z IO QUE STI REPA RTI, NON LO PUÒ CERTAMENTE AVER.E CIII NON VI HA E POTREBBE AVERV I h ALC U MOD O l GERENZA.- AL SU O CO.J1MA C.ESCL U DO DI CO SE T IRE NÈ ORA, NÈ POI , CHE SIANO ISPEZIONATI DA CH l NON VI HA IN GERENZA. O SSERVO CHE ASSEG AZI ON f ED AVVICE DAMENT I AVVE _ C ONO PER T UTT E LE FORZE AR:\1ATE SE ZA
CREARE l CONVEN IE TI. OSS ERVO, l FINE, CHE NEL LE COLONrE DOV E I GOVERNATORI NON HANNO LPIENI POTERI CH E HA IL SOTTO SCR ITTO LE COSE F U ZIO ANO COME Q UI FU NZ IO . EREBBERO E
CHE IN VIA TEORICA NESSUNO POTREBBE VIETAR E
AL GOVERNATORE LOCALE DJ CREARE JN LUOGO
UNA SUA GUARDIADIFINANZA.PER TALI MOTIVI HO
IL DI DOVERO SAMENTE CONSTATARE
U A 1\ 11 \TORA VOLONTÀ ED U DESIDERIO
l'\ CI II HA RJFERITO A VOSTRA ECCELLE ZA Dl ABBANDONARE PER LA FOR.\1A LA SOS TA NZA DELLE COSE.
- DE VECCIII DI VAL C IS \lO N
OGGETTO - Dipendenza disciplinare della Compagnia dislocata nelle isole italiane dell'Egeo.
Ad analoga richiesta di S.E. il Governatore delle isole it a li ane dell'Egeo, il Ministro delle Finanze rispose con l'allegata lettera n. 207 R.O. dell'l l c.m., dichiarand osi dispiacente di non poter ad essa aderire, a ciò stando sostanziali esigenze di natura organ ica e disciplinare. E prospettò altresì la necessità di nulla innovare nei riguardi della dipendenza della Compagnia della R. Guardia di Finanza dell'Egeo, esistendo per essa speciali vincoli e nece!.Sità di vario ordine, o non es istono per gl i altri reparti del R. Esercito, tutti dipendent i dallo stesso Ministero, a differenza del Regio Corpo anzidetto che non avrebbe avuto sul posto alcuna delle autorità gerarchiche, competenti ad esercitare le funzioni punitiv e necessarie, a tenore delle vigenti disposizioni, e a regolare materie di essenzial e importanza, quali l'avanzamento, i provvedimenti di stato d i v ario genere (retrocess i one e dispensa) e i più gravi provvedimenti: penali ( denun zie ai tribunali militari e ordinari) e disciplinari (sospensione dal servizio, in corporazione nelle compagnie di correzione ed altri).
A tale lettera, S.E. il Governatore predetto - nell'erroneo conv in cimento che le obb iez ioni mosse da questo Ministero riguardassero so lt anto questioni di forma facilmente superabi li - ha risposto col telegramma che si allega in copia.
In ordine ai rilievi in esso contenuti, questo Ministero ritiene doveroso di rappresentare qualche altra cons id erazione, che lo induce a mantenere il manifestato avviso.
Premesso che la questione in esame investe un duplice ordine di relazioni, è da rilevare:
a) che nulla vieta a che intervengano dirette relazioni fra Governatorato delle iso le italiane dell'Egeo c questo Ministero, per le materie e provvidenze di competenza delle Autorità Centrali, siccome già avviene attualmente;
b) che, per le relazioni di minore portata ed imp ortanza, anche per la Com-
pagnia di Rodi - aJ pari di tutti gli altri reparti di o ltremare, ivi compresi quelli di pari forza o anche i più import an ti - n o n p uò prescindersi dalla sua attuale dip endenza, trattandosi di piccolo reparto che non possiede nè i mezzi, nè g li organi c h e conse ntan o di sott rarl o ai suoi normali v inco li or ganici c disciplinari, seco ndo è previsto dalle vigen ti norme.
La Com p agn ia anz id etta è costitu ita di elementi tratti - a t urno e a brevi intervall i di tempo - dal contingente generale del Co rp o, talch è non rius c irebbe neanche possibi le l'escogitare particolari provvidenze, vol te a costituire per loro peculiari e co ntin gent i distinzioni, ch e- per inevitabile conness ion e- finirebbero per ri percuote r si su l normale andamento del reparto stesso e d i quelli metropoli tani, che a d esso fin isco no cont ingenti, o che da quello ricevono i mil itari rimpatriati.
Non può ritenersi conveniente - e tanto meno prudente - l'affidare l'ammini s trazione d e ll a disciplina ad enti e comandi che- incomp iut amente a l corrente dello speciale ordiamemo del Regio Co r po- non sa re bbero in grado di comm isurare di sc iplinari sanzioni alla entità d ei vari fatti che le provocano e, sopra tt utto, alla portata delle consegue n ze che le s anzioni medesime comportano, in virtù d e ll e speciali le gg i vigenti in Patria - so ltanto per il Corpo stesso - in materia di o rdin amento, di s tato e di avanzamento.
Appunto per tali consid er azi oni, sono state fino ad oggi- e se nza inconvenienti di so rta- mamenuti per tutti i reparti di o ltremare del Regio Corpo i normali vincoli disciplinari v ige nti per i r epa rti metropolitani della stessa entità.
D'a ltro canto, si fa presente che questo Mini stero- al fine di non aggravare eccess ivamente il bilancio d e l GovernatOrato dell 'Egeo e nonostante contrarie precise norm e legislative - ha fino ad ogg i consentitO che l a predetta Compagn ia con tinu asse a far cari co su l co nti ngente del Corpo, senza cost ituire alcu n a vacanza su ll'organ ico ge nera le di esso: in co n segue n za, la eventu a le creazione di uno s pec ia le organismo fi scal e per l'Egeo sarà atta so lt anto a rest itu ire a ll a tutela tributaria della madre Patria un piccol o nucleo di militari, coi quali sarà lecito migliorare lieve me nte la vi g ilanza ai confini ed all' interno; ma -a presc ind e re dalle non indi fferent i s pese per la cos titu zione ab ovo di apposita milizia tributari a- non pu ò ameno di ricordarsi che d a essa difficilm e nte potrebbe att en d ers i una compi uta tutela delle finanze del Gove rnat orato dell'Egeo c pe r le difficoltà dello spec iale adde stramento, e per le n ecessità di vario ord in e cui si dovrebbe provvedere, pur trattandosi di un piccolo contingente destinato a salvaguardare modeste entra t e.
Per le rappresentate ragioni di o rdin e prec ipuamen t e sos tanziale, qu es to Ministero riti e n e d i dover confermare l'espre sso avv iso.
N. 22 di prot.
Rodi, 4 Gennaio 1940 - XVTll
OGGETTO: Divi e t o di carteggiare direttamente co l comando della Compagnia R. Guardia di Finanza di Rodi.
Analogamente a quanto è stato fatto dal Comando Generale dell'Arma dei CC.RR.- foglio accluso per conoscenza- prego disporre perchè tutti gl i enti dipendenti da codesto imparti scano disposizioni particolari inte se a vietare di carteggiare direttamente con la Compagnia deUa R. Guardia di Finanza dislocata a Rod i.
IL COMAN DA NTE DELLE FORZE ARMATE De Ve echi di Val Cismon
N. 1057 di prot. Addis Abeba, lì 15 luglio 1936- XIV
OGGETTO: Compiti - relazioni - dipendenze della R. Guardia di Finanza del Vicereame.
Al Governo dell'Eritrea
Al Governo della Somalia
Al Governo d e ii 'A mhara
Al Governo di Harrar
Al Governo dei Galla e Sidamo
Al Governatore di Addis Abeba
Al Capo di Stato Maggiore del Vicereame
Al Comando Militare d e llo Scioa
e, per conoscenza
Al Ministero delle Colonie
Al Ministero dell e Finanze
Al Comando Generale R. Guardi a di Finanza - Roma
Al Comando Superiore CC.RR.
Al Governo Generale - Gabinetto
Alla Direzione Sup. AA. Civili e Politici.
In relazione al già iniziato impianto dei servizi di finanza nel Vicereame, ed alle necess ità di polizia economica generale, si di s pon e quanto segue:
l 0 ) - li battaglione mobilitato della R. Guardia di Finanza, in atto in Addis Abeba, passa alla dire tta dipendenza di questo Governo Gen e ral e, per servizio d'istituto. Ciò con effetto immediato.
2 °) - È istitu it o alla diretta dipendenza di questo Governo General e il Comando della R. Guardia di Finanza A.O.I. che ha i seguenti compiti:
a) - comanda agli effett i organ ici, disciplinari e d amministrativi tutto il contingente della R. Guardia di Finanza dislocato nei t e rritori dci dipendenti Governi e nel territorio d i Addis Abeba;
b) - studia l'o rganizzazione defmitiva della difesa tributaria del vice-
reame, cd è fra gli orga ni consu ltivi del Governo Generale per t utto quanto ha attin e n za alla materia econom ica e finanziaria;
c) - co ordin a l'azion e de i Comandi del Corpo dipendenti p er serviz io d ai gove rni territoriali. A tal fine segue le direttive di questo gove rno General e e s i man ti e n e in con t at t o co n i Gove rni t errit oria li per ass icu rar e, con azione di gu id a e di controllo, l'efficace atti v ità di servi zio del Corpo in tutto il Vicereame.
3 ") - Sarà is tituito alla sede di c iasc un o d egli a lt ri Governi dip enden ti un Comando d ella R. Guardi a di Finanza. Es so d ipe nd erà p er servizio dal Governo locale, o rganicamente, di sc ipli na r mente e amministrativamente dal Comando della R. Guardia di Finanza A.O.I.
4 ") - È istituito, alle dipend enze del Governo di Add is Abeba e con giuri sd iz ione s tù suo territorio , il Comando R. Guardia di Finanza di Addis Abeba .
Esso ha i seguenti compit i:
a) - vigilanza preventiva c r epressiva a tute la de ll e' leggi generali e d e i provve di ment i partico lari in materia tributaria e finanziaria;
b
) - gestione, fino a nuovo ordine, dell'accertamento c della riscossione d e i diritti doganali e de ll e impost e di produzione;
c) - vigilanz a per norme vigenti in materia di scambi e valute;
d) - polizia econom ica re lati va al territorio d i Addis Ab e ba con comp iti d i diretto cont ro ll o s ugli approvvigionamenti d ei gene ri di prima necess ità alla popolazione civile.
F.to Graziani
N. 267 R.O. Allegati N. 4
Addis Abeba, 3 agosto 1936- Anno XI V
Al Comando Generale della R.G. Finanza
(Ufficio Scgrete r·ia) ROMA e per conoscenza
Al Comando della Legione Tcrr. R.G. Finanza
NAPOLI
Oggetto: Impiego del Battaglione c sv ilupp o organinazione serv izio di istituto.
Di segu ito alla nota n. 3 157 del 14 lu g li o 1936 comunico che in data l 5 lu glio il Governatore Generale dell'A.O.I. decretò l'istituzione del "Comando R. Guardia di Finanza A.O.l." alla diretta dipendenza del Governo Generale c con incarico di studiare l'organizzazione definitiva della difesa tributaria del Viccrcame. Da detto Comando' iene a dipendere agli effetti organici, disciplinari ed amministrativi, tutto il cont in gente della R. Guardia di Finanza dislocato in A.O.I.
Con la stessa ordinanza il Governatore Generale decretò l'istituzione d i un ''Comando della R. Guardia di Finanza" alla sede di ciascuno dei Governi dipend enti (vedesi nota n. l 057 del Governo Generale dcll'A.O.L: Allcg. n. l).
Il giorno 18 venni chiamato al Governo Centralt> e ricevuto da S.E. Graziani, il quale dopo avermi manifestato il suo' ivo elogio per quello che il Battaglione mobilitato aveva l'atto in guerra e per i risultati già ottenuti in Addì-. Abeba nei serviz i di istituto mi autorizzò a partire subito per l'Harrar con una aliquota del Battaglione per la istituzione dei re pani c l'organizzazione dci servizi nel territorio di quel Governo. Dell'incarico affidatomi. S.E. il Governatore r ese edotto il GovernatOre eli IIarrar a mezzo telegramma (vedesi telegramma a ll cg. n. 2).
Il giorno 21 u.s. partivo quindi da Addis Abeba con il Capitano PUGLIST Cav. Michelangelo, il Tenente CA RRI ERI Sig. Franco ed un Nucleo Comando ( 16 militari) mentre altri 4 ufficial i (Tenente PATRASS l Sig. Cesare, Tenente ALTAMURA Sig. Giuliano, Tenente ACANFORA ig. G iovanni Battista c Ten ente CALABRESE Sig. e 208 uomini con 40 quadrupedi partivano il success i vo giorno 24. Preso contatto con g li organi centrali del Go' erno d ell'Barrar- dai quali mi fu subitO rappresentata la necessità di non eccedere
nell'impiego del personale dat e le limitate d is p o nibilità di bilan c io di quel Governo,- esegu it a una ricognizione de ll a frontiera e della zona imm e diatamente ad essa ad iacen te , nonchr un rapido s tudi o amb ientale in rapporto ai traffic i ordinari cd allo sv iluppo commerciale cd indu stria i<:' dci vari cenu;, venivo nella d ete rmin azio ne di istituire 'iubito due Comandi di Compagnia (con dueTenenz e c iascuno) ed un Comando di Nucleo (\<edesi relazion e: alleg. n. 3).
Dopo l' is tituzione di nuovi repart i g li Uffi cia li del Battag li one ri s ultan o prov visor iam ente impiegati come dagli allegati prospetti (vcdcsi prospetti: alleg. n. 4 e 5).
In rnt>rito ai "quad ri '' ho conferito infine con S.E. il Vice GO\.ernatore Generale Cav. di Cran Croce PEDRETTI, il quale ha g ià, di massima, rironosciura la nccessid1 di rinforzare i quadri co n un numero di Ufficiali Superiori, di Capitani c di Sottuffi c iali fi ssato in rapporto ai bisogni presenti e a que lli di un futuro immediato. È da pre sumere quindi che presto verrà inoltrata una richiesta in tal senso a codesto Comando Generale.
Trovo opportuno che l a dci sottufficiali 'crrà fatta in modo gent'r ico c perciò facile includere tra essi un numero prc,·alente di Ma r·escialli c Brigadi er i a l fine di dare fin d 'o ra ben efic io all'organico elci quadri del Corpo.
Tali <>ottufficiali d ovrebbero essere scelti fra q ue lli pratici di ufficio e del servizi o eli P.T.I.
D c i buona parte' errà impiegata n d Comando dei reparti importanti, e ne ll a Gestione drlle D oga n e di or din e.
Panirb pre sto per la Somalia cd il S id amo p<'r predisporre l' o r ga ni zzaz ione della v ig il a n za lun go le frontiere d e lla Soma lia lnf!lese c del Ken ia e per dimostrare a que i Governi la anche di ad<'guati serv iLi interni.
prenderò contatto <.'Oil i Co,·erni deii'Amhara c dell'Eri tr ea.
Gli U f'fìciali Superiori c h e saranno per ora destinati 5 per i Comandi R. Guardia di Finanza dei 5 Go"<'rni es terni ed uno per l'impianto dci serv izi amm i nistrati' i a questa sede, dO\ ranno essere fatr i presentare ad Add i-; Abeba, per la alle LL.EE. e p<'r il necessario orientamento '>u ll c organ izzazioni futnrc dci serv izi di istituto n e i Yari Co\erni.
Cii a ltri Ufficiali e so ttufficiali dovrebbero essere invec<' avv iat i pr esso il Comando di Compagnia R. C uard ia di Finanza di Di re Daua, don d(• sarà p iù fa-
c il e per via aerea o terrestre far loro raggiungere lr rispettive destinazioni, che non è possibi le indicare per ora.
Preg o telegraficamente il nome , la data e il piro!>cafo in cui saranno imbarcati gli Ufficiali e i <,Qttufficiali, cd a mezzo di posta aerea il nome e l'anzian ità degli stessi.
I L TEN.COI COMAM>A \ITE (F:nri<o Palandri )
U F F IC IALI IMPlE CAT J 1\'E I R E PARTI E CI À ISTITU ITI
COMAt'-.1>0 RC . FINA\ZAA .O I. ' lo n . Col PALANURI
C-a pit ano PALUMRO
Tt•tJt•tut• ARCE1\ZIANO RAVOTIO
UO R.<. FI\A'\ZA l C.tpll.IIIO POLCARO ADDIS ABEBA
TrtH'IIll' T.\:\CA
NUCLEO 1'.1'. 1. ADDIS ABEBA Capir.11111 CIORGlS
Tt'IH'Illl' \IA.\ClONf \IARI\'f.LLI ARCA '\CIOLI
l COMPAGNIA Capua11o FIMIMA7.7.0
t· TENENZA (Dol'-ana) Aiut. Hau STERI
Il TENENZA S.'l t'llt'lllt· (lmpo<M dt Prod t' \ol,llut•)
Il Tem·ntt• \lA \CA (Polizia eCOilOIIIII J)
III TE\E'-7 \ (Prt·wl ' r.·ru-nu• !:>CIBETI>\
TE'\E'\ZA Tt·IJ<·ntt· GIU.:CO (Appro\' igion.utwnrn t' 'mercio)
COVER'\0 C El'< EllALt: T('tH'ntt· SPADA DELL'.\.0 l
r. .•,..
( ,.1\.
Enrieo Ugo F.:rn<',to Bruno Giulio \"incenLo
Vittorio
c,,, "ift
Cio' am1i (l) Libero Leo n<' A11acl<'to Ciovanui Si h·io
Cio,annt
Sah·atort· Citt>t'PI"
C-omandante A.:'-1. in l ' Uff Ammnf' llll SC'rvizio Cum.tllcl.tm<' A.M. in Il Coru.lt td.ult!'
Cum4.,11dolllt('
Cio' auni Baui<ta
( UHìtin Affari E(·ouomici cfin.ll17tan)
COMAKDO lt <... H\ \NZA DEL l C.tpi tJIIn PUCT.TSI GO\ ERNO tH:I.I.'HARRAR
(l) Funzio 11 a a11dw da A.M. in TI'
Mi<helmr:clo C om.tll d a n tc A.\1 111 Il
C..OMPAC\TA DIRE DAliA ' l t'fi<'IHt' PATRASSI Sig C<'•arc Comandante
'JE"JENZA DAL.\ \1 LE Tcncnu· CARIUERI SiK Franco
TENENZA Olln DIANCELIS Pasquali'
TE.\'E:\ZA IIARR.\R ALTAMURA Giuliano (l)
\'lA C ICG IGA 'l l'll<'llh' ACANFORA So!(. Giovanni Conw11dallle Banista
TENEt\ZA CICGICA FORLENZA Gerardo
TENE:-.ZA Al . BARRI Tt' lll'llli' CALABRESE So!(. Pa>qualc
DiREZIONE Sl PF:RIORE DOCA..\fE l Capna11o POLCARO Giulio
DI DOGA \A So"'. Renato
ADDIS ABEBA
DIRETTORE DOCA \lA Tcnt'Oll<'
DIRE DAL>\ DE ANCELJS Pa,qua lo·
l c.opit.II IO MAGLIO
Tt•nt•nl\' ZADRA ROSSI RAJOLA
Capitano OLCE
Cio' anno (2)
Livio (2)
Alessandm (2)
Emanuel(' (2)
Aldo (3)
( l ) Funziona auche da A.l\'1. in Il .
(2) Auualmcntc inquadrano raliqu ota dt:l Battaglionc (Souufficiali e mappa) non ancora i mpi<'gati
(3) Attu;llm<'lll<' ammalato.
Il ministero dell'Africa Ital iana, mentre ha aderito a mantenere in servizio i 590 militari coloniali già arruolati, non ha ritenuto di accogliere le altre proposte riguardante il personale metropolitano. Anzi ha fatto conoscere l'intendimento di voler organizzare la R. Guardia di Finanza dcll'A.O.I. , analogamente a quanto è stato praticato per la Libia, in distaccamenti autonomi per ciascun governo (a ll egat i n. l e 2).
Questo Comando, ispirandosi ad obiettivi criteri, nell'esclusivo interesse del bilancio dell' I mpero , ha ritenuto doveroso insistere nelle richieste precedentemente formulate c di esprimere il suo parere tecnico nettamente contrario allo spezzettamento del contingente del Corpo in A.O.l. (allegati n.3)ed i l Governo Genera l e ha riconosciuto fondate le ragioni esposte da questo Comando ed ha interessato il competente Ministero ad accog lier le nella loro interezza (a ll egato n. 4).
Lo scrivente spera che, in considerazione dei cambiamenti r·ecentcmcnte avvenut i ne ll e sfere d ir ige nti de l M inistero dell ' A.!. c dell'intervento di codesto Comando Generale, la dibattuta questione del nostro organico in A.O.I. possa ormai avere una soddisfacente definiz ione.
IL COLONNELLO COMA DANTE (Domen ico Silvcstri)
MIN ISTE RO DELL'AFRI CA TTALlANA
Direzio n e Ce nera le d e l P erso n a le - Direz io n e IV
T ELESP R ESSO X 668044 - Roma, 3 Ort. 1937 - À \ J.
OGGETTO: Organico tklla R. Gnard ia di Finanza in A.O.I.
AL GOVERNO GENERALE DELL'A.O.I. ADDIS ABEBA
<'. per conoscenza: DlREZIO\lE AFFAR I ECO 0.\IICI FINA 'JZ IARI SEDE
Qu esto Mini stero, pur compenetrandosi dri gravos i attua lm ente disimpegnati dalla R. C uard ia d i Fin anza in A.O.I., non ritiene dover stabil izzar <.', p er ev id e nti ra g ioni di rrono mia , l'organico proposto d a co d esto Govrrno Generale con il teleavio n. 171 J 07 de12 l ago<>to t u., orga ni co che verrebbe ad imp <'gnare una somma ranto rosp iqua .
Per le circostanze ecu·zion tli del presente momento può consentir-.i la pt'rmancnza in A.O. della forza costì in serv izio facendo presente che le unità rimpatriate e quelle rimpatriandi non saranno .. o-.tituite fino a raggiungere l' organico indicato da que::.to Ministero con lettera l ' giugno u.s. n. l 5142.
P e r evitare in c r c!>cios i licenziamenti, s i ad<.'r isc<.' so lo a mantenere in !>ervizio i militari indi ge ni assunti in num e r o di 590. Pe r quanto ri g uarda g li uffic ia li, questo fall i i dovuti confroll ti co n l'organizzazione del Co rp o c:.i'>tente in Libi a, ritiene che le 58 unità concesse s iano ::.uffic ienti garantire -.uffìcicntememe il scn izio che do' rà essere avviaro con ritmo accelerato alla normale funzione anche pcrchè. è intendi mento d <'Ilo o rganizzare il Corpo deUa R. Guardia di finanza in A.O.I. in di..,taccamenti auto nomi per c iao;cun GoYerno. ana logamente a quanto è stato prati< ato per la Libia con i due Oi starcamenr i aven ti g iur isdizione uno in Tri po li tania cd un o in Cirenaica.
Tali cr it eri non consentono, pertanto, di ade rire alla proposta el i affidare il Comando della R. Guardia di Finanza dell 'A.O .l . ad un Generale di Brigata sembra a que to Ministero, le ragioni di prestigio addotte e le funzioni ispettive, bastano a giust ifi carne la richiesta.
N. 16260 di prot. Allegati uno
Addis Abeba, 25 novembre 1937- XVI Risposta al foglio n. 172371 del18/ 10/ 1937.
OGG ETTO: Organico della R. Guardia di Finanza in A.O.L
AL GOVERNO GENERALE DELL'A.C.I.
Direzione Superiore degli Affari di Finanza ADDIS ABEBA
In relazione al foglio s opra citato ed allegato telespresso ministeriale, questo Comando ritiene suo dovere far presente:
a) in esecuzione delle disposizioni date da codesto Governo Generale con foglio n. 170107 del 5 luglio u.s. , conformemente alle direttive impartite dal R. Ministero dell'Africa Italiana con dispaccio n. l 5 1142 del l " giugno p.p., questo Comando, compene trand os i della necessità di econom ia, ma tenendo anche conto delle esigenze dei servizi di difesa fiscale, difesa che proprio per effetto delle limitazioni di bilancio richiede una maggiore efficienza, propose l.a riduzione di ben 15 ufficiali, 30 sottufficiali e 420 militari colon ial i, portando la spesa relativa da 22 a 2o milioni (foglio n. J0116 del 12 lu glio u.s.);
b) il R. Ministero mentre ha approvato la forza dei 590 militar i coloniali, non ha ritenuto di dare il suo benestare per le rimanenti 82 unità nazionali, la cui spesa compless iva, compresa la relativa aliquota di spese genera li, ammonta a circa Ll.300.000;
c) l'one r e di 20 milioni per il corrente esercizio 1937-38 aveva ottenuto l'approvazione del R. Ministero, come da dispaccio n. 130010 del 12 gennaio u.s., in epoca cioè in cui non erano state ancora del tutto occupate militarmente le r egioni dell'ovest et iopi co, territori di preminenti importanza nei riguardi tr ibutari per il loro svi luppo agricolo e commerciale, nonchè per le ricchezze mmcrane.
Ciò premesso, questo Comando ritiene del pari suo dovere, ai fini di una esatta valutazione del beneficio economico già ottenuto neUo scorso esercizio
finanziario m e diante l'op e r a s il e n ziosa d e ll a R. Gua rdia di Finan za in A.O.l., richiama r e i dati riferiti co n la r e laz ione in d ata 1• o tt ob r e u.s.:
accertamenti
\1.
imp os t e e tasse evase acce rtate L
valore in lir e delle merci <' sequestrate L
tributi acce11ati e ri scoss i direttamente d a organi del Corpo monopolio tabacchi e fiammiferi im postt' di produzione . . . . . . . . . . ç:,
4368
1.322.26 1,00 :3.626.44 7,00
Nel campo dei monopoli, r amo d'imposta di rend imento mo ltO promettente, si è avuto la dimostrazione di quale economicità sia rirnpi<'go della R. Guardia cl i Finan za anch e in co mpiti non prcttamcntc d'istitllto. Dci dodici m agazzin i di vendita istituiti, undici sono stat i gestiti da sottufficiali del Corpo ed uno, quello di Dessiè, d a un que"ìi ha percepito, a titolo di a{!gio, la somma di t.ISO.OOO,OO, per sette mes i di gestione.
Ai risultati sopra esposti, ottenuti in conci izioni quanto mai ore\ ol i, s ia p e r l'ini z iale- impiantO dci serv iz i, s ia p e r la cos tant e c ri s i di effettivi nella qual e s i è dibattuta la R. Gua rdia di Fin a n za IH ' I primo p e ri odo dell'organizzazione dei prop ri reparti, in g ran parte in loca lit à prive di ogn i risorsa dì vita, occo rre aggiu n ge re i b enefici non meno cospicui ottenmi dall'a.lione di vig il a nza nel c;e ttore della pre' enz ione d e lle frodi c delle e\ asion i.
P er qu an t o prece d e quc!>tO Comando ritiene d i p oter co n eu ra coscienza affermare c h e l' impie go d e ll a R. Guardi a di Fin a n za è sta to larga m e nt e r edditizio c c h e una ridu z io n e d e ll o sca r so organico proposto col foglio 11. 10116 d e l 12 lu g li o u.s. s i ri solvereb b e in un certo notrvolc dann o a l bilancio della Co lonia .
l n tanto non è s ta to ancora p ossibi le, per mancanza di pcr!>onale, es t end e r e la v ig il a nza lungo la frontiera d e ll a So m a li a francese con l'Eritrea, n è completare il s is te ma di dife sa, a m ag li e larghiss im e, lungo i confini del Sudan.
In o ltr e n e l pr o porre ia forza organi ca è sta to necessario co n s id e rare la forte u sura c ui so no sottopoc;ti i militari del Corpo dislocati nelle torride zone dei ba ssop ia ni e n e ll e malsane regioni d e ll 'O\ est. Al30 g iu gno u.s. si conta\ ano g ià le seg u e nti perdite p e r ca u se di se rvi z io:
morti: l so ttufficiale e 5 g uardi e; 1 muma z c 3 ascar i;
rimpatriati per malatti e: 8 ufficia li e 96 militari di truppa.
In relazione poi a ll ' intendimento espresso dal R. Ministro dell'Africa italiana di organizzare in seguito la R. Guardia di Finanza in distaccamenti autonomi per ciascun governo, lo sc rivente ritiene doveroso , astraendo dal lato politico del provvedimento, esprimere il suo parere tecnico in proposito.
Com'è noto, l'azione della R. Guardia di Finanza è diretta essenzialmente alla difesa delle entrate della Colonia, nelle forme più larghe della prevenzione e della repressione dell e frodi. E poichè è unico in bilancio per tutto l'Impero, l' impiego con criterio tecnico unit ario dell'organo di difesa appare meglio rispondere ag li scop i da raggiungere.
È superlluo soffermars i ad illustrare i benefici dell'unità di indirizzo che, sempre redditizia in ogni forma di attività, sembra tanto più opportuna c conveniente nella multiforme e delicata azione di tutela tributaria. E senza volere esprimere giudizi su ll a efficacia dell 'organizzazione data al Co1po in Libia, non si può fare a me no di rilevare come le condizioni intrinseche delle due Colonie siano tutto affatto diffe renti; il che non puo pe r certo consigliare uniformità di ordinamenti.
Ma o lu c alle preminenti considerazion i d ' impi ego non possono essere trascurate le esigenze di ordine organico c disciplinare, le quali d 'altra parte fanno sentire la loro influenza s ulla efficienza dei reparti e quindi sul loro rendimento.
La vita eli un notevole cont in gente del Corpo, dislocato a tanta distanza dalla Madre Patria, richiede una completa gradazione gera r chica in posto, per consentire tempestività di provvedimenti ovunque c comunque se ne presenti la necessità, oltre che per assicurare il normale ritmo a tutte le funzioni ammini strative richieste dal particolare ordinamento del Corpo.
P er le ora dette n ecess ità, si rinnova la proposta che il comando superior e della R. Guardia eli Finanza in A.O.I. sia affidato ad un generale di bri gata che per larga esperi enza professionale c p er autorità di grado so lo può garantir e un avvedu to , ordinato cd efficace impiego dei r epa rti nelle funzioni di is tituto, la cui importanza aunle nt e r à di pari passo con i sicuri sviluppi della vita economica dell'l mp ero.
Ad ogni buon fine s i unisce cop ia della relazione su ll 'organizzaz ion e ed attività della R. Guardia di finanza durante l'esercizio finanziario 1936-37 l" dell'impero.
COJ\1ANDO CENEHALE DELLA
R. GUARDIA DT FINANZA
A Sua Eccellenza il COMANDAN T E GENERALE SEDE
OGGETTO - lspezion<' ALBA:\IA.
Il4 corr., giorno d<' l mio arrivo in ALBANI A, o lt re alle visite alle Autori t il Militari e Politiche, ho visitato i reparti di TIRANA e di DURAZZO.
Dal giorno 5 al giorno 9 ho visitato i reparti est<.'rni compiendo il percor'-0 (V. lin ea azzurra ali. l ) DURAZZO- F I ERI- VALO'\A- pa sso del LOGORAT- IIIMARA- PORTO gooA- diramazi one POLI- DELYT\IAGlORC\.JCAT- diramazione KAKAVJA- ARG I ROCA TRO- KAKA \'lA- t<'rritorio greco- PERATI- LE KO\ lZZA- COLO TA- CORIZA- diramazione B l LlSK I - KAPEST IZZA - -POCRADI::CI - CAFA TANASLI BRAZIID - ELBASSA -TI RAÌ\ A- S. GIOVANN I D I EDUA- SCUTARfTIRANA.
Pernouamenti : TIRA A- PORTO EDDA- ARC IROCAS T RO- CORIZA - TJRA\IA- S. G IOVA\1\L DI MEDUA- SCUTAH I - T I RANA- TIRA A. Jn compleso;o ho \'i-.itato .5 Comandi di Circolo, l l di Compagnia, 23 Tcnenze, 30 brigat<.'. 'f porti mariltimi e quello lacu édl' di SCUTARI, 6 varchi di frontiera.
Attua lmente le nostre c inque d i vision i r imaste in ALBANIA non h anno reparti sulla l inea d i con fine , ed anche i CC.RR. hanno un 'organ izzazionc interna: sulla linea di confine sono dislocati soltanto i r<'parti della R. guardia di Finanza alla quale sono affidati il fiscale , il se rv izio politico, il servizio di po lizi a mi l itare e quello di' igilanza mi l itare alla frontiera (non lo chiamo di copertura perchè tale non si può considerare per la csigu ità de ll e fo r ze e dei mrt:z i : una copertura in atto non esiste).
Lungo le coste, data la loro natura, soli punti d'interesse tanto fiscak quanto militare (allualmcmc so lt anto co m e swdi c prcdisposizioni) so n o i porti: prima quelli di DURAZZO c di VALO A, poi PORTO EDDA e S. CJODI MEDUA.
L ungo la frontiera terrestre. procedendo da S. a ., ha la situazione che risulta dal seguente specch io:
ZO\E ZO \E d ' intcres<.e militare fi-,cale d"inwrc-,;;e politico
ARCIROCASTRO ARG IHOCASTRO AR<; IR OCASTRO (Valle del Dt·ino) (\'archi Koni>poli e Kaka1·ia)
LESKO\"IC IC (\alle \ ojus•a) (\ arw di Pcrati)
1-.0RILA
1-.0RIZ .\ ( \ allr del De1 oli >t retta di (''<odo Bilic;;J.i Kape>tua) Zl'mlaco \f. Malitat)
PlSKOPEIA PISKOPEfA PISKOPElA (Dibre- Kossovo)
1-.UKES
SCl' TARI (\l J..a,trati e \l. Tar.tbo'( ) (lago·\ archi di Dacai t ' di \lungan)
Ri sulta che le zone d'interesse fiscale co in c id o n o con quello d'intcn·ssc m ilit are ovunque trann e c he n e l se ttore di KUKES , rni li rarmente perchè corr ispond e ad una zo na jugos lavia di grande facilitazione e dì manovra, ma dove una so la strada, quella che segue il D RI BIANCO, limita assai l e preoccupazioni fiscali.
L'interesse politico delle zone di ARG I ROCASTRO e di LESKOVIC dcriYa dal carat t ere della provincia di ARGIROCASTRO, nella quale su 165.000 abitan ti ci rca 35.000 sono spiccata m ente g r ecofili con una fede mantenuta acC<'Sa dalla ritenuta precari età del dominio italian o in ALBANIA: nella provincia
sono 11 l scuole greche. con maestri uffi c ia lm ente c modestamente retribuiti dai Pa es i (cor ri spon denti ai nostri Comuni) c seg r etame nt e sovvenzio nate con moneta aur<.'a che passa con la posta consola r<' dal Governo greco che fa delle scuole centri di propaga nd a. Pare che attravcr:.o i passi di KONISPOL I e dì KAKA VI A sia notc\ ole il mo\ i mento dei fuoriusc iti c su ciò ha richiamato la mia attenzione il nostro Console d i PORTO EDDA. l n questa zona sono numerosi i p e rm essi di lavoro che d anno lu ogo a giornaliNi passaggi att raverso la linea di confin e . Ta le s tato d i cose h a part ico lare interesse per la Guardia di Finanza inca ri cata attualmente del 'i<.'rvizio politico.
L 'intereo;se politico della zo na di PISKOPEIA c;i riferisce allt• aspirazioni albanesi sulla \ici na terra di KOSSOVO, ma t' cosa di scar-.a importanza. Nell'interno non v i hanno zone di particolare interesse politico: il basso c il medio ceto sono indiffcr<'nti; contrario al nuovo stato di cose illimitatiss imo ceto s tud entesco c int c ll e ttual oidc.
Dall<' ec;igenze imp oste' dalla sopra acce n nata situazione è derivata la dislocazione as<;unta dai reparti della Guardia di Finanza e la circo-.c r iz ione dei singoli comandi: elementi già noti al Comando Generalf".
TI r·appor't o comp lessivo della nostra !>ituazionc con la precedente della Guardia di Fronlie ra è il seg u e nt e:
C OLL EGA \ 1ENTI
Esiste una r ete tclegralìca-telefonica c i\ ile che arriva alle <te di delle sottoprcfetture, pr o lungata so lt anto su ll e comu ni caz ioni imp ortanti che olt r e p assano la frontiera. È innestata su questa una r ete m ilitare dci CC.RR. che ne co llega i po s ti della quale può usufruire la Guardia di Finan za.
Esiste poi u na rete periferica della ex Guardia di Frontiera albanese, passata ora alla R. Guard ia di F inanza: rete incompleta e armata su paletti- fuscelli facilmente abbattuti dal vento. La Guardia di Finanza sta provvedendo ad estenderla e si propone un collegamento radiale fino ai comandi di Circolo:
Per ora siamo ben lontan i dal suo completamento e specialmente da una armatura che ne garantisca l'efficienza. L'ali. 2 mostra lo stato della rete al l " ottobre u.s.
È progettata una organ izzazione simile a quella già adottata in l TALLA, ma per ora tutto è ancora allo studio e nessuna d ispos izione è stata impartita.
Ai reparti della Guardia di Finanza sono state distribu ite le seguenti arm i automat i che:
Fuc il i m itragJi atori "BREDA" C.
Mitragliatrici "FIAT" 14
Mitragli atr ici "SCHWART ZLOSE"
TOT AL E
Armi 60
Munizioni 201.600
Armi 18
Munizioni 56.11 O
Arm i 80
Mu ni zioni 1.000
Arm i 80
Munizioni 258.710.
Ilo inte ressato la Direzione d'Artiglieria di TI R.ANA per la sostituzione delle mitragliatrici ..FIAT" 14 e "SCHWARTZLOSE" con armi moderne: sarà fatto. Lo sch ie ramento di d ette armi risulta dall'ali. 3.
P er eventuali rinforzi quando saranno stati definiti i progetti allo s tudio, esistono in ALBANIA 4 classi di militari in congedo già della Guardia di Frontiera albanese: il Comando Superiore Guardie di Finanza ne possiede L'elenco, i fogli matricolari sono in possesso delle Dire zioni di mobilitazione (Distretti).
n t erreno costitu ito dalle ultime pro paggi n i del rilievo dinarico ha conferito aJle co municazioni un andamento prevalentemente orientato nel senso del rilievo stesso, da N.O. a S.E. La rete rotabile, assai povera, consta di due fasci che si svo lgono parallelamentr alle frontiere marittima e terrestre.
Un fascìo segue la costa da SCUTARI al Canale di CORFÙ, prima ad unico asse per DURAZZO fino a LUSHNIA, poi ad asse duplice: uno costiero che per FIERI, VALOt\A, passo del LOGORA T ragiunge PORTO EDDA, l'altro che per BERAT e la Valle de!Ja VOjUSSA porta a l varco di PERA TI, sussid iati nella parte meridionale dell'as se intermedio ANTICON IA - ARCIROCASTROKAKAVIA c h e segue la valle d e l DRINO (il prolungamento di C(UCst'asse da ANTIGON[A a FIERI segnato su lla carta ali. l non es ist e).
L'alt r o fascio segue la frontiera terrestre dalla zona di LE KOVIC, per CORIZA e i laghi, fino a P IS KOPEIA, dove s i esaurisce lasciando privo di rotabili parall e le il tratto di frontiera nord orientale.
Fra i due assi citati tre so le comunicazioni trasversali:
SCUTARI - KKUKES
DURAZZO - PISKOPEIA
DURAZZO - ELBASSA - LAGO DI OKRIDA
(Il tratto ELBASSAN- CRAMOH r - GORIZIA, segnaco su lla carta ali. l , è incompleto).
Qua c là diramazioni c tronchi accennano a strade future.
Nc ll 'A LBA L IA sette ntri ona le, più po vera d i rotabili, c'è una rete abbastanza ricca di mulattiere c h e s i irradia da K UKES; nell'ALBA 1 lA m erid ionale un pò più ricca di rotabi li difettano le mulau iere.
L 'o r ientamento sopra accennato della rete stradale permette di percorrere su rotabile in senso periferico la front iera lungo quasi tutto il suo sv iluppo,
ma con molto dispendio di tempo, e rende difficile e lungo raggiungcrne i punti dove sono dislocati i reparti muovendo dalle zone centrali dell'ALBANIA.
Tutte le strade molto strette e con manutenzione deficientissima, che si svo lgono in piano fra terreni paludosi e superano i valichi con ripidi tornanti affaccia tinsi a precipizi, che rendono laborios.i in croc i e sorpassamenti, sono di modestissima portata logi st ica; il livello delle strade di pianura eguale a quello del terreno laterale e la mancanza di tombini fanno s; che nei periodi di forti pioggie le strade siano somme rse e le comunicazioni interrotte; il fondo stradale molto accidentato richiede l'impiego di automezzi ad alta carreggiata, robusti e di grande stabi lit à.
Molti lavori sono in corso, ma, a prescindere dalle strade da costruirsi ex novo, lo stato di quelle esistenti richiede una copia di mezzi che per ora non è in atto.
Si dovrebbe veramente parlare di accantonamento, fatte poche eccezioni, tutti i lo cal i da me visitati ne m meno di nome possono considerarsi caserme.
Sono poveri, miseri locali in affitto, molti del tipo catapecch i a o stalla; la penuria e l'angustia degli ambie11ti fanno si che in taluni repart i lo stesso locale sia ufficio c camera da letto, ripostiglio e magazzino dove sono frammischiati viveri, stracci, armi guaste e oggetti fuori uso. In due lo ca lit à ho trovato due latrine non più usate, sfruttate una come magazzino, l'altra come mensa sottufficiali (disposto perchè sparisca immediatamente).
l n n es su n accantonamen to c'è acqua che bisogna prendere all'esterno.
Latrine alla turca quasi sempre esterne.
Non esisto no lavabi: le guardie vanno a l avarsi fuori all'acqua più vicina; in qualche reparto ho trovato fuori della caserma catini soste nuti da trep iedi di circostanza.
In un paio di reparti ho visto un bagno a doccia s is te mato alla meglio, ma che per la mancanza d'acqua e per lo stato in cui l'ho trovato credo sia poco usato.
Cucine in genere in muratura a focolare, dove buone e dove sconnesse; è però in corso l'acquisto di cucine economiche e parecchie sono già d ist ribuit e.
Mense sistemate a seconda della di spon ibilità dello s pazio: dove è stato possibile, sistemate abbastanza bene con tovaglie o tela e cerata.
La sistemazione del riscaldamento è in corso: stufe già sistemate in parecchi reparti, in altri in via di distribuzione
Orti ce n e sono, non in tutti i reparti c non sempre moltO curati, per la s t e mazione d e i rep a rti m o lt o recente.
De ficienz a grav iss im a di casermaggio. I dormi tori sono a brand e si n go((' o a brande bipos t o c h e in taluni ambienti addensano eccess ivo pe r sona le rispet t o alla cubatura. Mancando completamenre la lan a, le fodere d ei paglicrieci sono riempite di paglia c quasi tutte le coperte sono da campo: ciò obb li ga le guardi e a d ormire !>ernp1·e vest it e co n disagio e sciup i o dell'uniform e. Manca nd o quasi O\ unque plance, scaffal atu r c, armadi, sedie o panchcue, e ciò causa di sord ine.
l sottuffi cia li sono ..,i::.temat i a ll a meglio. Gli Ufficiali, compresi i comand a nti di co mpa g ni a, dormono in locali separat i ma dw h anno la stessa mi:-.eria di quelli della truppa per ambienti e s upp e ll ett ili. In mo lti posti non c'è che una branda e un catino posato su di una se dia. Anche n e ll e poche eccezio ni sopra accennate, dove es isto no caserme tte di sc rete, il casermagg io della t ruppa c l'arredamento della t ruppa e l'arredame nt o delle camere dep;li ufficiali ha la miseria. Fra le camer<' drg li Ufficia li e i dormitori dr Ila truppa non c'è altra differenza se non che gli Ufficiali dormono d a soli, <;rbbene al varco di MuRICA (Scutari) abb i a trovato che per deficienza di spazio il Comandante della tcnenza divide la camera col -.o ttuffi ciale.
Nello stato di cose che ho esposto non c'è rimprovero per nessu n o. Forza maggiore: il paese non offre di più e di meglio. Anzi, il tcn. co lonn ello PALA NDRL ha g ià pr ovved ut o c co ntinua a pro vve d e r e pe r migliorare nei limiti d<'l p oss ibil e le cose: in tal uni posti ho trovato addiritu1·a dr i lo cali nuovi, camere in muratura aggiunte cos t ru it e dalle stesse guar di e: ho già detto che sono in dis tribu zione cucine economiche per sos tit u ire le sco n nrssc cucine in m uratu ra.
Per quanto ri guarda ordine e pulizia.. in taluni po<. ti va ab ba stanza b ene: beni ss im o a PORTO E DD A do'<' un ottimo sonuftìc iale m i ha presentato dei locali in ord in e perfetto. Ln tal uni si potrebbe fare di più: la cosa è per la rece nt e s istemazi one, perchè le distanze c la mancanza di automezzi non hanno finora pe rme sso ai co mandi ge rarc hi ci eli vedere tutto, c la miseria d e i loca li indu ce naturalmente gli uomini a ll a de ca denza delle forme es te r iori. Ma quello che s i pu ò far e sarà fatto: il ten. col o nn e ll o PALANDRI nel corso dell'ispezione su lla base delle co n s tatazioni fatte, h a dato ordini opportuni che sa r a nn o impartiti anche ai reparti non vis itati Quand o i co mandi sa rann o dotati eli automezzi e potranno ese rc itare più atti va sorveg li a n za, le cose andranno meglio.
S'intende però che il pro b lema non potrà esse r e radic-almente risolto se non quando s ara nno ad ot tati provvedimenti r adicali che s i ri assumo n o in du e parole: case rm e e casermaggi o.
La que!.tione delle caserme è affidata alle Autorità locali alle quali ho vivamente raccomandato la cosa; per il casermaggio può intervenire il Comando Generale e mi riservo di proporre infine di r elaz ione i provvedimenti opportun i
L e armi portatili c;ono miste: 1.400 fucili mod. 91 distribuiti ai sol dati albanesi e 900 moschetti distribuiti alle guard ie. Tenuti abbastanza bene ecustoditi in modo var io: in qualche reparto ci '>ono pezzi di di rastrelliera, dove C's istono plance le armi vi sono attaccate, altrove sono '>ospese ai piedi delle brande. Occorrerebbe ad di' e n ire a lla uniformità di armamento sostitue ndo con i moschetti i fucili 91, molto H'cchi (so n o quelli diHribuiti in passato alle Guardie di Frontiera albanese), c ritengo anche opportuna una revisione dei moschetti, nonchè la rinnovazione di una buona parte delle buffetterie molto in disordine. Per tutto ciò ho preso accordi con la Direzione d ' Art iglieria di TI RANA che provvcdedt col concorso del Comando CE'nerale secondo le proposte che mi riservo di fare.
Le armi automatiche in dotazione ai r eparti sono quelle già dette. Sono alquanto trascurate e tenut e chiu!-.e nei magazzini.
Ho disposto per una istruzione seria e continua, perchè per ogni brigata dotata di arma automatica s iano designati il capo anna, iltiracore, i porta munizioni. e' engano adde5trat i : ho anche disposto che le mitragliatrici e'-tratte dallE' ca-;sette e "(>og:liate O<'lle guaine siano tenute fuori dai magazzini, in locali adatti, possibilmente n e ll'uffici o de l comandante, s ia pcrchè ciò indurrà a pill frequente impi ego per sia perchè come il mosch<'tto, anchr la mitragl iatrice 5ia '>t'mpre prc.,cme agli occhi e quindi allo dellt> guardie.
C'è uniformità in tutti i reparti: per ogni guardie una dotazione di 168 cartucce, delle quali 72 in co nse g na alle guardie e 96 custod ite dal comanda nt e della brigata.
Deficiente in tutt i i reparti c in alcuni tra sc urato. on in tutti, ma in molti repart i esiste un programma menc.,il c d i istruzio ni nelle quali sono com presc qu e lli militari , limitate in ge nere ne ll a parte formale e alla co no scenza del moschetto: non figura la m itragliatri c<'.
All e d iffi coltà che c r edo esistano anche in ITALI A dovut e a l grande frazionamento d e lla forza e alla penuria di uomini c he , detratti i serviz i, rimangono di sponib ili in ogni brigata, in ALBAN IA s i agg iun gono altre d ifCì co ltà derivanti dal frammischiamenro di e lement i italiani e a lb anes i e soprat tutt o dal fatto che per le condizioni d<'i quadri non è sempre accoppiare nelle brigate un comandante italiano con un vice comandante o\ iccversa: in molt i r f.' p a ni i graduati so n o tutti albanesi. Man ca no i regolam e nti e in conseguenza non tutti i graduati - anche sottufficia li - sono in grado di impartire l'istruzione.
H o comunicato al ren colonnello P ALA \ll)IU che tutti i repani saran n o provv eduti de i regolamenti e h o co n sig li ato di riunire prc!:>'>O i coma ndi di tenenza o di compagnia dove ufficiali italiani per brevi periodi e a gruppi i graduati e sottu ffìciali che hanno bisogno per llll corso di l tiri so n o stat i fatti par:tia l mcnte in pochi reparti, ma la magg ior parte delle guard ie non ha che il ricordo di quelli fatti alla Legione Allievi. ln conformità alle diretti\ e di V.E. , ho dato istruzione p<'rchè i tiri s iano <''-<'guiti bimestralnwnt<', a p oche lez ioni per\ olta e con le e'>atte prescrizione della circolar e5000, i comand i di t c n enza o anche le brigate con la prci>cnza delrufficiale. P<>r le mun izion i n eccs!>a rie non es is ton o difficoltà
La g innastica è fatta , ma sr nza attrezzi: !'Oi o in una bri gata, che pur non è di que ll e favor ite come s is tema z i one, ho tro\ ato s barra e parallel e fatte con mezzi di ci r costanzl4 ma molto bene: ho im·it aro i l trneme co lonnello PALA\DRI a pro\' edere in modo ana l o{!o presso tutti i reparti.
Ottimo: ovu nque l'h o trovato buono, variato, grad ito alle gua rdie. l s istemi di vettovap.liamrnto sono' ari e s i adattano alla s ituazion e dei\ ari reparti. In genere s i prclr\ ano dalla i 2 3 in natura e l 3 in contanti co l quale s i fa fron t e alle osci ll azion i della fo r za e mi g liora il' itt o con acquisti su l posto. In qualch e loca lit à invece del pan e si preleva la farina c le guardie provvedono alla panificazione valendo s i dri forni lo ca li . Presso i r ep arti che posso no rimanere iso lat i n e lla inv e rnale , SOJ IO s tati fatt i depositi di vivni comp lementari. l rrgi s tri d e i prelevarnC'nti sono in o rdin e. Tranne c h e a S. C IO VANNI di l\1EDUA non s i ri cor re alla c accia e a ll a pesca per m igliorare il vitto.
Non è uniforme. Le g uardi e it a li ane portano il c appello alpino, g li a lban es i il soppr esso berretto da fanteria, es isto n o c ir ca 900 cap p ott i da fa nt e ria in bu ono
stato e altri 5- 600 in cond izion i mediocri. Alcuni portano il cappotto alt ri la mantellina.
L e guardie italiane hanno in genere 2 uniformi. gli albanesi una o due. Quella di scn izio non è molto in ordine per il fatto che mancando materassi di lana e coperte da casermaggio. rutti dormono -.cmpre vestiti. Cazaturc abbastanza in ordine.
È concc-.:.o portare le fam iglie in ALBA). lA -.olo a condiziont' che si sia trovato l'alloggio. c data la dif'ficolta di t ro"amc ..,ono state dare finora le seguenti autorizzazioni:
Le case sono molto misere c più che a ROMA dove nelle zone eccentriche si trovano ca!'ìe confortevo li pilt a buon mcrcato delle po-.crc casc albanesi. Gli ufficiali godono attualntetHe delrindennità d'alloggio della categoria D asso lut amente inadeguata ai prezzi. La questione è stata dal Comando dci CC.RR. ed è stato disposto per la nomina di una Comm issione p er ogni pro' incia della quale fanno pane il P refeno. il Comandante del Presidio di ogni centro, un Uffìciak dci CC.RR. ed uno della R. Cuadia di Fin anza per sta hilirc una nuova ind ennid1 proporzionata ai prezzi.
rulla e-,i..,te per ora: le condizioni dei locali non consentono di adottare un pro'' ed i mento generale, ma presso tal une compag ni e, già abba-.tanza b en " istematc, :.i può impiantare fin d'ora una piccola biblioteca, mandando coi libri anche i necessari scaffa li
I vari repartti sono attua lm ente dotati d<:i seguenti automezzi:
Autove ttur e
Comando Superiore: l " B UYK"
l " FI AT" l l 00 p er il cost itu en do N uclco di P.T.I.
Circo lo di Dura zzo: l " REO " se que s tra ta., in ca ttiv e condizioni, da e liminare.
Circolo di Cori<::a: ''FORD" a 4 cil indri in mediocri con di z ioni.
Circol o di Argirocastro: "FORD" a 8 ci lindri in mediocri cond izion i.
Autocarri
Tirana : Comando Superiore .S08
Circolo 618
15 ter. 18 B.L.
Cli altri Ci rcol i per l 61 g l 15 ter. in lllt'diocri condizioni.
Pe r ora la benzina viene pr e leva ta pr esso i depositi d el Coman do Truppt' se n za pagamento: è atrua lment e in corso di definizione una convenzione fra il Mini<.,tCro della Guerra(' rA.G.I.P. c si pre\ cde che i prezzi potranno e<.,<.,('re approssi mati vamente i sep,ucnti:
Benzina \:. 2 a l litm
Lubrificant e comune 5:.. 7 al Kg.
1\l ob il o il L l O a l Kg:.
Possibilità di prek' are gomme. peui di ri cambio e materiali in genere es istt' so ltant o a ll'aut oce ntro di TI RANA : ove qu estO ::. ia sprO\ visto, ricorrere a BARI.
Dci mezzi nece<;<;ari s i dirà nelle proposte.
Di fatt i notevoli s i e bbe la d ise r s ionc di un so ldato albanese n e lla zona di SCUTARI co l furt o della so mma di 178 franchi di cu i e ra depositario. Si ebbe inoltre il su icidi o già noto al Comando Generale.
La discip lina è buona e il mora le allo a malgrado delle c ondizioni poco felici d e lla sistemazione. Ovunqu e le guardie italiane si presen tano bene e fanno buon serv iz io. Yeramente degno d i e log io e rorientamemo di tutt e le g uard ie di s locate s u ll a linea di confine: l'ho constatato p e r so nalm e nte e m c lo h a nno seg nalato co n lusin g hiere parol e i comandi militari. In tutti i reparti, sp ecialmente nelle sedi più disagiate,era la soddi::. fazion c per la vi..,ita ricevuta c molro apprezzati furono i s u ss idi di s tribuici seco ndo g li intendimenti di V.E. ai più bi sog nosi ai più mer it<>voli.
Nel regime di vita ho notato una sp iccata separazi one fra guard ie italiane e soldati albanesi, che può essere giustificata in parte dal fatto che le guardie sono capora li e g li albanesi so ldati : ma la cosa mi parve in taluni reparti eccessiva c non opportuna specie di fronte agli Ufficiali albanesi. Ho richiamato su ciò l'attenzione del ten. Col. PALANDRI.
E dirigente sanitario il capitano IMP ALLOMENr, radiologo dell'ospedale di TIRANA che è molto impegnato in questo suo speciale servizio. Nelle varie località fanno servizio i medici militari o civili.
Condizioni di salute, ottime: in tutto il giro non ho trovato che un paio di amma lati.
Fino ad oggi si sono avuti 166 malarici, di cui metà albanesi, in genere con malaria recidiva, c mrtà italiani , in genere con malaria primitiva: di questi solo una ventina sono stati rimpatriati.
Nelle zone malariche le fincc;tre dei locali occupati <.;ono munite di reti protettive e i reparti do tati di guantoni e di maschere.
Per malattie veneree non si ha una s itu azione degna di particolare rilievo: a TIRANA esiste una sala di madicazione che funziona come camera anticcltica; nulla del genere esiste nelle a ltre sedi; ho consigliato di di5tribuire a tut t i i r eparti pomata amiluet ica.
Vengono concesse molte c lunghe licenze di convalescenza delle quali l'ospeda l e largheggia anche dopo brevi e insignificanti ma lattie.
È sentita la mancanza di un proprio dirig('nte sanitario, noli distratto da altro ufficio, come igienista e per la nccessùia sorveg li anza sanitaria.
È svolta dal cappellano militare del Comando Superiore R. Guardia di Finanza Don Giovann i PACHIN, elemen t o m olto attivo che ha già vis itat o i 2 / 3 dci reparti: ho constatato che le guardie, anche nelle se di lon tan e, sono in relaz ione ep is tol are col cappellano e ne so no guidat i nelle prat iche matrimoniali.
Un l ocale Comando di TIRA. è sistematO a cappella dove nei gionù festivi viene officiata la Messa alla quale assistono guard ie, sottufficiali ed ufficiali
1 C ircoli sono comandati tutti da ufficiali italiani: mancano due ufficiali supèriori e i C ircol i di TIRA A c di KUKES sono comandati da capitani. ll comandante del Circolo di TIRA N A, capitano PALUMBO, è designato per il costi tut'ndo )Iuclt'o P.T.I..
Esistono alcuni prim i capitani albanesi, già comandanti di battaglione de ll a ex Gua r dia di Frontiera, a i quali i l tcn.col. PAL AN D R I non vuo le affidare il comando di Circolo: ha istituito per essi la carica di vicecomandante di Circolo.
Delle compagnie, 13 sono comandate da ufficiali italiani c 5 da albanesi: d i queste 2 (BERAT c BAlZE) sono iso late.
Solo 3 ten<.'ll7t' sono comandate da ufficiali italiani- TIRANA, DUHAZZO e \ALO:\ A -.
Delle brigat<' molte sono comandate da sottufficiali albanesi, alcune tra le pit1 importanti da guardie scelte per non affidarne il comando ad albanesi.
Assai numcro-;i sono gli ufficiali albane;.,i. molti dei quali da un'appo;.,ita Commissione sono o.,tati dichiarati non idonei: parecchi di quelli dichiarati idone i non lo sono. S.B. CELOSO mi ha comunicato che per ord in i impartiti dal Capo del Governo, dovuti a ragioni politiche, tutti gli ufficiali albanesi, anche i d ich iarati non idonei, devono per ora esst'rc traltenuti.
f ino a poco tempo fa la R. Guardia di Finanza d'A L BAN IA era amministrata da l R.E. ed ora è passata a l reg i me di amm in istrazione del Corpo, con l e indecisioni che sono in tutti i periodi d i transizione, rese pitt sensib ili da lla coesistenza di guardie c c;oldati di lt'va albane!'.i. li Comando Truppe continua anche ora ad accogliere le r ichieste della Guardia di Finanza, ma prO\' cd e c;olo parzial mente c con ritardo dopo lunghe discussioni su l "chi deve provvedNe".
Converrà che il Comando Generale provveda largamente coi propr 1 mezzi per non perpetuare l'attua le infelict' stato di cose.
Manca tutto. Cuardie e sot tufficiali dormono su brande s in gole o biposto, ma non è il caso, p er ora, di mandare dei letti che gli angusti locali non potrebbero contenere.
Occorre soprattutto:
Lana per materassi. Necessar ia per il freddo e per non far dormire le guardie semp r e vestite. La lana costa in ALBANIA molto meno che in ITALIA (22lire al Kg.): propongo pertanto che sia assegnato al Comando Superiore Un congruo fondo per l'acquisto su l posto.
Coperte per casermaggio . Mi sono state promesse da S.E. CELOSO, ma gli organi dipendenti fanno difficoltà: ne proporrei l'invio da parte del Comando Generale nella proporzione di l per uomo.
Plance. Sono ne cessa rie per l'o rdine dei dormitori. Una parte esiste già, ma ne mancano moltissime. Data la qualità dei muri proporrei l'invio di plance del vecch io tipo che s i prestano ad essere inchiodate su muri leggeri.
Scaffalature. Sono necessarie per moltiplicare la capac it à dei piccoli magazzini e ripostigli dove ora le cose più eterogenee giacciono confuse per terra.
Data la diversità dei locali non è opportuno un tipo standardizzato e propongo l'assegnazione di un fondo al Comando Superiore per la costruzione sul posto.
Rastrelliere per armi. Sedie o panchette. Ne propongo l'invio da parte del Comando Generale.
Cucine economiche. Sono consig liabili in sostituzione di molte cucine a focolare c lte funzionano male, c potranno essere utilizzate nelle caserme nuove. Alcune es istono g ià, acquistate dal ten. col. PALANDRI a BARI a 500 lire c iascuna: poichè un acquisto a grande quantità consentirebbe riduzione di prezzo, ne propongo l'acquisto da pane del Comando Generale.
Materiale da cucina. Esiste il puro indispensabile: propongo l'acquisto e l'invio dci materiali occorrenti.
Armadi. Necessari per i comandi eli brigata c per i lo ca li dove dormono i sottuffici ali: propongo l'invio di armadi da casermaggio.
Camere da ufficiale. Cii ufficiali che donnono nei locali occupati dalla truppa sono sistemati in modo i11decoroso: propongo l'acquisto dalla del R .E. di un certo numero di camere da ufficialr da inviarsi nelle località dove la capacità dci locali lo consente.
Nella considerazione eh€' purchè ci sia uniformità in ALBA\ lA. le guardie là dislocate possano vestire in modo diverso da quello che sono in ITALIA, allo scopo di utilizzare materiali disponibili, proporrei di inviare in ALBANIA le mantelli ne ritirate in ITALIA, per sostitu ire i cappotti da fanteria attua lm ente usati: le mantelline possono e..,o;ere anche usate come coperte fìnche ruui non saranno dotati di due coperte da cascr111aggio in sostituzione delle coperte da campo. In secondo tempo le mantelline potranno es'ìcre sos tituit e con capp otti di finanza quando .;aranno costruiti.
Propongo inoltre di inviare:
cappe lli alpini per i so ldati albanesi.
Fasce mollertiere.
MamellinC' impermeabili.
Farsetti a maglia.
Occorre anzitutto che tutti i reparti s iano dotai i dci regola m C'mi necec;sari. l comandi retti da ufficiale dovrC'bbero <1\ ere rA DD!:: TRAM E\ TO DELLA F'ANTERIA COMPLETO: per i comand i di brigata esaminerò se i \ari manuali che es is ton o- Manuale del caporale, del graduato, ec.- sono aggiornati e miri'>ervo di fan' proposte definiti\ e.
Per gl i ufficiali albanesi è g ià stato per un corso di addestramento in ITALIA: propongo corsi analoghi per i sottuffic ial i albanesi in ALBANIA, integrati da un corso da svolger!- i in estate presso la scuo la di OSTIA LI DO.
Per gli allrezzi di ginnastiea ritengo chr negli accantonamenti proYYisori si possa provvedere co n tn ezzi di c ircos tan za come ha fatto di sua iniziativa il comandanre della tenenza diKAKA \'lA: per k casermr che sono già definite il Comando Su peri ore potrebbe pro' Yeclere con la costruzione su l posto pre..,entando al Comando Generale il preventivo di spesa.
È opportuno addivenire all'uniformità di armamento con la sostituzione dei vecchi fucili mod. 91. L a Direzione d ' Artiglieria di TJRANA con la quale ho preso accordi provvederà, ma parzialmente e g r adualm ente: iltcn. co l. PALANDRI desidererebbe che la compagnia albanesi che si recherà in ALBANIA in gennaio vi andasse armata, ma la consistenza moschetti del magazzino drlla L eg ion e Allievi non lo consente. Propongo di inviar e in ALBA N fA i moschetti necessari per completare l'armamento delle guardie italiane e insistere pcrchè il Comando Truppe ALBANIA provveda per i soldati di leva albanesi.
La Direzione d'Artiglieria provvederà a lla graduale sost ituzion e delle bu ffetteric da considerarsi fuori uso.
Per la revisione dci moschetti provvederà la Direzione d'Artiglieria di TIRAN A purchè le s i forniscano alcuni allievi armaioli che farebbero il lavoro sotto la direzione dei tecnici della Direzione stessa. ll Comando Superiore non dispone di allievi armaioli: propongo gliene siano inviati 5, ciò che è consentito dalla disponibilità delle guard ie abi litate a tale servizio esistenti presso le Legioni.
Occorrono:
AutoveuurP per i comandi, onde siano in grado di eserc itare la necessaria sorveg li anza su tutti i reparti dipendenti. particolarmente nccc..,saria in queo;w periodo di difeuosa sistemazione;
autocarri p er il tra sporto dei materiali;
biciclette come mezzi di perlu-.trazionc per le strade;
motociclette come m ezz i sussidiari di collegarne mo (le comu nic az ioni postali a mezzo corriera sono lente c spesso aleatorie).
Propongo:
Autovetture: l per il Comando Superiore (oltre le 2 che già po!>siedc)
2 per i comandi di Circolo (escluso quello di TIRA A)
l p er 9 compagnie isolate (altre 2 non dispongono di strade).
200 biciclette (delle 325 richie ste);
30 motociclette biposto;
7 autocarri per sostilllire i 15 ter es is l en ti da demolire.
Per le autovetture, sentito il parere dell'Ufficio Tecnico dell'Ispettorato della m o torizzaL: ionc del R. E::.crcito, propongo:
"ARTE\! A"" per il Comando Superiore e per una delle 2 vNtme dei comandi di Circolo;
''FIAT ' 1100 t ipo coloniale per la 2" vettura dci comandi d i C ircolo e per i comandi di Compagnia.
Per le motociclette: "C ILERA '' o '"BENELLr '.
P er la biciclette Licitazionc fra varie Case.
P er gl i autocarri riserva di proporre il tipo.
Avuta l'approvazione di rnailsirna da parte di \'.E. prenderò accordi çon l'Ufficio Amministrativo c contatti con le Case costnJttriçi per fare propo::.tt> concrete.
SER\ !ZIO SA IT AR IO
Prop ongo l'assegnazione a l Comando Superiore di nn ufficiale medico dirigente del serv izio come igienista e per la sorvegl ian za sanitaria dci reparti.
IL GENERALE ADDETTO (R iccardo Massone)
Roma, addì IO ottobre 1939 - ANNO XVU
C0\1 \NDO DELLA
R. CL \ROIA DI flXAI\Z \
All'Ufficio del Generai<· Addetto SEDE
OGGETTO Disposizioni riguardanti il Corpo dC'Jla Gu ardia di Finanza in caso di mobil it az ione genera le.
Ne ll' unito prospetto specifi cat i:
1) l'attuale riparto , per Legio n e c per s p cc it• di :,crvizio, dci so t tu ffìciali c militari di truppa del Co rp o. D e ll e brigate è i11dicato anche il numero;
2) g li impi eghi di guerr a nei serv izi di cope rtura, di difesa costiera e del nav igJio;
3) la disponibilità di per onale per i se rvi zi di istituto. quale ric.ulta dal numero dci pe rman e nti eh<' residua dopo pro\'vedutO ai serv iz i di guerra e dal num e ro d e i richiamati del ramo t erra e del ramo mare c h e si o tt e rranno dalle class i in co n ge d o del Corpo
l dati rclati\'i a ll e Legioni di Venezia, Roma e Pa lermo non c;ono completi nel prospetto, p<'rchè quei Comand i non hanno fino ad oggi comunicato le notizie loro richic..,te da cod<'sto l.Jfficio.
In di mobilita z io n e, la vigilanza esercitata dai militari del Cor po ai co nfini di terra c di mare, o ltrt' a ri s p o nd e r e a i com piti e agli scop i di caraue r e militare, che so n o quelli dominanti, co pre implic itanH'nte anche lr loca li eventuali csigen.te di interesse fiscale.
Sussistono, i m ecc, in pieno i ser. izi di i.,t ituto che si de' ono svo lgere n e l t errito ri o interno, cioè quelli:
a) delle Com p ag ni e Co m ando;
h) d ei N ud c i di P.T I.;
c) delle brigate vo lanti;
d) di vigilanza perman<.>nte presso le fabbriche di generi soggetti ad imposte di produzione;
<.') di vig ilanza permanente presso le saline, fabbriche, manifatture, depositi, stab il imenti ed opifici dc i monopoli di Stato;
f) di vigi lanza permanente presso gli stabilimenLi ed aziende ammessi all'impiego industr iale del sale con esenz ione o riduzione dell'imposta; e vengono a ridursi:
i servizi di "igilanza presso le dogane, per il contrarsi delle operazioni doganali e del movimento delle merci negli doganali, su cui il Corpo ha compito di assistenza, riscontro e vigilanza.
Come appare dal prospetto, molte Legioni hanno imprgnato, coi progett i d i mobi l itazione, così largamente il personale de l servizio attivo nei servizi di copertura e di difesa costiera, da non averne poi a sufficienza per coprire i servizi delle compagnie comando, dei e delle brigate volanti, pci quali è da e-.cludrre la cotwcnienza di impiegare i richiamati, di compiti delicati. che richiedono buona preparazione professionale. particolari doti di serietà e di zelo, viYo senso di r<'sponsabi li tà.
Si cita il caso della Legione di Napoli, che, per darC' alle brigate costiere i rinforzi occorrenti, verrà a di personale permanente la mass ima parte drl lr volanti, !asciandole col comandante. Questo vuoto dovrebbe poi cs"cre cope11:0 co i r ichiamati, che, provenendo da classi mo l to anziane, non hanno piti pratica dci servizi e sono del tutto ignari delle nuove norme di tributo. di sanzione e di procedura.
Per le L egioni di frontiera. la scarsezza del residuo personale permanente dO\ rebbe avere una bre\ e durata, prevede n dosi che la forza impegnata nel n izio di copertura sarà restiLUrita ai compiti di istillltO, appena cessato lo spe<:iale impiego. Ma nei progetti di mobilitazione si legge che passa a d isposizione dci Comandi Militari e non è precisato se cd in che modo e fino a quando questi abb iano u lterio r mente faco ltà d i ut ili zzarla. Tanto me n o è p revisto comc i Comandi di Legione dovranno, a suo tempo, utilizzare ta l e rif1usso di persona l e.
Solo qualche Legione ha considerata la necessità che i richiamati siano trattenuti ai centri di mobilitazione, per un breve periodo eli istruzione m ilitare c anche perchè riprendano un c;ufficiente tono formale e d isciplinare. D'altra parte, contrasta a tale necessità l'urgenza di inviar<.' i richiamati ai reparti cui devono essere assegnati.
Allo stato delle cose, la costituzione di battaglioni mobilitati p otrebbe aver lu ogo solo ad avvenuto recupero delle forza impicgata nei servizi di copertura; a meno che non si ottenga di provvedere a ll a difesa co::,t iera coi richiamati dal co ng edo .
Per assicurare nella misura indispensabile il funzionamento d ei più importanti comp iti c servizi d'istituto, si propone, pcnanto, di fissare i segucnti cri teri di massima:
I. assegnazione ai !'>Cr\ i1.i dei "\ ' uclei, delle \Oianti c delle Compagnie comando solo di p ersonale permanente- i souu fficiali del servizio sedentario che si rendano disponibili presso le dogane \anno destinati allt' compagnie comando in ::.ostituzione di quelli del serv iz io attivo.
li . p r epa ra z ione elci richiamati ai compit i del scrvizio di istituto con un congruo periodo di is tru z ione disciplinare, militare c profess ionale presso i centri di mobilitazione.
Ili. destinazione dei richiamati in provincia diversa da quella di residenza anche in rappono alla famiglia di origine e <h'lla moglie.
I V. assegnazione dei richiamati come complcmemi per i sen izi di' igilanza di linea dei repani di difesa costiera.
\'. cos tit uzione delle brig;ate stanziati con personale misto. evitando che' 1 siano solo richiamati, i>pecit' per le funzioni di comando e di sottufficiale in sottord inc.
VL limitazione dell'itupicp;o dei richiamati nel serv izio distanziale ai compit i di vigilanza di minore portata: presso le dop;an<' c nei poni; all'esterno di magazzini, dcpo'>iti, stab il imenti ed op ifì ci; prc:.so le fabbriche di generi soggetti ad imposte di produzione e pre._-,o le industrie a tratta m ento di age\ olczza.
# / P T Roma, 21 novembre 1939- Anno XVIII rt!f,r;;.. ,
R. GUARD IA DI FINANZA
Ai Sigg. Comandanti di Zona TUTTI
Ai Sigg. Comandanti di Legione TUTTI
Aj Sigg. Comandanti dell'Accademia e Scuola di Applicazione e della Scuola Souufficiali
Ai Sigg. Capi Ufficio de l Comando Generale: Segreteria, Servizio, Naviglio e Amministrativo. in comunicazione:
Al Sig. Generale di Divisione Comandante in 2• SEDE
OGGETTO- Disposizioni di mobilitazione del Corpo della Guardia di Finanza in caso di mobilitazione generale.
Si trasmette, allegato alla presente, un promemoria relativo alle disposizioni di mobilitazione del Corpo della R. Cuardia di Finanza in caso di mobilitazione generale col duplice scopo di:
a) - orientare tutti i comandanti c capi ufficio interessati sulle disposizioni in oggetto.
b) - indicare i provvedimenti preliminari da adottarsi subito per poter completare le disposizioni di cui si tratta e assicurarne, in caso di bisogno, la pronta e perfetta esecuzione.
Ogni comandante e capo ufficio dovrà pertanto prendere esatta conoscenza di quanto è qui esposto a trarne gli elementi perla parte esecutiva- preliminare e definitiva- di propria competenza.
In relazione a ciò i vari enti provvederanno fin d ' ora a quanto v iene qui di seguitO specificato.
1) - Calcolare il fabbisogno richiamati delle classi del gruppo A di prevista assegnazione in rapporto al contributo che ogn i legione deve dare ai serv izi bell ici per assicurare, guerra durante, il servizio d'istituto.
2) - Sulla base della si t uazion e graduale numerica della forza in congedo da comp il arsi alla fin e del c.a., rappresentare a questo Comando Generale le deficienze o es ube ra nze dei richiamati delle nuove c lass i rispettO al gettito dei distretti dislocati nel t e rritorio di pr opria g iuri s di zione.
3) - Riprendere in esame l'impiego dei richiamati già previsto negli attuali progetti di mob ilitaz ione in conseguenza dell'assegnazione delle nuove classi del gru ppo A, t enendo presente quanto è detto al n. LO de l promemoria allega t o.
4) - Indipendentemente d ai dati contenuti negli attua li progetti di mobilitazione e dalle comun icaz ioni parziali già fatte, trasmettere a questo Comando Generale un e l enco d egl i ufficiali necessari per la costituzion e di nuovi comandi e per assicurare il perfetto funzionamento dei centri di nJobilitazione.
5)- Trasmettere uno specch io degli uffic iali in congedo in forza alle legioni con l'indicazione, per ognuno, se disponibili per immediato impiego.
6) - Le aggiunte e varia n t i che per gl i attual i progetti legionali deriveranno da ll a so lu zione delle accennate questioni saranno fin d'ora predisposte ma non verranno introdotte nei progetti s tessi se non quando ne sarà dato ordine da questo Comando Generale.
Avviare ricerche per i lo cali necessa ri per la costituzione dci magazzini di mobilitazione di battaglione, dest in ati a contenere una dotazione di battaglione d i fanteria di Divisione nuovo tipo e di una compagn ia comp lement i: le ricerch e saranno riferit e alla disponibilità dei locali d emaniali, alla possibilità di sis temazione nelle caserme del Corpo, alla lo cazione di amb ient i di proprietà privata.
Comp ilare il progetto di mobilitazione su ll a base delle norme contenute nel promemoria allegato: per ciò che riguarda la Scuola Nautica tener conto anche de ll e norme che verranno emanate per la mobilitazione de ll e unità Navig li o e p e rsona le addetto.
Comp ila re i rispettivi progetti d i mobilitazione su lla base delle norme
contenute nel promemoria allegato: ai progetti allegati i programmi d'insegnamento e di addestramento.
Il Comandante dell'Accademia comprenderà n C'l proprio progetto anche le norme esecut iv e per i corsi app li cat ivi di culwr·a professiona le militare di cui al n. :36 del promemoria.
Segreteria - Pro' vedere alla designazione de(-!:li ufficiali destinati ad inqu adrare i battaglioni da mobilitare secondo l'organico qui indicato:
Oltre agli ufficiali occorrenti al primo inquadram ento, do' ranno essere dci)ignati quelli per cost ituire due turni di sost itu zione o an icendamento limitatamente alla carica di comandante di battaglione c di compagnia.
Naviglio - Provvedere alla compilazione delle norme definitive per la mobilitazione delle unità Naviglio: nella cons id erazione che tali unità passeranno a disposizione della R. Marina, tener presente l'opportunità che la R. Mari n a si assuma il carico della polizia marittima costiNa c che nei porti c rade rimanga al Corpo un minimo indispensabile di mezzi per il s<>rvizio d'istituto.
Servizio - Si trasmette a titolo di orientam<.'nto: non appena sarà stata dcfinita la forza in permanenti e richiamati c he riman·à nelle legioni disponibile per il serTizio d ' istiwto, 'erranno studiate le particolari pro, videnze da adottars i per tale se n izio in rapporto alla particolare situazione di guerra.
Amministrativo - Si trasmettc a titolo di orientamento e perchè venga studiata la questione amministrativa relativa alla vcstizione dei militari del Corpo durante la guerra, tenendo presente che i permanenti che verranno mobilitati hanno l' uniforme di proprietà e che i richiamati dal congedo saranno solo in parte mobilitati c in parte impiegati nel servizio d'istituto in sostituzione dei permanenti mobilirati.
Vigilare su tutte le prcdisposizioni di mobilitazione dt>lle Legioni dipcndrnti, integrarne eventualmente gli studi con le propo..,te ritenute opportune, concorrere in modo particolare alla definizione dell'importante questione dci magazzini d i mobilitazione.
Le comun icazioni che conseguono dalle disposizioni saranno dalle Legioni trasmesse al Comando Generale tramitc Comandi di Zona che vi apporranno, se del caso, osservaz ioni e proposte.
circa l e disposizioni riguardanti il Corpo della R. Guardia di Finanza in caso di mobilitazione generale.
l. La mobilitazione del Corpo della R. Guardia di Finanza consiste:
a) nel passaggio dal piede di pace al piede di guerra di una parte delle forza alle armi;
b) nella costituzione di comandi e riparti di nuova formazione.
Vi si provvede co i richiamati ridestinati al Corpo (determinate classi fissate annualmente dal Ministero deUa Guerra) e con ufficiali delle categorie in congedo.
2. La mobilitazione generale può essere improvvisa ovvero preceduta da un periodo di sicurezza. Prevale nella prima su ogni altra esigenza il criterio della rapidità, nella seconda si attuano le varie misure gradualmente con ritmo regolato dall ' autorità centrale. Nel l"' caso i richiami hanno luogo per manifesto, nel 2o con cartolina precetto.
3 Tutte le predisposizioni e operazioni di mobilitazione sono di competenza dei centri di mobilitazione, che vi provvedono sulla base degli ordini ricevuti dal Comando Generale o dai comandi militari territoriali interessati, e sotto la vigilanza dci comandi gerarchici del Corpo.
4 In caso di guerra spetta al Corpo della R. Guardia di Finanza:
a) proseguire su tutto il territorio nazionale il proprio servizio d'istituto con le formazioni c gli ordinamenti del tempo di pace;
b) provvedere a lla vigi lanza e alla difesa costiera;
c) concorrere alla copertura delle frontiere terrestri;
d) cooperare aJle operazion i con le unità combattenti di nuova formazione;
c) concorrere ovunque, con tutti i propri elementi di servizio di polizia militare, alla protezione delle comun icaz ion i, degli stabil imenti ed opere varie, alla raccolta dei mezzi di trasporto c vettovag li e, all'impianto dei servizi occorrenti alle forze armate mobilitate ed in genere alla mobilitazione industriale del P aese.
5. In conseguenza di quanto sopra le predisposizioni e l e operazioni di mobilitazione riguardano in modo particolare:
a) la mobilitazione delle legioni territoriali;
b) la costituzione di nuove unità.
Vanno inoltre considerati
c) i compiti spettanti alla legione allievi;
d) i compiti spettanti alle scuole del Corpo;
e) l'impiego degli ufficiali richiamati dal congedo;
f) mobi lit azione delle unità del naviglio;
g) provvidenze per il servizio d'istituto in rapporto alla situazione;
h) norme amministrative.
6. È basata sull'impiego bellico delle Legioni che contempla quattro esigenze:
a) esigenza "Allarme coste";
b) esigenza "Difesa coste";
c) esigenza ''687'' ;
d) esigenza "Coperto ra".
7. L' esigenza "Allarme coste" che cons id era la sola vigilanza costiera, e la " 687" che considera part icolar i esigenze che possono verificars i nel territ orio di un determinato Corpo d'Armata costiero o di confine, sono eguali nei compiti e nei mezzi, sa lv o qualche lieve differenza nella graduazione delle misure e delle dipendenze.
Vi provvedono i reparti costieri o di confin e all ' uopo designati, di massima con la forza pre :; i.sta dagli organici di pace.
Tutt av ia nelle zone ove particolari ragionilo consigl iano, i comandi interessati, presi accordi coi competenti uffici finanziari, possono svinco lare l e brigate interessate da i servizi di istituto non indispensabili e provvedere a temporanei trasferimenti ai reparti imp egnati dai reparti non impegnati. T ale perequazione, frutto di preordinato studio, è di competenza dei Comandi di Circolo, che rappresentano ai Comandi di L egione le necessità cui non possono da soli provvedere.
8. Anche per la " Difesa coste" e per l a "Copertura" sono ana loghi compiti e mezzi, ma è previsto semp r e un rinforzo da darsi alle brigate interessate
l
in mi s ura varia p er i va ri riparti: è previs t a in o lt r e la cost itu zi one di nu ovi coman di e riparti .
9. Per sopperire a t a li es igenze so no assegnate al Co rp o alcune classi daric hiamarsi dal co n gedo.
Con provvedimento già esecut ivo attualmente so n o assegnate 6 classi anz ian e d e i gruppi B c C: per il ciclo in co rso le c lass i 1893 - 1894- 18951897- 1898 - 1899. AIla Sard egna, a Portoferraio e a Zara sono assegnate le 6 class i più anziane fra qu ell e che vengo n o richiamate nell'isola, nella zo n a 2 d e ll a sezione staccata d e l distretto di Li vorno e nella sezione s taccata del distretto di Zara.
Con provvedimento in corso di dtjìnizione saranno pross im amente assegna t e al Corp o, o ltr·<' a li<' classi sud d et t e, anch<' 5 classi del gr upp o A, clw per il ciclo in co rso sara nn o le classi 19 05- 1906 - 1907 - 1908- 1909.
O. I servizi costiero e di co p er tura e ntrano in p a rt e in azione g ià nel p e ri odo di s icu rezza e devono essere completat i immediatamente dopo l'ordine di mobilitazione in co n segue n za i r info rzi dovranno essere costitu it i con permanen ti tratti dalle brigate non impegnate nelle predette es igenze: la m isura di tali r info r zi è tale da assorbire grande parte della forza permanente dellr Legioni e p er talune di esse la quasi total ità. attua li disposizioni di mobl it az ione concretate nei progetti delle Leg ion i s i considera c h e di massima i p e rm anent i p er man gano nei serviz i di cu i s i tra tta e e h <' vengano sostituti n e ll e brigate che sono sta t e depauperate coi ri c hiamati da l co n gedo. Ciò n o n sarà p e r rinnanzi più co nse ntito p e r le so pravve nut e es igenze d e rivanti dalla costi tuzione di a ltri riparti combattenti c h e il Co rpo è d es tin ato a fornire. e ll a co n s ideraz ione:
a) c h e il serv iz io cos ti e r o è destina t o a riman ere in atto p er tutta la durata della guer r a e eh<', per compiti e ambient<', <'SSO può di sim p egnato da riparti cos tillliti in buona parte da rich iama ti ;
b) che i rip art i impiegati nella co p e rtura de ll e front ie r e impegnate sarann o r ic uperati totalmente se nza sos titu z io n r n o appena sias i sv iluppata l'azion e d e ll e unità operanti;
c) che il ricup e ro d eg li clemen ti di copertu r a d all e fron ti ere non int eressate alle o p e ra z ion i g u erre sc he dip e nd e rà dalla circos tan ze; si d is p o ne che non app ena i ri chiamati s iano affluiti a i centri , i Comandi di Leg io n e pro vve dano a s o s tituire co n essi, nella mi s ura o pp ortu n a, i perman ent i impiegati nella copertu ra delle frontiere non imp egnate; non verranno in vece sos tituiti i perma n e nti impiegat i n e ll a co p e rtura nelle fron ti e r e imp egna t e in at t esa del loro ri c upero.
Non viene fissata la misura di tali sostituzioni, necessariamente non uniforme per le diverse Legioni: essa sarà studiata e fissata da ogni comandante interessato mediante la va lutazione delle esigenze belliche nel territorio di propria giurisdizione, del gravame ad ognuno derivante dalla costituzione di altri riparti com battenti, del numero minimo indispensabile di permanenti da l asciarsi nei rami più delicati del servizio d'istituto.
l l. Centri. -Per i servizi costiero c di copertura sono designati 32 centri di mobilitazione del Corpo: 11 Legioni, 18 Circoli, 2 Compagnie e l Tenenza. Essi sono pure centri di affluenza.
12. Compiti e doveri dei centri, magazzini, dotazioni e modalità di esecuzione delle operazioni di mobilitazione, tutto risulta già fissato e concretato nei progetti compilati dai singoli centri su Ila base delle disposizioni emanate dalle autorità militari territoriali interessate e da queste revisionati ed approvati. Essi dovranno essere in seguito comp letati per effetto delle disposizioni contenute nel precedente n. l O.
13. Per la mobilitazione generale è prevista la costituzione di 6 Battaglioni R. Guardia di Finanza.
14. Formazione ed organici: quell i de i battaglioni di fanteria (V. Istruzione per la mobilitazione- Tomo I- Append ice A alle formazioni di guerra dell'Arma di Fanteria). O gni battaglione avrà in oltre una compagni a mista complementi di formazione special e.
l 5. I battaglioni saranno costit uiti con p ersona l e p ermanente tratto da tutte l e Legioni. Nella seguente tabe lla so n o indi ca ti la numerazione dei battag li on i, i ce ntri di mobilitazione in caricati di formarli, i rinforzi c h e ogni centro riceverà da altre Legioni:
forza che de,•ono fornire Tota le forza LEGIONI
i cent•·i di e che dl'VOilO le l eg ioni che compagnie Centri Btg. di fornire i mobi li tazione inviano i rinforzi complementi Nnt<' mobi li tazione rinforzi souuf- guardie sottu f- gua r die souuf- p;uardic ficia li e app.ti lì ci a li c app.ti fìciali e app.ti
16. Le d eficie nz e di pesonalc c h e si Yerificheranno n e ll e Legioni per la costituzione dei nuovi battaglioni sara nno ripianate coi richiamati: a tal uopo, come è g ià s tato d e llo al n. 9, ol i re alle class i dei gruppi Be C, g ià asseg nat e al Corpo e che affluiranno ai ce ntri gi à des ignati, sara nn o assegnate altre 5 classi del gruppo A che a ffluirann o a tutte le Legioni te rri to riali : In conseg u e nza risulta:
11 Leg io ni t er rit o riali , 18 C irco li, 2 Compagnie, l T enenza so no centri di mobilitazione per i reparti d a impie gar s i nella dife sa cos ti e r a e n e lla cope rtura ;
le L eg ioni di CENOVA, MILANO , TRENTO, VENEZIA, ROMA. )lESSI\ A, sono centri di mobilitazione anche per i battaglwni di nuo\a formazione; tutlc le Legioni territ oria li so no centr i di a fflu enza per la classi d e i gr u pp i A, B e C: i Circoli, le Compagnie, la Tenenza di cui 5opra sono centr i di affluenza per le so le classi dci g ruppi B c C.
17. l distretti d est in at i a fornire i richiamati dei gruppi Be C. il gcu ito di tali di str elli, le mod alit à di richi amo sono clementi g ià noti e risultano dai pro gett i di mobilitazione g ià com pilati.
Per le classi del gruppo A (190.5- 1906- 1907- 19 08- 1909) ve n go n o p e r ora ai cent ri designati i distreui di s lo ca ti nel territorio di loro giu ridi zio nc , sa lv o qu egli s postame nti dw, su lla base d egli accertamenti c h e verranno eseguili c irca il ge ttito dci di s tretti stc5s i, qu esto Comando Gen era le s i ri se rva eli fare per addivenire alla p erequazion<' della forza d e lle \arie l eg ioni.
18. Le classi dei gruppi B e C sono flta te ass<>gnate al Corpo in pa ssa t o per l e es igenze derivanti da i se rvi zi cost ie ro e di co pe rtura, c quell e d e l gruppo A verranno assegna t e p er la n ecess it à di c,osr ituire n t> ll e legion i i permanenti i mpi ega ti nei battaglioni di nuova cost itu zio n e. S'intend e pe rò che tale di s tinzion e non d eve trovare ris co ntro n e ll'impiego pra1ico dci ric hiamati: è anzi dire ttiva da t e n e r si prese nt e di impi ega re i richiamati più g iO\•a ni delle cla5si d e l g rupp o A nei se r v iz i bellici c quell i d ei gr uppi B e C n e iJ e legioni per il se n i7io d'istituto.
19 . I costituend i battag li o ni saranno inqu ad r·a ti co n uffi ciali in s.p.e. c he verrann o da questo Comando Generale su lla ba se d e ll <'a ca p aci t à, dell'età, d e ll e condizioni fi sic h e, dello stato di famig li a.
20. Presso ogni centro di mobilitazione sarà costituito wz magazzino di mobilitazione per battaglione, distinto e sepa rato per locali da quello già esistente per mobilitare gli e lement i da i a1 cost ier o e di copertura.
Per quanto riguarda materiali e fondi si fa riserva di ulteriori disposizioni.
21. I battaglioni ca m battC'nti, guerra durante , saranno mantenuti in efficienza dalle rispettive compagnie complementi, avranno come fon((• normale di rifornimento uomini la legione alli('v i, eccezi onale l e legioni territoriali.
Per il rifornimento materiali i battaglioni ..,i appoggeranno agli ellli dell'Esercito mobilitato.
22. Si fa riserva di indicare il giorno di mobilitazione' nd quale i battaglioni dovranno c:>scrc costitu iti: il Comando Generale s tabilirà inoltre un periodo di addest r·amerHo che i battaglioni dovranno svo lgere per essere' considerati prorHi per l'impiego.
23. Ycnuto rordine di mobilitazione c per t una la durata d e lla guerra spetta alla leg ione allieYi:
reclutare e preparare il personale di truppa per tenere a numero il.' compagnie complementi dl.'i battaglioni mobilitati:
continuare a !>vo lgere la normale funzione nei riguardi del zio d'istituto con k limitazioni dovute a ll e circostanze.
24. La Legione, che nei periodi dì forza massima avrà una forza di 600 uomini, mantenuta con i reclmamemi, co-;Ì ordinata e dislocata:
l compagnia comando di battaglione
l compagnia fucilieri
L compagnia arm i di accompagnamento
1 compagnia fucilieri . . . . . . . . . . . . .
JPREDAZZO
Le com pagni e fucilieri c armi di accompagnamento avranno formazioni ed organici eguali ai co rri spos nd ent i reparti d i fanteria del Regio eserc ito: la compag nia comando di battaglione avrÌl invece formazione ridotta ai sol i elemen ti (co ll egaml.'nt i <'d esploratori).
-c i periodi di minor forza dO\ uta alle oscillazioni fra i cont in ge nti impiegati e quelli reclutati' crrà ridono il numero dci plotoni delle compagnie anzichè ridurr e eccess i\' amente la forza dci plotoni.
25. Il ritmo certamcnt<' 'ariabilissimo del rifornimento complementi ai r·c-
parti mobilitati c le limitatissime esigenze di rifomimento alle legioni territoriali in co n seguenza dei soppressi congedamenri non consentono di sta bilire a priori la durata dei periodi d'istruzione dei vari contingenti reclutati e dei singol i militari che li costitutiscono. Ciò dipenderà dalle c ircostanze e saranno in conseguenza sta biliti i success ivi r ecl utam enti.
26. In vista d e i compiti assegnaci alla legione e di quanto è eletto al precedente numero 25, in un primo tempo dovrà nettamente prevalere nell'attività della leg ione l'addestramento a fini bellici, limitando l'istruzione professionale a quanto sarà ritenuto indispensabile: essa sarà in seguito int ensificata per quelle parti di ogni contingente alle quali le circostanze consentiranno una più lunga permanenza alla Legione.
Poichè l'atti v it à addestrat iva della legione dovrà plasmarsi alle esigenze dei reparti mobilitati, non conviene stabilire a pr·iori una rotazione fra le com pagnie della sede c quella eli Predaz zo per confer ire a tutt e un addestra mento di montagna: tale eventualità sarà tenuta presente qualora k c ircostanze consentano.
27. Col personale istruito la legione continuerà a pro\' edere ai servizi di presidio sfr ondati del non assolutamente indispensabile: il Comandante della L egione esaminerà c proporrà al Comando Generale le riduzioni che ritiene si possano operare in tali servizi in caso di guerra.
28. A mobilitazione avvenuta e p er tutta la durata della guer r a il Comandante della Legione terrà co ntinuamente aggiornata c trasmetterà periodicamente al Comando Generale la situazione numerica dei militari, dis tinti per specialità, pronti per l'impiego.
29. Sulla base di tale situaz ione e delle richieste che riceverà dai reparti mobilitati, il Comando Generale ordinerà di '-Oita in 'oha l'invio dei complementi ai reparti predett i e provYedcrà a rnantenrre a num ero l'organico d ella Legione normalmente con i reclutamenti, eventualmente con elementi delle classi più giovani tratti dalla Legioni territoriali.
L' invio di complementi direttamente dalle L eg ioni t c n itoria l i a i r e parti mobilitati avrà carattere del tutto eccezionale.
30. n Comandante della L egion e escluderà dal numero dei complementi p e r riparti mob ilitat i i militari che per qualità fisiche, p er d efic ienza d'addestramento o per altre ragioni saranno ritenuti meno idon e i aJI'irnpiego b e lli co: per essi sarà intensificata l'istruz ione professionale c saranno tenuti disponibili p er l'u lteriore impiego nei battaglioni o p er il trasferimento alle brigate
31. Tenendo prese nt e quanto è d etto al numero 25, per tutti indistintamente i militari inviati a i r eparti mob ilitati come com pl ementi sarà tenuta una s it uazione daUa qual e ri su lti il grado di istruzione co n seguita nel ramo professional e, di st ingu en d o li per istru zione completa, media, defi c iente : da ciò s i tra rrà norma per completare d e tta istru zio n e per i militar i che ne av rann o bi sogno quand o verranno restituiti al serv izio d'istituto.
32. Saranno cost ituiti du e magazzini di mo bilitazion e: uno a Roma e l'altro a Pr·e dazz o, per m e ttere in piena effic ienza e pronti al l'impi ego i complementi da inviare al fronte.
33. Durante la guerra le Scuole del Corpo cont inu eranno a svo lgere la loro normal e funzione di r ecl utare e addestrare uffi c ial i c sott uffi c ia li: tale fun zio n e risentirà naturalm ente d e ll e particolari ca ratter is tich e del periodo bellico, d urante il quale debbono concilia rsi l(' normali es igenze del serv izio d' ist itut o con qu elle, di preva lente importanza, dci repart i mobilitati p artec ipanti a ll e ope raz ion i guerresche.
Questa dupli ce es igen za co n s i glia di ispirarsi ai seguen t i c rit e ri :
a) inquadrare i battaglioni mobilitati c r ipianarnc in segu ito le perdite con ufficiali su balterni e sottuffi ciali che escono dalle sc uol e o che ne so n o da poco usciti, che rappresentano l'elemento più g io,·anc è meg lio militarmente preparato;
b) assicurare p e rtanto un gett ito periodico di ufficiali o sot tuffi cia li ch e ri s pond a alle es igenze d e l p erio d o bellico, ma t a le da non lasc iare, all'atto del ritorno a ll a vit a norm a le, nè csuberanLe da asso rbire che provo ch erebbe ro ristagni di ca rri e ra , nè deficienze che provocherebbero un a c ri s i nel se rvizio ;
c) co nfe rir e a i cors i un ritmo rispondrntc alle esigenze dei reparti mobilitali;
d ) conferire la dovuta i mportanza alla preparazione militare senza metterne in so ffere nza l'i s truzione professionale de g li uffi ciali c so ttufficiali ch e d ov ranno essere un giorno res tituiti tutti al se rvizio d ' ist ituto.
34. Accademia e Sc uola dì Ap pli cazio ne . Gettito. - ess un aumento è richi esto p e r le defi cienze che, gue rr a durante, si ver ifi c heranno n e i re parti ad ibiti al serv izio d 'is tituto in co n seg uenza d eg li ufficiali s u ba lte rni impie gat i nei battag li on i, defici e nze ch e ve rranno ripianate co n ufficiali ri ch ia m a ù dal co n ge do .
Vanno co n s id erate inv ece le p erdit e di guerra, qu elle provocate da un ma gg io r lo go rio n ei repa rti mobilit ati e quelle eventualme nt e d ovu t e a un accelera t o ritm o d ell e promozioni: tali perdite p erò non possono consi d erarsi di gran d e e nti tà per il prevedibilc impiego dei battaglioni R. Guardia di Finan za, e s i ritiene penanto ch e l'attuale ge t t it o di sotto t en enti possa essere aumenta t o nelle m i sura del 10 per cento.
35. L' impi ego in operazioni g u er resch e d e i battaglioni mobili tat i, impiego certa m ente non continuo e in s it uaz ioni l'una dall'altra molto diversamente onerose, non consentono di stabil ire a prio ri una particolare durata d ei corsi di gue r ra. Potranno tali co r si svo lgersi come in tempo di pace, ma devono essere previsti, ove occorra, corsi accelerati della durata di un Anno di Accademia e un anno di Scuola di applicazione.
Ne ll 'a nn o di Accademia dovrà nettamente prevalere l'addestramento militare su ll ' i s truzi o n e professio nale, la qua le ve rrà poi intens ifi cata nell'anno di applicazione, d i modo che alla fine dell'anno di Accademia i sotto t enenti sia n o g ià in grado di venire impiegati con rendimcto ne i riparti mobilitati, e al t e rmin e dela Scuola di appli cazione abbiano completato la loro istruzione anche ai fini del servizio d'istituto.
Criterio anal ogo dovrà essere adottato anche nel caso di corsi a durata norm a le.
P e r i co rs i che v i trove ranno in via di svo l g imento all'auo d e ll a mobi litazi one verrà d isposto a l momento.
36. Durante la guerra presso l'Accademia saranno svolti annualmente du e corsi a ppli cativi di cultura professionale militare per comandant i di batta gl ione c di com pa gn i a, d e lla durata di tre mesi, ai quali sa ran no chiam ati cap it an i e ufficiali supe ri ori, allo scopo di avere sempre una conveniente disponibilità di coman d anti p e r i riparti mobilitati.
37. n Comandante dell 'Acca d em ia com pilerà i programmi per i corsi accelerati d'Accademia e Scuola d'Applicazione, per i corsi a durata n o rmal e coi necessari s po s tam en ti di materie nei vari an ni e il programma dei co r s i applicat ivi per comandanti di battag lion e e di comp agnia.
38. Scuola Solllfificiali. -Val go n o c rit eri analogh i a quelli annunciati p er
l'Accademia. In co n seguenza:
il normale gettito della Sc u ola sarà aumentato d e l 20%;
sono previsti corsi accelerati d e lla durata di me s i se i;
il Comandante d e lla Scuola co mp ilerà i re lativi programm i
39. Scuola Nautica. - Continua nella sua attuale funzione , con quelle modificazioni circa il personale da reclutarsi e la durata dei corsi che verranno eventualmente ordinate.
40. Gli ufficiali richiamati dal congedo verranno innanzitutto impiegati per sopperire alle esigenze del Corpo, e cioè:
a) comandi di reparti di nuova is tituzione per le esigenze della difesa costiera;
b) comandi dei reparti vacanti in tempo di pace;
c) addetti ai comandi delle legioni territOriali e di taluni circoli per i maggiori oneri derivanti dallo stato di guerra (V. n. 4 );
d) comandi dei reparti adibiti al servizio d ' istituto in sostituzione degli ufficiali impiegati nei battaglioni mobilitati. Gli ufficiali concorrenti per le predette e sigenz e, segnalati dai comandi interessati al Comando Generale, scelti tra i più fisicamente e professionalmente idonei, verranno precettati in tempo di pace.
41. Oltre a ciò il Comando Generale metterà i propri ufficiali in congedo a disposizione delle altre Forze Armate e delle Autorità civili per i seguenti incarichi:
a) Ministero della Guerra: servizi territoriali in zona d'operazione o in località dichiarata in istato di guerra (comandi di presidio, tappe, stazione); commissioni di vigilanza e requisizione; impianto di partico lar i servizi di natura delicata.
b) il1inistero della Marina: tutti gli ufficiali in congedo che hanno prestato servizio presso il Naviglio del Corpo o che siano in possesso della patente di capitano di lungo corso.
c) Ministero Aeronautica: (che manca d i sufficiente forza in congedo per le es igenze de ll a mobilitazione generale) per compiti di carattere sussidiario o territoriale.
d) Autorità civili: commiss ioni di requisizione; servizi di polizia e di sicurezza militare; protezione di stabilimenti;
racco lt a d i mezzi di trasporto e vettovaglie e i mp i anto dei servizi, occorrenti alla mobilitazione industria le deJ Paese.
- PROVVIDENZE
- NORME AMMINISTRATIVE
Verranno emanate disposizioni a parte.
- Serv iz io d e l Nav ig lio -
OGGETTO Disposizioni riguardanti il Corpo della Guardia di Finanza in caso di mob ili taz ione generale.
Riferim ento a nota n. 581 R dirclla da S. E il Comandante Generale a tutti gli uffici del Comando Generale.
La preparazione della mobilitazione delle unità c dei sen. izi del naviglio è stata da tempo preparata mediante accordi panicolareggiati presi con l'U fficio di Stato Maggiore e le pi1'r impor'tanti Direzio ni Generali del Ministero della R. Marina.
Riepilogo quì sotto le già pre'>e:
Armi e Munizioni
noto le unità del naviglio si distinguono in unità di crociera, cost iere, portuali, lacuali e lagunari.
Ad esclusione di poche piccole unità, tutti i natanti del n a .. igl io sono state in questi ultimi anni in stallate le anni di combattimento.
L e unità di c r ociera so n o sta te armate eli ca nnon e da 76 m m. antiaereo e navale, d i apparecchi p e r il dragaggio, di bombe c di tramogge per bombe da getto ant isomme r g ibili; le maggiori hanno in dotazione anche t orped ini darimorchio contro navi su b acquee. S u tutte sono installate da 2 a 3 mitragliere Colt an ti aeree da m m. 6,5- La dotazione di munizioni varia da l 00 a 230 colpi di artigli e ria e qu e ll a d e ll e mitragliere è fi ssata da 5000 a 6000 colp i per arma. Le bombe da ge tto sono in num e ro eli 8 -1 0 ( la nave Macchi ne ha 32) c le torpedini in num ero di una o due p e r unità.
Tuue le unità cost ie r e, lacuali, lag unari e quelle portuali sono dotate di l o 2 mitragliere Colr da 6 ,5 co n 6000 co lpi per arma.
Le arm i sono di rego la i nstallate su lle unità<' la d otazionr di munizioni è custodita a bordo; so lo ecceziona lm e nt e esse possono esse r e tenute accantonate n ei depositi di arm i della Marina più prossimi a ll a località in cui agiscono le unità della R. Guardia di Fin anza esistenti nelle local it à n e ll e quali stazionano le unità .
L a sistemazion<' delle armi sulle divers e della R. Guardia di Finanza è dimoSII'ata dall'opuo.,colo " Naviglio della R. Guardia di Finanza" d('( 193 9 ( all. 11.1 ).
Al l' atto deJla mobilitazione o in particolari circostanzt>. :,i provved e ::.ul>ito, prendendo accordi con i depositi Armi della R . l farina , quando nccessario. alla me<.:,a a posto delle armi suJJe unità che non le a bordo c all'imbarco del re lat ivo muni zion amento
Per l'impiego bellico le unità del Corpo possono distinguersi in:
A) Unità che dovranno esser<' m esse a dio;po s izione della R. Marina.
B) Unità che dm ranno eo.,sere mc.,se a di<ip O!-. izione d el R E..,ercito.
Le unità che dovraHno essere a disposizione della R. 1\l arina si distinguono in 3 ca t ego ri e:
1) Dragamine in tt'mporanea g<'o.,tio n e dd Corpo. unità ritonwranno a ll a R. 1\larina, che di regola manterrà imbarcato il del Corpo, ma che si ri-.en·a di sostituirlo in tutto o in parte. l dragamine saranno impi egat i n e l dragaggio di mine ravvicinato (c ioè nei mari itali ci a distanzç sino a 20-40 miglia marina d a ll e cos t e: 37-75 Km .).
2) U nit à di croc iera dci Corpo. Ver r anno impirgate con tuttO il p ersonale di equ ip aggio, rinforzata dai comple m e nti di mobilitazione g ià previsti in ap posita tabrlla, nei compiti già indi cati per il dragamine.
3) Uni t à minori: L'Ufficio di Stato Magg iore della R. Marina ha previsto un nuovo r ecen t e impie go prr qu este unità. le quali do .. eva no essere assequali na\ i sussid i ar ie in un certo numero di o p e raz io ni belliche a ll'atto d e ll'ini z io d elle os tilità. Esse verranno destinate in vece al pilota gg io in zon e m inate c alla g uardia mobil e delle ostruzion i portuali. Anc h e pe r unità so n o co mpl<'nwnti di m o bilita z ione che assicu r eranno il sen·izio tenuto co nt o della gra nd e u su r a del persona le.
L'impiego bellico c le tabelle dci complementi sono state fissate di comune accordo con l'Ufficio dì Stato Maggiore predetto, che ha anche prevista la dislocazione di guciTa delle unità del Corpo la quale comporta un complesso di trasferimenti di un ità da eseguirsi immediatamente aU'atto della mobililazione.
Le motolance e pirobarche portuali, lagunari c lacuali disponibili perchè non impiegabili dalla R. Marina, erano tante numerose da assicurare con alcune di esse un min i mo di serv izio d ' istituto c da permettere dimetterne altre a disposizione del R.E. per compiti di difesa costiera.
Tali unità erano state seg nalate a S.E. il Sottorapo di Stato Maggiore per la Difesa Terrì.toriale, il quale ne aveva già previsto l'impiego.
La recente deliberazione dell'Ufficio di Stato Maggiore della R. Marina, che in materia d i i mpiego conserva la priorità d e lle richieste, ha costretto, come Vi è noto, a revocare l'offerta fatta.
Tuttavia, se per speciali necessità di carattere bellico, in considerazione anche della ubicazione dei mezzi, i Comandi di Legione riterranno di accedere ad eventuali richieste dci Comandi di Difesa Territoriale del R. E. o di Piazze Marittime, anche per i minimi pericoli di contrabbando che speciali zone possono prese ntare in tempo di guerra, si potranno mettere le unità a di spos izion e dei Comandi stessi o farle concoiTere al se rvizio di difesa e di vigilanza costiera, seguendo le dirett ive fissate dalle "Istruz ioni per la difesa delle coste" che sono in possesso dci Comandi di Legione.
Il R. Decreto 23 giugno 1932 n. 898, che è stato distribuito a tutti i Comandi di Legione con lettera 646 R.S. del 31-8-1932 di que s to Comando Generale, prescrive che in particolari circostanze, che possono essere preludio o inizio di successive operazioni militari, i mezzi e gli elementi di cu i sopra passino, per quanto conceme il loro impiego, agli ord ini d i dette Piazze o Zone oppure dei Comandi D'Armata Territoriali, c che spetta a questi di conc retare ed emanare tu t te le disposizioni atte ad assicurare il loro imp iego al momento del bisogno.
Oltre all e unità a vapore o moto re disponibili, possono essere poste a disposiz ione dei Comandi di Difesa Territoriale tutti i battelli e topi a remi che si p r evede non siano assolutamente ind ispensab ili al serv izio d'istituto , servizio· che in caso be ll ico verrà ridotto al m inimo ind i spensabile.
S'intende che le poche unità del Corpo che che in caso di mobilitazione rimarranno disponibili per il servizio d'istituto avranno come compiti eventuali La sorveglianza militare e di polizia politica nei tratti di costa e negli spazi di acqua perlustrati.
Non è pr·evista alcuna speciale utilizzazione delle officine e degli scali del Naviglio da parte di Enti militari o di Autorità addette alla mobilitazione. Così come sono ora attrezzate, le officine e gli scali sono da ritenersi sufficienti per i normali bisogni del navigl io del Corpo anche in caso di mobilitazione.
Per i lavori alle unità mobilitate la R. Marina potrà avvalersi dei propri cantieri o arsenali o anche richiedere che essi siano eseguiti a sue spese nelle officine del Corpo.
Alcun i salariati civili, il cui irn piego è stato dichiarato indispensabile, sono già in possesso delle tessere che li esentano dall'essere mobilitati, tessere rilasciate dai competenti distretti e dalle competenti capitanerie di Porto.
Per sostituire, se necessario, i salariati civili rich iamati alle armi sarà provveduto coll'assunzione di salariati non sottoposti ad obblighi militari.
I Dragamine, facendo parte del Naviglio, verranno riforniti dalla R. Marina. Anche i rifornimenti delle unità che passeranno alla dipendenza delia R. Marina sa rà provYeduto allo stesso modo.
Per le altre unità i rifornimenti continueranno ad essere effettuati come nel tempo di pace. Il carbone sarà fornito dalle FF.SS. ed i combustibili liquidi e lubrificanti dall'A.G.I.P.
Sono già stati a questo effetto segnalati al Comitato per la mob ilitaz ione c ivile i fabb isogni per un anno di guerra dei combustibili solidi e liquidi occorrenù per il nav igl io de l Corpo. P E R S O
I militari cost i tuenti gl i equipagg i delle unità mobilitate passano a tutti gli effetti disciplinari, di servizio ed amm in istrativi alle dipenaenze dei Comandi di Marinai qual i le unità sono assegnate. Ma R. Mar ina corrisponderà a
tali militari gli assegni fissi previsti per i militari del Corpo e le indennità di imbarco, di s pecialità c di guerra prev iste per i militari della R. Marina.
Gli equipaggi sono rinforzati da elementi di mobilitazione seco nd o apposite tabelle compilate in accordo con l'Ufficio di Staw 1\laggiore della R.
I nuclei di riserva dci militari specialisti che sono fissati per ogni Stazione Navig li o, in caso di mobilitazione, sono scio lti. Al loro posto so no creati numerosi piccoli nuclei di riserva che hanno se de n e lle località ove saran no maggiormente accc mrate le no str(' unità. Tali nuclci rimarranno al la dipendenza dei Comandi loca li del Corpo, presteranno scryizio d'istituto presso le brigate porto litorancc in sede e verranno amministrati dalle brigate o squad riglie pre sso cui sono dislocati. I Comandi di l\1arin a interessati rivolgeranno ai Comandi eli Legione dai quali i nuclei dipendono, le eventuali per sostituzioni di personale ammalato, ferito, etc.
Allo scopo di rimediare alla deficienza di lH'r'ìonale nelle brigate porto e litoran ee, dalle quali si dovrà necessariamente prelevare i militari per i comp lementi di guerra e i nuclei di risen a. ed anche per pro'' edere ad una intesificazione da tl.'rra del serviz io di 'igilanza costiera - gra\ cmente diminuito per effetto della cess ione delle unità alla R. Marina -: è stato previsto, in accordo con l'Ufficio di Stato Maggiore della R. Marina, il richiamo di militari del Corpo in congedo, che com'è noto fanno parte della forza in congedo del C.R..E.M.
Tale richiamo verrà deciso da S.E. il Ministro delle finanz e t>d auuato dagli organi della R. Marina. Vrrrà limitato ad un numero di classi Lale da assicurare complessivamente 400-450 militari, numero ritenuto sufficiente per provvedere ai dci complementi c dei nuclei (circa 350 uomini) c all'intensificazionc del servizio a terra. Bi sog na tenere anche presente che i11 caso di mobilitazione so no di regola sospesi gli arruolamenti e che, pertanto, non si potrà fare affidamento sul normale gettito dei reparti d'i struz ione. * * • *
I militari richiamati,avendo quasi certamente perduto il " piede marino" verranno assegnati ai reparti ordinari e il personale in servizio sarà prescelto invece per i nuclei di riserva cd i co mplementi di mobilitazione. Se per completare i complementi di mobilitazione non fossero sufficienti gl i s pe c iali sti del Corpo, l a R. \1arina provved e rà ad imbarcare s ulle unità gl i s p eciali s ti man can ti .
I soli torped ini eri, che non esistono ancora nel Corpo, (era previsto il primo corso quest'anno ma è stato sospeso per dficicnza di personale dovuta alle es igenze della mobilitazione) sa ranno tutti militari del C.R.E.M.
Tutto il personale imbarca t o o addetto ag li scali, officine, magazz ini e Comandi de l Navi gli o compres i c sala riati civi li , è d ota t o d i maschere ant igas.
l Co m an danti delle unità terranno al corrente il diario delle operazioni d i mobilitazione e di gue rra, scr ivendov i succintamente c giornal m ente i co mpiù attribuiti e l e operazio ni a cui l'unità ha preso parte.
li Comando Genera le ed i Comandi di Stazione :\faviglio terrann o al co rr ente le sc hede di m obi lit azione intestate a ciascuna unità mobi litata, indicandovi l' impi ego bellico previsto, l a d is lo cazione c la dipendenza , di mobilitazion e, il nome dei componenti d egl i equipagg i e le relative variazioni, nonchè tutti i moviment i delle unità stesse c le eventua li azioni di guerra.
Con la r ece nt e m o bilitazione delle unità c del pe rsonale ord in ario dalla R. Marina, la preparazione bellica c le predisposizioni prese in vista di uno s tat o di s p ec iale eme r ge n za, hanno fatto la l oro prova pratica. Posso assic urarv i che la mob ilit az ione- nonostante fos se ro spesso previsti trasfe rim e nti in di s locazioni m olto distanti dalle basi- è preceduta con assoluta r ego larità e con pi e na so ddi sfaz ion e degli organ i centra li e periferici della R. Marina.
SLO com pilando un " Piano di mobi litazione delle unità e dei servizi d el Navigli o", dove riepilogherò tutte le di s posizioni date in materia dal Comando Generale, com pl e tan dol e con particolari di dettaglio che l'attuale es pe rie nza ha co ns igliati. Tal e particolareggiato piano che Vi rimetter ò in copia, dopo l' approvazione d egli organi della R. Marin a, venà trasmesso ai Comandi di Zona e di Legione e costitu irà il vademecu m d i questi Comandi in caso di mo bilitaz ione.
Roma, lì 27 sette mbre 1 939 - XVTI
Indicazioni d ' urg•nza
Il Oovcrno noo tnumt akunt rt'PJnsalullu ci\·1lt In dtl scn·i%io drlla tclrcrtfu.
• Le ta.nt' in muo p tr erro• t od In •ecu ho a 11!1ulo o irrtPf'tibi, ltl del d c, liuatad u, dn·ono es:;.c:rc <O"Ilplct.ttt dal millf'nlt. ·
Lt ore d sul •nco.ht!10 altcmro mc.;"o dcU Evop.a ttnlrtlt, re-l tdc(tuuai lattrrti di W>CUito t a una NtlU.:•t:c all' ahrt.
QuAuT-' 1 UPr'.
Mod.221.
C ircuito sul quale si deve fare l'Inolt ro del t elegramma
SptdiiD il all'Ufficio d l
SU>! DATA DELLA PR. ESESTAZIOSf 0'0'"0 c l Ore c minati
N. B. - Il Telegramma deve ebere scrillo con cbiareua pu modo che la le tlura ne sia facile.
In dica zio ni eventualì tassate
DtstlnalarlD .
Dtstlnazioru. GE NOVA
Tt!U TRI ESTE B.APOLI Tel egramm i di Stat e
429/R a COM AND I MA RI TTIIai
TORINO VENEZIA BÀBI Esmoxm DIJESA
MILANO PI RENZ E MBSSIBA ORDINI TERRUORIALE GENE BA LB
19 ere ptl tircuiiD N. •
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VIA D'IST!IADAMEN TO l ladJUtiOtd CHI!talli d'Ufficio
TRENTO AN CO RA
PALEBMO MOBILITA ZIONE E'l
UDIBE RO MA
CAGL IARI
N. 525 S. di prot.
Addis Abeba, lì 19 giugno 1940- XVIII
OGGETTO: R. Guard ia dì Finanza dcll'A.O.I.
AL CO\fANDO CE!\ERALE DELLA RECTA GUARDIA DI RO.\JA
La R. Guardia di Finanza deii'A.O.I. - in base a precedenti ordini dello Stato Maggiore - da120 maggio u.s. in poi ha richiamato in tutlì i Cm erni i propri militari in congedo. La pre..,cntazionc alle armi ... i è svolta ordinatamente e il personale -.i è presentato O\ unqu<' con moral<' alto. La forza utilizzabile si è andata riducendo però notevolmente per l'alta quota di riformati e di a -.cgnatì ai servizi sedentari c per i numerosi ritardi ed eson<'ri, concessi per lo più in , ·ia provvisoria, non essendo ancora iu gran parte dc fin ite le pratiche n:lativc dai competenti Comandi Truppe.
Nello sotto tra..,critto sono segnati. per ogni Governo, i militari presematisi, e nella cifra a fianco indicata, quelli disponibili , rima..,ti al Corpo (servizi sedentari compresi). - Le indicazioni <,Ono fomite in alle notizie finora qui pervenute, e pei Govemi pei quali le notizie non sono ancora giunte, in base alle previsioni fatte sugli e lementi posseduti per la matricola del personale in congedo.- Tutte le indicazioni sono suscettibili di notevoli variazioni, che verranno comunicate appena possibile:
Tra i richiamati vi è un solo Ufficiale di complemento, S. Tenente OR IENTE Domenico, di Cimrna, pel qua le è in corso la pratica di esonero; c vi sono una quindicina di sottuffìc iali, per lo più molto anziani e fisicamente poco idonei.
Circa l'impiego si può a tutt'oggi riferire quanto segue:
GOVERNO SCIOA:
cost ituzjon e di una Compagnia Mobilitata ( 190 e l ementi), predisposta per csigf'nze G. ed anche idonea per costituzione c personale ad assumere con la massima rapidità serv izi doganali c fiscali. Tale Compagnia è tunora ad Abeba.- Quadri: Capitano SEVERIN!Fausto. T('nente XOTTA Alberto. Tenente D'AMORE Giorgio.
COVERl'IO ERITREA:
a) Costituzione di ulla Compagnia mista a Te<,senei, con Plotone staccato a Omera. Compito attuale: servizio d i copertura con drappelli forti. Forza circa 180 na ziona li e 100 coloniali. Quadri: Tenente CALABRESE Cav. Pasquale (Comandante), S.Tencntc ASCHERJOCesare c S.Tencmc DOS!Ferdinando;
b) Costitu zione di un plotOne autonomo a Carora - S.Tcncntc;> I!ESST!I/A Riccardo.
c) Istituzione di numerosi piccoli posti di spiaggia, con due o tre nazionali e se i - otlO coloniali, con compiti di vigilanza e segnalaZIOne.
GOVERNO
a) Istituzione di numerosi piccoli posti eli spiagg ia. con forza e comp iti analoghi a quelli delrEritrca;
b) Servizio di copert ura al confine, con prevista arretramento c fusione con i reparti RE. (coloniali: Dubat) del posto.
GOVERNO GALLA
E SI DAMA:
Servizio di copertura al confine, con prevista fusione con i reparti del R. E. (coloniali) già su l posto o che verranno inviati a tempo opportuno. In Cimma e nei centri pil.1 impot'tanti concorso al !-.en·izio di polizia militare e ordinaria in unione ai CC.RR. (pauuglic miste).
CO\ ERXO DEL HA RAR:
Rinforzo posti di confine: J)fC\ isto il passaggi o dei reparti alle dipendenze dci Comandi di Settor(' per servizio pauugliamento e guida.
a) costituzione di due plotoni in Gondar: compito sino ad ora previsto: concorso nel servizio di difesa della città;
b) Costituzione di un plotone a Dcssiè: a disposizione del locale comando Settore. Tale plotone si trova attualmente ad Assab , temporan eamente, per inderogabili esigenze del servizio d 'istituto (sgombero del porto di Assab a cura dc!Jc Autorità Militari di Addis Abeba).
In ogni Governo i richiamati sono stati opportunamente frammischiati in tutti i reparti (mobilitati compresi) con elementi del servizio permanente, elementi che hanno fornito i quadri Ufficiali e, in gran parte, anche i quadri sottufficiali .
l n tutti i Governi e specialmente nelle sed i principali si sono rinforzati al massimo i uclei ai quali quasi esclusivamente sono s tati affidati i comp iti difficili e importantissimi relativi all'autosufficienza alimentare (controllo tesseramenti, ccc.) c ai materiali interessanti il periodo di emergenze (pa rti di ricambio automezzi, gomme, legname, ccc.).
Sino ad ora sono giunte le seguenti notizie, relative all'azione delle Fiamme Gialle:
l o) Telegramma del Comandante l o Gruppo Bande Borama al Comando R. Guardia di Finanza di Gimma:
"R. Guardia di Finanza a comando Tenente RAVOTTO ha efficacemente collaborato da inizio ostalità a difendere :Moiale battendo si primissime linee. Difatti ha riportato quattro coloniali morti ed nazionale feritO. Relazione disposizioni di codesto Comando, Guardia Finanza est assegnata sottobanda - Ten.Col. Cicinclli".
In merito il Comandante R. Guardia di Finanza Gimma, Maggiore DEIUDICIBUS ha, a tirolo preliminare, comunicato con la cop ia del telegramma quanto segue: "Ilo conferito questa mattina con l'Eccellenza il Governatore il quale si è benignato di esprimere frasi lusinghiere nei riguardi dei nostri militari. Fra l'altro, t es tualmente mi ha detto: «BravoRavotto! La Guardia diFìnanza si è comportata molto bene. Questo è motivo di orgoglio per me e per voi':
Relazione sull'episodio sarà inviata non appena perverrà da un comando nostro (Moialc o Cimma) o del R.E. Ho sin d'ora il piacere di comunicare che dalle dichiarazioni fatte dal militare ferito, qui giunto in aereo da }avello, ove era stato trasportato con un automezzo, deriva la certezza che le prime Fiamme
Gialle scontratesi con lo straniero, guidate dal Tenente RA VOTTO) hanno d es taro l'ammirazione degli Ufficiali Comandanti dci reparti del R.E. Si ha ragione di ritenere che allri scontri si sono avuti nella zona di Moialc - Mega, ma non si hanno per ora notizie.
II militare ferito è curato e assistito qui: ha riportato un a ferita di scheggia in un occhio; l'esito è incerto.
2 '" ) Segnalazione di un attacco da parte di una trentina di ascari sudditi inglesi, il13 giugno sera, alla brigata di Dibilek posta sulla strada che segna il confine con il Somaliland. Gli attaccanti sono stati respinti dai tre nazionali c dodici coloniali componenti la brigata; un ascari è rimasto ucciso. Mancano altri particolari. Il reparto, a 57 Km. dal più vic in o altro reparto, aveva già ricevuto il preavviso di tenersi pronto per ripiegare. Si ritiene che tale ripiegamento sia stato ora ordinato.
:3") Inoltre, il plotone richiamati di Dessiè, attualmente ad Assab, come sopra detto, ha perso una guardia richiamata , caduta in mare la notte dell' l l corrente, mentre era di servizio. Sul fatto è stato riferito a parte.
\lemre mi risen o d i cornu n icare appena possibile altre e p i ù esaurienti notizie , posso con certezza assoluta assicurare che le Fiamme Gialle da me dipendenti saranno degne qualunque sia il sacrificio che sarà richiesto, così nei com p iti di guerra come in qu<'ll i territoriali - delle tradizioni del Corpo.
N. 821 di prot.
TESSENEI Tessenei , lì 12 luglio 1940- XVIII
Al Governo della Reg ia Guardia di Finan za del Governo dell 'E ritrea ASMARA
OGGETTO: Partecipazion e dci reparti della Compagnia Mobilitata Mista dì T essen ci alle operazioni militari p e r la ri con quista di Cassala. 4 luglio 1940 XVLU - Relazion e.
Il giorno 3lugl io 1940 - a ll e ore 13- il Tcn.Col. CIRLA DO Cav. Gi ovanni, Comandante d e lla XII · Brigata Coloniale dì Formazione, avverti\"a il Comandante la Compagnia Mobilitata Mista R. Guardia di Finanza di Te sscnci di ten e re pronti gli uomini d e l l " plotOne fucilieri coloniali - di s locati in prima linea nella zona dì Guisa Oves t- tra il villaggio 1 l " e 13" della S.I.A., essendo immin e nt e l' inizio delle operazioni militari per la rìconquista di Cassala.
Si provvedeva, pertanto, a radunare al villaggio Il o della S.I.A. i militari dei due plotoni, ritirandoli dalla prima lin ea.
Essi erano su lla seg uente forza:
- Ufficiali 2
Ten. CALABRESE Cav. Pas quale, comandamc la compagn ia mobilitata;
S.T en. DOS!Sig . Ferdinando, comandante il l " plotone fucilieri nazionali.
- Sottufficiali 4
A.B STERJCav. Giovanni- comandante il l " plotone fucilieri co lonia li;
S.B. SA.USAld o - comandante la 1• squadra fucilieri nazional i;
S.B. DJ GIOVANN!Fran cesco- comandante la 2 ' squadra fuc ili eri nazionali ;
S.B. DE ANGELIS Raul - co mandante la 3 squadra fucilieri nazionali.
Guardie 40
Coloniali 25
Pisto le automatiche 3;
formanti il l o plotone fuc ilieri nazionali. formant i il l o plotone fucilieri coloniali. e sulle seguenti armi:
- Pistole Glisenti 6 con 18 colpi per arma; mod. 91 T.S. 62 con 180 colpi per mosdwtto;
- Fuc ili mitragliatori Breda 3 con 1800 colpi c iascuno.
Inoltre ogni m ilitare era dotato di 6 bombt> a mano, tipo O.T.O. - Ogni militare era poi equipaggiato con tascapane, telo da tenda con due paletti e due picchetti, borracc ia, telo da s<'gnalazione per gli aerei e due giomate di viveri a secco.
Alle ore 16 del giorno del giorno 3luglio, i clu<' plotoni venivano concentrati presso il comando della X Jl • Brigata Coloniale cd alle ore 17 iniziavano a pi<'di cd armi e mate1;ali in -la marcia di trasferinwnto dalla zona di Cul..,a 0-.e!.>t - Villaggio Il ,, della S.I.A. al monte di Gulc;a Est 10 Km. di marcia con artra' ersamcnto a guado del fiume Gasc.
La marcia iniziatasi alle ore 17 , ·eniva condotta con sostenuto nonostant<> il carico, ed i due plotoni, compatti cd uniti, raggiunge\ ano alle ore 20 l<' pcndici Sud del mont<' eli Guisa Est.
Qui giunti il Tenente CALABRESE, comandante la compagn ia, veniva chiamato a rapporto dal Ten. Colonnello CIRLANDOcomandante la Xll' Brigata Coloniale e da questi veniva avvertito che- per ordine del Generale TA'Scomandante ruttt' le truppe del settore Sabdcrat-Cullui- i repani dipendenti della compagnia mobilitata doYe\ ano ec;"crc a v, iati urgentement<' al Villaggio Casperini- po!>to telefonico n. 7- per con reparti della P.A.L c con la 15 Batteria <.omeggiata 65 / 17 l'integrilà del confine nel tratto \1onte Abu Game!- ri,·a del Gasc.
Pertanto ordinava di ritornare con tutti c due i plotoni indietro e raggiungere al più presto la nuova località.
Tale ordine faceva sfumare il desiderio tante volte accarezzato dai militari della compagnia dì partecipare alla riconquista di Cassala c, pertanto, il Ten<.' ntc CALABRESE si permetteva d'insistere il Sig. Ten. Colonn<'llo
G!RLANDO perchè accettasse nonostante gli ordini del ig. Generale TESSITORE tra la sua Brigata una rappresentanza delle Fiamme Gialle, riuscendo nel suo intento ma limitatamente a soli 20 nazionali.
Si procede' a pertanto alla scelta de i militari tra quelli più vigorosi, ani-
mo si e capaci, sia tra i permanenti e sia tra i richiamati, formando un plotone ridotto, arm i un fuc ile mitragl iatore Breda, e il cui comando per concessione del Tcn. Co lon n ello GIRLANDO, veniva assunto dal Tenente CALABRESE Pasquale , comandante la co mpa gn ia mobilitata. A tal e reparto ven ivano aggiunti due m ili tari co lonia li, come rappresentanza.
Pertanto la forza c le armi di tale reparto fu la seguente:
Ufficiali l
Sottu fficiali
Guardie 19;
Co l oniali 2;
Tenente CALABRESE Cav. Pasqua l e;
A.B. STERJCav. G iovanni;
Fucili mitr. con 1800 colpi; Breda
Pis tol e automatiche 2;
Pis tol e Glisent i 2;
Moschetti mod. 91 T.S., 19
Bombe a mano : con 200 colpi per mo sc h e tto; 6 per ogni militare - Totale 138.
Equipaggiamento: telo da tenda- te lo da segnalazione per aere i - tascapane- borraccia -due giorna t e viveri a secco.
Il Sottotenente DOSI Sig. Ferdinando con i rimanent i 3 sottufficial i, 2 l guardie e 23 colon iali ripr en deva la strada del ritorn o prr raggiungere la lo ca lità assegnata dal Gen era le TESSITORE. Pre cisamente i 23 colon iali comandati dal S.B. DEANGELJS Raul partivano alle ore 20,30 a piedi , ii Sottotenente DOS I con i 2 Sottufficiali cd i 21 naz iona li partivan o alle ore 20,30 con il cam ioncino Balilla e l'autoca r ro Chev ro let d e lla compagn ia, chiamati a mezzo telefono da Tessenei.
Alle ore 22 i militari del plotone des i gnatO p er le o p erazioni di Ca ssa la consumava no mezza giornata di viveri a secco e po i vrnivano accampati all' addi acc io in attesa dell 'i ni z io della marcia su Cassala.
Alle ore 23,30 i l T e n e nt e CALABRESE veniva fatto avvert ire d al comandante la XIJ• Bri gata Co lon ial e, Ten. Colonnello CIR.LANDO, di concentrare il plotone presso il comando de ll a Briga ta e, colà giunto- il predetto Ufficiale Superiore di spon eva che il plotone marciasse s ubit o dopo il Battaglione d'avanguardia, il 36• Battagl ione Co lo nial e, precedendo i l Comando de ll a Brigata ed il 3S• ed ill 02• Battag lione Co lonia le e d i due gruppi di artigl ie ria someggiata da 65 / 17: comp ito pri nc ip ale: difesa del co mando d e lla xn·Brigata- co mpit o sussid iario: rinforzo d e l Battaglione d ' avanguardia, il 36".
Alle ore 3 del giorno 4luglio la XII· Brigata Coloniale varcava il confine tra il Monte Guisa Est ed il Monte Anderaib con la seguente formazione:
-Avanguardia:
-Grosso:
36o Batg. Coloniale ed un Gruppo Art iglieria
65 / 17
l o) Plotone R. Guardia di Finanza
2 °) Comando della :xn· Brigata Coloniale
3 °) 35oBatg. Coloniale e l o Gruppo Artig. 65/ 17
4°) 102° Btg. Coloniale.
- Retroguardia:
1• Compagnia del l 02 ° Battaglione Coloniale
TI fianco sinistro della colonna veniva appoggiato alla riva destra del Case; il fianco destro- scoperto- veniva fiancheggiato da una compagnia Carri Armati medi.
La marcia, iniziata col saluto delle truppe al Re e a] Duce, veniva condotta celermente col caratteristico passo a salti e piccole corse delle truppe coloniali, ininterrottamente e senza soste dalle ore 3 del mattino fino alle ore 7: ora in cui veniva accordata alla truppa una sosta di l Ominuti, per poter permettere al Comando di Brigata di segnalare la propria posizione ai nostri aerei.
Durante tale prima tappa nessun sentore del nemico e silenzio assoluto su tutta la linea avanzata, anche nei settori della colonna di destra: Raggruppamento di Cavalleria del Ten. Colonnello FANNUCCIe della colonna di sinistra: Colonna motorizzata del Maggiore Galelli.
Alle ore 7,10 veniva ripresa la marcia della colonna e, data la luce del giorno, i reparti furono costretti- per le necessità di occultamento- a marciare nel bosco della riva destra del Gasc: marcia quindi più lenta e più faticosa per gli ostacoli presentati dalla fitta vegetazione.
Alle ore 8,15 il s il enz io che aveva regnato fino allora continuo su tutta la linea di avanzata, veniva interrotto da lontane raffiche di mitragliatrici e poi subito dopo da colpi di cannone e da scopp i di bombe d'aerei: era la colonna di cavalleria FANNUCCI che - giunta sotto la stretta di Cassala tra il M. Catmia ed il Monte Mocram, iniziava il forzamento della stretta. La marcia veniva pertanto Forzata ad andatura quasi di corsa, ed i militari del plotone- nonostante il forte carico(moschetto, 30 caricatOri, 6 bombe a mano, due giornate di viveri a secco, za inetto di 300 colpi per fucile mitragliatoreBreda, borraccia e te! i da tenda e di segnalazione) tennero duro, mantenendosi al posto loro assegnato nella colonna.
Ed in tali condizioni continuò la marcia fino alle ore 12: ora in cui la coLonna G/RLANDOraggiunse i] passaggio esistente tra La riva destra del Case ed
il Monte Catmia. Intanto il co mbattimento della colonnaFANNUCC/contìnuava ad intervalli e verso le Il si accese anche su lla s inistra da parte della colonna motorizzata GALELLJ, che marciava sulla sinistra del fiume Case.
Intensificandos i quest'ultimo ed essendo stata segnalata la presenza di cavalleria su dane se nel passaggio tra il Monte Catmia e d il fiume Case, passaggio obbligato p er la co lonna CJRLANDO, il comandante di questa faceva sostare la truppa, schi erand o le artiglierie d e i Gruppi e mandando avanti in esplo razione la Compagnia Carri Armati medi con una compagnia de136o Battaglione Coloniale.
Alle o r e 13, essendosi la cavall eria dileguata dietro il Case perchè minacciata d 'aggirament o dalla co lonna motorizzata GALELLJ, la marcia veniva ripresa e con dotta ininterrottamente fino all'ingresso della città di Cassala ingresso avvenuto dalle o r e 16 alle ore 18. Preci samente alle ore 17 il nostro plotone, sporco, affamato e assetato, s possato dall a lun ga marcia: 40 Km . con o ltre 20 chili di carico- giungeva con la bandiera della Compagnia sp iegata al vento nella piazza di Cassala, ove già dalle ore 11 sventolava il tricolore della Patria.
All'arrivo ne ll a piazza il Generale TESSITORE, giunto a Cassala con la co lonna di Cavalleria FANNUCCJ, rivolgeva ai militari del plotone, presenti num erosi ufficiali superiori dell'Esercito, fi ere parole di el ogio per la ma gn ifi ca marcia condotta in zona tropicale e senza soste e disponeva che il reparto cessasse di far parte d ella XII' Brigata Coloniale e, d opo un suffi ciente periodo di ripo so, rimanesse a Cassala a di spos izione del Comando della Piazza di Cassa la per quegli eventuali necessari serv izi d ' istituto e p er il servizio di polizia in co llaboraz ione con i CC.RR. e la Polizia dell 'Africa Italiana.
Nella serata s t essa il reparto occupava una bellissima villa; già residenza del Capo della Polizia locale, il britannico Hirter l am p em, cd in essa costituivasi subito il Comando R. Guardia di Finanza di Cassala.
Ai militari d e l plotone g iunt o con la co lonn a CIRLANDOsi aggiungevano n e lla serata stessa i militari d e l nucleo fucilieri di Sa bd e rat, giunti al segu it o della colonna FANUCC! c che, più fortunati dei primi - avavano potuto partecipare al combattimento per il forzamento d e lla s tre tta d el monte Mocran.
Comunque tutti i militari hanno sa puto tener alto l'o nore delle Fiamm e Gialle, dimo s trando s i degni d e ll e gloriose tradizioni militari del Corpo.
E di ciò ne fanno fede i seguenti telegrammi inviati dai comandanti le colo nn e FANNUCCIe CIRLANDOal Comando R. Guardia di Finan za dell' Eritrea e le proposte di ricompense a l valor militare e di encom i che so no ìn corso di espletamento a favore di nostri militari:
l 0 ) Telegramma del Comandante la Colonna FANNUCCL
"""Dal Comando Settore - Tesseneial Comando R. Guardia di Finanza- AsmaraVi segnalo valoroso comportamento nucleo vostre guardie che hanno seguito mia colonna occupazione Cassala. In particolare Brigadiere PUGGIONI pel quale inoltrerò proposta. ll Comandante del Settore- F.to Colonnello Cesare FANNOCCr
2 °) Telegramma del Comandante la Colonna GJRLANDO:
"""Dal Comando 12' Brigata Colon iale - CassalaAl Comando Guardie Finanza- per Maggiore Puglis i - AsmaraManipolo Fiamme Gialle che ha partecipato occupazione Cassala ai miei ordini ha brillantemente confermato tradizioni vostro Corpo dando splendido esempio granitica coesione morale. Rivolgo particolare elogio atTenente CALABRESE che ne è stato an imatore dando prova possedere elette virtù militari.
- F.to Ten.Colonnello
A favore di mil itari del Nucleo Fucilieri el i Sabderat, Campan ia Mobilitata R. Guardia di Finanza di Tessenei, che hanno partecipato al Combattimento con la colonna di Cavalleria per il forzamen t o della stretta di Monte Mocram:
a) - Brigadiere Terra PUGGJONI Salvatore " 948/ 17''
Me daglie di bron z o al v alor militare
" Comandante di un nucleo di militari dell' Arma, al seguito della colonna d i Cavalleria che occupò Cas sala, si distingueva per coraggio personale e spirito offensivo, partecipando con i propri uomini all'azione a fuoco avvenuta alla stretta d i Mo n te Mocram.
Partiti alla carica due Gmppi di Squadroni per forzare la difesa nemica, visto un cava ll o vagante privo di cavaliere, lo montava e partecipava con grande cuore alla carica stessa. Cassala - Stretta di Monte Mocram 4 luglio 1940XVIII".
b) Guardia terra
Guard ia terra
Guardia terra
PARROTTA Eugen io GANADU Luigi
MAI Angelo
"2648 / 19"
"20935/ 106"
"23002 / 73"
Croce di g u erra al valor militare "Guardia di Finanza, appartenente ad un nucleo di militari dell'Arma, al seguito della colonna di Cavalleria che occupò Cassala, si distingueva per coraggio personale e spirito offens ivo all'azione a fuoco avvenuta alla stretta di Monte Mocram.
Durante l'occupazione della città., catturava - insieme ad altri due compagni- cinque armati nemici. - Cassala- Stretta di Monte Mocram 4 luglio 1940 - XVIIT".
a favore di militari del plotone fucilieri della compagnia Mobilitata R. Guardia di Finanza di Tessenei, che hanno partecipato all'occupazione di Cassala al seguito della Xll" Brigata Coloniale: Colonna GIRLANDO.
Sono in corso di proposta da parte del Comandante la XII• Brigata Coloniale i s eguenti encomi:
l ") - Encomio collettivo al reparto che ha fatto parte della Colonna GIRLANDO;
2") - Encomio indi v idual e al Tenente CALABRESE Pasquale.
3°) - Encomio individuale all 'Aiutante di Battaglia STERI Giovanni.
Appena si conosceranno le motivazioni degli encomi, verranno subito comunicate a codesto Comando.
A tali proposte di ricompensa e di encomi va aggiunta la proposta fatta a favore del M.O.T. PICCINN!Lui g i "25422 / 78" per il fermo contegno tenuto nel combatt im ento di Guisa Ovest, il giorno 17 g iugno 1940 di cui alla relazione 765 dellO luglio c.a . di questo Comando. In atto è in corso proposta di medaglia di bronzo al V.M. in suo favore. Anche d i tale proposta si fa riserva di comunicare la relativa motivazione, appena verrà conosciuta.
In questa prima fase della guerra i militari della Compagnia Mobilitata hanno dato costante prova di disciplina., coraggio, spir it o di sacrifi c io ed elevato sentimento dd dovere e di ciò fanno fede oltre quanto è detto nella presente relazione ed in quella n. 765 dellO luglio anche quanto fu riferito con foglio27 segreto dell8 giugno 1940 su l fatto d'arme di Sci ucria, ove fu fatta preditoriamente prigioniera la guardia richiamata ROGGERO Alfredo e quanto fu riferit o con nota n. 677 del l O luglio sul bombardamento aereo nemico di Sabderat, ove furono leggermente feriti 3 militari nazionali ed un graduato coloniale di quel ucleo fucilieri.
Codesto Comando h a volu to , appena conosciuta Ja partec ip az ione di militari di questa Compagnia all a riconquista di Cassala, inviare il suo augurio, la sua lode e d il suo incitam ento per maggiori gloriose affermazioni. Pu ò st a re sicuro che i militari tutti d e ll a Compagnia, se avranno la fortuna di esse r e nuovamente imp eg nati, sa prann o esse re degni d e ll e passate e de ll e recentissime g lori e militari d e l Corpo.
S i all ega un el enco nominativo d ei militari che hanno partecipato alle operazioni di riconqui sta di Cassala al seg uito della Co l onna FANNUCCI e CIRLANDO.
IL TENENTE COMANDANTE
F'.to Pasquale Calabrese
P.C.C. IL TENENTE AIUTA}',!E MAGGIORE
(Paolo Badino)
ELEN CO : dei mmta ri na z ion a li e coloniali ch e h a nno partec ip a to all e
ope razioni p e r l'o cc up az ion e di Cassal a.
COLONNA GIRLANDO
Tenente
A. Batt. Guardia
CALABRESE STERJ
DALBÒ
TATA DE CANDIA
SALUTINI
FERRARA
TONELLO
CIENTANNI
FONTAN A
SALIS DE ROSSI
LIBERATORE
GAMBERJNI
SARDONE
CORRJERI
TERLIZZESE
MAZZARELLA
CHEMASI
ORSI CAPPELLARJ
C OLONIALI
MOHAMED
CHEBBEBÈ
COLO NN A FAN NO CC I
T. PUGGIONI
GANADU
GUERRA
MAI
Cav. Cav. Pasquale G iovanni
Giovanni
Umberto
Raimondo
Primo
Antonio
Raffaele
Natal e
Tranquillo
Lu ss ori o
Tere nzio
Giovanni
S o crat e
Antonino
Antonio
Domenico
Bernardino
F ilippo
Lu igi
Gino I brah im
Zaga iè
Salvatore
L ui gi
R omano
Ange lo
28") 29°) 30°) 31°)
Guardia T. , Mumaz Ascari
MAMMARELLA
PARROTTA
SIPALA
DEL PAPA
COLONIALI
MELLASC
TADDEL
Tessenei, lì 12 luglio 1940 -XVIII
Segue Allegato 57
Gaspare
Eugenio
Sebastiano
Aqu ilin o Nemariam
Destà
IL TENENTE COMANDANTE
F.to Pasquale Calabrese
P.C.C. IL TENENTE AIUTANTE MAGGIORE
(Paolo Badino)
COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE
U fficio ordinamento e Mobilitazione
- Sezione Mobilitazione -
N. 9874 di prot. Roma, 5 maggio 1940 - XVIII.
AL COMANDO GENERALE R. GUARDIA DI FINANZA ROMA
e, per notizia: AL GABINETTO SEDE
OGGETTO: Costituzione battaglioni R. Guardia di Finanza.
Stan t e la impo ssib ilità di provvedere all e necessarie dotazioni, questo Stato Maggiore non può prevedere, per o ra, la costituzione dei 6 battaglioni di R. Guard i a di Finanza di cui al foglio 158 di codesto Comando Generale, in data 25 marzo u.s.
D' ordine
11 GENE RALE CAPO DEL II REPARTO (F. Rossi)
s-s-4o- xvm
Eccellenza,
come da intese verbali, Ti tra s me tto un appunto circa la questione della mob ilitaz ione del Corpo.
Con d eferenti saluti
U Pignetti1 - L a R. G. di Finan za ha una ben nota tradiz ione di guerra, e si gloria di aver sem pre combattuto degnamente a fianco dell ' Esercito nelle campagne del Ri sorgimento, in Libia, nella Grande guerra, in A.O.I. in Albania.
2 - As pirazione vivissima d e l Corpo è il ritorno alm e n o parziale dei suoi ric hiamati tra le file d e i finanzieri in caso di mob ilitaz ione per costituire un ce rto numero di battag lioni da porre agl i ordini di G.U. Mobilitate .
3 - In tale ordine di id ee fin dal 13/ 9/ 1939/ XVII fu conco rdato col Minis tero de!Ja Guerra un programma per la mobilitazion e di 6 battaglioni, programma al quale il Mini s tero della Guerra ha p iename nte aderito.
4 - Il Corpo dal settembre u.s. ad oggi ha provveduto per le relative predis pos izioni di mobilitazione, ha dato impul so aU'intensifìcazione dell 'adde s tramento tattico dell e minori unità e, pur con le limitazioni impos t e dai s uoi comp iti d ' ist itut o, ha ottenuto anche nel cam p o addestrativo appre zzabili ri s ultati.
5 - Recentemente ha richiesto al Ministero della Guerra il com pl e tamento de!J e dotazioni di mobilitazione dei suddetti 6 battaglioni per ass i curarn e la pronta cost itu z ione. Ma il Ministero (Comando d e l Corpo di S.M.) con suo foglio in data 5 Maggio 1940 ha ri s pos to ch e s tante la impossibilità di provvedere alle necessarie dotazioni, non può provvedere, per ora, la costituz ion e dei 6 battaglioni di cui tratta s i.
6 - Se tale s ituazione non doves se risolversi n e l se n o d es id e rato ne deriverebbe una grave ripercu ss ione di ordine moral e tra le file del Corpo ch e, d opo aver combattuto in tutte le guerre del pa ssatO dal Ri so rgimento al l'lmp er o, si vedre bb e o ra escluso dal partecipare alla difesa del Paese per la quale è previs to l' impiego d i tu tt e l e altre Forze Armat e dello Stato.
N. 123121 di prot.
l 0.1.6
OGGETTO: Unità mobilitabili della R. guard ia di finanza .
AL COMANDO CE1 ERALE DELLA R. GUARDIA DI f1NANZA ROMA e, per conoscenza:
ALLO STATO MACCIORE DEL R. ESERCITO- ufficio ord. e mob. SEDE (rif. foglio 0036 del 7 eo rreme)
Lo stato maggiore del R. eserc ito, al la cu i competenza questo ministero aveva affidato la soluzione del problema della costituzione iniziale di due btg. della R. guard ia di finanza , ha cos ì concluso:
l'at tuale situaz ione delle dotazioni non consente di poter concorrere in alcun modo all'approntamento di unità non pre\' ÌSt e dall'ind ice di mob ili cazione. Pertamo, nulla contro alla costituzione d e i reparti di cui sopra,purchè senza cessione di maleriali di alcun genere da parle dell'esercito;
formazioni e organici: quelli dei btg. cc.nn. per rinforzo alla copertura, dati i comp iti c he potranno essere affidati alle unità in questione.
Per l'ulteriore sviluppo de ll a pratica codesto comando genera le prenda accord i e contatti d iretti con lo stato maggiore.
MINI STERO D E LLE F INAN ZE COMAN DO GENE RAL E DELLA GUARD IA D I FINAN ZA
- Uffi c io de l Gene ral e Add e tto -
N. 438 R. Roma, 14 giugno 1940 - XVIII
OGGETTO: Mobilitazione Battaglioni Regia Guardia di Finanza.
AL COMANDO LECTONE ALLIEVI R.C.FINANZA
Al COMANDI DELLE LEGIONI TERR.
ALL'UFFICIO DI SEGRET. DEL COMANDO GENERALE
e, per conoscenza:
AI COMANDI Dl ZONA DELLA R. GUARDIA DI FINANZA TUTTT
AL COMANDO R. ACCADEMIA E SCUOLA DI APPLICAZ. ROMA
AL COlVlANDO SCUOLA SOTTUFFTClALI R. G. Fl ANZA LIDO DI ROMA
Si comun ica che verranno costituiti in primo tempo due soli battaglioni R.G.F. dei sci previsti per la mobilitazione generale, rimandando la costituzione degli altri ad epoca success iva.
In conseguenza le disposizioni precedentemente impartite vanno modificate come segue:
l) - La formazione dei due battagl ioni (f e fi) sa rà quella s tabilita dal Ministero della Guerra per battaglioni di copertura rinforzata e risulta dall'allegato l (solo pe r la legione allievi).
2) - Centro d i mobil itazione la legione allievi.
3) - Concorreranno alla costituzione de i battaglion i tutte le legioni territori ali escluse que ll e dislocate nelle iso l e: esse forniranno alla legione allievi il personale per ognuna indicato nell'allegato 2.
4) - Tale personale sarà tratto dalla classe pil1 giovane attualmente alle arm i in ogni legione e, ove questa non basti, da quella successivamente più anziana: potranno essere inclus i militar i delle class i più anziane se si tratta d i vo lontari che abbiano presentato domanda.
5) - I militari permanenti perduti dalle legi oni tenitoria li saranno con r ichiamat i de] Gruppo A ne ll a misura risu l tante dall 'ali. 3.
6) - Le legioni territoriali interessate:
a) - trasmetteranno al più presto alla legione allievi l'elenco nominativo dei militari destinati alla costitu z ion e dei battaglioni, segnalando con particolare annotazione i conducenti e quelle guardie che nei cors i legionali abb iano dimostrato particolare attitu din e a disimpegnare le mansioni di mitraglieri e di organ i di collegamento;
b) - predispongano pcrchè il trasferimento di detti militari possa avvenire prontamente appena venga ordinato ;
c) - tengano presente che tale trasferimento potrebbe eventualmente avven ire prima dcll 'a fnuenza dei richiamati c prevedano pertanto le provvidenze opportune da adottarsi per disimpegnare il servizio con mezzi ridotti per un breve periodo di tempo.
7) - La legione allievi predi s ponga per l'alloggiamento dei militari che devono afflu ire, per il ricovero dei materiali di mobilitazione, per la sistemazione del casermaggio, dell'autocarreggio, dei quadrupedi, tenendo prese nte che si tratta di sistemazione provvisoria, perchè i battaglioni app ena costituiti si tra s fe riranno nella zona di
8) - L'Ufficio di Segreteria del Comando General e de s igni gli ufficiali per l'inquadramento dei due battaglioni.
9) - l militari da trasferire alla leg io ne allievi dovranno recare l' armamento indi v idual e e g li oggett i di corredo di cui all ' allegato 4.
Il vestiario sarà portato nella va li getta che in seguito, sosti tuita dallo zaino, sa rà custod ita presso la legione allievi. La cassa rimarrà in custodia alle ris pe ttive legioni territoriali.
COMANDO GENERALE DELLA REGIA GUARDIA DI FINANZA
CONCORSO Dl PERSO TALE che le legioni territOria li (escluse quelle d isloca t e nelle isole) forniranno per la costituzione di due !)tg. c delle relative compagnie miste competenti.
All egatO
Ufficio d e l Ge n e r a le Add e tto
QU ADRO NU ME RI C O (a ppross im a ti vo) d e i ri chi a m at i d e J G r u pp o A ( class i 1908 -1 909) che a ffl u iran no a ci asc un a legio n e te rrit o ri a le).
Forza comp lessiva di Rich iamati che LF:C TONJ:: pcrmancuti (sottuffi cia l i r iceve (class i e truppa) c h e d eve 1908- 1909) fornire per i battag lion i.
U fficio del Generale Add e tto
OGGETII DI CORREDO che dovranno portar seco dalle legioni t erritoriali i mi l itari d estinati a costituire i btg.
Asciugatoi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ca pp ell i di feltro g.v. p er truppe alpine con penna c nappina
Borse di pulizia . . . . . . . . . . . . .
Camicie di coto n e g.v. con collet t o staccab il e
Capp otti di pann o g.v.
Corregge per pantaloni .
Posata . . . . .
Farse t ti a maglia
Fasce ga mbi ere di panno g.v.
.Fasce vent ri ere di flan e ll a Fazzoletti
Giub b e di panno g.v.
Medaglioncini di r iconoscimento con cordoncino c tesse ra
Muta nd e di t e l a . . . . . . . . . .
Pantaloni di panno g.v. per armi a piedi
Pezz uole da pi ed i o calze . . . . . .
Stivalett i per armi a pied i con la cc iu oli
STATO MAGGIORE REGIO ESERCITO
U ffi c io O rdina me nto e Mobili taz i o ne Sezion e Mobilitaz ion e
. 24620 di prot.
POSTA MIL. n. 9, lì 20 ottobre 1940 - XVlll
AL COMANDO CE ERALE DELLA R. GUARDIA DI FINA ZA ROMA
e, per notizia,:
ALLO STATO MAGGIORE GENERALE
AL MINISTERO DELLA GUERRA- Gabinetto
Al COMANDI DI ARMATA IN PATRIA
AL COMANDO GENERALE DELL'ARMA CC.RR.
ALLE DIREZIO NI GENERALI ED ISPETTORATI
DEL MINISTERO DELLA GUERRA
AGLI UFFICI DELLO STATO MAGGIORE
AL SERVIZIO INFORMAZIONI MILITARE
OGGETTO: Smob il itazion e dei due battaglioni della R. Guardia di Finanza.
I - Si prega codesto Comando Generale di voler di spo rre la smobilitazione dei due battaglioni della R. Guardia di Finanza a di sposizione dell'Esercito.
II- n personal e ( sottufficiali e truppa), a s mobilitazione effettuata, ritorna a disposizione di codesto Comando Generale.
ID- Dotazioni.- Il Comando Generale della R. Guardia di Finanza è pregato prendere accordi con le Direzion i Generali ed I spettorati Competenti del Ministero de ll a Guerra per la restituzione dei quadrupf'di, mezzi di trasporto e materiali avuti assegnati dalle D irezioni Generali ed Isp etto rati predetti- (vedansi fogl io n. 5557 di prot. segr. in data 27 g iugno c.a. e fonog ramma n. 1 1837 in data 27lugl io u.s. de l Comando Corpo S.M.- Uff. Serv.).
IV- Assicurare a smobilitazione effettuata indicandone la data.
V - Ri cevu t a.
N. 1464 Segr. a iJ. I
Ufficio Comando Tirana, 19 agosto 1 940- XVIll
OCCETTO: Costituzione di 3 (t r e) battaglioni di R. Guardia di Finanza.
U RGEI\TlSSThL\
Il 16 corrente l'Eccellenza il Comandante Superiore Truppe d'Albania mi ordinò verbalmente di provvedere alla immediata di 3 (tre) bauag:l ioni con gli elementi della R. Guardia di Finanza già in Albania c con i richiamati in arrivo dall'Italia e con i richiamati della ex guardia di confine albanese.
Lo stesso giorno 16 ho convocato a rapporto tutti i comandanti di c ircolo ai quali ho impart it o le necessarie istruzioni.
Il Comando Superiore Truppe, a conferma degli ordini' erbai i predetti in data di oggi ha trasmesso il foglio 03419, d i cui si allega un esemp lare.
I battaglioni sono gi à in via di costituzione con parte del personale permanente g ià dislocato in Alb an ia e con i primi richiamati giunti in Al ban ia dall'Italia, mentre i richiamati a lb anes i saran n o impiegati p er il servi zio di' igilan za lungo la frontiera e lungo le cos t e, in quadrati dai r es idui militari permanenti richiamati ita li ani.
faccio riserva di comu ni care le disposizioni di dettaglio ci r ca l'ordinam ento e l' a dd est r amento di tali reparti.
Prego so lle c itare la pert e n za per l'Albania del sottote n e nt e AUCENTI (veggasi foglio n. 56382 del 3.7.e.a. di co d es t o Comando) e di tutti gli ufficia li di cu i a lla nota 50 l R. O. del 27. 7.c.a. di codesto Comando Genera l e i quali so n o fenni a Bari. Ess i p o tre bb e r o raggiungere l'Alb an i a via Brindisi co l piroscafo
Segue Allegato 4:5
g iornali ero dì linea oppure con l'aereo. Prego anche voler assegnare in Albania, d'urgenza, un blocco di candidati sottqfficìali dell'ultimo corso della Scuola del Lido di Roma ed alcuni sottufficiali idonei al comando delle squadre mitraglie ri per facilitare il problema dell'inquadramento delle tre unità, assai grave per la mancanza in ogni reparto di sottufficial i e graduat i in sottordine e la necessità d i non disorganizzare i servizi di vigilanza di frontiera e costiera in questo momento politicamente delicatiss imo in questo scacchiere.
JL COLO NE LLO COMANDANTE Fto Enrico PalandriCOMANDO SUP E RIORE T RUPPE ALBANIA (XX VI C.A.)
Uffi c io Stato Ma ggi o r e
N. 035619 di prol. O.M. P ..M. 22 / A. lì 16 oltobre 1940 - XVIII
OCC ETTO: Reparti p er esigenza '"'C."
AL COMANDANTE DIVISIONE FA i'T'ERTA "VE EZTA"
AL COl\'lANDANTE DJVTSIONE FANTERIA "AREZZO"
AL COMANDANTE SUPERIORE CC.RR.
AL COMA DANTE SUPERIORE R GUARD IA DT FINANZA
AL DIRETTORE SERVIZI T.A
e p er conoscenza
AL COMA \DANTE DIVISIONE FANTERI \"FERRARA"
AL COMA \!DA TE DIVISIONE FA \lTERIA" IENA"
Al COMAl\1DAi\TE DIVI SIO 'E ALPi A
ALL'UFFICIO OPERAZIOi\1 C.S.T.A.
Poichè è mio intendimento concedere a tutti i reparti d 'A lbania l'onore d i partecipare ad eventua l i operazioni belliche, prego i cornandanti in indirizzo di approntare per il giorno 22 corrente mese i segurnt i reparti che assegno ai comandi di G.U. per ognuno indicato:
Divi s ione '""Venezia" pl. fucilieri
Divisione '"'Arezzo.,., pl. fucilieri
C do Sup. CC.RR. pl. CC.RR.
C/ do Sup. R.C. Finanza: pl. RR. GG. FF.
alla div. "ferrara"
alla div. "Sie na "
alla div "S iena"
alla div. al p. "'J ulia··.
Organ ici, armam e nto , dotazioni: come da formazioni da guerra. Ai necessari auto t ra s porti da iniziare il matt ino del giorno 23, provveder3 la d irezione servizi se rvendosi , eventua l mente , anche deg li automezzi disponibili de i comandi che devono fornire i reparti s uind icati.
Riserva di disposizioni per l'assegnazion e di un plotone d e l Corpo di Polizia al comando della di' i ione " ferrara··.
gN_) /o r di/% ·
CABI \!ETIO D1 S.E. IL MINISTRO
UFFICIO CIFRA E TELEGRAFO
· / · /. .?.;J.Yof l rh f:tro lfl ,1 )/ /1/
C o geg u a rfi - Rom a -
002 77 Seg r e t o. Que s ta notte ore l ,3 0 tra Piramidi 31 c 32 Sud vali co Kapestica banda armata g r e ca sconfina\ a attaccando con colpi arma da fuoco e bombe a mano una nostra pattuglia in servizio vigilanza lungo la linea confine. Banda armata tentava sopraffare nostra pattuglia che rinforzata militari d ' altri Repart i co ntraccava r es pinge ndo avvers ario. Nello s contro fatti 6 prigionieri Grec i. Deceduti due no s tri soldati e feriti un sottobrigadiere e due Guardi e di Finanza. Ri servomi ulteriori notizie.
- PALA.'\DRI -
Ufficio Stato Maggiore
N. 750 di prot op.
POSTA MIL. 22 A, H 19 novembre 1940- XIX
OGGETTO: Dislocazione d i unità R. Guard ia di Fin anza e mtr. da posizione.carte: l: 300.000 (De Agostini).-
AL COMANDO DIFESA T ERRITORIALE ALBANIA
AL COMANDO C.a.F. ALBANIA
AL COMANDO SUPERIORE R.C. FINANZA
AL COMANDO SUPERIORE GENIO ALBAl'HA
ALL 'INTENDENZA SUPERIORE ALBANIA
e, per conoscenza:
AL COMANDO lX ARMATA
AL COMANDO Xl ARMATA
A conferma ord ini verbal i :
I) È neces sario et urgente sorvegliare le provenienze d a est va lli Tomorrezas e O s um.
II) -A tale fine di spongo:
l o) - 11 III btg. R. Guardia di Finanza s i trasferisca:
a) - Comando due co mpagnie da Scutari in val le Tomorrczas ( a sud di Gram s hi).
b)- U na compagnia neUa va ll e dell ' Osum (a su d di Berat verso Cerevode)
2") - Co mpito comune a i due distaccamenti: occupare a difesa l e valli Tomorreza s ed O sum verso le testate (quella d e ll ' O su m, a nord di Cerevode) per imp e dire infiltraz ioni nemiche. Qualora non si potessero raggiungere d ette po sizioni, lo sba rramento delle valli dovrà esse re fat t o in località idonee più a monte po ss ibi le.
3 ") - MEZZI DI RINFORZO: il distaccam en to d estina to alla va lle dell' O s um (una Compagnia) sa rà rinforzato da elementi della l o p. mtr. da po sizione - 60 uomini e 12 mtr. - che il Comando G. a F. forni rà prendendoli cp. di presidio a Miloti, c h e pe r altro dovra esse re integra t o al più presto.
l 0 ) - A cura della Direzione Trasporti sia provveduto a che non o ltre le ore 11 di domani 20 si trovino:
a) -a Scutari a ut omezzi per t rasportare a sud di Berat, fin dove lo consenta la rotabile di Cerevode: una cp. (120 uomini R. G. Finanza);
b)- A Scutari, T ir ana e Librashi, gl i automezz i verbalmente indicati al Direttore dei Trasporti per auto trasportare verso Gramshi, fin dove lo co n sente la rotabile, il Comando del III btg.e le due Compagnie R. Guardia di Fi nanza.
2o) - A cura del Comando Difesa siano posti a disposizione del distaccamento di valle Osum tutti i 138 (centotrentotto) quadrupedi di requis iz ione già dislocati a Ber at per i btg. albanesi che dovranno costituirsi. Ord i ni sul posto a cura del Comando Superiore R. Guard ia di Finanza.
l V) - MEZZI DI COLLEGAMENTO:
l 0 ) - ll Comando Sup eriore Genio Forze Armate Albania disporrà perchè:
a) - per l e ore 14 di domani si trovino presso il Comando Superiore R. Guardia di Finanza in Tirana 2 stazi oni rt. F.3. li Comandante del II I btg. se ne serv irà per il distaccamento di valle Tomo rrezas impi antando una stazione a Gramshi (presso quel Comando CC.RR.) e l'altra quan t o più a monte possibile per co ll egare con Gramshi stesso.
b ) - Per le ore 16 siano fat ti trovare presso il Comando Presidio Elbasab colombi (o piccioni) viaggiatori della colomba ia di L ab in ot per due linee, pure per collegare iJ distaccamento di va l T omorrezas con i superiori comandi.
2°) - IJ distaccamento di valle Osum si collegherà a mezzo posti corrispondenza con la stazione telefonica di Cerevode- fineh è possibile. In pari tempo il Comando Genio provveda ad inviare a tale distaccamento due stazioni rt F.3 con relativo personale, da impiantare una a Berat ed una presso il Comando del distaccamento.
I due Comandi di di staccamento (indipendenti fra loro) dipenderanno dal Comando XI Armata al quale manderanno l e comunicaioni re lat ive a ll a s itu az ione; possibilmente ne daranno conoscenza a n che al Comando IX Armata.
a) - Servizio Sanitario. La Direzione di Sanità provvederà a far trovare:
- presso il Comando R. G . Fin anza Tirana., p er le ore 14 di domani 19, un ufficiale medico c h e d ovrà far parte d e l di stacca m ento di valle Osum;
- per le ore 16 presso il Presidio Elbasan altro uffi c ial e medi co c h e dovrà far parte d e l distaccamento di val T omorrezas.
b) - Servizio commissariato.
I rifornim en ti saranno effet tu ati a cura dei distaccamenti stess i in Be rat e d Elba san.
Autorizzo l'in ce tta dei vive ri sul posto, specie per il distaccamento di val T o morreza s, quando s i a poss ibil e.
n com pito affidato ai du e di s taccarne nù è di gr and<.' fiducia ed imp ortanza: richiede però la massima rapidità di esecuzi o n e p er essere tempesùvo cd efficace.
I Comandanti interessat i devono porre ogn i impegno per raggiungere al più presto lo sch ieram ento o rdin a to.
C O M A N D O Il " A R M A T A
Uffi cio Operaz ioni
N. 0263 95 di prot. Posta \filitare 200 Bi s A, lì 20; 11 ; 1940
OGGETTO: Vigilanza e difesa d e ll e alte va lli dell ' O su m e d e l Tomorice:
Carte l :300.000 ipsomctri c a - De Ago s ti n i al300.000 Albania al50.000
AL CO I\fA:\DO 8 CORPO AR,lATA
AL TEf\. COL. SALVO ' T
e, pt·r co no sce n za:
\L C0.\1A\DO 9' ARMATA
AL COMA:\TDO CUARDlA ALLA FRONTIERA
PO STA MILITAIU;: POSTA \JlLITAHE
AL COMANDO SU PERIORE R. GUARDlA DI F'TNA ZA
AL CO'\fANDO CC.RR
ALLA DELECAZlO.\E ZA
l n segu it o al vuo t o ve rifi catO.;;i nella zona di Ers<>kc è urgente provvedere a ll a , ·ig il a n za c dife<>a <.I e ll e valli d <:> ll ' O sum e Tomorice c rispetti" i a fflu enti per impedire eve ntu a li infiltrazio ni nemiclw su Berat <'ve r so il m e dio Devo li .
Per far fronte a tali esigenze il C.S. F.A.A. ha ri s posto:
a) I l i battagli o ne R.C. Finanza- Com. Btg. e du e Cp.- occupino in t c<> t ata la valle Tomori cc- po ss ibilmente n e i passi di Q. Co<>ta nca- Q. De' ri s.
b ) - una compagnia R.G. Finanza (del pr e d etto Btg.) rinfo r za t a da du e p lotoni della 1• compagnia da po s iz ione con 12 m itrag liatrici sbarri la via cleli'O s um occupando Q. Kualibardh e <'la stretta a s ud connuenza Pr. Bokes - Pr. KrashO\ co - Osum.
2") - Sbarramenti arretrati
A sba rrament o immediat o delle lin ce di pen c tra z io ne convergenti su B e rat :
- due centurie CC.NN . g ià di s loca te a Fic-ri dovrann o organiz-
zarsi a difesa in posizione idonea nelle valli deU'Osum e del Malishi occupando le stret t e di:
Malinit - in valle dell'Osum;
Molishtit (fra Q. 4 70 e 477) in valle Molishtit e Q. Kumbulles sulla rotabile Klisura - Berat.
È stato disposto perchè siano rinforzate con almeno un fucile mitragliatore e con elementi italiani le staz ioni e le brigate dei CC.RR. delle seguenti lo ca lità:
Ceppani - Potani - Cerovode - Tom orizza - Therapel - Pestani.
3") - Compito comune affidato agli sbarramenti avanzati- sbarramenti arretrati ed ai reparti CCRR.
impedire con difesa ad oltranza in posto ed azioni di rastrellamento, a seconda delle segnalazioni che potranno ricevere, eventuali infiltrazioni nemiche per le direttrici sopraindicate.
Occorre tenere presente che le eventua li infiltrazioni saranno quasi sicuramente attuate da elementi leggeri, la cui eliminazione potrà essere effettuata agevolmente, quando gli elementi in posto facciano tutti il loro dovere e non si lascino impressionare senza ragione.
4") - Dipendenze
Assumerà il Comando degli sbarramenti avanzati ed arretrati, nonchè degli elementi dei CC.RR. dislocati nelle local it à di cui al presente ordine il Ten. Col. Salvoni Francesco che fisserà il suo posto di Comando a Berat.
Per il rafforzamento della difesa il Ten. Col. Salvoni potrà valersi anche di e lementi locali s icuramente fidati, per il cui armamento potrà effettuare senz'a ltro i necessari prelevamenti alla sezione s taccata di Artiglieria di V afona.
L'organizzazione difensiva di che trattasi assumerà la denominazione di settore Osum - Tomorice e dipenderà tatticamente dall'B o Corpo d'Armata.
5") - Trasmissione delle novità
Il Ten Col. Salvoni trasmetterà al mattino e pomeriggio notizie anche se negative: Al Comando VIII C.A.
- Al Comando XI Armata
- A1 Comando IX Armata - per conoscenza. Notizie di una certa importanza dovranno essere comunicate immediatamente.
6o) - Diposiziom· impartiti per l'attuazione deUo schieramento di cui al preseme ordine. Per l' attuazione dei movimenti e schie ramento delle forze di cui trattasi, il Com. Sup. Forze Armate Albania ha disposto:
a) Trasporti ( om issis)
b) collegamenti ( omissis)
c) Servizio di Commissariato
I rifornimenti saranno effettuati a cura dei distaccamenti stessi in Berat ed Elbasan. È autorizzata l'incetta viveri in posto, specie per il distaccamento di Val Tomori zza.
d) Serviz io San it ar io
La Direzione di Sanità ha provveduto a far trovare: presso il Comando R.G. F inanza di Ti ran a, per le ore 14 del g iorno 19, un ufficiale medico che dovrà fare parte del distaccamento di Valle Osum;
Autorizzo il Ten. Col. Salvoni a perfezionare l' attrezzatura logistica del suo settore ricorrendo, come più crederà opportuno, a noleggio o a requi s izione di quadrupedi ed autom ezzi, da effettuarsi in posto.
Raccomando al massimo:
La tempestività nella trasmissione delle notizie;
la pronta tenace difesa ad oltranza in posto delle posizioni di partico lare importanza tattica;
l'impiego per azione di rastrellamento di nuclei arditi, pratici della zona e scelti fra gli elementi loca li sicuramente a noi fedeli.
Per l'assolvimento di questo compito di preminente importanza e delicattezza faccio p ie no affidamento s ulla provata capac ità del Ten. Col. Salvoni, la cui conoscenza perfetta dell ' ambiente tattico c della popolazione della zona sono la più sic ura garanzia d e l successo.
. 905 prot. OP.
P. M. 22, lì 22 novembre 1940 - XTX
OGGETTO: Vigilanza c difesa delle alte valli del Tomorice e dell'Osum.
AL COMANDO g• ARMATA
AL COMANDO l l " ARMATA
e, per co n oscenza,
AL CO 'vlANDO GUARDIA ALLA FRONTIERA
AL CO:\fANDO SLPERIORE R. G. Fl'JANZA
AL C0;\1ANDO Sl.JPERlORE CC.RR.
ALL'l TENDE\ZA SU PERIORE F.A.A.
POSTA MILITARE. POSTA vTTLTTARE TlRANA TlRANA TJRA'\,A TlRA\A
Ferma la lin ea di contauo tra le Armate a Q. Fushes- Q. Qarrit- Q. M - catena del Tomor, è necessario provvedere alla vigi lanza e difesa delle valli dcll'Osum e del T o rn oricr, allo sco po di impedire infiltrazioni su Berat c SI I Cramshi.
A tal fine dispongo:
a) posizione sulla quak dovrà essere preso materialmente il contatto fra le due Armate: Q. \1 art cs;
b) - linea degli sbar ram ent i avanzati: quella di Q. Costanka- Q. Devris- Q. K ualibardhc- s tr eua a su d della confluenza Pr. Bakkkes- Pr. Krashoves - O su m ;
c) s barram en ti eventuali s iano predispost i, a cura dell'Armata interessata, a Bcrat e d alla confluenza del Tomoricc co l Devo li ;
d) - l'organizzazione difensiva di cu i trattasi, già predisposta dal Comando 11 · Armata (fogl io n. 026395 del21 c.m.) , secondo modalità che approvo pienamente, assumerà la d enominaz ione di ··settor e Osum- Tomorice··, con Comando a Be rat e dipendenza tattica d a l Comando VID Corpo d 'Armata;
c) - circa gli elementi locali , già organizzati a cura d e l Comando G. a F. tengasi presente che essi non costituiscono una banda vera e propria, ma elementi della popolazione devoluti essenzialmente alla difesa dei ris pettivi abitati.
U ffi cio Opera z ioni
N. 1173 / 0p. di prot. P. M. 101 / A. 27 / 11/1940- XTX.
OGGETT O: Andamento posizione resistenza a sa ldatura con l'li • Armata.
AL COMA\DANTE ITR.
AL COJ\lA \DANTE DTVTSTONE A ' "TRIDENTTNA"
AL COMA \ ' DANTE 3'' REGG/ TO FA TERlA
AL COMA 3'' BTC. MOBTLE R.C.F.
e, per co no sce nza:
AL COMANDANTE ARTIGLIERIA DI CORPO D'ARMATA
AL COl\IANDAI\TE CE IO Dl CORl)O D' AR\1ATA
AL TE'i. COLON\ELLO ADABBO- SOTTOCAPO Dl S.M. DEL C.A.
A conforma comunicaz ioni verbali e marconigramma l 136 dire/lo al Colonnello FASSI
l) Il nem ico tenta, co n puntate d i cavalieri c di fanti, di sagg iare la no s tra resistenza e riconoscere l'andamento de ll e nuove nostre posizioni.
2) - Il comando d ' Armata ha ord inato:
a) che siano occupate a difesa le posizioni di Ciafamartes - Ostravi ceKuka e Bofnyc s- Pesatani- B. iKabacit- Mali Ilaish Valsamaro -le quali rappre se ntan o, nel loro complesso, l'asse difensivo più economico d e l setto re.
b) che saldatura ala destra XXVl oC. d 'A. con ala s ini st ra II / a Armata a\venga a C iafamartes dove già si trovano i btg. " Gemona" e "Te lmezzo" dell'8 alp in i dipendent i da ll ' Il Ar mata.
c) che il III Btg. Mob. H.. Guardia di Finanza da ie ri assegnato al XXVI
C.A. s i schieri a difesa testata Va l Tomor izza.
3) - Dipongo:
a) Le truppe del se ttore Scrugli s i spos tino (a s in is tra) in modo da occupare e pres id iare sa ldamente la nuoYa linea individuata dalle seguenti po s izion i da rafforzare subito: Ciafa Martes ( dove si dovranno saldare coi battaglioni dell'S o alp ini)- M. Fagi akugit- Q. e Vashes
- q. 234 7 di Ostra vice - s p e rone che da tale quota scend e su quota 1048 di V. Mazarekes- q. 1246 di Opari.
h) il III Btg. Mobile d e lla R.C F . s i schi e ri a difesa della fronte Gostanghes- M. i Cipcs, inviando un di s taccam e nt o avanzato a Ciafa Kalibarit, in m o d o d a cost ituir e un raddoppi o difensivo a protezio n e di Va l T omorizza.
c) La di visione " Trid ent in a" si schieri a difesa delle posizioni di O pariKuka e Bofnyes - Pes ht ani - B. i Kab acit - Ma li Haish - Va lamare, p rendendo collega m ento a L. iMekalles col III C. d'A. e pro' vedendo a rafforzare subito il tratto compreso fra Preshtani e B; i Kabacit (che risulta di più fac il e percorribilità e clovc sono possibili schie r ament i d'Artiglieria in appogg io all'attacco).
4) - Le batt er ie del Co lonnel l o SCRUGUed i g ruppi "Va l d'Orce",Bergamo" e "V icenza (quest'u ltim o rinforzato da una batteria del Val Chisone") siano schie r ate in modo da battere sul d avanti delle nuove posizioni, le principali provenicnze verso Ciafa 1\<Jartes - nonchè quelle che dal Vallone di dalle due rive dd Dcvoli, e dalla tes t ata del torrente Strelcie
.) ) La di" isionc "Parma" rimane schierata in regionE' Skaltura, a sbarramento della Valle Tomorrczes.
6) l rifornimenti alle truppe dci vari settoi; siano a!-sicuraù sfruttando al massimo le salm e ri e dci reparti comp letate da quelle del Gruppo Val Chisone. Qualo ra il Co lo nn e llo Scruglì cd il Maggiore Di Natale non riescano a far fronte coi propri quadrup ed i, a lle es igcnze dei r e parti dipendemi mi segna lin o il fabb isogno di quadrupedi da avere in rinforzo.
7) - li coman do Divis ione " Trid ent in a" provveda a costituire al p i ù presto, in Regione Curazcz, il ce ntro logis ti co avanzatO di c u i al mi o foglio 224 S. del25 1 l chc d c' c ass ic urare i rifornimenti vi' eri e munizioni dei reparti in lin ea dei !.>cttori di d estra c di centro.
8) - li battaglione R.G.F. provveda a rifornirs i di munizioni con mezzi propri serve ndo s i, fìn c h è poss ibil e, della s trada eli fondo della Val Tomo rì zza.
TL GENERALE COMA \TDA Gabriele Nasci
P.C.C.
IL MAGGIORE C0\1A rDANTE DEL BTG .
- Salvalore Di ata l e -
COMANDO 3° BAITAGLIONE R. GUARDIA D I FINANZA
lì, 24. 1 1.1940 - XIX" Ore 14
AL COMANDO XXVe CORPO D'ARMATA - COSUGUARFI TIRANA et Comando rxoArmata.
Ore l O oggi g iunto a Costanza et a Q. Devris (q. 1197) alt. Monte Vilushia et Gostanghes presidiati anche da una compagnia del f Btg. de l 4 o Fanteria alt. provvedrò in giornata a sbarrare gli accessi alla Valle Tomorizza alt.
Appena possibile prenderò i contatti con g li elementi della X1o Armata non ancora visti dal pres i dio d i Monte Vi liuscia alt.
P.C.C.
IL MAGG I ORE CO MAN DANTE (Salvatore Di Natale)
N. 103 di prot. Segr. Bargullas, lì 30 dicembre 1940 - XIX
OGGETTO: Fatto d'arme difesa Qafa Kali Bardhe.
In seguito alla rottura del fronte sulla linea di confine, il Comando Superiore il 21 novembre cost itu iva un settore di sutura nell'alta valle Osum tra la IX e l'XI Armata.
Al Settore venivano assegnate le seguenti truppe:
l) un battaglione misto (italiani c albanesi) di formaz ione mitr·aglieri CC.NN. (200 uomini - 8 mitragliatrici pesanti.) ;
2) una compagnia autonoma mista (italiani e albanesi) della R. Guardia di Finanza al Comando del Capitano Bosco Gennaro, 120 uomini, 4 mitragliatrici pesanti, 6 fucili , mitragliatori;
3) una compagn ia di formazione della G. a F. mitragliatrici pesanti (12 armi al Comando del Sottotenente Roli Bruno);
4) un battaglione R. Guardia di Finanza su due compagnie;
5) un nucleo CC.RR. al Comando del Sottotenente Moscatelli Giuseppe.
TI tutto al Comando del Sottoscritto.
Compito di questi reparti, sbarra r e al nemico la va ll e dell'Osum e quella della Tomorica.
D'ordine supe riore il battaglione mitraglieJ'i CC.N N . s i s iste mava a difesa tra Vertop a km. l l della strada Berat Klisura a sbarramento degli accessi immediati di Berat, mentre il battaglione R.. Guardia di Finanza veniva staccato dalla zona del Qafa Kostanza nell'alta valle Tomorica a difesa della Valle s tessa e passava agli ordini della IX Armata, la Compagnia Bo sco e la Compagnia mitraglieri della G. a F. occupava Qafa Kali Bardb e, la stretta di Bax e la confluenza Bax - Osum.
È evidente che le forze assegnate a difesa della valle Osum, praticamente 200 uomini e 16 armi pesanti su un fronte di 20 km. erano truppe destinate al sacrificio, ma che con tale sacrificio avrebbero dovuto, se non auestare, certo arg in are e ritardare l'avanzata del nemico proveniente da Erseke e Leskovica.
La Compagnia Bosco e la Compagnia G. a F. ai miei ordini partita da Berat il22 nov. per via ordinaria con le mitragliatrici pesanti a spalla, con marcia forzata, eseguita in condizioni difficili per la natura del terreno , mancanza di quadrupedi e cond izioni atmosferiche, raggiungeva il26 Novembre posizioni avanzate di zona Kali Bardhe (oltre 100 km. di percorso).
L e scarse forze a disposizione assume vano la seguente dislocazione; mezza compagn ia R. Guardia di Finanza c due plotoni mitraglieri caposaldo a Qafa Kali Bardhc;
2 plotoni mitraglieri della G. a F. ed un plotone fucilieri in fondo valle alla confluenza Osum - Bax;
l plotoni della R. Guardia di Finanza in zona Xherxhova di collegamento fra i due caposaldi.
Grande attività di pattuglie s u tutto il fì·onte oltre iJ Bax c movimento nelle località occupate, accensione di molti fuochi durante la notte per ingannare il nemico sull'entità delle nostre forze - in caso di attacco resistenza ad oltranza.
Ordini e direttive erano perfettamente attuati dal Capitano Bosco che riusciva sino al3 dicembre malgrado fosse accertata e controllata la presenza di un r egg im ento nemico con elementi di cavalleria in zona Panariti, a tener lontano gl i elementi avanzat i nemici ed a mantenere nelle nostre pattuglie un contegno decisamente aggressivo. Contemporaneamente le nostre truppe coadiuvate anche da valliggiani del posto organ izzavano alcuni lavori di carattere difensivo.
Pre senza continua del Comandante del Settore, spi rit o elevato di tutti g li ufficiali rius c ivano a mantenere nella truppa un e levat o m ora le, malgrado tutti fossero consci della precaria situazione e le gravi difficoltà di vettovagli amento, s uperat e in parte con acquisto di v ive ri sul posto e il freddo intenso rendessero alla tm ppa la vita mo lt o difficile.
Il giorno 3 dicembre lo scriv ente dopo aver ri bad it o g li ordini per una resistenza ad oltranza rientrava a Cerevoda per provv ede re all ' afflusso de i v iveri e munizioni e prendere contatto con il Comando del settimo Reggimento alpini che era in arrivo p e r rinforzare la dife sa di valle Osum.
Alle ore 16 del pomeriggio del3 dicembre, menre il Capitano Bosco con il so ttotenente medi co Dcdola Giuseppe rientrava al caposaldo di Qafa Kali Bardhc da un ' ispezione al caposaldo di fondo valle, du e pezzi di artiglieria avversaria ed otto mortai aprivano il fuoco contro il presidio della Qafe, mentre a ltri mortai concentravano il loro tiro sul caposaldo di fondo valle.
Alle ore 16.30 la fanteria con due battaglioni in primo scaglione ed uno in secondo, favorita da terreno rotto c coperto dell e l>ponde del torrente Bax si lan c iava all'attacco. Le noc;trc pattuglie avanzate venivano in parte ragliate fuori , in parte sopraffatte cosicchè alle ore 17 il comba[(imento si circoscriveva intorno al caposaldo di Qafc Kali Bardhe e a quello di fondo valle, e la lotta assumeva i caratteri del combattimento di corpo a corpo. Il fu oco delle nostre mitragliatrici mentre avevano un'efficacissima azione rincalzi , per la natura d e l terreno non riusciva ad averne s ugli elementi avanzali che attaccavano già a bombe a mano le nostre pos tazioni.
Il Caposaldo di fondo valle Osum , come da ordini ricevuti, vistosi aggirat o dall'alto e dalle pendici o ri e mali del.:Vfonte Àl içanit (dove già da due giorni il Btg. Alp ino Tolmez zo a\cva d o .. uto ripiegare) riusriva a disimpegnarsi c, in perfetto ordine ripiegava !>U Ì caseggiati di Koprensha, rnrntrc il plotone fucilieri di collegamento in zona Xhiorxhova \eni, a sopraffatto ed obbligatO a ripiega re verso Cerovodc. Gli c lementi del Capitan o Bol>co riuscivano invece a resp ingere il p1imo attacco nemico e a mantenersi su lla Qafe. Alle ore 19 il fuo co nemico diminuiva d ' inten s ità sino a cessare completamente alle ore 20. Durante la notte non sarebbe slalO impossibile a l Capitano Bosco cd ai suoi elementi ritirarsi verso Cerovode, ma eg li fu fìero soldato fedele agli ordini ricevuti , rimaneva a Qafa Kali Bardh c pronto a riprendere il combattimento. Intanto lo l-Crivcntc avuto notizia dell'attacco dal telefonista che era rimasto al suo posto in Potom fino a quando g li E-lementi greci non avevano interrotto la linea, pro\'vedeva ad in formare il Comando Superiore, a dare prccil-i dementi per la dislocazione del battaglione Alpini Cadore che aveva avuto g li ordini di accorrere in rinforzo nella stessa notte e con una pattuglia mi s ta d Carabinieri cd Alpini muoveva verso la zona di combattim ento per raccogliere le truppe ripieganti e provvedere ad una ulteriore difesa nella zona eli Gallina di Qafe. La mattina del 4 dicembre il nemico riprendeva violentemente l'attacco sul presidio eli Qafe Kali Barclhe inviava i suoi e lementi avanzati contro la nuova posizione di Qafc Gallina. Da Gallina di Qafc nei giorni 4 -5 e 6 dicembre s i è potuto assistere ammirati alla resistenza del nucl eo del Capitano Bosco che attaccato da due battaglioni c bombardato dall e artiglierie e mortai d 'assa lto rimaneva asseragl iatO su i roccioni alti della Qafc Kali Bardhe s in o al completo esaurimento degli uomini , dci viveri e delle muuizioni. La tenace eroica r es istenza dei pochi cle-
menti rimasù al Capitano Bosco e di quelli dell a C. a F. al Comando de l Sottotencntc Micoli Marcello riu sciva così a t e n er e im pegnate le trupp e nemich e e preclu d erne il passo p e r o ltre tre g ior ni dando il tempo d i cos tituire una nuova lin ea d i res is tenza.
In questa ser ie di com b attimenti che va ad alto o n o re d e l va lore del so ldato it a liano mentre a tutti g li ufficial i e truppa deve andare il pl auso dei camerati c superio ri, p er i seguenti m i onoro proporre una ricompensa su l camp o al V.M. con le moùvazioni a fi anco segnate:
l) Sotto brigadiere DE IANNI Amedeo (Medaglia d'oro al V.M. alla memoria).
··comandante d i una squadra fucili eri, non ostante l'o rdine di ripiegare consc io del sacrifi cio sup remo a cui s i votava, rim aneva su l posto con due guardie c un fucile mitragli a t orc, riuscendo a proteggere il ripiegamento d e l suo plotone incalzato da prcponde rant i forze nemiche r ad onta del nutrito fuoco delle artigli erie, dei mortai c d e ll e armi automatiche avve rsari e . Caduto il tiratore imbracciava d ecisamente l'arma, continuando in piedi, con serenità Romana, a falciare la fanteria nemica ch e veniva all 'assa lt o. Esaurite le munizioni, se bbene ferito co ntinuava a resistere a co lpi di bombe a mano, fmchè colpito in pieno ca d c"a su l suo posto di combattimento col grido ccV/VA
L Subli me esem pio di s p rezzo d el pericolo c di consapevole sacr ificio fino all 'estre mo ( Koprensha albanese, lì 6 dicembre 1940- XIX.
2) Cap it ano BOSCO Ge nnaro (Medaglia d ' argento a l V.M. all a memoria).
"Comple tam ente isolato, in zona e levata, impervia, a l Co m ando di 30 guardie G. a F. e l O fin a n z ier i, resisteva e roicam en t e per ci nqu e g iorni agli attacchi di for ze nemiche su p e ri o ri ed all e int em p e ri e fin o ad esau rim en t o completo degli uomini - di viveri c delle munizioni".
Qafe Kali Bardhe lì 5 dicembre 1940- XI X.
3) Sottotenente med ico DEDOLA Giuseppe (Medag li a d 'argento alla memoria).
" In caricato dell' assistenza sa nitaria ad un reparto combattente allo scopo di megl io progredire alle sue incombenze; volontariamemc si p onava ave infuriava un combatt im ento co n segue nt e ad un attacco esegu ito dal n em ico con fo rz e pre pond c r ant i, c, o ltre a prodiga re l a sua opera d i m ed ico, partec ip ava alla lotta con s lan c io, violenza e t e na ce vo lo ntà fino ad offrire la s ua g io va n e vita in olocausto alla Patria. Sublim e ese mpi o di e levato sentim en t o d el d ove re, di spirito di sac rifici o fin o all'estremo c di Ro man e vinù militari ". Qafe Kali Ba rdh e a lb a n ese 3 - 5 di cembre 1940 - XI X.
4) Guardia terra ZARUGiovanni Battista (Medaglia d 'argento al V.M. alla memoria).
•·conscio d el sac rifi cio su premo a cu i s i votava, in qual ità di t irato r e di un fuc il e mitragliatore, mal grado la grande preponde ranza delle forze avversarie di uomini e di mezz i, riusciva col suo ùro ca lm o e p rec iso a protegge re il r i-
piegamento di due plotoni che avevano avuto ordine di portarsi su una posizione di resistenza arretrata. Esaurite le munizioni si opponeva ancora al nemico; ostacolandolo col lancio di bombe a mano ed in fuggendoli sensibili perdite. Colpito dal fuoco avversario cadeva eroicamente sulla sua arma. Magnifico esempio di sprezzo del pericolo e di spirito di sacrificio fino all'estremo".
Koprensha, lì 5 dicembre 1940 - XIX.
5) PJRAS Giovanni Antonio- Guardia terra- (Medaglia d'argento al V.M. alla memoria).
"Conscio del sacrificio supremo a cui si votava si offriva spontaneamente di coadiuvare il proprio comandante di squadra col quale riusciva a proteggere il ripiegamento di due plotoni che avevano avuto ordine di portarsi su una posizione di resistenza arretrata. Esaurite le munizioni si opponeva al nemico, ostacolandolo con lancio di bombe a mano ed infliggendogli sensibili perdite. Colpito da fuoco avversario, cadeva eroicamente al suo posto. Magnifico esempio di sprezzo del pericolo e di spirito di sacrificio fino all'estremo".
Koprensha albanese 6 dicembre 1940 - XIX.
6) Guardia terra PANTOZZ!Vito (Medaglia di bronzo al V.M. alla memoria).
"In combaltimento sempre primo tra i primi, si offrì più volte per attuare il collegamento con il suo plotone con quello vicino attraversando lunghi tratti di sentiero scoperto- battuto dal micidiale tiro del nemico. Colpito in pieno da una bomba da morta io immolava da eroe la sua giovane vita. Magnifico esempio del pericolo e di spirito di sacrificio fino all'estremo".
Qafe Kali Bardhe albanese, 6 dicembre 1940 - XIX.
7) Guardia terra BENVENUTI Foresto (Medaglia d'argento al V.M.). "Tiratore di un fucile mitragliatore, durante un attacco nemico s i disponeva particolarmente al tiro avversario per megli colpire la fanteria incalzante. Colpito alla fronte da una scheggia, asciugati gli occhi dal sangue che sgorgava dalla ferita, ripigliava con accanimento la lotta, infli ggendo gravi perdite al nemico. Magnifico esempio di sprezzo del pericolo e di spirito di sacrificio".
Koprensha albanese 6 dicembre 1940- XIX.
8) Guardia terra QUACQUERIN!Ermenegildo (Medaglia d'argento al V.M.). "In combattimento, sempre primo fra i primi, più volte si offrì per attuare il collegamento del suo plotone con quelli vicini, attraversando lunghi tratti di sentiero scoperto, battuto dal micidiale tiro del nemico .. Con irresistibile impeto, inoltre, partecipò a diversi contrassalti sferrati contro preponderanti forze avversarie, infliggendo al nemico sensibili perdite e trascinando i
compagni con esempio delle sue spiccate virtù soldatesche e del suo elevato spirito di sacrificio".
Qafe Martes, 6 dicembre 1940 - XIX.
9) Sottotenente DI GREGORIO Eugenio (Medaglia di bronzo al V.M.).
"Comandante di un plotone fucilieri, alla testa dei suoi uomini resisteva strenuamente ad un attacco nemico eseguito con forze preponderanti. Sempre primo fra i primi, si distingueva per impeto dei suoi contrassalti, condotti con estrema decision e e con perizia di Comandante. Magnifico esempio di sprezzo del pericolo e di elevate vi rtù militari" .
Koprensha albane se 6 dicembre 1940 - XIX.
IO)Sottobrigadiere terra PAGNOZZ!Giuseppe (Medaglia di bronzo al V.M.).
"
In momento difficile del combattimento, esaurite le munizioni, si opponeva all'avversario col lancio delle bombe a mano c col deci so contrassalto del suo pugno di uom ini, in c urante della forte sp roporzione fra le proprie forze e quelle del nemico. Magnifico esem pio di sprezzo d e l pericolo e di spirito di sacrificio".
Qafc Mart es, 3 dicembre 1940 - XIX.
ll)Appuntato terra RAMIS (albanese) (Medaglia di bronzo al V.M.).
" In congedo chiedeva di arruolarsi volontario e raggiungeva un reparto in posizione avanzata. In combattimento, sempre primo fra i primi, si offriva più volte per attuar e il collegamento dei reparti e per far da guida ad essi, attraversando lunghi tratti di strada scoperta e battuta dal micidiale fuoco n emico. Soldato fedelissimo, esempio di spirito di sacrificio e di abnegazione".
Koprensha albanese , 3-5 dicembre 1940 - XIX.
l2)Sottotenente CARBONE Vincenzo (Croce di Guerra al V.M.) .
"Comandante d i un plotone di mitragl ieri, durante una serie d i combattimenti condott i dal nemico con grande preponderanza di uomini e mezzi, si di s tingueva per seren ità e sprezzo del pericolo".
Xhiorxhova albanese , B 6 dicembre 1940 - XIX.
Mi onoro anche seg nalare e proporre per un encomio, da iscriversi a matr icola, il sottobrigadiere Galll Clemente che, pur non avendo avuto occasione di prendere contatto di fuoco con il nemico, con la sua intelligente attività e insta ncabi le attività portava un valid iss imo contri buto alla organizzazione della sistemazione difen s iva dell 'alta Valle Osum.
COMA NDO GENE RALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Fo n ogra mm a a man o
ALL'ECCELLENZA IL MINISTRO DELLE FINANZE
Paolo Tahon di Re ve l
ROMA
Vi informo, Eccellenza, che stamane so no s tato chiam ato dal DUCE che mi ha ordinato di rimobilitare i due battaglioni della R. Guardia di Finanza per essere inviati in Albania.
Dispongo in conseguenza e calcolo che occorrerà una diecina di giorni per avere i battaglioni pronti.
Roma, 11 Nove mbre 1940 - XIX
IL GENERALE DI CORPO D' ARMATA COMANDANTE GENERALE (U. Pignctti)
STATO MAGGI ORE REGIO ES E RCITO
Uffic io O rdin a m e nt o e Mob ili ta z io n e Sezi one Oltremare
N. 011019/407 di proL P.M. 9, lì 18 novembre 1940 - XIX
AL C0\1ANDO GENERALE R. GUARDIA DI FINA..'\oZA ROMA
ALLA DIREZ10 E CE 'ERALE DEL LA MOTOR I ZZAZIOXE
ALLA SUPERIORE TRASPORTI SEDE
e, per conoscenza:
AL GABINETTO ROMA
AL COMANDO SUPREMO- STATO MAGGIORE GENERALE
POS T A MILITARE 21
AL COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE ALBA
POST A MILITARE 22 A
AGLI ISPinTORAT T D'ARl\tA TFT'Tl
AT COMA Dl ARMATA- in terriwrio TLTTI
AL C0.\1A DO CE ERALE DEL L'AR\lA DEl CC.RR. ROMA
AI COMA DI DI CORPO D'ARMATA - in t<>rriLOrio - Tt:TTI
AI COMAND I Dl DIFESA TERRITOR IALE TUTT I
SUPERIORE ALB A TA POS T A MILITARE 22 A
ALLE RI MA ENTI GENERALI,
IS PETT O RATI I.W ENTI AUT ONOM I DEL MI TS T ERO
AL SERVIZI O I NFOR MA ZIONI MILI TA RE
AI RI MA E T I UFFI CI DELLO STAT O MAGGIORE
OGGET TO : I e Il btg. R. Guard ia d i Finanza p er !"Alban ia.
ROMA SEDE SE D I::
Seguito fog li o di questo S.l\ L 11.27870 dellS co r rente (per g li enti che lo hanno r icevuto).
l. Il I e Il btg. R. Guard ia di F inanza so n o dest inati in Alban ia.
I l. Centro di mo b ilitazione: leg io n e alli evi R. C ua r d ia d i Fi n anza - Roma.
III. Formazioni ed organici: que lli pr esc ri tt i p er i b t g. cc.nn. i n rìnfo r zo all a cope rt u ra, di c ui all 'a ll ega t o l a l fogl io di qu esto s ta to m agg io re n. 002620 de l l o magg io c.a., con la varia n te che c iascun ))lg. av rà 3 autocarr i, in sos ti tuz io n e de ll e 8 carrette di btg. (l).
(l) Forza di ciascun btg.: ufficiali 22 -sottufficiali c truppa 644- quadrupedi 90- autocarri leggeri 5.
IV. Personale: (ufficiali, sottufficiali e truppa) tratto da quello alle armi (preferenza ai volontari).
V. Dotazioni e mezzi di trasporto:
a) individuali e di reparto -a cura del centro di mobilitazione quelle previste dal Tomo II - fascicolo l o - e successive varianti. Ciascun militare (sottufficiali e truppa), oltre alla?? vestiario ed equipaggiamento al completo, dovrà avere in distribuzione gli indumenti di cu i aJJa circolare di questo stato maggiore - ufficio servizi- n. 32541 d ciS corrente - che si all ega in cop ia per il comando generale R. Guardia di Finanza;
b) mezzi di trasporto -la direzione generale della motorizzazione è pregata assegnare al centro di mobilitazione anzidetto gli autocarri occonenti per la sostituzione delle carrette (totale n. 6 autocarri leggeri).
VI. Approntamento- per le ore zero del 25 novembre c.a.
VII. Per i movimenti seguiranno ordini da parte della direzione superiore trasporti, alla quale il comando generale della R. Guardia di Finanza è pregato trasmettere i dati occorrenti.
p. IL SOTTOCAPO DI S .\-1. DELL'ESERCITO d'ordine
IL GENERALE CAPO DEL II REPARTO f.to. F. Rossi
Informo che il Du ce mi ha direttamente o rdin ato di far partire per Albania battaglioni R. G. F. da domani 24. Saranno avviati Brindisi e di qui per via aerea a destinazione.
Quadrupedi saranno trasportat i in seguito appena possibile.
COMANDO SUPERIORE CARABINIERi R EA LI DI ALBANIA
U fficio Servizio
r. 50/20 di Protocollo SEC RETO Tirana, lì l O dicembre 1940 - XIX
OGGETTO: Funzionamento dci servizi di polizia.
ALLA DIREZIONE CENTRALE Dl POLIZIA
AL CO\TANDO SLPE RTORE R. CUARDTA Dl FINA ZA
AT COMA:\D J DELLE LEGlO T CC.RR. DI TIRA A E VALONA
AI COì\fANDT DJ CRl.7PPO CC.RR.
AL CO :MAI\00 DELLA MJLlZIA FASCISTA FORESTALE
AL COMANDO DELLA MILIZIA ALBA ESE DELLA STRADA
e per conoscenza
AL CO)lANDO SC PERlORE FF.AA. ALBAXTA
ALLA R. Lt CE\! ERA LE
ALLA PRESLOE ZA DEL CO SICLTO DEI MINI ST RI
AL DELLA GIUSTTZlA
AL MINISTERO DELL'INTERNO
AL MINISTERO DELLE FINANZE
AL ML\TISTERO AGRICOLTURA E FORESTE
AL CE ' ERALE DELL'AR\TA DEl CC.RR.
AL COMA \DO CC.RR. DELLA IX ArulATA
AL COMA DO DEI CC.RR. DELLA XI AR\TATA
AL COMANDO DEI CC.RR. DELLA R. AERONAUTICA
Rifer im ento riunione tenuta presso questo coman d o il29 novembre u / s, e alla conseguenti proposte in o ltratcmi ;
pre i gl i ordini dal Comando Superi ore FF.AA. Albania ; comu nico qui di seguito la ripartizione dci compiti di ciascuno degli Enti in i ndirizzo:
Polizia politica e ordine pubblico: in tutt o il ter r itorio, tranne la vigilanza sugli st rani e ri , affidata esclusivamente alla Pol iz ia.
Polizia giudiziaria: in tutti i cas i di diretto intervento.
Polizia militare: integ r almente.
Polizia economica: vigilanza per gli scop i che di seguito vengono indicati, in . collaborazione dove esiste, con la Guardia di Finanza e Polizia. Tutti gli altri compiti istituzionali di specifica loro competenza.
Polizia politica e 01·dine pubblico: vigilanza sugli stranieri, tenuta del relativo schedario e dichiarazioni soggiorno per i medesimi (con l'ausilio dei comandi dell'Arma non in capoluogo sede di Questura e Ufficio Staccato di Polizia).
Vigilanza sui sovversivi e sospetti politici residenti nei detti capoluoghi. Informazioni. Tenuta del relativo schedario, con la collaborazione dei suddetti comandi dell'Arma, e con facoltà eli consultazione presso i comandi dei gruppi in sede del materiale e raccolto dagli stessi.
Partecipazione ai servizi di ordine pubblico nei capoluoghi .
Polizia giudiziaria: nell'ambito dei capoluoghi sedi di Questura e Uffici Staccati, per i casi di diretto intervento.
Polizia amministrativa: nei capoluoghi, con i suoi organi e nel rimanente del Regno con la collaboraz ione delle stazioni dell'Arma, tramite i comandi di ufficiale: conciliaz ioni; pratiche (e relativa vigilanza) inerenti a passaporti, a licenze di porto d ' arma non di guerra, a vendita e trasporto di armi ed esplos ivi (per delega di questo Comando) a licenze per pubblici esercizi (per delega come sopra), ad autorizzazioni per case di meretricio; vigilanza e controllo sanitario su queste ultime (tranne la vigila nza nelle case di tolleranza per militari, nelle ore di frequenza) e sulle prostitute isolate; rimpatri i e fogli di v ia obbligatori; vigilanza agli scali aerei civili e marittimi nei capoluoghi sedi di Questura e Uffici Staccati e contro ll o documenti di entrata e uscita, con relativa consultazione deUe rubriche di frontiera; vigilanza su trattenimenti e spettacoli pubblici e sugli esercizi pubblici.
Rimane esclusa- di quanto sopra - ogn i attr ib uzione affidata daiband.i dell'Arma dei Carabinieri Reali.
Polizia economica: collaborazione alla R. Guardia di Finanza per gli scopi d i seguito indicati; controllo sui prezzi dei generi di prima necessità con il concorso degli agenti mun ic ipali.
Dispongo pertanto che gli agenti mun icipal i stessi, in quanto elementi di polizia, passino - per t utt o il periodo di guerra- alle dipendenze, per l'impiego, della Direzione Cen tral e di P olizia e suoi organi periferici che prenderanno i necessari accordi con i Capi dei municipi.
Polizia stradale: organizzazione e vigil anza sui servizi per regolare l a cir-
colazione stradale nei capoluoghi che vengono effeuuati a mezzo agenti municipali; concorso di agenti di Polizia motociclisti con militari dell'Arma (abbinati) per vigilanza circolazione stradale sulle p1incipali vie di comunicaz ione.
Servizi preventivi: vigilanza alle norme relative ag l i a llarmi aerei c sull'oscuramento; v igilanza fissa notturna in Ti rana, a mezzo di pattuglioni in bicicletta con punti di r iunione con analoghi servizi Arma; vigilanza scali delle autOcorriere; segnalazioni reciproche coi comandi dell'Arma interessati, nei riguardi dell'accesso od uscita dal Regno di clcmcmi i-.critti nella rubrica di frontiera o comunque sospetti.
CUA ROJ A 01 FINANZA
Polizia difrontiera: sia ai fini fiscali che a quelli di carattere politico: controllo passaport i; vigil<1nza espatrii clandestini, ccc. (per la frontiera terrestre).
Polizia tributaria: integralmente.
Polizia economica: per la difesa \'alutaria. integralmente; vigilanza con la collaborazione delrArma e della Polizia. per la prevenzione e repressione dci reati relativi agli appro-.-. igionamenti e consumi, in particolare per quelli di accaparramento c occultamento.
Per altri compiti di carallere militare, come da in vigore.
Polizia stradale: secondo le disposizioni dell'Tntendenza Superiore e dei Comandi di Grande Unità cui sono assegnate le Centurie d i Milizia Stradalr Ital iana.
La \1ilizia Stradale Albanese (che gra,·a bilancio albanese) eseguirà ..,ervizi di po l izia stradale (con elementi abbinati italiani ed alban€'si) nel territorio del Regno sino al l imite delle rctrovie di Armata prendendo accordi con i comandi di gruppo dell'Anna competenti.
Oltre ai compiti istituzionali specifici, che continuerà ad assolvere indipendentemente dalle presenti norme, concorrrrà con le altre forze di Polizia in materia giudiziaria e politica, ogni qualvolta ne abb ia possibilità, riferendone per la periferia a i comandi d i gruppo delrArma competenti c perTirana direttamente a questo Comando Superiore.
Le predette di s posizioni andranno in vigore dall5 corrente. Ove so rgano difficoltà nella loro applicazion e pratica, pregasi riferirn e co n le proposte del caso.
Quanto so pra in linea di mas s im a, re stando int eso che le attribuzioni con la prese nte s pec ificate non escludono dalla perfetta intima co Uab o razion e in tutti i campi degli organi di Polizia vari, n e ll'inte r esse s up e riore del Paese, dell'E se rc ito e d el serv izio.
JL GENERALE Dl DIVI SIONE VICE COMANDANTE GENERALE DELL'ARMA DEl CC.RR. (C. Agos ri nucci)
p.c.c. IL COLONNELLO ADD ETTO
(Gino Riccioni)
Nr. 454 di prot.
P.M. lì (Dobrej) 26 Gennaio 1941 - XIX
OGGETTO: Relazione sul fatto d'armi del 24 Gennaio 1941.
In relazione alle disposizioni impartite dal Comando Settore "Fini" con il suo ordine di operazion i n. l, e in esecuzione a ll 'ordine di operazione n. l di questo Comando, il Btg. "Tarvisio" R. G. Fin/ za ha operato nel modo seguente:
ORE 5 partenza dalle vecch ie posizioni , su due colonne: una sulla sinistra Tomorizza per occupazione q. 41 O; una per fondo valle per occupaz ione q. 548-4 70-706. Questa colonna marciava con in testa il Pl. Arditi, seguito dal Pl. Espi. e dalla 3• Cp.F. Il Comando in testa, in movimento Poi a q. 513.
ORE 7.25 le armi pesanti portate su q. 513 e già puntate, hanno spara t o pochi colpi per:
l o) - eliminare le sent in e ll e nemiche;
2 °) - richiamare l'attenzione del nemico sul suo fianco s ini stro;
ORE 7.30 : il Pl. Arditi andava all'assalto delle case di q. 548 c l e espugnava di forza, all'arma bianca e con bombe a mano.
ORE 7.37 q. 548 è espugnata- Arditi c Espl/ri procedono celerissimamente per q. 4 70 mentre la 3" C p s i attesta a q. 548.
ORE 8.03 q. 4 70 viene espugnata dopo fulminea lotta alla bomba a mano.
ORE 8.15 un Pl. della 3" Cp. muove da q. 548 per sost ituir e Arditi ed Espl.Il Comando s i spos ta da q. 513 per portarsi a q. 548/ - Le difficoltà del percorso e il nutrito fuoco nemico sul passaggio obbl igato c h e co ll ega le due quote, rallenta il movimento.
Alle ore 10 il Comando è a q. 548 in collegamento radio co n il gruppo Quaranta.
ORE 10.15: completata l'occupazione della lin ea da q. 470 a q. 378 (f. valle),
pl. Arditi c pl. Espi. partono per rag giungere il più velocemente possibile q. 607.
Da q. 548, il Com/te In t. del Btg., Cap. V/ARENGO, constatato che il2 oFiamme Gialle incontra forti difficold1 e che Mekam e q. 595 sono ancora in mano al nemico asserragl iato nelle case, fra le du e lo calità, dalle quali case, continuo fuoco d i armi automatiche batte d'infilata il passaggio obbligato fra q . 513 c q. 548 e molesta molto seriamente il fianco sinistro del e q. 4 70, decide di sconfinare d ' ini.liativa nel Settore del2 . Un Plotone della 3• Cp. comandato dal Sten.de LAURENTIIS, rinforzato da una sq. mtr. c da una sq. mortai 45 riceve l'ordine di i nvestire "Ylekam (casa c tomba mussulmana) e di impadronirsene.
Contemporaneamente con due armi p esa nti (una del l " e una del 2°) po state in una casa di q. 548, dirige il fuoco su le postazioni nemiche di q. 595.
ORE l 0.45: Mekam è presa.
Q. 595 resiste ancora c risponde con rabbiose raffiche al tiro delle nostre armi automat i che.
ORE 11.15: Q. 607 è raggiunta e occupata.
ORE 11.25 : Avuta la sensaz ione che la resistenza di q. 595 và attenuandosi, il Cap. VIARENCOcostituisce una pattug li a di volontari comandata dal Stcn. An. (pattuglia o. c.), o fferto si pc 1 · la bisogna, e l a lancia all'attacco di q. 595, che, contemporaneamente viene investita dal lato opposto da un pl. del 2 ° btg.
ORE 11.45: q. 595 è presa d'assalto ed occupata.
Tutti g li ob ietti\ i del l o e 2 o Btg. sono raggiunti.
ORE 13
Un pl.f. della 3 Cp. rinforzato da una sq. mtr. , parte per sostituire sul posto a q 607, g li clementi che avevano effettuato l'occupazione.
L 'azione s i è svo lta con impeto che ha tr avo lto ogni ostacolo e co n rapidità fulminea. La so rpresa è stata, in g ran parte, ottenuta. L' entusiasmo, il valor<' r la perizia hanno fatto il res to.
i sono panicolarmente distinti il pl. Ard iti, il pl. Espi., e un pl. della 3 ' fu c. c, fra tutti, sempre primi fra i primi, trascina t ori dci loro uomini: il Tcn. SCIRETTA Salvato r e- Com/te Pl. Arditi- (rimasto anche leggermente ferito al viso c alle mani): il Ten. CARRJERJFranco- Com / te Pl. E pl.; il Sbt. LO PRElATO Achille- Com / te Sq. Arditi; Sbt. SAMMARTINOTullio- Com / te Sq. Arditi;
C t. CO!UJO Antonio, ardito (ferito all'occhio); Ct. PICA Alfredo (dccc d uto ); Sb. GODD!Rairnondo- Com / te Sq. Espl.; Sb. BROCCAIOL!Cesare- Com/ te Sq. Espi.; Gt. FEDERJCO Angelo esp l oratore, Gt. PICA Pi erino esploratore, Gt. COLP!Riccardo e Gt. COLUCC!N!Trento esploratori ; Sten.de LAuRENTllS
Augusto - Com te pl. fuc., Sb. ZAZZU Giovanni - Com / te sq. mortai; Sten. DEL PERO Renato - (Mrt. Ptg. o.c.).
Non è ozioso seg nalare l'affettuoso spirito di co llabora zione fra il l ") e il 2 ") Btg. Fiamm<' Gialle, co ll aborazione che ha pNmcsso di deb<'llarc in breve tempo la tenace resistenza del nem ico.
Per i valo r osi invierò proposte a parte.
lL CAPITANO COMANDANTE fNTERlNALE (Giorgio Viarengo)
Comando de lla Compagnia della R.G. di Finanza
N. 17 R di prot. Rodi (Egeo), lì 5 marzo 1941 - XIX.
OGGETTO: Fatto d'armi a Castelrosso.
AL COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE DELLE ISOLE ITALIANE DELL'EGEO RODl
ALL 'ECCELLENZA IL VTCE GOVERNATORE DELLE ISOLE ITALIANE DELL'EGEO RODI
Dalle dichiarazioni dei militari dipendenti la difesa dell'isola di Castelro sso contro l'attacco inglese si è svolta nel seguente modo:
La mattina de125 febbraio la pattuglia composta del Carabiniere RUSSO Filippo e della Guardia Scelta LEONARDI Nello, di servizio a Punta N ifti con compiti di avvistamento di eventuali tentativi di sbarco del nemico, verso le ore 3,40 scorgeva una nave che passava in vicinanza de ll ' l so lotto di Ipsili e s i dirigeva verso la Baia di Navlaca.
I due m ili tari correvano subito in paese e davano l'al larm e alle caserme della R. Guardia di Finanza, dei Carabinieri Reali e della R. Marina; senz'altro il piccolo presidio, al comando del Maresciallo Capo CC.RR. TRIPOLJMichele, si disponeva alla difesa raccogliendosi tra la caserma dei Carabinieri e la Stazione Radio , insieme ad alcuni c ivi li precisamente l'ufficiale postale ! NDRACCOLO Ildebrando e la Guardia municipale FUNDA Emanuele con i figli Giovanni e Nico.
Così, oltre ai suddetti c ivil i, r isultavano presenti :
R. Mar in a N. 13 uomini comandati dal Capo di 2 " classe Mastropaolo Filippo;
CC.RR. N. 8 uomini comandati dal Maresciallo Capo Tripoli Michele;
R..G. di Finanza N. 3 uom ini comandati dal Brigadiere Politi Emico;
R. Aereonautica N. l (Aviere marconista).
Mentre il Capo Mastropaolo si collegava con Rodi e gli altri s i mettevano in posizione, venivano avvistate alcune imbarcazioni che s i dirigevano verso il
porto; accolte da un vivace fuoco di mitragl iatrici, esse tornavano rapidamente ind ietro c sparivano dietro la punta della Delegazione.
Per ch iarire la situaz ione, veniva inviata verso i ft i una patruglia com p osta della Guardia Sguazzin Albino c di tre marinai, tutti spontaneamente offertisi per tale r ischioso comp it o, mentre un'altra pattuglia, composta dalla Guardia Scelta Leonardi Nello, d<'lla Guardia municipale Funda e di un suo figlio, riceveva l'ordine di portarsi sul monte Mundo con l'incarico di segna lare eventuali movimenti del nemico a ll e spalle dei difensori.
La prima pattuglia attravcrsa' a decisamentc il paese e usci' a dalle ultime case procedendo cautamente' erso Nifti, quando è stata accoha da numeroraffiche di mitragliatrice. Tquattro uomini, pur trovandosi di fronte a forze superiori, rispondevano arditamente con i moschetti rna venivano presto sopraffatti dal nutrito fuoco di varie armi automatiche che li colpiva tutti. La Guardia Sguazzin Albino e il marinaio Sali Alfr<'do pap;avano con la vita il loro ardimento, c il i\1arinaio Boscolo Romano restava immobilizzato da una ferita alla gamba, mentre il Marinaio Giuseppe hcnchè colpito al' j.,o, riuscì' a a tornare indietro e a dare la noti.lia dell'anenuto sbarco eli nemici.
Allora, dopo che il Capo Mastropaolo ebb<' messo al corrente Rodi con un breve mc:.saggio e ridotto l'appar·ato inlllilizzabile, il ristretto manipolo si dirigeva sul Paleocastro, secondo il piano di dife-;a, portando le mitragliatrici Colte le pubblicazioni riservate. Quest'ultime' cni' ano più tardi distrutte con ogni cura. !manto appariva da Punta S. Stefano una Torpediniera o ('annoniera nemica che entrava lentam<"ntc nrl porto e, si ormrggi ava alla boa: -.u bit o dopo la popolazione locale si riversava sulla banchina inneggiando all'lnghiltcrra.
Al Pa lcocastro, sempre a l comando del Mar<'sciallo Capo Tripoli Michele, veniva apparecchiata l'estrema difesa. Risultavano presenti:
larinai 23 (compreso il p<'r:.onale della tazione di Vedetta comandata dal Sergente Stiebel Carlo)
Carabinieri 7
Finanzieri 2
Avieri
Civili 4
Operai R.M.
In tutto 38 uomini oltre a tre marinai che s i trovavano di pattuglia a Punta S. Stefano e che so lo dopo più di 24 ore dovevano essere catt urati dag li in g lesi.
li piccolo presidio di s pone,·a di 5 mitragliatrici Colt, di 38 moschetti e di bombe a mano.
Poco dopo l'alba forze nemiche provenienti dal paese e daJJaBaia di Navlaca iniziavano l'attacco al Palcocastro, protette, oltre dalla cannoniera che era in porto, da un in crociatOre e da un cacciatorpedinier e che incrociavano al largo.
Non appena le prime pattuglie nemiche giungevano a distanza di tiro utile, la difesa apriva il fuoco, riuscendo ad arresta rl e nei pressi del convento di S. Elia e del monte Vigla . .Malgrado c he queste po s izi o ni potessero svolgere un nutriti ss im o fuoco di mitragliatrici. gli avversari, vic;to che non potevano aver ragione dei difensori , ri c hi edevano il fuoco dell'artiglieria mediante un razzo verde. Subito dopo dalla cannoniera che era in porto partiva un primo colpo di cannone seguito imm ediatamente da molti altri.
Il P aleocastro, bersagliato da sì breve distanza, non poteva opporre alle granate nessun valido riparo; per di più i difensori venivano coperti di scheggr, di polvere e di un den so fumo che toglieva loro ogni visibilità.
Per evitare perdite forti il pres idio si distendeva il più poss ibile e i sottuffìcia li s i ripartivano i tratti di linea ; tutti continuavano a difendersi accanitamente , e malgrado i vuoti che si andavano formando nelle s ue file, la dife sa riusciva a tenere in iscacco un ne m ico mo lt o superiore d i forze c di armamento per oltre tre ore.
Verso le 10 gli inglesi, avvicinatisi al muro di cinta solto la protezione del cannone c delle m itragliatrici, iniziavano un intenso lan c io d i bombe a mano verso l'interno, da dove si ri spondeva con i moschetti e con le bombe. Essi riuscivano a penetrare nel Paleocastro <' a raggiungere iJ punto più elevato mentre ancora si combaueva tutto intomo: solo allora potevano impadronirsi della posizione e disa nnare gli ultimi difensori. La bandiera non era stata ammainata.
ella difesa erano caduti altr i quattro uomini<' cioè i marinai Savocco
Nicola, Loconsol o Luigi, Troiani Eligio e l' operaio Corfìà Anton io, menrre nov e avevano riportatO ferite più o meno gravi. Un graduato, il Sottocapo R.T. Mccch ia Mario che era stato visto combattere fino all ' ultimo, ri su ltava disperso.
La resistenza era durata in tutto quasi sei o r e contro un nemico dieci volte superiore di numero , molto più potente armato e appoggiato da navi.
l prigionieri sono stat i poco dopo condotti alla se de della Delegazione per essere interrogati dal Comandante della s pedizione, che si era iYi stabilito; attra\·ersando il paese tra la popolazione indifferente, essi cantavano inni patriottici e inneggia\'ano all' ltaJia, al Re e al Duce. Risultavano presenti 36 uomi-
n i compresi se tte marinai giunti al mattino col M/v " Annulla" e subito catturati. Successivamente so no stati condotti nelle scuole dove hanno pass ato il re sto della giornata e parte della nott e: durante la noue ess i hanno udito il cannoneggiam e nto d e ll e no stre navi e in seg uit o ad esso so no stati co nd ott i ve rso Punta N ifti e cos tre tti ad appiattarsi fra gli scogli per non essere avvistati dall e t o rp e diniere c h e frugavano le tenebre con i rifl e tt o ri .
Durante l a g iornata del26, avendo i prigioni e ri fatto pres e nte che erano digiuni., alcuni di ess i sono s tati autorizzati a recarsi, so tto scorta, alle caserme p er prend ervi i vive ri ; allora essi hanno visto che le caserme erano stat e saccheggiate dalla popolazione.
Nel pomeriggio del giorno 26 venivano rilas ciati i due figli di Funda, mentre s i aggiungevano g li altri tre marinai di Punta S. Stefano.
La mattina del27 una parte d ei prigionieri è s t ata inviata al P aleocastro so tt o scorta pe r prendere d ei viveri me ntre gli altri, comple ss ivam ente 18 u omini, compresi i quattro sottu ffi cia li, riman eva n o sul p osto.
Quand o sono stat e avvistate le no s tre t o rp e dini e re , gli in g les i hanno fatto spostare i prigionieri suddetti verso Navla ca: il Maresciallo Trip o li e il Brigadiere Politi co n l' int e nzione di fuggire riuscivano però a restare n e l baracchino di Punta Nifti , mentre il Capo Mas tropaolo, pur avv iandosi riu sc iva a r est are indietro agli altri
Quand o la R. Torpedinie ra " Lupo" è pa ss ata a breve di stanza il Brigadiere Politi, non avendo potuto togliersi g li stivali, s i è gettato a nuoto co mpletamente ve s tito , e le ha mo sso in co ntro con l'intento di fornire notizi e s ulle forze nemiche; eg li riusciva a portars i sotto e a farsi notare e raccogliere da una lancia, con la quale tornava poi a pre ndere il Mare sc ia llo Tripoli, il CapoMa stropao lo e du e in g les i che s i e ran o d ecis i a gette re le armi.
Avvenuto lo s barco d e ll e nostre truppe la bandiera Italiana tornava a s ventolare su Castelrosso e una parte dei prigionie ri veniva subito lib erata; tra essi la Guardia Leonardi.
Success iv amente questo militare prendeva parte alle operaz ion i che hanno p o rtato alla co mpleta cacc iata del nemico, fa cen do da guida ad ufficiali e a reparti, assolvendo incarichi di ricognizion e e di co llegamento co n alt ri militari del R. Ese rcito e contrib uendo al servizio d' o rdine pubbli co.
Il Brigadi e re Politi invece, e ra inviato a Rodi per ordine del S ig. Ammirag lio per fornire ragguagli a codesto Comando Superiore.
Di fronte all'evidente eloquenza dei fatti non è necessario mettere in rilievo il comportamento dei militari, che è stato lodato dagli stessi nemici.
Tutti i componenti del piccolo ma risoluto presidio hanno contribuito a scrivere una nuova pagina nella storia dell'eroismo del soldato italiano. Carabinieri, Marinai e Finanzieri, Avieri e civili, hanno nobilmente gareggiato in valore, in ardimento, in spirito di sacrificio: solo opponendo i petti alla superiorità numerica e dei mezzi, l'esiguo ma fiero manipolo ha potuto resistere per lunghe ore.
Organizzatori e animatori della resistenza sono stati i tre sottufficiali già più volte nominati che si sono prodigati in tutti i modi.
li Maresciallo Tripoli Michele, comandante del presidio, ha raccolto gli uomini, dato disposizioni per la difesa e, benchè angustiato dalla preoccupaz ione circa la sorte della famiglia presente a Castelrosso e lievemente ferito a un piede, si è portato sempre do ve più necessaria era la sua presenza.
Il Capo R. T. Mastropaolo, che con calma ammirevole ha effettuato le segnalazioni a Rodi, ha continuamente incoraggiato gli uomini si è esposto ai maggiori pericoli, si è prodigato con altruismo veramente straordinario. Colpito più volte ha dimostrato un coraggio leonino e un entusiasmo giovanile, malgrado l'età avanzata, dando prova di una tempra non comune. Egli ancora ha incitato gli altri a cantare e innegiare alla Patria attraversando il paese, ed ha indotto un soldato nemico, che lo doveva sorvegliare, a gettare le armi e a darsi prigioniero.
li giovane Brigadiere Poli ti Enrico, ha partecipato al combattimento con coraggio e abnegazione, spara nd o fino all'ultimo sul nemico, incoraggiando i compagni e soccorrendo i feriti, benchè leggermente ferito esso stesso. Più tardi, prigioniero, quando ha visto le nostre torpediniere, si è gettato in mare completamente vestito, se nza curarsi del n emico che poteva far fuoco su di lui e risch i ando di annegare a causa dell'impaccio degli abiti e degli stivali, riuscendo così a dare so ll ecitamente utili ragguagli al comando della nostra spedizione.
Degli altri due militari dipendenti, la Guardia Sguazzi n Albino ha volontariamente guidato una pattuglia contro il nemico per riconoscerne la forza e le int ez ioni, e, benchè di fronte a forze esorbitanti, si è battuta eroicamente ed ha sacrificato la giovanissima esistenza.
La Guardia Scelta Leonardi Nello, dopo aver efficacemente vigilato insieme al Carabiniere Russo, tanto che ad essi va il merito di non aver fatto sorprendere i] piccolo pre sidio, ha provveduto alla sicurezza dalla parte di punta
S. Stefano, ha partecipato animosamente a tutto il combattimento, e durante la rioccupazione dell'i sola ha portato il suo contributo esegue ndo rischiose azioni di pattuglia.
Anche tra gli altri valorosi abbondano gli esempi di puro eroismo, da quello già ricordato dei tre marinai che hanno seguito volontariamente la Guardia Sguazzin incontro al nemico, a quello del Carabiniere Casini Giulio c del Marinaio Rom ano Faustino che sono restati feriti nel rilanciare al nemico le bombe da esso provenienti e non ancora esplose, ritorcendo cosl al nemico s tes so il danno e salvando vite tra i compagni. Nè so no da tacere il comportamento dell 'operaio della R. \1arina Corfià Antonio, oriundo del Possedimento, il quale combattendo valorosamente ha sacrificato la vita alla P atria d 'adozione , e della Guard ia municipale Fu n da Emanuele con i due giovani figli, nonch è dell'ufficiale postale Indraccolo Ildebrando. Si può dire anzi che tutti hanno eroicamente combattuto e molti hanno dato tutto o parte del loro sangue nella s trenua difesa della piccola isola che era stata loro affidata. Tutti hanno quindi ben meritato dalla Patria cd hanno fatto onore al proprio Corpo.
Cogegu arfi - Roma -
454 75 A 4 783. Da 23 febbraio mancano notizie reparti Mogadiscio e Chisimaio. Colonnello Sismondo recatosi Harar a suo imminente ritorno telegraferà ulteriori notizie.
TEN. COL. ADONE
lì 8 aprile 1941.
OGGETTO: Attività bellica svolta dal Gruppo.
Il23 gennaio scorso, dopo il ripiegamento da Cassala a Tessenei, venne costituito il Gruppo Mobilitato misto della R. Guardia di Finanza dell'Eritrea con i reparti del Corpo che, f in dal maggio 1940, avevano prima presidiato in armi il confine eritreo-su danese come truppa di copertura e partecipato, dopo, all'occupazione di Carora e di Cassala e a tutte le operazioni di guerra svoltesi in quel le zone.
Comandante titolare del Gruppo, per ord ine Vicereale, ero io che dovevo pure tenere il Comando della R. Guardia di Finanza deU'Eritrea. Ta le Gruppo, forte di quasi quattrocento uom in i, su tre Compagnie, veniva destinato alla difesa della piazzaforte di Massaua per costituire il Sottosettore No 1·d nei pressi di Emberemi, con un fronte di ci rca se i chilometri, e sistemarsi in fortini, costru i t i dagli stessi militari che dovevano presidiar!i, con mezz i d i fortuna e senza alcuna opera in cemento. Dopo gl i uomini furono pure incaricati della messa in opera del reticolato e della posa delle mine lungo l' i nte ro fronte del Gruppo. Verso la seconda decade d i marzo tali posiz i oni furono abbandonate per ripiegare su al tre già occupate da reparti della R. Marina e cost ituite da fortini, pure in r idotte a scavo e che i nostri miglioraro n o in iziando subito e contemporaneamente la costruzione di un reticolato, essendo ormai l'altro un chilometro circa lontano.
Alle ore l Odel31 marzo la Guard ia t. r. GARA U Salvatore, addetto alTribuna le d i Guer ra dello Scacchiere ord, mi informava per telefono che in Asmara erano affissi i manifest i per la resa della Gli ordinavo di rientrare subito in caserma e nello stesso tempo telefonavo a i Comandi ed all e autorità
competenti per sapere come dovevo regolarmi. Nessuno era in grado di darmi indicazioni precise, perciò mi recavo al Comando dello Scacchiere Nord per chiedere istruzioni al Capo di S.M. Colonnello PIZZORNO al quale ricordav o la dispo s izione del Comando Superiore delle FF.AA. dell'O.A.J. in forza d e lla quale la R. Guardia di Finanza, in caso di evacuazione di località, avrebbe dovuto segu ire le sort i del R. Esercito per essere impiegata.
li Colonnello PIZZORNOmi ordinava di portarmi ad Adigrat con i miei e con mezzi di fortuna, per seguire il Comando dello Scacchiere ad Amba Alagi; e poichè la R. Guardia di Finanza dell'Eritrea aveva un Gruppo mobilitato, mi presentavo all'Eccellenza il Comandante dello Scacchiere Nord proponendogli di portare gli altri uomini a rinforzare detto reparto. Il Comandante approvava la proposta aggiungendo che tale intervento sarebbe stato provvidenziale perchè, avendo dovuto sguarnirr la piazza di Massaua per di altri fronti, anche un centinaio di uomini avrebbe potuto influire sulla situaz ion e.
Davo, di conseguenza, gli ordini necessari c mandavo gli uomini in giro in cerca di automezzi ed in tal modo verso le ore 13 quasi tutti i militari lasciavano Asmara diretti a Massaua. È da mettere in evidenza il senso di responsabilità e di patriottismo di tutti gli uomini che lasciavan o le famiglie ed ogni avere p er raggiungere il proprio posto di combattimento; s i riusciva financo a recuperare un militare del Nu cl eo di Poli z ia Tributaria che nella mattinata era stato mandato in serv izio a Decamerè. Solo pochiss.imi militari restavano ad Asmara perchè, essendo ricoverati all'ospedale o in permesso o in servizio, non si potevano avvertire tempestivamente.
Alle ore 19 del giorno 31 / 3 / 194 1 tutti gli uomini era no adunati nella case rma d e l Corpo di Massaua ed alle ore 6 dell'indomani partivano per raggiungere il Gruppo la cui forza veniva portata a circa cinquecento uomini e le cui armi venivano rinforzat e da un'altra mitragliatrice "Schwarzlo se" c da un altro fucile mitragliatore. Il l " aprile il Gruppo, con le sue Compagnie in piena effic ienza, era sc hierato in modo da poter far fronte ad ogni evenienza malgrado i s uoi quattro chilometri circa di fronte e le difficoltà notevoli della zona; la 3• Compagnia aveva il tratto d i linea da l mare al fortino n. 5, la 2' Compagnia quello che va dal fortino n 6 al n. 10, lal ' Compagnia era di rincalzo
Intanto o rdinav o l'inten sifica zio n e dei serv izi di ve detta e pattuglie e che una sq uadra comandato dal Mare sc iallo O .t. ST!VALI Luigi rio ccu pa sse il fortino "Posto di Blocco" in pross imità del campo minato e dello schieramento nemico, sulle vecchie line e di resistenza e sulla pista di Emberemi , col compito di osservazio n e. ll pom eriggio del successivo, g iorno detti militari , di segu ito a mio ordine, riuscivano a sv i ncolarsi ed a ritornare in co lumi alle no s tre posizio-
n i, avendo avvistato una ventina tra camionette e carri armati nemici ed essendo stati pre si di mira dal fuoco avversario.
Ed infatti nei giorni 2 e 3 il nemico si stabiliva di fianco alle no stre vecchie posizioni e cercava di sfondare, per cui vi era un lun go duello di artiglieria, con int ervento di forze motorizzate nemiche e forte movimento di pattuglie avversarie che venivano respint e anche mercè l'i nt erve nto d e lle no stre armi automatich e; meraviglioso lo zelo ed il com portamento dei nazionali e coloniali che a gara partecipavano ai servizi di vedetta e pattuglia, fornendo preziose notizie e sfidando seri pericoli.
Ne ll e notti dal2 al3 e dal3 al4 le pattuglie della 3 • compagnia, comandate ri spettivamente dal Maresciallo Magg. t. FORZATI Giovanni e dal Maresciallo O.t. STIVALI Luigi riuscivano a raggiungere inosservate le posizioni del nemico presso il vecchio r e ticolato ed a ra ccogliere notizie. U n'altra pattu g lia della 3• Compagnia, composta dal Brigadiere CANU Vincenzo, della Guardia terra PORTA I si doro e di tre ascari, comandata nella notte dal2 al3 per ri conoscere e controllare la piana e la linea fino alla fascia fra il reticolato ed il campo minato , veniva attaccata e dispersa da elementi nemici per cui, tardando a ritornare, s i era costretti a segnalare l'assenza ai Comandi Superiori. Però la mattina del giorn o 4 gli uomini, dopo oltre 24 ore di assenza, riuscivano a raggiungere il proprio reparto sfuggendo alla cattura ed alla morte, s opportando notevoli disaggi e supera ndo varie difficoltà. La stessa mattina una pattuglia d e lla 2• Compagnia, composta dal Brigadiere t. VALDAMBRINI Riziero e dalle Guardie t t. DESIDERIO Alessandro e RIGAZZI Giacomo, facevano prigioniero un so ldato del Battaglione Royal Sussex il quale forojva imp ortant i elem enti sul nemico che aveva tentato l'attacco ritenendo di poter avere fa c ilm ente ragione, mentre finiva col perdere div ers i automezzi nella zona del campo minato. La Pattuglia ven iva citata all'ordine del giorno dal Comando della Piazza di Massaua.
Dopo l'attacco sopraccennato il n em ico alleggeriva la propria pressione. ll successivo giorno il Comandante del fronte a terra comunicava di sospe nd ere l'attività perchè erano in corso trattative co l nemico che chiedeva la resa della piazza. Alle ore 18 di detto giorno lo stesso Comandante comunicava di riprendere l'azione avendo deciso le autorità superiori dì resistere ad oltranza. Intanto avevo fondate notizi e che gli obiettivi del nemico erano la costa e la pista di Emberemi, per cui proponevo al Comandante del Settore Nord di consolidare il fronte p e r poter essere in condizioni di stroncare ogni tentativo nemico di forzamento. Di conseguenza detto Comando ordinava che la 1• Compagnia, che era di rincalzo, occupasse i fortini 5, 6 e 7 e che la 1• Compagnia Granatieri occupasse i fortini dal mare al n . 2 compreso, e cioè il primo tratto
di muro ultimato del settore, affinchè la 3' Compagnia restassero so lo i fortini 3 bis e 4 cd alla 2 • Compagnia i fortinj 8, 9 e 10 (veru schizzo). Le tre Compagnie del Gruppo avevano, poi, da me l'ordine di riunire i mjlitari coloniali in un plotone per proprio rincalzo, con il comp ito di evitare qualsiasi sorpresa ed in particolare di prevenire ed impedire un attacco del nemico sul rovescio delle posizioni.
Si riprendeva, quindi, l'attività delle pattuglie, una delle quali, composta dal Brigadiere CALIA Melchiorre e dalla Guardia TIDU Raffaele della 2" Compagnia, dall'imbrunire del giorno 6 alle prime luci del giorno seguente, andava ad appostarsi tra gruppi nemici e rientrava inosservata con notizie e dati importanti. Un'altra, al Comando del Tenente DOSI Ferdinando, nella notte dal 7 all'8 aprile riusciva a riconoscere la pista di Emberemi ed ad accertarsi che le mine dislocate su detta pista, all'altezza del reticolato antistante Ja vecchia linea dei fortiill, erano state tolte o disinnescate per cui le innescava nuovamente alcune in corrispondenza del passaggio della pista attraverso il reticolato; opera preziosissima della quale si potevano l'indomani constatare gli effetti, in quanto alcune camionette si immobilizzavano in detta località inducendo il nemi co a desistere dall'attacco coi mezzi meccaoizzat i.
Alle ore 2 dell'8 aprile il nemico manifestava la sua volontà di altaccare con lancio d i razzi per cui veniva dato l'allarme ai reparti. Verso le ore 3 le pattuglie avversari e s'incontravano con le nostre che erano costrclte a ritirarsi e constatare come l'avversa rio avanzasse in forze sulle due note direzioni pur· impegnandoci su tutw il fronte. Tra tutte sono da seg nalare per il valoroso comportamento, la pattuglia della 2" Compagnia, Comandata dal Maresciallo O.t. BARTOLOMUCCI Sinforo e quella della l 'Co mpagnia comandata dal Brigadiere t. PUGGIONI Salvatore con le Guardie TATA Umberto e BRECCIA Andrea che riuscivano a spingersi fin presso le posizioni avvcrsaTie c qu indi a sfuggire alla cattura e rientrare con utili informazioni.
Da accertamenti eseguiti dopo, si è potuto stabilire che wtto il Battaglione "Royal Sussex" attaccava il nostro fronte smTetto da numerose mobiJi e potenti artig li erie appostate a qualche chilometro appena e con molte armj automatiche.
J prim i ad essere attaccati, poco dopo le tre, erano i forti n i n. 3 e 3 bis che resp ingevano il nemico col fuoco d i sbarramento delle mitagliatri ci "Schwmarzlose". Verso le ore 3,45 il fortino n. 4, dislocato a quota 23, posiz ione più avanzata ed elevata fra la pista ed il mare, avvertiva un attacco contro il fortino lungo l a spiaggia e tentava di ostacolarlo con intenso fuoco della mitragliera della Regia Marina 40/3 9 e lanciava mo l ti proiettili traccianti per indicare il bersagl io alle nostre armi automatiche in linea: gli avversar i, intanto , attaccavano dappertutto le nostre posizioni che reagivano con energia e prontezza.
Verso le ore 4la squadra coloniale del Comando Gruppo, di dieci uomini appena, ma ammirevole per ardimento e valore, agli ordini del vecchio e fedele SCIUMBASCI MUSA MOHAMED e con appena un fucile mitragliatore, veniva a trovarsi di fronte ad un forte nucleo avversario , incuneatosi fra il so ed il 6o fortino e giunto a pochi passi dal mio comando, per cui intervenivo personalmente dir igendo l'attacco e poscia ordinando l'assalto agli ascari che catturavano una ventina di prigionieri tra i quali due ufficiali ed alcuni feriti, cinque fucili mitragliatori e diversi fuci li , pistole e materiale vario. A questa azione partec ipavano anche il Comandante della batteria 65 / 17 Capitano SALVATO Carmelo ed il suo subalterno GALLOTTI Umberto che, fatti chiamare da me in pre cedenza per appoggiare col p ezzo vicino la no s tra azione e messo questo fuori uso, s i d ifendevano valorosamente coi fucili.
l n tanto i fortini 5 e 6 della l" Compagnia, animati e dir·etti dai loro in stancabili ufficiali c specialmente dal Capitano DELFINO Giovanni, non davano tregua al nemi co, mitragliandolo e attaccandolo continuamente con tutti ime zzi, per cui falliva il tentativo di passare per la pista con automezzi, essen do saltate in aria alcune camionette che si erano infilate per il posto di blocco della vecchia linea. I nemici non passavano da nessun posto, e qu e lli che e rano riusciti a portarsi avanti si facevano catturare o si ritiravano, lasciando una ventina di morti e parecchi feriti sul terreno.
Allora gli inglesi impegnavano il fronte della 2 " Compagnia, il cui Comandante Tenente STAR O Biagio, già da me consigliato per telefono , ed il suo subalterno, sotto t e nente MESSINA Ri cca rdo , lo fanno accogliere dall'azione coraggiosa, vivacissima e decisa dei fortini , per cui anche da quella parte è cos tretto a desistere, pur continuando le s u e artiglierie a martellare le nostre posizioni col fuoco cont inuo e preciso di numerosi e pot e nti pezzi.
Nella zona della 3 • Compagnia continuavano con accanimento, ma senza esito i loro attacchi; però riuscivano a sfondare ed a penetrare lungo il litorale del mare e r isalire silenziosamente e rap idamente con forti elementi alle spalle dallo schieramento verso la p ista di Emberemi. Tali part icolari azion i venivano dal nemico, successivamente, rafforzate e coordinate, per cui verso le ore 5 conduceva un attacco io forze contro tutto il fronte della Compagnia e contemporaneamente un attacco contro il rovescio de ll a posizione del n.4.
L'attacco frontale veniva respinto dall ' ardimento e spirito di sacrificio, ferreo volere e capacità degli uomini dei fortini 3 , 3 bis e 4; sul rovescio l'a ttacco ven iva in un pr imo tempo arrestato dall' intervento del rincalzo di Compa·gnia, ma dopo le forze ingJes i, provenienti dalla spiaggia, sfr uttando la propria superiorità numerica e di mezzi ed avvantaggiandosi dell' oscurità, riuscivano
ad accerchiare il plotone colon iale il cui Comandante Maresciallo t.
PICCINNJLEOPARDI Luigi, si difendeva con accanimento e valore contro l' irruenza del nemico ch e premeva da ogni parte e trovava gloriosa morte alla testa dei suoi uomini lanciati in un disperato assal to alla baionetta
Dopo questa azione il co ll egamen t o coi reparti d e lla 3• Compagnia r es t ava int errotto malgrado l'ammirevole instancabile opera del valoroso guardia fili Guardia terra FARJ Vincenzo; aJcuni pochi ordini , inviati successivame nt e e con itine r ari diversi, non facevano più ritorno. Grossi e lementi nemici circondavano praticamente le posizioni e d in particolare l'uadi pullulava di forti pattuglie ann idate nei cespug li
Il nemico neutralizzato c sop raffatto il rin ca lzo di Compagni a, continuava l 'az ione, dopo una forte prepa raz io ne di artiglieria, contro il fortino n. 4 in un doppio attacco di fronte e d alle s palle della posta z ione, con forze notevolmente supe r-i o ri. In questo tempo la nostra mitragliera 40/ 39 rimaneva in utilizzata in seguito a vari guast i.
Verso le ore 7 l'attacco, portato co ntro il rovescio della posizione con fanteria in g l ese, permetteva all'avversari o di raggiungere la trincea p osteriore. La 1• Squ a dra nazional e ch e pre sidia va il pos to n. 4, nonostante la stre nu a resistenza apposta, veniva sove rchia t a per cui elem enti nemici penetravano nella posizione, mentre e l eme nti nostri riu sc i va no a ripiegare nel retrosta nte uadi dove, poi, venivano a loro vo lta accerchiati e, infin e,so praffatti da altre forze nemiche co là appostate.
I n t anto il Maresciallo Capo t. CALDERARO Giuseppe, già da me ripetulamente inv ia t o n e ll a zo n a accerch iat a, ri usc iva - sfidando conti nuam ente l a morte a darmi notizie su ll a lotta che si svolgeva, per cui disponevo che il Plotone colo ni ale d e lla l " Compagnia riconquistasse il fortino n. 4, mettevo a l corrente d ella situ azione il Coma ndant e del Settore ord ina vo al rincalz o della 2 ' Com pagnia di tenersi pmnto ed invitavo il Comandante della Compagnia del Cenio, a mia disposizione, T e ne nte PANZER/Nl a riunire ì vari elementi d e l su o re parto per essere. eve ntualmente, impiegato.
L'Aiutante dì Battaglia STER! CiO\•amli, col suo Plotone co loniale ed app ogg ia t o daU'azione di fuoco d e l fortìno n. 6. sì portava su bito so tto il fortino n . 4 attaccando decisamente l'avve r sario co n le bombe a mano ; alcuni a scari scìva no a penetrare n el fortino me ntre l'Aiutante di Battaglia sul ciglio del fortino, ne ll 'incitare ì co lonia li, veniva colpito mortalment e dalle armi automati che nemiche in divers e partì de l corpo e cadeva lanciando ai s uoi uomini il g rid o d i "' W. l'Italia...
Allora interveni va, in seguito ad ordine del Comando di Settore la 2 • Compagnia Granatieri di rincalzo che giungeva mentre si svolgeva accanitamente il combattimento entro il fortino tra il plotone coloniale della l' Compagnia, al Comando ora dell'ardito e valoroso Sciumbasci MOHAMED Ibrahin, e gli altri elementi nostri e gli avversari e si riconquistava, così, la posizione, facendo affluire i prigionieri al Comando.
In questo glorioso episodio la l ' Squadra della 3' Compagnia ed i coloniali della l' e 3' Compagnia subivano sensibili perdite in morti e feriti; tra quest'ultimi i Brigadieri LATILLA Guido e CANI Vincenzo. Contemporaneamente giungevano nell'uadi, su richiesta fatta al Comando fronte a terra, due nostri carri armati con l'appoggio dei quali i nostri riconquistavano l'iniziativa dell'azione respingendo i nemici annidati nei ces pugli dell'Dadi e catturando armi, munizioni e materiali. Alcuni nuclei ingl es i, nel ripiegare verso il mare e verso Emberemi urtavano contro i fortini 3 e 3 bis; e così, stretti di fronte ed alle spalle, su bivano sens ibili perdite sbandandosi in parte ed in parte arrendendosi.
L'attacco contro la linea della 3' Compagnia, condottO dal nemico con rabbiosa insistenza, durante cinqu e ore di combattimento, veniva, infin e, troncato verso le ore 8 e le forze inglesi, ovunque respinte, subivano perdite in uomini e materiali. Complessivamente, nella zona d e i fortini 3 e 3 bis, 4 ed Uadi retrostante, vennero catturate otto armi automatiche, parecchi fucili, pistole e munizioni ed oltre una trentina di prigionieri, alcuni dei quali feriti; una ventina di morti nemici giaceva sul terreno.
Le anni automatiche catturate venivano prontamente messe in postazione; i fortini duramente provati si ricostruivano e completavano rapidamente, dimostrando ancora, nonostante le perdite subite, compattezza e combattività fino alla fine dell'azione. Le posizioni, così rafforzate, resistevano sa ldamente ai successivi attacchi avversari che erano appoggiati da intenso fuoco di artiglieria e condotti con numero s i nuclei i quali ritentavano ostinatamente d ' infiltrarsi nel nostro schieramento. Tra i migliori della 2' Compagnia si distinguevano nella dura , lunga ed aspra lotta per ardimento, combattività e tenacia, il Tenente ASCHERJO Cesare, i brigadieri LATILLA Guido, ROSSO Umberto e DI GIORGIO Michele, il Sottobrigadi ere SAVIO Mario e l'ascaro TADDESE Imer e s i mettevano in evidenza le belle doti di capo del bravo comandante di Compagnia Tenente BONA VERJ Giuseppe.
Alle ore l 0,30 un carro armato nemico, avvicinatasi a circa venti metri dal fortino n. 6, sparava col suo pezzo e mitragliava; fatto segno prontamente dai nostri al lancio di bottiglie anticarro si allontanava, mentre l'artiglieria nemica continuava indisturbata e senza tregua i suoi tiri da breve distanza cercando di
proteggere gruppi di armaù che baldanzosi, poichè la nostra artiglieria dalle ore 11 taceva ed il Settore centrale non si faceva più vivo, tentavano un nuovo attacco.
Verso le ore 12,30 anche questo inesorabilmente stroncato e le posiz ion i venivano saldam ente mant e nute finchè verso le 13,30 giungeva dal Comando di Piazza, con marconigramma, l'ordine di ripiegare s u Massaua. La dis posizione ven iva diramata alle Compagn ie che, sotto il fuoco continuo delle artiglierie nemiche, effettuarono con ordine il ripicgamento dopo ave r distrutto nei fortini le armi e le munizi oni c raggiungevano la nostra caserma di Massaua.
Infine da porre in rilievo l'azione del Maresciallo O.t. GR!JJ-fALDI Vincenzo il quale, co mandato di scorta ad alcun i feriti ingle si al lontano posto di mrdicazione, anzichè ripararsi dal terribile fuoco dell'artiglieria avversaria, compiva serenamente la sua mi ss ione re s tando mortalmente ferito; così merita particolare menzione il S.Tencncc medico FERRARA Filippo che nel suo posto di medicazione, improvvisa t o cd allo scoperto, si prodigava coraggiosamente e generosamente a curare num<.'ro s i e spesso gravi feriti di div e r s i corpi ed anch e in g le si, malgrado che l'artiglieria nemica rende sse oltremodo pericolosa e diffici le la s ua opera.
L' incalzare degli avvenimenti non ha consentito di s tabilire le nostre perdite per cui non mi è possibil e compila1·e il relativo pros petto e, però, oltre ai sottu fficiali morti e segnalati ritengo che si sia perduto qualche altro nazionale ; i nazionali feriti pare siano un a decina. Fra i colon ial i s i sa ranno avuti una vemina di morti cd una c inqu ant in a di feriti.
Comp lessivan1cntc_i ln emico ha avuto una quarantina di morti, mo lti feriri <'d una c inquantina di prigion ieri tra cui diversi ufficiali c lo s te sso Capitano Comandanre interinale del Bauaglione; ha perduto inohrc, 4 fuc i li mitragliatori , molti fucili, pistole, munizioni, bussole, baioneue e materiale vari o.
Ufficio Comando
N. 158 di prot.
Con dar, 25 luglio 1941 - XIX.
AL COMANDO GENERALE R. GUARDIA DI fl ANZA - SegreteriaROMA
OGGETTO: Pro-m emo ri a di serv izio .
J n seguito alla caduta di tutti gli altri centri dell'Jmpero-sedi di nostri Comandi -la R. Guardia di Finanza dell'A mara è rimasta sola a rappresentare .il Corpo i A.O. l .
Il sotloscritto ne è il Comandante intcrinalc dal20 marzo c.a. e c io è dalla data in c ui il Ten.Col. ZAGRA Cav. Angelo venne trasferito ad Addis Abeba.
U Comando è rimasto costituito dai militari e dai reparti indi cati nell'accluso elenco.
Nell'e l e nco non sono s tati inclusi il Brigadi e re D'ORAZ/OMario (126. P100) c l a g.t.s . DONDOLIN!Carlo (19 V.0.-101) appartenenti aJi a Brigata di D ebra 'f abo r, in quanto s i ri tiene che i mi lit ari sud d ett i, dopo l a resa del Presid io omon im o , avvenuta il 6 c.rn., debbano co nsiderarsi prigionieri o di spersi.
Presso questo Co mando sono g iacenti alcune domande di mi litari dipendenti , t enden t i ad ottenere le rafferme trie nnali se nza premio, quelle annuali di servizi o e quelle annuali coloniali.
Nell'i mpos sibilità di o t tenere le concessioni dal Comando della R. Guardia di Finanza d ell 'A. O.I., si prega di voler autOrizza r e lo scrivente o comunque di dare ordini in propo sito.
Si prega d i far conoscere- se possibile - se il Brigadiere LICORDARJ G iu se ppe (6091 -21 )- can did ato alla promozione al gra d o di Marescia ll o- abb ia su perato la prova o ral e, per la qua le a suo t em p o venne teleg r·aficamcnte segnalato l'esito.
S i prega ino ltre di far conoscere se il S.B.T . FANTOZZI E nrico (270651O) ed il S. B.T ZICCANU Lu i gi ( l 0450-17), g ià n ei q u a d r i d i avanzamento deg li an ni 1940 e 194 1, siano stai p romossi Brig adi e ri.
ELENCO dei milit ari naz io n ali ( p ermanent i e richi amati) in fo r za al Comand o R. Guard ia di Fi nanza de ll 'Amara.
N. di Grado Cognome e Nome Matricola Indirizzo della ord. famiglia nel Regno
Gondar, 25 luglio 1941 -XIX
(Achille Valentino)
R. GUARDIA DI FINANZA DEL L'AMARA
COMANDO DELLA R. GUARD IA DI FINANZA DELL'AMARA . . . . . . . . . . . . . .
COMPAGNIA COJ\1ANDO . . .
COM PAG lA TERRITORIALE .
MOBILiTATO (37 nazionali e 15 colon ial i) (dislocati in prima lin ea per impieghi di guerra e comandati da un Ufficiale)
TENENZA .....
BRIGATA VOLANTE.
BRIGATA SCRIVANJ .
DI CURABREB. (24 nazionali c 6 coloniali) (d islocato oltre la cinta fortificata di Con dar p(>r la \ igilanza alle sorgenti dell'acquedotto di Gondar)
BRICATA DELL'UOLCU EF'JTT (N. 2 nazionali) (È una ridotta cìrcondata dal nemico senza possibilità di comun icazioni con Gondar). . . . . . . . . . . . . . . .
Gondar, 25 luglio 1941 - XTX
IL CAPITA '10
COMAt\DAXTE IXT
(A<'hill(• \almtino)
N. 893 / I S.
Ufficio Comando Tirana, 12 marzo 1941 - XIX
AL COMANDO SuPERIORE FORZE ARMATE ALBANIA
POSTA MILIT. 221A
OGGETTO: Promemoria.
I due battaglioni della R. Guardia di finanza I e TT , mobilitati con n. 011019 / 407 del 18.11.1940 dello Stato Maggiore R. E., sono stati impiegati in operazion i militari, anzichè in copertura, e trova n si in Val Tornorica da oltre tre mesi sempre in prima linea.
Tale impiego sollecitaro dai militari stessi, ba creato vuoti non indifferenti nei du e battaglioni (cornplE'ssi .. amente fino allO corrente: cad uti 26- ferit i 96- congelati 70- dispersi 29- rimpatriati per malattia 74- smobilitati perchè albane s i 36, c cioè 14 ufficiali- 16 sottufficiali- 301 truppa) con una percentuale di circa il 30% dei combattent i.
È stato provveduto a cura dello scrivente ad assegnare ai due battaglioni traendol i dal cont in gente tcrritotiale dell ' Albania n. '+ ufficiali- n. 13 so ttufficiali - n . 169 militari di truppa.
Sono giunte ora due compagnie complementi della forza ciascuna di ufficiali 3 - sottuffìciali 5 - truppa 75.
Con tali provvedimenti i due battaglioni so no stati riportati a numero rispetto agli organici fissati per i battaglioni di rinforzo in copertura. (Mancano ai reparti solo i militari ricoverati in luogo di cura e non perduti di forza percbè non sgombrati in Italia).
Nell ' impiego tattico avuto dai due battaglioni- che hann o partecipato a tutte l e azioni svoltesi in Val Tomorica dal l Odicembre in poi,- si è dimostrato,
all'atto pratico, che la formazione legge ra ad essi dat a al momento della costituz ione (compagn ie su du e ploto ni ), se id o n ea al rapid o impi ego quale è prevedibile nelle azioni di co p ertu r a, non è id onea inv ece a ll ' impi ego logo rant e d e ll a lin ea, s ia co n atteggiamento dife n s ivo, s ia con atteggiamento offe nsivo.
Le tre co mpa g ni e fucilieri , c ia scu na con due so li plotoni fucilieri, non p ossono costituirsi un rin calzo necessario in ogni continge n za, se non riducendo g li e le m en ti avanzati ad un so lo plotone,- cosa questa sempre r esas i imposi bile pe r l'importanza d ci com piti affidati fm oggi ai reparti .-
La co mpa gn ia mitrag li eri con so li due pl otoni non ha possibilità di decentrare ar mi alle tre compagnie fucilieri quasi sempre tenute "avanzate" per le particolari continge n ze della s it uazione.
Ciò premesso, e d in perfella aderenza alle richieste fattemi in merito , sia dai comandanti dci due battaglioni, dai loro supe ri or i gerarchic i (comandamc del Settor e Col. Bri so tto , c comando XXVI Corpo d 'A rmata) , propongo c he i du e ba tt aglio ni mobilitati vengano ponat i alle formaz i oni dei battaglioni di fanter ia, su ciò autor izzato anche dal Comando Genera le del Corpo che pro\'vederebbe a fornire- se ri c hie sto tramite Mini s tero de ll a Guerra- il personale necessario.
Tenuto conto d e lla diffi co lt à prospettatami c irca le ar mi automa ti che che sarebbe ro n ecessa ri e p e r la tra sformaz ion e:
a) propongo che ai battaglioni l " c 2 " s ia data la formazione ternaria (vecchio tipo) con 3 plotoni su tre squad r e di 12 uomini ed un fucile mitragliatore od una mit r agli a tri ce p e r ogn i
b) as!>icuro c h e porrò pron•c d ere ad armare i plotoni di nuo,•a formazione con l<' armi automatiche recuperatc dal serviz io di cop ertura frontiera greca.
La cos tituzion e dei pl o t o ni s u tre s quadre , o hrc c h e esse r e adatta alla gue rra d i montagna cui i no s tri r e parti so no o ra d es tinati,- a s uo tempo, - e cioè quando il p erso nale d ei batta g li o ni dovrà essere impi ega t o in serv izio di poliz ia militare, e politica e di v ig ilan za lungo nuov e frontiere , o lun go la costa fac il iterà la su ddi vi s ione in di staccame nti e posti di vigilanza p e r la maggi ore articolaz ione g i à in atto n e i r e parti .
Allegato al Prom e m o ria pcl Comand o S up. for ze Armate Albania N. 893/S d e l 12/3/ 194 1
Forza ancora occorrente per la costituzione di 6 ploto n i fucil ieri e di 2 plotoni m itraglieri, per dare la for111azione ternari a ai Battaglioni mobilitat i de ll a R Guard ia di F inanza l " c LI".
PLOTO NE F UC ILiERI
l a nuova formazione
Comandarne (Suba l tt'rno)
Attt·ndente staffetta
Squad r a fucil ieri
PLOTO NE l\fi T RACLIERI
secondo la nuova fo r mazione
Attend<'ntc· >taff<'tta
Squa d ra mi trag l ie r i
Comanda n t<'
Pona arma tiratore PortJ tr{'pprt'((('
Porta cas>clla acces&ori
Comanda n t (' Nuceo munizioni
Totale 'quadra '.litraglrl'rr
Totale Plotone '.litraglrerr
Tirana, 12/ 3 / 1941- XIX
I L COLO NELLO COMAXDANn: Enrico Palandri
Ufficio Ordinamento e MobiJitazione Sez ione Mobilitazione
N. 49170 di prot.
POSTA MTL. n. 9,lì 15 aprile 1941 - XIX
AL COMA DO GENERALE DELLA R. GUARDIA DI FINA:--.ZA ROMA
AL COMANDO DEL VTl CORPO D' ARMATA POSTA MILITARE 44
AL COMANDO DEL XV CORPO D' ARMATA POSTA MILITARE 15
AI COMANDI Dl D!F'ESA TERRITORIALE DI: MILANO-TRIESTE-ROMA-NAPOLI
ALLA DIREZIONE GENERALE DI SANITÀ MILITAR E ROMA
ALLA DIREZIONE GENERALE D' ARTIGLIERIA ROMA
ALLA DIREZIONE GENERALE DEL GENIO ROMA
ALLA DIREZIONE GENERALE DELLA MOTORIZZAZlONE ROMA
ALLA DIREZIO NE GENERALE DEL SERVIZIO CHIMICO MILITARE ROMA
ALLA DIREZIONE GENERALE DEI SERVIZI LOGISTICJ ROMA
e, per notizia,:
AL SUPREMO • Stato Maggiore Generale
AL MINISTERO DELLA GUERRA- Gabinetto
AI COMANDI DI ARMATA 2"- 4"- 5•
AI COMANDI DI CORPO D' ARMATA IN ITALIA (Rimanenti)
ALLE DIREZIONI GENERALI, ISPETTORATI
POSTA MILITARE 21 ROMA
POSTA MILTTARE
POSTA MILTTARE
ED ENTI AUTONOMI DEL MINISTERO DELLA GUERRA (Rimanenti)
AL SERVIZIO INFORMA7.10 l MILITARE
AGLI UFFICI DELLO STATO MAGGIORE ROMA SEDE ROMA
OGGETTO: Costituzione e mobilitazione di 7 btg. della R. Guardia di Finanza.
ALLEGATI: n. 2
I - 11 Comando Generale d e ll a R. Guardia di Finan za è pregato di dispone la cos tituzione e mobilitazione dei btg. R. Guardia di F inanza elencati nell'allegato l.
Il - Centri di mobilitaz ione:
Le Legioni R. Guard ia di Finanza che figurano nel pred etto allegato l. Centri di mobilitazione s us sidiari del R. Esercito: quelli e lencati nel ripetuto allegato l.
IIT Formazioni ed organici: v. allegato 2.
VI Personale (ufficiali, sottufficiali e truppa):
a) - Ufficiali: secondo disposizioni che impartirà il Comando Generale della R. Guardia di Finanza;
b) - Sottufficiali e truppa: quello aUe armi che sarà sostituito nel servizio territoriale con il personale delle clas si 1901 e 1902 in corso di richiamo.
V Dotazioni.
Quelle previste dal Tomo II - fase. l o e successive varianti.
Dovranno essere distribuiti anche gli oggetti dì v.e. indicati nella circolare di questa S.M.- Ufficio Servizi I- n. 70122 del7 c.m. ad eccezione di cappucci e guanti di lana.
Tutte le dotazioni saranno cedute daii ' Ammi11istrazione della Guerra.
Le modalità amministrative per la cessione verranno definite dal Ministero della Gue1·ra - Gabinetto -.
Nel frattempo i comand i di C.A. o D.T. interessati e le direzioni Generali provvederanno a far affluire le dotazioni presso depositi sussidiari del R.E. (v. allegato 1) i quali consegneranno i materiali alle Legioni R. Guardia di Finanza incaricate della costituzione dei btg. mediante rilascio di buoni provvisori.
Le serie di armamento individuale (preferibilmente moschetti) saranno tratte anche da quelle ricuperate per effetto della circo lare di que s to S.M. - Ufficio Servizi I- n. 71433, in data 12 c.m.-
Le mitragliatrici Fiat 35 (9 per ogn i btg.) provvederà la Direzione Central e d'Artiglieria.
Eventuali deficienze nelle dotazioni varie non colmabili con le disponibilità della circoscrizione, verranno, dai comand i C.A. o di D.T., segnalate telegraficamente alle competenti Direzioni Generali del Ministero.
Tutti i movimenti relativi alla costituzione delle predette dotazioni hanno carattere di particolare urgenza e dovranno e ssere eseguiti sotto scorta e col mezzo più celere.
Automezzi: la Direzione Generale della Motorizzazione è pregata di provvedere, con le modalità sopra indi cate, all ' assegnazione degli automezzi (5 autocarri Spa 38,4 autovetture, 5 motocicli per ogni btg.) e delle biciclette.
Vl - Approntamento: per le ore zero del giorno 26 aprile 1941 - XIX.
VII - Riserva di ordini circa l'impiego e l' avviamento dei btg.
VIII - Si prega di assicurare.
d'ordine
lL GENERALE CAPO DEL 11 REPARTO
F/to E. Cappa
Allegato n . l alla eire. n . 49170 in d ata 15 aprile 19' L. XIX d e Uo S.M.R.E.
-Uffi cio Ord in ame n to e Mo bil itazion eSezione Mob ili tazione
BATTAGLIONI DELLA R GUARDIA DI FJNANZA CHE DEBBONO ESSERE COSTITUITI E MOBILITATI
N. 49 R.O. di prot. Roma, 16 aprile 1941 - XIX
OGGETTO: Costituzione e mobilitazione di sette Btg. d ella R. Guardia di Finanza
Con riferimento alle is truzioni verbali impartitevi pre sso questo Comando Generale, s i dispone che s iano im med iatamente cost ituiti i sette battaglioni d e l Corpo, di cui alla circola re n . 49170 d el 15 corre nte del Minist ero della Guerra c h e vi è s tata oggi consegnata in via breve.
I comandanti di Zona sono autorizzati ad effettuare g li spostamcnti provvisori che si renderanno necessari per assicurare il serviz io nel miglior modo possibile: di t ali spostamen ti daranno comunicazione a questo Comando Generale concre tandoli in proposte definitiv e:
I quadri d e l Btg. saran no i segue nti:
ID BTG. DI MILANO
Comandante:
Ten.Col. Capitani
CIOMBLNl Quirino
CACACE Oliviero
FISCO Salvatore
VALENTINO Raffa e le LAZZARl Raffaello
Subalterni:
Tenente
Souoteneme
POLI ltalo
DE BELLI S Emilio
GUGLIORME LLA Fausto
DI GAETANO Giuseppe
CEOL I Giorgio
FANTOZZI Arrigo
S. T en.cpl
VALENTE Claudio
FAVALE Antonio
IADEVAIA Antonio
in forza Leg. di Milan o
Comandante:
Ten.Col. TALÈ G i useppe
Capitani
MARTELLI Vittorio
SCIUTO Vincenzo
PlUCCA Eugenio
DE MARIA Amonio
Subalterni:
Sottotcnente ROSSI VitO
VOLPATO Renato
MASTROSER IO Francesco
RAELE Sa lvatore
BO ATO Alberto
RAVACNI AugustO
S.Ten.cpl
PESCE Giovanni
BENVENUTI Leone
GANGUZZA Rodolfo
in forza Leg di Venezia Trieste Venezia
Comandante:
Ten.Col. OCCHIPINTI Antonino
Cap itani
MOSCATO Nicolò
PRADETTO P l inio
MECCARIELLO Michele
ROTUNDO Pietro
Suba lterni:
Souoteneme POLl Alberto
TOGLIA Generoso
BARRECCHIA Guido
LA ROCCA Nicola
TOMASI Mario
GTOlA Giorgio
S.Ten.cpl
P IAZZA Ange lo
FICH ERA C iuseppe
CHIRICO Anto n io
in forza Lcg. di Genova Messina Messina
Comandante:
Ten Co l. AMORETTI Amilcare
Capitani G I USSAN l Giovann i
VENDlTTJ Costantino
DI DONATO Gennaro
LAPIS Giuseppe
Subaltcrni:
Teneme PICONE Armando
Sottotenente
BUONCRI STIANO Vittorio
CALZETTA Eg iidio
GALDERlS l Ma rce ll o
SILVI S il vio
ROLLERI Francesco
S.Ten.cp l
POLIGNANO Giuseppe in forza Leg. di Venez ia
Comandante:
S.Ten.cpl. VILLARÀ Pasquale
AMBROSIO Mario
Cagl iari Genova
Ten.Col. MIBEL U Curz io Capitani FORMATO Enrico
MODUGNO Mario
MICC TCHÈ Luigi
DE MARTINO Antonino
Subalterni:
Sottotene nt e BIANCHETTI Clclio
VIGNERI Guido
COLARULLO Vince nzo
GAROFALO Luciano
STAMA Cosimo
CH IABRERA CASTELLI
Pier Clemente
S.Ten.cpl
GRECO Antonio
DE FILIPPIS Giuseppe
CRISCITELU Carmine
in forza Leg di Roma Tenil01iale
Comanda me:
Ten.Col. VITALE Fi lippo Capita ni VAIANO Bernardo
MARTINO Vincenzo
CIANNONE Ma ri o
GRAUSO El igio
Subalterni:
Sonotene me RET ICO Mario
VARRICCHIO federico
TALÒ Luig i
FERRETTI Amonio
RASCHE LLÀ Il a r io
FILORAMO Enri co
S.Ten.cp l
CAROTENUTO Luigi
ANTONELLI Arcangelo
VINTI Bernardo
in forza Leg. di Napoli
Comandante:
T eu Co l.
Capitani
BIONDI Raffat>le
TESTON I Gu ido
l ACOBACC I Emilio
FIORE Umberto
MARCIOTTA Guido
Snba iLt>rni:
Sottotenente
CARROZZINO Al fre d o
TOMASE LLI Guido
FELL I Lan franco
Sottotenente RAIMONDI C iabatta
MARIN I Ruggero
MACALUSO Salvatore
S.T en.cpl BALTOLU Angelo
CA VACECE Tommaso
CHIESA Angelo
in forza Lcg. di Cag li ari Bari Milano
IL GENERALI:: DI CORPO D'ARMATA COMANDA \TE GENERALE (A A)monino)
p.c.c. IL CO LOl\NELLO
CAPO DELL'U FF ICiO DI SEGRETERIA (Car lo Vinay)
OGGETTO: Regime doganale della Provincia di Lubiana.
l
n) - Con oggi può considerarsi ultimata la ricognizione della zona di frontiera della parte della Provinc ia di Lubiana assegnata a ll a Divisione "Re''. Resta da percorrere quella che solo da domani sarà occupata dalla Divisione "lsonzo". A c iò sarà provveduto sollecitamente, a cominciare dall'Il corrente, dovendo partecipare prima, a Postumia alla riunione della Commissione mista (doganale-ferroviaria) per la ripresa del traffico delle merci attraverso quella dogana, da e per la Provincia di Lu biana.
2") - La li nea di demarcazione della frontiera della Slo\enia con la Germania è stabilita, per ora, solo sommariamente.
poche località sono, pertanto, in contestazione e perciò non riesce possib ile tracciare sub ito l'intera lin ea doganale e determinare, con carattere definitivo, la dislocazione delle sezioni e dci posti doganali O posti fissi cJi SC I'V izio.
Talune località di frontiera non sono state ancora presidiate dalle truppe italiane.
Durante tutte le ricognizioni fin qui compiute con l'Ispettore Superiore di Dogana, Comm. Cuerreri, c con un Ufficiale del Corpo d'Armata o della Divisione ""Re", il confine è stato da noi sempre raggiunto ed oltrepassato, al fine di prendere contatto con le vicine autorità militari o doganali germaniche. Su molti tratti del confìnc è stata da noi innalzata, per primi, la Bandiera d'Italia.
L'attuale confìn<.' lascia, purtroppo, in territorio germanico vari punti di notevole importanza militare; in ahr i separa centri di attività economica c abitati che dovrebbero essere compresi in territorio italiano, anche agli cffcui del normale svolgimento della vita civile e del traffico. La stessa frazione di ST. Vici del Comune di Lubiana, che trovasi su importante strada di comunicazione con rete tram\'iaria, resta in territorio germanico. Del corso della Sa,;a non è stato tenuto il debito conto.
In varie località i confini segnati su lla carta dall'autorità militarr,
sono s tati o ltrepassat i dalle truppe tedesche, che hanno sp int o innan zi servizi di sbarramento c di con tro ll o.
r più importanti rilievi delle ricognizioni compiute, sono state da me segnalati direttamente all'AltO Ecc. Grazioli. e al Capo di Stato \laggiore del Corpo d·Armata.
:3') - Da ogni parte viene sollccit<HO l'arrivo del nostro battaglione.
Ci !-i ripromette di presidiare tutto l'estremo margine della linea di confine e di istituire, all'immediato tergo, i prestabiliri uffici doganali. L'occupazione così intesa della linea di confine consentirà, o lt re tutto, la s tampigliatura del ammcs<..o al corso legale rwlla Provincia di Lubiana, e il controllo al movimento delle merci nell'interesse della finanza e soprattutto, nei primi tempi , n e ll'interesse dell'economia di questo terr itorio.
-t") - Riferirò ancora, con maggiori particolari, appena possibi le. Mi preme p er ora lo spirito di assoluta comprem, ione e il perfetto cameratismo di quanti qui la\ ora no nel nome del Co' erno Italiano.
5 ) - Tutte la comunicazioni uffìciali devono svolgersi per il tramite dclrAito Com rni:.sariato per la Provincia di Lu bi an a.
6' ') Prego inviarmi alcune copie della Gazzetta Ufficiale che pubblica il decreto di anness ione di que!>ta Provinc ia.
Lub iana, lì 8 1941 - >.J>.
- Ufficio Affari Civili -
N. di prol. 2325 A.C. Segreto Risposta al Foglio n. 6 del 5 corrente
P.M. 1O, lì 9 Ottobre 1941 - XIX
OGGETTO: Organizzazione del servizio della R. Guardia di Finanza sulla nuova linea doganale al margine della zona demilitarizzata.
AL COMANDO R. GUARDIA Dl FINANZA PER LA DALMAZIA ZARA
e, per conoscenza:
AL GOVERNO DELLA DALMAZIA ZARA
AL COMANDO GENERALE DELLA R. CUARDTA DT FINANZA ROMA
AL COMANDO DEL V CORPO D'ARMATA
AL COMA TDO DEL VT CORPO D'ARMATA
P. M. 39
Il Colonnello DI GAETANO, comandante della R. Guardia di Finanza della Dalmazia, è incaricato, in conformità di quanto è stato stabilito dal Comando Generale della R. C uardia di Finanza con il suo foglio n. 605 / R. de122 settembre u. s., di organizzare, con i reparti già esistenti e con quelli in corso di arrivo in zona, il servizio di vigilanza sulla nuova linea doganale al margine della zona demilitarizzata , dal confine sloveno a quello montenegrino.
Il predetto colonnello è pregato di tener presente quanto segue:
l
') Per il territorio pres idiato dal V Corpo d'Armata sono in corso le pratiche per la costituzione di un nuovo battaglione con i reparti attualmente incaricati del servizio in questione e con complementi già richiesti, in modo da avere disponibile nella zona una forza di circa 500 uomini che si reputa sufficiente a vigilare la linea doganale interna e a controllare il traffico negl i approdi del litorale
2 " - Per il territorio del VI Corpo d'Armata è in corso l'approntamento del XI V battaglion e che verrà avviato nella zona di Metkovic per pr esi diare il tratto della nuova linea doganale rimasto scoperto cd anche per controllare il traffico negli approdi del litorale croato relativo, seco ndo le disposizion i che verranno in seguito emanate.
3" Per· il tratto da Mazin a Livno è stato già provveduto in via provvisoria con i reparti disponibili alla data del 26 srttcmbre. Poichè però nel frattempo sono g i unti i complementi con i quali è stato possibi le attuare la co!>tituzione dell'XI battaglione e poichè si ritiene che almeno sulle \<ie di comunicazione più importanti occorrerà mantenere controlli al confine politico, il colonnello DI GAETANO è autorizzato a variare opportunamente le dislocazioni dei battaglioni, previ accordi col Governo della Da lmazia, affinchè, assicurato il serviz i o d'istituto nella Dalmazia italiana, possa essere meglio coordinato ed eseguito il servizio sul margine della zona demilitarizzata e sul litorale croato.
Resto in attesa di comunicazioni s u quanto verrà disposto in meriw.
Prot. n. 1691 R. Risposta al f. del 2.IX.l942.XX
N. 02/8383
Roma, 12 settembre 1942 - XX
AL COMANDO Xl CORPO D'ARMATA - Ufficio Op e razioni -
P. M. 46
OGGETTO: Rinforzo di finanzieri.
Sono molto spiacente di dover comunicare che non mi è possibile aderire alla richiesta di cotesto Comando di rinforzare con 200 finanzieri i reparti della Provincia di Lubiana, come non sono in grado di aderire ad analoghe richieste di altri Comandi.
Con la recente eh iamata e l'impiego già avvenuto della classe 1904 s i è esaurita tutta la forza in congedo del Corpo; le Legioni sono g ià state depauper ate fino al limite massimo a favore dei reparti mobilitati e dei vari servizi bellici; e infine per l' anticipo della ch iamata delle nuove classi da parte del Ministro della Cuerra gli arruolamenti nel Corpo hanno talmente ridotto il loro gettito da essere appena suffic ient i a ripianare le perdite. Per tali ragioni ho già comunicato allo S.M. che non sono in grado di aderire a nuove richieste né per costituire nuovi reparti, né per rinforzare quelli esistenti, e ho prospettato l'o pportun it à di limitare l'impiego dei reparti mobilitati del Corpo al servizio d ' istituto , sos titu endoli con quelli di carattere bellico con repai'ti dell ' Esercito. Prego quindi cotesto Comando di voler esaminare la possibilità di seguire tale criterio anche nella Provincia di Lubiana, stante l' imp oss ibilità di fornire il rinforzo richiesto.
R. GUARDIA DI Fl
N. 4 Segr. di prot.
Venezia, li 13 febbraio 1942 - Anno XX
AL COMAN DO GENERALE DEL LA R. CUARDJA DL fiNANZA - ROMA -
OGGETTO : Rib ell i - Difesa delle o pere e protez ione dell e caserme.
Jl Comando della legione d i Tri este co muni ca che si vanno accentuando, nei territori occupat i e annes s i, le azioni a rm ate di rib elli.
Secon d o r ecenti i nformaz ioni, i rib elli, riun iti in ve r e bande b e n e armate, vanno orga ni zzandosi su vere b asi mil itari e va nn o aumentando il numero.
In vista di poss ibili mina cce anche lungo i vecch i confmi, il Comando del Presidio di fiume e quello del XXV Se ttore di co pertura hanno ema nato partico lari ordi ni p e r rend e r e più valida e più attiva la vig il anza, e quindi p e r prevenire eventua l i attacch i .
In rapporto a tal e s itu az ione cd i n relazione ag li ordini dati dall e auto rità militari, il pred et to coma nd o di le g ione ha int e n s ifi ca to le mi s ur e di v ig ilanza e di prote z ione d e ll e caserme del Co rpo , già in atto.
Di quanta so pra si è ritenuto opportuno dar e notizia a co d es to Comando Generale.
lL GENERALE DJ BRIGATA COMANDANTE ( Arturo Cerrato)
Dall9 al22 corrente ho eseguito una prima i!)pcz ione ai reparti del Corpo dislocati nella Provinc ia di Lub iana.
Jl uuovo comando per quella provincia è in corso di costituzione il tenente colonn e llo BORTONE Giacomo ha assunto la nuova carica dall8 andante', ma il comando non sa rà efficiente fino a quand o 11 011 giungera nno su l posto il personale e i materiali p r ev ist i dalla tabella di formaz ione.
Sono alla dipendenza del comando per la Provincia, i battaglioni IX e X, i cui comandi sono di!)locati, rispettivamente, a ' o\O Mesto e a Lubiana.
l n dipendenza dell'attuale s iLUazione politico-m i litare del territOrio. no in corso di studio, di concerto con le altre Forze Armate, variazi oni alla dislocazione dei nostri reparti minori, fino a quelli di squadra o di distaccamento compres i; la nuova sistemaz ione (che sarà basata su l concetlo della reciproca difesa in caso di attacco o cl i aggressione da pane dci sovve r s ivi la cui minaccia s i r accent uata in que sti g io rni ), sarà comunicata a codes t o Comando GenNa ie appena poss ibi le.
Lungo la frontiera germanica e quella croa ta so no in funzion e gli uffi ci doganali istitu iti e \'ariati a suo tempo dall'Ammin istraz ione Do ga nal e di concerto con la R. Guardia di Finanza. I no stri m il itari anendono al proprio sen izio d 'istituto presso gli uffici anz id eni e concorrono in p ari tempo alla vigilanza militare e politica della frontiera, secondo gli ord i ni impartiti dal Comando della f1 Annata.
L ' attual e di s locazione co mprende inoltre un o scag li onamento in profondità di reparti c comandi, a presidio dell e varie loca lità cd in co llegamento con i nost r i e lementi de ll a linea di frontiera. Tali e leme nti retrostanti hann o co mpiti di carattere militare c politi co e ne ll o stesso tempo cura no l'osservanza d<' Il e o rdinanz e dall'Alto Com m issario p er la Prov in cia s ia in ma t e ria tributaria, s ia in materie d i, •erse, operando in conco r so con l<' a ltre forze di p olizia. ln tutto il territo ri o d e ll a Provin cia opera il Nucleo d i P.T.I. di Lubian a, il qua le s i mantiene collega to con le pattuglie assegnate agl i uffici ex jugoslavi
del Controllo di Finanza, secondo il comune piano di orientamento e di lamro a suo tempo proposto dall'AlLo Commissario ed accolto da codesto Comando Generale.
Al Corpo sono anche attr ibuit i comp iti d i vigilanza p r esso le Manifatture d i Tabacchi di Lubiana e presso tal un i stabilimenti d i particolare interesse ai fini dell'economia del tciTitorio.
Alla sostituzione del personale sloveno del Controllo di Finanza ex jugo,.)a,o. nei suoi compiti di polizia tributaria, si sono oppo.,te finora ragioni di carattere politico e tecnico-professionale. Per lo statutO c;peciale della Pro' ineia ::.ono, conscrvari gli ordinamenti, il personale e la legislazione del <'C"'>sato Regno di J ugoslavia, si che il Controllo di Finanza, per tecnicismo C' funzioni, continua a svolgere la propria attività col solo concorso deUe nostre pattuglie.
Per quanto ha tratto con la legislazione tributaria vigente. sono in cor!>o di compilazione appositi larghi schemi dep;li ordinamenti rclativi,a cura di una speciale commissione della quale fa parte il nostro comandante (T.Col.BORTONE).
Sui futuri sviluppi dci compiti di polizia tributaria ora affidati ai nostri militari, r iferirà il ten. col. BORTONE nel prossimo marzo. in base ai risultati degli esperimenti in corso (attività delle pattugli<.> citate c del \ucleo di P.T.I.).
DaUo stesso uffìciale sono state nel frattempo armonizzate con le circosc r izioni dei due battaglioni que ll a deg li uffic i sloveni, le cu i dipendenze dagli organi ex jugoslavi sono staH' ana logamente ritoccate.
Ho preso comauo con l"l!:cc. GRAZIOLIe col Comandante della Di\ ne "'Granatieri di Sardegna" cd ho potutO constatare, con' ivo cornpiacimcmo, che l'atti' ità del Corpo è apprezzata. L 'Alto che ha avuto come ::.uo diretto collaboratOre iltcn. col. BORTONE, mi ha parlato di lui con sincero entusiasmo, most r ando di apprezzarne molto le doti di intell ip:enza. la capacità, l'instancabile attività, il senso scrcno di equ ilibrio, il buon criterio e il m isurato giudizio a cui è in fo r mata ogni sua azione di servizio.
H o impartito d i rettive per l'azione da svolgere, specialmente per quanto s i rife r isce alla v ig il a n za d i from ie r a, che m i è apparsa scarsamente efficiente a causa de l sistema invulso di fare esegu ire all e nostre pauug lie brevi perlustraz ioni lungo l a linea con comp le t a esclusione del serviz io di appostamento n<.>i punt i più minacciati
ln tal modo i nostri mil i tari non soltanto non sono in condizion i di sorprendere coloro che transi t ano abus i...amente attravcr o il confine, ma si
espongono al pericolo di aggressioni da parte dei sovversivi in agguato. In proposito ho impartito precise disposizioni , ma per render! e più attuabili occorrerebbe che i reparti di 1' e di 2 • linea venissero dotati di sacca-peli, indumenti questi che com'è noto, non vengono distribuiti dall'Amministrazione Militare.
Sono convinto che se le nostre pattuglie venissero messe in condizioni di effettuare una vigilanza più efficace rispetto a quella attuale, assai più apprezzata risulterebbe la loro azione confina ria perchè verrebbero ben presto ad assumere la ca ratteristica tradizionale del corpo di veri guardiani del confine c nel contempo- in linea militare- di veri campanelli di allarme nel caso di attacco in forza da parte di bande sovvers ive, di cui in questi giorni si parla a Lubiana con maggiore in s istenza.
l) l n relaz ione all'attuale situazione politico-militare del territorio, è necessario che il X battaglione abbia al più presto il suo comandante titolare. Occorre, cio è, che specialment c in vista di assai probabile azione in grande stile da parte dei sovve rsivi (azione che dovrebbe verificarsi nella prossima primavera), ognuno s ia sin da ora al proprio posto di responsabilità e di comando.
I l battaglione anzidetto è comandato ora, int er inalrn ente, dal capitano CACACE O li viero titolare del nucleo di P.T.L di Lubiana, la cui delicata funzione, anche nel quadro della economia di guerra, esige co ntinuità di dir ezione da parte del coma ndant e .
II) - Come ho già accennato, non so no ancora giunti a Lubiana il personale e i materiali del Cornando per la Provincia, previsti dalla tabella di formazione, sì che il comando s t esso funziona con mezzi di fortuna e quindi co n li m itata efficienza.
Sarebbe necessario so llecitare l'avviamento.
Lll ) - in attesa della s istemazione definitiva dei serv izi tributari int e rni , sarebbe desiderabile c h e il secondo capitano previsto dalla tabella di formazione del nuovo comando, raggiungesse al più presto il proprio posto per pote r attendere al coordinamento c alla rev is ion e dei fascicol i riguardanti i vari rami del s istema tributario jugoslavo e alla predispos iz ione del relativo testo italiano.
L'urgenza del comp lesso lun go lavoro è data dalla necessità di di s p orre tempestivamente delia pubblicazione sia per assicurare il rendimento dei nostri reparti, sia, e soprattutto, per poter affrontare i nuovi compiti, in sost itu zion e del personale direttivo sloveno.
IV) Dotare poss i b ilmente i du e battaglioni di un congruo numero di sacchi a p e lo (ne occorrerebbero almeno 500).
V) - Dotare i reparti di regi stri di servizio per avere una certa garanzia che il se r. iz io venga rego larmente esegu itO e per v in co lare i comandanti minori le cu i prestazioni mi so no apparse in atto assai scarse, senza la possibilità di poter precisare le deficienze.
Venezia. febbraio 1942 - XX.
Della R. Guardia di Finanz a per la
Provincia di Lubiana
Lubiana, lì 16 marzo 1942- Anno XX N.
OGGETTO: Dislocazione d e i reparti del Corpo in Slovenia.
(Doppia busta)
Sulla base delle direttive s up eriori ed in relaz ion e a i preved ibi li svi luppi de ll a situazione politica della Provincia, il Comando dell'X I Corpo d 'A rmata ha deci so di procedere sollecit amente all'attuazione del predisposto "piano primavera", co n la soppress ione d i molti presid i militari e il conseguente concentramen t o delle forze nelle sole sottosegnate località:
l o) - Rakek
2 °) - Longatico
3 °) - Borovnica- Vercon ico
4o) - Lubiana
s o) - Velike Lasce
6°) Grosuplje
7 °) - Kocevje
8°) - Tr ebnje
9") -N ovo Mesta
l 0°) - Metlika
ll o) - Cmomelj
12o) - P et rina.
Nell'a tte sa dell'attuazione del piano anzidetto, è stato dis posto:
l ") - che, in relazion e a i poteri di governo con fer iti alla persona dell'Alto Commissario, so no a ll a Sua dipendenza p e r il se r vizio: i CC.RR.; la R. Guardia di Fin anza; la Milizia Confinaria; la Polizia;
2 ) che la sorveg lian za della linea di frontiera resta affidata es clu siva m ente agli e lementi dei CC. RR ., della R. Guardia di Finanza e d ella Milizia Confinaria.
A pr·escindcrc dall a nuova s itua z ione determinata da l " pi ano primave r a" e dalle dispos iz ioni n e l frattempo int e rvenut e (la prima comun icata dall 'A lt o Commissar iato agli organi inter essa ti c al Comando d e lla z· Armata; la seconda comunicata dalla Divi s ione "G rana ti e ri d i Sa rd egna" in dipendenza di ordini superiori) lo sc ri ven t e, co n s id e rat a la necess it à di garant ire, nella zona di frontiera, l'efficienza della vig il anza entro i limiti consent iti d alla forza d isponibile, c tenuto co nto, d'a ltra pane, delle rag ioni c h e già cons ig liavano di n o n mant e n ere piccoli p resi di i so l ati , sin dal 7 corre nt e aveva presentato una serie di proposte pe r la riunione e s istemaz ione a dife sa nella stessa loca lit à d i confm c d c i reparti vic i n io ri d ei CC.RR., d e ll a R. Guardia di Fin an za e d e ll a Milizia Confinaria , in co ll egamento con i più vicini presidi del R. Esercito.
Dec isa l'attuazion e d e l rip e tuto " piano prim ave ra", l'Eccellenza il Comandante del Corpo d ' Armata ha co mme sso a ll o scr iven t e l'in ca ri co di r ivedere le proposte su indicate, di co n ce rt o con i CC.RR. e la Mili z ia Confinaria, su ll a b ase dci pres idi mil it a ri ch e sa ranno conse rvati
L'Ecce ll e nza l'Alto Comm issar io, in formato su.bito delle dirett ive verba li d e ll 'Eccell e nza il Comandante del Corp o d 'A rmat a, ha indetto d 'urge n z a una riuni one a que s ta sede , d e ll o sc riv e nt e, de l V. Q uestore diri ge n te del Commissa riat o p e r i servizi di poli z ia di frontiera (5• Zona) di Tri es t e- dal quale dip e nd ono i CC.RR. de i valichi di fronti e r a e la Milizia Confinar ia- d e l Comandante d e ll a rv Leg io ne d e ll a Milizia Confi naria di Tri este c del Comandante d e l Gruppo CC.RR. di Lubi a na. Alla riunion e parteci pe r a nn o anche i Capi di S.M. d e ll e du e Divisioni di Fante ria " Granatieri di Sa rd eg na " e " fso nzo", dislocate in questa Pro vin cia.
n lavoro che sa rà imm e diatamente co n cre t ato dalla co mmi ss ione anz id e tta, s arà s ubit o esa min ato d all e Ecce ll e n ze il Com an d ante d el Corpo d'Arm ata e l'Alt o Commi ssa ri o. L'Ecce ll enza il Comandante d el Corpo d ' Armata
concederà, poi, i mezzi n ecessari per la sistemazione a difesa degli accantonamenti che risulteranno eventualmente dislocati in sedi non presidiate dal R. Esercito.
In ogni caso, tali accantonamenti non dovranno avere forza inferiore a quella di un pl otone circa (CC.RR., R. Guardia di Finanza e Milizia Confinaria, comp l essivamente).
Seguirà altro rapporto sulle decisioni che saranno prese nei pross imi giorni.
Ufficio O.M.
N. 3127/ O.M. di prot.
P.M. 22, lì 24 luglio l9 42 - XX
O GGETTO: Riordinamento dei comandi e reparti della R. Gua rdi a di Finanza in Albania.
Al Comando Supremo Posta Militare 2 l e per conoscenza: Allo Stato Maggiore R. Esercito
(Ufficio Ordinamento) Pos ta Militare 9
Al Comando Generale della R.G. di Finanza Roma
Come noto , il persona le della R. Guardia di Finanza in Albania è inquadrato in tre battaglioni mobil it at i (I, II e VII), otto circol i un nucleo di P.T.I.Un comp l esso cioè di dodici reparti- d i uguale importanza c rango - posti alle dirette d ip endenze di un solo organo: il Comando R. Guardia di Finanza dell'Albania.
QuestO comp lesso di repa rti -all o stato di fatto-par l a quasi totalità, è impiegato a pi cco li nuclei (con den om i nazioni diverse a seco nda della dipendenza organica: dai battag li oni o dai c irco li ) dis locati lungo i confini dell'Albania e tutti preposti ad un unico serv izio: vigila n za del traffico e tute la della frontiera e della linea di demarcazione.
Con tale organizzazione, i vari reparti, talvolta i nuclei stess i- non pote nd osi valere di organi int e rm ed i - fanno direttamente capo all'organo centrale. L'azione di comand o del co mando d e lla R. Guardia di Finanza dell'Albania è resa cos ì pesante, difficile, spesso i ntempestiva, tanto più che l'attività del comandan t e, per le particolari co ntin genze p o liti co-amministrative, è per la quasi totalità assorbita d ai rapporti continui che deve mantenere con i vari dica ste ri (presidenza del consiglio d ei ministri, mini s t e ri delle finanze , della giustiz ia, d ell 'eco nomia e degli in tern i) .
Ad e liminare l' in co n ven iente lam e ntat o; per dare all'organizzazione della R. Guardia di Finanza una fi s ionomia più armonica e meglio ad eren t e alle
necessità di sPrvìzio, proporrei un nuovo ordinamento della R. Guardia di Finanza d'Albania basandolo sui seguenti punti:
a) riunire in due legioni (o raggruppamenti) i vari rcpan:i guard ia di Finanza d"Aibania (ad eccezione del l Ing. dislocato nelle isole jonie);
b) costituire due comandi di legione (o raggruppamento), anelli intermedi tra i reparti cd il comando della R. Guardia di Finanza dell'Albania;
c) r estiwirc a turti i reparti il nome che già avevano nella vecch ia organizzazio n e della guard ia di confine albanese e che mrglio ri sponde al particolare loro impiego - quasi esclusivamente militare (confinario) e cioè: battaglione , compagnia. plotone, squadra., distaccamento:
d) ridurre a 9 hatraglioni gli attuali organi e!-istenti (3 btg., 8 circoli, l nucleo) oltre al battaglione per l<' isole jonic con-;eguendo anche notevole economia di personale nei comandi periferici. TI btg. delle isole jonie non viene m esso a ll e dipendenze della legione di Tirana data la sua dislocazione cd i suoi !>peciali compiti c dipenderebbe direttamente dal Comando della R. Guardia di Finanza dell'Albania.
In definiti' a, rordinamcnto sarebbe il seguente:
Contando Regia Guard ia di rinanza dell'Albania
Comando della legione
- Scutari
:) btg.
Scmari
- Peja
- Prisrina
- Tetovo Di bra
- TiranaComando della legione
Tiranabtg 'l'di:
T trana
\' alona
- Co rcia
- Argirocastro
Comando R. Guardia di Finanza nelle isole jonil• Cm·ft'1
l btg. '\'dt•:
- Corfì1
Ì'.ell'attuare tale ord i namento, il Comando d e lla R. Guard ia di Finanza dell'Alban ia potrebbe rimanere il colonne ll o Enrico PALANDRJ che regge il Comando fin dalla sua costilUzion c (tre anni orsono) e c h e è molto apprezzato dalle autorità mililari c c ivili per la pr ofon da cono scenza amb ientale e p er la pa ssione c compete n za che pone n e ll a so luzione dei vari problemi.
Qualora non vi fossero disponibili colonnelli meno anziani, al comando delle due lrgioni (o raggruppamenti), potrebbero essere preposti due dei tenenti colonnelli più anziani. già in Albania.
Cio" a ancora considerare che i pron ed im enti segnalati mentre tendono a migliorare nel rendimento la panicolare e delicata organizzazione, non comportano aggravio di spese in quanto per i numi comandi di legione sarebbero utilizzati locali già in uso al Corpo.
Quanto sopra previsto ho avuto occasione di comunicarlo verbalmente al genera le di brigata ispettore della R. Guardia di Finanza, com m. Poli, durante la recente il)pezione ai reparti del Corpo dislocati in Albania. 11 {!<'ncralc Poli, al termine delrispczione ha ('OllH'nu t o pienamente !'>lilla neccso;ità più che opportunità di adotta r·e i provvedimenti stessi ai quali- ove nulla osti- darei senz'altro corso. Anche il Comando Generale della R. Guardia di Finanza, già informato tramite il Gt'ncralc Poli, ha dato il !>UO pieno benestare.
IL GENERALE DI CORPO IYAR\1AT:\
COI\lA.:\DANTE SllPlc:RlORE FF.AA. ALBANIA
F.1o C.1111illu Mcrcalli
DEL COMAN DO SUPERIORE FORZE ARMATE ALBANIA
- Uffi cio Servizio -
N. 1593 Seg. di prot.
P.M. 22 / A., 5 aprile 1942 - XX
OGGETTO: Situazione politico-militare in Albania c deficcnza forza.
3 allegat i
AL COMANDO GENERAL8 DELLA R. GUARDIA FINANZA
e, per conoscenza:
AL GENERALE DI BRIGATA ISPI!:TTORE
Con riferimento alla mia nota n. 1431 dcl28 u.s. ed in relazione a quanto domandato telefonicamente dal Capo della Segrete ri a, segnalo quanto appreso a chiarimento della richiesta in corso- da parte dell 'A utorità militare- dell'invio in Albania di un nuo\'o Battag li one mobilitato della R. Guardia di Finanza.
In attuaz ione delle direttiv e precise d e l Duce, lungo le lince di contatto con le zone d ' influ enza degli altri Stati dell'Asse ( lin ea di demarcazione), anzichè truppe debbono essere dislocate forze d i polizia, e ciò a dimo strare che non es isto n o motivi m ilitari di contrasto, ma so lo presidi per necessità di polizia locale e p er tutela politico-doganale-valutar ia. In base a tal i direttive, in Albania, mentre i Battaglioni CC. RR., od clementi dell'Arma tratti dai reparti territoriali vengono impiegati per i posti di blocco dicu·o l a zona d i frontiera, c per la tutela dell'ordine (in atto i CC.RR. sono coad iu vati da speciali reparti di m ilizia albane e di sicurezza di n uova formazione per il r astre ll amento di alcune zone infes tate d a banditi o rib elli), è affidata a lla R Guard ia di Finanza, e solo ad essa, la vigilanza lungo tutta la frontiera,col compi to di controllo delle pers one e delle cose nei varchi amme ss i al traffico, e di sbarr amento, negli a ltri tratti.
Data la lungezza dei nuovi confini, la conformazione morfologica delle nuove frontiere e la modesta forza disponibile, il compito è molto gravoso, ma essendo strettamente d ' istituto non è possibile passarlo ad altri Enti o Corpi.
Nei primi mesi dopo l'occupazione del Montenegro e della Greciacom'è noto all'Eccellenza il Comandante- fu possibile far massa verso le frontiere orientali (l in ea di demarcazione tedesco-bulgara) limitando la vigilanza delle frontiere montenegrina e greca alle vie di maggior traffico, ma successi vamente, per la situazione politico militare del Montenegro c quella tragica- dal punto di vista alimentare- della Grecia, fu necessario ristabilire lungo le vecchie frontiere della Grecia e costituire lungo le nuove del Montenegro la normale rete di vigilanza. Ciò per chiudere- anche verso tali paesi- i confini albanesi all'esportazione delle derrate (che in Albania affluiscono liberamente dall'Italia) e soprattutto dei generi alimentari, al fine di impedire oltre che l'impoverimento delle modeste risorse albanesi, l'afflusso- per vie indirette- di rifornimenti ai ribelli montenegrini ed anche l'esoso bagarinaggio in Grecia, dove i generi contrabbandati in uscita dall'Albania raggiungono prezzi impensati, aggravando la già grav issima situazione di quel paese.
AUa situazione economica grave anche in Albania per la decisione dell ' Italia di sopprimere e ridurre a cifre minime gli invii di derrate dalla penisola, si è aggiunta la situazione politica, delicatissima come in tutti i territori occupat i della penisola Balcanica, nella quale trovano facile terreno gli emissar i anglosovietici c dove è necessario difendersi in modo particolare dall'ingresso di sob ill atori, di oro e di armi.
Infine è di questi ultimi giorni il mutato atteggiamento delle Autorità bulgare, le quali- pur essendo responsabili per la massima parte degli incidenti cruenti che avvengono con grande frequenza nella zona di frontiera- hanno presentatO formale protesta alle nostre Autorità per alcuni conflitti avvenuti nella zona a cava llo della quale corrono le linee di demarcazione non coicidenti int e r·pretate dai Comandi italiani e bulgari sulla linea di Viennatracciata su una carta all' l: 1.000.000, e quindi e lasticamente tradotta sul terreno dagli interessati attualmente confinanti.
Finchè non potrà funzionare la Commissione Regionale di Delimitazione della Frontiera (già costituita per l'Albania ma ancora unilaterale) il Comando Supremo ha ordinato di mantenere la linea di occupazione attuale.
Avendo i bulgari, colla scusa di volere ristabilire l'ordin e nella zona contestata, manifestato l 'intenzione di spostare avanti i loro presidi di frontiera (il rapporto dei "bulgari confinari" rispetto al nostro personale è c irca di 3 a l) è stato dato l'ordine dal Comando Superiore FF.AA. Albania di raffittire i posti di
frontiera (aprendo subito i previsti distaccamenti e rinforzando i nuclei di vigilanza) e cioè di portare la forza del Corpo lungo le frontiere a quanto sufficiente ad una vigilanza mobile e co ll egata e c ioè analoga a quella che viene esercitata dai reparti di frontiera nelle zone più delicate della frontiera in ltalia.
Ho ridotto tutti i reparti int erni della vecch ia Albania e i reparti cost ieri a circa metà degli organici, per rinforzare i reparti d i frontiera, ma non è possibile fare altre riduzioni senza provocare gravi danni al gettito delle impos te e reaz ioni da parte del Governo, cui non si vuole dare app ig li o per il rinnovo di " avances" per la costituzione di organi di polizia autonoma.
Per tale motivo, non essendo possibile ottenere altro personale dalla forza in congedo albanese (del resto non adatta nelle particolari contingenze lungo le nuove frontiere, da cui sono stati all ontanat i, proprio per evitare incidenti coi bulgari, i reparti dell'ese rcito albanese , ivi prima dislocati) è statO richiesto al Comando Supremo l'assegnazione in Albania di un altro Battaglione del Corpo, che potrebbe anche non essere richiesto a codesto Comando Generale, ma esservi trasferito da altra zona (per esempio uno dei Battaglioni destinati a Creta, oppure uno dei due battaglioni attualmente in Montenegro, che sono impiegati , data la situazione, a "grossi nuclei" solo nei presidi.
Per maggior ch iare zza allego due fonogrammi relativi alla situazione della frontiera nella zona di Gijlane, compilati su o rdin e diretto dell ' Eccellenza il Comandante, dal Comando Superiore CC.RR. e dallo scrivente, ed una delle ultime richieste di aumento di forza pervenute a questo Comando.
Si fa infin e prese nte che la forza effett iva (sottufficia li e trupp a itali ani e albanes i dipendenti da questo Comando) è attualmente di 4536 unità (compresi i battaglioni I, III e VII) che deve cons id erarsi ridotta, quale di sponibile, a meno di 4000 unità, per gli assenti per licenza di convalescenza, ricoveri in ospedale o trattenuti ai porti d'imbarco nei viaggi per le licenze ordinarie, mentre la forza occorrente ad assicurare una vigilanza continua e sufficientemente efficace alle frontiere, secondo le direttive sopra accennate, a n che riducendo al minimo indispensabile gli effettivi dei reparti int erni, è di 5500 unità circa, comprese le isole Joni e (veggasi nota n. 6136 del12.2.1942 di questo Comando).
10386 Tirana, lì 8 Ottobre 1942 - XX
AL COMANDO GENERALE DELLE FORZE
PER LA SICUREZZA PUBBLICA NEL REGNO
AL CO\IA'\DO DEI CC.RR. TTRA)JA
AL C0\1A DO DELLA M.F.A.
AL 'fDO DELLA R. GuARDIA DI FINA TTRANA
A TLJTIII SIGNORI E SOTTOPREFETTI DEL REGNO
ALLA DIR8ZTONE GENERALE DI POLIZIA TLRANA
e, p<'r <'Onoscenza:
ALLA LUOGOTE NENZA Sl S.\1. TL RE IMPERATORE
ALL \ DFL CO'iSTCLIO DEI \11\ TSTRT
AL SUPERIORE FF.AA. ALBA \lA
TIRA "\[A TTRA)JA TlRAKA
Con recente Decreto è stato costituito il "Comando Generale delle Forze per la Sicurrzza Pubblica nr! Rrgno". Poichè la costituzione di talr nuovo Ente importa taluni mutamenti nelle funzioni e nelle relazioni fra i vari organi preposti all'orci in<' c sicurezza pubblica nel R egno, ritiene necessario- in attesa della pubbli cazio n e di apposito regolamento- de lin eare quì di segu it o i compiti, dipendenze c limiti di autonomi a e di competenza degli organi anz idetti per tutto questo interessa le op<'razioni atte ad asc;; icurarc l'ordine pubblico e la sicurezza interna del Regno.
Ai fini dell'impegno delle forze c dei mezzi occorrenti per assic-urare l'ordille pubblico e la sicurezza interna nel Regno le si raggrup pare in tre d istinte categorie e precisamente:
a) - OPERAZIONI ORDINA RIE. Sono quelle che i Prefetti, So ttopr(>fctti e Capi Co mun e svolgono quotidianamente per ass icurare l'ordine c la sicurezza pubblica nelle rispettive giu ri sd izioni.
Dette operazioni so n o di compctc n r,a dei Prefetti, Sottoprcfetti e
Capi Comune che si valgono dPi dipendenti organi di polizia, carabinieri, milizia e R. G. Finanza assegnati organicamente a ciascuna Prefettura e su ddivision i amministrative.
(11 Comando Milizia Fascista Albanese provvederà nel più breve tempo possibile ad inviar<:> presso ciascuna Pr<:>feuura c Sottoprefettura i reparti di M.F.A. che a quc'ìto Ministero risulteranno necessari per rinforzare i reparti di altri corpi armati prepost i alla bicurczza pubblica).
Ciascun Prefetto o Sottoprefetto responsabili dell 'o rdine e sicur ezza del proprio tcrritor·io, è tenuto, fino a quando perdurerà l'attuale :.ituazione, a far comp iere alle forze dipendenti quotidiane battute nelle zone maggio r mente infestate da criminali allo b('Opo d i prevenire e colpire ogni attività delittuo sa .
[ Prefetti convocheranno il Comitato di Sicurezza ogni qual volta ne sent iranno il c s pecialmente ogni qualvolta che constateranno qualche deficienza o disarmonia nel funzionamento dei vari organi d ipendenti (Polizia, CC.RR. M.F.A. e R.G.F.) c ne informer ranno subito Questo ).finistero e il Comando Generale.
Di tutte le comunicazioni che riguardano rordirH.' c la s icurezza c che saranno indirizzate a questo Ministero d eve essere mandata copia per conoscenza dircuamente anche al Comando Grnerale delle Forze per la Sicurezza Pubblica nel Regno.
b) - OPE RA Z IONI SPECiA LI Sono quelle organizzatr per dare la caccia a carattere continuativo a determinate bande criminali fino alloro annientamento.
Sono disposte dal \1 inistro dell ' I nterno, organizzate e dirette dal Comando Generale.
Sono attuate da '·reparti speciali" di milizia forn iti di mezzi adeguati ai particolari fini da con.,<'guire. Detti reparti vengono approntati dal Comando M.F'.A. in base a dircuivc impartite dal Ministro dell'Interno.
Le Prefetture c i Comandi territoriali de ll e varie fo rze armate non hanno alcuna ingerenza sull'organ izzaz ione e sulle operazioni d i detti "reparti speciali"; hanno invece l'obbligo di dar loro assistenza e di favorire con ogni mezzo le trasmi ss ione c r icezione di eventuali comunicazioni urgenti che i repan.i stessi dovessero inviare al Comando Generale e viceversa.
Di tutte le comunicazioni indirizzate a l Comando Generale deve essere mandata copia per co noscenza direttam en te anche al Mini s tero de ll ' Interno.
I Prefetti saranno tenuti al corrente dall'Ministero dell'Interno permanenza, C'rHrata e uscita neltC'rTitorio di rispettiva competenza dei r<'parti anzidetti i cui o,postamenti saranno costantemente seguiti dal Comando Generale che ne riferirà quotidianamC'nte al \linistro dell'lntcrno.
Tutti i <'omponenti dei ·reparti speciali" al più muniti di apposito documento di riconoscimento con fotografia. Detti documenti !-.aranno approntati dal Comando M.F.A. che invierà congruo numero di far-simili a ciascuna Prefettura, Sottoprcfellura e dipendenti Comandi territoriali di CC.RR.- R.G.F. - M.F.A. al fine di evitare qualsiasi equ ivoco o dubbio.
c) - OPERAZIONI STRAORDI.VARIE. Sono quelle sYolte per fronteggiare situazioni particolarmente gravi e per le quali non sono sufficienti i normali tnC'ai a disposizione delle Prefettun·.
Sono ordinate dal Ministro dell'In temo che indica a l Comandante Cenerai<' gli obiettivi che intende conseguir<' con tali operazioni.
Il Comandante Generale. pre' i accordi con i Comandanti dei CC.RR., della M.F.A. e della R.C.L stabilisce le forze occorrenti, designa il comandante di tali forze, fissa modalità c tempi delle opera?.ioni e tutti gl i altri particolari di ordine tecnico ed operativo. Tiene costantemente al corrente w Il e operazioni il Ministro dC'II'Jnterno che a sua volta ne informa i Prefetti nel eu i territorio dette operazioni si svolgono.
el di op<'ra7 ione straordinaria contro bande comemporanearnente p erseguitate da .. reparti speciali" come al capo (b), il Comandante Cenerate imp ar tir à gli ordin i che riterrà necessari per armonizzare l'azione <.k i reparti specia li con quella delle a ltre forze de::.rinatc all'opera:zionC' strao rdin a ri a.
Qualora infine il Comandante Generale ritenesse insufficienti le forz(' o i mezzi a sua dispo.;iz i one potrà richiedere i rinforzi ritenuti necessari al Comando Superiore Ff.AA. Alban ia. Di ta li richicstC' dovrà darne immC'diata a questo Ministero.
N. 27 Segr. di prot. Venezia, 17 aprile 1942 - XX
OGGETTO: Servizio straordinario dei reparti di confine.
Al Comando della Legione R. Guardia di Finanza TRIESTE e per conoscenza, acciocchè vi si uniformi:
Al Comando della Legione R. Guardia di Finanza UD I NE
Preciso qui di seguito le direttive da me impartite verbalmente in conseguenza dell'aggravarsi della situazione politica che è s tata già causa di parecchi incresciosi incidenti fra eu i quello verificatosi il giorno l Oc.m. alla nostra brigata di Sibrliska.
l ") Fino a nuovo ordine non siano più comandate pattuglie di brigata., bensì di tenenza. Lo scopo è quello di renderle pi1'1 forti. Lo svantagg io di non poter contemporaneamente vigilare più località in una determinata zo11a, è giustificato dalla necessità assoluta e cont i ngente di non esporre i nostri elementi al pericolo di essere facilmente sopraffatti da bande di sovversi\1.
C iascun comandante di tcncnza compilerà di volla in \' Olta un ordine di operazione in cui siano indicati:
a) la forza che ciascuna brigata dovrà fornire per la formaz ione della pattuglia;
b) l'ora e il punto di r acco lta ;
c) il sottufficiale che dovrà assumere il comando della pattuglia.
Tale ordine sarà comunicato subito in copia per via gerarchica al comando del ci r colo con l'aggiunta del compito assegnato alla pattug:lia e dell' itinerario che la stessa dovrà segui re.
Chiarisco che gli ordini di serv iz io da trasmeuere alle brigate non de\'Ono contenere l'itinerario e nemmeno il compito di ciascuna pattuglia. L'uno c
l'altro sa ranno b e n s ì ogge tto di chiare istruzioni verbali al comandam e d e ll a pattuglia, e saranno fatte ri su ltare regolarment e d a l foglio volante di serv izi o.
I coma ndanti dell e t e n e n ze so no tenuti ad assumere ess i s te ss i con ragio nata fre quenza il comando effettivo delle pattu g li e.
Le pattuglie di giorn o avranno co mpiti di ri cog nizi o ne c di esplorazione allo scopo precipu o:
a) di riconoscere c di prescegliere i punti di più pr oba bile pa ssaggio dei son ersivi o ve conver rà successivamente esegu ire appostamenti notmmi;
b) di sco prire nelle case, n eg li o rti annessi, nel fittO d e Ha b oscag li a, f ra le rocce, ecc. p oss ibili depositi clandestini di ar mi e di muni z ioni.
Di notte le pattu g li e rimarranno s il e nzio sa m e nt e in agguato nelle lo ca lità designate, conven ientemente pr ote tt e d a sentine ll e in asco lto
La forza di ciascuna pattuglia sa rà dat a dal massimo consent it o dagli effettivi, detratto il personale la sdata di c u sw dia a ll 'accantonamento.
Uomin i bene nascosti ed appostati neUa b oscag li a devono se ntirs i pill sicur i ch e negli accant onamr nti col vantaggio di p oter so rpr en d ere i rib e lli e di rendere così un ottim o cd e ffica ce se rvizio.
Gli itinerari dell e pattu g li e co mandate in serv izio di appostamento n otturno devono esse r e predi spos ti in modo d a in ga nnare chi avesse interesse eli oc;scrvare le nostre mosse.
on è escluso che g li appostamenti vengano esegu iti a n che di giorno quando le ci1·costanze lo richiedano.
La durata di ciasc un se r viz io di appostamento n o n d eve mai essere inferiore all e o r e 12. Qu e lla d e i se rvi z i diurni ( ri cogniz ione c d esplorazione) all r o re 6.
Variabilissim e s ia11 0 le ore d ' uscita e di entrata n eg li accantonamenti o nelle caserme.
Di notte, in mancanza di sacc hi a pelo, ciascun militare p o rt e rà seco u na ('opcrta arrotolata da m ettere alla bando l iera durante la marcia.
2 ) Il comandame della le g i one, sentit a rA.P., vedrà se ia il caso di so pprim ere temporaneamente qualche briga t a per meglio m et t ere il personal e di-
sponibiJc nel pugno d ci coman d anti di tenenza e per lim i tare la dispersione di forza per serv izi interni e per la vigilanza esterna alle caserme.
3 °) Siano curati al mass imo grado l'affiatamento, il collegamento c il reciproco appoggio con le altre forze di polizia viciniore, pure\ itando la formazione di pattuglie m iste, salvo casi eccazionali.
4o) Siano sollecitat i, diretti, c sorvegliati i lavori di sistemaz ione a difesa degli accantonamenti, adottando il criterio che (quando la disponibilità di personale lo consenta) la difesa va integrata con qualche pattuglia, pure di forza minima appostata nelle vicinanze della caserma, col compiw di sorprendere alle spalle - a momento opportuno - gli attaccanti. Tale criterio deve esse1·e senz'altro adorrato tutte le volt<.' che il personale è, di notte, tutto o quasi tutto nell'accantonamento in turno di riposo. Il persona((' in turno di riposo deve, fino a nuovo ordine, dor111ire vestito
.5") I comandanti di compagnia, dato iJ momento critico attuale, devono sentire esl>i ..,tcs-.i il dovere di formare di tanto in tanto qualche pattuglia strordinaria a di esemp10, di controllo e d1 istruzione.
6 ") Sia adottato il massimo rigore inteso ad ottenere la più rigorosa osservanza di questi ordini, acciocchè siano raggiunti al p i ù p r esto due obiettivi:
- imprimere all'attività dci nostri reparti la massima efficacia;
- metterli nelle migliori condizioni di difesa.
Assicu rat c d i a, er ricc' u tO la presente
Ufficio Comando
N. 114 R. di prot. Messina., lì 31 dicembre 1940- XIX
Al Comando Generale R. Guardia di Finanza
Al Comando della lV Zona R. Guardia di Finanza
OGGETTO: Situazione del personale delle brigate di Porto Bardia e Giarabub
Porto a conoscenza dei Comandi Superiori il rapporto che qui di seg uito trascrivo , pervenuto dal Di s taccamento di Bengasi in data od ierna:
" Comunico che fino alle ore 19 del 21 corrente mese , i nostri militari componenti la brigata di Porto Bardia (brigadiere terra Belcastro Giovanni "53 67 / 20", C.T. Bagnati Antonio "3 055 7/ l 05", C.T. Borroi Mario " 9053 / 92 " e G.T.S. Favretto Vittor io " 1672/ 28 ") godevano ottima sal ut e. Dopo la data suddetta, non ho potuto avere più notizie dei dipendenti.
Durante i bombardamemi aero-navali cu i Bardia è stata sottoposta dal giorno d'inizio dell' offensiva nemica, la nostra caserma è stata distrutta.
Ho ordinato che i nostri dipendenti non abbandonino Bardia, ma si mettano a disposizione eli quel Pr es idio Militare e seguano le sorti delle altre truppe combattenti. Lo stesso ordine è stato da me impartito agli altri reparti del Distaccamento che si trova ssero in località minacciata dal nemico.
Sono s icuro che anche in questa ci rcostanza doloro sa e delicata, le "Fiamme Gialle" compiranno il loro dovere.
Dei militari di Ciarabub mancano notizie dal giorno 20 dicembre 1940. La ridotta, che risulta attaccata dal nem ico, non risponde alle ch iam ate radio.
A Giarabub si trovano le guardie Gianino Giuseppe "70 V0 / 18" e Mureddu Giovanni " 89/ l 06", quest'ultimo comandante intcrinale della brigata, in sostituzione del brigadiere Ciccinato Osvaldo " 25/ 5" venuto a Bengasi per sostenere gl i esam i scritti per l'avanzamento a scelta al grado su p eriore.
II sottu fficiale, partito da Bengasi per ritorn are al propri o reparto, s i trova a Derna in attesa che vengano ripristinate le comunicazioni con la sede della prop ria brigata.
Appena poss ibil e darò altre notizie".
N. 9628 di protocollo
T ripoli, lì l o marzo l 941 - XIX
OGGETTO : Aui\'Ìtà svolta dalla R. Guardia di Fin anza nella Prm inei a di Dema.
Riferimento al foglio n. 536 de'l 2 1 febbraio 1941 XIX
provincia di D erna hanno operato le seguenti brigate della R. Guardia di Finanza, dip endent i de ll a Tenenza di Derna:
Brigata di Dcrna, di Apollonia, di Tobruch, di P. Barclia, di Amseat, di Ciarabub.
Inoltre, reui da sottuffic iali della R. Guardia di Finanza, hanno attivamente funzionatO anche gli uffici di vendita de'i l\lo n opoli di Derna, Apollonia. Tobruch, e Bardia. l'ufficio delle Tasse sugli Affari di Apollonia c le Dogane di P. Bardia c di Giarabub.
Nel prriodo prebcllico, tutti i militari de ll a R. Guar di a di Finanza dei reparti su ddetti s i sono prodi ga ti n<> ll' adempimC'ntO del Dovere con quella scrupolosa c silenzio!>a attività <:he distingue gli appan<'ncnti al benemerito Corpo, frontep:giando. con l'esiguità dci mezzi e del disponibile, l'aumentato traffico portuale.
"\lei periodo bellico vero c proprio, oltr<' ai compiti specifici d i guerra e a quelli d ' is tituto , i reparti hann o con tribui tO alla vigilanza in materia an n ona ri a.
Nel mese d i ottobr<' 194 0, in segu it o a richiesta di questa Prefe ttura, il Superiore Co' erno dispose cht' in !>eno della Tt•nenza R. Guardia di Finanza \' enisse costituita una Squadra d i Vigilanza Annonaria, co l pre ci"o comp ito d i reprimere le infraz ioni in matNia di mercuriali , e i remi di accaparramento e di occu lt amen t o di derrat e. T ale Squadra, composta so ltanto di p<'rsona le della R. G. di Finanza, seguendo le direttive di questa Prefettura, h a opera t o con appassionato s lancio con tallo c p<'riz ia ri uscendo a normalizzare, in breve, l'an-
damento del mercato e dci prezzi. Le moltepli ci denunzie ed il pronto int ervento in tutlc le contra tt az ion i commercial i crearono b e n presto una coscienza di d isciplinat a osservanza alle norme vigenti nel ceto commerciant i.
Ne ll 'adempim cnro di tale sc1·viz io, la Squadra Annonaria di Derna ha coadiuvato l'U fficio Econo mia Cor·porativa, prevedendo anche direttament e ad in co ragg ia rc ed agevolare i commercianti local i, p erchè acquistassero su i mercati di Tripol i e di Bengas i, quei generi di prima nece sc;ità che maggiormente difettavan o su lla pi azza.
D egna di particolare menzione è l'opera svolta dalla Squadra in materia di vigilanza su lla determinazione de ll'equo prezzo, promovendo un sensibi le miglioramento su l costo della \' ita nell'atrualc periodo di emergenza.
Peraltro venne affidata alla Squadra di Vigilanza Annonaria il comp it o di di '>tr ibuire equamente a ll a popolazione alcuni generi di ma ggior con<.,umo. Anche in questa delicata funzione la Squadra rese serviz i di lodevo le portata, assic urando a i consumatori il neces sa rio d i fari n a, ri so, zucc h e ro , tè , petrolio ìlluminame ecc. con viva sod di s fazion e da parte della popolazione che ha visto tutela t i i propri interessi <·on alto spiri to di g iu stiz ia.
Risultano denunziati 35 esercent i nel mese di ottobre, 42 in n ovembre, 26 in di cembre. T otale oltre 100 processi verbali.
Gli agenti delle Bri gate di A mscat, prima, e di P. Bard ia c T obruch, dopo , venute men o le es igenze del serviz io, han n o partecipato a ll e operazion i militari i> \ oltesi nella zona ed hanno seguito la sorte d e ll e altre truppe combattenti. l dipendenti della Brigata d i Giarabub s ono ancora su l p osto.
l finanzieri delle brigate di Dcma e di Apollonia, in vece, in o tt emperanza ad o rdini supcr iori, hanno r ipiegato in T rip olita ni a, in perfetto ordine, curan d o il tra s fe rim e nt o in Beda Littoria delle armi in dotazione c di quasi tutti i generi di monopo li o es is tenti nei Magazzini di Dcrna e di Apollonia, con i limitati mezzi di tra spo rt o chc, all'uopo qut'Sta Pr efett ur a ha potuto mettere a disposiz ione.
Con i funzionari di que s ta Prefettura, c he per ultimi hanno la scia to la Piazzaforte di De ma, trova vasi un sottuffi c iale della R. C uard ia di Fi n anza, che, anche in cond izioni ambien ta li difficil issim e, co llaborò attivamente per garantire l'ass istenza annonaria ne cessm·ia a ll a popolazione mussulmana rimasta a D e rna.
ll com p ortamento dei milit ari della Te n e nza R. Guardia dì Finanza di Dcrna è stato sempre esemplare e ammirevole, l'attività svolta è s t ata so lerte, fede le e del massimo rendimento.
Pertanto sono li eto di tributare al Comand a nt e la Te n enza, ai sottuffìciali cd ai gregari tutto il mio comp iacimento, per l'opera da ess i prestata in partico lar i, difficili contingenze, per la diligenza con cui hanno asso lt o g li ord ini e le direttive dì questa R. Prefet tura .
r. 52 di pro t. Roma, 15 marzo 1943 -XXI
OGGETTO: Relazione delle attività svolte dal 1" Lug li o 1942 alla data del rimpatrio del Nu cleo ( 13 febbraio 1943).
AL C0\1ANDO DEL DISTACCAMENTO R.C. DI TRIPOLI (Ufficio Strakio) MESSINA
e, per conoscenza:
AL CO\UHSSARIATO GENERALE ROMA
Il Nucleo di Polizia Annonaria della Libia, cost ituito in Tripoli nel mese di febbraio 1941, su richiesta dell' Arorgucrra, essendosi detta Organizzazione trasferita in Roma, in seguito ai noti event i bellici, ha praticamente cessato di funzionare fin dal20 genna io c.a. ; giorno in cu i, il reparto, al segu it o deii'Acorgue rra s t esso, iniziò il movimento verso T u nisi e successivam ente rimpatriò.
All a data odierna il Commissariato Cencrale Acorguerra ha già comunicato al Ministero dell' Africa che il i ucleo in questione non gl i è più necessario.
Pur non essendov i ancora la de liberazione del Comando Generale della R. Guardia di Finanza, che s tabili sca la soppressione del reparto , si ritiene opportuno inviare la presente relaz io ne dell e attiv ità svo lte dal l " luglio 1942 al 20 gennaio 1943, nonchè de i movimenti comp iuti e dci co mpiti di carattere vario assolti dal 20 genna ic 1943 al 13 febbraio stesso anno.
el period o di tempo l/7/ 1942- 20 / 1/ 1943, al Nucleo d i Polizia Annonaria fu affidato quas i esclus ivamente, a differenza d eg li anni precedent i, il serv iz io di vig ilanza sugli ammassi, la sc iando quell o di P olizia Annonaria, in sen so st ret to, alle Squadre Prov incial i; inoltr e d et t o serviz io i n base alle dire ttive ricevute, venne ridotto nella maggior parte dci cas i all'azione preve ntiva.
·onostanle la defi cienza di uomi ni, 15 fra sottufficiali e militari di t r uppa disponibili p e r il serv iz io di istituzione, mentre la fo r za org a nica previ s ta era di n. 22 ; la mancanza di adeguati mezzi veloc i di trasporto tanto più g rave in
quanto la circoscrizione comprendeva tutta la Tripolitania ; e le difficoltà ambientali, eterogeneità della popolazione composta da arabi, ebre i e nazionali, difficoltà di linguaggio, per ricordare le più se nsibili; ciò nonostante il 1uclco ha sempre assolto i compiti affidatigl i, talvolta particolarmente ardui dato l'a ndamento delle operazioni belliche, con evidente compiacimento degli Enti richiedenti ed in particolare del Commissariato Acorguerra.
Naturalmente i serv izi di vigilanza sugli ammassi vennero organizzati per "Campagne", che non hanno potuto concretarsi in risultati di servizio, numero s i od importanti , quali si vorrebbero a prova di una attività c quali si sa rebbero certamente ottenuti, se le direttive ricevute , dettate da motivi di carattere politico e dalla situazione militare, non avessero consigliato un 'azione qua!> i esclusivamente di per!>uasionc cd incoraggiamenti L 'efficacia dell'attività svolta dal Nucleo concretò tuttavia nell'affluenza dei prodotli agli Enti ammassatori, in quant itativi discretamente soddisfacenti, specie nei centri più insistementi battuti dalle pauuglie.
Per l'ammasso del grano furono eseguite ci rca 200 'cri fiche presso i vari concessionari delle provincie della Tripolitania, e per tale campagna le pattuglie si s pinsero anche nelle località più lontane c faticose a raggiungcrsi quali Gadames e Nalut, riu sce ndo a far aftluire ai centri ammasso la quasi totalità del prezioc;o cereale prodotto, ri s u ltato preventi\amcnte in s pcrato.
Molto più ardua fu la campagna olearia; le circa 300 verifiche fatte pre sso i produttori di ol ive cd i frantoi, r ichiesero, specialmente quelli arabi, notevoli sacrifici ai militari, costretti spesso a compie r e lung hi percors i a piedi per rrcarsi in cabile distanti anche decine di chilometri dalle località principali.
L'a mmasso dell'olio richie se il continuo impiego di militari da i primi del mese di ouobre 1942 fino al trasferimento a Tun is i; infatti o ltre alla vigilanza permanente nella zona di SUK EL GlUMA, i cui frantoi furono sottOposti ad una vigilanza giornaliera, ven ne richiesto l' intervento del nucleo , che agì spesso anche di iniziat iva, i n tutti i luoghi d i produzione, per cui più volte le pattuglie operarono su località l ontane, qual i Sorman, Zuara, Garian, lefren, ma piùspecialmente Homs e Kussabat , zone queste ult ime nelle quali era necessar io lavorare con molta avventezza ed opportunità, data l'influenza che la vicinanza del fronte operativo esercitava su ll ' elemento arabo. Si rit iene anzi opportuno segnalare, parlando d i detta zona, il servizio compiuto il27 gennaio da una pattuglia del Nucleo, che ebbe affidato il com p ito di r ecars i in quei due centri per comunicare ai funz ionari locali le ulti me dispos izion i sull'a m masso de ll'olio, per esamina r e l a si t uazione, rendere gli accord i oppor tuni, c consegnare a chi dove r e, la somma di lire 350000, per il pagamento g ià conferito.
Nel complesso anche in questa campagna l'attività del Nu cleo diede i suoi frutti in quanto, nonostante l'anda m ento poco favorevole deUa stagione agricola e l'atteggiamento dei produttori arabi, poco propensi all'ammasso, particolarmente l 'ult imo periodo pur tuttavia l'azione delle pattuglie consentì il confer imento di soddisfacent i quantitativi di prodotti ai centr i ammassi.
Anche nel periodo dell'ammasso patate e ammasso vino, venne esercitata attiva vigilanza; le verifiche non raggiunsero il centinaio comp l essivamente, sia per la minore importanza di detti ammassi, sia perchè non s i ritenne op p orw no molestare i piccoli produttori arabi.
Nei mesi di dicembre e gennaio, fu chiesto a l Nucleo la vigilanza sugli ammassi d egli agrumi, il cu i esito, a dire il vero, fu gravemente compromesso dalla tardiva emanazione di norme precise, ma che tuttavia avrebbe potuto ugualmente dare buoni risultati, poichè gli agrumeti pit'1 produttivi erano di proprietà di nazionali; fu appunto nei confronti d i costoro che il Nucleo agì decisamente poichè pochi si erano comportati come prl.'scritto, e nel corso d eHI.' numerose verifi che eseguite, furono elevati vari processi verbali di denuncia. Anche per tale campagna tutto il personale del Nucleo impiegato a massa cd operò a largo raggio !>ui centri di produzione, ma l'azione dovette essere '>ospesa per le note 'icende di guerra
.Nonostante che, come s i è già detto, l'attività p<'rcampagna sorbisse quas i totalmente il personale disponibile, pur tuttavia, o su segna lazioni o ad opera di pattuglie che sa ltu ariamente venivano disimpl.'gnate dal serv izio de gli ammassi, vennero ottenuti di sc r et i risultat i di se rvi zi o, che per brevità, si riassumono qui di seguito:
Dl.'nunzie per infrazioni.' varia in mater ia annonaria N. 16
)) )) anza al blocco delle mcrc1 19
)) )) solU·azion<' di merci al nom1ale consumo N. 18
)) )) reati comuni (corruz ione, fu rt o etc.) N. 7
Nel comp lesso furono dC'nunziati N. 57 persone, di cu i 19 in istato di a1Testo.
Da quanto si è finora dttto, ap pare ev idem e che l'attività del Nucleo era in corso di evoluzione tendendo a trasformarsi dal serv izio di Polizia Annonaria a servizio di Polizia Economica, compito di importanza molto maggiore.
La repressione delle minute Yiolazioni i n materia di maggiorazione di prezzi, di inosservanza al blocco delle merc i, di in ossen anza alle norme sul tes<;l.'ramento etc. fu lasciata ai.J e squadre provinciali di v ig ilanza annonaria di T ripoli c \ li surata, delle quali J)<'r altro facevano parti elementi della R. Guardia di
Finanza, mentre iJ :\ ucleo lavorò sempre per scopi molro più vas ti, certamente più difficili, ma appunto p<>r ciò di maggior soddisfazione,dando ottima pro va e dimostrante di essere all'altezza dei nuovi compiti affidatigli.
rt rendimento più not evok, c ancor più avrebbe potuto esser·lo, ma il fatto di dover agire in zona di ope r·azioni e talvolta nelle retrovic quasi mediate della linea di combattimento, r ese il servizio ancor più delicato di quanto già lo fosse per sua natura; le direttive, che ci si perm cne di riconoscere p e rfettamente op portune, dat e sia dall'Acorgucrra e dall'AutOrità Giudiziaria, furono sempre un freno per l'atti, irà di polizia, tanto da potersi affermare che se i finanzieri del Nucleo a\ essero potuto operare con il mezzo anche della repressione, l'azione della R. Guardia di Fin anza in servizio di Po li zia Economica della Libia ::.i ::.arebbe sicuramente concretata in risultati molto <·on.,idercvoli. Si tenga inoltrt> presente e dalla metà del mese di novembre al 15 cl ice m bre 1942, il Nudeo fu totalmente di st r atto dal proprio compito, e, trasformato in Plotone mitrag liere, assolse con entu!'iasmo il compito militare che g li venne affidato, con piena sodd isfazione dci Superiori immediati.
L'attiYità di del Nucleo venne troncato il 20 gennaio 1943. dall'ordine di movimento ve r-., o Tunisi, movimento c h e ebbe termine il23 succeso.,ivo e che si svolse perfettamente :.econdo le previ::.ioni senza il minimo incidente.
Anche in tale oc<"as ione venne richiesta l'opera del Nucleo per due servizi molto relativamente facili, c sopratt utto di grande responsabilità. Infatti il g iorn o 19 ge nnaio il Commissariato Acorguerra richie se due militari per la scorta di un'auto-carro di caff'c, da Tripoli a Tunisi; tale servizio venne portato a termine senza il minimo incidente cd a turno, gli stess i due militari che un primo tempo , tuuo il del Nucleo in un !:>econdo tempo, ebbero il compito della vigilanza :.u l caffè, depositato in magazzino posto in Tunisi. 11 secondo servizio richiesto fu oltre che difficile e di rcspon!>abilità, anche aJ quanto pericolo-.o; lo stesso giomo 19 frbbraio l'Acorguerra richiese ancora un sottuffi<"iale. che aHebbe dovuto rccar!>Ì a Garian, prelevar·c il maggior quantitativo possibile di thè, farlo caricare su due autocruTi già fissaù precedentemente ma che era com pito del sottuffic ial e rintra<"ciarc in Garian, e sco rtare infine il carico fino a Tuni si; data la s ituazione militare, il comp ito si presentava sc 1iamente difficile, ma ciò nono s tante il Capo Nucl eo
M. C T. DILITTA Viro, al quale detto servizio venne affidato, lo portò a termine in modo perfetto e veramente encomiabi le. Raggiunta Garian con mezzi di fortuna la sera dello stesso giorno, il M. C. T. LITTA riuscì a rintra cciare i due autocani, uno dei quali però trO\'Ò già requisito dal Commissariato locale; il mattino successi\'o <"arica t e n. 42 casse da 50 Kg. ripartì per T ripoli che raggiunse allorchè l'Acorguerra cm già in viaggio.
Da Tripoli 'erc;o Tunisi. \ei pressi di Ben garda n l'autocarro, fatto a particolare speaona mento e mitragliamento rimase seriamentc danneggiato alla testata del motore cd al radiatore; tu li 'altro che impressionato da qucsto fatto, il DILITTA ordinò all'autista di riparare al meglio i danni c proseguì ad ogni costo verso Tunisi ave giunse la se ra del 24.
È da ricordar<' il fatto che con il medesimo autocarro poterono lasciare Garian ormai in situaz ione critic issirna, tutti i compon<•nti della brigata R. Guardia di Finanza. uno dei quali durante l' azione aerea rimase ferito.
All'arriYo del marc.,ciallo capo DI LITTA, tutto il si trovò nuovamente' riunito in Tunisi. Da tal<' città poi. avendo l'Acorguerra comun icato il proprio trasferimento a Roma per l'assunzionC' dei numi com piti nel Regno, i component i del N u<.:leo furono rimpatriati a scaglioni per ordine del Comando ch·lla R . Guardia di Finanza della Libia. Solo il M. C T. Df LITTA Vito, il finanz iere Maziotta Alberto cd il F T MONTAGNA Salvatore furono richi es ti dal Commissariato AcorguC'rra per la scorta dci donnn c nt i fino a Roma; il Comando del Nucleo composto dal tenente MARA SCO Vittorio, B. T. MARJNO Luigi c Finanziere TERRENZJO Bernardino.fu chiamato a Roma in funzione di Ufficio -.tralcio.
Per quanto riguarda il comportamento dC' i militari nmi nel p eriodo cui ..,j riferisce la presente relazione '>i può bre' eme n te dire che lo zelo e la passione con cu i i componenti del \uck o hanno svolto in ogni campo ed in ogni occa::.ionc i com piti ad affidati c d il carattere militare da ess i con fermat o in qualsiasi circostanza, sono <.>fft>rtivamentc merit evo li di elogio.
N. ????? di prot. Tripoli lì, 19 Febbraio 1942- XX
AL COMANDO GENERALE DELLA R. GUARDIA Fl ANZA
Ufficio di Segreter·ia
AL COv1ANDO DELLA IV ZONA R. GUARDIA DI FINANZA ROMA NAPOLI
AL COMANDO DELLA LEGIONE R. GUARDIA DI FINANZA DELL'ETNA
Ufficio Comando MESSINA
OGGETTO: Costituzione del Comando della R. Guardia di Finanza della Libia.
Comunico che in data d i oggi è stato costituito il "Comando de lla Guardia di Finanza della Lib ia" dal quale sono passati a dipendere Distaccamenti di Tripoli e Bengasi nonchè il Nucleo di Polizia Annonaria.
I1 nuovo comando coord ina e dirige l'azione disciplinare e di servizio dei repart i che gl i dipendono mentre è allo stud io l'unificaz ione amm in istrat iva e contabile in accordo con gli organi del Coverno.
Direzione Generale Aff. Economici e Finanziari ROMA
Roma. 30 giugno 1943
OGGETTO: M i ssioni in Libia del Maggiore della R. Guardia di Finanza GIORGIS Vittorio
In relazione alla richiesta verbale di codesta Direzione Gen erale, riassumo brevemente l'azion e da mc svolta in Libia dal gennaio al novembre del 1942 per il riordinamento dei reparti e dei serv izi della R. Guardia di Finanza in Africa Settentrionale.
Costituzione del Comando della R. Guardia di Finanza deUa Libia.
Sino al1942 i servizi del Corpo hanno fatto capo a due comandi di distac came nto (Tripoli e Be nga si) che, traendo origine dal vecchio ordinamento della Colonia. operavano autonomamente e sove nte con criteri difformi, il che non contribuiva a dare una so lida inquadratura disciplinare ai re parti né a svolgere azione di servizio re dditizia ed unitaria come invece voleva la particolare situazione determinatasi in dipendenza della guerra.
Appena giunto in Africa, in perfetta intesa con il Governo della Libia e co n il Ministero, provvedevo pertanto alla costituzione ed organizzazione eli un Comando unico, che s ino dal febbraio 1942 , coordinava tutta l'attività disciplinare, di servizio e di amministrazione del Corpo. Superando difficoltà non lievi, riordinavo quindi i reparti, provvedevo agli accantonamenti là, dove più intensa era l'azione aerea n e mica, imprim evo nuovo impulso ai se rvizi in genere ed a quelli valutari in particolare. Organizzavo una vasta azione a tutela del patrimonio palmifero della Colonia. gravemente minacciato dalle correnti speculative e dalle necessità contingenti e, con interventi talvolta repressivi e tal altra preventivi , riuscivo ad infrenare la recisione delle piante per l'estrazione dei laghbi ed a normalizzare in breve questo settore econom ic o, riscuotendo il plauso lusinghiero del governo della Prefe ttura.
Largo contributo la R. Guardia di Finanza dava ai servizi per la disciplina della distribuzione c del consumo di merci e prodotti. Un cont in gente numeroso di militari assumeva presso la delegazione di Tripoli il complesso e delicato in carico della assegnazione delle merci e dei controll i relativi mentre un Nucleo al comando di Ufficia le del Corpo,e composto quasi esclusivamente di Finanzieri, operava per la scorta delle frodi: altri elementi venivano da me decentrati per un'azione più capillare nelle zone periferiche che interessavano soprattutto la di sciplina degli ammassi.
Sull'az ione del re ndimento dei vari reparti operanti in questo settore, s i sono ripctutamente esp r essi in modo veramente lusinghiero il Governo; il Commissario per I' Acorguerra e le massime Gerarchie dell'Ordine Giudiziario.
L'ecc. Trevisani inoltre mi affidava il compito di organizzare presso il Commissariato, una Sezione di Polizia Economica con funzione di coord inamento dell'a zione di servizio svolta dai vari organ i di polizia c tutela della disciplina sulla distribuzione sui consumi .
Nono s tante le non lievi incombenze che mi derivano dall'ese rcizio del comando, provvedevo personalmente a tale organizzazione e dirigevo poi la sezione, con pieno compiacimento dell' Ecc. Trevisani, s ino a quando ne passava consegna ad un ufficiale della Polizia Africa Italiana espressamente venuto dall'italia. Nell' Acorguerra continuavo la mia attività con funzioni ispettive.
Risarcimento danni di guerra.
La special e preparazione tecnica dei reparti ed elementi del Corpo per i servizi ind agat ivi in materia economica, li faceva designare da Governo come gli e l ementi più idonei per l'istruzione delle numerose istanze per risarcimento di danni. Data la particolare delicatezza del compito ed il volume del lavoro, veniva cost ituito a Tripoli, (ed altrettanto era in progetto anche per altri centr i co lpiti dall'offesa nemica) uno spec ial e "nucleo" con personale scelto ed appositamente istru ito il quale, orientatosi in bre ve nel nuovo servizio, apprendeva a disimpegnarlo con tale diligenza e tale scrupolo da riscuotere ripetuti compiacimenti ed e lo gi da parte della Commissione incaricata della Valutazione dei danni di guerra.
Attraverso il lavoro indagativo svo lto con perspicacia ed acume dalla R. Guardia di Finanza in questo settore, è stato possibile sventare numerosi tentativi di frode e realizzare ingenti decurtazioni su Ue richieste di risarcim ento che erano spesso dettate da int en dimenti condannevolmente speculativi.
Organizza zione di un sirtema di vigilanza a lla frontiera libico-tunisina.
Rientrava tale organizzazione tra i compiti affidatimi all'atto della mia partenza per la Libia.
In un primo tempo compi\' O un particolareggiato esame dci fenomeno del contrabbando valutario, che s i perpetrava attraverso la frontiera tunisìna, per stabilirc le correnti speculative che lo detNminavano a mettere in chiara luce il danno che ne derivava aJI'econom ia nazionale. l risultati di questo mio studio convincevano il Governo della Libia sulla necessità di controllare il traffico attra,·erso il confine orientale ed allora ogni m ia energia veniva ri\olta alla realizzazione sollecita di un sistema di vigilanza lungo l a frontiera.
Il compito si presemava però difficile di sia per il carattere assolutamente dcsertivo d<:'lla fascia di confine<' sia soprattutto perchè le incombenti superiori necessità d'ordine operativo, rendevano pressochè impossibile la dispon ibilità dei mezzi<' d<:'i materiali assolutamente necesc;ari alla vita degli elementi di \ igilanza.
Eseguite ripetute, faticose ricognizioni lungo il confin<:', '>OIIecitati i comandi del Genio, attuate le possibili iniziative riuscivo in breve ad ottenere l'arrivo in Libia di una compagnia di Finanzit'ri, ad arruolare g li <:'lemcnti libici necessari ad integrarla, a creare un centro di istruzione ed a procurare i materiali di c di equipaggiamento occorrenti , ad acquistare i quadrupedi da impiegare nei servizi d i vigilanza ed in quelli logistici, a far compiere lavori spcdit ivi di accantonamento e di attendamentO lungo il confine, a prendere chiari accordi con i Commissari di Governo d<'lla zona di confine c con i capi cabila della regione, sicchè tutto ormai era pronto per l'attuazione, quando cadevo ammalato di bronco-poi monile c pleurite nC'I mentre, quasi contcmponlneamcntc , s i manifestava l'azione nemica in Algeria.
La compagnia già pronta per il senrizio di vigilanza economico-valutario al confine, veniva posta agli ordini del Comando Superiore delle Forze Armate cd impiegata in operaz ioni bell iche in Tunisia.
Ho piena fiducia che l'inlenso lavoro da me svo ltO in Libia oon andrà completame nt e perduto e che, ritornate le armi e le leggi italiane su quella sponda, s i possa, sulla strada tracciata, riprendNe i piani ed i p 1·ogrammi provvisoriamente interrotti.
N. 820 R. Roma, 26 aprile 1942 - XX SEGRETO
URGENTE-ESPRESSO
OGGETTO: Costituzione di una compagnia R. Guardia di Finanza per l'A.S.
Comandi Legione Terriroriali:
CE 1 OVA - MTLA - TRENTO - UDINE - TRIESTEVENEZIA - FIRENZE - ANCONA - ROMA - NAPOLIBARI- CAGLiARI- MESSI ' A- PALERMO Comando Legione Allievi
e, per conoscenza:
Comandi di Zona Comando R. Guardia di Finanza della Libia Comando Generale: Ufficio di (I, TI, IJT e IV Reparto) Uffic io Amministrativo Ufficio Contab ili tà c Revisione Servizio Commissariato
l) Lo Stato Maggiore R.. E. con circolare segreta n. 0629 10/ 307 in data 20 aprile 1942-XX ha disposto la costiwzione di una c p. R. Guardia di Finanza da inviar e in A.S. a disposizione di quel Comando Superiore FF.AA.
Centro di mobilitazione: Comando Legione R. Guardia di Finanza di Napoli.
Centro sussidiario del R. Esercito: distrettO militare di Napoli.
Formazioni ed organici: vedi allegato l.
Il) Alla costit uzione del reparto provvederà il comando deiJa Legione di Napoli.
Ill) Personale:
- ufficiali (l cap itano e 4 subalterni):l'ufficio di segreteria è pregato di provvedere alla designazione e ai conseguent i ordini eli avviamento a
- sottufficiali e truppa (permanenti o richiamati): saranno forniti dalle legioni nella misura indicata nell'allegato 2;
- autiere: la legione di Bari invierà a Napoli il finanziere terra scelto ANZALDl Giuseppe;
- motociclisti: la legione allievi invierà a Napoli i finanzieri PALLANTE Riccardo e CAPONI Giuseppe.
Data di concentramento a Napoli: 6 maggio p.v.
rv) .Dotazioni:
(individuali- compreso l'armamento e relativo munizionamemo - e di reparto): quelle prescritte dalle circolari dello S..M.R.E. - ufficio servizi 1:
n. 85000 del 21/6 s.a.
n. 113481 del 15 ottobre s.a.
n. 156350 del 27 febbraio u.s.
Saranno fornite a cura del comando di difesa territoriale di Napo li.
Il comando della Legione di Napoli è incaricato di diretti contatti coll'anzidettO comando eli difesa a cui potrà anche chiedere cop ia delle circolari su citate per la sollecita cessione delle dotazioni.
V) La compagnia dovrà essere costituita entro il lO magg io p.v. Seguiranno disposizioni per la partenza.
VT) Varie:
Tutto il personale sarà considerato trasfer it o alla Legione di Napoli (centro di mobilitazione) con la data 6 maggio p.v.
A decorrere da tale data gli assegn i del personale stesso graveranno su l bi lancio Ministero della Guerra.
I comandi di legione interessati invieranno a l centro di mobilitaz ione elenco del personale trasferito e g li atti personali relativi.
Il centro di mobilitazione trasmetterà a questO Comando Genera le copia del ruolino della compagnia.
L'ufficio di comm issariato è pregato di disporre per l'eventuale invio al comando di le g ione eli Napoli dei fregi e delle fiamme dei quali la legione non disponesse.
Il centro eli mobilitazione segnalerà telegraficamente a questo Comando Generale la d ata di approntamento in uomini e materiali del reparto. Ricevuta.
al fogl io n. 820 R. in data 26 aprile 19+2 - XÀ del Comando Generale della R. Guardia di Finanza.
C0 \1PAG"\II A R GUARD I A DI FINAI\ZA PER A.S.
Comprendi': ....-------------,.---- ----.- ----,.-----, Per,onJic Auwmotonh'ZlJ comandantt• squad ra romando 3 plotoni furilicri l plotone mitrag.lien
Comandanti.' ( çapitano)
Sc1ua dra ('O m a o do C.omandantt· (brigadiert•) di conwhilità
Snitturak
Conduuore di autocarro \1otocicli,ta
Ctcliota
Portaferit i
Allievo armaiuolo
Guardie per 'l' l'\ izi vari
Totale squadra çomando
Pl otone fudli c ri (3 s q .)
Comandamc
Comandami dt (s. \ ' ire romandanti di squad ra
Guardie Ordinanza
Totale plowne fut"ilieri
Totale 3 plotoni fuci lieri
P loto ne mitra g lieri (3 -;q.)
Comandautl' (wbalterno)
Comandant i di sq. (s.Brig.)
Porta arma tiratori .
Pona trepptedi . Porta munizton•
ALLEGATO 1 o 2
al fogl io n. 820 i n data 26 aprile 1942 de l Comando Generale della R. Guardia di Finanza.
FORZA DA FORN IR E
LEGIONE Souuff.li App. o Finanzieri NOTE
F'in.S 14 IO 132
Allievi Roma l (l) Il per,onale permanente o richiamaCrnova l 8 to 'ara ,n•ho fra quello segnalato
Milano l 9 dalle Lt•gioni con telegramma in ri-
Tn:nto l l 10 (2) sposta al foglio 647 R. in data 2
Udine 2 l 8 apri le 1942 - XX - del Comando
Trieste 1 20 Generale.
Vent•zia l 2 10 Sarà datJ la preferenza ai militari
Firenze 2 l 8 prownienti dalle armi a cavallo del Ancona 9 R. E'ercito, quindi a coloro che sanRoma Terr le 2 lO no montare a ea\'allo c infine a quelli
\a poli 3 (3) 2 IO che 'ono pratici di cavallo.
Bari l lO a cura dei Co-
Cagliari 4 (4) mandi di Legioni che ha il
Mes&ina lO auualmenl<' in forza.
Palermo l 4
TOTALE 14 l O 132
(l) Sarà comandato il B.T. BERNARDI:\'1 Diogeno l
(2) arà incluso il finanziere D'AMICO Fernando
(3) Sarà il t.D1.t. FALCO _ l ERI Giuseppe "43416
(4) Sarà incluso il finanziere richiamato DETTORI Sebastiano.
U ffi c io C om a nd o
Prot. n. 734 R. Messina, lì 17 novembre 1942- XXI
AJ Comando Generale R. Guardia di Finanza
Al Comando della JV • Zona R. Guard ia di F inanza
OGGETTO: Imp iego delle Forze Armate esistenti nella Piazza di Tripoli in caso eli grave emergenza.
Il Comando della R. Guard ia di Fi nanza della Libia ha informato che in ad ordine dd Comandante della Piazza di Tripoli ha avuto un trattO di settore di copertura da difendere in ca!>O di emergenza. Quel comando ha quindi provveduto alla integrazione dell'armamento e del mun izionamcmo cd alla costituzione di un nucleo di formazione con carattere organico al Comando d el CapitanoLABUA Cilueppee costituito da un plotone fuc ilieri, al comando del tenente MARA SCO Vittorio c da un plotone mial comando del Tenente JIICNER1 Guido.
Detto nucleo l'I l andante ha raggiunto il proprio posto d'impiego.
Il comando della R. guardia di Finanza della Libia ha assicurato che il delicato compito demandatogli \' crrà assolto con il ma-.<;imo spirito combatti\ o, non trascurando, finchè sarà poss ibile, i più i mportanti compit i eli ser.·izio
I
Il sottoscriuo Brigadiere Terra SAYA Filippo (2945/20) Comandante della Brigata Volante di Trip oli, In seguito ad ordine verbale ricevuto nelle ore pomeridiane d el giorno 17-l-1943, da parte del Comandante rnterinale della R. Guardia di Finanza della Libia, di tener pronti tutti i militari dipendenti del reparto e d i porre inoltre in sa h o quanto più fo!>SC <aato possibi le del materiale in consegna alla in caso di un eventuale imminente ripiegamento in Tunisia, a causa dell'incalzante appross imarsi delle truppe nemiche in direzione di Tripoli, nei susseguenti giorni 18 c 19, si rq_?,olava nel modo seguent<':
l
) Provvedeva al so ll crrame nto, nel sottosuolo della Caserma della Brigata Stanziale di Tripoli, s ita nella Via Trik Sidi Salem. delle cartucce a pallottola ed a mitraglia per armi Mod. 1891 in dotazione al reparto, nonchè al seppellimento dei pistole e buffetteria appan.enenti a militari in licenza, assistito dal fiL \1. T. Pazienza Alfio e pari grado Tranfo Giuseppe;
2) - Consegnava al rnu.,stdmano ftfOHAMED EL SC'IUEBI, rivendiwre neri di Monopolio, domiciliato nella Cabila Nuflindcl Comune di Trip oli, racchiusi in di ve r si sacch i: Le pubblicazioni non inventariate del nistero delle Finanze c quelle del Governo della Libia, come da r egistro continuativo (A li. n. l), registri Mod. 72 c vari, lcuzuola, federe, coprircti cd utensili di cucina c vari, come da in venta ri o dei beni mobili (Ali. n . 2) e registro dci materiali di facile consumo (Ali. n. 3); nonchè n. 2 casse ermeticamente chiu:.e di pertinenza dell'App / to T. Palazzo Vincenzo e Finanziere T. Bauali Lorenzo, temporaneamente trasferiti alla Compag nia di Formazione, con sede a Gargaresc
3) Depositava nel domicilio del cittadino libico italiano C BSU Vittorio, sito in Tripoli -Via Suk El H arrara N. 70, tutti i materassi di lana;
4) AHidava in consegna al connazionale MORMILE Vincenzo, domiciliat o nella Via Tizian o . 45 della stessa Città, la macchina da sc rivere marca "Olivetti ", le sedie del reparto e la cassa d'ordinanza del Finanziere T. Roscigno 1\lichclc, che trovavasi in lice n la per gravi c comprovati motivi di famiglia;
5) - Curava il sotterramento nel sonosuolodd domicilio di questo ultimo. dei vari quadri in dotazione al reparto , nonchè delle targhe in ollonc della brigata;
6) Affidava in conseguenza al Finanziere Libic o MOHAMED BENAHMED 1 3 biciclette;
7) - Portava seco:
a) -Tutti gl i inv e ntari (AH. 1- 2 -3), l'ordine permanente di se rvizio (Ali. N. 4), i libr e tti pNsonaJi (AH. N. 5), gli es tratti di sc iplinari 6), essendo stat i tutti i documenti ri serva ti c esistent i, distrut ti mediante in cen di o e di s p ers ion e d e ll e relative ceneri, in guitO ad ordine '-li periore;
b
) -X 4 pr ocessi verbal i d'incerrogawrio (AIJ. . 7), redaui ne gli ultimi giorni di pe rman e n za a Tripoli a ca ri co di persone responsabili dci reati di contrabbando e so ttrazione al n o rmal e consumo di Kg 1,500 dì tè e Kg. 2,390 di tabacc hi , che per assoluta mancanza di tempo non e ra s tato poss ibile provved e r e a ll a compilazione d e i r elativi pr ocess i ve rbali di denun z ia. I gener i c;c qu cstra ti , racchiu s i in un sacche tt o, c;ono stati consegnat i al mussulmano MOHAMED El Sciu eb i, unitamentc a tutto il materiale di cu i 2) della presente relaz i one; ·
c) - N. l t e na gl ia per com pre ss ione d ei piombi, portante da una parte l'improma d e ll o Stemma R eale c dall'altra la di citu ra - I mposte di Fabbricazione - Tripoli - non chè X 10 pisU>Ie a utomatiche.
Per imp oss ibilità mat e riale dì tra s p o rt o, quest'ultime, in seguito ad o rd ine d e l Comandante Int erinalc d e ll a R Guardia di Finanza della Libia Cap. Patamia Cav. Ro sa ri o, d o po essere s tat e rese inutilizzabili a:. portando g li otturatori c h e vrn iv a n o se ppelliti a parte , rimane\ ano so tt e rr a ti nel terri t orio d e ll a Fraz io n e di HamrnamLifin Tunisia, in t e rre n o d i prop ri e tà del connazionale Ru sso, unitamente alla t enag li a. dalla qu a le sono s t a ti es tra tti c r ecupe rati l e co ppie di co ni rcl at iH' (a ll egato N. 8);
d) -I ruoli vari, bian cosegn i c tutti gli altri d ocume nti in ere nti la con tabilità del r e part o;
e)- La somma di L.1.005,80, co nv e rtita a cura dell o scrive nt e in un asseg no ca mbiari o, tr as m essa dalla Compag nia Mobilitata d e lla R. Cuardia di Finanza. a ll ora di s tanza a Zuara, a l Co mando della Brigata Volant e di Tripoli, per essere w r sata alla Tc.,oreria della loca le Banca d'Italia, a r eintegro somme.
css<'ndo s raw possibile e ffett u are ciò per mancanza di alcuni e lem enti per cui e r a stato sc ritt o in me rito, dato l'inatteso prec ipitare degli even ti , il so tt osc ritto consegnava in Tuni s ia l'asse-
gno in discorso personalmente al Cap. TOLU Sig. Ernesto, dopo apposta la relativa girata a favore del Comandante della Compagnia Mobilitata Predetta;
8) - Dopo aver fatto provvedere alla pulizia di tutti i locali del reparto , in cu i non rimanevano quindi se non i letti e tuttO il mobilio ad eccezione delle sedie, consegnava le chiavi delle due porte d ' ingre sso della caserma, al Finan ziere Libico MOHAMED .BEN AHM ED.
Tremestieri, lì 6 maggio 1943/ :XX]
L BRIGADIERE CO:MANDANTE (SA YA Filippo)
P.M. 44, lì 22 Febbraio 1943
OGGETTO: Re lazione su l nptegamento della Compagnia Mitragl ieri R. Guardia di Finanza di Gargaresc (Tripoli).
AL CO\.fAr\'TIO DELLA R. GUARDIA FINANZA POSTA MILITARE 44
Alle ore 22 del 19 c.a. il Sig. Maggiore BARBETTJ Bettino- comandant<' del battaglione di Manovra di cui faceva parte la mia compagnia dislocata in difesa costiera e sbarramento stradale nella zona di Cargaresc (Settore Ovest della Piazzaforte di Tripoli)- tenne rapporto ai co m andanti di compa gnia ordinando che per la mattin a successiva, alle ore 6, tutti gl i uomini con il relativo armamento ed equipaggiamento, le mitragliatrici c i fucili mitragliatori in dotazione, le munizioni d'arma c di reparto, le linee telefoniche e relativi aparati, razzi, p isto le "Very'', etc., dovevano essere pronti per l'immediato trasferimento in località sconosciuta.
La compagnia della R. Guardia d i Finanza era costitu it a dallo scrivcmc, dal tenente OrgeraFrancesco (in sostituzio ne de l tenente Vigncri Guido i n l icenza) e 56 tra sottufficiali c finanzieri; altri 25 uomini con il tenente Marasco Vittorio erano rientrati in precedenza al di Poliz ia Annonaria a Tripoli. Quella sera, appena ritornato al mio accantonamento scriss i un messagg io al Capitano Patamia Rosario- comandante intcrinale della R. Guardia d i Finanza della Libia- comun icandogli lo spostamento dE'Ila compagn ia giusta gli or dini r icevuti dal Sig. Comandante del battagli one.
Durante la stessa notte vi fu l'allarme nava le e quindi dovett i rinforzare i "P.F." (post i fissi) cd i "P.O.C." ( P osti osservaz ione c collegamento) affidati , per la difesa, alla mia compagnia. In oltre, d 'ordin e telefonico ricevuto direttamente dal S ig. Colonnello D'Andrea - Capo di Stato Maggiore del Comando Pi azzaforte di Tripoli- formai con g l i uomini disponibili due pattuglioni amiparacadutisti, armati di fucili mitragliatori, col co mpit o di perlustrare tutta la zona a cava llo della via Balbia, dal Km. 7 a Tripoli.
La mattina del20, alle ore 7 giunsero davanti la fureria della compagnia due autocarri inviati dal Comando del Battaglion e per il trasporto degli uomini c del materiale, fra cu i nove mitragliatrici "Fiat 3.5" c quattro fucili mitragliatori con relativi accessori, nonchè 130.000 ( centotrentam ila) cartucce.
Alle ore 7,30 in punto, con i due autocarri car ichi al massimo della loro portata cd il camioncino '"F iat li 00"- Targa Libia Gov. 3889- che il comando R. Guardia di Finanza della Libia aveva fin da prima lasciato a disposizione della compagnia mi portai alla sede del battaglione per unirmi agli altri reparti.
Essendo in Yia Balbia in gombra di automezzi , ad inc olonnarci alle ore 12,30. Soltanto allora il Sig. Comandante del Bauaglione mi comunicò che dovevamo affluire in Tunisia " Località .\1aret''.
Dopo aver sostato presso i nostri reparti dì Zuara c Pisida, il cui personale aveva già ri cevuto ordini precisi dal capitano Patamia varcai il confine a Ras Agedir, alle o r e 6 del giorno 21.
Il viaggio proseguì fra in numeri disagi e pericoli dovuti alle continue incur-;ioni aeree del nemico. con vio lente e ripetute azioni di mitragliamento e spezzonamento. La più micidiale fu quella a\'venuta a ll t> ore 15 del giorno 2 1. al Km. 25 ad est di Meden in , ove ben 24 aerei c i mitragliarono a ripetute ondate e per pitJ 'olte consecutive, la sciando diversi morti e feriti sul terreno. (Per fortuna un proiettile di mitraglia venne a conficcarsi su ll a !<abbia a brev issima dista nza dal punto ove mi trovavo). Giunti a Maret alle ore 6 del gio rno 22, ric evetti l'o rdin e di spostarmi con la mia compagn ia c con tutto il battaglione di cui facevo parte, a 25 Km. o ltre Gabes, in loca lità "QUED AKARlT''.
Giungemmo a alle ore 13 dello <;tesso giorno. Dopo a\·er proHeduto a scavare le ri scrvet t e per le munizioni, c;isterna i la com pa gnia in apposite buche opponunamcntc coperte dateli da tenda e mimetizzate, ed i mpiantai la cucina di compagnia. Lavoro inutile quest ' ultimo perchè continuammo ad avere come viveri, una pagnotta e mezza scato lctta di carne ciascuno.
Ad Ak.arit eravamo d est inati allo scavo di fossi anticarro (assieme a numerosi altri rcparrj che doveva11o so pragg iungere ancora), cd ivi riman em mo fmo all'inin attesa d eg li attrezzi nece ss ari che doveva fornire il coma ndo Genio.
ll giorno anzidetto (25 gennaio 1943) giunse ad Akarit il Sig. Generale di brigata R eggiani addrtto al co mando Truppe dell\larct. col compito di\ isitarr la zona dei lav ori c dirigere la picchettatura del terreno.
Il prefa to Sig. Gene1·alc nell' is p ez ionare il battaglione co n sta t ò che la com pa gn ia della R. Guardia di Finan za aveva una forza esi{!:ua e numerosi era-
no i sottufficiali, certamente non impi egabili nei lavori (ciò dipendeva dai compiti di difesa costiera che ci erano stati affidati a Gargaresc).
Quindi il Sig. Generale ci mise senz'altro in libertà onde poterei riunire agli altri finanzieri dei Distaccamenti di Tripoli e di Bengasi che, giusta gl i ord ini r ip artiti dal Capitano Patamia Rosario , dovevano adunars i a l Comando Tappa di Tunisi.
Il Sig. Generale Reggiani vol le però che gli l asciassi il camioncin o Fiat 1100 del Governo della Libia sopra ricordato; io aderì alla richiesta come da apposita ricevuta che mi riservo di presentare, avendola g ià trasmessa a Mess ina assieme ai documenti del comando.
In oltr e iJ S ig. Generale mi disse che la compagnia doveva ripartire con mezzi di fortuna.
Quindi, il g iorno 24 provvidi a passare regolare consegna di tutto il material e che avevo (armi automatiche e munizioni comprese) al Comando del battaglione ed a scag li o n i, approfittando degli automezzi in tran s ito, avv iai a Tonis i tutti i miei uomini , a gruppi di quattro fin anzieri al Comando di un sottufficiale, muniti di foglio di via, armati ed equipaggiati del solo zaino. D'a ltronde, sia detto per in ciso, tutti avevano l asciato la loro cassa d ' ordinanza a Tripoli; lo scrivente aveva abbandonato mobili, masserizie, pianoforte, materassi, chincaglierie, tappeti, indum ent i e corredo personale, della moglie e de i figli, oggetti e ricordi cari di famiglia.
Alle ore 4 del giorno 25 partì da Oued Akarit l' ultimo scaglione formato dal sottoscritto, dal tenente Orge ra francesco , sottobrigadiere Di Giovanna Gaspare, A.T. PALAZZO Vincenzo, F.T. FISANOTTl Alberto e f.m. Netti Pietrantonio.
Dopo aver subito nuove incurs ioni cd aver sopportato ulteriori disagi (anche per il con tinuo imperversare della pioggia); dopo aver dormito all'addiaccio ed aver cambiato automezzo a Sfax, a Susa e lungo il percorso, giuns i finalmente a ll e ore l 6 del giorno 26 a Tunisi (Hammam Lif), ove trovai il Capitano Patamia con il comando e tutti i miei uomini in colum i, nonchè gli altri .
Durante il ripiegamento da Cargaresc ( Tripoli) a Oued Akarit, nella sosta in questa località e durante il viagg io successivo fino a Tunisi, i miei dipendenti si sono dimostrati ottimi so ldati: calmi e sereni di fronte al pericolo, disciplinati nella forma e nella sostanza; anim ati da sp irito di sacrificio e di abnegazion e. Infine sono lieto di poter affermare ch e dal 19 novembre 1942 al24 gen-
naio 1943, e cioè durante il periodo in cui la compagnia mitraglieri rimase a completa disposizione del R. Esercito, tutti i finanzieri seppero meritarsi la stima e la fiducia dei nuovi superiori gerarchici che in var ie occasioni (come segnalai a codesto Comando di volta in volta) ebbero per loro parole di alto elogio e di vivo compiacimento per la disciplina, Lo spir ito militare e la scrupolosa esecuzione del servizio.
I prefati superiori furono:
Ecc. RONCAGNA - Generale di Corpo d'Armata comandante militare della Tripolitania; ·
Generale di brigata Santi Comm. Alessandro- Comandante della Piazzaforte d i Tripoli;
Colonnello D'Andrea Comm.A!fredo- Capo di Stato Maggiore del Comando Piazzaforte di Tripoli;
Seniore CUCURNIA Cav. Emilio- Comandante del yo Battaglione CC. NN. (La compagnia rimase alle sue dipendenze dal19 novembre al25 dicembre 1942).
Maggiore BARBETTl Cav. Bettino- Comandante del Battaglione di Manovra (La compagnia rimase alle sue dipendenze dal26 dicemrc 1942 al24 gennaio 1943).
Il sottoscritto in qualità di Comandante il suddetto Distaccamento s i permette inviare la seguente lettera onde portare a conoscenza di codesto Comando quanto si è fatto e si sta facendo e, nell 'ambito discipl inare e nell'ambito morale nei riguardi del personale dipendente.
La forza effettiva delle guardie di Finanza che oggi prestano servizio ai miei ordini alla dipendenza della B.M.A. è d i un maresc iallo, 5 brigadieri, 1 sottobr igadiere, 4 appuntati e 42 guard ie. Il Maresciallo MAGNANI Giuseppe ha retto il Comando del Distaccamento da l periodo 14 lu glio 1944 al marzo 1945 epoca in cui lo scrivente per ordine del Comando Superiore del Cairo fu inviato a Tripoli per l'ass unzione de l Comando.
Le guardie di Finanza fino al ripristino d el serviz io nella Tripol it ania sono state nel campo di concentramento quali prigionieri di guerra e tuttora pur essendo messe fuori dal Campo per disimpegnare il loro serv izio, mantengono la pos iz ione g iurid ica di prigionieri di guerra: 22 dei 54 uomini sono proven i enti dalla Sicilia ove furono catturat i ed è in maggioranza personale anziano e ri chiamato all e anni.
Il Maresciallo MAGNANI in un primo tempo e il sottoscritto poi ebbero a sormontare non lievi ostacoli onde riamalgamare il perso n ale poichè la cattur a, la prigionia e il pensiero della famiglia lasciata dalla maggioranza in precarie condizioni influiva fortemente su l morale dei m ili tar i; tale stato di fatto oggi è s t ato potuto attu tir e solo i n grazie alle continue promesse del Comando Inglese che alla fine della guerra sarebbero s t ati fatti rimpatriare. S i aggiunga inoltre che tutte le g u ardie di Finanza dell'Africa del Nord vennero fatte rimp at ri ar e nel Dicembre 1944 (quelle prigionieri in Egitto) .
Segnal o inoltre che g iun gono spesso delle l ettere inviate da famiglie dei militari che portano a conoscenza degli stess i c h e per ragioni c h e si sconoscono \l.Ìene lo ro tolto il suss id io : segnal o il caso dell'appuntato MESSINA Giuseppe della Legione di Messina con famiglia res id ente in Augusta - Via G iovanili Lavaggi 77- il quale dichiara di aver ricevuto una lettera dalla mog li e Liberata che g li faceva sapere che le è stato tolto il sussidio. Prego per ciò un benevolo interessamento.
Premesso quanto sopra il servizio che prestano oggi le guardie di Finanza è soddisfacente tanto da meritare la incondizionata lode da parte deJ Comando Britannico che vede in questo piccolo nucleo di uomini ri specchiare la volontà e la disciplina delle Forze Italiane.
Il Compito affidato alle gua rdi e di Finanza è limitato a sole tre branche del servizio: DOGANA -MONOPOLI- DISTILLERIE.
Detto comp ito malgrado che ognuno senta il grande bisogno di rientrare in Patria viene come ho già detto, svolto con la immutata disciplina che onora le Fiamme Gialle.
Sono certo che il lavoro svolto dai militari di questo Dista ccamento, che sono dislocati in ogn i lembo della Tripolitania è stato e sarà soddisfacente e per noi è causa di massimo orgoglio il poter calpestare questo suolo con la nostra onorata divisa che è fatta segno semp re di immutato rispetto da parte della popolazione nazionale e araba; e pur se il nostro è gravoso siamo certi che esso porta quei frutti che i nostri Superiori Comandi si aspettano.
Lo scrivente è ufficiale di cavalleria, scelto dal Comando Generale del Cairo fra tutti gli uffici a li disponibili in Egitto - rammento che tutti gl i ufficiali della finanza sono stati rimpatriati nel1944- è decorato più volte al valore militare e ha una discreta conoscenza del servizio inerente alle R. Guardie di Finanza e perchè proveniente dall'Arma dei Carabinieri e perchè cu ltore di scienze Doganali e Finanziarie.
li sottoscritto si sente onorato di Comandare questo Distaccamento ed è fiducioso che il suo modesto sforzo sarà un giorno approvato da Codesto Superiore Comando , sforzo tendente tutto a far brillare il buon nome deJ Corpo della Finanza.
Pertanto lo scriv ente chiede a codesto Comando Generale l'autorizzazione di indossare per il periodo che avrà ancora l'onore di comandar e i l Dis taccamento, le Fiamme e il fregio del Corpo assicurando che detti distintivi saranno portati con onore.
(Lettera più dettagliata riguardant e il personale è stata inoltrata a codesto Comando dal Maresciallo MAGNAN/in data Febbraio 1945).
Tripoli, 19 luglio 1945
Il Tenente Otello Malatesta di Arturo nato a Roma il 5 aprile 1911 F/ to Otello Malatesta
U ffi c io Comand o
1\J. 208 RO/I di prot. P.M. 141, lì 8luglio 1943- XX I.
e, per C'OnosC'rnza:
AL COMANDO v• ZONA R. GUARDIA DT FINANZA TRIESTE
OGGETTO: Riordinamento reparti dipendenti dal Comando Dalmazia.
e l trasmettere a codesto Comando Generale la situazione aggiorna ta al corrente m ese dei reparti dipendenti, compio il dovere di far presente che nell'approvare o nel concorda r e o nell'ordinare l e variaz ioni co n siderevo li avve nut e in questi ultimi mes i nclJ'assetto dei reparti medes imi mi sono attenuto ad una dir ettiva costante della quale ritengo d ove r oso dare notizia p er le osservaz ion i, i s ug gerim enti o le confe rm e che codes t o Coma nd o generale riterrà eventualm e nte del caso.
In ocas ione della , ·isita di dovere fatta nello scorso dicembre all'Eccellenza Roaua. allora comandante su p erio r e delle nost r e forze in Slovenia c in Dal mazia. ri ceYetti la precisa direttiva di eYitare l a costituz ione ed il mantenimento di n uclei troppo e!> igui c di provvedere a l più presto alla s istemazione a difesa delle caserme.
Il tradurre in prati ca il criterio s uddetto el ette in prin c ipio luogo a qualche difficoltà, dati i molteplici co mpiti d ' is titut o affida ti ai no stri re p a rti e l'enorme este nzi one cost ie ra su lla quale erano di ssem inati: Ritenni peraltro necessario tener fermo, oltre che per il d overe di attenermi a ll 'ordine di mass ima riccnuo, anche per ragio ni di s icurezza degli uomini c per motivi disciplinari e di prestigio.
lovero il grande fraz ioname nt o delle scarse forze disponibili, l'in suffic iente dotazione di armi automatiche ad esse assegnate, la s i s t emazione d egli
accantonamenti in locali di civil e abitazione, ubicati di solito in mezzo ai paesi e privi di apprestamenti a difesa, dava luogo, dato il permanere e spesso l'aggravarsi d ' una situazione assai fluida, a fondate preoccupazioni per la sicurezza dei reparti più espost i ed isolati e d ' altra parte i nostri piccoli nuclei, a causa della loro inconsistenza organica, erano troppo poco apparisc e nti e finivano per essere trascurati dai vari presidi, poichè i compiti d 'istituto assorbivano tutt i g li uomini di sponibili. Da ciò derivava tendenza accentuata a t erritorializzarsi, per così dire, tendenza inopportuna, a mio giudizio, in reparti mobilitati ed in zona di operazioni in cui la possibilità di essere impegnati era ed è cont in ua e si è concretamente attuata var ie volte. e è da sottacere il fatto che a causa della deficienza delle vie e dei mezzi di comunicazione, ognora più inceni e più rari, si correva il pericolo che nelle squadre, ispezionate t1·oppo di rado dai loro ufficiali, s i determinassero andamenti disciplinari non soddisfacenti.
Per il complesso di questi motivi ho orientato la mia azione di comando per quanto concerne l'ordinamento dei reparti ai seguenti concetti:
a) - sopprimere le squadre dislocate in località di scarsa importanza, rafforzando quelle ubicate in lo calità isolate e pericolose;
b) - tendere, dovunque fosse possibile, a raggruppare le squadre iq plotoni raccolti nella stessa sede; ·
c) - ass umere in pieno, in località importanti ai fini del servizio d ' istituto, la responsabilità non solo di servizio, ma anche militare e politica, pres idiando le località stesse con le sole nostre forze , debitamente accresciute e potenziate con armi automatiche. In tal modo il concorso del Corpo assume, a mio modo di vedere, evidenza e risalto indiscutibili, ufficiali, s ottufficiali e truppa acq ui stano più sicura coscienza e senso più saldo della loro responsabilità e, da un punto di v ista generale, si evita quel frazionamento eli responsabilità per il quale, ogni repano in sede facendo affidamento sugli altri, tutti finiscono per rall en tar e la vigilanza e l'impegno.
d) - migliorare con opera assidua l'apprestamento a difesa delle caserme, particolarmente nei reparti isolati.
In tali concetti ho trovato consenzienti tutti i comandi militari, tanto più che in questi ultimi mesi l'intensificarsi dei cicli operativi, diretti contro le grosse bande di partigiani ha reso necessario il raggruppamento delle unità organiche, prima sovente disperse nella molteplicità dei piccoli presidi.
Elenco qui di seguito i principali provvedimenti attuati negli ultimi tempi:
a) - nella zona dell'XI battaglione: soppress ione delle squadre di Peterzane, Cuclizza, Melada, l sto, Torrette, Morter, Konjevrate, Raduzio e Ro ski-S lap,
rafforzamento delle squadre di Oltre, Pasman, Pakostane, Brevilacqua, Stretto, spostamento del comando de l plotOne di Se lve a Brev ilacqua, raggruppamento a Chistagne di un plotone scelto di vo lontari per rimp iego in cicli operativ i. Ai sol i finanzieri so no affidate: l' isola di Pasman, la zona di Pakostane e l a importante zona di Brevilacqua il cui stretto costituisce passaggio obb li gato per i picco li natanti che dal canale della Morlacca accedono alle i sole dell'arcipelago zaratino e al litorale di Zara e v iceversa;
b) - Nella zona del IV battaglione: lo s postamento della compagnia di DugiRat n e lle isole ha reso pos s ibile assumer e la respon sa bilità della difesa e del controllo delle importanti isole di Sol ta e di Lissa;
c) - nella zona del XIV battaglion e: s postam ento a Janjina del4o plotone fucilieri di Neum e del comando l ' compagnia che ha quindi alla sede, tutti riun it i, tre p loton i, sopp ression e dell e squadre d i Ore bi c, P unta Lombarda, Porta Sabbionara, Blatta, Teodo, Zagnizza, Molunta e Blasa e conseguente raggruppamento delle forze della 3 " e della 4 ' compagn ia in nuclei di maggiore consistenza.
Ne ll a zona de ll a Compagn ia Autonoma di C irqu en izza non è stato poss ib il e attuare raggru ppament i poichè, com'è noto, i repart i di quella com p agnia hanno tutti il compito, fissato dalla 2' Armata, di provvedere alla vigilanza della navigazione lungo il litorale croato, in co llaborazion e co n i nostri uffici di porto ivi is tituiti e sono tutti in se d e di presidio.
Ritengo opportuno seg n al a re, a co nclu sio n e de l prese nt e rapporto, che le nostre perdite, che furono nel2" semestre 1942 notevoli, sono state insignificanti nel l " semestre 1943, sebbene la situazione general e non possa dirsi molto migliorata.
l >) La sit uazion e forza d ella R. Guardia di Finanza è la segue nte: Forza
cost iera e protezione impianti
appena s ufficiente pe r i se rvizi d'istituto.
2o) Pe r la costituzione dei btg. mob ili è pertanto necessario il ri tiro di un ce rto num ero di bt g . mob ilitati dalle terre di occupazion e, molti d e i quali vi sono impi ega ti con compiti militari nei quali possono essere sos tituti con reparti d e ll' E sercito.
Si propone il ritiro dei seguent i btg. indicati in ordine di preceden za:
Si prop o n e anche qualch e riduzione dei re parti dislo ca ti in Albania.
3 ") I btg. da ritirare, avendo organici e formazioni sp ecial i, va ri a forza e armamento d iverso, non p osso n o servire al lo sco po; occorre con il persona l e r ecu p e ra ta cost ituire nuovi r e parti co n organici, formazioni ed armamento in tutto id ent ici a qu e lli de g li a ltri r eparti cos tituiti per l e stesse finalità.
4") Il vestiario e l'equipa gg iame nto del p e rsona le do vrà essere com plet at o o sosti tuito n ella parte n on più effici ente a cura del M inist e r o d e lla Guerra.
s•) Parità di trattam e nt o eco n o mi co con g li altri rep a rti cos t ituiti a ll o stesso sco po.
6") O ccor re un congruo pe ri odo di tempo pe r la costituz ione e l'addest ram ento dc i nuovi r e parti c l'assegnaz io n e di qualche u ffici al e ist rut tore per e nuove armi , d e ll e quali g li at tuali bt g. non sono dotati.
Roma, 28 agosto 1943
Il MINISTRO DEL LE oFINANZE Promemoria per S. t IL '::i:.PO I·El •'J0V.CR O
Ir: r.:eri to ::lla J ettera 135/.R -:i.e l 26 u;;.osto 194J a vente pt·r O(;f€tto ""..r •1mnento i;:, !.' Ol.iz:iz" f:l
J::< ::u 5C 000 · h.: 1 -; batt:1;:;Jio:-, j d:isloc·at:i :-;1
le brigete per ccmpiti di a una di fucilieri i ancc co:"!)let.c :::' ente c•1i si ne), la ci teta lettera.
OGGETTO: Costituzione centri addestramento.
ln base a disposizioni Superiori, intese a potenziare modernamente l'armamento delle forze di polizia, è stata decisa la costituzione di centri d'addestramento presso gli istituti e le scuole dipendenti dal comando della R. Guardia di Finanza e specificatamente presso:
la R. Accademia c scuola di applicazione di Roma;
la legione allievi di Roma;
la scuo la so ttufficiali di Ostia.
A ciascun centro dovrà essere assegnato p e r lo scopo predetto, il seguente materiale:
2 fucili rnitragliatori;
2 lanciafiamme;
2 mitragli e re da 20;
2 pezzi da 4 7/32;
2 carri armat i leggeri ;
2 autoblindo.
Inoltre dovranno essere messi a disposizione di ciascun centro, nel numero che si riterrà necessario, gli istruttori delle varie armi e mezzi indicati.
Si prega:
lo Stato Maggiore di voler provvedere all 'assegnazione del materiale predetto; il comando del Corpo d'Armata di voler dare le opportune disposizioni per quanto riguarda l'assegnazione del personale.
La questione riveste carattere di assoluta urgenza.
Sarà gradito conoscere le disposizioni esecutive che saranno impartite al riguardo.
154055 di prot. 121.11.8
Roma, 2 settembre 1943
ALLO STATO MACCTORE DEL R ESERCITO- Ufficio operazioni e, per conoscenza:
In relazione alla necessità di disporre , per il servizio di pol izia e di ordine pubblico, di reparti fortemente e modernamemc armati, in cond izione di far fronte, con il maggior volume di fuoco e con la mobilità- indipendentemente dal concorso dell'Esercito- ad eventuali necessità derivanti dalla situazione interna, è s tata Superiormente disposta la costituzione di unità spec iali (CC.RR., R. Guardi a di Finanza, Corpi di Po lizia) i cui e leme nti dovranno esser tratti dai r epart i d is locati in Patria od oltre frontiera, anche se attualmente impi egat i alle dipendenze di G.U. con compiti operativi.
Poi chè tali nuove un i tà dovranno essere cost ituit e con o r ganici, formazioni ed armamento diversi dagli attuali c gli c lementi da esse dipendenti dovranno partecipare a brevi co rsi addestrativi p e r la conoscenza e l' impi ego delle armi e dci mezz i più modern i che sa rann o ad esse assegnati, è necessario che il rientro de i reparti dislocati o ltre frontiera venga effettuato nel più breve tempo possibile.
P er quanto riguarda l'Arma dei RR. CC. è g ià in corso il rientro di otto battag li on i già dislocati in Balca nia; è ora necessar io disporre il rientro di alcun i battagli on i mobil it ati della R. Guardia d i F inanza, che, in ordine d i precedenza p ot rebbero essere i segue nti:
XVI btg. mobilitato (Creta);
I )) » (Corfù);
XHI )) ))
xu )) ))
VI IJ )) ))
v )) ))
l(Crecia);
VI )) )) ( (Montcnegro).
Oltre ai predetti, potrebbe essere esaminata la possibilità di far rientrare in Itali a parte delle forze della R. Guardia di Finanza, dislocate in Albania (6 btg.).
Si prega pertanto codesto Stato Maggiore di voler comunicare la data entro la quale si può ritenere possibile il rientro dei battaglioni predetti, tenuto presente che la cost itu zione delle nuove unità ha carattere di assoluta urgenza.
COMANDO GENERALE D E LLA R. GUARDIA DI FINANZA U fficio di Segreteria
N. 897 R.O. Roma., ll 28 agosto 1943
OGGETTO: Norme particolari per la Regia Guardia di Finanza durant e l'attuale p e riodo bellico
Al COMA DI DI ZO A R. GUARDIA DI F'INAl\ZA
AI COMANDI DJ LECTONE TERR. DELLA R. GUARDIA Dl FINANZA
e, per conoscenza:
TUTTI TUTTI
AL COMA DO DELLA LEGIONE ALLIEVI R.G.FINANZA ROMA
AL COMA 'l DO R. ACCADEMIA E SCUOLA APPL. R.C. DI ROMA
AL COMANDO SCUOLA SOTTUFF1CIALI R.G. fi'\ANZA LIDO DJ R6\iA
AL DELLA R.G. FIN. PRESSO IL MIN. PROD. BELLICA R0\1A
AL COMANDO R. GUARDIA DI FINAXZA
PRESSO IL MH\. DELL'INDuSTRIA, COMMERCIO E LAVORO R0\1A
l ") - La R. Guardia di Finan za, for t e della sua sa ld a coesione disciplin ar(' c della sua antica tradizione militare, ha l'obbligo di sp iega re tutte le s ue forze e di dar prova intera del proprio spirito di sac rificio , nei momenti attuali in cui la Patria richiede il gene r oso co ntributo dei suoi figli.
2 ° - L e aliquote della R Guardia d i Finan za poste a disposizione del R. Esercit o manterranno in ogn i circostanza la dipendenza opera ti va dai reparti del R. Eserc itO stesso che le hanno in forza, ed esegu iranno, con ogni abnegazione, g li o rdini che star an n o p e r ri ceve re.
3" - I repart i d e lla R. Guardia di Finanza incari cat i, n e l territorio metropolitano, del se r viz io d' is tituto manterranno co ntinui rapporti con le autorità militari c civ ili competent i.
Nessun reparto può lasciare l a sede di se rvizio né per so ttrarsi a ll e offese aeree, né per alu·o qual siasi m o tiv o, se non abbia ricevuto ordin e specifico dal comando supe riore immediato che potra e ma narl o previ o assenzo, quando questo s ia p oss ibil e, del comando da cu i direttamente dipende.
4 u - In parti co lare, e di fromc al verificarsi di even ti bellici d ete rminanti l'imm ed iato contatto col nemico:
- tenuto conto che le disposizioni della no stra legge di guerra e di neutralità, app rovata con R. d ec reto 8 luglio 1938, n. 1415- an. 56,57 e 63 - ri specchiano gli accord i internazionali per cu i i funzionari dello Stato occupato possono essere mantenuti n e ll' esercizio delle l o ro funzioni e l'occupante può ri scuotere nel territori o occupato i tr ibu ti ivi stabiliti con l'obbligo cl i provvede re alle spese de.ll'ammini s trazi o ne del territori o s t esso nei limiti in cui vi era t en uto lo Stato occupato;
- tenut o presente che a t a le norma eli diritto s i is pirano le di s posizion i contenute nei $ 2 1,30 c 31 delle '·I struzioni r e lative all'occupazione dei territori nemici" da parte di truppe italiane,cmanate dal Comando Supremo con d ete rmina z ion e del3 di ce mbre 1941;
- i r e parti della R. Guardia di finanza non post i p e r l'impie go ag li ordini dci comandi d e l R. E serc ito p erma rrann o nella rispettiva loca lità di serv izio nel numero c co n l'inquadramcmo c h e sarà ritenuto indie che deve esse re si n d'ora determinato dai comandi di leg ion e c del c ircolo, previe int ense con la com petente autorità finanziaria ( di regola In tendenzn di Finanza) . Tali r e parti continurranno a disimprgnare i propri doveri d 'is tituto , e concorreran n o anche co n ogni abnegazione aJ mant e nimento dell'ordinr e della sicurezza pubblica in conform ità di quanto prescrive l'art. l lettera d) della no<>tra legge istituziona le 4 agosto 1942, n. 915.
S" - I m ili tari esuberanti dovranno inve ce rego larm e nte affluire ai comandi superiori del Co•-po che sa ranno preventivamente stabiliti, in modo che poss ano essere impiegati in altr i servizi d ' ist itut o ed eventunlmc nt e costituirsi in r e parti organici a disposizion e d e ll 'a utorità militar e p e r l'impi ego bellico o p e r d 'o rdine.
66 - C o mandanti e gregari n o n debbon o allontanarsi dalle rispeuive edisa lvo che per nece ss ità d i serv izio imprc sr indibili o per le prescritt e ispezioni -, né è consentito in alcun modo far prevalere ragioni o motivi di qual s ia s i specie d 'o rdine familiaTe o privato s ui preponderanti doveri di servizio c di d isc iplin a.
Ciascuno, quindi, avviando questi- ove ciò sia ritenuto indi spensa bil e in luogo r ep utat o di più s ic uro as il o.
r - Ciascun comandante ha l'obbligo di mant e nere costante il d eb ito collegame nt o co l comando s up e riore e coi comand i dipendenti, in modo che di ogni evento b e lli co interessante il reparto comandato, non c hè di
ogni eventuale spos tam ento dei reparti o mutamento di co mpiti siano sempre ragguagliati i supN iori diretti, ai quali incombe- d'altra partel 'o bbligo di inviare immediata particolareggiata informazione al comando di Zona c al Comando ge n e rale del verificarsi di fatti gra vi o di avvenimenti salienti.
Crave colpa; quindi , con possib ili conseguenze di carattere discipl i nare e penal e deve essere attribuita al comandante che non procuri con ogni mezzo (telegrafico, telefonico , espresso a mano) di informare, con so ll ecitudin e e con frequenza, il comando su peri ore su ogni avveniment o bellico riguardante il propri o reparto. A tal uopo s i dispone che ciascun comandante di legione indip endentemente dalle sopracitate urgenti segnalazioni da farsi a vo lt a a 'olta, faccia pervenire a questo Comando Generale e a quello di zona il giorno di mercoledì di ciascuna sett imana un rapporto anche se negativo, su qualsiasi accadimento di caratte r e bellico interessante i reparti dipendenti , sì che questo Comando Generale possa essere informato a tempo di ogni avvenimento, spostamento, variazione, soppressione o comunque, mutamento che abbia a verificarsi per motivi inerenti allo stalO di guerra in qualsiasi repar t o dipendente.
8" - I comandami di Leg ione procurino che s ian o seguite con ogni cura le norme dettat e co l present e ord ine c n e vigilano personalmente l'osservanza col massimo impegno e con necessario implacabile ri gore, anche allo scopo di evitare che la loro p ersonale responsabilità ne possa risultare implicata o comunque compromessa.
li comandante di corpo, in somma, abbia sempre in pugno i reparti dip endenti e d ia sicura e chiara prova in quest i moment i eccezionali della propria capacità e della propria ene rgia.
Accusare ri cevuta.
OGGETTO: Situazione a Tarvisio dal 26 agosto in poi.
Nella notte tra i l 25 e il26 agosto u.s. si spargeva a Tarvi sio la notizia che trupp e tedesche avrebbero tentato di occupare la lin e a ferroviaria p er difenderla contro eventua li attacch i di r ib elli.
La G.a.F. predisponeva alla stazione centrale un se rvizio di dife sa p e r impedire qualsiasi tentativo, sia di ribe lli che di tedeschi.
Alle ore 2 il comandante interinale della compagnia, Tenente NEMEC Federico) prendeva accordi col Commissario Capo di P.S.: si stab ili va che anche i f inanz ieri della brigata ferrovia concorressero, con i CC.RR. e le altre truppe , alle misure di cui sopra. L' ufficiale si recava in seguito, nella stessa notte , a Coccau, per impartire ordini ai militari in servizio al varco.
I militari avevano il comp ito di fermare qualsiasi soldatO tedesco che tentasse di e ntrare ne l R egno dal varco , o so ltanto sce nd ere dal treno nella staz ione , di trattenerlo il più possibil e, di informare nel frattempo gli uffi c iali della G.a.F. de l posto, i quali avevano la dir ezione e la responsabi li tà del servizio .
Verso le ore 12 deJ 26 agosto u.s. si prese nta vano al varco doganale di Coccau alcuni repa rti germanici : era ad attenderli il S ig. Generale Castellan i co n il comandante d e l XVII Settore di Copertura. Dopo bre ve colloq ui o de l sig. Generale col comandante t edesco, le truppe (un reg gimento m is t o di fanteria, art ig li e ria e formazioni SS) en travan o nel Reg no.
Piccoli repart i s i fermavano a Tarvisio e dintorni mentre le forze riman e nti proseguivano in dir ezione di Pontebba p e r d estinazi one ignota anche all 'a n torità mil itare.
n g iorno 27 entrava un 'altra co mpa gn ia di fanteria.
ella giornata del28 due tradotte tedesche, cariche di truppa e materiale, provenienti dall'Italia, sono rientrate in Germania dirette a Graz.
l tedeschi hanno istituito delle pattuglie di v igilanza lungo la linea ferroviaria fra Coccau e Tarvi sio.
L'entrata delle predette truppe è avvenuta senza incidenti.
Qualche allogeno, a Tarvisio, ha gettato dei fiori alloro passaggio, qualche altro ha applaudito.
Da parte tedesca viene mantenuto assoluto riserbo su llo scopo dell'entrata e sulla destinazione delle truppe. Il nostro ufficiale ha appreso dal sig Generale Castellani che le truppe entrate non hanno int enzione eli rimanere in questa zona ma desiderano raggiungere gli Appennini "per com battere gl i Jnglesi", secondo l'affermazione del comandante tedesco. Non è previsto che altre truppe e ntrino nel Regno, semp re secondo il suddetto comandante.
OCCETTO: Rimpatrio 4' Armata.
P.M. 21, lì 20 agosw 1943.
R iferimento fonogramma Jl/32920 in data IO agosto 1943.
l") Confermo che la 4' Armata rientra in Patria. Resteranno in posto du<' divisioni costiere, il Comando di un C.A. aliquote di truppe c sen izi ritenute ne<'essaric c le forze della R. Marina della Piazza di Tolone.
2 ") L'occupazione del territorio francese sarà limitata alla piazza di Tolonc cd al territorio ad C!.>t della linea Tinea-Varo; potranno essere attuate rett i fiche di dettag lio ovc opportuno.
3 ") - I moviment i possono essere in iziati subito, tenendo però presente che, almeno fino a l 6 settembre p.v.la giur isd izionc sul t<'JTitorio ora occupato deve rimanere al comando 4' Armata.. in modo da rendere possibile lo sgombro in Italia di pcrsone non italiane (internate, fermate od anche libere) per le quali i Ministeri degli Esteri c dell'Interno daranno disposiz i oni particolari.
4") - G l i accord i con la parte germanica saranno prc-.i dal Comando della 4 Armata, senza fare alcun rifer imenw alla questione d i competenza dei Min is t eri sopraddetti c d i cui al precedentc n. :3.
COMANDO GENERAL E DELL A R. GUARDIA DI FINAN ZA
U ffi c io di Segre t e ria
Prot. . 941 R.O. Roma, 6 settembre 1943
Risposta a nota 124 Segr. del 26.8.1943
OGGETTO: Contingente R. Guardia di Finanza CIAF.
AL COMANDO DELLA R. GUARDIA Dl FINANZA DELLA CIAF
e, per conoscenza:
AL COMANDO DELLA l ' ZO A R. GUARDIA DI FINANZA
AL COMANDO DELLA R. GUARDIA DI F'INANU
AL COMANDO DELLA LEGIONE ALLIEVI R.C. FINA:\TZA
ALL'UFFICIO DEL GENERALE ADDETTO
ALL'UFFICIO NAVIGL IO
Con riferimento alla comunicazione ed alle propos te formulate, s i dispone, pel caso di r·ipiegamento:
l o) - che siano rimpatriati gli u fftciali, sottufficiali e militari di truppa dislocati nel territorio francese da sgombrare, salvo appagamento di desideri per coloro che vogliono restare in Francia, o altre cause di sost ituzion e, da giustificare per ogni singolo caso. Si avverte che, ove occorra, una parte dei rimpatriandi può essere comandata di rinforzo ai reparti destinati a rimanere in territOrio di occupazione, dando la preferenza ai volontari;
2o) - che i sottuffic iaJi e i mil itari di truppa rimpatriandi, se ammogliati c se hanno compiuto il prescritto periodo di diciotto mesi d i permanenza alla CIAF, siano avviati alle legioni di loro gradimento, comunicando al Comando Generale l a destinazione data a ciascuno d i essi;
3°) - che tutti sottufficiali e mil i ta r i d i truppa celibi c quelli ammog l iati che non abbiano comp iuto il periodo di permanenza suddetto, vengano avviati alla legione allievi di Roma, per u lter iore impiego che questO Comando Genera le s i riserva di determinare. Sarà trasmesso s ubito un e lenco de i sottufficiali e militari suddetti;
4o - che i militari del ramo mare, non necessari, previa sostituzione con altrettanti elementi del ramo terra, siano avviati alla legione di Genova, in attesa delle disposizioni che questo Comando Genera l e impartirà non appena avrà r icevuto l'elenco dei militari stessi.
Per quanto si riferisce ag li ufficia li, codesto comando, tenuto conto delle disposizioni di cui al precedente n. l "), trasmetterà, con urgenza, un elenco nominativo di quelli da rimpatr iare, indicando, per ciascuno di essi, cinque residenze preferite; avvertendo che questo Comando Generale si riserva, tuttavia, la facoltà di impiegarli in conformità alle particolari esigenze che dovessero manifestarsi nel momento attuale.
Si attende assicurazione.
S ottocommiss io n e p e r g li Affari Ec o n o mici e Finanziari DELEGAZIO NE CONTROLLO E VIGILANZA FRONTIERE
N IZZ A
. l di prot. 11 / 9/ 1943
OGGETTO: Relazione sul ripiegamentO di e l ementi del Battaglione Guardia di Finanza d i Nizza in P atria.
Il giorno 8 trovandomi in ispezione a St. Tropez ed a St. Raphael e bb i notiz ia, alle ore 20, della conclusione d ell'arm ist iz io.
Mi affrettai a ritornare a N izza per essere pronto ad ogni avvenimento.
Alle ore 21 ,30, in automo bil e, riuscii a forz a re il bl occo che i tedeschi avevano istituito sul Ponte Varo pe r fermare tutti i militari italiani.
A Nizza mi misi in contatto col Comando Militare della Piazza che mi informò doversi rimanere sul posto pronti ad ogni eventualità .
Mi misi in comunicazione te lefon ica co l Comando Guardia di Finanza della CIAF di Torino a l qua le segnalai la situazione c chies i istruzion i.
Durante la notte mi pervenne segnalazion e telefonica che truppe germani ch e s i eran o presentate all 'accan tonam e nto dc i P os t o di cont rollo Guardi a d i finanza di Cannes e Cros dc Cagnes dove avevano disarmato i nostri mil it ari.
Altra comunicazione telefonica p ervenutam i da Tolone mi informò eh<' il Comand o .Mili tare It al iano di quella Città aveva ordinato il concentramen t o a Tolone di tutto il p ersonale dipendente da qu e ll a Compagnia.
Inviai altra seg nal az ione telefonica al Comando della Guardia di Finanza della C IAF di Torino nelle prime ore del g iorno 9.
Mantenendo continui contatti co l Comando Militare Italiano della Pi azza di Nizza fui messo al corrente alle ore se i del giorno nove, dell'esistenza di conversazion i tra le autorità militari italiane e quelle german iche perchè i tedesch i arrestassero la loro competenza m ilitare sino al Varo;
Alle ore otto una comunicazione telefonica da Tolone mi informò che alcuni P ost i di Controllo nostri e rano stati disarmati dai tedeschi ed i mi litari tenuti a l oro disposizione. Ana logamente era succeduto p er il Comando Militare della Piazza di Tolone.
Poco dopo le ore otto del giorno nove il Comando Militare Italiano della Piazza di izza mi partecipò, a mezzo di un sott uffic i ale di co ll egamento che avevo colà distaccato, l'ordine di ripiegare verso l'Italia.
Di ramai l'ordine a tutti i reparti da me dipendenti e distaccati, ad occidente del Varo ad eccezione del Posto di Controllo di Breg li o col quale non fu possibile avere comunicazione.
Alle ore nove cominciarono le operazion i d i ripiegamento da Nizza con direzione Mentone. Poterono essere avviati tutti i mil it ari ad eccezione di tre sottuffic iali ed un f in anziere r icoverati all ' ospedale e di un sottufficiale e due finanz ieri lasciati i ndietro per tentare le operazion i di sgombero de i materiali.
Successivamente il Sottufficiale ed i due Finanzieri isolatamente c con mezzi di fortuna riuscirono a guadagnare il te rrit or io italiano pur attraverso varie difficoltà.
Il ripiegamento da N izza fu particolarmente difficile per mancanza di mezzi di trasporto non potendosi ottenere da ll 'Autorità Militare ed essendo inadeguati quelli in dotazione al Battagl i one.
Cons id e revole co ntributo hanno dato alc uni automezz i di pertinenza di talun i militari appartenemi al Battag li one.
I Posti di contro ll o di Villafranca, Beaul ieu, Montecarlo e Roccabruna hanno potuto an ch'ess i ripiegare o rdin atamente su Mentone con il personale al comp l eto e con buona parte dei materia li.
Nonosta nte l' in go rgo sulla rotabile Nizza Memone, alle ore 11 ,30 si varcò i] confine e ci si diresse a Ventimiglia. Dopo circa mezz'ora il passagg io del varco di Mentone Ponte Unione fu interrotto dalle sopraggiunte Autorità Germaniche.
Da Ventimiglia pote i in vi a re segnalazione telefonica al Comando Guardia di Finanza della CIAF di Torino; potei procurarmi una modesta quantità di viveri insufficienti per il vitto di una so la giornata del personale.
ll Comando del Presidio di Ventimiglia mi partecipò che le truppe in ripiegamento dalla Francia dovevano essere dirette verso Cuneo e che ad esse non poteva essere assicurato alcun vettovagliamento.
Nell'impossibilità di trasportare uomini, bagagli e materiali con gli automezzi a disposizione decisi di lasciare una parte del materiale in consegna alla Tenenza di Ventimiglia; requisii tre autocarri civili e formai, un'autocolonna di quindici automezzi con la quale partii alle 18,30 alla volta di Cuneo.
Il forte ingorgo della rotabile ed il funzionamento irregolare di alcuni automezzi e specie di quelli requisiti ritardò la marcia e provocò anche la perdita di qualche bagaglio. Potei arrivare a Cuneo tra le 2 e le 3 del giorno 10.
Mi appoggio a quel Comando di Circolo da dove potei inviare segnalazione telefonica al Comando Guardia di Finanza della CIAF di Torino che nel frattempo aveva ordinato a quel comando di Circolo di trattenere colà glielementi del Battaglione di Nizza eventualmente ripiegati dalla Francia; Deui contemporaneamente segnalazione del personale che era riuscito a riportare in Patria e potei ottenere una modesta assegnazione di viveri dal Presidio di Cuneo e il rifornimento carburanti per gli automezzi. Predisposi un accantonamento nei locali che riuscii a farmi assegnare.
Frattanto sopraggiunsero ordini del Comando della Legione di Torino e del Comando R. Guardia di Finanza della CIAF di Torino perchè i sottufficiali ed i militari di truppa ripiegati dalla Francia fossero messi a disposizione del Circolo di Cuneo al quale dovevano altresì essere passati in consegna i materiali: eseguì l'ordine.
Sopraggiunti gli elementi ripiegati dal Breglio ed il Sottufficiale ed i due Finanzieri che erano riusciti isolatamente a raggiungere in territorio nazionale da Nizza, furono anch'essi passati al Circolo di Cuneo.
Analogamente fu fatto per militari del Posto di Controllo di Larche che avevano ripiegato su Vinadio.
Secondo l'ordine ricevuto il Commissario e gli elementi della P.S. furono lasciati a disposizione della Questura di Cuneo.
Gl i automezzi e gli Ufficiali furono riuniti ed avviati alle ore 18,30 in autocolonna su Torino.
Gli Ufficiali sono: Maggiore Moscato- Capitano Debenedetti - Sottotenenti Passamonti, Tomacelli e Cemellaro; vi sono poi i seguenti Ufficiali Funzionari di Dogana: Capitano Giaume - Capitano Prato - Tenente Fuschino e Sottotenente Giliberti.
Dello scaglione fanno parte anche i Marescialli Maggiori: Massarotti - Castellaneta e Norcia; il Maresciallo Capo Faure, i l S. Bri gadiere T ellin i; e i Finanzieri Casciaro - Bottesini - Bazzetti - Cariboni - Cappelletti - Tiralongo - Marnetto - Rodilossi - Corti ed il Caporale Assilli dell'autodrappello CIAF.
l sottufficiali e militari d i truppa sono adib iti alla condotta degli autove icoli e qualcuno ho ritenuto aggiungere perchè, già scr ivan i al Battaglione di Nizza, mi era indispensabile per le successive operazioni di stralcio da comp i ere a Torino.
L'autocol onna partì alle ore 18,30 così composta: una autovettura Simga. una Fiat 1100, una Fiat 500, tre motocarri, una motocarrozzetta. tutto di proprietà dell'Amministrazione e con targa militare. Seguivano inoltre cinque autovetture di proprietà privata di Uffici ali del Battaglione con targa civile Francese.
L'autocolonna g iunta a trenta Km. da Torino fu fermata da Uffic iali Superiori dell'Esercito che, coi rispettivi reparti, defluivano da Torino e avvertita dell'ordine esistente in detta città di sgomberarla perchè ne era in corso l'occupazione da parte tedesca con conseguente disarmo dei militari.
Ho ritenuto , in conseguenza di ciò, di accantonare il personale e gli automezzi in località secondaria da dove ora invio la presente segnalazione.
I nvio il Maresciallo Capo Faure a Torino nella mattinata del giorno 11 con incarico di tentare di rintracciare il Comando della Guardia di Finanza della CIAF. di Torino o il Comando di L egione o eventualmente altri Comandi della Guard ia di Finanza del Posto onde far conoscere ad essi quanto procede e chiedere informazioni.
I mezzi di sussistenza mi consentono autonomia soltanto per pochi giorni. IL
Sottocommissione per gli Affari Economici e Finanziari
N. 2 di prot. Torino, lì 13/ 9/1943
OGGETTO: Ripiegamento di elementi del Battaglione della Guardia di Finanza della C.I.A.F. di Nizza.
Seguito mia · relazione dell'I l corrente:
La Fiat che accompagna il Maresciallo Capo terra Faure è dotata di targa civile ed è condotta dal F.T. Razzetti in possesso di patente civile.
Entrambe i militari sono fomiti di carta d ' identità che ho fatto rilasciare ad essi, come a tutto il personale che si trova con me, dal Municipio di Cellarengo d'Asti.
Essi partono alle ore 16 per Torino.
Alle ore 16,30 invio il F. T. Bottesini in abito civile con carta di identità ed una bicicletta ad Asti per raccogliere notizie.
Alle ore 20 rientra da Torin o la Fiat 500 con il solo autista: Finanziere Razzetti il quale reca informazioni sullo sta to di occupazione della ciuà.
Il Maresciallo Faure è rimasto a Torino in attesa di ricevere ordini dal Comando Int erina le della CIAF.
Alle ore 21 rientra il F.T. Bottesini da Asti. Dalle concordi notizie fomite da i due militari sembra che la situazione in Torino, dopo il periodo caotico dei primi due giorni, si sia relativamente normalizzata.
I militari della Guardia di Fin anza così come quello dei CC.RR. e P.S. sembrano essere sta ti riconosciuti qualj organi di polizia dalle truppe tedesche e perciò lasciati al proprio serv izio.
Decido pertanto partire l'indomani 12 settembre con l'autocolonna di dodici automezzi (sette militari e cinque civili di proprietà privata) per ragg iun gere Torino.
Alle ore 8 del dodici si iniziano i lavori per la tra sformazione delle targhe degli automezzi targat i RE. in targa con dicitura R.G.F.
Identica dicitura viene fatta scrivere in grossi caratteri sui teloni dei motomezzi militari.
Alle o re 9 ,30 circa inizio la marcia a scaglioni in direzione di Torino.
n viaggio si compie senza incidenti: due soli automezzi sono stati fermati dalle autorità tedesche ma dopo gli schiarimenti forniti dagli autieri so no stati fatti proseguire.
Alle ore 13, 15 l'ultimo dei dodici automezzi della colonna del Battaglione di Nizza è entrato nel cortile della Legione di Torino con gli uomini al completo e con l'armamento individuale.
Fa eccezione il caporale autiere Assini il quale secondo riferisce il Maresc iallo Maggiore Norcia, giunto a circa 15 Km. da Torino, si è arbitrariamente allontanato per ignota destinazione.
Da questo momento considero esaurita la mia missione: in quattro giorni di ripiegamento , iniziatasi a Nizza alle ore 8,30 del giorno 9 settembre 1943 e terminato a Torino alle ore 13,15 del l 2 , sono riu scito a riportare in Patria 130 uomini (cioè tutti gli effettivi dei reparti dislocati ad est del V aro) gran parte dei materiali, delle munizioni e delle armi. I pochi materiali che per ragioni di tempo e di spazio non hanno potuto esse re trasportati sono stati distrutti sul luogo e resi inutilizzabi1i.
Al momento dello scioglimento del Battaglione, in conseguenza degli ordini ricevuti da l Comandante lnt. della CIAF, ho messo in Libertà i quattro Ufficiali Funzionari di Dogana con ordine ad essi di presentarsi alla Sottocommissione AA.EE.FF. od eventualmente a1 Direttore Superiore della Dogana di Torino.
Alla presente accludo:
l) elenco del personale passato a disposizione del Comando Circolo di Cuneo;
2) e le nco deJ personale passato alla Brigata di Vinadio;
3) e lenco del personale di P.S.lasciato alla questura di Cuneo per essere tenuto a disposizione del Commissariato dei servizi di Frontiera 1• Zona di Torino;
4) elenco degli Ufficiali e militari concentrati al Comando Legione Guardia di Finanza di Torino;
5) elenco degli Ufficiali funzionari di Dogana messi in libertà;
6) elenco dei materiali passati in consegna al C ircolo di Cuneo.
L'elenco dei materiali lasciati in consegna aUa Tenenza di Ventimiglia è rimasto presso la Tenenza stessa che è stata da me incaricata di farlo pervenire presso il Comando della Legione di Torino
Sei automezzi militari già in consegna al Battaglione di Nizza, in pari data sono stati dati in consegna alla Legione Guardia di Finanza di Torino.
Dal Battag. NIZZA al Coguaifì CI.A.F. Torino
Prego impartirmi istruzion i circa permanenza elementi dipendenti alcuni Posti Compagnia T olone abent ricevuto ordine Autorità Militare Italiana ripiegare su Tolone. Comandi Te d eschi abent ordinato alcuni nostri elementi rientrare sub ito in Patria.
Risulta che su linea Varo viene impedito rientro elementi militari italiani.
Giorno 9/9 ore l Maggiore Moscato 2"
Dal Btg. N!ZZA al Coguaifì CJ.A.F Torino
Prime ore giorno 9 si sono presentati posto co ntroll o Cannes militari german ici che abent preteso consegna armi. Non esistendo più sul posto Comandi Militari Italiani è stato impossibile opporsi forza prevalente. Conseguenza ripiegamento Comandi Italiani venut i a mancare centri rifomim ento viveri sono costretto tentare concentramento m ilitari dipendenti a Nizza in attesa di ulteriori decisioni. Elementi Compagnia Tolone si concentrano a Tolone d ove es iste ancora Comando truppe Italiane.
Giorno 9/9 ore 5 Maggiore Moscato 3 0
Dal Btg. NIZZA al Coguaifz Cl.A.F Torino
Segu ito ord in e Comando Piazza N izza pervenuto ore 9 giorno 9 ho iniziato ripiegamento su Italia elementi dislocati oriente Varo. Ho preso sede presso caserma Finanz a Ventimiglia.
Ri serva com unicazione uomini et materiali ripiegati. Operazioni compl icate insufficie nza trasporti. Segnalaz ion i frammentarie pervenutemi da T olone et altre località occidente Varo mi informano nostri e lement i esse re stati d isarmati
et te n uti dispos izione autorità m il itari german iche con trattamento pari altri militari Italian i colà dislocati
Giorno 9/9 ore 12,35
Dal Comando Legione R. G. Finanza Torino
A l Comando Circolo R. G. Finanza Cuneo
Maggiore Moscato
N. 39052/ CII seguito analogo ordine del Comando Generale dispongo Comandi Circolo Provvedano decentrare tempestivamente Brigate dipendenti per servizio d'istituto sottufficiali et militari truppa affiuiti reparti circoscrizione comunicando nominativi legione et C.LA.F. alt Ufficiali et automezz i CIAF siano avviati Torino altri materiali C.l.A.F. siano temporaneamente riuniti idoneo locale con regolare verbale consegna alt analogo procedimento con diverso elenco per militari Brigate Legioni ripiegate alt personale pubblica sicurezza sia avviato Questura
Cuneo, lì 10/9/9 43 ore 12,45
F/to Colonnello Massone
Dal Comando Circolo R. Guardia di Finanza CUNEO
Al Comando R. Guardia di Finanza CIAF - TORJNO
l] 870- Seguito ordine avviamento co lonne m il itari su Cuneo ne l corso notte dal 9 allO mi sono trasferito Cuneo: complessivamente uffic iali 8 sottufficial i 18 truppa 80 automezz i 12 bagag li et materiale vario punto prego istruzioni.
Cuneo l 0/9/1943 ore 8,30
F/to Maggiore Moscato 6"
Dal Comando R. Guardia di Finanza della CIAF - Torino
Al Comando del Circolo R. Guardia Finanza - Cuneo (per il Maggiore Moscato Nicolò)
24lv R a 11 810 di oggi:
In conformi tà analoghe disposiz i oni Comando Generale et in seguito ac-
cordi Comando Leg ione di Torino dispone si che so ttufficiali e truppa R.G . Finanza ri pieganti dalla Francia siano passati in forza ad og ni effetto reparti territoria li questa Legione Torino presso i qual i sono a ttu almente accantonati aut si presenteranno successivamente alt provvedete in conseguenza d'accordo con codesto Coma n do C irco lo cu i sara nno co nsegna ti anche materiali escluso quello automobilistico da trasportarsi a questa sede alt tutti gli ufficiali ripiegati si presenteranno a questo Comando punto personale di P.S. sarà appoggiato Regia Questura a disposizione dell'Ispettorato di Zona Torino punto.
Torino 10/9/1943 ore JS,JS P.
LL MAGGIORE
Comandante del Nucleo (Nicolò Moscato)
RELAZIONE del S.Ten. GUARJNELLI Franco sull'attività del Plotone R.G.F della Commissione Italiana di Armistizio con la Francia di Bastia (Corsica); periodo 27 dicembre 1942 - 31 ottobre 1943.
Il primo reparto della Guardia di Finanza destinato al contingente della Commissione Italiana di Armistizio con la Francia in Corsica, sbarcò a Bastia il 27 dicembre 1942. Venne subito organizzata la Sezione Controllo e Vigilanza frontiere di Bastia, dame comandata, dipendente dalla Sottode le gazion e di Ajaccio (Ten. CHIGGHIZZOLA) e dalla Delegazione di Nizza (Magg. MOSCATO).
In seguito all ' assegnazione di altri militari, nel febbraio 1943 vennero organizzati i posti di controllo di Porto, Calvi, Isola Rossa, S. Fiorenzo e Porto Vecchio, ciascuno comandato da un sottufficiale, dipendenti dalla sezione di Bastia. Si trattava di un complesso di circa 50 militari.
Le funzioni del contingente della Guardia di Finanza in Corsica erano nettamente distinte da quelle delle «TRUPPE DI OPERAZIONI" che dipendevano dal Comando del 7° Corpo d'Armata. I compiti di servizio, fissati dalla Sottocommissione Affari Economici e Finanziari e dal Comando R.G.F. della C.I.A. F. con sede a Torino e coordinati secondo le rispettive competenze con le Autorità Militari Italiane in Corsica, consistevano essenzialmente nel controllo del traffico marittimo Fr:::ncese, riguardo alle persone e alle merci, nella disciplina e controllo della pesca nelle acque territoriali corse e nel servizio di informazioni politico-militari. I n linea sussidiaria i militari del Corpo Partecipavano al servizio di vigilanza nei port i lungo le coste, alle dipendenze per tale impiego del Comando Difesa Porto di Bastia (Gen. STIVALA) e dal Comando 225• Divisione Costiera (Gen. GOTTO. D servizio di Maggiore importanza riguardava il controllo del movimento dei piroscafi francesi tra Bastia e Nizza-Marsiglia.
Nell' estate 1943, in seguito al riordinamento dei servizi armistiziali, la Sezione Controllo Vigilanza Frontiere di Bastia assunse anche la denominazione di Comando del Plotone R.G.F. di Bastia.
G li Ufficiali francesi di co llegamento con il mio U ffi cio a Bastia erano il cap. corvetta Henri CALLOCH e il Tenente di Vascello André Celèn'er. Con qu es ti Ufficiali furono sempre mantenuti rapporti di correttezza formale, mentre sosta nzialmente i no s tri contatti avevano lo scopo d i contemperare le esigenze drll e truppe italian e d is locate nell ' iso la con la pos iz io n e di diritto d e rivant e dalla so vranità francese, c he, almeno formalmente, in Cor ica è se mpre s tata riconosciuta. Dopo 1'8 sette mbre 1943, cessate automaticamente le funzioni de!Ja
C.I.A.F. e invertite le pani so tto molti punti d i vi sta, i rapporti con gli Ufficiali frances i di co ll egamento con tinu ar ono second o un nuovo spiri to di collab or az ion e. Per quanto ri guar da il periodo fino all'8 sette mbr e 1943 , s i riferi sce negat iva m ente ai n. l , 2, 3, 4 della n ota n. 64 762 in data 1" lugli o 1946 del Comand o Generale.
l fatti s ucce ss ivi aii'S / 9 / 1943 furono es po st i n e ll a relazione da me compilata c trasmessa nell'ottobl'r 1943 alten. CHIGHJZZOLA e da qu est i in v iata, appena fu possibile, al Comando R.G.F. dell'Italia lib e rata.
S i ricorda o r a che, in segui t o a ll 'occupazione di Bastia c della fascia co5ticra o ri ental e della Corsica da pane delle truppe tedesche che s i trO\·avano nell'isola, rinforzate da quelle provenienti dalla Sardegna, il Plotone d a me dipendente fu costretto a ripi ega re su lle moma g n e d e l Capo Corso, do ve rimase fino alla fin e di se tt e mbre. U nit a ment e alla Compagnia di Fante ri a costiera che aveva già avuto la s ua se d e a Nonza c ad alcuni reparti d e lla Compagnia Carabini e ri di Bastia, si provvid e a s is temare a caposa l d o la valle ci ' Olcan i, dov e venn e r o r es pint i divers i attacchi elci tedeschi che, controllando co n autocolonne le s trade costiere, con attacchi da es t e da ovest t e nd evano ad occupare anche la zona montana d e l Capo Corso p er m eglio pro t eggere i punti d ' imbarco per l'Italia. In seguito ad un r adi ogra mma p erven utO dal Coma ndo della Di v is ion e F riuli , in co ll egame nto co n c le menti partigiani francesi,le lin ee tedesche vennero attraversate nella n o tt e su l2 7 se ttembre n e lla zona di S. Fiorenzo. Il primo reparto alleato c he in co ntrai fu una compagnia d e l "' Bataillon de Choc'', s barcato pochi giorni prima ad Aja cc io. Mi pre se ntai ad un maggiore franc ese al quale riferiisulla s ituazion e mili tare nella zona di Capo Corso.
1130 settembre m i prese ntai con i militari da m e dipendenti alla sede del co mando de ll a compagn ia di Ajaccio, dove la Commi ss io ne Italiana di Armi s t iz io co n la Francia assunse la d e nominazione e l e fun z ion i d i Comm iss ione Italiana di co llegam e nt o presso gli Alleati.
Si riferisce negat iva me nt e, per il periodo p os t er io r e aJI'8.9.1943, ai numeri 3 e 4 della nota so pra citata del Comando G e neral e, mentre non si è in grad o di p r ecisare l'entità d e lle perdite eve n t ualment e inflitte al nem ico.
I reparti della Guardia di Finanza della Corsica vennero concentrati a Propriano, dove per ordine del ten. CHICHIZZOLA provvidi per quasi tutto il mese di ottobre 1943 al riordinamento morale e materiale dei reparti, resosi necessario dopo gli avvenimenti del settembre.
A titolo informativo comunico di essere stato prese ntato il 6 ottobre 1943 algen. DE GAULLE, in giro ispettivo in Corsica, il quale volle brevemente essere informatO s ull e funzioni della Guardia di Finanza nell'isola prima e dopo 1'8 settembre.
Il27 ottobre 1943la Compagnia della guardia di Finanza, sfilando con il suo armamento davanti alle autorità militari americane, inglesi e francesi, s'imbarcò a Bonifacio su una motozattera della R. Marina e lo stesso giorno ri entrò in territorio nazionale a S. Teresa di Gallura (Sard egna).
Col primo novembre 1943 i militari della Compagnia provenienti dalla Corsica vennero assunti in forza dalla 15• Legione ((SARDA» e impiegati nel servizio d'istituto.
Milano, ll 28 agosto 1946
IL TENENTE ADDETTO (Franco Cuarinel!z)
sul comportamento e sull'attività d el Capitano R. Guardia di Finanza
Tullio Marescalchi all' atto e dopo l' armistizio.
(comportamento all'atto dell'armistizio e nei giorni immediatamente Successivi in relazione all'aggressione tedesca).
Generalita: TuUio Marescalchi fu Calogero e di Lydia Zandonà, nato a Palmanova il 5/ 8/ 1909- celibe- Capitano della R. Guardia di Finanza in S.P.E.
Dipendenza normale d'istituto e contingente d'impiego:
Alla data delr8 settembre mi trovavo al Comando del Nucleo di Polizia Tributaria Investigativa di Lubiana, costitu it o da una ventina di uomini (senza ufficiali alle dipendenze ) incaricati esclusivamente di serv iz i in vest igativi, nel campo professionale. A mia volta dipendevo dal X Btg. mobil. R. Guardia di Finanza di Lubiana (Magg. Cavigli oli Francesco), il quale faceva parte d e l Comando della R. guardia di Finanza per la Provin c ia di Lubiana (T. Col. Poli zzi Gaetano), che a sua volta dipendeva dall'XI Corpo d 'Armata, di s tanza a Lubiana.
Ordini ricevuti ed ordini documenti, teJ"limonianze, ecc.
La sera dell'8 settem bre nessun ordine fu impartito dalle Autorità militari di Lubiana. Anche il successivo g iorno 9, fino alle ore 16 circa, l'XI Corpo d 'Armata ed il dip endente Comando Divisione Cacciatori Alpini non impartirono alcun ordine. l t e d esc hi non attaccarono Lubiana, ma si limitarono ad iniziare conve r sazioni con il Comando del Corpo d 'Armata. Ciò, forse, sp iega l'assenza di ordini, in quanto la città non fu attaccata e il Corpo d 'Armata era in attesa di ulteriori istruzioni da Roma, che invece taceva.
La R. Guardia di Finanza di stanza in quella città rimase perciò al suo posto, fino a che, alle ore 16 circa del9 settembre, giunse un fonogramma del Corpo d 'Armata che disponeva che le truppe rimanessero consegnate in caserma, in attesa di ricevere ulteriori ordini. Fu questa la prima ed ultima comunicazione ricevuta dalle Autorità militari, perchè subito dopo, di sorpresa, ma senza alc un combattimento, data la mancanza di ogni ordine, i tedeschi radurano gli ufficiali e le truppe dell 'ese rcito e le internarono,avviandole in campi di
concen tram ento. Ciò non avvenne nei riguardi d e ll e forze di polizia e quindi deiJa R. Guardia di Finanza, che improvvisamente si trovarono iso late, e continuarono parzialmente a prestare se rvizio, in alcuni posti fissi (Dogane, fabbric h e di cuo io, ecc.).
Pe r quant o sopra, n è io n è i miei superiori ricevemmo alcun ulteriore ordine, a ll ' infuori di quello sop r ac it a to, e quindi non ne impartimmo altri ai r eparti dipendenti. Sta di fatto però che dal9 settemb r e, c fin o alla sua ulteriore permanenza a Lubi a n a, il mi o piccolo reparto, di 20 uomin i, non esp licò più alcuna attività, esse nd o terminato og ni comp ito in vest iga ti vo in quella Prov in cia, e rimase inoperoso in dello sv iluppo degli avveniment i.
Dall a data dell 'a rmi stiz io non e bbi così modo di co ll a b ora r e in alcuna maniera co n le autorità t e d esc h e del luogo- c h e p e raltro non ci richiesero alcun atto di adesione o fedeltà- m e ntre le autorità civili italiane, furono estromesse dall 'amminis traz ione d ella Provin cia. D'acco rd o però co l Tenente Zocca Ugo, e co l fin anziere Struja Santo, s in dai primi g iorn i ..,ucccss ivi all'8 set t embre, provvi di a co n segn are ad e lementi d el posto, d a mc pcrc;ona lm ente conosc iuti, effetti ed i ndumenti di l ana per il rifornimentto delle bande di patriotti jugoslavi, n onostante i seve ri bandi emanati dall e FF.AA. tedesche. Offersi pure delle armi e munizioni, ma queste n o n potettero venire ritirate, per l'attiva sorveg lian za svo llà dalle autorità te d esche.
Durame il s udd e tt o p e ri o do di inopero s ità agli e ffe tti d e l se rvizio, il g rupp o di finanzieri, so rpr eso a Lubiana dall ' anni s tizi o e d in gro ssaco anche da e le menti proven ienti dalla Provincia (c irca 2 50 militari in llltlO, tra cui due uffic iali su p eriori- un tenente co lonne ll o c d un maggiore- tre capitani e cinque !>u b a lt e rni ), com in ciò ad assottigliarsi con iJ rimpatri o, c;ouo forma di li cenza, di a lcu n e di ecin e di ess i. All ' ini z io della seco nda decade di o tt o bre, essendo sotto tal e forma ri e ntrati in Italia tutt i g li ufficiali di grado superio r e al m io, o pit1 anz iani di me, n o n c h è alcuni s ubaltcrni, rima s i a l Com and o di circa 220 finan z ie ri ,coadiuvato da du e suba lt e rni (i Tenenti Cevoli Giorg io e Garufi Manli o) c da l S.Tenente m e dico (Pedrazzol i Giorgio), uni c i uffi ciali rimasti con mc a Lubiana, col grosso della truppa.
Ass un s i tal e Comando in un momemto partico larm e nt e delicato, perch è esse ndo s tati intanto es tro m ess i tutt i i militari dall 'esec u z ione di qua ls ias i se rvizio d ' istitu to, e non essendovi alcuna autorità italiana su l pos to , vivo era il timore in tutti noi di essere i n t e rnati , o aggregati all e FF.AA. tedesche per compiti militari ( in tale senso era s tato fatto qualche ce nno anche al Magg. Cav igl io l i,
Com / te del Btg., a lcuni giorni prima), o incorporati con la Milizia Fascista, che il Luogotenente Generale Nicchiarelli stava inquadrando in quei gi orni, con gli e lementi che trovava sul posto, quale unica autor it à militare italiana rimasta a Lubiana, di fiducia dci t edesch i Al riguardo g iova fare presente che un'intera Divisione specia le di pubblica sicurezza venne spogl iata della divisa e trasportata in Germania su treni merci ; mentre i RR.CC. furono chiamati acl aderire al Governo repubblicano cd a combatte re coi tedesch i.
Per sfuggi r e a tali che ci avrebbero irrimecliabilmente legati a i nazi-fascisti- eli mia assoluta iniziativa e sotto la mia personale responsabi lità, speculando sul fatto che ero nuovo del Comando, e che- dati i tempi- non avevo ricevuto alcuna consegna specifica, sospes i ogni rapporto con le Autorità militari tede sc he , (alle quali non mi presentai) e prcsso le quali si era recato, s ino allora, ch i mi aveva preceduto nel Comando, per ricevere istruzioni su ll a sorte degli uomini. Senza tenere conto del fatto che tali Autorità erano a conoscenza della nostra posizione c che avevano sempre detto di rimanere in attesa di ordini da parte loro (ord i ni che peraltro non venivano mai dati) non mi presen tai alle stesse c approfittando di un certo disordine esistente, e di una certa mancanza di collegamento tra le Autorità locali, pen sai di far rimpatriare con la massima rapidità gl i uomini da me dipendenti , pr i ma che potessero venire agganci ati da q ualcuno. V1 i rivolsi perciò alle Autorità s lovene che avevano riprcso il governo della P rovinc ia e di ssi a queste che da parte della Finanza Tedesca nulla ostava al ri ent r o del mio p ersonal e. Ciò n on e ra esatto, poichè l a Finanza tedesca non si era ancora pronunciata a l riguardo: ma otten ut o, in tal modo , il nulla-osta deii'Autorita s lovcna, non mi riuscì d ifficilc, sulla base di que s to, ottenerc,subito dopo , anche anc h e quello della finanza Tedesca. In dieci g iorni circa provvidi così a fare rimpatriare - con nu ll a-osta rilasciati a piccoli gru ppi di 20 o 30 uomini per vo lt a - il personale d a mc dipendente; ment re un'altra ottantina di e lementi avviai all a sp i cc iolata in licE>r1Za nE' l Regno, con nulla -osta p e rsonali. A tutti di st ribuii quanto più ma t eriale ed armi m i fu p ossib il e, per evitarne l'approvazione da parte dei tedeschi e con altro esped iente s uperai alcu n e ulteriori diffi co lt à ch e mi furono frapposte ad un certo punto, quando a segu ito d e lla dichiarazione di guerra alla Germania d a part e del Gov erno legale italiano, si tentò di n on rilasciar·mi più i nece ssa ri nullaosta. Alla fine , dopo di, aver fatto rimpatri are fino all'u ltimo militare (e lasc iando Lubiana un g iorno dopo la parte n za d ell'u lti mo u o mo) rimpatriai anche io, coi T enenti Ccvo li G iorgio e Garufi Mani io, dei quali p articola r me n te il primo mi fu valid o ed efficace collaboratore n e ll a de li cata- e posso dire ri sc hiosa- impresa, per l'ottima conoscenza ch'egli aveva della lingua tedesca, che giovò moltissimo a supera re le varie diffi coltà incontra te.
(comportamento nel giorno successivo, fino al giorno della liberazione).
Anzichè rientrare al Centro di Mobilitazione di Milano- al quale avrei dovuto normalmente far capo, anche per rendere conto della mia attività- venni direttamente a Roma, di cui in quei giorni (ftne di ottobre 1943) si prevedeva imminente la liberazione. Ciò feci, nonostante le difficoltà di trasporto ed i prevedibili pericoli ai quali andavo in contro avvicinandomi alla zona di com battim ento, a n z ich è rimanere neJI'[talia Settentri ona le, spinto dal sol o deside ri o di sottrarmi al più presto alla dominazione nazi-fascista e c riprendere la mia attività sotto il governo legale.
Giunto a Roma, non ripr es i subito serv iz io: dissi ai Comandi locali che ero in li cenza spec ial e di mobilitaz ione (licenza che naturalmente più non esisteva c che mi ero concessa da me stesso,come l'avevo concessa agli altri militari) ed attesi fin verso il 15 novembre.
In tale epoca il Comando Generale mi assegnò alla Legione Territoriale di Roma, la quale mi pose a disposizione del Com / te d el Circolo. Durante l'esplicazione di tal e attività (un sol o mese, dal 15 novembre all5 dicembre) rimasi esclus ivamente in ufficio c m'interessai del disbrigo di normali pratiche interne. Desideroso però di essere assegna to a un serv iz io di carattere assolutamente civ il e e di vestire in borghese, onde sfuggire all'evcntua lita di ogni coUaborazione nazi-fascista di caratte re militare, eserc itai opportune pressioni su l Col. Finizio Ugo, il quale di buon grado appagò il mio desiderio, facendomi assegnare quale ufficiale addetto al Nucleo di Polizia Tributaria Investigativa di Roma. Qui rimasi dal 15 novembre a l 30 aprile, e posso crcnamente affermare di non aver prestato alcuna co ll aborazione nazi-fascista, perchè assunsi la direz ione delle indagini relative al"risarcimento danni di guerra". Nell'esplicazione di ta le servizio cercai solo di venire incontro al popo lo affamato e sfruttato e diedi precedenza ed incrememo alla trattazione di pratiche che riguardavano opera i disoccupati, perchè renitenti al servizio d e l lav oro; funzionari e militari all a macchia, o desiderosi di darsi alla stessa; suppost i patriotti, ecc.
Il l omaggio fui assegnato, in sotto rdin e, al N udeo R. Guardia di Finanza presso l'Az ienda Servizi Annonari, dove- per g iun gere alla data della liberazione di Roma - esplicai serviz io so lt anto p er un mese. Incaricato del controll o dei prezzi e del se ttore abbigl iamen t o, te ssili, ecc., fedele al prin cipio impostomi di non effe ttuare alcuna co llaborazi o ne nazi-fascis ta prin cip io che largamente divulgai anche tra il p ersonal e che mi dipendeva) non effett uai alcun arresto, fer-
m o o denuncia di qualche entità, nonostante il carattere repressivo del servizio affidatomi. Sistematicamente boicottai, e non eseguii i servizi propos timi a danni di o che si potessero tradurre in.sequestri vantaggiosi per i nazi-fascisti.
Tutto ciò può venire largamente documentato dall'esame dell.'attività svolta dal gruppo di uomini da me dipendenti e dalle direttive loro quotidianamente, e senza reticenze, impartite.
Ma nel mentre così operavo nel campo professionale svolgevo la seguente attività specifica contro i nazi-fascisti:
Con la mia assegnazione al Nucleo di P.T.I. (15 novembre u.s.), ebbi quale diretto collaboratore nella trattazione pratiche danni di guerra, il Ten. Augusto De Laurentiis , che già, negli anni passati, era s tato alle mie dipendenze. Questi, con la massima fiducia nei miei riguardi , poichè era a conosce nza dei miei sentimenti, mi fece presente, dopo qualche giorno, che apparteneva al Fronte Clandestino della Resistenza, e che lavorava con il S ig. Generale Cri mi e con il Capitano Argenziano .
Mi offri i di di presta rgli valida collaborazione, ed oltre un'intensa assistenza spirituale fornitaci reciprocamente in quel giorno, la mia attività si concretò in quanto segue, compresa una parte svolta isolatamente:
-compilazione di dettagliate relazioni sul morale, idee, sentimenti di ufficiali e truppa tedeschi alloggiati in alberghi di Roma, e d e i quali venivo a conoscenza attraverso alcune persone che frequentavano tali ambienti;
- comun icaz ione di movimenti isolati di ufficiali tedeschi; di manovre ed esperimenti di allarme effettuati negli stessi albergh i, in previsione di eventuale abbandono della citt à; dei criteri seguiti nell' effettuazione delle retate e delle responsabilità imputabili al Generale Maeltzer e ad altr i ufficia li s uperiori tede sc hi , nell 'esec uzione delle medesime, in base a precisi e riservati elementi giunti a mia conoscenza nel modo di cui sopra;
-segnalazione di spie delle S.S. (ad es. di certo Giovanni Pastore) e di movimenti di treni carichi di esplosivo alla stazione di Roma;
-intervento a più riprese (talora anche con la collaborazione del mio dipendente Maresciallo M. Lupo Giovanni) presso persone collaboratrici dei tedeschi, per ottenere la lib eraz ion e di patriotti chius i a Via Tasso (es. fratelli D'Errico; fratelli Ruffolo);
- offerta in ven dita di pistole, di provenienza tedesca, che potevo ottenere mercè persone da me conosciute;
- sovvenzione di famiglie di martiri, durante il periodo nazi-fascista (erogaz ione deUa somma di L 1000 a favore delle famiglie dei martiri delle Fosse Ardeatine);
- att ività propagandistica contraria ai nazi-fascista, in ogni occasione di servizio presso i miei dipendenti, e lettura e passaggio in Lettura di giornali clandestini e di opusco li dei partiti.
In fine , ritengo necessario fare un particolare cenno dei motivi che mi spinsero a firmare il modulo di giuramento.
Prima di essere ch iamato al Comando di Legione per la firma, senza essermi preventivamente consultato con superiori o colleghi, avevo deciso che non avrei giurato.
Fu perciò che il27 marzo u.s. , alla domanda rivoltami dal Capitano Pinchera- A.M. alla Legione - se avessi voluto firmare il modulo, risposi esplicitamente che mi rifiutavo, perchè non aderivo. Analoga risposta diedero i tenenti Maconio e De Laurentii s, che insieme con me si presentarono alla Legione. Presenti al rifiuto erano i Capitani Montalto e Preite Martinez, nonchè, success ivamente, il Maggiore Pradetto ed il Col. Bonini.
Senonchè, due giorni dopo, fui chiamato di nuovo al Comando di L egione, dal T. Col. Novelli, comandante interi naie, il quale mi disse, in via riservata, essere desiderio del Sig. generale Crimi che l'adesione al giuramento fosse totalitaria, e che tutti gli ufficiali, meno i tre su dd etti ed il Cap. Tanca, avevano già giurato. Risposi molto chiaramente, impostando la questione nei seguenti termini:
- se i Comandi ai Quali appartenevo si disinteressavano di me, nel senso che ad essi non importava il mio comportamento, io- in tal caso- avevo già pre so .le mie de cis ioni e non avrei giurato;
- se, invece, i Comandi stessi s'interessava no di me e degli altri ufficiali che si erano astenuti, nel senso che la nostra adesione era desiderata, ed anzi richiesta, nell 'in teres se dell'opera che la R. Guardia di Finanza stava svo lgendo a favore della popolazione (e d i cui, attraverso vari si ntomi, tutt i erano più o meno a conoscenza) in tal caso, per non recare pregiud izio ad interessi superiori, e per non destare sospetti da parte dei nazi-fascisti sulla R. Guardia di Finanza, avrei sacrificato la mia id ea personale, e per sp irito di cameratismo e di le a ltà avrei giurato come gli altri ufficiali. Pregai p erò il suddetto Colonnello, di ripetere il que sito così, come era stato da me formulato, al Sig. Generale Crimi, e di darmi un'esplicita rispo s ta dopo qualche giorno.
Il 31 marzo fui chiamato alla Legione, un a terza volta, e ricevetti rispo s ta affermativa all'ultimo mio que s ito da parte del T. Col. Novelli, alla presenza dei Ten. Maconio e De Laurentiis e del Cap. Tanca (i quali erano stati dame messi a conoscenza dei quesiti formulati). Il Ten. Col. Novelli mi aggiunse anzi di avere ricevuto assicurazione dal S ig. Generale Crimi che l'atto era completamente autorizzato dal governo legale del Sud.
Devo pure aggiungere, che lo stesso 31 marzo, prima d i firmare, sentii anche alcune considerazioni da parte del Cap. A.rgcnziano, che si trovava alla Legione (e di cui conoscevo l'importante ftmzioni che mi fecero chiaramente comprendere come si rendesse opportuno procedere al giuramento. Fu così, che assieme agli altri ufficiali suindicati, nell'interesse dell'opera an ti tedesca del Corpo, mi decisi- sia pure nolente - ad apporre la mia finna sul modulo presentacomi.
Roma, lì 6/ 8/ 1944
d e l Capitano S.P .E. SECC I N ino di Raffae le c di Pili E milia, n a t o a S. Vi to (C a g liari) i1 2 0 m aggio 1 90 1, g ià Co m a nd a nt e d e ll a Co mp ag ni a Autonoma Mobilitata R.G . Fina nz a Catta ro , dire t ta m e n te d ip e nd e n te, agli e ffe tti d e l servi zi o di is ti t ut o d al Co ma ndo R. G.F. d e ll a D a lma z ia.
Alla data d ell'arm ist izio mi trovavo, già da tre giorni, presso la Tappa di Catta r o, in attesa d e ll'imbarco per l' Italia. Avevo ced ut o, il giorn o 5, il coma nd o d e lla Compagnia al co ll ega Tatonetti Alfonso, co m e da disposizione d e l Comando G e neral e, co nte nllla n e lla di s pen sa n 7 del B.U.P. anno 1943.
Venuto a conoscenza dell'armistizio ripres i s p on tan eamente il coma nd o d e lla Compagnia, sa lvo l a ges ti o n e co ntabile ch e fu t e nuta dal Cap. Taton ett i
Nessun or din e g iun se dal Comando R.C .F. della Dalma zia,nè se n e poteva no logicamente atten d e re poichè da qualche gio rn o le comun icazioni di qualsiasi sp ec ie era no interrotte.
Accompagnato dal co ll ega Ta t o n etti, la sera stesc;a ddl'8 se t tem bre, mi recai al comando della Fanteria Di v is ionale, da cu i dipendeva, a gli effet ti dell'impiego, circa la m età d e lla cp Ebbi ordine di tenere la trupp a alla mano p e r pote rla impi ega re i n qualsiasi momento. Fui pure a utoriz za to, su mia prop os ta, a ri levare i reparti dislocati in località iso lat e, p erc h è sa re bbero s tati facile preda dei ted esc hi o d e i nazionali s ti fav o r evo li a i tedeschi.
Cii o r dini avuti da me furono s ubito attuati in collaborazione co l Cap. T a t one tti Alfon so e co l Ten. Minnucci Lui gi , co mand a nt e del plotone di Cattaro.
li g io rno lO provv idi , d a solo, e non se n za pericoli, al ritiro di una squadra di slo ca ta iu loca lit à Pri evor.
n gi orno l l , acco mpag nat o da l ten. Minnu cc i, su p e rand o varie d ifficoltà, recuperai la squa d ra iso lata d i Teras t e.
La sera de l g io r n o l l ed il s uccess ivo giorno 12 re part i t e d eschi d 'o rdine d el Corpo d 'Armata, in iz iarono l' occupazione d e i Forti e dei punti strategici d e ll e Bocche di Cattaro. Sempre per o r dine d e l C. d'A. furono pure restituit e le armi ad un migl ia io d i te d eschi g iunt i con un p ir oscafo il giorno 8 e fatti prig ioni e r i p rev io s barco, i l g iorn o 9.
Non ebbi comunicazioni es plicite, ma è ce rt o che la Di vi s ion e "Emili a" di sse ntiva dagli ord ini d e l Corpo d ' armata, che esegu iva molto a ril e nto.
Alle ore tre del mattino del giorno 13 fui invitato, per telefono, al comando della Fanteria Divisionale, ove mi recai subito, accompagnato dal Cap. Tatonetti e del Tcn. Minnucci e dove trovai altri comandanti di reparto.
ll Ten.Col. Cannone Andrea, aiutante di Campo del Gen. Li io egro, comandante la Fameria Divisionale, ci comunicò che aveva assunto il comando della Piazza di Cattaro e che aveva ricevutO ordine dalla Divisione di attaccare i Tedeschi alle cinque. Si decise pure che identico ordine era stato diramato a tutti i Presidi delle Bocche che avrebbero dovuto ritornare in nostro possesso, la qual cosa non sarebbe stata difficile in quanto !:>i poteva contare sull'appoggio delle Di' is ionc del in marcia verso Cattaro.
Mi affidò i l comando della cinta esterna delle Mura di Cattaro con una forza di circa 200 uomini fra alpini, artiglieria e Finanzieri, cui si aggiunsero poi numerosi partigiani ed alcuni militi della Dalmazia.
Forza complessiva della Piazza ciirca 400 regolari e 300 partigiani, i Tedeschi erano valutati a circa 1300.
Alle cinque precise l'attacco ebbe inizio, dopo <.erte ore di fuoco accanito da ambo le pani, i Tedeschi dettero segni di debolezza: furono allora lanciate le truppe ed i Partigiani all'assaltO c già si stava per avere il sopravvento quando sulle mura fu issata la bandiera bianca e dato l'ordine d i cessare il fuoco. Si seppe che quest'ordine era venuto da C. d'A. che minacciava anche gravi rappresaglie.
Il Ten. Col. Cannone iniziò allora con i Tedeschi delle trattati\'e che durarono fino al mattino del giorno 14 e che si conclusero con un accordo in base al quale i Tedeschi avrebbero assunto il comando de ll a Piazza impegnandosi eli non usare rappresaglie nè contro le truppe, che rimanevano ai loro forti conservando le armi n è contro i Partigiani ed i civili, che però dovevano essere disarmati.
L'accordo sarebbe divenuto esecutivo dopo l'approvazione dei rispettivi comandanti di Divisione. l Tedeschi l'ebbero subito mentre il Ten.Col. Cannone, partito per Caste lnuovo (sede de ll a Div isione) non to rn ò p iù.
Intanto i Tedesch i sollecitavano la risposta e visto che questa ritardava, alle ore 12 del 14 iniziava il bombardamento aereo de ll e Mura di Cattaro con gravissimo pericolo per la popolazione ci vile.
In assenza de l Ten.Col. Cannone, assunse il comando della Piazza il Ten.Col . Compi. D'Ave ll a Car lo, il qua le, considerato che i Tedeschi avevano aumentato il nume r o degl i uom i ni c la p ote n za de i mezzi, ch ele comun icaz ioni
con la Divione erano interrotti, che nessun a i11to era sperabilc nel dal retroterra. nè da l mare, alle ore 14 de l 14 dec isi di accettare l'accordo, permettendo l'emrata a Cattaro dei Tedeschi.
Ventiquattro ore dopo essi, rcsisi conto dcii ' esiguità delle nostre forze (i Partigiani erano fuggiti), violando gli accordi intervenuti, catturarono a tradimento, prima gli ufficiali e poi la truppa.
Rimasi a Cattaro, chiuso con gli altri ufficiali, nei locali del Presidio, fino al giorno 23. Colà seppi che i l comando della Divisione "Emilia'' aveva ordinato J>attacco contro i Tedeschi per poter liberare i forti ed i passaggi obbligati delle Bocche almeno per il tempo strettamente necessario per l'uscita del grosso delle truppe, che avevano powto imbarcarsi a Zeleiska. Tale scopo fu pienamente raggiunto, sia pure col sacrificio di alcun i reparti dovuti lasciare in retroguardia senza possibi lità d i salvezza.
Tra i rimasti vi furono i miei Finanzieri che in numero di circa 80, nella difesa di Cattaro si comportarono in modo lode\ olc.
Essi <'bbero un morto (S.Brig. Terravazzi Emilio) c numcro.,i feriti fra cui il Tenente Minnucci Luigi.
Il giorno 23 settembre per iniz iativa cd interessamento del Tcn.Col. Cagianelli Vittorio. comandante Ja R.C.F. del Montcnegro, fui trasferito a Ccttigne po i a Podgorica da qu i, vi a Scutari- P rizrcn-Urasevaz-Bclgrado, fui tradotto in Polon ia c poi in Germania, ove rimasi, sempre in campi di concentramento, fmo al 23 aprile 1945 data in cui fu i liberato dalla Armata Rossa.
Nei campi di concentramento di Urasevaz (Albania) e di Belgrado fui persona lmente interpel lato se des i deravo com battere o lavorare per i Tedeschi o per la Rcpu bblica Sociale It al iana, ottenendo immediatamente le libertà. o se prefer ivo dichiara r mi nemico dci Tedeschi ed essere internato nei territori occupati in Russia. Preferii l'u lt ima soluz i one.
Nei campi di concen t ramento della Polonia e de ll a Germania in cui fui tradotto, veniva svolta un 'attiva propaganda collett iva per l'adesione a ll a Repubb l ica e per l'assegnaz ione al lavoro, ciò che avrebbe mutato completamente le nostre condizion i d i vit a che andavano a mano a mano peggiorando.
Resistetti sempre a tale propaganda e da qualsiasi forma di collaborazione con i Tedeschi preferii affrontare disagi, sofferenze e d angherie di ogn i genere.
s ul comportamento tenuto dal Generale di Brigata d e lla R Guardia di Finanza Di Gaetano Michele daU '8 settembre l 943 al 6 ottobre 1945
Alla data dell'8 seuembre 1943, comandavo la R. Guardia di Finanza dell'Albania, costituita da p e rsonale italiano, prevalentemcme, e da perso nal e albanese in piccola parte. Erano alla mia dipendenza: la Legione di Tirana coi battaglioni Tirana, Coritza, Argirocastro e Valona e la Legione di Scutari coi battaglioni di Scutari, Dibra, III" Battaglione (Tatovoa), Vll Battaglione (Prizrend), XV Battaglione (Peia). l battaglioni dipendevano dai rispettivi comandi d i Legione- e quindi da me- ai fini disciplinari c del servizio d'istituto; dai comandi di Divisione di Fanteria, di settore o di presidio, per l'impiego.
I reparti dipendenti da ogni battaglione erano prevaJentemente dislocati lungo il litorale albanese per la vigilanza e difesa delle coste, e lungo il confine terrestre pei servizii di carattere militare, politico ed eco nomico. I reparti dislocati nei principali centri abitati dell'interno dell'Albania attendevano a servizi d'istituto. La forza complessiva della R. Guardia di Finanza era, in Albania, di c ir ca 4500 uomini,sparsi in tutto il teritorio dello Stato in nuclei di consistenza variabile dagli 8 ai 25 uomini; solo nelle città di Tirana e di Scutari la forza superava i 100 uomini per la presenza, in quei due importanti centri alb anesi, d'una compagnia comando comp rendente i militari scr ivani negli uffici Iegionali, i militari autieri , motociclisti, telefonisti e conducenti.
L'armamento individuale era costituito dal moschetto per truppa speciale mod.l89l c relativo prescritto munizionamento ; soltanto i reparti adibiti alla vigilanza e difesa delle coste e quelli dislocati lungo il confine terrestre d isponevano di qualche arma co ll et tiva e relativo munizionam ento (mitragliatrice o fucile mitragliatore).
Il morale della truppa era soddisfacente, come aveva ripetutamente dimostrato il fermo contegno combattivo di aJcuni piccoli reparti isolati, che, attaccaci nelle loro caserme da forze r ib elli preponderanti, s i erano difesi eroicamente. senza punto cedere alle reiterate intimaz ioni di resa degli aggressori.
Dal comandante della IX Armata- generale di C.d'A. comandante designato d'armata Dalmazzo Renzo- da cui dip e nd evo per l'impiego, ricevetti, in data 9 settembre 1943 se ben ricordo, una lettera fonogramma, in cui egli ordinava che le dipendenti divi s ioni di fanteria dalle rispcuive sedi si ritiras sero:
alcune nel così detto ridotto di Ti rana, ed altre in quello di Valona, per difendere il territorio compreso in ciascun ridotto.
In relazione a tale leuera fonogramma, disposi che i dipendenti comandi di battaglione prendessero ordini, circa il da farsi, dai comandi di divisione, di settore o di presidio nel cui territorio erano dislocati c da cui direttamente dipendevano per l'impiego. Diedi questa disposizione ai comandi dipend enti, i quali- per effetto di ord ini di carattere permaneme gi à vigent i - ben sapevano di dipendere, per l'impi ego, dai comandi militari locali, allo scopo di evitare che essi avessero una qualsiasi incertezza. Questa mia disposizione fu comunicata anche ai comandi di Legione di Tirana e di Scutari.
Il giorno l O od 11 seuembre, entravano a Tiran a molte truppe tedesche autotrasportate, molte artiglierie autotrasportate, molti carri armati. So che i tedeschi ar ri varono a Tirana prima che le grandi unità dell'armata avessero il tempo di raccogliere le loro mollO sparse membra e di trasferirsi nel ridotto di Tirana e in quello di Valona.
fl contegno delJe truppe tedesche non fu aggressi'o nella città eli Ti rana, dove da tutti gli ufficiali si diceva che erano in cor..,o trattative tra il comando d('l Gruppo di armate di Tirana ed il comando tedesco.
Verso il 15 settembre- se ben ricordo- ebbi dal Comando della JX Armala un'altra lettera, nella quale, faua la premessa che l'armata si trasferiva nella zona di Bitolie (Monastir), s i davano le disposizioni relative alla cost itu zione delle varie colonne di marcia, a i luoghi d ' in co lonnam e nt o, al giorno di partenza di ogni colonna, agl'itincrarii di marcia ecc.
I n tale lettera e ra anche disposto che i comandi di divisione dessero gli ordini per il trasferimento, nella zona di Bitolie, dei reparti della R. Guardia di finanza e dei Carabinieri Reali dislocati nel territorio di ogni divisione.
Il g iorno success i' o mi pen•enne una lettera del generale di brigata CesRuggiero, a cui, alcuni gior ni inn anzi, il comando dell'armata aveva conferilo il comando delle truppe di Ti rana. Il generale Cessari, in questa lettera, dava le norme di dettaglio per l'esecuzione degli o rdini dati dall'armata con la preaccennata lettera del 15 se tt emb re.
l n relazione alla lettera del 15 dell'armata c alla l ette ra del l 6 del generale Cessari, mi limitai a dare disposizioni alla Legione di Ti rana per i reparti dislocati a Tirana e territorio circonvicino, non solo percht.> non era necessario ( dato che spet ta va aUe di' isioni di dare gli ordini di movimento ai battaglioni dislocati fuori di Tirana), ma anche perchè, alla data del 15 settem bre, solo il comando dell'armata e le grandi unità potevano comunicare fra loro. Infatti non mi fu possibile sapere nulla sul conto dei battaglioni dislocati in centri di-
versi da Tirana. I reparti esterni dipendenti dal battaglione di Tirana furono ritirati in questa città, dov e fu costituitO un battaglione di formazione, per l'inquadramento del quale s i utilizzarono tutti gli ufficiali italiani residenti a Tirana, sia che avessero g ià funzioni di comando, sia che fo sse ro adibiti a servizi d'ufficio presso comandi. A mia disposizione rima sc il solo capitano Balbi - addetlO al comando da mc tenuto- poichè il maggiore Scch i Liugi dovetti fare assume r e il comando de l predetto battaglione di formazione in sostituzion e del ma ggio r e Stallone, c h e, esse ndo infermo, s i era ricoverato, in quei giorni, a ll 'os pedale militare d i Tirana.
Gli uffici del mio comando, dei comandi della Legione, del battaglione e della compagnia di Tirana coi rispettivi mobili e macchine da scrivere, le armi esistenti nel magazino lcgionale di Tirana con le buffetterie<' munizioni relative, gli automezzi (autocarri c d autovetture) di cu i disponevamo a Tirana, le rimanenze di carburante e di olio lubrificante, la piccola officina automobilistica coi relativi attrezz i, le nosu·c case rme di Tirana col relativo materiale di casermaggio (letti, materassi, coperte di lana, lenzuola, federe, tavoli, armadi, sedie, arnesi da cucina), i fabbricati acquistati a Tirana con fondi della nostra Amministrazione per uso del Corpo. furono, per mia disposizione, regolarmeme consegnati alla Guardia di Finanza albanese.
Di tale consegna informai il ministro delle finanze albanesi, il quale venne n egli uffici del mio comando e si recò anche, accompagnato da roe, negli uf{'ici del Comando d i Legione per rendersi conto di quel che s i lasciava in consegna alla Guardia di Finanza albanese.
Feci ciò per evitare che di tutti i beni sopra indi cat i s'impadroni ssero i tedeschi.
Tutto il carteggio d 'ufficio r iservato, le pubblicazioni militari seg r ete, ri:.en ate c fuori commercio furono bruciate per ord in e del comando d'armata: furono anche bruciati i libr ett i personali degli ufficial i
Il 18 settembre s'i niziava a Tirana il tra sferimento della IX Armata con la partenza della prima co lonna di marcia ed il success iv o giorno 19 partiva da Tirana la seconda colonna coma ndata dal colonnello dei Carabinieri R ea li Carnuzzi, della quale faceva parte il nostro battaglione di formazione.
Partii perciò anch'io, conducendo meco il co lonnello Palandri Enrico, comandante della Legione di Tirana, il suo aiutante maggiore in l', ca pitan o Bu ong iova nni, il cap it ano Balbi, due o tre sonufficia li , 8 finanzieri, attendemi com pres1.
Gli ufficiali prendemmo posto su ll'au tovettura a mia di sposizione, mcn-
tre i sottufficiali ed i finanzieri trovarono posto so pra un ca mion ,su cui erano stati caricati i bagagli miei e degli uffic iali al mio segu it o.
Nel pomeriggio della stessa giornata del 19, g iun si a Struga. penultima tappa, in giorni diversi, di tutle le co lonne marcianti. Mi proponevo di attendere a Struga l'arrivo del Battaglione di formazione.
La sera stessa del 19, saputo che da qualche giorno era arrivato a Struga, trasferitovisi dalla sede di Elbassan, il coman dant e del XXV Corpo d 'Armata, genera le di C.d'A. Mondino Uberto, co l suo co m ando, mi presentai subito a lui e lo informai del perchè mi trovavo a Struga.
Egl i mi disse di tenermi a sua disposizione a Struga e che mi avrebbe daro ord ini.
La sera del 22 settemb re, fui ch iamato dal pred<'tto coman dant e di C.d'A., il quale mi ord in ò di partire l'indomani mattina, 23, con co l genera le Caretta Augusto - arrivato a Struga contemporaneamente a me con un incarico del coma ndo dell'armata co i mie i ufficiali sottufficiali e militari di truppa e con gli e lement i costituenti il comando del XXV Corpo d'Armata.
La mattina dopo, infatt i, partimmo per Bitolie (Monastir).
G iuti vi nella m attina !>tessa del23 settemb r e, gl i ufficiali superiori ed infer iori, i sottufficiali e i militari di truppa furono tutti trattenuti in un accampamento periferico alla città, menlre i t re generali co i rispeuivi atten denti fumm o da un ufficiale tedesco accompag nati in un albergo di Bit ol ie, dove la se ra del medesimo g iorno ci furon to lt e le armi e fu s tabilit o un servizio di guardia al co1 Tidoio, nel qua le si aprivano le porte delle nostre camere.
La mattina del 24 sette mbre i tedeschi ci trasportarono alla staz ione ferroviaria di Bitolie e ci fecero part ire in tra d otta- cost ituit a tutta da vagoni merci - per de st inazione ignota.
All a stazione di Bitolie rividi il colo nn ello Paland ri e g li ufficiali, sottufficial i e militari di truppa apparte nenti al comando del XXV Corpo d 'ar m ata, i quali partirono tutti ins iem e C'o n noi. ll capitano Bo n giovanni, il capitano Balbi c g li altri nostri militari - seco nd o quanto mi riferì il colonne ll o Palandri - sarebbe ro partiti con una tradotta successiva, dappoichè non eran o arrivati alla staz io n e prima della p arlcnza della nostra tradotta.
Dopo qualche giorno fummo raggiun ti n e ll a nostra tradotta, ferma in un binario morto di non ricordo qua le stazione, dal cap it a n o Bongiovanni, ch e, sopragg iu nto con un 'a ltra tradotta, trasbord ò nel nostro treno, perchè il suo attendente ed il suo bagaglio s i trovavano nella tradotta n os tra.
In una s tazi one della Rumenia, di cui non ricordo il nome, il colonnello Palandri col suo attendente d ove tte se parars i da noi per ricoverarsi in ospedale, per·chè era s tato preso dai dolori renali febbrili, di cui saltuariamente aveva so fferto durante la mia permanenza a Tirana.
Dopo un viaggio moralmente e materialmente disagiatissimo di ben 17 giorni, durante il quale ci avevano fatto attraversare la Bulgaria, la Rumenia, l'U ngheria l'Austria e la Germania, la mattina del l Oottobre giungemmo a Neile Brandemburg, donde ci conduce' ano al 'ici no cd omonimo campo di s mistamento. Da questo, la mattina dell2 ottobre, il gen. di C.d'A. il generale Caretta ed io,seg uiti dai rispettivi attendenti, era\ amo condotti - viaggiando in uno scompart im ento riservato d'una venura di 3•cJasse di treno ordinario - al campo di Schokken ( Po sen) detto dai tedeschi Oflager 64 Z, dove giungemmo il success ivo gio rno 13, e dove restammo fino al20 gennaio 1945 come internati militari, insieme con altri 170 genera li italiani. che trovammo nello stesso campo all'atto del nostro arrivo. Nostro fiduciario fu in principio il generale di armata Gariboldi che, essendo stato trasferito, nella seconda decade di dicembre 1943 al ca mp o di Thorn con altri pochi generali, fu sosti(uito nelrincarico di nostro fiduciario dal generale d 'A rmata Geloso Carlo.
1121 gennaio 1945, in dipendenza della vittori osa offensiva russa e della conseguente rotta tedesca, il comando deli'Oflager 64 Z ci fece partire da Schokken, costringendo ad una marcia senza meta precisa c di durata indefinita noi, che, per il manifesto stato di denutrizione in cu i eravamo, aggravato dalla nostra età, variabile dai 50 ai 65 anni, non eravamo in grado di sopportarla. La marcia fu compita nelle seguent i condizioni: ciascuno di noi era carico di una zaino o piccola va ligia, in cui s i portavano gli indumenti indispensabili per camb iarsi una volta, gli oggetti indispensabili per la pulizia personale durante il 'iaggio, ed un pò di vi\ eri per alimentarci; le strade erano coperte da uno strato di neve ghiacciata provocante sc iv o lamenti c cadute; la temperatura esterna raggiungeva sovente i 25 gradi sotto zero; nel pomeriggio, se non di se ra o di notte, al termine di ciascuna marcia, sostavamo in stalle di bovini per ripo!'larci (paglia a terra) e per ricevere una minestra di legumi, o qualche surrogato di caffè.
La mattina del 29 gennaio, quando già avevamo percorsi 176 lunghi c duri ch ilometri , a Wuga rt en, i tedeschi, temendo pitt che mai di non fare pitì a tempo ad uscire dalla l arga e profonda sacca russa, si decisero finalmemc ad abbandonarci ed a proseguire senza di noi la loro marcia ver!>O occidente. n generale d 'a rmata Geloso, da nostro fiduciario di' eniva. con la partenza dci tedeschi, nostro comandante secondo le leggi cd i regolamenti militari italiani, del che egli ci avvertì subito. Restammo a Wugarten , dove i russi ci rag-
giunsero il 31 genna io, sino al25 marzo 1945, giorno in cui le autorit à militari russe ci fecero, in tradotta, partire per Lu blino (Polonia), dove giu ngemmo il l o april e. Il22 aprile lasciammo, in tradotta, Lublino per Ljnbotina (Ucra ina), dove giungemmo il26 dello stesso mese e venivamo sistemati in alcuni fabbricati s iti in località campestre distante Km. 6 dalla stazione ferroviaria d i Linbotina. Qui vi rimanemmo sino al15 settembre 194 5, giorno in cui, in tradotta, partimmo per rientrare finalmente in Italia. TI rimpatrio si effettuò il6 corrente mese. I tedeschi, durante il tempo che fummo in loro balia, ci trattarono, per vitto ed alloggio, mo lt o male; i russi, dal31 gennaio 1945 in poi, ci trattarono megl io, pur non essendo il trattamento fattoci da essi quello che ci aspettavamo, dato che l' Jtali a, avendo firmato l'armistizio, non era dall'8 settembre 1943 p iù in guerra con l 'U.R.S.S. e coi suo i alleati, e dato che tutti gli ufficiali russi, con cui eravamo venuti a contatto a Wugarten, si erano professati nostri am ici ed alleati.
Napoli, 19 ottobre 1945
OGGETTO: Relazione del sottotenente in s.p.c. MEL/CONI AMOS all'atto e dopo l' armistizio.
fo sottoscritto Sottotcnente della Guardia di finanza in s.p.e. MEL/CONI AMOS di Mariano e di Collina Maria nato a Grizzana (Bologna) il 31 marzo 1921 mi trovavo alla data dcll'8 Settembre 1943; al Comando del Plotone esterno della Compagnia della R. Guardia di Finanza di Valona (Albania).
li mio reparto era dislocato in brigate e distaccamrnti lungo la costa eh<.' va da Valona a Porto Palermo. I n sede non ne aveva alcuno. Erano invece in dc il Comando di Compagnia comandato da un cap it ano di nazionalità albanese, certo Tusha, ed il comando di battaglione, retto int crinalmente dal ten. col. Erra Vincenzo: aiutante maggiore il S.Tenente Ughi Renato (in attesa di rimpatrio) ed il S.Tenente Tortclli Amonio (che doveva sost ituirlo).
Le vie di comunicazionr nei miei reparti erano precarie già da alcuni mesi prima dell'8 Settembre 1943 a causa delle azioni dci partigiani a lban es i, e le comunicazioni avvenivano esclusivamente via mare, valendosi di un dragamine della Regia Marina di Valona. Anche le linee telefoniche erano in terrotte da varie settimane per cui i repan:i dipendenti rimasero nell'impossibilità di ricevere ord ini da Valona e seguirono la sorte dc i presidi del RE. che erano sul posto.
Alla data d ell'8 settembre 1943 da soli due gio rni avevo assunto il comando del plotone essendo rientrato il giorno 6 settembre 1943 da una licenza premio di giorni 15 all'ateo dello sc io glim e nt o della 3 • Compagn ia Autonoma del III Battaglione Mob ili tato.
La sera del l'8 Settembre 1943 alla mensa della Rrgia Marina di Vatona ven ni a conoscenza unitamente al Signor Tenente Colonnello Erra e dai collegh i S.Ten. Ughi e Tortelli drgli eventi italiani.
Restammo in attesa di ordini tutta la nott e dall'8 al9 Settem bre ma fu diramato so lo quello della consegna in Caserma di tutti i militari presenti nel Presidio di Valona.
IL g iorno 9 Settembre 1943 trascorse senza gravi avvenime nti sa lvo Io
scoppio di una mignatta esplosiva sotto la poppa del Piroscafo "Palermo" che danneggiò la nave già pronta a partire. Per tutta la giornata attendemmo ordini precisi dal Comando del Presidio ma invano.
Sembra tuttavia che esistesse la direttiva di resistere ai tedeschi d'impedire loro d'impad ronìrsi del Porto. La sera del 9 Settembre 1943 il Signor Ten. Col. Erra, poichè io non avevo il Reparto in Sede, m'impiegò con i miei colleghi, S.ten. Ughi e Tortelli, nell'opera di rafforzamento della difesa della sede di battaglione.
Nella Sede del Battaglione barricammo con pietre tutte le aperture e puntellammo le porte di accesso, preparammo le armi e le munizion i, distribuendo ai militari nuove dotazioni di cartucce per moschetto e bombe a mano.
Vegliammo tutta la notte tra il9 e il1 O Settembre 1943 in continuo collegamento con l'abitazione del Signo.r Ten. Col. Erra che a sua volta attendeva ordini dal Comando di Presidio.
Alle ore 23 circa il SignorTen. Col. Erra telefonò di aver ricevuto l'ordine di non creare incidenti con i tedeschi, che sarebbero giunti alla mezzanotte.
Circa l'una del giorno l O Settembre 1943 una colonna motorizzata tedesca proveniente dal nord (fo,·se da Argirocastro) giunse a Valona e silenziosamente senza far atti di ostilità ai reparti in armi, occupò la città, il porto, la banchina, e le strade che adducevano alla città.
Il mattino successivo eravamo ancora con l'ordine della sera, il signor Ten. Col. Erra temendo che i mil i tari albanesi della Compagnia in Sede: asportassero le armi, m'inviò a quel Comando con l'ordine d'impedire disersioni ed atti di sabotaggio. Erano c irca le ore 10,30. Sulle strade i tedeschi lavoravano febbrilmente a scavare trincee ed a fare postazioni. Alla sede della compagnia trovai il Cap. Tusha, che mi accolse diplomaticamente bene. Nel cort ile della Caserma intanto era entrata una camionetta tedesca con apparecch io radio del che informai a mezzo telefono sub i to il tenente Col. Erra: indi mi recai nel cortile per indurre il tedesco ad usc ire. La mia opera fu inutile perchè i tedeschi, non capivano nessuna delle lingue da me conosciute.
Mentre stavo per ritornare al telefono per avvertire il Com. d i Batg. d'improvviso tre tedeschi mi tolsero la pistola, con i "parabellum" puntati a pochi centimetri dal petto. Uno di essi mi piantonò.
Intanto una pattuglia numerosa di tedeschi, entrava in caserma. A cenni riuscii ad avvisare un militare ancora libero di telefonare al Com. di Batg.
su ll 'azione dei tedeschi; la risposta del Ten. Col. Erra fu: "attendete, vengo io. Mi ra ccoman do di non creare incidenti".
Intanto anche il Cap. Tusha era stato disarmato e condotto accanto a me. Ci condussero via, mentre nella caserma i militari, rastrellati dai te d eschi, stavano gettan do le armi e le buffetterie in una disordinata catasta. Molte di esse furono rese inutilizzabili prima di essere consegnate.
Passan do dinanzi al Com. di Batg., circa le ore 11, non vi di più la nostra sentinell a, bensì quella tedesca, e più avanti lungo la strada i miei due colleghi ed il Signor Ten. Col. Erra accompagnati da una buona scorta. Condotti in un piazzale iniziò l'odissea dei disagi e della fame.
Il g i orno 13 alle ore 12 il Sig. Ten. Col. Erra, co lp ito da un attacco di cuore fu ri coverato all'Os pedale di Krionero e ci lasciò.
Alle ore 14 dello stesso giorno fui trasferito in località Drashovica a circa 20 Km. al nord- est di Valona lun go la vall e del Sush ica.
Il giorno 14 Settembre 1943 i tedeschi ci riuniron o con militari dj truppa da cui ci avevano se parati il giorno l O , perchè l'incolonnassimo e per marciare sino a Bitoli località da cui, con la ferrovia, saremmo stati concentrati in Germania.
Ne lla nott e t r a ill4 ed illS s'in iziò da parte dei partigiani albanesi, a cui si erano uniti alcuni pres idi italiani, un attacco contro il nostro campo che essen d o un a polveriera conteneva tra l'altro nei suoi capannoni circa 70.000 colpi di artiglieria di vario calibro.
Il num ero degli Ufficiali e dei so ld ati ivi concentrati raggiungeva gli ottomila uomini.
Feriti e morti furono ra ccolti in una inferme ria impro vv isata al lato sud d e l campo.
Ne ll e prime ore del giorno l Sl'attacco assunse proporzioni sempre più va ste : i tede sch i resistevano tena ceme nte e sparavano su i prigionieri che t entavano di uscire da quell'oasi di morte.
Improvv ise ca dd e ro in campo granate di mortaio d a 81 e la mas sa sfidand o l a mitraglia te d esca, s'avventò contro il re ti cola t o, l'abbattè e si rifuggiò nel greto d el fiu me. li campo e ra in gom bro di morti e feriti. Anch'io mi trovai nel greto del fiume .
Verso l e l l l'attacco div e nn e furibondo: tedeschi e partigiani eran o alle corte
Decisi di fuggire e d i danni alla montagna. Rapido, strisciando, uscii nuovamente dal campo, attraversai il fiume e salii la ripida ed arida montagna del Malakastra. Alle ore 20 circa, da sei Krn. assistetti allo scoppio della polveriera che polverizzò il paesino soprastante di Drashovica ed uccise molti soldat i.
Dopo alcuni giorni di marcia faticosissima, soffrendo sete e fame, giunsi a Kuçj il giorno 19 dove un capo partigiano certo Cja Jvanaj già ex Finanziere albanese, offrì il vitto ai cento soldati che mi seguivano per lavori sulla strada e nel paese.
La sera del 23 partii da Kuçj per Santi Quaranta dove, a detta dei partigiani, navi alleate recuperavano i resti delle Armate di Albania.
Avevo raccolto 18 Finanzieri del Batg. di Valona e mi proponevo di dividere la loro sorte. La sera del24 uno di questi si sentì male. n mattino del25 Settembre 1943 alle ore 5 giunsi a Santi Quaranta, ancora presidiata da truppe italiane (129° Regg. Fanteria Div.ne Perugia). Nella rada vi era una petroliera italiana ancorata. Alle ore 6,30 passò un aereo ricognitore tedesco. Intanto compilammo delle note, c.d. di compagnia di formazione per l'eventuale imbarco. Io comandavo la II Compagnia ed avevo 140 uomini. Nella notte tra il24 ed il25 era giunto un convoglio di quattro navi provenienti dalle zone occupate dagli anglo americani ed era ripartito alle ore 3 del 25 Settembre 1943.
Una delle navi, una petroliera in seguito ad avaria non aveva potuto ripartire e si era ancorata in porto. Alle ore 8,20 provenienti da Sud-Ovest giunsero quattordici aerei tedeschi che picchiarono sulla nave sganciando bombe di grosso e piccolo calibro.
Ben quattro incursioni furono effettuate dai tedeschi, con una forza dai quattordici ai diciotto aerei per volta. Alla seconda incurs ione la nave s' incendiò ed all'ultimo ripetutarnente colpita fu affondata.
Il 25 Settembre 1943 l'isola di Corfù si arrese ai tedeschi e cessò così la possibilità ad altri convogli di venire a Santi Quaranta.
n 26 Settembt·e 1943 due motobarche tedesche provenienti da Corfù con bandiera bianca, tentarono lo sbarco a santi Quaranta, ma scesi a terra iniziarono il disarmo dei soldati della Perugia che avevano ricevuto l' ordine dì non sparare. I partigiani però fecerò un violento fuoco d'armi leggere sui tedeschi che si reimbarcarono lasciando feriti e prigionieri.
I tedeschi ritirandosi mitragliarono la costa con le armi di bordo (mitragliere da 20 m / m) uccidendo e ferendo molti soldati.
Dal 26 Settembre 1943 al 30 Settembre 1943 seg uii la sorte del 129° Regg.to Fanteria neWinutile attesa a P. Palermo dopo l'auto disarmo avvenuto la sera del26 Settembre 1943 per ordine del Gen.Ie Cheminiello, comandante l a divisione stessa, che obbedì alle in giunzioni dei partigiani, per avere libero il transito fino alla rada di Porto Pale rmo. Sorvegliati e spezzonati dalla ricognizione tedesca si attese invano qualche soccorso sino al giorno 2 Ottobre . Ad accrescere i disagi della nostra odissea concorsero i banditi albanesi di cu i fummo oggetto di sevizie e sopprusi. Qualche militare fu anche ucciso.
Nei giorni l e 2 ottobre la ricognizione tedesca fu attivissima eseguendo mitragliamenti e spezzonamenti ovunque notasse movimenti lungo la valle del Kuçj e sui costoni montagnosi sulla strada da Borsh a Kuçj. Frattanto truppe tedesche avanzavano a tenaglia: un a colonna proveniente da Valona verso il Sud, un'altra venendo dalla Grecia per Argirocastro e la strada di Santi Quaranta verso il Nord.
Le formazioni partigiane sparirono con d'incanto dalla zona minacciata d'accerchiamento e solo pochi e le menti costituirono una specie di linea difensiva sui costoni della vallata del Kuçj con poch e mitragliatrici, un cannone anticarro da 74/ 32 e qualche mortaio.
Il giorno 3 ottobre 1943 dopo uno scontro con poche perdite da ambo le parti, i tedeschi (reparti alpini) avanzarono lungo la strada che conduceva a Kuçj , coadiuvata sem pre dall 'aviazione che ci s pezzonava e mitragliava.
La sera del3 ottobre 1943 i partigiani, abbandonando il paese di Kuçj lo incendiarono
Il giorno 4 su suggerimento del partigiano Cja Jvanaj avrei dovuto attraversare il fiume per rifugiarmi in un paese a quattro ore di marcie in direzione nord-est. Date le mie condizioni fisiche (ero ammalato di ameba intestinale dal giorno 20 settembre 1943) ed incontrato un gruppo di gen ieri della Perugia all'altezza d i Kallaratj mi fermai.
Alla sinistra del fiume, al bivacco, sotto un bosco di platani era tutto ìl Battaglione Ciclist i con la compagrùa reggimentale e molti ufficiali del 129" Reggimento più gli Ufficiali medici della Divisione Perugia. Mi presenta i al più elevato in grado, il Col. Lanza, Comandante dell29 •Regg. Fanteria il quale mi presentò agli altri ufficiali. Uno di essi però mi fece notare come per iJ centinaio di soldati non vi fossero possibilità di vettovagliamento. Alle ore 15 iniziammo l'ascesa verso la montagna di Kallaratj al nord - est del Sushica: un partigiano (ex ufficiale albanese del R. Esercito) c'indicò la via p iLI coperta per sfuggire aH' osservazione aerea tedesca. Ma i cupi schianti ed i boati delle bombe sempre
più avvicinatesi ci resero consci che eravamo ben seguiti. Anche il maltempo concorse in quei giorni ad aggravare le nostre condizioni: piogge torrenz i ali e vento freddo di nord-est.
Il mattino del5 Ottobre 1943 banditi albanesi assassinarono quattro militari e ne ferirono altri dodici. L 'o pera di soccorso fu svolta in particolare modo dal Sottotenente medico Dott. Pannullo Salvatore.
All e ore l O dopo una marcia faticosissima, nel terreno argilloso, tra costoni scoscesi e tra continui scrosci torrenziali d 'acqua, giungemmo fra i platani di un bosco nei pressi di Vranistj dove fummo fermati dai neo - ballisti (partito filo-tedesco).
Alle ore 17 improvvisamente gl i armati albanesi sparirono ed irruppero nella radura alpini tedeschi, quattordici o quindici in tutto.Separarono immediatamente gli ufficiali dai soldati ed iniziarono ruberie e maltrattamenti.
In quel momento dato che vestivo una divisa di tela, non fui riconosciuto e pertanto lasciato fra i militari di truppa. Nella stessa se rata fummo condotti a passo di corsa per ripidissimi e scoscesi se ntieri a Kallaratj e messi all'adiaccio in un campo di granoturco. I feriti furono messi in un campo vicino.
Il giorno 6 ottobre 1943 di buon'ora fummo ricondotti verso Kuçj. Lungo la strada sul greto del fiume Sushica i cadaveri di tre nostri soldati e di quattro albanesi.
Durante la marcia furono s parati diversi colpi di mitragliatore e fu ucciso il partigiano che ci aveva accompagnati il giorno 4. Verso le ore 11 i tedeschi fennata la colorwa, circa 800 uomini, fecero "il bottino" . Fu qui che temendo mi fosse rubata la divisa diagonale che portavo nello zaino dall5 Settembre, mi cambiai ed approfittando di un momento di distrazione dei miei aguzzini passa i tra coloro già derubati. Senochè, circa a mezzogiorno, mentre stavo incolonnandomi con i so l dati per proseguire la marcia fui riconosciuto da un soldato tede sco, che, mitragl iatore aJJa mano mi fece uscire dalle fi le. In quel momento mi disfai della pistola tipo Beretta che avevo dal29 Settembre infùandola nelle del Brigadiere della R. Guardia di Fi nanza laccarino G iuseppe, che in quei giorni mi aveva fedelmente segu ito. Fui condotto con gli altri ufficìali su di un pianoro. Strada facendo gettai molte cartucci e sicchè al momento della perquisiz ione non mi fu trovato nulJa.
Su l far della sera tutti noi ufficiali, una cinquantina in tutto, fummo avviati di corsa (circa sei Km. in salita) verso Kuçj dove gli ufficiali medici (l l) fu r ono separati da noi. La sera del giorno 6 fatto presente che da oltre 5 giorni non si toccava cibo, i tedeschi ci dettero un Kg. di pasta salata e ci rinchiusero in
una stanza sporca e maleodorante. La giornata tragica del giorno 7 ci svegliammo tutti di buon' ora, perchè si pensava di dover raggiungere i militari che avevano un vantaggio di 6 ore di marcia.
Attendemmo invece sino alle 9,15. Condotti su lla strada, fummo messi in fila indiana distanti uno dall'altro con il divieto di parlare. In testa ed in coda alla co lonna stavano dodici soldati tedeschi con il fucile a pronti; al fianco ve n'erano altri tre armati di fucile mitragliatore. Fummo condotti in un vallone sulla sinistra del Sushica ci fecero deporre gli zaini a terra e tra i tedeschi schierati a quadrato ci fu ordinato di compilare l'elenco dei nostri nomi con i seguent i d ati:
-casato- nome- grado - ultimo reparto comandato- distretto militare ed indirizzo d ella famiglia.
Ormai la nos tra situazione era ch iara ed eravamo consci della fine imminente. Verso le l O, 15 passò accompagnando i feriti del giorno 5 il Sottotenente medico Pannullo Salvatore al quale consegnammo oggetti e fotografie per farli giungere alle nostre famiglie ignare della nostra sorte. Fu durame questo tragico addio che il t enente di Amne Betti dell29 ° fanteria si rivolse all'ufficiale tedesco, un sottotenente, facendo presente le sue funzioni e gl' inc arichi normalmente da lui svo lti. L'ufficiale tedesco non promise nulla, solo di sse in lingua francese che avrebbe guardato i documenti appena terminato l'elenco. Vari altri ufficiali allora, aiutati da dichiarazione che il Signor Col. Lanza firmava, dissero di aver coperto cariche diverse quali Direttore di Mensa, Ufficiale di magazzino, ecc. A tutti l'Ufficiale disse che completato l'elen co dei nostri nomi, avrebbe controllati i documenti. Fu qui che io con la tessera della R. Guardia di Finanza, mi rivolsi all'interprete, un soldato tedesco della zona di lnsbruck. Egli ignorava che cosa fosse un uffic iale di Finanza, per cui chiestemi l e mie prerogative, cominciò a dire "Le i è un Officier de Douane" al che io replicai: "No, sono un ufficiale di finanza".
L'interprete andÒ a parlare con l'Ufficiale e ritornò per dirmi che al termine dell'elenco mi mettessi con gli altri discriminandi per la verifica dei documenti. Ma app ena finito l' e lenco senza alcuna verifica dei documenti fummo incolonnati per due e messi perpend icolarmente a i so ld ati tedeschi. Fu dato un attenti, al quale non ubbidimmo e ci fu letta la sentenza che ci condannava alla pena capitale. Essa fu letta in lingua tedesca dall'ufficiale e subito dopo tradotta in italiano dall' interprete. Non ricordo con assoluta preci sio n e l 'ord in e dei capi d 'accusa, ma il tenore era il seguente, ci si accusava:
l ") di non aver mantenuto contatti con l'autorità militare ted esca.
2 °) di aver cercato di raggiungere l' Italia occupata dagli I nglesi.
3o) di aver agevolato l'imbarco di truppe per l'Italia già occupata dagli anglo americani ( 4 convogli da Brindisi).
4o) di aver ostacolato lo sbarco a Santi Quaranta il g iorno 26 / TX / 43.
5°) di aver ceduto le armi ai partigiani comunisti albanesi.
6o) di aver collaborato con i medes i mi.
Per questi reati ci si riteneva rei di alto tradimento e per ordine del Fhurer, eravamo condannati a morte, Esecuzione immediata. Queste parole furono ascoltate con calma e rassegnazione da parte di tutti gli ufficiali condannati. Mentre attendevamo, al termine di uno scambio di parole tra l'ufficiale e l'interprete fu i chiamato fuori e mandato presso gli zaini. Dato che si trovavano ai piedi di una scarpata, credetti per il momento di essere iJ primo dell ' eccidio. Invece un soldato tedesco mi spinse a calci e col calcio del fucile su per un sentiero e mi ricondusse sulla strada. AIJe mie spaJJe, circa le 10,35 udii gridare: "Viva l'Italia!" seguito da una scarica di fucileria e quatu·o colpì isolati di pistola. n sinistro crepetio mi seguì su per tutta la montagna che stavo risalendo sino al Comando di Batg. Tedesco per venti minuti dove fui perquisito ed interrogato in lingua francese dal comandante di Batg. Degli Ufficial i Assassinati in quel tragico matt ino ricordo solo pochi nomi, anche perchè io li conobbi solo per 17 ore: Ecco i nomi:
Colonnello Lanza, Ten. Col. Cerino, Maggiore .Malerba, Capitano Coletti, Tenenti: Piergentili, Bertelli, Celestini, Calvieri, Mazzulani, Mundulo, Biagini, Betti, Sottotenenti: Ridolfi (130" Fanteria) Shucchia ed il.Magg. Fato comandante il Battaglione Genio Artieri.
Date le mie condizion i di salute già precarie per l'affezione intestinale, e per la scossa nervosa subita fui mandato con i medici sino aa Santi Quaranta dove ess i mi prod igarono cure amorevoli se pure senza medicinali.
n giorno 14 Ottobre 1943 partii da Santi Quaranta per F'lorina dove giunsi il giorno 20 Ottobre 1943.
Rimasi ricoverato a quell'ospedale italiano sino al giorno 30 Ottobre, data in cui fui inv i ato al campo di concentramento di salonicco.
n giorno 31 ottobre fui ricoverato nuovamente all'Ospedale dove r imasi sino al21 Novembre 1943 affetto da entero-colite acuta ed eftomalgia (fegato infiammato)
n giorno 30 Novembre 1943 entrai ne l campo di concentramento XV I l a Kajsersteinibruck (Vienna) dove fummo più volte invitati ad aderire , infierendo ne i ma ltrattamenti e diminuendo il vitto. Accanto a noi c'era una baracca di
' aderenti separati da uno spesso reticolato di filo spinato, con ben diverso trattamento.
1110 Dicembre 1943 fui trasferito allager 366 Sieldee (Varsavia) dove giunsi il giorno 21. Anche qui fummo invitati ad aderire (venne un certo colonnello Sammaria) ma ben pochi tradirono la Patria.
Come ufficiale in s.p.e. fui inviato il6 Genna i o 1944 al campo n. 307 Debi in Irena-Ari di (Lublino) da cui fui trasferito in data 19 marzo l 944.
Fu in tale occasione che nella perquisizione mi fu sequestrata un ' ampia relazione con schizzi topografici e testimonianze sugli avvenimenti dall5 Settembre al 7 Ottobre 1943.
Il 24 marzo ] 944 giunsi al campo X B Sandbostel (Bremerworde) dove rimasi fino al 30 Dicembre 1944.
Jl l " Gennaio 1945 giunsi allager 13ALangwasser (Norimberga) doverimasi fino al giorno 29 dello stesso mese.
Il l o Febbraio 1945 fu i trasferito al//1D (Lichteifelde Sud Ber!in) da dove fui trasferito a piedi al campo l l AA/tengrabow (Brandeburgo). Mi fu sequestrata la tessera di riconoscimento della R. Guardia di f in anza.
Al campo III D, ricevemmo ancora una volta inviti più o meno coercitivi a collaborare con i tedeschi, il mio rifiuto fu deciso come sempre.
Dichiaro di non aver mai collaborato con i tedeschi in alcuna maniera, n è di aver commesso atti contrari alle leggi dell'onore e della rispettabilità della divisa.
Ho subito la perquisizione in atto nei campi di concentramento tedeschi, in particolar modo nel lager Il A che era un campo di punizione.
Il giorno 4 Maggio 1945 in seguito alle operaz ioni militari sul fronte or ientale , truppe delle Forze Russe, occuparono la zona, li berandoci dalla odiosa prigionia teutonica.
Possono testimoniare:
Periodo 5-7 Ottobre 1943:
Dott. Ing. Calderia Eraldo, Officina meccanica Cavaglia .Biellese (Vercelli).
Soldato ftr. Zani Sergio, Via Roma n. 40 (San Leonardo di Passiria (Bolzano).
Periodo 7 Ouobre e 21 Novembre l 943:
S.Ten. Medico Dott. Tosti Croce Fausto, Via Treviso n. 5 (Roma) .
S.Ten. Med ico Dott. Panullo Salvatore,Viale Cola di Ri e nz o n. 82 (Roma).
Per il periodo successivo:
Cap itano della R . Gua rdia di Finanza De Luca Ferdinando, La Vecchia Carlo, Tornaben e Anton io.
T en. Col. R. Guardia di Finan za Cutillo Antonio.
Genova, Il 20 settem br e 194 5
RELAZIONE SULL'ATTIVITA SVOLTA DAL TENENTE i.g.s. SPANO RAIMONDO, FRA L'OTTO SETTEMBRE 1943 E IL 4/6/1944.
Alla data dell' otto settembre 1943 mi trovavo a K.ICEVO (Di brano )come Comandante d e lla zoCompagnia appart ene nte al III Btg. Mobilitato di stanza a TETOVO (Comandato dal Maggiore V/ARENGO Giorgio).
La Compagnia era di slocata sul confine Bulgaro- Albane se - tratto Monte Dro-Voda- e il paese di Belica- e frazionata in numerosi Distacca menti dipend e nti per l'impiego di guerra dal sottosettore di Kicevo, comandato in quel tempo dal Maggiore della Guardia alla Frontiera BARBATO Salvatore che comandava anche il Pres idio di Kice vo s t esso .
Alle ore 14 del giorno 9 se ttembre il S ig. GENERALEAZZI, Comandante la Divisione Fante ria "Firenze" di stanza a Dibra, a mezzo Radiogramm a- data in quel tempo la completa interruzione di tutte le linee telefoniche sia civili che militari, avvenuta una diecina di giorni prima per sabotaggi operati da Bande partigiane -dava distruzioni al presidio di Kicevo, delle quali riassumo brevemente il contenuto:
Dopo aver accennato all'Armistizio concluso con le potenze Alleate, il Sig. genera le, ordinava di rip iegare al più presto possib ile su Di bra, sede del suo Comando, con tutte le truppe dipendenti, con tutte le armi di reparto e individuali, co n almeno due giornate di fuoco, viveri per l' intera giornata di viaggio- dopo aver distrutto qualsiasi impianto militare (polveriere, depositi viveri, foraggi, car buranti) e tutto ciò che non si sarebbe potuto portare al seguito.
Ordinava inoltre, li Sig. Generale, di opporsi a qualsiasi tentativo di disarmo da parte di ch iunque l'avesse preteso.
In seguito agli ordini ricevuti, il Maggiore Barbato, comandante del Presidio, impartiva le opportune istruzion i a i comandanti de i repart i, fissando la partenza per le ore 21 dello stesso giorno 9.
A mezzo telefono (linea in dotazione alla mia compagnia), porta ordini a cavallo e motociclisti, ordinai ai distaccamenti della compagnia di ripiegare su Kicevo portando solo le armi individuali e di reparto - ai viveri avrei provveduto con le scorte dei magazz in i - e distruggere quanto esisteva nei d istaccamenti stessi.
Ottenuti a stento due autocarri per qualche ora, mi recai personalmente presso i due distaccamenti, gli unici es istenti su strade carrozzabi li, e provvidi a ricuperare gli uomini e parte del materiale, dando alle fiamme gli alloggiamenti con tutto l'intrasportabile.
Durante il viaggio di ritorno incendiai due grand i baraccamenti già appartenenti alla Guardia alla Frontiera.
In sede si procedeva intanto alacremente ai preparativi di partenza.
Alle ore 21 il Presidio al completo era pronto a partire. Mancavano solo gli elementi di qualche mio distaccamento di montagna. Chiesi insistentemente a l Maggiore Barbato di ritardare la partenza o quanto meno farmi attendere con la mia compagnia il rientro dei ritardatari e raggiungere poi la co lonna. Mi ri spose che non si poteva sacrificare il grosso del Presidio per pochi uomini mancanti, non fu neanche accettata la mia proposta di rimanere in posto co n la co mpagnia.
Poco dopo le ore 21 , dopo aver compiutamente adempiuto a tutto quanto era stato ordinato dal S ig. Generale si ini z iava iJ r ipi egamento s u Divra.
Dopo 15 o r e di marcia, ostacolata a causa di alcuni ponti incontrati distrutt i, s i raggiugeva il passo di JALOVAC. Quivi un opera io italiano delle Società Italiana Costruzioni Militari, ci informava che le truppe del Presidio di Divra insieme co l Comando Divi sione Fanteria "Firenze", si erano allontanati da Divra- sembrava nella direzion e di Bunelli- e che la città di Dibra sub ito dopo la partenza deJle truppe era stata occupata da una decina di migliaia di patrioti Albanesi accesi di fanatico furore co ntro l'elemento italiano. Di concerto con gli ufficiali comandami di reparto il Maggiore Barbato- dinanzi a tale grave situazione- dovendo per forza maggiore attraversare Divra, poichè la Divisione ritirandosi aveva provveduto a distrugg ere il ponte in muratura su l DRIN- unico passaggio che permetteva - per MOCORCE - di avvicinarci sulla strada di Burrelli, decisi di proseguire su Divra. Tanto più che attardandoci o ritornando indietro saremmo a ndati verso i tedeschi che s i sa p evano in marcia da Struga con una colonna corrazzata.
Alle ore 20 dell0/ 9 si raggiungeva Divra e s i pre ndeva contatto con il Comando Ingl ese iv i esistente presso l'Albergo Trieste, nella persona del Cap. Ingl ese Smith (ignoro il nome) che al suo dire- si di ceva essere appar-renente "all 'Intelingence Service", di essere giunto in territorio Albanese s in dal mar zo l 943 e di aver organ izzato in Albania le masse partigiane per l'Ind ipendenza Albanese. Fu preso anche contatto con il Capo dci patrioti locali tale Hakhi Llesch i ex Colonnello Zogisto.
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Dopo aver consultato diversi capibanda Albanesi, sia comun isti che nazionalisti, il Cap. Smith disponeva:
l ") che la colonna di Kicevo no n ven isse disarmata (molti furono i tentativi di disarmo) provvedeva:
2o) - al vettovagliarnento della co lonna (si vettovagliò ogni militare di circa 500 grammi di pane e di una scatoletta di carne in conserva per due giorni), assicura va:
3o) - il ripiegamento della colonna si che avesse raggiunto la Divisione a Burrelli, facendola accompagnare da una Banda regolare Comunista al Comando del predetto Hakhi Ueschi.
Si riprendeva la marcia la mattina del 13 settembre per raggiungere la Divisione che fu raggiunta la notte fra il J 4 e il 15 a Burrelli.
Il Maggiore Chiarisa Ernesto - capo di Stato Maggiore clelia Divisione "Firenze''. disponeva il giorno 15 il rientro dei reparti della colonna Kiccvo alle proprie Unità.
La mia compagnia fu incorporata nel Btg. R. Guardia di Finanza di Divra al Comando del Cap. De Petrillo Angelo.
L a Divisione nei giorni 16 e l 7 settembre da Bunelli si trasferiva al passo di Ciafa Stames ove si disponeva caposaldo. li Bauaglione Guardia di Finanza era agli avamposti.
Il problema alimentare intanto d egli uomini presenti a Ciafa Stames richiedeva una urgente risoluzione (si mangiava una galletta in quattro o cinque e pochi gramm i di carne di mulo), il numero dci quadmpedi si assottigliava sensibilmente, giorno per giorno.
Molti uomini erano at·rivati a Ciafa Stames scalzi vestiti delle sole mutandine ad opera di Bande di predoni che imperversavano nella zona.
Dopo una int erpellanza nominativa fra gli Ufficiali (nel mio Btg.decidemmo con entusiasmo all'unanimità) la sera dell9 settembre il S ig. Generale ARMANDO AZZE, comandante della Di v isione, in pieno accordo con un Magg iore [n glese (ignoro il nome) ed il Comando Generale Partigiano per l'lndipendcnza Albanese decideva di iniziare alle prime ore d e l giorno 20 una azione conuo i tedeschi allo scopo:
l) di raggiungere la costa ( Duraz zo), dopo aver ricacciato i tedeschi da Kruya e Tirana;
2) di impossessarci dci mezzi navali fermi a Durazzo, imbarcarci e d iri gerci verso Bari o un porto dell'Italia occupata dagli alleat i
All'alba del2 0 settembre s i iniziava la marcia su Kruya p res idi ata da truppe tedesche, il cu i comando qualchr giorno prima aveva chirsto la resa della Divisio n e forte di circa 9.200 uomini tra cui elementi della Divisione "Psczzo" e ..Brennero", Genieri, Carabinieri Reali, Guard ie di Finanza, Milizia r serviz i.
Dopo favorevoli scont ri con le truppe tedesche, la di vis ion e occupò K ru ya il giorno 21.
Il mattino del giorno 22 s i ebbe il ritorno offensivo dei tedeschi che attaccarono la Divis ione con mtigli c ric leggere e medie, mortai. aere i e carri armati.
Una colonna ted esca tentava l' aggiramento s ul fianco de s tro della Divis ione dove e ra schie rato il mio battaglione.
Il g iorno 24 ancora si r es isteva. Ordini non ne arrivavano. T entai di collega rmi co n le compagnie latera li, ma invano. Avevano g ià abbandonato le po siz ioni (forse avevano già ricevuto ordin i di ripiegare). Comp letamente esaurite le munizioni ripiegai ord in atamente con i miei uomini su una compagn ia della Divi!>ion e ... Arezzo" che era di rincalzo. Formato un nu ovo il comando delle du e compagnie c di altri militari sbandati. Ancora s i trattennero i trdeschi fmo all'esaurimento delle munizioni anche della Compagnia dell'Arezzo.
C ircon data da tre lat i ord inai il ripiegamento su lla !>trada di Kruya (alJe ore 18,30 circa) dove ritcnrvo fossero ancora reparti della divisione " Firenze". Purtroppo su ll a strada trovai a ltri tedeschi. I reparti della Oivisione avevano ripiegato su i monti fin dalla martina, ma io non ero stato informato nonostant e tutti i tentativi fatti per e ntrare in co ll egamento con i comandi superiori.
Gli uo m ini erano esaust i. Da tre giorni si combaue' a<' non si mangia' a leneralmeme niente. Completamente circo ndati e senza munizioni, fummo cost r ett i a Ila resa.
Pe r 4 g iorni i t edesch i c i tennero come pri g ion ier i di guerra e ribelli. P er c ir cos tanz e del tutto eccez iona li c favo r evoli, gli uffi ciali non fu rnmo fuc il ati , co m e e r a avvenuto per a ltri reparti . P oi fummo inquadrat i a Scu t ari tra i reparti a rreses i senza combaucre c portati i n Germania prima e in Polonia dopo. li tr a ttamento d e i prigionieri e degli i nternati è troppo noto p er essere rip etuto.
Quanto ho esposto potrà essere testimoniato o ltre che dag li ufficia l i c h e h o già nominaù, dai sottotenemi del Corpo SE VERA TI Franco e LA VOLPE
Mario catturati con mc c da mo lti altri uffic iali fa centi parte de lle Di v is ioni '' Firenze·' e "A r ezzo".
Di tutt i questi ufficiali ho perduto l e tracce perchè sono rimasti sulle m o ntagn e alb anesi o internati in ca mpi diversi dal mio.
Nessuno ha potuto farsi rila sc iare di chiarazioni scritte durante la pri g ionia onde non farle cadere in mano d e i so ld ati tedeschi che molto spesso esegu ivano perqui sizio ni ai bagagli e perso nali .
Al la fin e di di ce mbre dello scorso anno venivo a co n oscenza che 10000 sol dati italiani erano rimpatriati in seg uito ad adesione e che quasi tutti s i e rano dati alla macch ia all'arrivo in Italia.
De cisi di fare anche io a lt rettanto p e r riprendere il mio posto scelto sin dal princip io se nza esitazione.
Infatti, ottenuto iJ rimpatrio nel mese di aprile c.a. eb bi una licenza per Roma. Allo scadere della li cenza non m i presentai per la partenza (ero stato destinato al Comand o de ll a Compagnia di Ravenna) e lasciato il mio dom icilio mi rifugiai in casa di un mio parente (Sig. Antonio Borgazzi -Via Lorenzo il Magnifico 50).
P er la brevità del tempo rimasto a Roma non ebb i modo di entrare in co ntatto con elementi d e l fr onte Clandestino di resistenza al qua le intendevo di parte cipar e att ivamente.
Poco dopo il mio arr ivo a Roma fui costretto a chiedere un ant icipo (che mi fu concesso) al Comando della Legione Territorial e p e rch è assillato dal bisogno mio c della mia famig li a. Ho dovuto principalmente acquistare di urg e nza oggetti di vestiario perchè ero ritornato dalla pri g ionia co mpl etamente vest it o di s tracci dato che tutto il mio corredo e r·a andato in parte perduro e in part e rapinato d a i tedeschi assieme a tutti i miei oggetti di v<Jlore, tra cu i il portafogli co nt enente assegn i per alcune mi g li a ia di lir e e co ntanti, frutto d e ll e economie fatte durante la mia pe rmanen za in Albania.
Affermo di non ave r pres tato g iuramento all a Repubblica e d i non aver in alcun modo co ll aborato con i t e d esc hi od i fasc is ti.
All ' arrivo degli Alleati a Roma mi so no s ubito presentato al Comando Generale de l Corpo p e r pre nd e r e ordini.
Roma, 8 agosto 1 944
IL TENENTE i.g.s. (Raimondo Spano) 397
circa la propria situ az ion e d e ll'attività svo lta fra 1'8 se tt e mbr e 1943 c d il 2 1 a pril e 1 945.
l Parte
Io sottoscritt o, Tenente Sergio De J uliis di Francesco e di Romani Ida, nato a Cas<'rta il27 / 2 / l922, mobilitato in data 1" Dicembre 1942, alla data dell'8 Settembre 1943, comandavo il II" Ploton<' della P Compagnia VI Battagl ion e de ll a R. Guardia di Finanza, inquadrato n e ll a d iv is ion e "Ve n ez ia"- (divenuta poi divisione "Gariba ld i") con posta Milit are 99. Il presidio dal quale dipendevo era d islocato a PRJBOJ LJMU- Sangiaccato- presso la zona di demarcazione tra la Se rbia e la C r oazia ed il .Montenegro cd era com p osto di due Battaglioni di Cam icie Nere, una Compagnia di Alpini della Di\ isione "Taurinense", alcuni reparti di s u ss istenza c commissariatO d elle di v isioni "Venez ia e Taurinen sc" c he avevo in consegna i Magazz i ni divisional i disl ocat i in quella sede . po ch i ca rabinieri ed i finanzieri del mio plotone. Comandante di presidio il Console della mil izia Nino Palmieri. \ e l pr e'ì idi o s i trova vano altresì una trentina di tedeschi che face\ ano parte di una divisione cacciatOri, cre do l a 218', la cui sede era P LEVLIA ad una cinquantina d i km dal nostro pres idi o.
ORDINI RJCEVUTI:
La se ra del1'8 Sette mb re 1943, appresa dalla radio la notiz ia de ll'armistizio, fu o rdinato a tutti i co m andi di teners i in s ta w di allarme in attesa di ordini. U Comandante del pre s idi o, riuniti a r apporto tutti gli ufficiali li informò che la se ra s te ssa, aveva ricevuto u n a t e lefonata, dal Comandante della divisione generale G.B. Oxilia c h e, dopo avergli ch iesto se e r a al corr ente dell 'a rmistizio, r ich ia mò l a sua a tte n z ion e su Ila n ecess ità di op p ors i a quaJunque t e nt ativo di disarm o, dando all 'o rdin e di Badoglio, la g iu sta interpretazione e face nd o chia r amente inte nd e re che, ai t edeschi non bi sog nava arrendersi. La s te ssa sera però. le co mu nicazioni co l coman d o di di vis ione e co n tut ti gl i altri p res idi cessavano in quanto i tede sc hi tagl iarono tempestivament e le comu n i caz ioni te lefoniche.
La se ra del9 Se tt em bre il no s tro pres idi o ri ceveva il primo di una se rie di u lcimatum d a p art e delle band e di n azio nali s ti che, dalla Serbia e d a ll a Bos nia si am ma ssavano rapidamen t e intorno al n ostro pres id io.
In relazione alla situazione, dopo aver tranquillizzato i miei dip endenti cd aver loro manifestato i miei propositi, data la mia discreta co noscenza della lin gua serba e di diversi esponenti del movimento naziona li sta Jugoslavo mi misi sub ito, dietro approvazioni dei var i ufficiali del presidio riuniti a rapporto, in contatto con alcuni comandanti delle Brigate serbe che dal9 Settembre ci attaccavano più o meno seriamente tutte le notti.
Intanto i pochi tedeschi che e rano nel presidio si allontanavano e, tenendo con t o del fatto che il p re idio era compos to in grande maggioranza di fascisti che davano ai tedeschi maggior affidamento, anche la divisione germanica era a noi vicina, dopo una puntata nella nostra direzione e dei contatti del console, si allontanò. Quale Ufficiale di collegamento mi adoperai vari giorni per conv in cere i patrioti se rbi che noi li consideravamo alleati, ma che non potevamo consegnare loro le armi in quanto, insieme le av remmo impiegate per difenderci contro il comune nemico tedesco.
Molta resistenza trovai al riguardo, non so lo nel comandante del presidio, ma i n diversi ufficiali in camicia nera, nei quali, dopo il primo disorientamento, si cominciava a formare l'idea di unirsi ai tedeschi.
Riuscii comu nqu e, dopo vari giorni di trattat ive e recandomi sempre persona lmente a parlare con i cap i n e lle vicine montagne in quanto essi non si fida vano molto di noi, a stab ilire un accordo in segu it o al quale una parte dei patrioti, entrava armata in paese per collaborar e alla difesa del presidio, mentre le rimanenti forze s i sarebbero valse del nostro aiuto nell'attaccare i tedeschi ed in generale nel condurre la guerra di liberazione. Nel periodo in cu i prestai la mia opera per la conclusione dell'accordo, contrassi fra i patrioti serbi ve re amiciz ie, guadagnai la loro stima ed in un certo senso diventai il loro uomo di fiducia; ebbi così occasione di conoscere alcun i inglesi della mi ss ione che si trovava presso il capo del movimento nazionalista e riuscii ad avere varie notiz ie. S i seppe così tra l'altro, che anche la nostra divisione "Ve nezia" a BERANE (Montenegro) si era alleata co n i naz ionalisti e che qual c h e al tro presidio Italiano e ra stato disannato d a i tedeschi.
ll Parte
Coi nazi onalisti Serbi partecipai ne l mese d i se tt e mbre e nei primi di ottobre, a du e com battim enti co ntro i tedeschi uno a PRlEPOLJE e l'altro a
VISEGRAD risoltisi a nostro favore. Questa attività che mi aveva ormai completamente orientato dalla parte dei patrioti, mi procurò le antipatie di molti uffi- · ciaJi della milizia e relative camicie nere, nonchè la generale diffiden za del comandante che come s i vedrà aveva altre intenzioni. n clima del presidio intanto diventava intollerabile; erano giunti diversi reparti italiani già disarmati dai tedeschi tra cui due compagnie di guardie di finanza, una di alpini ed una di carabinieri. Giun se così nel presidio anche il mio comandante di Compagnia Signor Capitano Mentini Re nato con il tenente Battezzati Enrico, il signor Capitano Marchionni, comandante della Hl compagn ia e qualche altro ufficiale del corpo, S.teneote Ciccone, S.Tenente Garrona. L'arrivare di nuove forze, in gran parte già demoralizzate perchè disarmate dai tedeschi, determinava nel presidio un certo attrito e correnti contrarie soprattutto in relazione al fatto che, i fascisti, rappresentando la maggioranza, e rincuorati da qualche notizia radio su lla fuga di Mussolini, cominciavano a rimettere in uso i fez e le canzoni dello squadri smo, a dare dei traditori a lla maggioranza dei reparti d ell'esercito e d in linea special e a ch i come mc si era particolarmente segnalato.
Dalla sera dell'8 Settembre eravamo rimasti completamente privi di collegam ento con Ja nostra Division e e la difficoltà era resa insormontabile oltre che dalla enorme distanza anche dalla generale confusione che rendeva malsicure le strade, battute spesso all'improvviso da reparti tedeschi in movimento. Verso il 20 del mese di Ottobre giunse la notizia ch e la divisione "Venezia", rotto l'accordo con i nazionalisti; sì era alleata con i partigia ni di Tito assumendo il nome di Divisione "Garibaldi". Questa noti z ia inattesa, mentre comprometteva il nostro buon accordo co n i nazionalisti, acerrimi in co n ci liabili nemici d e i comunisti di Tito, d eterminava la fulminea decisione del comandante di presidio, già segretame nte elaborata, di riunirsi ai tede sch i. Se infatti, il conso l e Palmeri aveva a malincuore sopportato la situazione s ino a quel momento per elaborare un piano che poi s i rilevò, il timore di dov ers i unire con i com uni st i, accelerò la s ua de cision e. Verso ìl22 Ottobre infatti tutti i militari del presidio ri ceve ttero l'o rdine di mettersi in marcia per destinazione ignota, mentre era fatta ad arte circolare in sis tente la voce che la meta sarebbe stata l'Italia. Fu questa la ragione che ingannò la quasi totalità dei reparti d e ll' esercito che non sa r e bb ero andati con i tedeschi, ma che di fronte alla speranza di a rri vare in Italia si lasciarono trasportare.
Io rimasi, con pochi ufficiali e diversi soldati del presidio, rifiutandomi di partire e denunciando apertamente al console Palmeri l'illegalità dei s uoi ordini ; i miei uomini inquadrati nella compagnia di cui facevano parte s i allontanarono con il comandante capitano Renato Mentini ed il T e nente Battezzati. Jl giorno successivo alla partenza dei militari del presidio, riuscii a sapere dai na-
z ionali sti di un accordo segreto c he durava da tempo fra il Console Palmeri ed i tedeschi; infatti i nazionalisti raggiunsero la co lonna in marcia in un passo obbligato, tolsero ai militari quasi tutte le anni coiJettive per evitare che venissero consegnate ai tedeschi. Ormai non vi era alcun dubbio che il Console andava a consegnare ai tedesc hi l'intero pres idio c he lo aveva segu ito. Ragg iunsi allora il mio comandante di compag n ia. lo misi al corrente della situazione c riuscii così a trasportarmi indietro sia lui che il tenente Battezzati c qualche finanzi ere che si mostrò meno tim oroso del della fuga. La co lonna raggiungeva intanto il pres idio tedesco e mcnu·c i fascisti, venivano inviati in Italia a co mbattere per i reparti d ell'esercito e con essi i fmanzicri finivano nei campi di concentramento.
Dal g iorno in cu i riuscii a far fuggire dal presidio che s i consegnava ai tedeschi il Capitano Renato Mentini, il Tenente Battezzati c qualche finanziere, cominciò per tutti noi la v ita errabonda per i monti della Serbia e della Bosn ia con questa o con quella Brigata di Nazionalisti, i combau im ent i, le fughe, la falli<\ gli -;tenti tutti che comporta in genere la vit a dei partigiani, esas p erati dalla particolare natura degli Jugoslavi, dai loro innumerevoli cd irriducibili odi c partiti, dalla difficoltà infine, spesso sconfortante, di vivere in continu o pericolo, in un paese tra gente stranicra, privi di notizie e <;enza spe r anza in un ambiente che, quando non era era sempre diffidente.
Dopo pochi giorni il Capitano Mentini Renato, v into dalla sfi ducia e dagli stent i si allontanava con qualche altro so ldato e dopo ci r ca un mese, in segu it o alle ferite ed ai disagi , molti militari che mi avevano scg u ito vennero a mancare c fra tutti particolarmente do loroso il distacco dal T enente del Corpo Battezzati Enrico c dal Tenente di co mmi ssariato della Divi s ion e "Taurinense" Casassa Carlo d i Torino. R estò con me fedelissimo il mio attendente, Finanziere Manzini Enri co c h e condivise poi tutta la mia attività in Ju gos la via ed assieme a me rientrò in Italia ove attualmente pre s ta serviz io al . uclco P.T.L di Modena.
Nd mese di dicembre mi riunii al Capitano degli a lpini della Divis ione "Tau rin e n se", Travaglini Carlo c h e, con una trentina di alpini era aggr egaro ad una Brigata di Naz ionali sti Serbi c che conoscevo molto bene fin dai giorni immediatamente successivi all'armistizio, come irridu c ibil e n em ico dei tedesch i.
In Montenegro intanto, dopo l'accordo della Divi s ion e Garibaldi con i partig iani di Tito, erano frequenti g li scon ui tra i nazionalisti ed i comu nisti e non di rado s i trovavano di necessità a con ni tto italiani uniti agli uni od agl i altri a secondo de ll e co ndizioni in cui i vari presidi delle due divi s ioni :"'''aurinense e Venez ia", che erano ven u t i a trova rsi a11'8 settem bre 1 943. Accadeva cos ì, che milita ri it al iani della s tes sa fe de ant i tedesca e d anti fascista, c h e p i ù o meno vo lontariamente avevano preferito a ll a collaborazione od a ll a prigionia, gli sten ti d e lla
vita con le bande armate che battevano la montagna si trovavano di tanto in tanto gli uni contro gli altri. Soprattutto in Montenegro prendevano il sopravvento i partigiani di Tito che si valevano della collaborazione di buona parte delle d ivis ioni Venez i a e Taurinense, nonché degli aiuti che aerei alleati recavano di tanto in tanto dall'Italia, il tutto sapientemente sfruttato dalla propaganda di "Radio Londra" che aveva ormai messo da parte il generale MIHAILOVIC per sostenere Tito.
Io passavo il durissimo inverno con diverse Brigate nell'interno della Serbia dove i comunisti di Tito erano una esigua minoranza e le vere forze c landestine erano quelle del generale MIHAILOVIC. Dopo molti sforzi, verso il mese di Magg io, valendomi soprattutto della stima incondizionata di molti ufficiali superio r i dell'ex esercito jugoslavo che avevo avuto modo di conoscere nelle varie Brigate dei Nazionalisti in cui avevo militato, riuscii a raggiungere il Comando supremo di tutto il movimento nazionalista Jugoslavo presso il quartiere generale del ministro Draga Mihailovic.
Con il capitano Travaglini, vero organizzatore ed animatore, riuscimmo a costituire un Comando Italiano, radunando dalle varie zone della Serbia una dec ina eli ufficiali italiani e diversi soldati che militavano in numero ingente nelle diverse brigate di patrioti serbi. Organizzammo un ufficio propaganda e, con mater iale messoci a dispos i zione dal generale Mihailovic, cominciammo a stampare un giornaletto - not iziario - "La Libertà"ed un rilevante numero di manifestin i di propaganda antitedesca ed antifasc ista. Tvari ufficiali del comando partivano a turno in missione per d iffondere i nostri stampati soprattutto neicampi eli concentramento e ladclove si trovavano soldati italiani che avevano aderito ai tedeschi, con il compito d i promuovere e facilitarne la defezione.
Questo lavoro ci diede grande soddisfazione perchè ci portò a notevolissimi risultaù; sfuggirono ai tedeschi cenùna ia e cenùnaia di soldaù italiani recuperammo diverse armi e mezzi che servirono per cerare di organizzare gli innummerevoli sbandati che, ormai in pietose condizion_i, battevano la montagna. I militari che strappavamo ai tedeschi venivano a secondo la loro intenzione o sistemati presso contadini ne lle cam pagne d ella Serbia ormai incontroJlab ili dai tedeschi, o se special isti addctù a particolari servizi di radiotelegrafia, elettricismo, montaggio oriparazioni motori. Le dire ttive della nosu·a propaganda, che ma i si immischiò nelle quesùoni interne jugoslave, le ricevemmo sempre o dal Mihailovic o dagli altri ufficiali della missione americana che era presso il suo comando e che sosùtuiva da qualche mese quella it1glese che vi era in un primo tempo.
l o p erson al mente, pel' oltre due mesi, parlai i n ita li ano da ll a rad io delle "Libere Montagne J ugosl ave", ap p arecch i o americano in dotazione al Coman-
do supremo, facendo propaganda cla nd estina su temi prcstabiliti cont r o i na zifascisti. La missione americana ci conse ntì anche di inviare qualche le ttera nel territorio d e ll'l talia lib e rata a mezzo degli aerei ch e s p esso at t e rravano di notte nelle vicinanze del Comando o d in posti prestabi liti per recuperare piloti am eri can i e per recare rifornimenti che erano in r ea lt à da t empo in cont inua diminuzione e quasi irri sori.
Ottenemmo anche di fare rientrare in Itali a per via aerea di etro visto del capo della mi ssione americana, militari italiani fe riti o gravemente malati. Fu così che nel mese di lu glio 1944 potei inviare due l ettere a Roma per d are notizia alla mia famiglia, lettere regolam1ente r ecap itate nel mese di se tt em br e 1944 da p ersonale d e ll a legaz ione Jugoslava a Roma e ch e recentemente ho avuto occasione di rileggere mentre ero in li cenza. Nel mcc:;c di Agosto lasciai il comando su pr emo per compiere una missione di spio n aggio e propaganda nella zo n a di Be lgra do con il comp it o eli raggiungere il coll egame nto radio con il go.,erno di Roma a mezzo di nostri element i che agivano nella città di Belgrado e posscdeYano una potente radio clandestin a. \Ici mese di Settembre riuscimmo ad onencre il sospirato collegamento, ma il governo di Roma, dopo un primo in coraggiante messaggio ri cco d i e logi, ci faceva prcc;cnte in succC'ssive comunicazioni, la d iffi co lt à di aderire alle nostre spec ifi che richieste di armi e soprattutto di VC!.tiario per le centinaia di soldati che avevamo o r mai in pietos(' condizioni dopo un anno di vita in montagna; la necessità di staccars i dal movimento d el gcn<.'ra le Mihailovic che, per sopravvenute esigenze politiche, d a diver;,o tempo non era più sorretto ufficialmente dai go\erni di Londra e Washington. In linea di massima ci si ord in ava di contin u are nel nostro lavo r o solo a pat t o di renderei indipendenti da qualsiasi mov im ento jugoslavo, mentre g li a iuti che ci s i potevano inviare si sarebbero r id ott i a qualche pacco di biglietti da m ill e. Chi conosce la s it uaz ione jugoslava, spec ialmente in quel periodo, si re nd e immediatamente co n to della inattuabilità di tali dire tti ve.
e lla Serbia int a n to la no stra sit uazione precip itava; i partigiani di Tit o provcnienù dal Montenegro e dal la C r oaz ia invadevano o rm ai anch<.' la n ost ra zona: l'esercito russo tuonava con i can n oni al d i là del Danubi o nelle v ici n anze di Be lgrado, m e ntre R o ma ci invitava a rend e re i indip e nd en ti. Chi ha vissuto come me in Ju gos lav ia per o ltre un an n o d o po 1'8 se tt embre, con i n az ionalist i o co n i comu ni s ti , sà b e ni ss im o come l' o di o per noi inco n cep ibil e tra ques ti due partiti , ma ch e ha le sue rad ici più profo nd e n e ll' o dio tra i se rbi ed i cr oati, s pinge la lotta agli o rrori d ell e s tragi più inumane . Mo lti so ldati italiani hanno, senza co lpa al c una, perduta la vita p e rch è, militando di s int e ressa tam e nt e co n g li uni o con gli altr i a second a la s ituazione in cui s i e rano ve nuti a trovare co n l' armistizio, caddero n e ll e mani di quell i c h e er ano occasionali n e mi c i
n precipitare della situazione soprattu tto nei nostri confronti per le .inattuabili proposte di Roma, la uccisione a breve scadenza ad opera dei tedeschi del dottor Morten, capo della nostra organizzazione clandestina di Belgrado, l'irruzione dei partigiani di Tito presso il comando dì Mihailovic che causò la perdità di quasi tutto il no s tro materiale dì propaganda, mandò in poco tempo a mont e il frutto di mesi e mesi di fatt ivo lavoro. A Be lgrado io allora, semp re co n il mio attendente, provvisto di falsi documenti serb i riuscivo ad ottenere un passaggio co me civile in uno degli ultimi tr eni che s i allontanavano per Bud apest dalla ormai caot ica situazione di Belgrado. Dopo qualche g iorno di peripez ie giungevo a Vienna in treno mentre i Ru ss i ent ravano a Belgrado e poi da Vienna a tapp e e semp re con l'incubo di esse r e da un momenro all'altro smascherato dalla v igilantis sima polizia tedesca, a Sal isburgo, ad lnn sbruck e finalmente a Verona.
Mancavo da due anni dall 'Italia, ma più che altro nulla di esatto sa pev o su quanto in realtà era avvenuto dopo 1'8 sette mbre . A Vero na vidi l e prime divise repubblichine, un a quantità di fascisti armali fino ai denti di mitra e pistola e sop rattutto st raordin ari amente nuova, mi riu sc ì la loro aria altezzosa e spava lda, a me che li avevo visti da tanti mesi in Balcania, rassegnati, pavidi e vi li. Ero privo di docum en ti c l'ambiente malsicuro; mi misi in marcia a piedi per la campagna e con il mio attendente arrivai nel suo paese, Camposanto in provincia di Modena. Dop o alcuni giorni di riposo mi misi in co ll egamento con alcuni e lemE>nti partigiani d ella zona e chiesi lo ro sch iarimcnti e consigli per tentare il passaggio del fronte che inaspettatamente e di sg raziatamente ristagnava a sud di Bolog na. tcmai inutilmente. Indirizzai allora una lettera al Comando della divisione Garibaldi che operava nella regione Emiliana, ma non ottenni alcuna ri sposta. Veniva così dopo diversi inutili tentativi frustrata ogni possibilità di raggiungere Roma. Seppi poi che tutto ciò fu in gran parte dovuto alla mia mancanza di conoscenze del movimento clandestino italiano che, per ragioni di sic urezza e ra estremamente guardingo cd anche dal fatto che a molti sem brò inverosim ile in quei giorni il mio arrivo da Belgrado. Ero ormai pri vo di mezzi , vest ivo gli abiti che mi aveva prestato il mio attendente, il fi sico esausto dai lunghi disagi non avrebbe fa cilmente sopportato un nuovo inverno in montagna. Fu così che mi decisi di andare a Modena anche perchè, privo di ogni docume nto italiano, ero costretto a na sco nd ermi continuamente; mi presentai con l' attendente a l Signor Capitano Dettori, comandante della compagnia di Modena, narrai il mio passato ed esposi le mie intenzioni; ebbi le prime ufficiali notizie sulla situaz ione d e l Corpo che continuava ad adempiere esclusivamente il suo servizio di istituto e mi fu assicurato che i nostri reparti non venivano ritirati, ma restavano sul posto all'atto della lib eraz ione. Mi presentai s uccessiva-
mente al Comandante della Leg ione di Bologna S ignor Tenente Co lo nnello Pozzi Giovanni espos i il mio passa to anche a lui e mi decisi a pre ndere serv izio ve rso il l O di di cem bre 1944. Fui d opo qualche tempo assegnato al N ucl eo P.T.J. di Bologna come ufficiale addetto alla sezione Danni di Guerra. Il servizio a cui fui di e tro richiesta aso;egnaw dal Signor Co lonne llo Po zz i al co rrente d e lla mia atti-vità. mi permise di tenere più facilmente e se nza dar sos p e tt o i contatti con i vari es ponent i del movimento clandestino di Bologna che frattanto avevo conosc iuto.
Non ho co ll abo rat o. Nei quattro mesi i cu i prestai serv izi o e che precedettero la lib e r az ione rni unii al movimento del fronte della resistenza fornendo informazi on i e costituendo con a ltri co ll eghi, in sede a lla L egi one, un Comitato di Liberazione '·Fiamm e Gialle" co n il compiw di unificare gli sforz i e la collabo r azione con i partigiani in attesa dell ' ordine d ' in surrez i one. \ ei giorni della liberazione, insieme al maresciallo d e l Corpo D' Avino Giuseppe diedi mod o ai partigiani di catturare diverse spie c di conseg nare al Comando Alleato di Bologna cinque radio c land es tine destinate ad agire per co nto dci nazi s ti alle s palle de gli alleati. Quello ch e feci in Italia, nd movimento clandestino, fu comunque povera cosa, perchè arrivai troppo tardi cd o rmai in cattive condiz ioni, soprattutto morali, a ca u sa di una guerra che si prolungava o ltre il pr"C\' isto.
SE HA GIURATO F.EDé'LTÀ ALLA REPUBBLICA FASOSTA:
Non ho aderito ne prestato g iuramento di alcuna specie. H o pre s tato se rvizio p er ci r ca quattro mesi per poter vi,·e re un pò t ranquillam en t e dopo tante p er ip ezie c p crchè, impossibililitato a raggiungere la famiglia, a' evo bis ogno di mangiare e di restituire i vestiti che ind ossavo al leg ittimo proprietario.
SEllA R.JSCOSSO ASSEGNi SENZA PRESTARE SERVIZIO, DA AUTORJTÀ
REPUBBLICANE FASCiSTE O TEDESCHE:
on h o mai pe1·cipito assegni del genere b e n sì quelli che mi liquidava l'Ufficio amministrazione Leg ional c. U ltimameme h o r iscosso dalla Associazione P artigiani d ' Jtalia di cui faccio pane un premio di s mobilitazionc d i L i re 5000 come appartenente alla formaz ione '"GuardiE:' di Finanza" con libretto e tessera persona le N. 12 1083.
on avendo la possibilitàdi allegare documenti eh<> dovetti nella fuga da potranno confermare la mia relazione, le testimonianze di quanti ho citato c di quanti altri superiori cd inferiori, condi\ isero la mia\ ita o comunque mi conobbero in questo periodo ed hanno com<:' mc avuto la fortuna di tornare gani e salv i in It alia.
Bologna, lì 9 Ottobre 1945.
IN FEDE: Ten. Sergio De )u/iù
\Ton essendo stato superiore gerarchico del Ten. Sergio De nel periodo a cui si riferi..,ce gran pane della relazione, non posso pronunciarrni circa la sua alllcnticità. Secondo l'audanwmo dei fani riportati dall'interessamento giudico che il suo contegno sia stato realistico, avveduto c opportunamente aderente agli avvenimenti e che non sia in contrasto con i doveri e le l<'ggi dell'onore militare.
Bologna, lì I l Ottobre 1945.
IL
COMAN DA "!TE DEL NUCLEO (Gua!tù•ro Nicoletti)
Nell'assumere il Dicastero delle Finanze rivolgo il mio cameratesco sa.luto al militari del Corpo della Guardia di Finanza di cui conosco l'alto sentimento di dedizione al dovere
• in paçe ed in guerra.
Considerato che, nelle presenti circostanze, l'opera della Guardia di Finanza ha carattere puramente di istituto e che, d'altra parte, il Qenerale di Corpo d'Armata AYMON'INO Aldo, attuale suo Comandante Generale, ha oltrepassato i prescritti limiti di età, dispongo che, In . applicazione dell'art. 353 del regolamento di servizio del Corpo, egli sia temporaneamente sostituito dal Generale di Divisione Comandante in 2" POLI Francesco.
l componenti del Corpo rimangano tutti al lo ro posti per continu are nel sereno adempimento dei loro compiti.
Roma , 25 settembre 1943 - XXL
IL MINISTRO
Domenico Pellegrini Otampletro
.\. 964 R.O. Roma, lì 15 ::.etternbre 1943
OGGETTO: I struzioni genera li di servizio p<.'r la R. di Finanza (ramo terra c ramo ma1·c).
Al COMA!\'DlDELLE LECI0[\1 n:RR. R. CUAHDIA DI FINA'lZA
GENOVA O - Mli. AI\0- TRE l\ TO UDINC - T Ili ESTE- VENEZIA
FIREN7E - A'ICONA - R0'\1A '\APOLil\J TEANO - C,\CLlARI T'. Tlll LI
AL CO'\IA \DO LECIO'lE ALLlE\'1 R. C. DI Fl'l \ \ZA RO'\IA
AL CmfA '1100 R. ACCADE\11 \ L SCL"OLA DI \PPL. R. C DI t l\\ \7-\ R0\1 \ l' pl'r conoocenza
AI COMA 'Il DI DI ZONA R.C. DI FINANZA TUTTI
a) La guardia di Finanza - cbe, a mente della legge di ordinamento dt·l Corpo è organico di polizia tributaria c fa parre dt>lla forza pubblica avrà cura eli osservare e di far osservare scrupolosamente le leggi vigenti e le norme che le autorità militari c quelli civili competenti emaneranno per:
- prevenire. ricercare, accertare e denunciare le 'iolazioni finan7iarie; vigilare e denunziart> le infrazioni alle norme r<>golatrici dd la vita economica Ul'lla nazione, c·, in concorso con g li spec ia li organi a quelle che disciplinano l'amimcntazionc della popolazione:
- impedire ricercare c denunziare le " iolazioni alle norme di polizia comenute nei bandi e nelle ordinanze delle aurorità competenti, c concorrere con le altre forze di polizia alla repressione di ogni tt·ntativo di v iolazione alle norme medt'sime e c iò al fine di ment<'nere 11 e i confronti della popolazione l'ordin<> c la sicurezza pubblica;
- tutti gli altri se n izi di pubblica' igilanza e tutela. per i quali , !.CCOndo le disposizioni delle autorid1 competen ti , 'enga il suo conçorso;
b) L'uso dell'abito civ ile anche per i servizi eli polizia tributaria investigati\ a dovrà essere li mitato a ser>izi particolari. e allorquando ciò sarà ritl' nuto indi!>p e nsabile;
c) TComandi di Zona e quelli di Legione cureranno rapporti frequenti con le autori t à m ilitari c civil i preposte alla tutela delle leggi c delle norme che disciplinano l'ordine e la sicurezza pubblica ne l settore delle rispettive compet enze, avendo cu •·a di dettare ai propri d ipendenti no r me illustrat ive ai bandi e alle disposizioni de ll e autorità medesime e ciò a l fine dell'esatta, pronta e generale osservanza dei bandi e delle disposiz ioni anzidette. Tale obbligo è comune andw a tutt i gl i altri comandami, ne ll ' ambito delle rispettive competenze.
d) Ciascun Comando di Leg ione invierà frequenti notizie a questo Comando Gener ale allo scopo di dare ragguag l io sintetico sul contri buto che ciascun reparto dipendente sarà per dare alle autorità militari c ci' ili compctenti.
Accusare r icevu t a.
lL GENERALE DI CORPO \TA
F.to Aldo Aymonino
56 R.P Roma, 5 agosto 1944
AL )11 lSTERO DELLE FI'-o\ ROMA
e. per AL C0\1ANDO SUPREMO ROMA
OGGETTO: G iuramento dcUa R. Guardia di Fin anza
Informo che, nella mia qua l ità di comandante del Fronte \lilitare clandestino di Roma e di rappresentante, in Roma, del Co\ emo Italiano c del Comando Alleato, nel mese di marzo clc-ll'anno corrente autorizzai il Cenerate Filippo e i suo i dipendenti a souosc riv ere il giu r amen t o alla pst'udo repubblica socia le. Ciò a ll o scopo di ev itar r c he s i di sgregassero i reparti della R. Guardia di Finanza, i .,oli tra le forze di Pol izia che pr<'stavano, con perfetta lealtà, il loro aiuto a ll 'organ izzazione militare clandestina.
Il concorso della R. Guard ia di Finanza riguardava essenzialmente la fornitura ed il trasporto di armi, di oggetti di equ ipa ggiamento e di viveri. le informazioni militar i, l'ass is tenza a i patri ot i, il sabotaggio in varie forme-, a danno dei nazi - fascisti.
De lla autorizzazione del g iuramento di cu i trattasi, informai subito, per mezzo radio, il Comando Supremo.
F'.to Quirino ArnH•IIini
COMA NDO CIVIL E E MILITARE DELLA CI TIÀ DJ ROMA
E SUO TE RRITO RIO SIT UAT O IN ZONA DI GUERRA (Uffi cio Stra le io)
rt Comandante Roma. 1 9 maggio 1945
AL COMANDO GENERALE DELLA R. GuARDIA DI Fl A ZA ( rif. foglio 376 R.O. del 15-5 -1945) RO.i\IA
ALL'ALTO COlVIMI SSA RJO AGGIUNTO PER L'EPuRAZlO E - Segreteria - ROMA
ALLA CO MMISSIONE CENTRALE PER L'EPURAZIO'JE Pi azza S. Apostoli, 7:3 ROMA
ALL'UFFJCJO I'JF0Rl\1A ZIONE DELLO S.M. RO\tA
OGGETTO: Giuramento della R. Guardia di Finanza durante l'occupazione nazi-fascista eli Roma.
La R. C uardia di Finanza d i Roma e suo territorio fu autorizzata a prestare formale giuramento alla pseudo repubblica sociale italiana per meglio assolvere i suo i compit i operativi nel fronte della re.,istcnza. in quanto , come è notO , costituiva nell'organizzazione clandestina una delle basi più atti\ e della lotta contro il n e mi co e per quella assoluta fedeltà alla causa della lib ertà di cu i diede sempre prove preziose e tan gi bili.
L 'autorizzazione fu concessa:
prima, dal Rappresentante del Comando Supremo per tutta l'Italia occupa ta dal nemico: Colonnello Ciu.,eppe I\10NTEZEJ\10LO; dopo , dal Comandante Militare designato per ilmantenimcnto dcll'OI·dine pubblico in Roma : Generale di C.A. ARMELLINI Quiriu o;
successivamente, da mc , nella funzione di Comandante Civilc c :\1ilitare di Roma e suo territorio o.,ituaro in zona di guerra.. in base ai pieni poteri di guer r a, ci\ ili e m ilit ari, conferitemi il2 2-3- 19-t4 dal Comando Alleato d e l Mediterraneo e dal Governo del Sud.
Quant o precede fu anche rcgolarmentc notificato al Sud tramite i radio
collegame nti seg re ti del Centro X e trova ri scontro n e i te sti dei re lativi radiodi s pacc i c i frati attualmente in possesso del Comand o All eato e d e ll 'Ufficio 'T ' d e ll o Sta t o Ma gg io re Generale (g ià Comando Supremo).
lL COMAI\OANTE f .1o Ccn. R. BcnciH•nga
Allegato
N. 6603 di prot. Roma, 15 maggio 1944
OGGETTO: Incidente provocato da militari del Battaglione Nembo.
Giusta gli ordini impartiti ieri dalla S.V. mi recai verso le ore 11 alla Caserma Celi montana e disposi che i militari ivi affluiti i seguenti servizi di pattugliamento:
l o) una pattuglia al comando di un ufficiale sull'itinerario Celio - Villa Celimontana- Piazzale N uma Pompilio- zone vic ini ori e ritorno, col compito di fermare i militari del Nembo nei quali si fossero imbattuti e di accompagnar li in caserma;
2°) una pattuglia al comando di un ufficiale sull' itinerario: Colosseo Via Labicana- Via Santi quattro - Via Capo d'Africa - zone vicini ori e ritorno -con i medesimi compiti di cui al precedente n. l);
3o) una pattuglia al comando di un ufficiale sull' itineraiio S. Lorenzo in Lucina- Piazza del Popolo- Via del Babuino- Via Condotti- zone viciniori e ritorno, con i medesimi compiti di cu i al precedente n. l).
Le suddette pattuglie fecero ritorno in caserma senza segnalare novità. Fu soltanto fermato un militare del Battaglione S. Marco, sorpreso senza documenti di identificazione, che fu accompagnato poi al comando delle forze di Polizia della C.A.R.
Poi chè nell'incidente verificawsi ai danni del finanziere GARGA l Domenico, al quale alcuni militari del Battaglion e N e m bo, asportarono le stcllette, usandogli violenza e con minaccia delle armi, ri corrono gli estremi dei reati militari di cui agli articoli 195 e 196 del cod ice militare di pace, allego alla presente la relativa pratica di denuncia.
N. 6606 di prot. Roma, 15 maggio 1944
AL COMANDO DELLA LEGIONE ALLlEVT G. FTNANZA SEDE
OGGETTO: Denuncia per violenza ed oltraggio a ca ri co del S.T. ANGELICI MARIO.
Il giorno 14 c.m. verso le ore lO il Capitano De Giorgi Sa lvatore, Comandante della Compagnia Celimontana, veniva informato che alcuni militari del Battaglione Nembo, a circa 150 metri di distanza dalla caserma, avevano tolto le stellette ad un finanziere.
Portatosi subito sul posto dove era accaduto l'incidente il Capitano Dc Giorg i trovava infatti una diecina di militari del Battaglione predetto e chiedeva spiegazioni in merito all ' accaduto ad un sottotenente che si accompagnava con gli altri
L'Ufficiale della Nembo confermò di aver tolto le stellette al finanziere dichiarando di aver agito per ordine dei propri supe riori in conseguenza di analoghi ordini al riguardo impartiti da S.E. il Maresciallo Graziani.
Invitato a forn ire le proprie genera l ità il S. Tenente aderiva senz'altro dich iarando di ch iamars i Angelici Mario, del Batt. embo .
Il Capitano De Gi orgi invitava allora l' Angelici ad astenersi dal commette re a ltri att i del genere e l'Ufficiale nulla eccepiva al riguardo.
Int errogato il finanziere Gargani Domenico, al quale furono tolte l e ste llette, per chia rire in quali circostanze l'in c id ente aveva avuto luo go, il predetto militare ha dichiarato ch e mentre transitava per Via Celimontana era stato fermato da una di ecina di paracadutisti della Nembo, al Comando di un sottotenente, i quali dopo averl o_ circondato, puntandogli due fucili "mitra" ai fianchi, gl i avevano c hi es t o per quale motivo portasse ancora le ste ll ette, in luo go del gla dio.
Avendo il finanz ie re ri sposto che nessun ordine aveva avuto in proposito dai supe ri or i, i paracadut i st i del Nembo, g li aveva n o asportato l e ste ll ette, !asciandol o, quindi, lib ero.
I n merito a quanto sopra rilevo che nel comportamento del S. Tenente Angelici Mario, ai danni de l fi nanziere Gargani Domenico, ricorrono gli estremi del reato d i violenza contro un inferiore, prev isto dall'art. 195 del codice penale militare di pace, nonchè l'ipotesi prevista dal successivo articolo 196, con l'aggravante d i cui all ' ult imo comma dell'artico l o stesso.
Ritengo quindi che il S. Tenente Angelici Mario, quale responsabile dei reati militari suddetti debba essere denunziato al Procuratore Mi litare competente.
Si allegano: l o) un rappo rto del Capitano De Giorgi Salvatore; z •) un ver·bale d'interrogatorio redatto nei confronti del F'.T. Gargani Domenico.
La propaganda disfauista e la stampa straniera hanno recentemente scatenato una campagna delittuosa con l'evidente proposito di indu rvi a tradire la Patria e ad abbandonare il vostro posto di onore e di s acrificio sui confini.
Pochi vostri compagni, che addito al disprezzo dci reparti, hanno ceduto alle lu s inghe del nemico c all' in g iu stificato timore di gravi provvedimenti verso il Corpo.
Vi ripeto la mia fiducia n e lla vostra opera di so ldati e di italiani: s tate fermi c sereni al vostro posto di combattimemo e mant e n e te\ i s aldi e devoti al dovere, agl i ordini dci vo st ri ufficiali
Dal vostro contegno c dalla vostra disciplina dipende il vostro avvenir<' c quello d e l Corpo .
Io vi assicuro che la vostra opera non sarà m isco nosciuta e che le Autorità dello Stato tuteleranno i vostri interessi materiali c morali.
on rendetevi indegni del sacrificio dei vo!>tri glor iosi Caduti che, oggi pitJ che mai, guardano a vo i affinchè, s ui sacri termini della Patri a.. rifulga il vos tro onore e s ia fugata ogni ombra.
15/8/1944- XX II
OGGETTO: Partecipazione dei reparti della R. Guardia di Finanza alla campagna di guerra per la liberazione del Paese.
ALLO STATO MAGGIORE R. ESERCITO Ufficio Ordinamento e Mobilitazione e per conoscenza
Ln f1uest'ora particolarmente grave per l'Italia, il Corpo della R. Guardia di Finanza cerca di contribuire alla resurrezione ed alla ricostruzione della Pat ri a disimpegnando nel modo migliore e con spirito di sacrificio, i compiti che gl i sono affidati sia nel campo del servizio d ' istituto che in quello militare. Le "Fiam me Gialle", però, non hanno l'onore di partecipare direttamente alle operazioni belliche tendenti alla liberazione del suolo della Patria. Ciò a causa di profondo rincrescimento per il Corpo i cu i battaglioni , in ogni vicenda di guerra , hanno sempre affiancati i valorosi reparti dell 'Ese rcito.
Cii elevati sentimenti che an iman o i finanzieri, il vivissimo desiderio di molti di non rimanere sempl ici spettatori nella lotta che tende alla liberazione del Paese c dci fratelli soggetti al gioco nazi-fascista; le antiche tradizioni belliche del Corpo indu cono questo Comando Generale ad int eressare codesto Stato Maggiore affinchè una rappresentanza della R. Guardia di Finanza abb ia l'onore di partecipare, a fianco dei fanti italiani, alle operazioni di guerra in corso.
Ed è in considerazione di quanto sop ra che si prega voler esam inar e l a possibilità di ordinare la costituz ion e di un reparto del Corpo da destinare ad uno dci Gruppi di combattimento impegnati su l fronte italiano.
Il r eparto potrebbe esse r e formato con e le menti vo lontari da trarsi dalle varie legioni.
(A ld o Aymouino)
- Sezione Ordiname nto -
N. 11242/ 0rd. dì prot. Roma, lì 5 marzo 1945
OGGETTO: P artec ip azione dei reparti della R. Guard ia di Finanza alla campagna d i guerra per la lib e razione del Paese.
Risposta al foglio n. 5751 del 9 febbr aio tJ.S.
Lo S.M. dell'Esercito ha sinceramente apprezzato la vo lontà e gli intend imenti della R. Guardia di Finanza a partecipare- con una sua rappresentanza -all a campagna dì lib erazione del Paese: va lor i di s ingoli e tradizioni di non dimenticati eroismi avallano e legittimano la certezza che il Corpo saprebbe aggiu n gere, in questa occasione, nuovo fulgore alla corona de ll e sue gl orie e della sua s toria di gue rra.
Purtroppo- e in ciò è una eco di rammarico profondo- superiori imposizioni di limitazioni di forza, preordinato ordinamento costitutivo de i gruppi combattent i e lor o sta to di conseguito approntamento, non consentono oggi modifiche, sostituzion i, dilatazioni anche parziali.
I Gruppi- come è risaputo - sono pochi n è riescono a contenere le asp irazion i - che sono molte 1.' lodevoli- dei figli mig li ori di questo no s tro Es e rcito, risorto e ritemprato nella fatica della riscossa.
Questa stessa ri strett ezza numerica ha già provocato anzi, do lorose, non volontarie es clusioni di talune armi, specialit à e serviz i de ll ' Esercito medesimo. Ma l o spirito che muove a ll a lotta e cementa in armonica sintesi d i intenti le Forze Armate tutte, deve essere di conforto per g li assenti, arra ed auspicio di una futura loro partecipazione al combattimento.
Lo S.M., che conosce l'ard im e nt o, la capacit à e la fedeltà patria de ll e " fiamme gialle", sa con quanto r in crescimento debba pertanto rinunciare- al-
meno per il momemo c finchè non sa ranno su p e rate le presen ti co ntin genzealla loro operante collaborazione.
Ed anche il Ministero della Gu e rra e lo Stato Maggi o r·e Generale - interpellati - hanno dovuto confermare, loro malgrado , la pratica impossibilità di apportare modifich e all'ordinamento in ateo.
Tu travia se, come è augurabile, le restrizioni attuali venissero a de ca d e re e nuova l infa dove sse alimentare le lìla di altri g ruppi di com battimento, l'appello e l'offe rta- nobilissimi- d e lla Guardia di Finanza sicu ra mente non sarebbero declinati.
IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITOCapo dc 11 'Ufficio Co ll ega mento della Guardia di Finanza dislo cata ne ll'Italia sette ntrional e
r 151 di prot. Venezia, lì 28 aprile 1945
OGGETTO: Abolizione dei seg ni repubblicani.
Al COI\lA \DI DELLE ZO\E DELLA GUARDIA DI fiNA:\ZA GENOVA - VENEZIA - TRIESTE
Al C0,\1ANDI DELLE: LEGIONI DELLA GUARDIA DI FINANZA
CE. OVA - TORINO- MILANO - TRENTOuDl\E - TRIESTE - BOLOC"'A
AL COMA!\ DO CmlPAC. \lA COMA ·oo
DEL C0\1ANDO GE\'ER,\1 1:. DELLA GUARDIA Or FINANZA \11LANO
e, per cono sç çnza:
AL CO\lANOO GENERALE DELLA R. GUARDIA 01 FINANZA RO\IA
In con5eguenza degli avvenimenti in corso che consentono la agognata ricongiunzion<' dci reparti già dislocati nell'ambito della cessata R.S.I. al rimanente del Corpo, s iano ripr istinate la Bandiera Sabauda e le stcllcttc al bavero. Siano aboliti il saluto romano, gli stemmi dcUa R.S.I. ed ogni altro segno repubbli cano.
lL GENERALE Dl BRIGATA DELL'UF FICIO DI COl I.I:<;A MENTO (A. CerraLO)
Capo de ll' Uffi c io CoiJegamento de lla Guardia di F inan za dislocata nell'Italia se ttentrional e
N. 1518 di prot. Venezia, lì 28 aprile 1945
Al CmtANDl DELLE ZONE DELLA CLARDIA DI F!NAl\ZA GENOVA - VENr;ZIA- TRIESTE
Al Cùr.IAND! DELLE !.EGLOXI DELLA GUARDIA DI CEC\0\'A- TORI O - TREl\TOUD!NF:- VEr-.EZIA - TRIESTE - BOLOC\A
AL C0\1ANDO COMPAGNIA COMANDO
DEL COo\IA \DO GENERALE DELLA GUARDI\ DJ FINA.\ZA \IILA O
f' , per conoscenza:
AL GENERALE DELLA R GUI\RIJIA DI Fll'.ANZA ROr\lA
OGGETTO: Generale Arturo CE RRATO .
Trovo opportuno rendere noto a tutti i comand i in indirizzo che devonsi co n s id era re di nessun valore le promozioni co nfer itemi dal cessato governo della R. S.I. che, come è noto, dovetti accettare per ragioni di opportunirà c ndrint eresse escl u sivo del Corpo.
Di consegue n za il mio gra d o è quello c h e avevo alla data dcll'8 set t embre 1943 (gene ral e di brigata).
IL GENERALE DI BRIGATA
DANTE DELL' UFFI CIO DI COLLEGA.\JE'JTO (A. Cerrato)
FOGLIO D ' ORDINI SPECIALE
A tutti i Comandi del Corpo della R. Guardia di Finanza dell'Alta Italia.
Comunico a tutte le Fiamme Giolle dell'Alto ltolio la nota d'u!ficio n. 21887 in dota 9 - 4- 1945 che il Comandante Generole del Corpo, ole di Divisione
g. s. G. B. OXILIA ho !atto pervenire do Romo a questo Comando:
« le noti z ie che le Guardie di Finen ze dell'Alta Italia fa parte del « Corpo dei Volonteri delle l iber tà è steta appresa con vivissima sode disfezi one e le presumere che la maggior parte degli eppartenenti
c. el Corpo si è ben comportata durante il periodo dell'occupazione, « tento de ottenere empio riconoscimento da parte del C. l. N A l.
c Nel prendere etto di quento sopra, questo Generale invie ·
c l'espressione del suo vivo compiacimento per il contegno serbeto
c della messe degli Ufficiali , Sottufficieli e Finanzier i in un periodo
c così tu r binoso pe r le vicende della Patr ia e del Corpo.
Milano, li 15 Maggio 1945.
RELAZIONE su lla si tu azione di Fiume dal l 5 apr il e al 3 maggio 1945.
DallS apri le in poi la situazione della ciuà di Fiume era diventata critica. pc \' ia dei continui a ll armi a e rei c degli allarm i dati dai tedeschi per distruggere le attrezzature portuali, nonch è le varie fabbriche indu s triali della città.
Tale situazione paralizzò in tutto l'attività di Fiume, anzi quasi tutta la popolazione era r·ifugiata giorno e notte nei ricov e ri antiaerei senza poternc u sc ire anche perchè i tedeschi per un certo tempo ne fecero divieto.
Il servizio esplicato dalla guardia di finanza in qu el tempo si riduceva alla vigilanza della Manifattura Tabacchi, della Banca d ' Italia, Officina Skull nonc h è alla sicurezza della Caserma "M acchi " .
Il giorno 2 1 aprile n e lle prime ore del matt ino i tedeschi fecero brillare innumerevoli mine su l porto, la città era tempestata di blocchi di pietra e pezzi di ferro che vo la vano da tutte le parti danneggiando diversi caseggiati, a questa infernale situazione si aggiungevano le cannonate che provenivano dalla parte di Sussak ad opera dell'Esercito Partigiano.
Malgrado la caot ica s itu azione, i finanzieri di Fiume, continuavano costantemente a prestare il loro se rviz io incuranti del pericolo che minaccia\' a tutta la zona.- Alla fabbr ica Tabacchi per esem pi o obiettivo studiato- dari!-Oiuti rapinatori i quali attendevano il momento buono per poterlo assalire , ma qui durante l'opera svolta dai finanzieri anche i tede sc hi ancora in gran numero a Fiume non riuscirono ad ottenere nuJla ne avv icinarsi a quello Stabilimento. così dicasi per l'Officina Skull Banca d 'Italia ccc.
Lo stesso giorno 21 il 35o Comando Militare Provinciale con sede a Fiume "Caserma Ma cc h i" lasc iò la città in precipito sa e disordinata ritirata. Non so per qual i ragioni.
In quel p eriodo il Tenente CAPOZZ/Sig. Giovanni tenne diverse conf<'renze - in citava il p ersonale a s t a r e compatto e svo lge r e il servizio secondo le s ue direttive.- Infatti tutti i militari della caserma Macchi un centinaio di uomini afficienti si attenevano al suo Comando.
Si sapeva all'incirca dallo s t esso Tenente CAPOZZI che Fiume sarebbe
stata occupata dai partigiani- pur non di meno dato che buona parte dei finanzieri aveva in modo briUante collaborato a favore dei partigiani ( prima cinquesto periodo) inviando armi, munizioni, so ldi e vest iti per i partigiani e per i b ambini di essi.
La Guardia di Finanza rimase al suo posto di sen izio per salvagua rdare quegli int eressi che sono il benessere e la vi ta di tutti i cittadini, infatti og ni stabilimento ufficio od altro sotto la tut e la dei finanzieri di Fiume rima se intattamanomessa da alcuno e rispcuata.
È bene ricordare che in quest i g iorni la popolazione di Fiume languiva nei rifugi privi di ogni assistenza , anche in questa d i fficile s itua zione i finanzieri m isero a disposizione la propria cuc in a che servì di g rande aiut o alla popolaz ione stessa po ichè s i permetteva a tutti di cucinare, riscaldare e confezionare le vivande. Di pitlla casa " Mate rnit à ed Infan zia" faceva conf ez ionare ad o p era dci nostri cuci n ieri la pappa dci poveri bimbi affamati cost r ett i anche lo ro alpenoso sacrificio del rifug io.
Questo atto più che umano , l'offerta più che spo ntanea dci\ iveri d ella Caserma Macchi, di proprietà dci commensali ai cittadini fiuman i più bi s ognosi diede modo in que i giorn i a ll a popo laz ione di espr im ere apertamente la commossa g ratitu d in e ve rso tutta la Guardia di Finan za.
Dopo il 2 1 aprile cessò il periodo più burr ascoso tanto è vero che il 35" Comando M ili tare r itornò infatti alla sede di Fiume cd i soldati sbandati s i riordinarono.
In questo periodo i finanzieri di Fiume si prodigarono nel modo m ig li o r e per es plica r e tutti i serv izi di vig il anza, t e n en d o così l'o rdine pubbli co d e ll a città e ostacolando i pr oge tti di malintenzionati pro nti a d a pprofittare c sacchegg iare fabbri c h e, negozi e case p ri vate.
T rascor i così parecchi g iorn i il nostro servi7io cont inu ava con apparente sod di s faz io n e da parte degli onest i citta dini, i quali si sentivano protetti essendo i finanzieri l' unico Corpo di P o lizi a es is t ente e attivo a Fium e.
Il g iorno l " maggio il tenente CAPOZZI tenne una delle s u e in n umerevo li riunioni e log ian d o la fattiva ope r a della Guardia di Fin a nza in quei crit i ci momenti e ri cordando la g l or iosa e fe d e le tradizione del Corpo delle Fiamme Giall e.
ll 2 magg io Fium e viveva già nell'ansia di esse re lib erata infatti nelle prime o r e d e ll a notte i t edesc hi s i prrparavano a lasciare la città questo s i deduceva dai fervidi pre parativi e d a l m ov im e nto d e ll e macchine. I Finan z ie ri di s tri-
buiti nei vari posti d i sc J-vizio vigilarono per tutta la nouc per impedire che gli obiettivi sotto la nostra tutela fossero rispettati da chiunque.
l ted esc hi lasciarono la città verso l'una di nott e d e l3 maggio. Tutti i finanzieri erano ai loro posti: Manifattura Tabacchi- Officina Skull- Punto Franco- Banca d ' Italia - Forno Militare e servizio di ordine pubb lico era tut elato dalla protezione dci finanzieri.
Alle prime ore del mattino squa dre di persone preparate ad approfittare durante la confusione s i portaron o nei luo g hi forse stab iliti ma trovarono ad ogni ingresso il finanzi e re d i servizio pronto come sempre a tutelare i beni c gli interessi dello Stato e del popolo.
GioiYa la popola z ione fiumana infatti tutelava ancora in qu e i momenti piìt critici e d angosciati e da molt e bocche s i sent ivano <:on so ddi sfazione qu es t e parole "ringraziamo le guardie di finanza che ci hanno salvato c guardato la durante il lungo tempo trascor..,o nei rifugi poichè ..,enza di loro chissà quali saccheggi c;i sarebbero verificati".
I partigiani entrarono in città nelle prim e ore del mattino c trovarono tutti i finanziNi alloro posto di se rvizio.
Ufficia li croa ti accompagnati dai membri del comitato di liberazion e di Fiume attraversando le vie della città ebbero a dire: i finanzieri rimangano ai loro post i essi s i sono comportati bene".
Disa rmarono in .. cce i carabinieri, la pubblica sicu rczza e g uardie muni cipali. l carabi n ieri si portarono dopo i fatti ra cco ntati indivisa alla loro caserma.
Dal di::.armo dell e su ddette forze a ciò che avvenne in seguito nei riguardi d e lla Guardia di Finanza trascor::.ero po c h e o r e poi c h è dopo wtta l'op era svo lta e la co llaborazione fatta a loro fayor e e a favore d e i cittadini di Fium e anc he i finanzieri venivano disarmati e tenuti a di s pos izione in Caserma Macchi. l croati assicura rono di la sc iar liberi i finanzieri fra poco re mpo trattandosi di sole formalità ma invece dalla caserma Macchi furono trasferiti in altre cascm1e c hiusi con se ntinella alla pona - s pogliati di ogni loro avere c t e nuti senza mangiare - considerati prigionieri.
I n que sta occasione l a pop o lazione d i Fiume fu veramente indignata r pN le stradr s i udiva qu es to mormorio "' poveri finanzieri dopo tutt o quello che hnnuo fatto " a questo f'a f'ecle le inte r m inabi li assemb lee di popo lo intorno alla caserma ove i finanzieri si trovavano ch iu s i recando <:ibo c sigarette ai nostri mili tari. l Finanzieri di Fiume hanno s ubito ogn i umi liazion e infatti ess i attraversavano la c ittà come d e i poveri mes s i alla berlina vestiti n e i modi pi tl svariati
e sudici. obbligati a trasportare pietre e caricare sacchi od altro infine trattati nel modo più indegno e vergog n oso.
La popolazione di Fiume fremeva nel vedere questo stato di cose ingiuste e cerca\'a di aiutare i poveri fman.<:ieri affamati nel modo migliore c fino acchè i croati non permisero a nessuno più di avv icinarli.
Dopo alcun i gior·ni le Guardie di Finanza furono trasferite oltre Sussak c a Carlovaz.
Si può dire con tutta franchezza che i finanzieri di Fiume amati dalla intera popolazione hanno arrecato in ogni tempo in ogni circostanza c specie in questa solo del bene alla cittadinanza salvaguardando il h<' ne comune tutelando i loro diriui c collaborando fatti' a mente e sempre a danno degli occupatOri tedeschi e fascisti.
Ancora oggi Fiume testimonierebbe l'indignazione sentita per il trattamenro fatto ai nostri finanzieri.
Dci nostri militari uccisi ad opC'ra dci partigiani risulta: t. BUTTI Vito - F.t. DE ROSA Giuseppe.
Il primo preso i n località Braida nei pressi della Ca erma spogliato e ucciso a Castua - .Da voci sentite fra la popolazioue si seppe in seguito che la morte del su ddett o maresciallo avvcnn<' per erro r e ...
Il.J1aresciallo BUTTI Vito era genero di un capo d<'i partigiani di Maltuglie quindi con certezza anche lui come gli ahri finanzieri fervente co llab oratore al bene dci partigiani.
Il secondo Finan7icrc DE ROSA Giuseppe- ucciso a Sussak - mentre accompagnato dalla moglie si recan in quella località (non proibita all'accesso del pubblico) per portare un pò di caffè al PUTICNAN!Ià prigioniero e da lun go tempo ammalato fcbbricitanle.
Anche questO fatto inorridì la popolazione - contraria a questa forma crudele e malvagia -.
Fra tutti i finanzieri prigioneri non si sono avute piLr notizie dal g iorno 3 maggio ad oggi dei seguenti ufficiali e sott uffi ciali: Ten. Capozzi GiovanniSotgiu Francesco Pusceddu Angelo - Bm. Barone Vincenzo.
Molti militari di Fiume una ventina all'incirca sono stat i liberati dalla prigio ni a altri invece e in gran numero s i trovano ancora nei ca mpi di concentramento.
Un gruppo di militari del Nucleo P.T.I. è rimasto inrattO con la funzione di agenti finanziari alle dipendenze dell'Intendenza di Finanza Croata autorizzati a circolare e dispensati dall'obbl igo di leva i' i indetto. Agli :.te'i!-i militari non , ·iene co rri spostO alcuno st ip endio.
Pane de i componenti del suddetto Nucleo sono riusciti però ad all ontanarsi da Fiume.
Trieste, lì 2 luglio 1945.
N. 2549 di prot. Mi lano, 7 settembre 1945
OGGETT O: Situazione dei militari appartenenti alla R. Guardia di Finanza nella Venezia Giulia.
L'Ufficio Regiona le Alleato di Finanza della Lombardia con foglio 7.6.1945, pervenuto a questo Commissariato in data 3 corrente, ha restituito l'unita nota 2.6. 1945, n. 182, dichiarando di 110n essere competente a decidere.
C iò posto, nel trasmettere la menz ionata nota n. 182, perchè codestO Comando Ge n eral e faccia gl i opportuni passi presso le competenti autorità per la tutela degl i interessi dci militar i appartenenti alla R . Guardia d i Finanza dis locati nella Venezia G i ulia, si fa presente che dopo la compilaz ione della gi à citata lettera n. 182 questo Commi ssariato non è venuto in pos esso di ul t eriori notizie concernent i la situaz io n e dci m i litar i italiani i n detta regione.
l\{. 182 di prot.
lL COMMTSSARTO
Milano, 2 giugno 1945
OCC ETTO: Situazione' della R.. Guardia di Finanza a Trieste.
li Te n. Col. della R. Guardia di Finanza G!UJlMfO Corradino, dcJia Legione' di Tri este, trovata la possibilità di uscire dalla Venezia Giu lia, si è- presentato al Comando Generale provvisorio R. Guardia di Finanza di cd ha fornito le seguenti notizie sulla s itu az ion e' dei militari del Corpo a Trieste.
Il Comitato di Liberazione razionale operante nella c it tà di Trieste aveva concretato con le forze di polizia locali un piano d'azione allo scopo di coordinare la lotta insurrezionale ed assicurare l'ordine pubblico, al momemo della cacciata dci tedeschi dalla ciuà.
I l Ten. Col. dei R. Carabinieri (incaricato di ricostituire i repani dei Carab ini e ri con g li clement i sfuggit i alla cattura al momento dello sciog lim ento dell'Arma disposto dai dO\ eva a"o;,umerc la dirrzion<' di tutti i sC'rvizi d'ordinr pubblico.
La R. Guardia di Finanza dow' a concorrere ai d'ordine con trr compagnie di formazione per contro ll are due settori della città (dci cinque in cui era stata suddivisa) e per presidiare istituti e stabilimenti di pubblico interC'c.,se.
112 7 ap ril e il Comitato di Liberazione Naziona le diramò g li ordi ni insurrezionali ed i militari della R. Guardia di Finanza affluirono regolarnwnte ai centri di raccolta prestabiliti.
1129 aprile \' Cnnero iniziate le operazioni di liberazione della città. sotto la direzione del C.L.N.
La ce ntrai<' dci telefon i, la stazio n e radi o, la s tazi o ne ferrovi aria. la ce ntrale e lettrica, il p orto di Trieste (' d altri pubblici impianti caddero sono il controllo del Comitato, d opo la parziale ca ttura c l'allontanamento delle truppe germaniche che li pres idiavano.
Il g rosso d e ll e trupp e te de sche s i asserragliò nel cas t e llo di S. Giu sro per con..,cg n a r e le arm i agl i anglo-americani.
Verso la mezzanotte d e l gio rno 30 aprile, la Questu ra ( do ve già s i era inse diat o un nuovo Ques tore nominato dal C. L.N .) diramò la notizia che alle 5,30 del 1" magg io gl i Alleati sa rebb e ro e ntrati a Trieste da Ba r co la.
Il ma ttin o del) " maggio, la c itt à vi\ c\ a ore di ansia c di attesa, qu.tndo impr o\ visame nte co min ciarono a p ene trare in città formazioni partigiane' c rego la ri dell'eserc it o jugo s lavo, le quali, n e l co r so d e lle operazioui, disarmarono c ca tturar o no i componenti del C.L.N. prendendo poi g radualment e possesso degli uffici pubblici. p olit ici. militari ed amministrati\ i drlla cit tà.
Le forze asserragliate nel cast<.>llo di S. resistettero ag li e so lo n r l pomeriggio del2 ma gg io s i arrese ro alle truppe nco-z<.>landcsi so ppra vvenu t e.
p omer iggio del 2 m agg io ( p oco prima d ell'emrata in Trieste degli anglo-americani) r epart i jugosht\ i che si erano affia n car i a i reparti della R. Guardia di Fin a n za nell 'azion e co ntro i tedeschi, disarmarono e ca ttur arono i finan z ie ri s te ss i s po g liando} i d eg li indumenti e degli averi, asportando il m a t eriale dalle casernw c he infin e occ upavan o.
Una parte d eg li uomini r iu scì a sfuggire t'd è tuttora nascosta in città. mentre una forte aliquota (c irca 200 uomini e 6 ufficiali) venne impri gionnta c ridotta in camp i di co ncentram e nto.
Il co mand an t e di le g io n e della R. Guardia d i Finanza cercò di int erve nire presso il Comando militare jugosla\ o. il quale fece s i d e ll e promesse ma in effetti finì col fare s pos tare i pr ig io nieri in loc a lità l onta na da Trieste, tanto che ora s i teme per la loro infelice so rte.
So pragg iunto a Tri es t e un ra ppre sentante jugoslavo del delle Finan.tc. lo Coman d ante di l eg ionr a la situ.tzione d e ll a R. Guardia cl i Finanza ricevendo anch e da detto funzionario di lib e ra ;,:: ionc, mentrr in effetti a ltri militari n e l frattempo vennero catturati.
Se mbra che gli j u gos la vi non desiderino la presenza di militari italiani nella n è conse ntano che rc;si se ne a ll on tanin o.
Pare, altresì, c he molte persone (civili e militari) ottenuto il perm esso di uscire d a Trieste siano state fermate a M o nfalcone, depredate degli oggetti personali c poscia internate.
Dal comp lesso d e ll a s ituazione sembra che g li jugoslavi facciano una vera caccia ai militari italiani le cui famigl ie, prive di m ezz i di sosten t a m ento, vivono in angosc ia c sotto l'incubo della fame.
Quanto sop ra s i porta a conoscenza di codesto Comando con preghiera di c am inare la possibilità di provocare l'intervento Alleato in soccorso dei mi litari <.Iella R. Guardia di Finanz a dislocati nella Venezia Giul ia e d elle lo ro famiglie.
IL COMMISSARIO (Dr. Alfredo Pizzom)
- T e legra mma del co mando su pre m o in d ata
5.9. 1918
Memor ia s ul funzionamento della Scuo la allievi ufficiali degli ann i 1914-19 1 8 . . . . . .
F. n. 1 7768 Op. del Comando I Armata in data 8 marzo 191 9 - Riorganizzazione del serviz io d i sorveglianza politico-militare e doganale su ll a linea di ar mi stizio . . . . . . . . . . .
Lettera del Capo del Governo in data 5 maggio 1927 - Situazione a lla frontiera orientale Lettera del Capo del Governo in data 19 bre 1929 - Misure p er la tut e la delle fron ti ere.
F . n . 5 / R del coma ndo generale R. Guardia di finanza in data 5 gennaio 1 935 - Preparaziorw della R. guardia di finanza ai compiti bellici.
R .D. L. 4 settembre 1919, che ist ituisce un [spertorato generale della R. C uardia di finanza , det erm inandon e le attribuzioni. . . . . . .
Promemoria concer n e nte l'i scr izion e della R. Guardia di finanza nella legge di o rdinam e nt o de ll 'Ese r c ito.
F'. n. 627 r.o. del Ministero d e lle Fin a n ze in data 15 d ice mbre 1933- C o rpo di frontiera. . .
F. n. 27 / 7 r. o. d e l Min iste ro d e lle Finanze in da ta 29 g iu gno 1935 - Servi z io di vigilanza a ll a fronti e ra.
Il - Direttive di S. E. il Capo di S.M. dell ' Esercit o per l'impiego d e ll a R. Cuard ia eli finanza- verba le della riunione tenuta presso lo S.M.R.E. il 23 se ttemb r e 1 920. .
12 Promemoria per il coma nd an t e genera le in data Il ottObre 1923, intorno ai compiei della R. Guardia di finanza in caso di guerra.
13 - Re laz ione sui comp iti svo lt i dall'ufficio militare del comando ge nerale n ep; li ann i dal 1923 al 1927.
14 - F. n. 14336/ 9144 del Min iste ro della Gu e rra / Gab i nettO in data 30 set tembre 1926 - Impiego della R. Cuardia di finanza in Gu e rra.
15 Prom emo ria per il gene ral e del R. Esercito addett o al comando generale della R. Guardia di finanza- Add es tram e nto dei quadri c delle t ruppe del Corpo..
16 F. n. 2881ris. del comando del Corpo di .M.uff. mob ilit az ione - in data 3 ottobre 1 927Conco r so d e lla R C uardia di finanza alle o p erazioni militari in caso di guerra.
l 7 Lettera del gcn. Gaz zc ra, sottosegretario di s tato a ll a Guerra, in data 13 marzo 1929.
18 F. n. l l 039 de l Mini s tero della Guerra/ GabinettO in data 9 giugno 1933 Impie go in guerra della R. Guard ia di finanza.
19 F. n. 67654 del Mini s tero della Guerra / GabinettO in data 11 c;ette mbre 1936 - Impi ego dell a R Guardia di finanza in guerra.
20 F. n. 279 13 del comando del Co rp o di S.M. uff. ordinamento e mobilitazione, in data 4 d icembre 1936 - Costituzione btg. R. C. Finan za.
21 - F. n. 3259 del comando II1 zona d e lla R. Guardia di fina n za - Proposta di tra s forma z ione della brigata vo la nt e di R od i Egeo in nu cleo di polizia tributaria inve s tigativa ..
22 - Lett era del m ini s t ro delle finanze al gove rnatore d e ll e iso l e Italian e dell'Egeo in data li marzo 193 7 - Di pende n za dei repart i della R. Guardia d i finanza.
23 Telep;ramma 11. 6709 de l govcmatore de ll e [ ole Italian e dell'Egeo in data 22 marzo 1937.
All. n. 24 - Appunto p er il duce- dip en d enza della compagn ia d e ll a R. Guardia di fmanza di Rodi Egeo.
pag.
Guardia di finan za di Rodi.
93
Ori e ntal e Italiana in data 15lu g li o 1936- Compiti, re lazioni, dip endenze della R. Guardia di finanza nel Vice reame. 95
2ì -F . n. 267 r.o. d el coma nd o R. Guard ia di finanza dell' A.O.I. in data 3 agosto 1936 - Tm pi ego del battaglione e sv ilupp o organizzaz ione servizio di istituto. 97
28 - F. del coma nd o su perio r e della H Guardia di finan za d e l Governo ge neral e d e ll 'A.O. I. in data
16 dicembre 19 37- Or gan ico d e ll a R. Guardia di finanza in A.O.I. l O l
29 - T e lcspresso n. 668044 del Ministero dell'Africa
Italiana in data 3 ottobre 1937 - Organico della R. Guard ia di finanza in A.O. I. . l C.3
30 - F. n. 16260 del coman d o su p er iore della R. Guardia di finanza d el Governo ge n era le dell'A.O.I. in data 25 novembre 1937 Organico d e ll a R. C uardia di finanza in A.O.I. l OS
3 1 - Re la z ion e su ll'ispez ion e esegu ita i11 Albania dal ge n era le del R. . Esercito addetto a l coman d o gener·alr.
Ca pito lo ll
. . . . . . . . . . . . .
109
.
. . . . . . 131 147 447
dcUa R. Guardia di finanza in data l O g iu gno 1940 - Esecuzione dell'o rdin e di mobilitaz io n e.
36 - F. n. 525/ S del comando R. Guardia di finanza deU'A.O.I. in data 1 9 giu gno 1940 - Mobilit az ion e d e lla R. Guardia di finanza deWA .O .J .
Ali. n. 35 - T e legramma n . 429/ R d e l comand o genera le ,
37 Re la zione su ll a partecipazione della compag ni a mobilitata mista di T esse nei all e o p e raz i o ni per la ri con qui s ta di Cassala, in data 12lu g li o J 940.
38 - F. n. 9874 del comando del Corpo di S.M.- uff. ord inam e nt o e mobilitazione - in data 5 maggio 1940 - Cost itu z ione battaglioni R. Guardia di finanza. . . . . . . . . . . . . . . . .
39 - Pro memo ria p e r il ministro d e ll e finanze in dat a 8 maggio 1940- Mobilitazione d e l Corpo.
40 - F. n. 123121 del Ministero d e ll a Guerra/ Gabinetto in data 1 0giugno 194 0- Unità mobilitabili della R. Guardia di finanza. . . . . . .
41 - F. n. 438 / R del comando ge n era le R. Guardia di finanza in d ata 14 giugn o 1940- Mobilitazione battaglioni R. Guardia di finanza. . . . .
42 - F. n. 24620 dello Slltffi. E. - uff. ordinamenro c mobi lit azione - in data 20 o tt obre 1940- Smobilita zione dei du e battaglioni della R. Cuardia
Ali. 11. 4:3 - F. n. 1464 d e l coman do s up eriore R. Guardia di finanza d e ll ' Albania in data 19 ago s to 1940Costituzione di tre battaglion i mobil i.
44 - F. n . 035619 d el comando super iore trupp e Albania in data 16 ottobre 194 0- Reparti p e r es ige n za "C". . . . . . . . . . . . . . .
45 - Te leg ramma n. 23348 del co mando su p e riore R. Cuardia di finanza d ell ' Albania in data 26 ottobre 1940- Seg nalazion e di scontr o a fuoco a l va li co di Kap es ti ca. .
46 - F. n. 750 del comando superiore FF.AA. Albania in
AH. n. 58 Telegramma n. 20742 del comando generale R. Guardia di finanza in data 6 marzo 1941 - Ri-
chiesta eli norizie circa il personale del Corpo dislocato in Somalia
59
Telegramma n. 4973 del comando R.C.F. dell'A.C. f. in data 8 marzo 1941 - Comunicazione di assenza di not izie circa il suddetto perso-
nale. l
60 - Relazione del comando gruppo mobilitato misto della R. Guardia eli finanza delrEritrea sull'attività bellica SYolta.
61 - F. n. l 58 del comando R. Guardia di finanza del Governo dell'Amara in data 25luglio 1941 - "l'otizie situazione. .
Ali. n. 62 - F. n. 893 / IS del comando superiore R.G.F. d'Al-
bania in data 12 marzo 1941 - Stnmura organica dci battaglioni mobilitati della R.G.F
63 - F. n. 49 170 dello SMRE - uff. ordinamento c mobilitazione in data 15 aprile 1941 - Costituzione c mobilitazione di 7 battaglion i della R.
pag. 247 Guardia eli finanza. 251
64 - F. n. 49 r. o. del comando generale della R. C uard ia di f inanza in data 16 apri le 1941 - Costituzione e mobilitazione di sette btg. della R. Guardia di finanza. 25.5
65 - Promemoria del ten.co l Giacomo Bonone in data 8 maggio 1941 - Regime doganale della provincia di Lubiana. 259
66 F. n. 2325 del comando 2' Armata in data 9 ottobre 1941 -Organizzazione del seni zio della R. Guardia di Gnanza su ll a nuova li nea dogana le al margine della zona demineralizzata. 261
67 - F. n. 169l!R del comando generale della R. Guardia d i finanza in data 12 settembre 1942Rinforzo per i reparti della provincia di Lubiana 263
68 - F. n. 4 t S del comando Il zona della R. Guardia di finanza. Ribe ll i- Difesa delle opere c protezione delle caserme.
Ali. n. 69 - Relazione del gen. Arturo CerratO, comandante della TI R. Guardia di fmanza, sull' i!>pezione ai reparti del Corpo dislocati nella provincia di Lubiana febbraio 1942
70 - F. n. 22 / S del comando della R. Guardia di finanza per la provincia di L ubiana in data 16 marzo 1942. - Dislocazione de i reparti del Corpo in
Sloven ia.
7 1 - F. n. 3127/ O.J\1. del comando superiore FF.AA. Alban ia i n data 24 luglio 1942.- Riordinamento dei comandi c reparti della R. Guardia di finanza in Albania.
72 - F. n. t 593 del comando R. Guardia di finanza del comando !>uperiore FF.AA. Albania i n data 5 apri le 1942- Situazione
73 - F. n. 10386 de l Ministero degli Interni del Regno d'Albania in data 8 ottobre 1942. - Oi!>posizioni per le operaz
:--+ - F. n. 27 S del comando II zona della R. Guardia di finanza in data 17 aprile 1942. - Servizio straordinario dei reparti di confine.
Ca p ito l o V lll
Guardia di finanza in data 3 1 dicembre 1940.Situazione del personale delle brigate di Porto Bardia c di Ciarabub.
76 - F. n. 9628 della R. Prefettura di Derna in data l marzo 1941. - Altività S\' Olta dalla R. C uardia di f inanza ne ll él prov incia di Derna..
Ali. n. 75 - F. n. 114 R del comando 12' legione della R. ,
77 - F. n. 52 del comando nucleo d i po li z ia annonaria de ll a R. Guardia di finanza '·Acorgucrra'' Re lazione !>ull'att ività del nucleo da l l" lugl io 1942 alla data del rimpatrio ( 13 febbra io 1943).
78 - F. del comando R. Guard ia di finanza della Libia in data 19 febbraio 1942 - Costituzione del comando R.C.F. della Libia..
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della R. Guard ia di finanza Vitt orio G iorgis, in data 30 giugno 1943. . . . . . . . . .
80 - F. n. 820/ R del comando generale della R. Guardia di finanza in data 26 apri le 1942 - Costituzion e di una compagn ia R. Guardia di finanza per I' A.S. . ............ .
81 - F. n. 734/ R del comando 12' legion e territoriale d ella R. Guardia di finanza in data 17 novembre 1942 - Impiego delle Forze Armate es istenti nella Piazza di Tripoli in caso di grave emergenza.
82 - Relazion e del brigadiere Saya Filippo, comandante della brigata volante di i n data 6 maggio 1943.
83 - Relazione del cap. Giuseppe La Bua su l ripiegamento d e ll a compagn ia mitraglieri della R. Guard ia di finanza di Gargaresh (Tripol i) ..
84 - Lettera del ten. Otello Malatesta, comandante del dista ccame nto Guardia di finanza della Tripolitania, in data 19 lugli o 1945..
Ali. n. 85 - F. n. 208 / r.o. del comando R. Guardia d i finanza della Dalmazia in data 8luglio 1943 - Riord inamento reparti dipendenti del Comando Dalmazia. . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ali. n. 86 - Promemoria del comandante genera le della R.
Guardia di finanza in data 28 agosto 1943, su lla costituzione di battaglioni mob ili per es igenze
87 - Promemoria s ul colloquio avuto il 27 agosto 1943 dal gene ra le del R. Esercito addetto al comando generale con il ten.col. Moricca d e l Gabinetto del ministro della gue rra circa la costituzione d ei battaglioni mo bili.
88
Promemoria per S.E. il Capo del Governo in d ata
del plotone R.G.F. di Bast ia (Cors ica ) sull'attiv it à de l re p arto nel periodo 27 dicembre 1942 - 31
- Re lazion e sul comportamento e su ll 'att ività del cap. Tu .llio Marescalchi, comandante del nucleo
All. n. 101 - Relazione del ten. i.g.s. Raimondo Spano, comandante la 2 ' compagnia dellll btg. R.G.F., dislocato a Tetovo. . . . . . . . . . . . pag.
, 102 - Relazione del ten. Sergio De Julis, del VI btg.
Ali. n. 103 - Ordine del giorno del ministro delle finanze del-
la R.S.l. Pellegrini Giampietro, in data 25 settembre 1943. . . . . . . . . .
, 104 - F. n. 964/ r.o. del comando generale della R. Guardia di finanza in data 15 settembre 1943Istruzioni generali di servizio per la R. Guardia
, l 05 - Lettera del gen. Quirino Armellini, comandante del Fronte militare clandestino di Roma in data 5 agosto 1944.
, l 06 - Lettera del gen. Roberto Bencivenga, comandante civile e militare nella città di Roma e suo territorio situato in zona di guerra, in data 19 maggio 1945 - Giuramento della R. Guardia di finanza durante roccupazione nazi-fascista di
, 107 - F. n . 6603 del comando I battaglione allievi della Guardia di finanza in data 14 maggio 1944- Incidenti provocati da militari del battaglione
, 108 - Ordine del giorno del ministro delle finanze della R.S.I. Pellegrini Giampietro, in data 15 agosto 1944. . . . . . . . . .
, l 09 - Lettera del comandante generale della R. Guardia di finanza, gen. Aymonino - Partecipazione dei reparti della R. Guardia di finanza alla campagna di guerra per la liberazione del Paese.
,
se;
l l l - Dichiar·azione rilasciata da Mussolini durante la
detenzione nella caserma della R.G.F. di Germasino. . . . . . . . . . . . . . . . .
.• l l 2 - Lettera del gen. Arturo GetTato, già comandante generale della Guardia Repubblicana di finanza in data 28 aprile 19 45- Aboliz ione dci repubblicani. . . . . . . . . . . . . . .
l 13 - Lettera del gen. Cerrato in data 28 aprile l 94 5rinun c ia al {!rado conferitogli dal go,·erno della R.S.l. ............... .
, l l 4 Foglio d 'o rdini speci ale del comando genera le pronisorio della R. Guardia di finanza '·Alta Itali a" in data 15 maggio 1945. . . . . . .
, Il S Relazione del finanziere Zanda Antonio in data 2luglio 1945- Situazione eli Fiume daiiS aprile al 3 maggio 1945. . . . . . . . . . . .
, l 16 - F. n. 2549 del Commissariato per le finanze del Co rni tato di libera zione nazionale Alta Italia , in data 7
S i
ion e dci militari